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ANNO XXX MENSILE NOVELLARESE D'INFORMAZIONE Aprile 2011 n.277 TAZZA D’ORO di Catellani Letizia & C. BAR - PIZZERIA TAVOLA CALDA NOVELLARA (RE) via Cavour, 48 tel. 3465772503 Realizzazione grafica di Luca Zarantonello

Portico 277

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Portico n. 277 aprile 2011mensile novellareseFatti, storie, notizie, sport, ... la voce dei novellaresi.0522-652131

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ANNO XXX MENSILE NOVELLARESE D'INFORMAZIONE Aprile 2011 n.277

TAZZA D’OROdi Catellani Letizia & C.

BAR - PIZZERIA TAVOLA CALDA

NOVELLARA (RE)via Cavour, 48 tel. 3465772503

Realizzazione grafica di Luca Zarantonello

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La pagina politica

Il Referendum è uno strumento di esercizio della sovranità popolare, sancita dall’ art. 1 della Costituzione della Repubblica Italiana. Purtroppo l’affluenza ai referendum è in discesa costante. Nel 1990, per la prima volta, un referendum abrogativo fallisce: si tratta dei quesiti promossi dai Verdi su caccia e uso dei pesticidi. L’astensione supera il 56% e la consultazione non è valida. Una ripresa nel 1995 con il raggiungimento del quorum su una serie di quesiti: ben 12 i temi su cui furono chiamati ad esprimersi gli elettori, dall’elezione diretta del sindaco alla concentrazione di reti televisive alle rappresentanze sindacali. Da allora in poi, nessun comitato è riuscito a mobilita-re abbastanza gli italiani: nel ’97 solo il 30% andò a votare, nel ’99 votò il 49,6% (per un soffio non ebbe successo),nel 2000 solo il 32% degli elettori, nel 2003 non si superò il 25%, mentre nel 2005 il 25% degli italiani si recò alle urne. Ormai i contrari preferiscono invitare all’asten-sione piuttosto che a votare NO. La battaglia è ancora tutta da vincere: raggiungere il quorum non sarà facile. Per questo bisogna convincere gli italiani ad andare a votare, anche se il governo proverà ad ostacolare questo in tutti i modi così come ha già fatto non concedendo l’accorpa-mento con le date per le votazioni delle amministrative. Non permettia-mo di toglierci l’unico strumento che permette ai cittadini di esprimersi e di cambiare davvero le cose. E’ un’occasione da non perdere quella che ci aspetta il 12 e 13 GIUGNO, e a breve non ce ne saranno altre.

SI’ per un futuro senza Nucleare, ma per lo sviluppo delle energie rinnovabili.

Per quanto riguarda il nucleare di oggi, restano irrisolti i problemi di impatto ambientale, sicurezza della popolazione e di smaltimento delle scorie radioattive. Inoltre il cosiddetto “nucleare di quarta generazione” è ancora allo stato attuale di ricerca, quindi una tecnologia non ancora concreta ed attuabile. Non è vero che il nucleare ridurrebbe i costi per le famiglie, infatti senza un forte sostegno pubblico l’attuale nucleare non è competitivo e i costi ricadrebbero ancora sui cittadini, che ancora oggi pagano per smaltire le scorie del vecchio nucleare. Piuttosto è neces-sario che il Governo doti il paese di un Piano Energetico che metta in primo piano le energie rinnovabili.

SI’ ai 2 quesiti referendari sull’ acqua. Perché l’acqua rimanga PUBBLICA.

La privatizzazione forzata dell’ acqua imposta dal Governo è da contra-stare con grande determinazione. Le norme fatte approvare dal governo

Referendum del 12-13 giugno: una grande battaglia di civiltà

Milena Saccani Vezzani Segretaria Circolo PD Novellara

E’ un’occasione da non perdere quella che ci aspetta nei prossimi mesi, e a breve non ce ne saranno altre.

espropriano gli enti locali della loro autonomia e responsabilità, li espongono al rischio di soc-combere alla forza di monopoli privati di poche grandi aziende. Occorre assumere come princi-pi guida la natura di bene “pubblico” della risor-sa acqua e quindi la proprietà demaniale della risorsa e delle infrastrutture, necessità di una forte regolazione e controllo pubblico sulle ge-stioni, ruolo fondamentale delle regioni ed enti locali, tutela delle acque, accessibilità per tutti, uso razionale della risorsa garantendo l’equità delle tariffe e della massima qualità nonchè copertura totale del servizio di depurazione sull’intero territorio nazionale.

SI’ per abrogare il “legittimo impedimen-to”. Per un’Italia dove la Giustizia è

davvero uguale per tutti. Al fondo di questa leg-ge non esiste un’esigenza vera di giustizia e di tutela dei cittadini. Bensì questa norma è solo un meccanismo artificioso di tutela di una sola persona, un modo per sottrarla ai procedimenti giudiziari in corso.

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L’amministrazione comunale sta seguendo con attenzione e serietà la sospen-sione dei lavori della tangenziale Nord di Novellara, a seguito del provvedimento emesso dalla Prefettura nella giornata di ieri. Di tale provvedimento il Comune ne ha avuto solo comunicazione verbale perché non direttamente coinvolto da questo atto amministrativo, notificato direttamente alla stazione appaltante. E’ importante sottolineare come questo provvedimento consiste in una informa-tiva (ex art 10 D.P.R. 252/1998) a seguito degli accertamenti di legge effettuati dalla Prefettura nei casi di appalti di lavori pubblici e coinvolge direttamente la ditta che si è aggiudicata i lavori del III stralcio della tangenziale nord. La stessa Prefettura, in questo modo, ha revocato di fatto la precedente informativa “an-timafia” che aveva permesso alla ditta, che risultava regolare, di aggiudicarsi fa-vorevolmente l’appalto nel febbraio 2010. Una gara d’appalto (per altro non ag-giudicato dal Comune) che ha seguito tutte le condizioni dell’evidenza pubblica, tutte le prescrizioni previste dalla normativa europea, tutti i crismi della traspa-renza, garanzia e correttezza e che si è aggiudicato una Ditta da sempre radicata nel territorio, di notoria solidità, operante con molte Amministrazioni Pubbliche.L’informativa di questi giorni, cosiddetta “tipica”, effettuata direttamente dall’or-gano della Prefettura, consiste in un provvedimento di cautela che non mira quindi all’accertamento di responsabilità, che spetta alla magistratura. E’ un’azio-ne cautelativa e prudenziale che deve avere la prevalenza su tutto, che l’Am-ministrazione condivide perché dimostra l’efficienza degli Organi preposti che il Sindaco Daoli ringrazia, e del nostro sistema istituzionale che agisce per pre-venire e combattere qualsiasi elemento di infiltrazione e di illegalità, nel sistema economico del territorio reggiano.In questo delicato momento il Sindaco Raul Daoli è al lavoro per chiedere di ga-rantire l’immediata messa in sicurezza di questo complesso cantiere e definire, conseguentemente all’intenso lavoro della Prefettura, una strategia in grado di non sprecare anni di lavoro e portare a compimento questa fondamentale opere attesa da oltre trent’anni dalla cittadinanza.

L’amministrazione comunale in merito alla sospensione dei lavori della tangenziale

La pagina politica

Uno stato in cui la giustizia viene costantemente contaminata da leggi che garantiscono la salvaguardia di una persona non può definirsi democratico; così come non può definirsi democratico uno stato in cui l’80% dell’attività parlamentare è dedicata alla creazione di quelle leggi che appunto, salvaguardano l’impunità del presidente del consiglio.

Non ultima la legge sul cosidetto “legittimo impedimento” che voleva consentire al premier di assentarsi dai processi sino alla scadenza dell’esercizio del suo mandato.Già la corte costituzionale è intervenuta a parziale bocciatura di tale legge, lasciando aperto solo uno spiraglio che consente al premier di rinviare l’udienza se concomitante con l’esercizio di determinate funzioni correlate al ruolo fino ad un massimo di sei mesi.Il referendum del 12 e 13 giugno nasce nell’ottica di stroncare anche questo spiraglio che , come è legittimo pensare, sarebbe comunque un arma da sfruttare a dismisura nelle mani del premier per sfuggire ai processi.Di tutto questo e dell’intricato intreccio tra politica e giustizia, lecito e illecito parleremo con Gioacchino Genchi, ex vicequestore a Palermo e consulente tecnico dell’autorità giudiziaria per le indagini relative alle stragi di Capaci e via d’Amelio.Esperto di informatica e telefonia si occupò di incrociare i tabulati delle telefonate in processi di grande importanza, quali quelli sulla mafia, che hanno rivelato il rapporto tra la mafia e il complesso giuridico-economico-politico della seconda Repubblica.È stato coinvolto dalla stampa e dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in merito a un presunto scandalo di intercettazioni. Genchi avrebbe, secondo Berlusconi, intercettato 350.000 persone (non viene indicato in quanto tempo questo sarebbe avvenuto). Genchi tuttavia sostiene di non aver mai svolto una sola intercettazione in tutta la sua vita poiché il suo compito era quello di analizzare tabulati telefonici.Con procedimenti a carico e pressioni politiche Genchi ha pagato lo scotto di aver scoperto e di detenere informazioni scomode e pericolose per molti potenti e per questo, la sua testimonianza in materia di giustizia e non solo, sarà un importante momento di riflessione relativamente a tutto ciò che riguarda i lati più oscuri della politica.Vi aspettiamo pertanto il 16 Maggio alle ore 21.00 presso la Sala Polivalente di Viale Montegrappa per questo importante appuntamento.

Il 16 maggio alle ore 21,00 incontro con Gioacchino Genchi sul “legittimo impedimento”

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E’ nel cuore di Novellara, a un passo dal centro, inca-strato in uno dei dadi che compongono il complesso dei Servizi Socio-Sanitari. Per quanto sia una zona ad alto tasso di transito, sono in pochi a conoscerlo. E’ il Centro “Il Colibrì”: una realtà presente nel nostro paese dal 2008 e che offre un qualificato servizio socio riabili-tativo ai disabili adulti. Attualmente la struttura ospita 15 persone, che trascorrono la mattinata e buona parte del pomeriggio in varie attività, facenti parte di un progetto teso a promuovere il potenziale umano e sociale dell’in-dividuo. A gestirlo è la Coress, una Cooperativa di servizi sociali nata a Reggio Emilia nel 1982 e che ad oggi, con i suoi 130 dipendenti e 118 soci, gestisce anche diversi altri servizi in convenzione con Ausl, Fcr, Comuni e alcu-ne strutture private. Se la parola Centro ha un potere dilatatorio, nel senso che richiama alla mente ambienti sterminati, moltitudini di individui, attrezzature asettiche in atmosfere rarefatte, per il Centro “Il Colibrì” vale l’esatto contrario. Ve ne ac-corgete appena dentro. Entrate in un refettorio che potrebbe essere il vostro ti-nello: la cucina assomiglia molto a quella che vorreste comprare voi; al posto del tavolo ci sono alcuni tavolini che “fanno” villeggiatura; c’è pure un divano, uguale a quello dove voi vi coricate la sera. Passate poi in una sala, non troppo dispersiva, ma spa-ziosa quanto basta. Organizzata a scaffali e a grandi ta-voli e a comode sedute, più che un soggiorno fa pensare ad un laboratorio, dove gli ospiti si intrattengono per lo svolgimento delle loro molteplici attività. Ampi spazi sono infine riservati all’igiene personale. Sebbene non manchino qua e là ausili necessari a fa-cilitare operazioni altrimenti faticose o problematiche, nell’insieme queste stanze infondono una percezione di normalità, di casa. Roberta Ragni, responsabile del Centro, mi spiega quanto questo sia importante per il benessere delle persone, che qui vengono ad intrapren-dere un progetto educativo specifico per le esigenze di ciascuno. “A tavola è bandito l’uso di tovaglioli di carta ed altro materiale usa e getta, per quel senso di provvi-sorietà e anonimato che si portano dietro. Le tovaglie sono vere tovaglie, così come piatti e bicchieri sono veri

piatti e veri bicchieri. Riteniamo che un ambiente fami-gliare e accogliente sia premessa inalienabile per intra-prendere con profitto qualsiasi progetto educativo, oltre ovviamente alla qualificata professionalità degli educato-ri mai disgiunta dal calore umano ”.Può raccontarci brevemente come si articolano le gior-nate al Centro?“La giornata si apre con un momento dedicato all’ac-coglienza: ci raduniamo tutti intorno a un tavolo. L’operatore legge i nomi degli ospiti, segna le presenze, poi a turno i presenti scrivono su un foglio che giorno è, che tempo fa fuori. Ogni giorno della settimana è ca-denzato da varie attività. Il lunedì mattina per esempio si va in palestra a San Giovanni. Il mercoledì e giovedì mattina alcuni svolgono semplici attività di assemblaggio alla cooperativa Il Bettolino. Quelli che invece restano sono impegnati in attività di stimolazione sensoriale o ludico-creativa. Le attività svolte sono davvero molte e spaziano dalla musicoterapia alla narrativa, dall’assem-blaggio alle letture animate, al nuoto, alla cura dell’orto. Un giorno a settimana ci rechiamo in biblioteca: dalla let-tura, che coinvolge un tempo piuttosto lungo perché fra-zionata nei giorni, vengono tratti spunti di riflessione e di dialogo. Spesso scegliamo anche un film che a sua volta diventa oggetto di osservazioni personali, rimanda a si-tuazioni reali nelle quali potersi inserire e riconoscere, in-nesca ricordi, fa rivivere emozioni. Non mancano attività scolastiche e di documentazione. A tal proposito vorrei ricordare che è stato stilato un giornalino interno in cui si raccontano per immagini e parole le nostre giornate qui al Centro. Due mattine a settimana sono dedicate al beauty farm. Non si pensa mai abbastanza che anche il disabile ami farsi bello. Un desiderio che va ben oltre l’igiene e che investe il piacere di sentirsi massaggiare la pelle della faccia, di profumarsi, di fare un nuovo taglio dei capelli, la soddisfazione di una manicure ben fatta e, perché no, di uno smalto luccicante sulle unghie. Queste “attività” sono accolte sempre con grande entusiasmo e rafforzano efficacemente il concetto di ordine personale, che poi è una forma di rispetto verso sé e gli altri.”Mi racconta come si svolge il momento del pranzo?“Esattamente come in famiglia. Ci si lavano le mani, si

apparecchiano insieme i tavoli, ciascuno sceglie qua-le dei due primi preferisce mangiare, quale secondo. Qualcuno viene aiutato a portare il cibo alla bocca, al-tri fanno da sé. Si mangia ma ancora si parla e si ride. Niente è più aggregante del ridere insieme. A fine pa-sto si riordina la cucina, ciascuno ha il suo compito e i compiti ruotano di volta in volta. Solo quando tutto è in ordine ci godiamo un momento di relax.” Cosa auspica per il suo Centro?“Che da isola qual è sappia sempre più avvicinarsi al continente umano che le sta accanto. Voglio dire che il disabile non ha bisogno solamente di un buon posto in cui stare, ma anche di una comunità in cui entrare, con la quale relazionarsi stabilmente e della quale sentirsi parte viva, anche se in condizioni di disagio o di diffi-coltà. Per quanto possibile noi cerchiamo di motivare e creare sempre più occasioni esterne di incontro, nella convinzione che queste siano di arricchimento non solo per il disabile ma per l’intera collettività. L’estate scorsa per la prima volta ci siamo spinti a fare una vacanza di una settimana al mare. Eravamo coadiuvate da un nu-trito gruppo di ragazzi volontari. Tutto è andato bene. Tutti sono tornati gratificati: chi dalla novità della vacanza e chi dalla sensazione impareggiabile del sentirsi utile a qualcuno. Se così non fosse, come si spiegherebbe che anche quest’estate ragazzi senza problemi dedicheranno una settimana delle proprie ferie ad altri ragazzi meno fortunati di loro? E non sarà anche che il disabile, pur con la sua inerme presenza, ha in sè la forza di abbatte-re i muri del nostro pregiudizio, le sponde della nostra indifferenza?”C’è qualcosa che desidera dire ai lettori del Portico?“Grazie al Portico per lo spazio che ci concede e a tut-te le persone che agevolano in qualche modo i nostri obiettivi. Per Santa Lucia una signora si è prestata a ve-nire al Centro travestita da vecchietta buona, regalando così momenti di gioia. Approfitto dell’occasione per dire anche che, quanti avessero in casa strumenti musicali inutilizzati, qui da noi troverebbero un pronto utilizzo, essendo le note l’alfabeto privilegiato della lingua del di-sabile.”

