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18.01.2008 Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano
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Decreto Ministeriale Decreto Ministeriale 22 maggio 200722 maggio 2007, n. 42, n. 42Modalità di attribuzione del credito scolastico e di recupero dei debiti formativi nei corsi di studio di istruzione secondaria superiore
Decreto ministeriale n. 80Decreto ministeriale n. 80 Roma, 3 ottobre 2007
Ordinanza Ministeriale n. 92 Ordinanza Ministeriale n. 92 Prot. n. 11075 del 5.11.2007
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La parola recupero nasce da un’impostazione della scuola centrata sull’insegnamentocentrata sull’insegnamento.
La scuola ha un suo percorso/curricolo
Lo studente vi si deve adattare
Se non vi riesce si ricorre ad un intervento aggiuntivo dentro o fuori dalla scuola
Occorre ribaltare questa impostazione: puntare puntare sull’apprendimentosull’apprendimento e quindi sostituire alla parola recuperorecupero la parola sostegno/accompagnamento sostegno/accompagnamento
come parte integrante del curricolo
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Re e capioRe e capio = riprendo, prendo di nuovo ciò che non ho preso prima o non ho preso in modo adeguato.
C’è da chiedersi che cosache cosa non ho preso e perché.perché.
Stabilire esattamente che cosache cosa è indispensabileindispensabile e la consapevolezza del che cosa deve essere condivisacondivisa tra docente e studente.
Altrettanto importante (e forse più) è perchéperché, ossia le cause del mancato apprendimento.
Comunque dover recuperare qualcosa all’interno di un percorso formativo significa dover ripristinare condizioniripristinare condizioni minime di operatività, senza le quali il percorso risulta inattuabile.
La parolaLa parola recupero denuncia una situazione anomala, compromessa, problematica: sarebbe megliosarebbe meglio poter parlare di accompagnamento o, al limite, di sostegno.
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Nella realtàNella realtà scolastica italiana degli ultimi anni la parola recupero è associata alla parola debitodebito.
Occorre dare a questa parola un significato positivopositivo attribuendogli una funzione formativafunzione formativa.
Recupero deve significare una seconda possibilitàseconda possibilità all’interno del percorso, deve significare
accompagnamentoaccompagnamento, rafforzamentorafforzamento, consolidamentoconsolidamento della conoscenza e delle
procedure che ne consentono l’acquisizione.
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2 Il recupero come attività aggiuntiva non deve costituire la norma, ma l’eccezioneeccezione.
Occorre quindi impostare e coerentemente gestire un processo formativo lineare centrato sull’apprendimentocentrato sull’apprendimento che escluda l’idea di insuccesso scolastico.
Pertanto ai diversi livelli ( di scuola, di classe, di disciplina) un’accoglienza che consenta un inserimento personale e consapevole nel lavoro.
Le attività di recupero costituiscono parte ordinaria e permanente del piano dell’offerta formativa che ogni istituzione scolastica predispone annualmente. (art.2 dell’Ordinanza Ministeriale n. 92 Prot. n. 11075 del 5.11.2007)
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In ogni caso è necessario porsi la domanda che cosa recuperarecosa recuperare e come ?
E questo implica un’altra domanda: che cosa cosa insegnareinsegnare e come ?
E un’altra domanda ancora: che cosa valutarecosa valutare e come ?
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3 Se la risposta alla prima domanda (che cosa recuperare) è:
la persona, nel senso di rinforzarne la motivazione, l’autostima, la soddisfazione di apprendere.
Anche in un’azione di recupero bisognerà insistere non tanto
sull’acquisizione della conoscenza ma sul processo d’apprendimento della
medesima.
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L’acquisizione e il consolidamento della conoscenza rappresenta nel processo di recupero uno strumento più che un fine, o comunque un obiettivo intermedio che rende possibile ulteriori e più importanti sviluppi, in quanto è attraverso la conoscenza che si consolida la propria identità e pertanto anche la propria capacità di interazione con la realtà.
In altre paroleIn altre parole:
La consapevolezza del processo, attraverso cui si arriva alla conoscenza, consente di appropriarsi dei meccanismi e delle procedure indispensabili ad un approccio autonomo ed efficace ad altre conoscenze.
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La questione del recupero, se questione deve essere, non può essere una “questione privataquestione privata” tra docente disciplinare e studente ma deve essere una questione tra scuola e utente, anzi, meglio: tra istituzione e cittadino.
Questo significa che tutta la scuola nei suoi diversi livelli organizzatividiversi livelli organizzativi è
pienamente coinvolta.
4 In ogni caso
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5 È convenienteconveniente legare il concetto di recupero esclusivamenteesclusivamente alle conoscenze disciplinari ?
Non lo è sul piano economicopiano economico
Non è ragionevole disperdere risorse su attività attività aggiuntiveaggiuntive quando basterebbe organizzare in modo diverso l’attività curricolare.
Ancora di meno lo è sul piano formativopiano formativo?
Non è ragionevole concentrarsi sulle conoscenze disciplinari ignorando ciò che veramente qualifica la formazione e cioè la capacità di utilizzarle nell’organizzazione della propria vita.
