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IL FUTURO COME MINACCIA L’individuo nel mondo complesso, tra disagio del vivere e ricerca di nuovi equilibri Liceo classico L.Ariosto Ferrara Indirizzo di Scienze Sociali A. S. 2006-2007 Classe 5ª sez. R Esame di stato Percorso per il colloquio orale di Laura Aguiari

Il Futuro Come Minaccia

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Page 1: Il Futuro Come Minaccia

IL FUTURO COME MINACCIAIL FUTURO COME MINACCIAL’individuo nel mondo complesso, tra disagio del vivere e ricerca di nuovi equilibriL’individuo nel mondo complesso, tra disagio del vivere e ricerca di nuovi equilibri

Liceo classico L.Ariosto Ferrara

Indirizzo di Scienze Sociali

A. S. 2006-2007 Classe 5ª sez. R

Esame di stato

Percorso per il colloquio orale

di Laura Aguiari

Page 2: Il Futuro Come Minaccia

“Non si piange sulla propria storia, si cambia rotta.”

Baruch Spinoza

Page 3: Il Futuro Come Minaccia

INDICE

• Le radici del “male di vivere” Il pensiero sociologico

L’arte La letteratura

• La contemporaneità: un’epoca di “passioni tristi”• Cambiare stile di vita è ancora possibile, basta volerlo!

La Carta del nuovo municipio

• Il pessimismo di oggi è esagerato almeno tanto quanto l’ottimismo di ieri

Page 4: Il Futuro Come Minaccia

Il pensiero sociologicoLE RADICI DEL “MALE DI VIVERE”LE RADICI DEL “MALE DI VIVERE”

Il pensiero sociologico

Sigmund Freud Sigmund Freud [1856-1939]

Il disagio della civiltà diventa disagio di vivere nel mondo

Scuola di Francoforte Scuola di Francoforte [1930-1970]

La vita è una serie di stimoli slegati tra loro, ma non possiamo limitarci ad accettare ciò che ci succede: dobbiamo ricostruire la nostra storia

Georg Simmel Georg Simmel [1858-1918]

L’esperienza metropolitana: la città si sta modificando, e con essa la vita delle persone. La modernità non prevede più emozioni, ma solo passioni effimere

Max Weber Max Weber [1864-1920]

Il capitalismo, mentre richiede all’uomo presenza attiva nel mondo, lo obbliga a rinunciare al godimento dello stesso, per consentire lo sviluppo economico

Karl MarxKarl Marx [1818-1883]

Il capitalismo crea alienazione

Page 5: Il Futuro Come Minaccia

LE RADICI DEL “MALE DI VIVERE”LE RADICI DEL “MALE DI VIVERE”L’arte figurativa

Marcel Duchamp Marcel Duchamp [1887-1968]

Il nichilismo dell’arte?

La “morte” dell’arte del passato, e la necessità di crearne una nuova, diversa.

M. Duchamp, Perché non starnutire?, 1921

Page 6: Il Futuro Come Minaccia

LE RADICI DEL “MALE DI VIVERE”LE RADICI DEL “MALE DI VIVERE”La letteratura

James JoyceJames Joyce Eugenio MontaleEugenio Montale

Eveline Spesso il male di vivere ho incontratoIl sogno del prigioniero

Page 7: Il Futuro Come Minaccia

Eveline is a girl in conflict with the world, but still before with herself. She is tired, by now, of all that is accustoms:

«felt in the nostrils the smell of the dusty cretonne», the smell of that is by now old, monotone. Eveline wishes one new life, together with the man whom she loves, Frank…

«was good and strong, Frank, and of generous heart…»

EVELINEEVELINE

Dubliners, is a penetrating analysis of the stagnation and paralysis of Dublin society.

Page 8: Il Futuro Come Minaccia

OSSI DI SEPPIAOSSI DI SEPPIAIl male di vivere è quel senso di angoscia dell’uomo moderno (esteso,

in termini di sofferenza, ad ogni fibra dell’universo), che si sente come abbandonato in

un mondo destituito di significato e di valore.

Montale ne è consapevole: riconosce i segni di una condizione umana votata allo scacco e all’assurdo

FILOSOFIA ESISTENZIALISTAFILOSOFIA ESISTENZIALISTA (Europa 1930)

Crisi profonda dei valori intellettuali, sociali ed etici tradizionalmente associati all’Ottocento (ottimismo, progressismo, spiritualismo ecc.)

La vita è assurda, perché non c’è più niente che possa darle un senso.