“Il Colibrì” un qualificato servizio per disabili adultiUna realtà presente a Novellara dal 2008. Situata nel complesso dei servizi socio sanitari, è gestita da “Coress” una cooperativa di servizi sociali e attualmente ospita 15 persone. Ce ne parla in questa intervista, Roberta Ragni responsabile del centro.

di Eda Ferrabue

Bambini alla Casmminata 2011

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“Diamoci una mossa“, poteva essere il titolo dell’articolo uscito sul Portico un mese fa a cura di Cristian Veronesi, un genitore volontario, sull’esperienza del Bici-Bus. Egli esprimeva in modo entusiastico alcuni aspetti di questo, definiamolo, servizio e sottolineava, da genitore, anche quelle che lui riteneva fossero lacune o carenze tutto però in uno spirito positivo e di ricerca di un miglioramento del servizio stesso.Purtroppo la Gazzetta di Reggio ne ha estrapolato una sintesi trasformando in un breve articolo che ha messo in una luce negativa, l’iniziativa, i volontari e gli enti di riferimento (vedi l’Amministrazione comunale e la Scuola).Io che del Bici-Bus mi sono assunto l’onere ed il piacere di essere il coordinatore ritengo di dover intervenire per puntualizzare alcune cose e sottolinearne altre.Innanzi tutto che cos’è il Bici-Bus: riporto le parole scritte da Cristian sul Portico “Un servizio gestito da volontari con il supporto del Comune di Novellara che consente ai bambini che aderiscono di essere accompagnati a scuola in sicurezza attraverso percorsi ed orari fissi (un po’ come un Bus di linea) usando come mezzo di trasporto la propria bicicletta“. Io aggiungo che ha come scopo appunto quello di dare un servizio a se stessi, ai propri figli, alla comunità oltre a promuovere un’idea che è quella di un modo di vivere sostenibile all’interno della comunità e nel privato promuovendo quindi l’uso della bicicletta come uno dei tanti modi per vivere e fare vivere meglio la propria città.In tutto questo l’apporto, il sostegno e lo stimolo dell’Amministrazione comunale sono stati e sono determinanti offrendoci un supporto logistico, oltre che tecnico, locali e materiale che ci consentono di garantire un servizio a costo zero per i genitori.Fatta questa premessa, che toglie spazio ad errate interpretazioni, mi premeva fare una considerazione sulle cose che ha scritto Cristian. Capisco perfettamente il suo stato d’animo quando parla della sensazione amara di vivere come un’esperienza di nicchia questa idea e come può essere disarmante la difficoltà di trovare volontari per gestire il servizio e creare nuovi aderenti e nuove linee.Tutto ciò è normale ed è molto naturale che chi crede in questo progetto, così come altri progetti alternativi, veda e viva come un peso la scarsa sensibilità dimostrata dalla maggioranza dei genitori e delle famiglie. (sembra quasi, parafrasando, di lottare contro i mulini a vento). Ma io, più che vedere il bicchiere mezzo vuoto, preferisco vederlo mezzo pieno e do dei dati. Tutto il progetto è partito con l’attivazione di una linea e ad oggi chiuderemo l’anno scolastico con 3 (tre) linee attive due delle quali svolgono il servizio tutta la settimana. E’ aumentato sia il numero dei bambini che quello dei volontari ai quali va un ringraziamento di cuore per il loro impegno. L’idea è di riuscire nel prossimo anno ad aprire una quarta linea e promuovere il Bici-Bus anche nelle frazioni di San Giovanni e Santa Maria se le condizioni lo permetteranno. Stiamo programmando degli incontri didattici da svolgersi nelle classi ed un questionario a tema rivolto ai bambini, tutto questo naturalmente con lo sguardo rivolto al prossimo anno scolastico. Nel frattempo non rimarremo fermi e come sottolineavo all’inizio, volendo essere anche qualche cosa in più di un servizio, ci proporremo insieme alla scuola il 14 Aprile nell’iniziativa “ Liberiamo l’aria “ , il sabato 16 Aprile “ Eco Bici-Bus “ , giro in compagnia per pulire le strade di campagna educando i ragazzi ad un modo diverso di vivere l’ambiente. Altre iniziative ancora avranno seguito coadiuvate anche

di Tampelloni Illic

A proposito di Bici-Bus ! dall’Associazione 9Pedali di Novellara.Ultima considerazione, che è poi un auspicio, è chiederci e chiedere ciò che si può fare a livello locale per incentivare una mobilità sostenibile ma soprattutto cosa si può fare per disincentivare l’uso dell’automobile (e non mi riferisco solo ai percorsi scolastici).La mancanza quasi assoluta di piste ciclabili certo non aiuta a prendere in considerazione scelte più ecologiche, ma mi rendo conto anche che gli enti locali hanno a disposizione risorse sempre più limitate.Una viabilità più sostenibile che riguardi tutto il centro storico, che dia un senso anche di sicurezza per ciclisti e pedoni e rivalorizzi quello che ritengo il bellissimo lavoro di recupero della Piazza sarebbe possibile e aggiungo urgente.Pertanto sarebbe pure auspicabile, seguendo l’esempio dell’isola pedonale delle scuole medie, creare un’area simile negli orari di flusso scolastico anche per la scuola elementare.Tutto questo ripeto non è una critica ma piuttosto un auspicio che deve servire da stimolo a tutti noi, ricordandoci che vivere in una città più pulita, con meno smog, dove i nostri figli e nipoti siano protetti e tutelati ma diventino pure consapevoli, dove andare a scuola diventi un momento di socializzazione di responsabilità e anche di gioco è un obiettivo che tutti dovrebbero condividere. Perciò concludo sintetizzando “ Diamoci una mossa “.

“Un servizio gestito da volontari con il supporto del Comune di Novellara che consente ai bambini che aderiscono di essere accompagnati a scuola in sicurezza attraverso percorsi ed orari fissi (un po’ come un Bus di linea) usando come mezzo di trasporto la propria bicicletta”.

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L’URP informa... rubrica a cura dell’ufficio relazioni con il pubblico

S.GIOVANNI DI NOVELLARA (RE) via Provinciale Sud, 45 tel.0522657123 - fax 657735 email: [email protected]

REFERENDUM 12-13 GIUGNOSi informano gli elet-tori interessati che, per esercitare il diritto di voto a domicilio da parte di persone colpite da gravissima infermità fisica tale da rendere

impossibile l’allontanamento dall’abitazione, devono fare domanda all’Ufficio elettorale del Comune nel periodo dal 3 al 23 maggio. Tale domanda deve es-sere accompagnata dalla documentazione rilasciata dal funzionario medico, designato dai competen-ti organi dell’Azienda sanitaria locale, che attesti la condizione fisica di cui sopra. Per ulteriori e infor-mazioni rivolgersi all’Ufficio elettorale del Comune. Telefono ufficio elettorale 0522 655420 - 655437BUONI - AFFITTO: LE DOMANDE DAL 12 APRILE ED ENTRO L’11 GIUGNO 2011Da martedì 12 aprile 2011 e fino alle ore 12.30 di sabato 11 giugno 2011 si possono presentano le domande per ottenere i buoni - affitto all’Istituzione “I Millefiori” (in via Costituzione, 10/B) nei giorni di martedì – giovedì – sabato, dalle ore 9.00 alle 12.30. Le domande, compilate sul modulo in distribuzione presso l’ufficio, dovranno essere firmate dal richie-dente davanti all’operatore incaricato previa esibizio-ne del documento di identità valido. I buoni-affitto sono contributi economici destinati ad aiutare i cittadini che si trovano in difficoltà nel pagamento del canone di locazione. Per ulterio-ri informazioni: Istituzione “I Millefiori” (telefono 0522/654948) - URP (telefono 0522/655417).

3 MAGGIO, INTERRUZIONE SERVIZI INFORMA-TICI Causa improrogabili aggiornamenti ai programmi in-formatici dei servizi comunali, si comunica che nella giornata del 3 maggio diversi uffici comunali non po-tranno garantire il normale espletamento dei propri

servizi. Per ulteriori informazioni www.comune.novellara.re.it

FESTA DELLO SPORTSabato 25 e domenica 26 giugno è in programma la Giornata Inter-

nazionale dello Sport, organizzata dal Comune di Novellara in collaborazione con le associazioni spor-tive locali. Il programma, ancora in fase di definizio-ne prevede nella prima giornata vere e proprie esibi-zioni a cura delle associazioni sportive locali, mentre nella giornata di domenica verrà data l’opportunità a grandi e piccini di sperimentare le diverse attività sportive. Tutte le Associazioni sportive del terri-torio sono invitate a contattare l’Assessore Maria Ghizzi per potervi partecipare. In particolare si conta sull’adesione delle comunità straniere, con la pre-sentazione dei propri sport nazionali; pertanto gli interessati sono invitati a prendere contatto con i propri mediatori presso l’ufficio di fronte all’URP ne-gli orari di ricevimento presenti sul sito del Comune di Novellara alla voce INFO STRANIERI.

AGGIORNAMENTO DELLA COMPOSIZIONE

DELLE COMMISSIONI CONSILIARIDurante il Consiglio Comunale di giovedì 31 marzo sono state approvate le modifiche alla composizione delle commissioni consiliari. La commissione Am-biente - Pianificazione Territoriale e Sviluppo Socio Economico - Mobilità e Opere Pubbliche – Bilancio diventa così composta: Baracchi, Becchi, Mazzi, Novelli e Salmi (per il gruppo Uniti per Novellara), Fantinati e Minotti (per il gruppo PDL-Insieme), Melli (Lega Nord), Codeluppi (Comunisti Italiani) e Rus-sotto (Agire Insieme - Lega Federale).La commissione Welfare Locale - Volontariato, As-sociazionismo e Sport - Cultura e Sapere - Affari Ge-nerali e Istituzionali - Servizi Amministrativi diventa così composta : Blundetto, Cepelli, Luppi, Saccani Vezzani e Vezzani (per il Gruppo Uniti per Novella-ra), Germani e Mariani Cerati (gruppo PDL-Insieme), Melli (Lega Nord), Codeluppi (Comunisti Italiani) e Russotto (Agire Insieme - Lega Federale).

VOTA IL SONDAGGIOCollegati al sito www.comune.novellara.re.it e vota il sondaggio relativo alla rubrica Urp informa pubbli-cata su questo mensile ed inviata tramite newsletter

dall’Urp. Ci aiuterai a migliorare il nostro servizio.

LASCIA ALL’URP IL TUO NUME-RO DI CELLULARESe vuoi essere contattato dal Co-

mune per informazioni di pubblica utilità puoi la-sciare il tuo numero di cellulare all’Ufficio Relazioni con il Pubblico sottoscrivendo un modulo che verrà compilato con i tuoi dati ed inserito in un apposito registro utilizzato solo per fini istituzionali. Per info contatta l’URP al seguente n. 0522/655417.

GUIDA MINISTERIALE SULLA SOTTRAZIONE INTERNAZIONALE DI MINORIIl Ministero degli Esteri ha predisposto un opuscolo vademecum intitolato “Bambini contesi: guida per i genitori” con lo scopo di informare i cittadini circa le sottrazioni internazionali di minori. Per maggiori informazioni si può contattare il Settore Tutela Minori e Genitorialità dell’Unione dei Comuni, con sede a Novellara in Via della Costituzione 12 (c/o sede Ausl) – tel. 0522/339372 oppure visionare la guida sul sito www.esteri.it

FORMAZIONE DEGLI ALBI DEI GIUDICI POPO-LARI DELLE CORTI D’ASSISE E DELLE CORTI D’ASSISE D’APPELLOA partire da questo mese, i Comuni dovranno por-re in essere gli adempimenti necessari all’aggiorna-mento degli Albi dei Giudici Popolari delle Corti d’As-sise e delle Corti d’Assise d’Appello.Si tratta di un adempimento biennale che nel 2011 coinvolgerà tutti i Comuni.La commissione comunale, composta dal Sindaco e da due Consiglieri, dovrà formare due elenchi inte-grativi, uno per le Corti d’Assise ed uno per le Corti d’Assise d’Appello, degli aventi i requisiti stabiliti per legge per assumere l’incarico di Giudice Popolare. Gli elenchi verranno definiti in base alle domande presentate dai cittadini ed all’iscrizione d’ufficio di

quanti risultano idonei. Si ricorda che l’incarico di Giudice Popolare è obbligatorio.CONTRO LA ZANZARA TIGREAprile è tempo di dichiarare la

“guerra preventiva” alla zanzara tigre, possibile vettore di diverse malattie infettive. Per combatte-re la diffusione dell’insetto è necessaria la parteci-pazione di tutta la cittadinanza. Per saperne di più vi consigliamo di consultare il sito Internet della Regione Emilia – Romagna www.zanzaratigre-online.it. Il cittadino può telefonare direttamente ad ENIA S.p.A. servizio disinfezione, disinfesta-zione, deratizzazione (0522 2971) dalle 8.00 alle 12.00 dalle 14.00 alle 16.00 dal lunedì al venerdì fare un fax al. n. 0522 297675. Anche l’URP prende le segnalazioni durante l’orario d’apertura al pubbli-co, attraverso fax allo 0522 655466 oppure invian-do una e-mail [email protected]. Sul sito internet è possibile scaricare informazioni in diverse lingue e la relativa modulistica.

MONDOCANE 2011 I° RADUNO DEL CANE FANTASIADomenica 15 maggio dalle ore 10.00, con il patroci-nio del Comune di Novellara, Gente di Canile orga-nizza “Mondocane 2011 - 1° Raduno del cane fan-tasia” presso l’area sportiva (zona piscine). L’incasso sarà interamente devoluto al Canile Intercomunale di Novellara. L’invito è aperto a tutti, con o senza cani. PROGRAMMA: ore 10.00 apertura iscrizioni e gio-chi (offerta minima euro 5,00 a cane con simpati-co omaggio) in mattinata mobility dog e giochi ore 12.00 apertura stand gastronomico per pranzare all’aperto e a seguire sfilata e premiazioniE’ GRADITA LA PRENOTAZIONE: contattare MANU 338 4864417, RITA 329 1474718 oppure per info generali: 348 9047688

AGGIORNAMENTO TITOLO DI STUDIO E PROFESSIONEChi ha modificato il proprio titolo di studio o la pro-fessione può rendere la dichiarazione ai fini dell’ag-giornamento degli archivi anagrafici ed elettorali, presentandosi direttamente all’URP oppure può far pervenire la dichiarazione compilata scaricando il modello dal sito del Comune di Novellara www.comune.novellara.re.it alla voce: io sono – cittadino – procedimenti - aggiornamento della professione e del titolo di studio.

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dott. M.Bigi, dott.ssa R.Bocedi

dal lunedì al venerdì09.30 - 12.0013.00 - 16.0017.00 - 19.30

sabato 13.00 - 15.00altri orari e visite a domicilio su appuntamento

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Sono le due di un venerdì notte, non ho sonno. Ho appena terminato di dipingere con gli acrilici. Decido di aprire il computer e di scrivere quello che legge-rete di seguito, ricordi di un giorno di due anni fa: Fuori ormai è buio, sono solo nel room, beh non proprio, ma il mio compagno di stanza, un uomo anziano, è come se non ci fosse.Il “Gran Giorno” tanto temuto e atteso è finito. Se ne sono andati tutti.. Ero lucidissimo, ricordo tutto alla

VENERDI’ 29 APRILE Piazza Unità d’Italia ore 16.00Festa del bambino - Biglietti omaggio offerti dai titolari delle attrazioni agli alunni delle Scuole di Novellara

SABATO 30 APRILE Piazza Unità d’Italia - Luna ParkCentro storico pomeriggio e sera “Genius & Food” Mostra mercato dell’industria, gastronomia, artigianato artistico, auto e verde. Spazi commercialiRocca dei Gonzaga, loggiato ala est ore 20.30Apertura straordinaria dell’Acetaia Comunale - Assaggi guidati di aceti e mosti

DOMENICA 1 MAGGIO Piazza Unità d’Italia Luna ParkViale Roma ore 10.00 Inaugurazione Fiera - Taglio del nastro con Corteo gonzaghesco e saluto dell’Amministrazione ComunaleSpezieria dei Gesuiti (Viale Roma) Mostra allievi de “La stanza di Afrodite”Rocca dei Gonzaga ore 11.00 Inaugurazione mostre e spazi espositiviSala del Consiglio Mostra di opere di Gianni BonfàFoier del Teatro e Sala del Fico: Mostra ricami del Circolo Ricreativo NovellareseSala del Caffè in Teatro: Esposizione di un modellino della rocca realizzato da Giulio Salardi Apertura Museo Gonzaga ore 10,00-12,30 / 15,00 - 18,30Apertura Acetaia Comunale ore 10,00-12,30 / 15,00 - 18,30Archivio Storico ore 10 - 12,30 / 15,00 - 18,30Visita guidata – “Una passeggiata tra le carte” in occasione della Settimana della didattica in Archivio Informazioni e prenotazioni: tel. 0522/655450 Cortile della Rocca tutto il giorno Una Giornata a corteRievocazione storica con sfilata per le vie del centro, spettacoli, giochi e cucina antica, con Filòs del telefono amico all’Osteria del Moro.

