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#4: l’Omosessualità a cura di Isabella Ciotti 11/03/2015

Vissi d'arte, vissi d'amore #4 - L'Omosessualità

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#4: l’Omosessualità

a cura di Isabella Ciotti

11/03/2015

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Il bello e il buono

La Venere di Milo Il discobolo di Mirone

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Il mito

Il mito narra il rapimento di Ganimede, ragazzo contraddistinto da una bellezza

sublime, da parte di Zeus, innamorato. Il dio greco si trasformò in un’aquila e portò il

ragazzo sull’Olimpo .

Però Era, consorte di Zeus, si ingelosì: così il dio trasformò Ganimede nella costellazione dell’Acquario (associata a quella dell’Aquila)

Bassorilievo di epoca romana raffigurante Ganimede e l’aquila

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Platone, Simposio 189a- 193e

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Il rito di passaggio: da uomo ad adulto

«Nella società organizzata grazie alla divisione in classi di età, il passaggio di un individuo da una classe all'altra è

accompagnato da una serie di riti. […] il ragazzo deve passare un periodo lontano dalla collettività, vivendo al di fuori delle

regole del vivere civile, in unostato di natura. In altre parole, deve passare attraverso un

periodo chiamato dagli etnologi «margine» o «segregazione»»

Eva Cantarella, L’ambiguo malanno. La donna nell’antichità greca e romana, Einaudi 1995

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La Grecia: una società completamente diversa

« Compito dello storico è quello di richiamare l'attenzione sulle questioni personali, sociali, politiche e morali che stanno dietro alle rappresentazioni letterarie ed artistiche del mondo greco. Il compito dello storico è quello di presentare anche la realtà della pederastia a tutti per trovarsi faccia a faccia con uno dei motivi per cui la Grecia fu glorificata, ma che faceva

parte di un mondo in cui molti dei nostri valori fondamentali si trovano ad essere sfidati piuttosto che confermati»

Robin Osborne, docente presso il King’s College, Greek History (Routledge, 2004)

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Banchetto, Museo di Paestum, tomba greca cosiddetta "Degli amanti", 475 a.C.

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Giovane che suona il flauto al suo maestro, Vaso a figure rosse conservato al Louvre

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Saffo, VII-VI secolo a.C• Poetessa greca

• Fondò nell’isola di Lesbo il «tiaso», ossia un’associazione di carattere religioso finalizzata alla celebrazione del culto di Afrodite. Era il luogo di ritrovo delle ragazze facoltose: lì erano istruite alla

musica danza ricerca della bellezza e della

grazia

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Saffo, frammento 31A me pare uguale agli deichi a te vicino così dolce

suono ascolta mentre tu parli

e ridi amorosamente. Subito a meil cuore si agita nel petto

solo che appena ti veda, e la voce

Si perde sulla lingua inerte.Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle,

e ho buio negli occhi e il rombodel sangue alle orecchie.

E tutta in sudore e tremantecome erba patita scoloro:e morte non pare lontana

a me rapita di mente. 

Traduzione Salvatore Quasimodo

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Omosessualità nelle fonti cristiane

« Non si errano ancora coricati, quand'ecco gli uomini della città,

cioè gli abitanti di Sòdoma, si affollarono attorno alla casa [di Lot], giovani e vecchi, tutto il

popolo al completo. Chiamarono Lot e gli dissero: «Dove sono

quegli uomini [gli angeli] che sono entrati da te questa notte? Falli uscire da noi, perché possiamo

abusarne!»   (Genesi 19,4-5)

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Utrumque ius: l’uno e l’altro diritto

Espressione utilizzata dalla dottrina e dalla giurisprudenza medievale per designare l’intima correlazione esistente tra

il diritto civile e quello canonico. Entrambi gli ordinamenti venivano considerati universali,

espressione di due supremi poteri (l’imperatore ed il papa) e potenzialmente in grado di disciplinare tutti i rapporti

giuridicamente rilevanti (sia in ambito temporale che spirituale)

Dal dizionario giuridico

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Medioevo tra peccato e reato