“L’assurdo è la posizione su cui costruire nuovi valori”Albert Camus

Spesso il male di vivere ho incontrato: era il rivo strozzato che gorgoglia,

era l’incartocciarsi della foglia riarsa, era il cavallo stramazzato. Bene non seppi, fuori del prodigio che schiude la divina Indifferenza: era la statua nella sonnolenza

del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.

MA

Non ha ancora messo da parte la speranza per un ottimismo nei riguardi del futuro:

cerca instancabilmente il “miracolo” impossibile che apra un “varco” al di là dei

limiti dell’uomo.

Spesso il male di vivere ho incontrato

Page 9: Il Futuro Come Minaccia

Albe e notti qui variano per pochi segni.

Il zigzag degli storni sui battifredinei giorni di battaglia, mie sole ali,

un filo d'aria polare,l'occhio del capoguardia dello spioncino,

crac di noci schiacciate, un oleososfrigolio dalle cave, girarrosti

veri o supposti - ma la paglia é oro,la lanterna vinosa é focolare

se dormendo mi credo ai tuoi piedi.

La purga dura da sempre, senza un perché.Dicono che chi abiura e sottoscrive

puo salvarsi da questo sterminio d'oche ;che chi obiurga se stesso, ma tradiscee vende carne d'altri, affera il mestolo

anzi che terminare nel patéedestinato agl'Iddii pestilenziali.

Il sogno del prigioniero

LA BUFERA E ALTROLA BUFERA E ALTRO

Tardo di mente, piagatodal pungente giaciglio mi sono fuso

col volo della tarma che la mia suolasfarina sull'impiantito,

coi kimoni cangianti delle luciscironate all'aurora dai torrioni,

ho annusato nel vento il bruciaticciodei buccellati dai forni,

mi son guardato attorno, ho suscitatoiridi su orizzonti di ragnateli

e petali sui tralicci delle inferriate,mi sono alzato, sono ricaduto

nel fondo dove il secolo e il minuto -

e i colpi si ripetono ed i passi,e ancora ignoro se saro al festino

farcitore o farcito. L'attesa é lunga,il mio sogno di te non e finito.

Sullo sfondo dell’esistenza individuale si profila la tragedia collettiva della guerra, vista non tanto come il risultato di circostanze storiche e politiche, quanto come una catastrofe cosmica: l’uomo l’uomo

diviene ostaggio di una condizione storica senza vie d’uscitadiviene ostaggio di una condizione storica senza vie d’uscita. Anche se il sogno del valore (che deve incarnarsi nella storia) non è finito, tuttavia la sua realizzazione appare difficile, se non impossibile.

il declino della civiltà occidentale (causato dalla meccanizzazione, dalla massificazione, dal consumismo e dall’anonimato) sembra al poeta ormai inevitabile, ed esso è destinato a travolgere ogni significato, compreso quello che sino ad allora aveva avuto la poesia.

INFATTI

Page 10: Il Futuro Come Minaccia

Oggi c’è un clima diffuso di pessimismo che evoca un domani oscuro, minaccioso

La promessa - di un futuro migliore e inalterabile - diventa minaccia

VIVIAMO IN UN EPOCA DOMINATA DALLE PASSIONI TRISTI

Impotenza

Disgregazione

La fede nel progresso è stata ormai sostituita dal futuro cupo, dalla brutalità che identifica la libertà con il dominio di sé, del proprio ambiente, degli altri.

Inquinamenti di ogni tipo, disuguaglianze sociali, disastri economici, comparsa di nuove malattie…

E in questo contesto si è imposto uno stile di vita che mira soltanto ad “usare e gettare”. Tutto è entrato in crisi: la politica, l'etica, i

rapporti umani, il rispetto della vita e della morte, centrifugati in un teatro dell'assurdo dove si vive soltanto nell'"attimo presente" senza curarsi minimamente del futuro.

LA CONTEMPORANEITLA CONTEMPORANEITÀ: À: UN’EPOCA DI UN’EPOCA DI “PASSIONI TRISTI”“PASSIONI TRISTI”

Page 11: Il Futuro Come Minaccia

Ma è anche vero che le passioni tristi sono le passioni tristi sono una costruzioneuna costruzione, un modo di interpretare la realtà, non la realtà stessanon la realtà stessa, che ancora serba delle risorse se solo non ci facciamo

irretire da quel significante oggi dominante che è l'insicurezza.