A cura delle associazioni di volontariato localiore 10.30 – Calcio maschile con palla di pezza a cura della Novellara Sportivaore 11.30 – Calcio femminile con palla di pezza a cura di Novellara femminileore 12.00 – Apertura stand gastronomici dell’Osteria del Moro con prodotti tipici locali di una voltadalle ore 14.00 – Giochi antichi: tiro alla fune, cavalli di legno, birilli, cerchi, la settimana, corsa con i sacchi, biribissoore 10.00 – 19.00 Mercatino straordinario degli agricoltoriProve gratuite di tiro con l’arco a cura degli Arcieri dell’OrticaBancarella di beneficienza del Telefono Amico Pesca a sorpresaCentro storico tutto il giorno “Genius & Food”Mostra mercato dell’industria, gastronomia, artigianato artistico, auto e verdeSpazi commerciali vie del centro storico Mercatino dell’antiquariato

LUNEDI’ 2 e MARTEDI’ 3 MAGGIOPiazza Unità d’Italia pomeriggio e sera Luna Park

MERCOLEDI’ 4 MAGGIO Piazza Unità d’Italia Luna Park, tutto il giornoRocca dei Gonzaga Mostre e spazi espositiviApertura Museo Gonzaga 10,00-12,30 / 15,00 - 18,30Centro storico tutto il giorno“Genius & Food”Mostra mercato dell’industria, gastronomia, dell’artigianato artistico, auto e verde Spazi commerciali

DOMENICA 8 MAGGIO Sala espositiva del Museo GonzagaMostra fotografica in occasione della Settimana della Fotografia Europea

48° Fiera di San Cassiano 30 aprile, 1 e 4 maggio 2011

perfezione, il volto finalmente sereno di mia moglie, la soddisfazione di mio suocero, mio fratello anche lui contento.Mi guardo intorno fin dove riesco. Vorrei vedere la fe-rita, la percepisco ma vedo soltanto il trespolo con le flebo appese, i cavi dei sensori per monitorarmi che escono da tutte le parti e i tubi dei drenaggi. E’ buf-fo, ma non posso fare a meno di pensarmi come ad una marionetta messa in disparte. Non provo dolore, ne sono stupito. Sento però una forte compressione all’addome e alle pelvi ma mi assicurano che è nella norma. Ancora non lo so, ma i momenti più difficili verranno di lì a pochi giorni, quando proveranno ad alzarmi e dovrò riprendere le funzioni fisiologiche.Intanto sono come in un limbo, relegato in un letto, in-capace di dormire per alcune notti, spiando l’alba dalla finestra. Aspettandola come una liberazione.Devo distrarmi, pensare a qualcosa che mi faccia sta-re bene, ed ecco che nelle orecchie come se avessi

le cuffie mi arriva un suono, flebile all’inizio, ma poi sale prende vigore; mi rivedo a scuola di ballo, terminata pochi giorni addietro e ormai lontanissi-ma….!Mentalmente comincio a ripassare le figure del cor-so, temo di dimenticarle altrimenti, tieni il tempo, non accelerare, le mani com’è che vanno?! … Dac-capo, ancora ..vai. Poi la mente vaga, penso a cosa farò non appena sarò a casa, quante idee, quanti desideri.Sono esausto, ma non riesco a dormire, nella pe-nombra della stanza lo sguardo mi cade sul moni-tor al quale sono collegato, già collegato come una lavatrice o un frigorifero. Sorrido. Lo fisso meglio… la differenza tra essere vivo op-pure no è tutta in quei diagrammi colorati. Ecco la “vita”, o meglio eccone il sunto. Qualcosa di caldo mi riga il volto… sto piangen-do…di gioia. Ettore Lusetti ‘ 57

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Mi chiamo Angelo e sono un alcolista e svolgevo un lavoro che mi consentiva di prendermi delle pause durante la giornata. In compagnia di alcuni colleghi, ogni occasione era buona per andare al bar a bere un bicchiere di vino. Questo capitava più volte durante il turno. Non ho mai pensato che quell’abitudine, unita al vino che bevevo durante i pasti, potesse diventare un problema serio, nonostante vedessi come si comportavano alcuni miei colleghi che avevano già un’evidente dipendenza dall’alcol. Spesso mi permettevo di giudicarli e mi chiedevo come non fosse possibile, per loro, riuscire a controllarsi e a smettere di bere prima di essere ubriachi. Per me tutto cominciò a crollare quando andai in pensione, non mi sentivo più utile a nessuno, un sacco di tempo libero e mancanza di hobby. Cominciai a frequentare il gruppo anziani del paese, non tanto per la compagnia ma perché lì c’era sempre l’occasione di bere. La mia esistenza stava piano piano cambiando; in casa ogni pretesto andava bene per discutere e litigare spesso con moglie e figlie. Mangiavo sempre meno perché l’alcol mi stava togliendo anche l’appetito. Non volevo accettare nè ammettere di avere problemi di alcolismo, finché i familiari mi obbligarono ad andare dal medico che mi fece ricove-rare in ospedale, dato che le mie analisi del sangue erano disastrose. Dopo quindici giorni di disintossicazione stavo meglio e pensavo che eliminando qualche bicchiere di vino avrei risolto i disturbi al fegato; di lì a poco con il passare dei giorni e dei mesi, ricominciai a bere come prima, forse di più. Non avevo il coraggio di smettere anche se a volte facevo fatica a camminare, ne di chiedere aiuto ai miei familiari che consideravo solo ostili nei miei confronti. II medico che mi aveva seguito in ospedale mi fece un controllo e si rese conto che dovevo essere aiutato perchè da solo non ero riuscito a risolvere nulla! Mi indicò il Gruppo degli Alcolisti Anonimi del paese vicino e iniziai a frequentarlo. Sono due anni che accompagnato da mia moglie che partecipa ad Al Anon, (familiari ed amici di alcolisti che si riuniscono in un’

altrastanza) e la mia vita è cambiata. Ho riscoperto la mia famiglia e il piacere di stare in loro compagnia godendo delle cose belle e accet-tando gli imprevisti di tutti i giorni, senza nascondermi nel bicchiere di vino. Ho smesso di bere il 28 Giugno 2008 e non mi sono prefissato nes-sun traguardo ma cerco di vivere le mie 24 ore considerando già questa una vittoria. Buone 24 ore.

Rubrica a cura della dott.ssa Roberta Bocedi

Medicina veterinaria per cani e gatti

Pulci e zeccheCon l’arrivo dei primi caldi, ritornano a “frequentare” i nostri cani e gatti, alcuni sgraditi ospiti: pulci e zecche, parassiti cutanei tra i più comuni. Le pulci che infestano i nostri animali domestici sono prin-cipalmente di due tipi diversi. Mentre quella canina è piuttosto “fedele” al suo ospite naturale, quella del gatto si adatta bene agli ambienti domestici e si ritrova comunemente su gatti, cani e, in condizioni di elevata infestazione ambientale, può morsicare anche l’uomo.I periodi di maggior presenza delle pulci coincidono con l’arrivo della stagione più calda e umida, da Aprile/Maggio fino a Settembre/Ottobre. E’ però vero che negli appartamenti e nelle case, con riscal-damento centralizzato, il ciclo vitale della pulce non si interrompe mai completamente nemmeno durante l’inverno. Le pulci adulte si nutrono e riproducono sull’ospite (cane o gatto), ma le uova e gli stadi larvali successivi compiono il loro sviluppo nell’ambiente esterno: prati e cortili, ma anche parquet, tappeti, e divani, all’interno delle nostre case.Un animale con le pulci in genere manifesta un prurito moderato a meno che non si tratti di un’in-festazione molto grave o che l’animale non sia allergico al morso di pulce. In quest’ultimo caso si possono avere vere e proprie dermatiti allergiche che si aggravano in seguito al ripetuto grattarsi del cane o gatto, fino ad arrivare ad avere la pelle molto arrossata ed infiammata e perdita del pelo. Il trattamento e la prevenzione delle infestazione da pulci si effettua mediante l’uso di insetticidi che devono essere in grado sai di uccidere le pulci presenti al momento dell’applicazione, ma anche proteggere per un periodo successivo alla stessa. Al giorno d’oggi si possono utilizzare molti prodotti diversi, efficaci e sicuri. Tra i più comodi, le formulazioni “spot on” da applicare sulla pelle dell’ani-male, da ripetere ad intervalli circa mensili. Esistono poi anche spray, collari, compresse e shampoo. Ognuno ha pro e contro ed il consiglio è quello di scegliere il più adatto alle esigenze di ciascuno, con il consiglio del vostro veterinario. E’ importante ricordare che se il nostro cane o gatto, che vive in casa, è pesantemente infestato da pulci, queste saranno presenti anche nelle nostre abitazioni. Perciò sarà necessario non solo trattare l’animale, ma anche l’ambiente in cui vive, per interrompere il ciclo.Discorso a parte riguarda le zecche. Ne esistono di diversi generi; anch’esse sono parassiti tempo-ranei che passano sull’animale un periodo relativamente breve rispetto alla durata della loro vita e depongono le uova sempre sul terreno. Possono infestare i mammiferi, uomo compreso, i rettili e gli uccelli. Le infestazioni da zecche sono particolarmente importanti per tre ragioni: - si nutrono di san-gue, perciò in caso di infestazioni gravi possono causare anemia; - con la loro bocca causano lesioni sulla pelle che possono infettarsi e - sono potenzialmente in grado di trasmettere diverse malattie agli animali e all’uomo. Il trattamento e la prevenzione sono perciò particolarmente importanti in questo caso. E’ importante ricordare che non tutti gli “antipulci” sono efficaci anche nei confronti delle zecche. Occorrerà perciò scegliere il prodotto più adatto alle diverse situazioni.

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Lettere al giornaleSpettabile redazioneVi scrivo per invitarvi a dare risalto tramite il vostro giornale ad un tema che per quanto mi riguarda e per quanto sento in giro è di estrema importanza per l’intera collettivita’ novellarese, e cioe’ i continui permessi da parte del Comune di edificare..edificare...edificare. No-vellara stà perdendo sempre di più le sue terre verdi che fino a non tanto tempo fa’ circondavano il centro storico, tanto che ormai non sappiamo più capire dove finisce un paese e dove ne comincia un’altro. Che vergogna! Se poi consideriamo i numeri di invenduto tra le nuove costruzioni.....doppia vergogna! Qualche tempo fa’ avevo partecipato ad un convegno promotore della decrescita tenuto da Pallante insieme ad un assessore del comune di Colorno (Comune ve-ramente virtuoso, almeno allora), lo rammento molto bene perché l’allora assessore di Novellara per l’ambiente condivideva, almeno a parole, tali scelte. Non sarebbe ora di fare un passo veramente coraggioso e chiedere a gran voce all’intera amministrazione di non limitarsi ad invitare ogni tanto Pallante per fare bella figura ma appoggiare concretamente la sua filosofia?Novellara stà diventando sempre più brutta! E non solo perché gradualmente stanno scomparendo gli alberi dal centro storico (in piazza prima di tutto), ma sopratutto perché ci si stà ancora accanendo con un’edi-ficazione selvaggia che oltre ad essere inutile è oltretutto nociva all’ambiente.Vi invito perciò a sviluppare e approfondire questo pro-blema che sta’ indisponendo sempre di più la collettività nella speranza di vedere cambiare le cose... in meglio! Colgo l’occasione per ringraziarVi in anticipo per la collaborazione

Cristiana Pivetti

“Buongiorno a tutti!Solitamente una lettera prevede un mittente che scrive qualcosa a un destinatario, il quale, ricevuto il messaggio, se vuole, risponde... o comunque ha una reazione. Di solito funziona così, anche se questa, per un verso, è una lettera un po’ diversa, dal momento che il mittente, cioè io, preferirebbe rimanere anonimo. È vero che ho qualcosa da dire, ed è altrettanto vero che mi aspetto dal lettore una reazione, ma non sono ancora disposto a metterci il nome e, di conseguenza, la faccia. Portate pazienza, non è per creare curiosità che vi scrivo, ma per cercare di trasmettervi i miei pensieri e le mie sensazioni. Dunque... da dove cominciamo??Inizio da quando facevo lo “scemo”... da quando ero “giovane”. Non che ora non lo sia... intendo dire giovane

Il “Progetto Giovani” è un Servizio che fa capo all’Asses-sorato alle Politiche Giovanili, rivolto prioritariamente ai ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 25 anni. Una sua importante funzione si definisce nel “Centro Giovani” sito in via Gonzaga 9, un luogo che da anni accoglie i giovani novellaresi e non solo, offrendo loro attività ludiche, infor-mative e formative, e soprattutto momenti in cui gli stessi ragazzi possono incontrarsi, comunicare tra loro e con gli educatori che presiedono il Centro, all’interno di uno spa-zio protetto. Un importante obiettivo del Progetto è quello di accompagnare i giovani nel loro percorso di crescita all’interno della comunità di cui fanno parte, affinché pos-sano sperimentare e sviluppare un senso di appartenen-za e percepire la stessa comunità come risorsa... e allo stesso tempo permettere agli stessi ragazzi di diventare risorsa per la comunità. Perchè questo sia possibile è necessario essere disponibili ad incontrare i ragazzi nel loro “territorio”, sintonizzandosi con il loro “linguaggio” e prestando loro ascolto. Soltanto dopo averli avvicinati, ascoltati e compresi, diventa pos-sibile aiutarli nello sviluppare strumenti che possano per-mettere loro di migliorarsi, e di conseguenza migliorare il proprio ambiente di vita. Un esempio sta nell’offrire ai ragazzi uno spazio rassicurante in cui possano dire la loro, sentirsi protagonisti, o anche semplicemente sfogarsi... una finestra da cui potersi affacciare senza il rischio di ca-dere nel vuoto... un’importante funzione che ogni adulto responsabile dovrebbe offrire ai propri ragazzi. Poi si tratta nuovamente di ascoltarli... e così via, in un processo co-stante e continuo che caratterizza le comunità competenti e responsabili. Di seguito una lettera che racchiude i pen-sieri di un ragazzo affezionato al Centro... una lettera che cerca di trasmettere un messaggio fatto anche di emo-zioni... emozioni che oggi, sempre più spesso, i ragaz-zi faticano a trasformare in parole... ed ecco la funzione dell’adulto che aiuta ed accompagna...

Centro Giovani Novellara

(infatti sono da poco maggiorenne), invece riguardo allo “scemo”, è da tempo che sto impegnandomi a non esserlo più... e devo dire che riuscirci mi fa sentire più “grande”, più responsabile. Dicevo... ero giovane e non vedevo i rischi nei comportamenti che mettevo in atto. Facevo “cazzate” (scusate il termine, ma ben si addice a ciò che facevo), e mentre le facevo non pensavo ai danni che potevo causare con il mio comportamento sugli altri... e di conseguenza anche su di me. Non pensate a chissà quali cose, ma di certo non mi si poteva dire che ero un “bravo ragazzo”. Ora, invece, se mi guardo al mio specchio personale, che corrisponde a quello di chi mi vuole bene, mi ci sento davvero un bravo ragazzo! Il problema però è che i numerosi specchi degli altri continuano spesso a riflettermi l’immagine di prima, di un ragazzo “poco di buono”. Lo so che la responsabilità di quell’immagine riflessa è mia, lo so che non è facile cambiare atteggiamento riguardo a una persona, soprattutto quando questa persona magari ti ha deluso... ma non è ciò che chiedo. Quello che vorrei è una possibilità, non sto parlando di azzerare i conti e chi s’è visto s’è visto... sto parlando di un aiuto nel guardare al futuro, consapevoli del passato, ma senza restarne imprigionati. Sento il bisogno di lavorare, di fare qualcosa, per me, per la mia famiglia, per chi mi sta dando fiducia, per allontanarmi sempre di più dall’immagine che mi porto dietro e che mi ha stancato. Questo è ciò che sto facendo io con me stesso, e voglio riuscirci. Vorrei un lavoro che mi permetta di vivere onestamente e dignitosamente. Purtroppo non ho un diploma... purtroppo la voglia di studiare non mi è mai saltata addosso, o forse l’ho scansata io... però la voglia di lavorare non mi è mai mancata e non mi manca nemmeno ora... soprattutto ora. Ho fatto alcune esperienze nel campo dell’agricoltura e della meccanica, ma penso che mi andrebbe bene qualsiasi cosa. A patto che sia nei pressi di Novellara, o almeno facilmente raggiungibile (mi sposto in bicicletta o tramite i mezzi pubblici).Se tra voi lettori qualcuno fosse disposto a credere in me e a darmi fiducia, ne sarei contento. Se poi ce ne fosse anche soltanto uno che fosse disposto a mettermi alla prova sul lavoro, avrei raggiunto il mio obiettivo... per mezzo del quale potrei pensare di ricostruirmi una vita più serena.Vi scrivo dal Centro Giovani di Novellara, insieme agli educatori che mi hanno aiutato nel trasformare i miei pensieri in testo, come avrete intuito... Se voleste contattarmi, vi prego di utilizzare come tramite gli operatori del Centro Giovani (Valeria e Enea), contattandoli al num. fisso 0522.652521, oppure 348.0859351, o inviando una mail a “Email: [email protected]

Grazie!

Spazio Giovani: “da dove cominciamo?”