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Recupero Recupero
Serve una delibera del Collegio docentiCollegio docenti che stabilisca una procedura (tempi, modi, strumenti) a cui si attengano tutti (dipartimenti, consigli di classe, singoli docenti) che consenta a tutti gli studenti non solo di avere le stesse opportunità, ma di avere indicato chiaramente un percorso lineare e percorribilelineare e percorribile per saldare il proprio debito.
Serve una posizione condivisa in seno al dipartimento dipartimento di materiadi materia che selezioni i nuclei fondanti del programma annuale rispetto ai quali formulare un percorso di recupero.
Come sul piano organizzativo
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Serve un colloquio del docentedocente con lo studente teso a chiarire la situazione e a concordare un piano di lavoro che, utilizzando eventualmente anche il tempo estivo, consenta di affrontare a settembre una prova di verifica funzionale al saldo del debito.
Serve un atteggiamento costruttivo del consiglio di consiglio di classeclasse che valorizzi gli sforzi dei singoli alunni e li utilizzi come elemento di rimotivazione e di rilancio del lavoro, sia a livello individuale sia a livello di piccolo gruppo o di classe, nella consapevolezza che le qualità dei singoli possono/debbono costituire risorsa preziosa per il miglioramento degli standard della classe.
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Non si tratta quindi soltanto di un’operazione tesa e recuperare la conoscenza da parte dello studente, ma di un’operazione tesa a recuperare recuperare la personala persona.
il recupero della conoscenza non costituisce l’obiettivo ultimo, ma bensì obiettivo intermedioobiettivo intermedio, funzionale al recupero da parte dello studente della propria autostima, della consapevolezza delle proprie possibilità, della voglia di fare (rimotivazionerimotivazione).
Il recupero è da riferire alle abilità e competenzeabilità e competenze e all’acquisizione di contenuti disciplinari in senso stretto che deve costituire obiettivo
intermedio.
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Recupero e sostegno in
itinere
in
out
metàmetà anno(febbraio)
raccordo
accoglienza
riequilibrio
rimotivazione
tuttotutto l’anno
finefine anno(estate)
Recupero assistito a giugno
ma non solo ….ma non solo ….
Piano di lavoro estivo
Analisi lavoro a settembre
Verifica e valutazione
inizioinizio anno
recuperorecupero
riorientamento
Proposta modulo 20
ore
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Recupero disciplinareRecupero disciplinare
ColloquioColloquio con lo studentestudente patto formativopatto formativo
Analisi della situazione
Piano di lavoro
Attività di recupero assistito a scuola
ConvocazioneConvocazione della famigliafamiglia da parte del coordinatore di classecoordinatore di classe
Attività febbraio/maggio
Attività di recupero personale a casa
Valutazione di fine anno
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Recupero disciplinareRecupero disciplinare
ColloquioColloquio con lo studentestudente patto formativopatto formativo
Piano di lavoro
Attività di recupero assistito a scuola
ConvocazioneConvocazione della famigliafamiglia da parte del coordinatore di classecoordinatore di classe
Attività giugno/settembre
Attività di recupero personale a casa
Prova di verifica e valutazione disciplinare
Correzione compiti/chiarimenti/integrazioni
Valutazione del consiglio di classe
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Un POFUn POF che non solo presentinon solo presenti in modo chiaro il percorso ma si preoccupi di renderlo percorribilerenderlo percorribile supportandone in modo adeguato tutte le singole fasi.
Linee programmaticheLinee programmatiche formulate a livello di Collegio Collegio DocentiDocenti che possano caratterizzarsi per la condivisione e la funzionalità rispetto al profilo professionale previsto dal curricolo
Programmazione disciplinareProgrammazione disciplinare a livello di dipartimentodipartimento che possano perseguire attraverso la disciplina sia gli obiettivi conoscitivi che le sono propri sia gli obiettivi trasversali che contribuiscano alla formazione dello studente relativamente al profilo professionale previsto dal curricolo.
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Programmazione didatticaProgrammazione didattica del consiglio di classeconsiglio di classe che individui e concretizzi il percorso annuale in ottica globale e consenta la sottoscrizione di un patto formativo che coinvolga e responsabilizzi i singoli contraenti (docenti, studenti, genitori) nell’azione formativa annuale.
Programmazione disciplinareProgrammazione disciplinare a livello di singolo docentesingolo docente che traduca in azione didattica quotidiana quanto la scuola come istituzione si è impegnata ad offrire attraverso il POF.
Un controllo puntualeUn controllo puntuale del coordinatore di classecoordinatore di classe che assicuri l’applicazione da parte di tutti i colleghi del consiglio di classe di quanto dichiarato nella programmazione didattica.
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All’interno di questo quadro la questione dei debiti debiti e dei crediti trova
gli spazi adeguatispazi adeguati per la sua soluzione.
Si ridurrebbe senz’altro l’attribuzione del debito, in quanto funzionerebbe la
prevenzioneprevenzione, e nel caso in cui non si riuscisse ad evitarla risulterebbe più
facile organizzarne il recupero (curacura).
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Recupero Recupero
Occorre una distinzione tra conoscenza e metaconoscenza.
In altre parole il “come” dipende dal “che cosa”.
Come sul piano didattico
E il tutto è giustificato dal “perché”.
In ottica causale In ottica finale
Le risorse dello studente
Curricolo
Stile d’apprendimento
Le risorse del docenteStile d’insegnamento
Strategie
formale
informale
non formale
Raccolta dati: (accoglienza)