Palazzo prefettura e borgo murattiano

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“Buon Compleanno Bari. La Scuola per il Bicentenario del Borgo murattiano”. Bari, 21-23 maggio 2013. L’Archivio di Stato, in collaborazione con la Biblioteca Nazionale Sagarriga Visconti di Bari, l’Ufficio Scolastico Regionale (Uffici VI e VII), il Comune di Bari e il Conservatorio di Musica “N. Piccinni” di Bari hanno promosso il progetto “Buon Compleanno Bari” che ha coinvolto numerose istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado della città di Bari e Provincia, con l’obiettivo di stimolare alla curiosità e al desiderio di conoscere meglio la città in cui abitano, vivono e della quale sono gli attori e di approfondire gli aspetti culturali, architettonici e ambientali al fine di comprenderne l’importanza della tutela e della valorizzazione del patrimonio storico e culturale. Il Marconi partecipa con questa presentazione multimediale autoprodotta dagli studenti della 2SA e della 2A su "Bari e la Prefettura".

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  • 1. Le origini ela storia delBorgoMurattiano

2. Lintero abitato era racchiuso nella zona di territorio circoscritta ad est e a nord dal mareAdriatico, a sud e a ovest dal percorso dellattuale corso Vittorio Emanuele e della piazzaGiuseppe Massari. Dove oggi sorge il quartiere Murat sorgevano i conventi dei Padri Riformati,dei Padri Cappuccini, dei Padri Paolotti e dei Padri della Missione di S.Vincenzo di Paoli, oltre allazzaretto. 3. Il magnifico Emanuele Mola, direttore del RealConvitto, espresse il suo pensiero circa lasituazione di Bari di allora, elenchiamo leprincipali cause della necessit di edificare ilquartiere Murat: la ristrettezza del borgo e la cresciutapopolazione di quel periodo; la sporcizia dellambiente dovutaallimmondizia presente nelle strade; la , dell. Inoltre, per paura che i prodotticommerciali potessero essere rubati in unospazio tanto piccolo, i commercianti furonocostretti a spostare i propri magazzini incampagna.Nel XVII secolo laffollamento dellapopolazione che siagglomerava in sopraelevazioni o in baraccheabusivefaceva aumentare lo stato precario dellecondizioniigienico-sanitario.Sulla base dei dati forniti da uno stato delleanime dellanno1794,la popolazione della citt di Bari avevaraggiunto i 18.747abitanti, i quali erano raggruppati in 3.043nuclei familiari,raggruppati in 70 isole, distribuite tra 6 rionitra cui il piPopolato era quello dellArcivescovado.Fonti: Quaderni monograficidella citt di bari, V. A.Melchiorre, Adda editrice,2001; pgg. 8-9.Motivazioni della costruzionedel borgoFonti: M. Petrignani, F. PorsiaLe citt nella storia dItalia, Baried. Laterza pgg 80, 82 4. Problemi nella costruzionePer, poco o nulla si fece di concreto e realmente risolutivo per avviarea soluzione il problema. Si lasci invece mano libera ad interventi parziali,di sopraelevazioneo di riempimento degli spazi vuoti, a tutto danno dellambiente urbano.I principali problemi furono causati dall opposizione dei proprietari Deisuoli, che non intendevano cederli, dal timore di costruire case in Luoghiesposti a pericoli e, a complicare le cose, contribuirono i cruentiavvenimenti che nel 1799 afflissero Anche la citt di