Page 12: Il Futuro Come Minaccia

Cambiare stile di vita è ancora possibile, basta volerlo!

Il mondo siede su due bombe: quella socialesociale e quella ambientaleambientale

Più crescita economica per uscire dalla povertà o meno crescita economica per salvare il pianeta?

Coniugare EQUITÁ E SOSTENIBILITÁ

Ma in che modo?

I ricchi devono convertirsi alla SOBRIETÀSOBRIETÀ

Costruire una società nella quale vi sia una grande diffusione della democrazia ed una possibilità di controllo del potere da parte del popolo sul quale è esercitato

OCCORRE UNA GLOBALIZZAZIONE DAL BASSO

Carta del Nuovo Municipio

Page 13: Il Futuro Come Minaccia

LA CARTA DEL NUOVO MUNICIPIOLA CARTA DEL NUOVO MUNICIPIO

La rivendicazione di una globalizzazione dal basso, solidale, non gerarchica

ATTIVARE DI NUOVE FORME DI ESERCIZIO DELLA DEMOCRAZIAIl superamento della logica di una rappresentanza definita una tantum al

momento del voto, ritrovabile nei concetti di partecipazione e di democraziadiretta, permette di produrre politiche pubbliche più efficaci

VALORIZZARE IL LOCALE Trasformare gli enti locali da luoghi di

amministrazione burocratica in laboratori di autogoverno, in grado di progettare e costruire autonomamente il proprio futuro

VS

Globalizzazione dall’alto

Documento che, da un lato, ridefinisce gli ambiti di competenza della comunità locale, e dall’altro, richiama la necessità di sperimentare nuove forme di governo locale, più partecipate e più democratiche.

Page 14: Il Futuro Come Minaccia

Il pessimismo di oggi è esagerato almeno tanto quanto l’ottimismo di ieri

La configurazione del futuro dipende da ciò che sapremo fare nel presente.

Se pensiamo prima di agire e se agiamo confrontandoci con i nostri valori, possiamo mettere in ginocchio il sistema.

La società è il risultato di regole e comportamenti e se tutti ci comportassimo in maniera consapevole, responsabile, equa, solidale, sobria, non solo

daremmo un altro volto al nostro mondo, ma obbligheremmo il sistema a cambiare le sue regole, perché nessun potere riesce a sopravvivere di fronte ad

una massa che pensa e fa trionfare la coerenza sopra la codardia, l’impegno sopra il quieto vivere, l’equità sopra le piccole avidità.

Tocca a noi riaccendere l’entusiasmo per il sogno, dimostrando con i fatti che un altro stile di vita è possibile, che un altro modo di consumare è possibile, che un’altra impresa è possibile, che

un’altra economia pubblica è possibile, che un altro modo di lavorare è possibile

MA

DOBBIAMO DIVENTARE UN MOVIMENTO DI MASSA, che sappia coniugare globale e locale, difesa e riforma, presente e futuro. Un

movimento che sappia ascoltare la gente, che si faccia interprete dei suoi bisogni.

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““Ce la faremo? Non ci Ce la faremo? Non ci è dato saperlo. è dato saperlo. A noi è solo chiesto di A noi è solo chiesto di

provarci.”provarci.”

Gesualdi F., Sobrietà. Dallo spreco di pochi ai diritti per tutti, Feltrinelli, Milano 2005

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BIBLIOGRAFIAArmellini G. e Colombo A., La letteratura italiana – secondo Ottocento e Novecento, Zanichelli, Bologna 1999

Bauman Z., Dentro la globalizzazione. Le conseguenze sulle persone, Laterza, Bari 2001

Bauman Z., Lavoro, consumismo e nuove povertà, Città aperta, Troina 2004

Benasayag M., Schmit G., L’epoca delle passioni tristi, Feltrinelli, Milano 2004

Gesualdi F., Sobrietà. Dallo spreco di pochi ai diritti per tutti, Feltrinelli, Milano 2005

Jedlowski P., Il mondo in questione. Introduzione alla storia del pensiero sociologico, Carocci, Roma 1998

Luperini R., Cataldi P., Marchiani L., Marchese F., Donnarumma R., La scrittura e l’interpretazione – storia e antologia della letteratura italiana nel quadro della civiltà europea, G. B. Palumbo editore, Firenze 1998

Tittarelli e Cardillo, Scienze sociali: il diritto e l’economia, Tramontana, Milano 2004

Tosoratti C., Our World, Calderini, Milano 2004

… per le immaginiwww.antiquafreddi.it

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