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Sarà stata l’aria dei 150 anni dell’Unità d’Italia a farci ritrovare ancora insieme e devo dire che comunque sia il filos, è sempre una piacevole sorpresa . Questa volta , il gradito ritorno del coro Jaches de Wert, assieme al coro di Castellarano con le coccarde tricolori puntate sul petto, ha allietato il pomeriggio con arie patriottiche e non solo. E’ stato davvero commovente anche perché ad un certo punto la platea è stata coinvolta in un unico coro riportandoci indietro nel tempo per farci sentire più uniti in questa Italia dove il senso di unità si è un po’ sbiadito. Il gruppo dei volontari ha organizzato una gustosa merenda per tutti e sulle note di “Va pensiero” abbiamo salutato e ringraziato il brillante coro pensando già al prossimo Filos del 1 maggio dove addirittura saremo ospiti dei signori di corte “I Gonzaga”. Valda di Telefono Amico

27 marzo 2011: il filos dei 150 anni dell’Unità d’Italia

In questi giorni sono stati comunicati alle famiglie i nomi-nativi dei bambini accolti o esclusi dalle scuole dell’infanzia pubbliche del Comune di Novellara. Gli esclusi sono circa quarantacinque di cui : diciannove di 3 anni, diciannove di 4 anni e sette di 5 anni. C’è ancora la possibilità di inoltrare la domanda alla scuola materna parrocchiale di S. Maria che potrebbe ridurre il numero degli esclusi, ma non si riuscirebbe comunque a soddisfare la domanda. Mi sembra un fatto grave che, al di là delle proteste dei genitori interessati, passa sotto silenzio.Non c’è nessuna reazione, come se nessuno volesse o fosse in grado di leggerlo come un altro dei segnali allarmanti rispetto al cambiamento, all’impoverimento e al degrado sociale e culturale del nostro Paese. E particolarmente della nostra città. “ la città dei bambini e delle bambine”, in cui la rivoluzione pedagogica degli anni settanta ha avviato, sviluppato e consolidato un patrimonio di servizi educativi di eccellenza. Si parlava allora di diritto del bambino alla frequenza, dell’impor-tanza della socializzazione, del vantaggio culturale... E certo mettere il bambino al centro del percorso educativo, riconoscerlo “competente” e ritenerlo a tutti gli effetti un cittadino detentore di diritti è stato a dir poco innovativo e quanto meno lungimirante, anche alla luce degli studi pedagogici e sociali e della più recente Carta dei diritti dei Bambini e dell’infanzia. L’attenzione al bambino ha allora inaugurato una stagione feconda, in tutti i nostri territori, che hanno visto la nascita dei servizi educativi della fascia 0-6 anni, la qualificazione della scuola dell’obbligo ( Tempo pieno, Libere attività Complementari, Tempo prolungato....) la proposta del Sistema Formativo Integrato attuato attraverso le attività dell’extra-scuola che abbracciava sia l’aspetto culturale ( con il potenziamento della sezione ragazzi della Biblioteca e della Scuola di Musica, la nascita della Ludoteca del Centro Giovani della Tavola rotonda/Consiglio Comunale dei Ragazzi) che quello sportivo ( con la creazione del ricco sistema degli impianti sportivi, e il conseguente sviluppo dell’Associazionismo). Tutto questo fermento era accompagnato da una massic-cia partecipazione alla vita scolastica, sociale e culturale dei genitori consapevoli che la ricchezza delle esperienze e il collegamento tra famiglia- scuola – società potesse permettere loro, in un’ottica di prevenzione, di “non essere da soli” nel seguire i ragazzi durante il faticoso percorso di crescita.

Esclusi dalla scuolaCon l’incremento delle nascite aumenta ogni anno il numero dei bambini 3/6 anni esclusi dalla scuola. E’ un dato preoccupante e in assoluta controtendenza rispetto ai diritti dei bambini e ai bisogni di una società in continua trasformazione.

di Maura Bussei

Ora tutto questo patrimonio, faticosamente costruito, si dà per scontato e ho l’impressione non ci si accorga di come, di Finanziaria in Finanziaria, si stia dissolvendo. Forse è ormai superato, deve essere rinnovato, adeguato ai tempi. E’ venuto il momento di capire dove stiamo andando, di inventare un nuovo progetto di società. Ma chi lo fa? E soprattutto chi lo deve pretendere, se non i cittadini che hanno già sperimentato come il modello della partecipazione attiva e dell’offerta di servizi abbia prodotto per tutti, dai bambini agli anziani, una buona qualità della vita?Un altro dato importante su cui riflettere è il seguente. I bambini nati e residenti a Novellara tra il 2006 e il 2008 sono 490 : i posti- bambino delle scuole dell’infanzia pubbliche e delle scuole materne private parificate sono complessivamente 353. Dunque il 30% dei bambini tra i 3 e i 6 anni non può essere scolarizzato. Negli anni ottanta la scolarizzazione dei bambini dai 3 ai 6 anni raggiungeva il 99%. La frequenza prescolare era ritenuta un’opportunità formativa importante per lo sviluppo del bambino e un’esperienza qualificante per l’ingresso alla scuola dell’obbligo. Oggi non è più così. Da un lato una significativa percen-tuale di genitori non iscrive i propri figli alle scuole dell’in-fanzia, dall’altro mancano gli investimenti per promuovere e sostenere l’offerta scolastica. Lo Stato, che ha istituito le scuole materne statali con la L. n. 444/68, non le co-struisce più forse dagli anni ‘80, i Comuni ( le cui scuole vengono considerate private dallo Stato) non hanno le risorse economiche e umane per aprirne delle nuove.Mi chiedo se non crediamo più nel valore educativo delle scuole dell’infanzia, se riteniamo che non siano più necessarie, servizi vecchi, esperienze già fatte, anche queste superate. Viviamo all’interno di una società che diventa sempre più complessa, in cui le persone, i genitori, i bambini sono sempre più soli, mancano punti di riferimento forti, l’indi-vidualismo si diffonde pericolosamente, la composizione sociale è sempre più diversificata per le trasformazioni delle famiglie e per la presenza di culture differenti. La scuola è la prima istituzione che garantisce una edu-cazione alla convivenza ed è l’unico vero e autentico laboratorio di integrazione.E’ urgente riprendere e riaffermare tutti i valori e gli obiettivi formativi delle scuole dell’infanzia, rimettere il bambino al centro non solo del percorso educativo, ma dell’interesse

di tutta la comunità e sensibilizzare i genitori italiani e stranieri sulla necessità, per i loro figli, di frequentare le strutture prescolari. Permettere al bambino di sperimentare esperienze di so-cializzazione in un contesto ricco e propositivo gli permette di sviluppare competenze significative e determinanti per la sua crescita.Inoltre la scolarizzazione favorisce tutti i bambini, ma in particolare introduce precocemente l’apprendimento della lingua italiana per i bambini stranieri: questo è un ulteriore valore aggiunto, nella funzione della scuola dell’infanzia, perché riduce il divario di partenza tra gli alunni della scuola dell’obbligo consentendo di elevare per tutti il livello dell’insegnamento.Mi sembra importante condividere il disagio e la preoc-cupazione relativi a questa situazione e sollecitare, chi ha responsabilità di governo e i cittadini interessati , ad una profonda riflessione che, ancora una volta a partire dai bambini, abbia come obiettivo un nuovo progetto di comunità.

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Finalmente è arrivato il giorno della partenza, anzi no, del de-butto. Il 7 e l’8 maggio presso il Teatro Comunale di Novel-lara andrà in scena il musical “Adriatico”, nuova produzione di Cristian Cattini e Simone Oliva. Dopo un anno e mezzo di lavoro i due autori presen-tano un loro personale e bal-latissimo tributo alla colonia CCR di Igea Marina. I perso-naggi, immersi nelle canzoni originali dei due autori, li ab-biamo conosciuti leggendo i quattro episodi a vignette di questi mesi: il piccolo Giovan-

ni e la terribile Alice, Eugenio il bagnino latin lover, i due educatori Mariavit-toria e Loris, fino al perfido direttore Vangoglio. Non resta che vedere cosa succederà a questi ragazzi al mare e lo scopriremo solo a teatro. Tra balletti, canzoni e amori estivi i due giovanissimi Alice e Giovanni riusciranno a la-sciare l’impronta del loro passaggio nell’Adriatico e con loro lo spettatore si tufferà in un ambiente magico pieno di segreti, leggende e miti che solo in parte verranno svelati.Le prevendite sono aperte da martedì 3 a venerdì 6 maggio dalle 18.00 alle 19.00 presso il Centro Giovani in via Gonzaga e un’ora prima degli spettacoli. Il quarto episodio della serie è stato disegnato da Andrea Missori. Anche lui è allievo della scuola internazionale di Comics di Reggio Emilia. Andrea ha iniziato a decorare con l’aeropenna su caschi di amici e parenti per poi instaurare una collaborazione duratura con una nota ditta di abbigliamento per motociclisti. La locandina in copertina è stata disegnata dal novellarese, ed ex cicierrino, Luca Zarantonello. Su Facebook: “CCR colonia” e il gruppo “CCR…il musical”

“Adriatico” il musical sulla colonia CCR arriva in teatro

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Avete festeggiato l’anniversario più prezioso“le nozze di diamante”. Una mamma e un papà che in tutti questi anni ci hanno insegnato cosa significa volersi bene. I figli Raffaella e Walter, la

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Giovedì 31 marzo, presso la sala Civica della Rocca, la storica locale Maria Gabriella Barilli (Lella) ha tenuto una relazione dal titolo “Il matrimonio scandaloso di Francesco II Gonzaga e Barbara da Correggio”.L’argomento era sicuramente stuzzicante e poteva suscitare curiosità, ma non si è trattato di solo di un “gossip medioevale”, bensì di una bella storia d’amore documentata con precisione e serietà dalla relatrice, che ha ricavato le informazioni da un’attenta e costante ricerca svolta in vari archivi italiani.Maria Gabriella, sorella dello stimato e compianto dottor Gian Paolo Barilli, seguendo le sue orme e

i suoi preziosi insegnamenti, si dedica da circa quindici anni con passione allo studio dei documenti storici che aiutano a ricostruire la vita delle donne della famiglia Gonzaga di Novellara.Ha pubblicato diversi lavori per differenti riviste storiche tra Bagnolo “Documenta Luoghi di studio e studio di Luoghi”, Pesaro in “Pesaro Città e Contà”, Parma “Deputazione di storia patria per le province parmensi”, sulla rivista “Reggio Storia”, a Correggio su “La ricerca storica locale a Correggio” e su Annuario “Correggio produce” .Di fronte ad un numeroso pubblico Lella ha raccontato la storia d’amore fra i due giovani, facendo emergere i loro sentimenti: passione, timore, gioia, disperazione, utilizzando un linguaggio

QUANDO LA STORIA PRENDE VITA

“Il matrimonio scandaloso di Francesco II Gonzaga e Barbara da Correggio”La storica locale Maria Gabriella (Lella) Barilli ha ricostruito, grazie alle lettere ori-ginali, le vicissitudini e le passioni di questi novellaresi di 500 anni fa.

vivace e coinvolgente che ha fatto partecipi e ha appassionato le persone presenti.Chi si aspettava la conferenza storica classica, ricca di dati ma un po’ fredda, si è invece trovato ad ascoltare le vicissitudini dei protagonisti attraverso le loro stesse parole, infatti l’autrice della ricerca ha riportato passi della lettere originali che hanno contribuito a creare l’atmosfera rinascimentale in cui si svolsero i fatti narrati. Lette, quasi recitate, con grande espressività dalla relatrice, che ha saputo far rivivere, proprio tra le mura che le avevano ospitate, persone vissute in un’epoca lontana 500 anni dalla nostra.Maria Gabriella Barilli ha poi spiegato che il nostro, di Novellara, è un bellissimo archivio che comprende diversi fondi; in particolare il fondo Gonzaga racchiude anche la corrispondenza famigliare tra i membri della Casata, per cui il contenuto delle lettere è sincero, confidenziale e quindi attendibile e veritiero.La relazione è stata accompagnata dalla proiezione di immagini raffiguranti gli ambienti e i personaggi coinvolti: Novellara, Correggio, la Rocca, il Palazzo dei Principi, antiche mappe e piante dei territori, i conti Gonzaga e Da Correggio.Nel prossimo mese di maggio Maria Gabriella presenterà alla Deputazione di Storia Patria di Reggio la figura femminile di Lavinia Gonzaga contessa Furstenberg Harrach: un altro appuntamento con la storia di “Casata nostra” da non perdere.

di Giovanni Panini

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Un mondo antico quello degli aquiloni: le prime tracce risalgono alla Cina del 4°secolo A.C. ma com-parvero probabilmente già dal 1° millennio.Da allora la diffusione nell’est asiatico è legata alla tradizione magica e animista: in Corea il nome e il destino di un bambino sono legati al volo di un aquilone, mentre in Giappone,con il loro volo, il quinto giorno del quinto mese,si celebra la nascita dei bambini avvenuta

l’anno precedente. Ma gli aquiloni hanno diverse facce:Guglielmo Marconi se ne servì per alzare fino a 120 metri l’antenna che permise il primo collegamen-to transoceanico.Furono utilizzati per la rilevazione di fenomeni atmosferici e per studi di aereodinamica e durante la Grande Guerra furono alzati per consentire osservazionie per sbarrare il cielo da incursioni nemi-che.Oggi il loro utilizzo si limita naturalmente al gioco e alla competizione.Eallora ancora una volta ci siamo ritrovati al casolare per la festa degli aquiloni, un gioco magico amatissi-mo dai bambini, che unisce curiosità,divertimento e aggregazione in piena sintonia con l’ambiente. Una giornata splendida,caratterizzata da un sole quasi estivo,che ha visto la presenza di numerosissime famiglie per tutta la durata dell’evento.Tanti sono rimasti a pranzo e nel pomeriggio hanno potuto gustare le mitiche pizze dell’Arginone.Peccato per la quasi totale assenza di vento,senza questa forza della natura gli aquiloni non volano,ma i bambini qualcosa hanno “strolgato”ugualmente in mezzo a questo mare di forme e colori. E si sono divertiti!!!Il Gruppo Arginone ringrazia di cuore tutte le persone intervenute alla festa,gli amici Che hanno lavorato con noi,gli sponsor,il Sig.Rigon,il CT9, Speedy(Rock dre-am) e il Portico per la sempre puntuale disponibilità.P.S. per capire la potenza dei “volatili di carta”, con-siglio di leggere il libro “Il cacciatore di aquiloni” e ascoltare la canzone dei Nomadi “CRESCERAI”(1973).Non ci resta che farvi assaporare il programma dei ns. prossimi eventi.

Ciao a tutti

L’aquilone: il gioco più antico del mondoDomenica 3 aprile, si è svolta la 12esima edizione di “Coloriamo il cielo” appun-tamento storico organizzato dal Gruppo Arginone.

di Milco Parenti

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Novità 2011 fragole e carciofi

Fra qualche mese NoveTeatro compierà quattro anni. L’associazione è ancora giovane, ma ogni tanto guardarsi alle spalle non guasta: si fanno bilanci, si mettono in fila i risultati ottenuti. Noi ci accorgiamo che dal 2007 ad oggi il numero dei partecipanti ai nostri corsi è sempre aumentato. Ci ricordiamo che i nostri sforzi di fare teatro professionale sono stati premiati: nel 2009 lo spettacolo “Bianca Morte” è arrivato semifinalista al prestigioso Premio Scenario. Ci tornano in mente le collaborazioni con i comuni di Novellara e di Reggio Emilia. Ci ricordiamo le tante attività teatrali nelle piazze, nei cortili, sui treni, nelle scuole. Per una piccola associazione della Bassa reggiana sono soddisfazioni, traguardi preziosi, stimoli per ripetere certe esperienze e farne di nuove.La rassegna “IntraNos” è ormai una vera e propria festa per la nostra associazione. Di anno in anno accoglie nel Teatro della Rocca i saggi finali dei nostri corsi, chiama a raccolta soci e amici, spettatori vicini e lontani. Quest’anno il tema della rassegna sarà il viaggio inteso nelle sue accezioni più varie: viaggio come fuga in posti vicini e lontani, viaggio come perlustrazione di luoghi sconosciuti, viaggio come pura divagazione della mente. La rassegna si apre domenica 15 maggio con “Le smanie per la villeggiatura”, arguta satira goldoniana sull’ossessione borghese delle ferie e dell’apparire. Lo spettacolo costituisce un evento importante per l’associazione: segna il debutto della compagnia di NoveTeatro (composta da quegli allievi che da lunga data frequentano i nostri corsi) e circolerà nei te-atri di Reggio e provincia durante la prossima stagione. Il 22 maggio è la volta di “Viaggi e altri viaggi”, spettacolo di narrazione in costante oscillazione fra toni giocosi e malinconici, messo in scena da un gruppo di sole donne quasi tutte alla prima esperienza teatrale. La rassegna si conclude il 28 e 29 maggio con due rappresentazioni de “L’opera da tre soldi”, esempio brillantissimo di teatro musicale nato dal sodalizio fra Bertolt Brecht e Kurt Weill: allievi del neonato corso di teatro musicale e musicisti della Scuola di musica di Novellara condurranno il pubblico nei malfamati sobborghi di Londra. Tre spettacoli per un unico, grande viaggio fra mondi, teatri e umanità differenti. Un car-tellone vario, ricco, che presenta novità e piccole sfide. Quale miglior regalo per i nostri quattro anni?INTRANOS 2011: DI RISA, D’AMORE E D’ALTRI VIAGGI, Teatro della Rocca, maggio 2011

CALENDARIODomenica 15 maggio 2011: “Le smanie per la villeggiatura” di Carlo GoldoniDomenica 22 maggio 2011: “Viaggi e altri viaggi” Spettacolo di narrazioneSabato 28, domenica 29 maggio 2011:“L’opera da tre soldi” da Bertolt Brecht e Kurt WeillTutti gli spettacoli iniziano alle ore 21. Per informazioni e prenotazioni:[email protected] - 331/4426784

Altri viaggi, altri teatriNuova rassegna di NoveTeatro: nasce la compagnia dell’as-sociazione e debutta il teatro musicale.

di Lorenzo Baldini

CongratulazioniNel corso della serata di mercoledì 6 aprile presso l’Accademia Assaggiatori di Modena, il concitta-dino Camillo Ronzoni ha ottenuto il prestigioso riconoscimento di “Assaggiatore ufficiale salumi cotti e crudi e ciccioli”.