«Siamo in presenza, come ha detto un noto storico italiano del diritto

(Paolo Grossi), di un sistema in cui la religione rivelata e una morale

costituiscono la piattaforma costituzionale della vita associata.»Paolo Prodi, «La sacralità del potere e la distinzione tra peccato e reato

nella tradizione occidentale»

Decretum Gratiani, ossia una raccolta di fonti di diritto canonico, conservato a Cesena, Biblioteca Malatestiana

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Significato del termine «sodomia»

«L'omosessualità apparteneva ad una categoria più ampia, la sodomìa, giungendo a farvi rientrare qualunque tipo attività sessuale inadatta alla

procreazione, specie se in vase indebito (in un orifizio illecito) quindi anche il rapporto orale, la masturbazione,

il rapporto lesbico. Per circa 6 secoli (1200-1800) i sodomiti furono condannati al rogo.»

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San Paolo, Lettera ai Romani 1, 24-28

« Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini,

ricevendo così in se stessi la punizione che s'addiceva al loro traviamento. E poiché hanno disprezzato la conoscenza di

Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d'una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno. [...] E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche

approvano chi le fa. »   

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Omosessualità come rapporto «contro natura»

«I delitti che vanno contro natura, ad esempio quelli compiuti dai sodomiti,

devono essere condannati e puniti ovunque e sempre. Quand'anche tutti gli uomini li commettessero, verrebbero tutti coinvolti

nella stessa condanna divina: Dio infatti non ha creato gli uomini perché commettessero un tale abuso di se stessi. Quando, mossi da una perversa passione, si profana la natura stessa che Dio ha creato, è la stessa unione

che deve esistere fra Dio e noi a venir violata” (Confessioni, c.III, p.8)»

Sant’Agostino in un dipinto di Antonello da Messina

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Siete voi qui, ser Brunetto?

I sodomiti dell'Inferno (Terzo girone, settimo cerchio -violenti contro Dio e contro la natura- corrono sotto una pioggia di fuoco

Qui Dante incontra Brunetto Latini, notaio e letterato. Il poeta nutre per lui profonda stima

Sandro Botticelli, Sodomiti. Illustrazione per la ''Divina Commedia''.

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Condanne capitali per sodomia in Italia

1327, Bologna

Il veneziano Lorenzo Querini detto "Storno", che per motivi diversi dalla sodomia aveva subito una condanna all'esilio con obbligo di domicilio a Bologna e Romagna, nel 1327 chiede e ottiene dalle autorità veneziane di cambiare la sede dell'esilio spostandosi nelle Marche, in quanto a Bologna aveva denunciato "un riminese" che aveva cercato di sodomizzare suo figlio: il reo era stato bruciato, ma adesso i parenti del condannato lo minacciavano di continuo e gravemente.

Caso citato da: Fabien Faugeron, L'art du compromis politique: Venise au lendemain de de la conjuration Tiepolo-Querini (1310), "Journal des savants", 2004, n. 2, pp. 357-421, a p. 368

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Il rogo per sodomia del cavaliere di Hohenberg e del suo servo sotto le mura di Zurigo, 1482

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Giugno 1577. S. Arcangelo a Baiano (Napoli). Caso di strumentalizzazione per sopprimere un convento di suore che aveva ormai assunto un potere eccessivo

«L'occasione per fare cessare questo si presentò nel giugno 1577, quando la lotta per la successione a Madre Lavinia

Carafa si era fatta senza esclusione di colpi. Giulia Caracciolo, legata alle correnti meno riformistiche, fu subito messa fuori gioco. Accusata assieme a Chiara Frezza ed Agata Arcamone di sodomia ed eresia, fu processata. Il Convento venne due

anni dopo soppresso e le suore rimaste, trasferite»

Irene Agovino, La sodomia nel mondo cattolico

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Condanne capitali per sodomia in Italia

22 febbraio 1586. Genova: due uomini sono arrestati per sodomia

« È stato preso doi huomini del Ponticelo [quartiere di Genova] si dice per cose di sodomiti, a tale che hanno di subito confessato si crede debba esser mandati alle forche".