Bari. Cessata labufera del 1799, trascorsero diversi altri anni nella inerziaassoluta.V. A. Melchiorre cit. op pgg. 11M.Petrignani, F. Porsia Cit. op pgg. 82 5. Re Ferdinando IV, il 16 febbraio1790, concesse lautorizzazioneper ledificazione del nuovo borgo.Seguirono polemiche riguardo lescelte del luogo di edificazione edei progettisti. Subito FerdinandoIV affid la progettazione agliingegneri Giovanni Palenzia eFrancesco Viti, i quali ritennerocome area pi adatta adaccogliere il borgo la zona amezzogiorno della citt antica, difronte alle mura e al fossato, inuna relazione del 30 giugno 1790.Il piano non si realizza perlopposizione dei proprietari deisuoli. A complicare le cosecontribuirono gli avvenimenti del1799. Seguirono anni di inerzia.Fonti: V. A. Melchiorre, op. cit.,pgg.10-11. 6. Nel seguente documento vi lautorizzazione daparte di Gioacchino Murat della costruzione delBorgo, fuori dalla Porta di Bari; questultima,secondo le indicazioni del richiedente, avrebbepoi preso il nome di Porta Gioacchino.Nel decreto inoltre si precisa che i beni del regiodemanio compresi nella pianta del borgosarebbero stati devoluti alla citt di Bari.25 aprile 1813Gioacchino Murat pone la prima pietraVAI AL DOCUMENTO 7. Generale francese e Re di Napoli,Gioacchino Murat fu il Re francese adavviare il progetto del nuovo borgobarese. Infatti nel 24/04/1813 Muratgett la prima pietra nei pressi delpalazzo Motta dove sarebbe statoedificato il nuovo borgoFonti: Bari nel tempo, Vito A.Melchiorre, Mario Adda Editore,pgg.232GioacchinoMurat 8. BULLETTINO n. 1720 DELLE LEGGI DEL REGNO DI NAPOLI ANNO 1813 9. La realizzazione del borgo ebbe per inizio solamentedopo la cacciata dei francesi, la morte di Murat e larestaurazione della dinastia borbonica, verificatesi tuttenellanno 1815. Col ritorno dei Borboni, fu fatta laseconda concessione di suolo a un certo GiuseppeBarbone che, il 31 luglio 1816, venne autorizzato adutilizzare il terreno posto allincontro del corso Cavour colcorso Vittorio Emanuele. Fu su questa concessione disuolo che sorse la prima casa del borgo.Il primo edificio pubblico della nuova Bari fu il mercatocoperto di piazza del Ferrarese.Riprende la costruzionedel borgo 10. Palazzo Prefettura 11. A partire dal 1806, conlascesa di Napoleone elincoronazione diGiuseppe Bonaparte a redi Napoli e delle dueSicilie, ebbe inizionellItalia meridionale ildecennio francese che sicaratterizz per lenumerose riforme checoinvolsero il nostroPaese. La divisione delregno in Province,Distretti e Comuniprevedeva che Baridiventasse capoluogo diprovincia al posto di Tranie sede dell Intendenza.Documenti del13 Ottobre 1808FONTE: www.prefettura.it 12. Il primo Intendente fu Giambattista Ricciardi che inizialmente alloggi inuna palazzina che il Comune aveva messo a sua disposizione in Piazza delFerrarese per il periodo in cui il Monastero di S. Domenico, reso liberoper la soppressione degli ordini religiosi, veniva ristrutturatodallarchitetto Giuseppe Gimma. Nel 1810 viene concesso al comune diBari il convento, ormai sgombrato, di san Domenico con la relativachiesa, il suolo, e le fabbriche adiacenti.Documento delministero degli internidel regno di G.NapoleoneNapoli, 10 Ottobre 1810FONTE:www.prefettura.it 13. Giuseppe GimmaAssunto da Gioacchino Murat edal sindaco di Bari Carlo Tanzi,nel 1813, Giuseppe Gimma stato larchitetto che ha creato erealizzato il progetto per lacostruzione del nuovo borgo(tranne per la piantina dellestrade realizzate da Palenzia eViti) , che prender il nome diborgo MurattianoFonti: Bari nel tempo, Vito A.Melchiorre, Mario Adda Editorepgg.234 14. 