Dalla redazione del Portico i migliori complimenti e auguri.

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Il 30 marzo scorso presso lo Stadio del Nuoto di Riccione, si è tenuta la 40a edizione dei “Campionati Nazionali Giovanili Primaverili” della Federazione

Italiana Nuoto e Coopernuoto è tornata a casa con cinque medaglie: due Titoli Italiani fra cui un primato e tre medaglie d’argento tutti conquistati dagli atleti che si allenano nella piscina di Novellara.La manifestazione è stata come sempre divisa in due sessioni, nella prima parte le femmine, dal 25 al 27 marzo con Giulia Iovino 50-100 stile, Federica Sarati 200 farfalla, Nicole Nasi 50-100-200 rana e 50-100 stile; Erica Varini 100-200 rana e 200-400 misti; Veronica Setti 100 rana; Ida Taschini 100 farfalla e tutte e tre le staffette Ragazze, poi i maschi dal 28 al 30 marzo con Gregorio Paltrinieri 200-400-1500 stile e 400 misti, Luca Vezzadini con 50-100-200 far-falla e 100 stile, Samuele Perna con 100-200 400 stile, Francesco Caroso con 1500 stile e Tommaso Viani nei 100 rana.Subito la sorpresa: Erica Varini è salita sul gradino più alto nei 400 misti, diventando Campionessa Italiana nella categoria Ragazze ’97 fermando il cronometro ad un fantastico 4’53’00. Partita col 7° tempo, in una gara tutta in crescendo, già nella frazione a dorso ha ipotecato un ottimo risultato e nella frazione a rana, Erica si era già piazzata in prima posizione ed al termine dello stile migliorava il proprio personale di ben 9 secondi.Erica, non smette di sorprendere,con grinta ha af-frontato i 100 rana migliorando il suo personale col tempo di 1’13’’05 passando dalla 9^ alla 6^ posizio-

SPORT / NUOTO

Erica e Gregorio campioni italiani ai Nazionali Giovanili Primaverili.

di Anna Torelli

ne , nei 200 misti migliora di 2 secondi e sale dalla 29^ alla 19^ con 2’25’’22 e nei 200 rana ha confer-mato il suo tempo piazzandosi 5^.

Mentre tutte le altre ragazze hanno confermato i loro tempi di iscrizio-ne, nota di merito per Ida Taschini che nei 100 farfalla col tempo di 1’06’’90 migliora di 2 secondi il suo personale e sale dalla 28^ alla 19^ in classifica. Ma la grande sorpresa arriva dalle “Brave Ragazze” impegnate nelle staffette di categoria: Alessandra Geti, Ida Taschini, Alice Ferrari, Giulia Iovino che si piazzano all’8° posto nella 4 x 200 stile con 8’49’’54 migliorando di ben 9 secondi il tempo di qualifica e al 9° posto nella 4 x 100 stile con

4’04’’03 migliorando di 4 secondi; nella 4 x 100 mi-sta con l’inserimento della Varini (rana)al posto della Geti,un fantastico 8° posto con 4’29’’69 anche qui il miglioramento di 3 secondi.Con la sezione maschile ecco tre giorni che portano altre grandi soddisfazioni:fra i pri-mati della manifestazione spic-ca il record nei 1500 stile libe-ro juniores 1994 di Gregorio Paltrinieri (Coopernuoto) che vince in 14’44”74, cancellan-do il 15’09”03 di Emiliano Brembilla del 1995 e salendo al settimo posto delle gradua-torie nazionali all-time, 10° tempo Europeo dell’anno in corso. Il primo giorno di finali ma-schili, 28 marzo, vede subito Gregorio conquistare una me-daglia d’argento nei 400 stile libero dopo una gara entusia-smante fermando il cronome-tro a 3’47’’43, a soli 15 cente-simi dal primo e segnando un nuovo record societario. Da brividi, il secondo giorno,

la gara dei 400 misti vede Gregorio arrivare ancora una volta secondo per soli 27 centesimi: medaglia d’argento con 4’17’’32 migliorando il suo personale di oltre 4 secondi ed altro record societario. Segue la gara dei 200 stile ed anche in questa prova migliora il personale e ferma il crono a 1’51’’97. Finalmente l’ultimo giorno arriva il titolo Italiano. Sale sul podio dei Nazionali anche Luca Vezzadini: medaglia d’argento nei 200 farfalla con l’ottimo 2’01’’00, suo personale e nuovo record societario. Luca ha inoltre gareggiato ed abbattuto altri record di società nei 50 farfalla con ‘26’’13 e nei 100 farfalla con 56’’81; bene anche nei 100 stile con 52’’65.Molto buoni i tempi realizzati da Samuele Perna nei 100 stile con 55’’57 e nei 400 stile con 4’13’’71 e di Francesco Caroso nei 1500 stile con 16’16’’58.

Bimbi della Sierra Leone indossano le magliette della “Camminata attraverso Novellara”

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La Società Uninuoto ha partecipato al “1°Campionato Italiano di Nuoto in va-sca corta FISDIR” del Livello Agonistico organizzato in modo egregio dalla Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva Relazionale a Tortona (Al) con i ragazzi diversamente abili dal 4 al 6 marzo.Insieme ai 4 atleti storici DIR-A che si allenano nella piscina di Novellara, Roberta Reverberi, Milena Lodi, Lisa Scansani e Marco Pantaleoni, questa manifestazio-ne ha visto l’esordio di due nuovi ragazzi: Stefano Sacchi di Novellara e Andrea Gavioli di Correggio, accompagnati dai loro allenatori PIZZETTI CRISTINA e BONI ELENIO.Con il loro impegno ed entusiasmo hanno ottenuto brillanti risultati e tutti al termine delle gare si sono potuti fregiare di importanti medaglie che si possono così sintetizzare:MILENA LODI ha conquistato due volte il podio: medaglia d’argento nei 200 dor-so, gara molto impegna e faticosa e medaglia di bronzo nei 50 farfalla. MARCO PANTALEONI, altri due podi in gare lunghe: una medaglia d’argento nei 200 Farfalla e un bronzo nei 100 farfallai;insieme sul podio Andrea Gavioli, medaglia d’argento e Stefano Sacchi medaglia di bronzo, alla loro prima partecipazione ai Nazionali, hanno contribuito a raffor-zare il medagliere di Uninuoto nella gara dei 50 dorsp.Al rientro dalla trasferta tutti i ragazzi, dopo aver giustamente festeggiato i loro stupendi risultati unitamente ai loro allenatori hanno rinnovato i loro propositi per continuare con impegno e serietà nella loro importante attività sportiva che sta dando tantissime soddisfazioni non solamente a loro, ma anche a tutta l’Uninuoto.

Roberta, Milena, Lisa, Marco, Stefano e Andrea sul podio al 1° campionato italiano di nuoto

Nella foto: i nostri ragazzi con gli allenatori a Tortona.

di Anna Torelli

L’Associazione 9pedali in un momento importante nella vita sociale e civile del paese ha deciso che la programmata gita di 2 giorni fra le ville del Brenta - 11/12 giugno - sarà sospesa per permettere ai soci ed amici di andare a votare la domenica 12 sui quesiti posti a referendum.

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Dopo il risultato di parità della prima sfida del 2009 fra le bocciofile di Novellara e Canolo, la seconda gara a staffetta ha visto predominare il piccolo Canolo su No-vellara grande blasonata di un passato ormai lontano.Il primo di tali incontri avvenuto il 28 febbraio 2011 a Novellara aveva determinato la vittoria di quest’ultima per 7 partite vinte su 12 disputate, vantaggio poi an-nullato nel ritorno di mercoledì 2 marzo a Canolo dove la squadra di casa ha vinto per 9 a 3 determinando il risultato finale: Canolo batte Novellara 14 a 10Questa volta la sfida fra i 2 contendenti disputata in 24 partite, ha coinvolto 8 squadre per un totale di 30 giocatori. Canolo per scarsità di partecipanti ha dovuto chiedere aiuto a Novellara; è stata così “prestata” una intera squadra che ha giocato sotto i colori dell’avversario.Venerdì 4 c’è stata la serata di chiusura sempre a Ca-

nolo con l’immancabile cena preparata dai volontari che operano nel complesso della bocciofila capitanati dall’onnipresente Gianni Castellani, vero perno di tutte le manifestazioni culinarie svolte in questo splendido locale integrato al bar e ai campi di bocce che, al termine, ha pure consegnato a tutti un gradito regalo. Dopo il ringraziamento ai partecipanti sia della ma-nifestazione che della successiva cena da parte del responsabile del settore bocce Ivo Miari, i giocatori hanno voluto chiudere degnamente la serata con una partitella più che altro servita per smaltire il liquorino bevuto come correttore del caffè a fine pasto. Da tutti i partecipanti si è rinnovato un profondo rin-graziamento per l’ospitalità e disponibilità avuta dalla bocciofila di Canolo con la speranza di un ritorno a breve.

SPORT / BOCCE

di Piero Ghidini

Novellara sconfitta a Canolo

ComunicatoAnche quest’anno il laboratorio del rica-mo del circolo ricreativo esporrà durante il periodo della fiera di S.Cassiano, nel foyer del teatro della Rocca, i lavori ricamati dalle suesocie.

Vi aspettiami numerosi ad ammirare i nostri

“capolavori”, come negli anni passati.

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Anche quest’anno il torneo si fà !! E’ questa la ri-sposta che il gruppo degli organizzatori dà a tutti gli amici e agli appassionati del torneo, che dopo 11 edizioni ancora non si ferma. Il torneo, seppur tra mille difficoltà e peripezie burocratiche, è tenuto ancora una volta in piedi dalla forza e determina-zione di alcuni organizzatori, supportati quest’anno dall’ingresso nella squadra di alcuni ragazzi giovani e dall’esperienza di personalità sportive importanti del paese. Perché questo torneo non è solo compe-tizione sportiva, ma è sempre più un momento per

Torneo notturno di calcio della BernoldaContinua il torneo notturno di calcio della Bernolda, giunto alla 12° edizione. Nelle serate di lunedì, martedì e giovedì, con inizio delle partite alle ore 20.30 e 21.30. Si comincia il 6 giugno… Tutte le sere del torneo è sempre aperto il servizio “Bar Nolda” gestito dal gruppo degli organizzatori. E’ possibile cenare con il classico panino alla salamella…

di Paolo Bigi

le compagnie storiche del calcio novellarese di ritro-varsi la sera in estate e, dopo una intensa partitella di calcetto, sedersi al tavolo e chiacchierare dell’annata agonistica e dei progetti per il futuro, condendo il tut-to da ottimi panini alla salsiccia e birra. A tutto ciò si aggiunge che anche quest’anno, per il 7° anno consecutivo, il ricavato verrà devoluto inte-ramente alla favelas di Jandira in Brasile, attraverso le attività della parrocchia di San Giuseppe gestita da Don Nino Ghisi.Il gruppo “bernolda calcio” fin da ora ringrazia tutta

Padre Gianchi nella favels di Jandira (San Paolo – Brasile)

la comunità che seguirà il torneo, e che passerà dalla Bernolda anche solo per un saluto. Ringrazia anche tutti quelli (e sono tanti) che operano dietro le quinte, senza i quali spesso si arresterebbe tutto il proces-so dell’associazionismo, valore fondamentale per le nostre attività e che dovrebbe essere maggiormente supportato dalle autorità locali. Il calendario ed i risultati del torneo saranno costan-temente aggiornati e visibili sul sito:

www.torneodellabernolda.it

Auguri

a Elisa NicoliniLa nostra bambolina compie un’anno

la festeggiano i nonni Francesco e Fabrizia e le zie.

Auguri

ad Andrea PrinzisBuon 2° compleanno

Con grandissimo amore mamma Tiziana, papà Fabio, i nonni Tienno, Roberta e Fernanda,

gli zii Morena e Giancarlo.

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Rubrica mensile di musica e spettacoli a cura di Luca Lombardini e alcuni amici

Daniele come al solito è sempre molto gentile e cortese. Si è ricreato nel suo giardino il suo studio dove da vita a varie cose. Essendo poi un grafico sa pure disegnare e devo dire che anche in questo campo si esprime molto bene, con il tocco del Bengi Style che lo contraddistingue. In effetti un po tutti gli artisti hanno le loro caratteristiche e inclinazioni che si riflettono nelle loro opere. È un piacere per me poter scrivere qualche nota sull’ultimo lavoro di

Bengi e dei Ridillo. Dopo (i primi) 20 anni di carriera tutti insieme, Bengi mi dice che questo lavoro fatto insieme ai compagni, ha ridato energia alla coesione del gruppo, diciamo riaffiatando la voglia di suonare live e di scrivere inediti da pubblicare. Il gruppo quindi si ritrova e concepisce un album che viene intitolato “Playboys” . La copertina del cd è un omaggio a Warhol ( la frase citata di Andy Warhol è “profondamente superficiale”), con i colori del famoso quadro che ritraeva Marylin Monroe in rosa e giallo. Il tema del profondamente superficiale si sente in tutto il cd ma deve essere interpretato. Nelle nota a margine della pubblicazione del disco, i Ridillo scrivono : “E proprio partendo dall’aforisma di Andy Warhol “profondamente superficiale”, il tema della leggerezza è diventato centrale in questo album, leggerezza che non è mai sciatteria, ma leggerezza con-sapevole, chiave di lettura e antidoto nelle vicende umane . Playboys è tutto questo, 13 tracce che ti imbarcano a bordo del Soul train che alterna tappe tra la Motown e gli argini del Po, lo Studio 54 e le balere.” Mentre chiacchieriamo, Bengi mi fa sentire le tracce del cd. Molto rapidamente sento in effetti il timbro dei Ridillo, che rimangono, sappiatelo, l’ultimo gruppo italiano che suona “quella potente miscela alchemica di funk, soul, rythm & blues che fà stare bene, che fà muovere il piedino”. Vero, non può essere altrimenti. Il fatto è che la coerenza del loro style si sente e come! Bengi poi nel prosieguo dell’ascolto mi spiega che in questo cd ci sono alcune partecipazioni importanti , sia a livello di composizione testi che a

livello di strumentisti, alcuni di Novellara. Partecipa a queso lavoro anche il “Taglia” al secolo Gianluca Tagliavini tastierista di vecchia data …ora in tour con la mitica PFM, Andrea Satomi Bertorelli che suona con Marco Biondi, Francesco “Free” Savazza altro Novellarese, e poi un sacco di altra gente che ha contribuito a arrangiamenti e note suonate o cantate. Anche la so-rella di Bengi ha partecipato ai cori. Insomma cosa ne esce da questo mix di persone, idee, e anni passati insieme, vita on the road e progetti solisti a vario titolo e recital al Don Divino? Ne esce un lavoro particolarmente riuscito. Si sente lo spessore artistico del gruppo, la maturità professiona-le. Mi ha colpito particolarmente nell’ascolto la canzone “Torno in bianco e nero” che cita la famosa Spuma Bianca e il “Bitter” che si bevevano al tempo nei bar e il tilt dei flipper, e la tv in bianco e nero. Come al solito i testi di Bengi sono timbrati da questa vena di ricordi e citazioni. C’è poi una canzone che parte con uno stacchetto registrato a Radio 24 al programma “La zanzara” di Giuseppe Cruciani, dove i Ridillo hanno suonato live (da più di 6 mesi infatti Zanzara Party è la sigla del programma). Una canzone “Bravo Ragazzo” è quella che hanno suonato allo show “Parla con me” di Serena Dandini. In tutto questo lavoro c’è spazio anche per ripescare vecchie canzoni e rispolverarle e riarrangiarle alla luce del sound attuale. Spazio quindi agli anni 80, con “Nada Mas”, oppure spazio alla canzone anni 70 italiana, con il pezzo “Ho un’idea”, cantato da Daniele veramente con quello stile anni 70. “Sfuocato” poi riprende la scena di un fine estate al lago con le ragazze tedesche che purtroppo se ne vanno e ti lasciano sfuocati ricordi …. E poi nei pezzi si sentono echi di radio Fm americana, gli Heart Wind and Fire, Tom Jones al quale fanno una cover con il pezzo “Non è normale”. E poi via con scene che arrivano dal Po, dalla bassa mantovana e emiliana. Racconti di vita vissuta e sogni, ricordi di aperitivi con la vespa sotto i piedi, balere, lo Studio 54, il Soul Train …. 13 canzoni, 20 anni, e un marchio di fabbrica rodato e consolidato, anche grazie a questo ottavo lavoro dei Ridillo. Il primo di maggio 2011 sarà ufficialmente presentato il lavoro alla Dacia tra il lido di Guastalla e Gualtieri, dalle 18 al tramonto. Poi partirà una attività live che porterà il Soul train di “Playboys” in giro per l’italia, toccando le più importanti città italiane.I loro primi 20 anni non potevano essere festeggiati meglio. Bravi!