E in effetti il 9 maggio 1586 arriva una condanna a morte:

Fù mandato alle forche un genovese del Ponticelo per Sodomito, il quale fù impicato all'Archi, doppo brusato, era di età di 20 anni»

Inventione di Giulio Pallavicino di scriver tutte le cose accadute alli tempi suoi [1583-1589] , a cura di Edoardo Grendi, Sagep, Genova 1975, p. 113 e 123

:

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Una delle ultime condanne in Europa

«Il 24 marzo 1726 il luogotenente di polizia Herault,

assistito dai signori che occupano il seggio tribunalizio dello �Chatelet di Parigi, rende pubblica una sentenza secondo la quale �

Etienne Benjamin Deschauffours è dichiarato debitamente reo �convinto dei delitti di sodomia menzionati al processo. Per

riparazione, e per altri motivi, il suddetto è

condannato a essere bruciato vivo sulla piazza di Gréve, le sue

ceneri disperse al vento, i suoi beni requisiti e confiscati dal re. �L’esecuzione ebbe luogo quello stesso giorno» �

M.Foucault, Storia della follia nell’età classica, Milano, Rizzoli, 1963, pag. 165 �

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Dalla condanna al rogo alla malattia

La nuova cultura settecentesca comprende la differenza fra

peccato e reato ma non elimina la condanna: questa, infatti, viene emessa non più per una causa morale, bensì in nome della

scienza

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Il termine «Omosessuale»

Il termine fu coniato nel 1869 dal letterato ungherese di lingua tedesca Karl-Maria Kertbeny che lo usò in un pamphlet anonimo contro l'introduzione da parte del Ministero della Giustizia prussiano di una legge per la punizione di atti sessuali fra due persone di sesso maschile.Nel 1880 il termine fu ripreso in nell‘opera scientifica Psychopathia sexualis di Richard von Krafft-Ebing

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La morte di Giacinto (1801), di Jean Broc

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«L’amore che non osa pronunciare il suo nome»

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Henri de Toulouse-Lautrec (1864-1901), Nel letto (1892)

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Sous les lauriers roses (prima del 1910) par Étienne Dinet

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Coppia di donne (1915), di Egon Schiele

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Il delirio nazista

I trasgressori della legge che proibiva le relazioni omosessuali venivano sterilizzati, mandati in prigione e successivamente nei campi di concentramento. Dal 1942 veninvano condannati a morte.

Il triangolo rosa era il marchio di stoffa che veniva cucito sulla divisa degli internati per omosessualità maschile nei campi di concentramento nazisti

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Il delirio nazista

I triangolo nero identificava gli «asociali» La qualità di lesbica era considerata spesso un'aggravante rispetto appunto

all'asocialità o ad altre imputazioni (ovvero all'essere ebree, ladre, prostitute, etc.). Presso il campo di Flossenbürg era attivo un bordello, nel quale le lesbiche erano

particolarmente ricercate ed esposte al sadismo ed alle perversioni dei gerarchi.

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Keith Haring, "Senza titolo", 1983

«In questo dipinto, un mostro stritola con la lingua un omino che, con il braccio sinistro, tocca il simbolo della croce.

La croce simboleggia il moralismo, il bigottismo dell’America puritana che,

negli anni Ottanta, vede, nella diffusione dell’Aids, un castigo divino contro la

pratica dell’omosessualità.»

Marisa Fogliarini

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Keith Haring,"Silence=Death", 1989

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Pasolini intervista Ungaretti: che cos'è la normalità?

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Fonti internet

http://www.culturagay.ithttp://www.giovannidall'orto.com http://www.glbtq.comhttp://www.olokaustos.orghttp://www.queerway.ithttp://www.triangles-roses.org http://www.wikipedia.ithttp://www.wikipink.org

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Fonti cartacee

• CANTARELLA Eva, Secondo natura. La bisessualità nel mondo antico, Roma, Editori Riuniti, 1988

• CANTARELLA Eva, L’ambiguo malanno. La donna nell’antichità greca e romana, Einaudi scuola 1995

• FOUCAULT Michel, Storia della follia nell’età classica, a cura di FERRUCCI �Franco, Milano, Rizzoli 1963

• PRODI Paolo, La sacralità del potere e la distinzione tra peccato e reato nella tradizione occidentale

• OSBORNE Robin, Greek History, Routledge, 2004

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