2 Gennaio 1810Viene approvatoil progetto ditrasformazionedel convento diSan Domenico. 15. Fu scelto il luogo dove sarebbe sorto il palazzo dellintendenza. I lavori ditrasformazione vennero affidati a Domenico Bombacigno, ma non fu unabuona scelta poich i lavori andarono a rilento quindi , il comune organizzuna gara dappalto per effettuare i lavori urgenti di riparazione vinta dalImprenditore Saverio Fiore che segu il progetto di Giuseppe Gimma.Contrattodappalto per ilavori al PalazzodellIntendenzaBari, 1815 16. Le piante del progetto del palazzo dellintendenzadepositate al genio civile dal 16 Febbraio 1869 17. Nel 1880 viene poi decretato il collocamento diun orologio al largo della prefettura.Disegnodellafacciatadellorologiorisalente al1899Documento del 1880 in cui si sanciscela costruzione dellorologio 18. Conosciamo gliinterni delPalazzoPrefettura 19. SCALINATASCALINATA INGRESSO SALA RIUNIONISTUDIO DELPREFETTOSALONEDELLEFESTESALAVERDESALA DAPRANZO DIRAPPRESENTANZASALA DAPRANZOFORESTERIASALABILIARDOSUITE ISUITE IIPIANTINAINTERNICHIESA DIS.DOMENICOSALA DEGLISTEMMIFONTI:http://www.orbicolare.it/ext/prefba_vt/prefettura.html 20. CHIESA DIS.DOMENICO 21. SALA DEGLISTEMMI 22. NELLO STUDIO DEL PREFETTO SONO PRESENTI QUADRI DELL800 E DEL 900 TRA CUI PAGGIO,OLIO SU TELA DI DOMENICO MORELLI. 23. IL SALONE DELLE FESTE E IL CUORE DEL PIANO NOBILE(SALE DI RAPPRESENTANZA,UFFICI E ALLOGGIO DEL PREFETTO E LAPPARTAMENTO PRESIDENZIALE) CHE NEL 1870FU RIPRISTINATO.IN QUESTA SALA E PRESENTE UNA SPECCHIERA CON CONSOLLE DALPIANO IN MARMO IN LEGNO INTAGLIATO E DORATO.INIZIALMENTE QUESTASPECCHIERA ERA DESTINATA AL PALAZZO PITTI, MA, INSIEME A LAMPADARI,DIVANIPRESENTI IN QUESTA SALA, FU DONATO AL PALAZZO INTENDENZA. 24. LA SALA VERDE E CHIAMATA IN QUESTO MODO PER IL COLORE DELLE PARETI(CON DIPINTI DIARTISTI PUGLIESI DELL800 E DEL 900) E PER I DECORI DELLE FINESTRE.LA VOLTA SI PRESENTACON MOTIVI FLOREALI ESEGUITI A STAMPINO CHE ABBRACCIANO E INCORNICIANOELEMENTI VEGETALI SCULTOREI ESEGUITI A STUCCO.SULLA PARETE SINISTRA ALLENTRATADELLA SALA E PRESENTE UN CAMINO IN MARMO BIANCO DI GUSTO RINASCIMENTALESORMONTATO DA UNA SPECCHIERA ALLA CUI SOMMITA CAMPEGGIA LO STEMMA DELLAPROVINCIA DI BARI.IN QUESTA SALA IL PREFETTO RICEVE OSPITI ILLUSTRI. 25. STEMMA DELLA PROVINCIA DIBARI SULLA SPECCHIERA. 26. AL CENTRO DEL SOFFITTO DELLA SALA DA PRANZO DI RAPPRESENTANZA VI E UNADECORAZIONE CHE FINGE UN GRANDE VELARIO CON UN TESSUTO LEGGERO, LUNGO LAFASCIA ALLATTACCO TRA LE PARETI E LA VOLTA E PRESENTE UN MOTIVO VEGETALE.ABBELLISCONO LA SALA, MOBILI IN LEGNO SCURO FINEMENTE INTAGLIATI E DIPINTI. 27. LA DECORAZIONE CENTRALE DELLA VOLTA DIPINTA NELLA SALA DA PRANZO E DA ASSEGNARE AD UN ARTISTA ICUI MODI OSCILLANO TRA QUELLI DI NICOLA LA NAVE E NICOLA COLONNA ALLA FINE DEL 30 SECOLO. 28. FineLavoro svolto dalle classe 2SA e dagli alunni FrancescoCaputo e Fabio Albor della classe 2A dellI.T.I.S. G. Marconi