Playboys, ultimo cd dei RidilloQuesto mese ho avuto il piacere di incontrare Daniele “Bengi” Benati , un pomeriggio , nel suo studio, dove ha concepito, insieme ai suoi fedeli amici e compagni di ven-tura, l’ultimo cd, che uscirà il 3 maggio 2011, in occasione del ventennale del gruppo.

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La Voce di S.Maria e S.GiovanniPagina a cura del Gruppo volontari S.Maria e S.Giovanni

Questi personaggi non mancano nemmeno nel-le nostre frazioni, tant’è che nel lontano (per tanti aspetti indimenticabile ’69) vennero descritti in una raccolta denominata “il tipico”.La persona di cui si parla in questo contesto era il capolista di quelle narrazioni.Di lui si citava la velocità sul lavoro e l’appetito a ta-vola (…tipo scaltro…mangia tortelli e salse mischiati l’uno all’altro…)Il nostro, al secolo Giancarlo Tondelli, meglio conosciuto come Gianni e con il soprannome Ciufin, oltre ad essere un “compagnone” sempre pronto alla battuta, disponibile con tutti, grandi e piccoli o giovani e vec-chi, è anche soprattutto un abile la-voratore del legno, ultimo erede di un’antica tradizione famigliare.La ditta, a tutt’oggi ubicata al civico 96 di via provinciale sud a Vezzola, è infatti stata fondata dai fratelli Tondelli Ovidio, Giacomo e Prospero detto Ciuf. Dopo un periodo di apprendistato, sono subentrati Gianni e il cugino Amos, fino al prematuro decesso di quest’ultimo nel 1972.Dopo la disgrazia Gianni ha conti-nuato da solo per qualche anno, pri-ma di avvalersi della collaborazione della moglie Marta e del fido Mario Marastoni.L’attività di bottega nell’immediato dopoguerra era prevalentemente al servizio dell’agricoltura e si co-struivano carri, botti e raramente qualche mobile; i ritmi di lavoro erano compatibili con l’attività artigia-nale.Verso la fine degli anni ’50, con il primo boom eco-nomico, si è avuta una riconversione verso il settore

edile, per la costruzione di serramenti.I lavori venivano commissionati da privati, ma anche da ditte; in particolare le grosse cooperative edili del-la zona, che richiedevano grosse forniture in tempi brevi, poco compatibili con i tempi di lavorazione di un artigiano.Gianni insomma si è ritrovato solo, nel momento in cui il mercato richiedeva flessibilità e puntualità

nell’evadere gli ordini, ma ha deciso di non mollare.Ha affrontato, come vedremo dopo anche qualche problema.Ci preme però sottolineare, come grazie alla sua professionalità abbia saputo rimanere all’avanguar-dia nel settore.Ha sempre lavorato in qualità: la sua ditta è stata cer-tificata dal C.N.R. di Trento nel 1988, ben vent’anni

Antichi mestieri: la bottega di un mastro falegname

prima che la certificazione diventasse un obbligo di legge.Altissimo è stato il punteggio riportato nella pressio-ne Pascal (procedimento inteso a certificare che il serramento non ha infiltrazioni d’acqua).Gianni è stato uno dei fondatori del Consorzio Legno Legno di Correggio, che segue i serramentisti e forni-sce loro le indicazioni previste per la marcatura CEE.E’ riuscito dunque a tenere vive le splendide tradi-zioni di un’azienda a conduzione famigliare che può vantare il conferimento a livello nazionale, di una medaglia d’oro già nel lontano 1926, o l’altra a li-vello provinciale del 1953 per la costruzione di carri agricoli, o più recentemente nel 1988 l’attestato della Camera di Commercio per i primi novant’anni di atti-vità ed ora pertanto si supera il secolo).Solo un paio d’anni fa, nel 2009, Gianni ha realiz-zato una piccola opera d’arte degna di un maestro falegname: il restauro della cassa dell’organo in le-

gno castagno della Chiesa di Santa Maria.Precedentemente aveva effettuato un intervento di restauro ai serra-menti dello storico Teatro Gonzaga di Novellara.Venendo ai problemi, di cui si accen-nava più sopra, succedeva che l’ac-quisizione di qualche grossa com-messa facesse ritardare le consegne di qualche piccolo o grande lavoro in allestimento.Non era raro, girando con Gianni per piazze e mercati, trovare qual-cuno che, dopo un saluti sincero, gli dicesse: “Ciao veh, Ciufin, quand l’è che et vin a ca mia a finir al lavor…”.Quasi sempre al rimbrotto del clien-te seguiva quello della moglie e del fido Mario, uniti nell’intento di stimo-larlo a gettare la sega oltre l’ostacolo.Nessuno però, e questo va rimarca-to, ha mai contestato la qualità dei

prodotti di Gianni.Prima di concludere lo ricordiamo per il suo ruolo di sportivo praticante, calciatore del Novellara per quasi vent’anni a cavallo degli anni ’60, cicloturista tenace, ma anche per il suo impegno sociale.Ciao Gianni, uomo nostrano al quale piaccioni i tor-telli di Bergonzano.

Ogni paese ha fra i residenti personaggi famosi per la loro bravura, la loro simpa-tia, la loro tipicità.

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Gianni e Mario (il gatto e la volpe) al lavoro

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Il 14 di maggio al Pala-Fanticini di Reggio Emilia (zona tribunale) organizza la presentazione del nuo-vo cd della band reggiana MA NOI NO(occupandosi anche della produzione del disco),che in collaborazione con Rosi Fantuzzi e l’asso-

ciazione Augusto per la vita ha praparato il nuovo lavoro-tributo ad Augusto Daolio e che prenderà forma con un concerto-evento.Infatti,presentati da Marco Barbieri(storico amico dei Nomadi e di Augusto),i MA NOI NO avran-

no ospiti sul palco grandi artisti del panorama nazionale:dalla cantante parmense BARBARA BARBIERI(tante presenze tv nel suo curriculum)a FLACO BIONDINI,storico chitarrista di FRANCESO GUCCINI, MATTEO SETTI sarà sul cd ma purtrop-po non live il 14 maggio per impegni all’estero, (reggianissimo cantante dal cast originale della Notre dame de Paris di RICCARDO COCCIANTE).E direttamente dalla vittoria di X-FACTOR e da San-Remo 2011 la bravissima NATHALIE,talentuosa cantautrice e stella ascendente della musica italiana.Tutti i cantanti duetteranno con i MA NOI NO e con il cantante Paolo Montanari,novellarese impegnato sia sul palco che nell’organizzazione,in quanto socio fondatore e ideatore della LIFE IS LIVE.“Sono tornato a Novellara per lavorare con tutto il mio impegno e la mia passione”ci racconta pro-prio Paolo”amo questa città e voglio che il nostro marchio e quello dei MA NOI NO siano sempre associati a Novellara,all’associazione dedicata ad Augusto e da qui spiccare il volo,ma sempre con le radici ben affondate.A questo proposito Paolo specifica”Per questo motivo abbiamo invitato le autorità novellaresi con noi per il14 maggio.Aspettiamo Novellara riunita il 14 maggio al pala-Fanticini di Reggio Emilia”.Infatti la LIFE IS LIVE,unitamente ai MA NOI NO ha già in calendario una serie di iniziative che com-prendono il comune di Novellara,l’associazione Augusto per la vita e la stessa redazione de “IL PORTICO”.“Tutto il nostro impegno è concentrato su questo grande evento”gli fanno eco i soci Daniele Ron-tani, Cristian Dignatici(altro novellarese) e Morris Codenotti(anche per lui doppio incarico tastierista-organizzatore)”ma a presto tante altre novità”. Alla prossima puntata sveleremo l’arcano...

“Live is life” batte il primo colpo: Ma Noi No con Nathalie al Palafanticini il 14 maggioLa nuova agenzia di spettacoli (e presto radio on-line che ha sede proprio a Novellara,in via Gonzaga vicino alla rocca) denominala LIFE IS LIVE NETWORK inizia la sua opera di spettacoli,e inizia alla grandissima.

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La fumaria, pianta figlia dei vapori della terra

Questa strana piantina la si ritrova soprattutto nei terreni lavorati, orti o campi a seminativo. E’ una erba annua, di colore verde pallido con sfumature bluastre, dal portamento semiprostrato sino a divenire strisciante allorché con la crescita i fusti, allungandosi, non riescono più ad ergersi verso l’alto.Il suo nome deriva dal latino “fumus”, fumo, ma questa associazione nominale è stata spiegata in diversi modi. La motivazione più accreditata sembra essere quella legata al fatto che con l’estrazione dal terreno, la radice, a fittone, emette un odore acre simile a quello dell’acido nitrico, che provoca, come il fumo, lacrimazione degli occhi. Altri asseriscono che la fumaria con il suo colore verde-bluastro, con le foglie fini e frastagliate, ancor più di quelle del prezzemolo, richiami l’aspetto di una nuvola di fumo. In altre epoche, quando si enfatizzavano i misteri, non si comprendeva come la pianta si riproducesse; si pensava che fosse figlia dei vapori della terra. Anche i nomi popolari in altre lingue si richiamano al fumo, “Drug fumitory” in inglese, “Fume-root”, radice fumosa, nord-americano. In Francia ai tempi della rivoluzione, la farmacopea in auge, nonostante l’illuminismo, i richiami alla ragione e la fiducia nella scienza, risentiva ancora molto di credenze radicate nella tradizione popolare. La fumaria era tenuta in così grande considerazione che nel calendario rivoluzionario, il tredicesimo giorno del mese di “Ventose”,marzo, a lei dedicato, era chiamato “Fumeterre”, nome francese della fumaria. “Fumaria officinalis” appartiene alla famiglia delle papaveracee, famiglia ricca di piante con proprietà medicinali. Oltre alle caratteristiche generali dell’aspetto della pianta già riportate, sono da menzionare i suoi fiori, da aprile a settembre, strani e molto diversi dai papaveri che conosciamo, sono piccoli (8-10 mm), a forma di becco di papera o di calzino, di colore rosa che diviene porpora all’apice dei petali. Il frutto è sferico con un solo seme. La fumaria contiene sostanze ascrivibili a famiglie chimiche attive sulle funzioni organiche : alcaloidi come la fumarina , ad azione antistaminica, flavonoidi , quali rutina e isoquercitina , ad azione antispastica e sedativa, acidi organici, es. acido fumario e acido caffeico, regolarizzanti il metabolismo epatico. Nelle affezioni cutanee è efficace contro scrofolosi e psoriasi. Gli arabi la utilizzavano per ottenere un bel colorito. Nelle affezioni epato-biliari la fumaria è un regolatore di carenze o eccessi della secrezione biliare. J. Valnet, medico francese, ricorda che nella cura dei bisbetici-epatici, “la fumaria è un fattore di equilibrio e di serenità poiché favorisce il buonumore , neutralizzando tristezza e malinconia”. Qualcuno per questi presunti effetti l’ha accostata a una cannabis ante- litteram: con i tempi che corrono per la bio-diversità è meglio essere cauti con certi paragoni che potrebbero causare l’estinzione della specie “Fumaria”!

I Bifosfonati peraltro riducono l’attività delle cellule tumorali e riducono l’attività delle cellule che riassorbono il tessuto osseo contrastando l’osteoporosi.I chirurghi orali e maxillofacciali identificano numerosi casi di mancata guarigione di osso esposto nella regione maxillofacciale in pazienti trattati con bifosfonati.I sintomi sono rappresentati da: Dolore, cattivo odore, edema della regione inte-ressata e dei linfonodi di pertinenza. La American Association of Oral and Maxillofacial Surgeo ns ha aggiornato nel 2008 i comportamenti da adottare nei pazienti in terapia con bifosfonati.I pazienti in terapia con Bifosfonati orali sono considerevolmente meno a rischio di quelli in terapia con bifosfonati endovena o intramuscolo.Il rischio di osteonecrosi dei mascellari dopo chirurgia è importante se il farmaco è assunto da più di tre anni. Nei trattamenti chirurgici a rischio sono comprese estrazioni, inserimento di impianti e piccola chirurgia orale.E’ aumentato il rischio di osteonecrosi nei pazienti in dialisi renale, ridotta emo-globinemia e diabete. Se possibile è opportuno interrompere il trattamento con Bifosfonati tre mesi prima della chirurgia e riprenderlo tre mesi dopo il termine della stessa. Nei pazienti che hanno assunto Bifosfonati orali per meno di tre anni e non hanno fattori di rischio non è necessario rinviare la chirurgia pianificata.A tutt’ oggi non è controindicata la terapia implantare nei pazienti in terapia con Bifosfonati orali. Per la chirurgia implantare si suggerisce il seguente protocollo:Sospensione dei bifosfonati da almeno tre mesi prima dell’atto chirurgico Amo-xicillina (1 grammo ogni 12 ore) per 7 giorni prima della manovra chirurgica e 14 giorni dopo l’intervento stesso. Clorexidina 0,2% sciacqui ogni 12 ore per un minuto per 2 settimane prima della chirurgia e due settimane dopo.La terapia con Bifosfonati orali non influenza negativamente la riuscita della terapia implantare che può dunque essere proposta e portata termine con successo.

I bifosfonati orali in chirurgia orale ed implantologia

di Luca Minghetti - odontoiatra

I Bifosfonati sono farmaci che inibiscono la formazione e la differenziazione degli osteoblasti, cellule che producono osso e interferiscono con l’angiogenesi cioè con la formazione delle nuove arterie e vene.

foto Fernando Corradini

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La musica sembra riprodurre la nostra vita, una commovente breve gioia, che

viene dal nulla e al nulla ritorna Carl Maria Von Weber

Amerigo Tosi nacque a Novellara (Reggio Emilia), in una piccola casetta di Villa Reatino, il 23 ottobre 1920. I genitori , braccianti agricoli, si arrabattavano dal mat-tino alla sera per fare trovare, tutti i giorni, un pezzo di pane sulla tavola. Qualche volta non ci riuscivano, allora la madre aveva l’incombenza di andare dai vicini di casa a chiedere un poco di farina di granoturco per fare la polenta. A circa sei anni, convinse il padre, che aveva a lungo sollecitato, ad accompagnarlo a vedere un’opera nel Teatro Comunale del paese. Riuscirono a trovare due posti, piuttosto scomodi, nel loggione. Data la giovanissima età, Amerigo, ascoltò la musica di Giuseppe Verdi piuttosto che ve-dere il “Rigoletto”. L’impressione che riportò fu tale che ricominciò a “tempestare” suo padre affinché gli comprasse un violino. Dopo un corso di solfeggio, seguito con molto profitto, il M° Curzio Confetta di-rettore della Scuola di Musica gli consegnò il deside-rato violino (un quartino).Con questo strumento, riuscì ad esplorare le infinite occasioni di suono, dal pizzicato al vibrato, ai flauta-ti, ai bicordi, ai colpi d’arco.A tredici anni, su consiglio del M° Confetta, il padre lo iscrisse al Conservatorio “A. Boito” di Parma. Il corso di studi aveva una durata di dieci anni.Qui incominciarono le prime difficoltà per Amerigo. Parma era distante da Novellara trentasette chilome-tri e, per un ragazzino, non erano pochi. Con qual-siasi stagione, anche con la nebbia e il gelo, Amerigo su una vecchia bicicletta e con il violino a tracolla, alle sei del mattino, si recava a Parma. A volte un vecchio conoscente, vedendolo spingere sui pedali gli gridava: “Amerigo, con la musica non si mangia!”Dopo avere partecipato alle lezioni doveva percorre-re altri trentasette chilometri per il ritorno. S’impegnò nel corso triennale di solfeggio sotto la guida del M° Aldo Lazzari e in quello di violino con il M° Ermanno Marchesi di Guastalla. Quest’ultimo, generosamente, lo seguì anche privatamente senza pretendere alcun compenso. Seguì con profitto anche tutti i corsi completi di piano-forte e i corsi annuali di sax tenore e di chitarra.In quel periodo ebbe un particolare interesse per la composizione cercando di approfondire la conoscenza della struttura del brano o dello studio e di carpirne l’armonia nascosta.Più avanti nel tempo iniziò a comporre qualche accor-do o melodia.All’età di quindici anni, per guadagnare qualche soldo, cominciò a suonare nel complesso del M° Bellentani, comprendente Aristide Sanferino (alias Scipion) e Giuseppe Soliani. Era un piccolo gruppo musicale che si esibiva nelle feste private e nelle sale da ballo del circondario. Le trasferte si effettuavano quasi sempre in bicicletta, raramente in automobile.

Scipion aveva un carattere molto particolare. Una volta si dimenticò a casa il violino. Finse di suonare con la custodia vuota.Ricorda il M° Tosi nei suoi appunti:Quando cenavamo, Scipion era talmente avido che guardava i piatti degli altri e , se un commensale asse-riva di avere una porzione più abbondante, erano di-scussioni a non finire. Soliani, sopperiva alla mancan-za di pianoforte con la chitarra. Di carattere riservato, taciturno, si scatenava solo verso la fine della serata.Nel 1937 si unirono al gruppo Michele Lombardini (sax), Silvio Bertozzi (flauto) e il batterista Luigi Bellini.

Nel periodo invernale ebbero molte richieste. Memorabili furono le feste danzanti organizzate dalle “donne del convento”, nell’antica Casa di Probazione dei gesuiti di Novellara. Al termine della serata le ragazze ci davano da man-giare del coniglio. Noi lo mangiavamo con avidità, an-che se sapevamo che nella maggior parte dei casi si trattava di gatto. Le ragazze, infatti, appendevano per tempo le vittime innocenti, sul lato nord del fabbricato.Nel 1941 arrivò la chiamata alle armi. Amerigo, data la sua competenza musicale, fu aggregato alla Banda Presidiaria di Bologna. Qui compose, per ordine del comandante Drago, la partitura per banda della can-zoncina tedesca “Lily Marlein”, allora molto in voga. Dopo poco tempo fu mandato al reggimento di stanza

La musica e il vento /1

di Sergio Ciroldi

La vita straordinaria del Maestro compositore Amerigo Tosi

Amerigo Tosi al violino e sotto con la Pattuglia Gaia al sax voce Olga Signorelli (moglie)

a Cosenza e, poi, in Toscana. Il progressivo arricchimento dell’orchestra, a cui si era-no aggiunti cantanti, giocolieri e artisti, fece sì che fos-sero invitati da Radio Firenze a fare trasmissioni per le forze armate.Questo periodo durò poco, perché arrivò l’ordine di partire per il fronte.… attraverso la Iugoslavia arrivammo, dopo diciotto giorni, inscatolati come sardine su un vecchio treno, al Porto del Pireo in Grecia, e subito siamo stati imbarcati su una vecchia carretta. Dopo cinque giorni siamo sbarcati a Bengasi in Libia.A tappe forzate ci siamo avvicinati al fronte che era ad El Alamein, dopo una sosta nella brutta zona di Tobruk. Qui il vento insistente sollevava a pochi cen-timetri da terra una polvere fine che entrava in bocca e negli occhi.Dopo diversi giorni, arrivammo in terra egiziana, al passo di Halfaia. Una mattina vedemmo alcune colon-ne di mezzi militari ripiegare. Le truppe alleate avevano

rotto il fronte ad El Alamein. Era la sconfitta. Cominciò anche per Amerigo la ritirata che si con-cluse, dopo otto mesi , in Tunisia. A volte per potersi dissetare, i soldati dovevano utilizzare l’acqua dei radiatori delle carcasse delle macchine distrutte dai bombardamenti degli ae-rei.A Sfax fu fatto prigioniero dagli australiani e con-dotto prima a Tripoli e poi, dopo avere cammi-nato a tappe forzate, con una scatoletta di carne per quattro e un pacco di biscotti, giunse di nuo-vo a Tripoli. Dopo qualche giorno fu imbarcato su una nave con celle sotto il pelo dell’acqua e chiuse con dei catenacci. Il regolamento consen-tiva mezzo’ora di luce al giorno e qualche patata in brodo come pasto unico. Sbarcò nel porto di Alessandria d’Egitto.Il comandante del campo di prigionia, venuto a conoscenza delle sue capacità, lo invitò a fare parte dell’orchestrina del Circolo Ufficiali che si stava creando. C’erano tutti gli strumenti, ma non la musica. Così per necessità, Amerigo cominciò a scrivere le parti per orchestrali. Per quattro anni suonò nel Circolo Ufficiali inglesi.Durante questo periodo gli fu proposto, dal co-mandate, di firmare un documento con il quale riconosceva la sconfitta della Germania. In com-penso avrebbe goduto maggiore libertà di movi-mento, vitto più abbondante e la divisa dell’eser-cito inglese con la scritta nella manica “Italy”. Rifiutò la proposta, desiderando indossare solo la divisa dell’esercito italiano. Questo rifiuto gli co-sterà il prolungamento della prigionia di quindici mesi.

Successivamente fu trasferito a Bengasi. Qui ebbe la possibilità di accedere alla biblioteca pubblica cittadi-na e di poter esaminare un’ infinità di spartiti musicali che, a gruppi di sette, portava al campo di prigionia per poterli esaminare con cura. La biblioteca possede-va anche tutte le opere di Dante, Leopardi, Carducci, D’annunzio, e di molti altri nostri poeti. Opere che Tosi lesse con interesse e vero piacere.Finalmente, dopo sei anni e mezzo, arrivò il giorno del ritorno.Nel mese di ottobre del 1946 sbarcò a Napoli.Al porto gli furono dati: il biglietto ferroviario per Novellara, una coperta e diecimila lire. Era il riconoscimento dello Stato per quasi sette anni di guerra. (continua)

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Rubrica a cura di Giovanni Franzoni

Novellara e i suoi grandi suonatoriII nostro paese è sempre stato ricco di suonatori a alcuni sono arrivati a vertici nazionali. Si potrebbe fare una simpatica ricerca che darebbe ottimi risultati.II buon Romano Taschini ha scritto qualche tempo fa un volume interessante in proposito che spero abbia trovato spazio in tutte le case dei Novellaresi. Rivolgo per l’occasione un accorato appello: non si può non avere un tale volume (PERBACCO!!! direbbe anche TOTO’). Rivolgetevi a Romano forse ne possiede ancora qualche copia. Sono anni di storia della musica locale che non si possono perdere. L’argomento potrebbe risultare di sicuro interessante se trattato da una radio/televione locale e perché si presterebbe ad un vivace confronto. Questa mattina ho incontrato Leno Folloni; mi ha consegnato una bella fotografia scattata nel 1938. Sono passati tanti anni ma vi risultano immagini di signori novellaresi che trasmettono buonumore. La fotografia in oggetto è stata scattata a Reggio al famoso locale da ballo “SAVOIA” sito ai giardini pubblici dove ora si trova l’Hotel Astoria.Nella formazione si notano: al basso Leno Folloni, tromba Carlo Torelli, sax Sergio saltino, sax tenore Wilder Zini mentre gli altri quattro non li ho riconosciuti ma certa-mente dovevano essere molto bravi se facevano parte della stessa formazione con i novellaresi. Vi voglio fare fantasticare richiamando i nomi di Arturo Pavesi, Carlo Torelli, Bruno Berni e Mariani Cerati Melchiorre solo nel settore trombe.Amici lettori del Portico vi propongo la lettura, qui di seguito, della prefazione al libro del Taschini, molto bella e interessante, scritta dal nostro concittadino Angelo Mariani che fu una felice penna anche nel campo giornalistico.“E’ il volto di una Novellara offuscata dall’età ma vivida nel cuore di molti quella che scaturisce dall’opera di Romano Taschini, un autentico collage fra immagini fotogra-fiche e letterarie testimoni della profonda spiritualità di un’epoca che riagganciandosi al passato da validità al presente invocando il futuro.Un secolo: per alcuni rasenta lo spazio di un sorriso, per altri un cargo pesantissimo di avvenimenti, per tutti un sicuro invito alla meditazione. Taschini lo ha stigmatizzato nella sua fatica. Come da granitico informe blocco ne ha tratto battute e fisionomie evocando personaggi tesi a realizzare il proprio tempo. E’ l’anima della nostra gente che vi traspare pervasa magnificamente di musica, poesia e pittura. L’ha colto nel segno: intuendone la necessità ci presenta un’opera unica per il suo genere e la sua portata, certamente orgoglio per tutti”. Angelo Mariani

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PARQUETS ECOLOGICI

MESE DI MAGGIO

Domenica 3 aprile abbiamo avuto il piacere di ricevere in dono due preziosi simboli che accompagneranno nel suo cammino l’acetaia comunale di Novellara. Si tratta di due preziose realizzazioni nate dalla fantasia e dall’estro creati-vo di due signore novellaresi , Tiziana e Valda, le quali han-no creato rispettivamente il gonfalone che accompagnerà

l’acetaia nelle sue trasferte fuori Comune (a Guastalla il 22 maggio prossimo); e la targa in pietra di ardesia dipinta che verrà collocata sulla parete esterna dell’ingresso dell’acetaia. Queste due vere “opere esclusive” diventeranno il simbolo e logo della nostra acetaia. A entrambe va il nostro sincero ringraziamento per questi doni dav-vero splendidi che arricchiscono l’acetaia e testimoniano la crescente affezione verso uno spazio vivo e da vivere da parte della comunità novellarese. Avio e Stefano

Insegna artistica e Gonfalone per l’Acetaia Comunale

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Un pizzicotto ai più piccol i e non soloRubrica a cura di Luisa Torelli

CAPPUCCETTO ROSSO ( fiaba dei fratelli Grimm ) C’era una volta una bella bambina alla quale la nonna aveva regalato un piccolo copricapo di velluto rosso, che le stava così bene, che si sarebbe rifiutata di portarne un altro: fu per questo che venne chiamata CAPPUCCETTO ROSSO.Un giorno, la mamma le disse di portare un pezzo di focaccia e una bottiglia di vino alla nonna, che si era ammalata e che si sentiva debole. Prima che la bambina partisse, la mamma la invitò a non allontanarsi dalla strada, di salutare la nonna, all’arrivo nella sua casa, e a non curiosare in tutti gli angoli. Per arrivare dalla nonna, Cappuccetto Rosso dovette attraversare il bosco: qui incontrò il lupo che la salutò cordialmente e che le chiese dove stesse andando. Quel lupo era tanto gentile, che quando chiese il luogo preciso, in cui sorgeva la casa della nonna, la ragazzina non esitò a dargli l’informazione. Il lupo fece un pezzetto di strada con Cappuccetto Rosso e le fece notare come cantassero bene gli uccellini e quanti bei fiori ci fossero tutt’intorno: fu così che la bimba pensò di raccoglierne un mazzolino, da regalare alla nonna, per farle piacere. Mentre si attardava lungo la via, il lupo partì a gran velocità e arrivò, per primo, alla casa della nonna. Bussò alla porta,

fingendosi Cappuccetto Rosso, la nonna gli credette e, non essendo in grado di alzarsi, gli indicò il modo per entrare: il lupo, senza dire una parola, andrò dritto al suo letto, spalancò la bocca e la inghiottì. Poi indossò i suoi vestiti, si mise in testa la sua cuffia, si coricò nel letto e si coprì. Nel frattempo, Cappuccetto Rosso, che aveva raccolto tanti fiori, che di più non ne poteva portare, si ricordò della nonna e si mise in cammino, per andare da lei. Quando arrivò, si accorse, con meraviglia, che la porta era spalancata; entrò nella stanza da letto, spostò le coperte e notò che la nonna aveva un aspetto strano: “Nonna, che orecchie grandi!” “Per sentirti meglio!” “Nonna, che occhi grandi!” “Per vederti meglio, piccina!” “ Ma nonna, che bocca grande che hai!” “ per divorarti meglio!” Dopo aver pronunciato queste parole, il lupo balzò dal letto e, in un sol boccone, ingoiò Cappuccetto Rosso. Con la pancia così piena, si rimise a letto, si addormentò e cominciò a russare sonoramente. Proprio allora, passò lì davanti il cacciatore, pensò fra sé che la nonnina stesse russando in modo molto rumoroso e che non stesse bene. Vide la porta aperta, entrò, si avvicinò al letto e, con grande sorpresa, vide che, nel letto, al posto della nonnina, c’era il lupo che cercava da tanto tempo. Prese subito il coltello e gli aprì delicatamente la pancia: dopo due tagli vide brillare

il cappuccetto rosso e, dopo altri due, la bambina saltò fuori, gridando, per la paura che aveva avuto nella pancia buia del lupo; un momento dopo, venne fuori anche la nonna.Cappuccetto Rosso andò a prendere delle grosse pietre, con cui riempirono la pancia del lupo: quando si svegliò, questi fece per correre via, ma le pietre erano così pesanti che cadde subito a terra e morì.Furono contenti tutti e tre: il cacciatore prese la pelle del lupo, la nonna mangiò la focaccia e bevve il vino che le aveva portato Cappuccetto Rosso. Cappuccetto Rosso pensò tra sé che mai e poi mai avrebbe corso da sola nel bosco, lontano dal sentiero, se la mamma glielo avesse proibito.

Quale significato si nasconde in questa fiaba e quale mistero nascondono i personaggi che la popolano? Potremo scoprirlo insieme, il mese prossimo.

Il bambino si fida di quanto è detto dalle fiabe, perché la visione del mondo delle fiabe concorda con la sua. Il suo pensiero è animistico (il bambino crede che gli oggetti siano abitati da spiriti assai simili alle persone e che sentano e agiscano come persone) e, come ha detto Piaget, rimane tale fino alla pubertà.

Eccoci nel mese di aprile Iniziamo questo mese col timore che ci venga fatto il “pesce d’aprile”: il primo di aprile mi voglio divertire a far portare il cucco a qualche mammalucco, recita un vecchio detto; perché dovrebbe accadere? La nascita di questa tradizione è avvolta da un alone di mistero. Qualcuno sostiene che la sua origine risalga ancora prima del 154 a. C. , quando il primo aprile segnava l’inizio dell’anno. Più tardi, la Chiesa soppresse la festa, stabilendo l’inizio dell’anno, il primo di gennaio. La vecchia tradizione continuò a sopravvivere tra i pagani che, per questo, venivano derisi e scherniti.Un’altra ipotesi si rifà al rito pagano, legato all’antico calendario giuliano, che faceva coincidere il primo di aprile con il solstizio di primavera, che segnava il rinnovamento della terra e della vita. Per questo, tra il 25 di marzo e il primo di aprile, si propiziavano gli dei, offrendo doni e sacrifici in loro onore. In questa occasione ci si esprimeva in massima libertà, con burle e buffonerie. L’avvento del Cristianesimo, nell’Impero Romano, fece si che feste di questo tipo fossero sostituite con altre festività religiose, per far scomparire gli usi e le tradizioni pagane. Questo fu il destino che toccò anche alla festa del primo di aprile, rimpiazzata da quella della Pasqua.Le persone che si ostinavano a festeggiare il vecchio rito pagano, venivano messe in ridicolo e fatte oggetto di scherzi e burle di ogni tipo. Una festa pagana e buffonesca, che continua tutt’oggi, con sfumature diverse, a restare viva in gran parte del mondo.

PASQUA: un uovo, tante uova.Il momento più bello, per parlare di uova, è l’inizio della primavera, simbolo di nascita e ri-nascita, anche se non siamo stati i primi a mettere in atto questa consuetudine: poiché già i Persiani, 5.000 anni fa, all’arrivo della primavera, erano soliti scambiarsi le uova.

Nel nostro calendario, l’inizio della primavera corrisponde alla Pasqua e, alla rinascita della natura, la Chiesa fa corrispondere la morte e la resurrezione di Gesù, mistero fondante del Cristianesimo. Così, il simbolo e il cibo fondamentale della Pasqua è proprio l’uovo, anche nella sua versione più affascinante e golosa: quello di cioccolato, con la sorpresa. E’ una consuetudine che risale alla corte francese del’ 500, ma che poi si è diffusa ovunque, unendo in sé l’attesa, la speranza, la concretezza e la realtà.Un tempo, la domenica di Resurrezione era chiamata anche Pasqua d’Uovo, perché si festeggiava donando e mangiando uova sode, colorate con le erbe e con i fiori di campo e benedette in chiesa il sabato santo. Un’altra tradizione ci presenta il dono di uova smaltate o di porcellana oppure in vetro; per chi ne aveva le possibilità, addirittura in oro o argento, decorate con scritte e simboli pasquali.

L’uovo, per gli Egiziani, era il simbolo della creazione, nella mitologia indiana nasce Brahma, principio di ogni cosa. Nella mitologia mesopotamica, cinese, greca e romana è “il principio della vita.”Certo, talvolta, ci sono gli imprevisti, come capitò al povero Pinocchio: rotto l’uovo, invece dell’albume e del tuorlo, scappò fuori un pulcino tutto allegro e affettuoso,il quale, facendo un bell’ inchino, disse: “ Mille grazie, signor Pinocchio, d’avermi risparmiato la fatica di rompere il guscio!” Arrivederci, stia bene e tanti saluti a casa”. Detto questo distese le ali e, infilata la finestra che era aperta, volò via. Il povero burattino rimase lì, incantato, con la bocca aperta e i gusci in mano.

Vi siete mai chiesti: “Cosa avrà avuto di speciale l’uovo di Gulliver?”Accadde che la scelta del modo più appropriato, per aprire le uova, avesse causato guerre lunghe anni, come nei viaggi di Gulliver, di Jonathan Swift. Nel 1726, egli contrappose, nei suoi racconti, i Lillipuziani agli abitanti di Blefescu, riguardo la parte più conveniente, per aprire l’uovo: dopo innumerevoli consultazioni, questa risultò essere quella più piccola, per gli abitanti di Lilliput e quella più grande per gli altri, secondo quanto stabilito dalla 54esima norma del testo religioso comune ai due popoli…

...e l’uovo di Colombo, cosa c’entra? Tutto ebbe inizio dalla sfida che Cristoforo Colombo lanciò ad alcuni commensali e che consisteva nel far star dritto un uovo sodo sul tavolo. Egli risolse il problema dando all’uovo una “scossetta”, al fine di renderne piatta la parte su cui l’avrebbe appoggiato, lasciandoci intendere che, a volte, un problema può risolversi, utilizzando al meglio le conoscenze in nostro possesso: era l’uovo di Colombo, come dire “La soluzione era davanti ai miei occhi”.

Che dire, poi, della presenza, nei negozi, di coniglietti di cioccolato e di colombine dolci?La presenza del coniglietto non è casuale: si richiama alla lepre che, sin dai primi tempi del cristianesimo, era presa a simbolo di Cristo. Si dice che Gesù avesse detto: “Le volpi hanno una tana e gli uccelli un nido, ma il Figlio dell’uomo non ha un posto dove poter riposare, così la lepre non ha tana né casa”. Il passaggio dalla lepre al coniglio fu breve.La colomba ci richiama alla tradizione biblica della fine del diluvio universale, allorché proprio una colomba ritornò da Noé, tenendo nel becco un ramoscello d’ulivo: il castigo divino era concluso. La colomba diventa simbolo della pace e, nel periodo pasquale, questa simbologia richiama alla pace portata da Gesù che, col suo sacrificio, riconciliò l’uomo a Dio.Arrivederci al mese di maggio.

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DALL’UOVO di PASQUA

Dall’uovo di Pasqua è uscito un pulcinodi gesso arancionecol becco turchino.Ha detto vado,mi metto in viaggioe porto a tuttiun grande messaggio.E volteggiandoDi qua e di làAttraversando Paesi e cittàHa scritto sui mari, nel cielo e per terraviva la paceabbasso la guerra Francesca Fabrizzi - Zavorrano - Grosseto

Anni ‘70la grande avventuraera cominciatae la gioia era tantaPappe e pannolinigiocattoli, bacini,è l’ora del collettivo,quanti bambini !Dalla cucinabuon ciboe aroma di caffèDalla lavanderiabucato profumatocome quello di casa miaI pavimenti, i tavolinile lenzuola nei lettiniarriva il pulminociao, dammi un ultimo bacino !Caro, piccolo bambinoti abbiamo voluto bene,a te che lasciavi la mammala tata diceva: “Vieni, piccolino, ti stringo a me, giochiamo insieme,presto, vedrai che la mamma viene!”E noi, in questi anni,abbiamo condivisole gioie e gli affanni,di questa grande amicizianata sul posto di lavoro

dopo quarant’annifacciamo tesoro.Cogliamo, quindi, l’occasioneper fare il puntodella situazione!Un caro ricordoa chi con noi ha lavoratoe lungo il cammino ci ha lasciato.Come potremmo avervi dimenticato ?Trasformiamo questanota di malinconiain dolce melodiae facciamo delnostro incontroil più bello che ci sia.

Pikka Badalukka (Nanda) e Mamy (Luisa)

“Le belle” del nido chiamano:“Le vecchie glorie rispondono”

Vi aspettiamo Venerdì 6 Maggio 2011 dalle ore 20 alle ore 24 presso il Circolo Ricreativo Novellarese in Via Veneto, per un mitico party a sorpresa .L’unica cosa certa sarà un piccolo contributo che Vi verrà chiesto all’ingresso.Aspettiamo: Amedea. Zini, Anna Bonetti, Antonella Bianchini, Chiara Vernizzi, Cinzia Mastini, Claudia Ferraboschi,Cristina Davalli, Dania Saccani, Daniela Rinaldi, Daniela Verbini, Deanna Gilocchi, Dolores Grillenzoni, Dori Cocorovici, Ebe Spaggiari, Gabriella Davolio, Gabriella Gemelli, Giacomina Sessi, Giuliana Barbieri, Irma Bassoli, Isotta Bigliardi, Laura Codeluppi, Laura Zaniboni, Lilia Contini, Lorenza Foconi, Luisa Zarantonello, Maddalena Costa, Manuela Davoli, Manuela Bartoli, Mariangela Brocchetti, Marina Terzi, Marisa Manicardi, Mariuccia Gozzi, Marta Nironi, Maura Bussei, Mirca Marastoni, Nadia Verocchi, Rosangela Tirelli, Rosa Tirabassi, Silvana Cavazzoli, Silvio Aldrovandi, Tristano Ferrari, Vitaliano Luppi, Orianna Ottaviani, Carla Fregni .

Siete pregati di non avere impegni ed acciacchi vari, di essere presenti numerosi e di dare conferma entro e non oltre il 25 Aprile.Telefonare a Nanda al n. 0522661758 dalle ore 20 in poi.

Comunicazione importante per i nati nel 1961Cari ‘61Ci siamo, sono cinquanta!Vorrei tentare di raggruppare il maggior numero di “ragazzi e ragazze” del 61. Ho cominciato a diffondere questa notizia, avvisate tutti i 61 che presto, spero entro Giugno massimo Settembre, dobbiamo assolutamente trovarci per un pranzo/cena. Sto cercando di reperire il maggior numero di indirizzi email per poi dare una comunicazione ufficiale sulla data, luogo e ristorante di ritrovo. Eventuali suggerimenti apprezzati.I ’61 nativi a Novellara oppure che hanno trascorso un periodo significativo nel nostro bel paese mandino una mail a [email protected] con Vostro nome e se desiderate Vostro cellulare.Vi contatterò successivamente. Ringrazio

Roberto Artioli

Poeti di casa nostradi Romano Pasqualotto

Toma il vento d’aprilee smuove bianche nubi d’orizzonte. La vita che risboccia lungo il botro ricorda il nostro effimero fiorire nell’unica stagione che ci culla.

Torna il cielo d’aprilee ricopre di foglie la betullache dal giardino inombrala mia stanza, ritorna la speranzaa contrastare il nulla.

Ancora Aprile

REDAZIONE: VIALE MONTEGRAPPA, 54 NOVELLARA (RE) TEL. 0522/654447

Direttore responsabile: Dino Medici Proprietario: Circolo il Contemporaneo

Capo Redattore: Paolo Paterlini Redazione: Marco Villa, Giovanni Franzoni, Giovanni Panini, Paolo Bigi, Simone Oliva,

Sara Lanza

Impaginazione: Ci&Wi Corso Garibaldi, 36 Stampato presso Tipolito Lugli Novellara via Prov.le Nord, 20/C

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mensile novellarese d'informazione Autorizzazione Tribunale Reg. stampa RE nº589 del 7/12/89

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Avevano scaricato il fagotto con un corpo dal pianale di un camioncino venuto dalle parti di San Savino. Un ammasso di terra e di fango e il sangue raggrumato intorno a una serie infinita di ferite che ne avevano straziato le carni. A noi piccoli fecero ancor più impressione le suole delle scarpe bucate dai colpi di mitra. Intorno un cerchio di donne, uomini pochi perché al lavoro nei campi, o ancora partigiani alla macchia o in guerra prigionieri o nei campi di concentramento. Dio sa quanto avevamo pagato il riscatto dal terrore fascista e dalla crudeltà dei tedeschi impazziti. Dal crocchio se ne staccò una che sperava che non fosse vero, che fosse impossibile e con il fazzoletto intriso della saliva dei suoi baci, inumidito dalle sue lacrime cominciò a rivelare il volto ripulendolo dal fango e dal sangue. Era il volto del suo uomo, morto, massacrato

Bandiere rosse alla Liberazione: è caduto in battaglia un eroe partigiano

Ricordando Posacchio Malaguti e la sua vedova Onilde

di Franco e Rosa Malaguti

nell’ultimo combattimento perché un partigiano non cessa mai la battaglia per la libertà.I suoi bambini Franco e Rosa erano lì scossi, senza rendersi conto che per l’Italia stava iniziando il cammino della libertà ma per loro era arrivato il tempo della miseria e della malinconia. Meglioli Onilde, laggiù. segue il funerale del suo Posacchio Malaguti. Chiude un corteo di popolo che non dimenticherà quel dolce ragazzo. Ricordandone insieme la tenerezza e il coraggio, e i due anni in sanatorio con i polmoni massacrati da una banda di fascisti che volevano togliere di mezzo una figura che dava “fastidio” alla loro arroganza. E tre anni di carcere duro a Gaeta. Dava fastidio perché parlava ai braccianti e agli onesti con infinita tenerezza e con pazienza raccontava come sarebbe stato il mondo quando “lo avremmo restituito al popolo”. Tre anni

Offerte in favore dei servizi Istituzione “I Millefiori”

In memoria di Crotti RomeoBarani VilderIn memoria di Baroni GiuseppinaFam. Tosi Gianluca , Fam. Donelli GiorgioIn memoria di Fantuzzi OrbellaSemighini Anna, Rondini Marisa, Anna Guerra NizzoliIn memoria di Storchi AnnaNives, Enos, Cinzia Storchi

di carcere fascista non lo piegarono. Ci riuscì la raffica di tedeschi in rotta, ad un soffio dalla Liberazione. Ma non spense l’eco della sua parola, che echeggiò a lungo nei ricordi, nell’amarezza di non sentire più quel ragazzo con gli occhi dolci e malinconici. Al suo funerale, il primo con rito civile di tutta la provincia, pugni alzati e armi a tracolla. E un silenzio dolce e malinconico su quella strada di S. Bernardino. Bandiere rosse nel giorno della Liberazione.Oggi riposano vicini. Una falcemartello luccica sulla loro lapide rossa.

Che Tonino ed Edda avessero lasciato un grosso vuoto era apparso già da molti anni. Il tutto reso più sconcertante dalla deriva morale in cui l’Italia, uscita dal Risorgimento e dalla Resistenza, è piombata in questi ultimi anni. Era una coppia uscita dalla guerra (Tonino anche dalla durissima deportazione) che non poteva che rimboccarsi le maniche nell’impegno civile e sociale, da Sindaci del nostro paese, quando si ritrovarono alla guida di una comunità agricola arretrata e tenuta da sempre nell’ignoranza.Con affetto e tenacia lavorarono su molti fronti: assistenza, educazione, istruzione, urbanistica, solidarietà. lavoro e partecipazione, costituendo un modello nuovo per molti temi su cui non esistevano riferimenti. Tonino, come esempio, applicò invenzioni politiche e pratiche a fe-nomeni che prima non c’erano, soluzioni che bisognava inventare. Forse anche ora, bisogna farsi venire un’idea, più idee. Cominciando dalla loro opera e dal loro ricordo....se avete ricordi o immagini venite quiVenite qui al “Portico” da mezzo secolo e oltre memoria e cronaca della comunità novellarese. Testimone attento di tutte le nostre storie, delle nostre miserie e delle nostre passioni. E del senso di orgoglio che ancora sentiamo quando si parla di loro, di Tonino ed Edda. Oggi, incaricato dall’Amministrazione Comunale, un piccolo e appas-sionato gruppo di Novellaresi ha in mente di ripercorrere le loro figure non solo per doveroso ricordo ma come mezzo “educativo”, modello di rettitudine e generosità rara di questi tempi. L’intenzione è quella di far conoscere Edda e Tonino alle nuove generazioni, perchè imparino che molto di quelle libertà, comodità e felicità che hanno ora sono

frutto dei sacrifici di una generazione coraggiosa e meravigliosa.Foto, documenti, ricordi: riproduciamo subito e restituiamo.Portateli alla redazione del Portico, Viale Montegrappa, 50 o rivolgetevi al figlio Daniele cell 335 6821224

Ad un anno dalla scomparsa abbiamo ancora bisogno di loroTonino come esempio, con Edda vicino: ricordiamoli nell’arido panorama italiano

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ALICE TRUZZIIn memoria le ricorda con affetto

la famiglia Lasagni Ermes

LIDUINA CASTELLARI

BRUNO IOTTI

Nell'anniversario della scomparsa li ricordano con immutato affetto. Maria Pia, Alessandra e Caterina

CONCETTA SALATI GIULIANO IOTTI DINA GHIZZONI

ADAMO BERTAZZONIIl tempo passa ma il tuo ricordo rimane sempre vivo in noi. Con affetto Bianca. Gabriele e Sara

MARINO FOLLONINel 12° anniversario della scomparsa lo ricordano con affetto la moglie Ne�moglie Ne�rina i figli, le nuore e i nipoti.

FRANCESCO MORESCHINel 16° anniversario della scomparsa lo ricordano con affetto la mmamma Tina il papà Adriano, la sorella Monica e il nipote Giancarlo e il cognato Rino.

ANNA BARILLINel 7° anniversario della scom�parsa la ricordano con affetto il marito Franco, i figli Carlo, Meris e Luca e parenti tutti.

MARIO VILLANella ricorrenza del compleanno dei propri cari, li ricordano con affetto

e infinito rimpianto i figli Livio, Giorgio, Rosanna e Giuseppina con le rispettive famiglie , nipoti e pronipoti.

MARIA SONCINI

Ringraziamento

Il Circolo Ricreativo Novella-rese ringrazia sentitamente l’Orticello di Alessandri Ma-rio, Bocedi Antenore, Nipoti Alessandri, cognate e nipoti Ligabue, nipoti Bellamico e Valla Lea, Sauro Rossi, per aver sottoscritto in memo-ria di Ligabue Giuseppe a favore del Circolo Ricreativo.

Ringraziamento

Romeo, Cinzia e Giuliana Lusetti profondamen-te commossi per l’affetto e la vicinanza tributati in occasione delle esequie della propria cara Silvana colgono l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno partecipato alla cerimonia ed hanno sottoscritto in sua memoria a favore della Croce Rossa di Novellara.

IVO DAVOLIOSei e rimarrai sempre

nei nostri cuori.Con tanto affetto i tuoi cari

LUIGI BECCHIA 2 anni dalla scomparsa lo

ricordano gli amici del gruppo “Lamarmora”.

Ivo LambruschiDi anni 22- contadino - nato a Campegine (Reggio Emilia) il 22 ottobre 1924. Chiamato alle armi da un bando fascista, si presenta ma poi fugge unendosi, l’8 gennaio 1944, a formazioni partigiane - con la 36’ Brigata Garibaldi «Bianconcini», Divisione Bologna (M) «Lupo», operante sull’Appennino tosco-emiliano-romagnolo, partecipa a numerosi combattimenti. Il 16 agosto 1944, durante un violento scontro fra la sua compagnia e un reparto tedesco in località detta Capanno di Marconi (Firenze), nell’ostinato tentativo di trarre in salvo un compagno ferito, viene catturato e tradotto nella sede del comando tedesco in località Moscheta (Firenze). Fucilato presso Moscheta, il 22 agosto 1944, da plotone tedesco.

20 agosto 1944 Mamma,se mi vuoi bene, non piangere, cerca di scordare le pene. Il tuo Ivo vive ancora prigioniero, ma aspetta con ansia la libertà per poterti riabbracciare come un tempo. Ma se il destino purtroppo con me sarà cattivo: e sé non ti dovessi assicurare il mio ritorno, non piangere.

GIACINTO SGARBIGli amici del Parco Primavera ricordano l’amico e artista Giacinto Sgarbi nel 6° anniversario della scomparsa.

Ti ripeto perché il tuo figlio è morto per la sua causa «per la Santa causa Italiana».

Ivo Lambruschi(Lettera ai compagni del Partito d’Azione). 23.1.1945

Amici cari,il mio ultimo desiderio che vi esprimo è di farvi coraggio e di non piangere; se voi mi vedeste in questo momento sembra che io vada ad uno sposalizio, dunque su corag-gio, combattete per una idea sola, Italia libera. Ricordate che io non muoio da delinquente ma da Patriota e io muoio per la Patria e per il benessere di tutti, dunque chi si sente continui la mia lotta, la lotta per la comunità.Per gli amici che sono stati con me in montagna un caro augurio. Fatevi tutti coraggio. io sono stato condannato alla fucilazione alla schiena per appartenenza a bande armate cittadine ma non hanno avuto alcuna prova contro di me.Mi raccomando a voi, fate molto coraggio ai miei ge-nitori e statele vicino che ne avranno molto bisogno.Un caro abbraccio a tutti. Coraggio. Viva l’Italia libera!

Duò Amerigo

Lettere di condannati a morte della Resistenza Italiana

ENZO OTTAVIANI INES PATERLINI ACHILLE OTTAVIANI

Nell’anniversario della scomparsa dei propri cari li ricordano con affetto Rossana, Federica e Beatrice

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Campagnola Emilia via Reggiolo, 22 tel.0522/663508

Tel.0522/654224 - Fax 0522/654545 - Email [email protected] - Internet www.lombardinivini.it

La Nuvola s.n.c.

di Righi & C.NOVELLARA (RE) P.zza Mazzini, 11/1 (piazzetta)

tel.0522/937521 fax 0522/662736 Email: [email protected]

TENDE INTERNE TENDE DA SOLE