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RIVELAZIONI DI DIO

IL GRANDE VANGELO DI GIOVANNI Vol.03 - 5.ed.2009 (Jakob Lorber)

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La Parola del Signore attraverso Jakob Lorber

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  • 1. RIVELAZIONI DI DIO

2. LE OPERE DI JAKOB LORBER1) IL GOVERNO DELLA FAMIGLIA DI DIO - 1840/1844 - (da Adamo ed Eva fino a No) 3 vol.2) LE DODICI ORE - 1841 - (le atrocit dei popoli della Terra nel 1841)3) IL GRANDE TEMPO DEI TEMPI - 1841 - (la pi grande Opera compiuta dalla Divinit)4) LA LUNA - 1841 - (la costituzione, la vita e lo scopo del nostro satellite)5) SATURNO - 1841/1842 - (la costituzione e la vita su tale pianeta)6) LA MOSCA - 1842 - (le attitudini e lo scopo di questo animale primordiale)7) IL GROSSGLOCKNER - 1842 - un monte austriaco - (lo scopo delle montagne)8) IL SOLE NATURALE - 1842 - (la costituzione e la vita sul nostro pianeta Sole)9) IL SOLE SPIRITUALE - 1842/1843 - (il pi grande trattato sullAldil) 2 vol.10) SPIEGAZIONE DI TESTI BIBLICI - 1843/1844 - (il vero significato delle citazioni bibliche)11) LINFANZIA DI GES - 1843/1844 - (la vita di Ges fino a 12 anni)12) LETTERA DI PAOLO APOSTOLO ALLA COMUNIT DI LAODICEA - 1844 -13) SCAMBIO DI LETTERE FRA ABGARO, RE DI EDESSA, E GES - 1845 -14) LA TERRA - 1846/1847 - (la costituzione del nostro pianeta e come vivere su di esso)15) OLTRE LA SOGLIA - 1847 - (cosa avviene prima, durante e dopo la morte)16) IL VESCOVO MARTINO - 1847/1848 - (la vita errante di un vescovo diventato figlio di Dio)17) DALLINFERNO AL CIELO Robert Blum-1848/1851- (la redenzione dei peccatori nellAldil) 2 vol.18) I TRE GIORNI NEL TEMPIO - 1859/1860 - (cosa insegn Ges nei tre giorni nel Tempio)19) DONI DEL CIELO - 1840/1864 - (Risposte del Signore alle domande di Lorber e dei suoi amici) 3 Vol.20) IL GRANDE VANGELO DI GIOVANNI -1851/1864-(vita e insegnamenti di Ges da 30 a 33 anni) 10 vol. VARIE 21) CD-ROM (lintera Opera in CD) - Volumi in Pdf 22) INDICE ALFABETICO DEL G.V.G. (1300 voci-Utile per ricerche) 23) BIOGRAFIA DI JAKOB LORBER (a cura di Karl G. Ritter von Leitner) ESTRATTI DALLOPERA DI JAKOB LORBER La Nuova Rivelazione 24) IL RITORNO DI CRISTO (profezie di Jakob Lorber e Gottfried Mayerhofer) 25) TESTIMONIANZE DALLA NATURA (il regno minerale, vegetale e animale) 26) LA FORZA SALUTARE DELLA LUCE SOLARE (metodi di guarigione) 27) SUPPLEMENTO AL G.V.G. (chiarimenti sul Vecchio e Nuovo Testamento) 28) SVELATI I MISTERI DELLANTICO EGITTO (Lucilla Zava) 29) GES E LORDINE DEGLI ESSENI (Vincenzo Manzoni Giuseppe Vesco) 30) IL LIBRO DELLA VITTORIA PER OGNI ANIMA (Alfio Pazzini) 31) SCHEDE A COLORI (Vedi Sito www.jakoblorber.it - Opera in immagini) Ordinare i libri a: Casa editrice GES La Nuova Rivelazione Via Vittorio Veneto 167, 24038 SANTOMOBONO TERME (Bergamo) Tel. 035-851163 - Cell. 347-1041176 - Fax 035-852573 E-mail [email protected] Per qualsiasi informazione rivolgersi a: Associazione Jakob Lorber, Via Vetrego 148, 30035 MIRANO (Venezia) Tel. Fax. 041-436154 E-mail [email protected] Sito Internet www.jakoblorber.it 2 3. Jakob LorberIL GRANDE VANGELO DI GIOVANNIVolume 3 La vita e gli insegnamenti di Ges nei tre anni della Sua predicazioneUnit di misura austriache del 18 /19 secolo usate nel testo:1 Braccio= 77,8 cm1 Cubito = 7,78 cm1 Emero= 56,6 litri1 Eone = 10120 (1 con 120 zeri)1 Iugero o Joch= 5754,664 mq1 Klafter o Tesa = 1,9 m1 Libbra = 560 g1 Linea= 2,2 mm1 Ma = 1,4 litri1 Miglio austriaco = 7,586 km1 Miglio tedesco = 7,42 km1 Pertica= 3,8 m1 Piede= 31,6 cm1 Pollice= 2,63 cm1 Quintel= 4,4 grammi1 Secchio= 56,6 litri1 Spanna = 20 cm1 Startin= 566 litri1 Statero= Piccola moneta antica1 Tesa o Klafter= 1,9 m3 4. Traduzione dalloriginale tedesco JOHANNES das gro e EvangeliumOpera dettata dal Signore nel 1851-64 al mistico Jakob Lorber7. edizione tedesca 1982Casa Editrice: Lorber Verlag - Bietigheim - GermaniaCopyright by Lorber VerlagCopyright by Associazione Jakob LorberRingraziamo la Lorber Verlag, Friedrich Zluhan e lOpera di Divulgazione Jakob Lorbere.V., D-74321 Bietigheim/Wuertt., per il sostegno nella pubblicazione di questo volume.Traduzione di Salvatore Piacentini (1930-1940)Revisione a cura dellAssociazione Jakob LorberCasa editrice GES La Nuova RivelazioneVia Vittorio Veneto, 167,24038 SANTOMOBONO TERME (Bergamo)In copertina: Il sermone sulla montagna, dipinto della mistica austriaca Maria MaddalenaHafenscheer. Spiegazione e storia nellultima pagina.4 5. PrefazioneNella fase finale di questepoca, in cui le pi importanti profezie annunciano loscatenamento del male a livelli che nessuno ha mai concepito, Dio ha rivolto,tramite il profeta Jakob Lorber, il pi grande messaggio di salvezza a tutti i popolidella Terra.A questo strumento della Provvidenza divina, Dio ha comunicato unopera mo-numentale, LA NUOVA RIVELAZIONE, di 14.000 pagine, 36 volumi.Si tratta di una Comunicazione che spazia sulle tematiche esistenziali pi pro-fonde e significative, il cui fine la comprensione del processo creativodelluomo, della sua trasformazione e del suo destino finale.Lorber scrisse per ben 24 anni, sentendo la Voce di Dio nel proprio cuore, ededic tutta la sua vita a mettere per iscritto questa Parola che stata comunicataproprio per prepararsi ad affrontare questi ultimi tempi.Lo scrivano di DioJakob Lorber nacque il 22 luglio 1800 a Kanischa, nella Stiria inferiore (Austria)da una famiglia di contadini. Lorber pass i primi anni della sua infanzia parteci-pando ai lavori della campagna. Da ragazzino manifest un grande desiderio diistruirsi e una particolare predilezione per la musica. Si applic dunque negli studie nella musica, diventando maestro elementare, insegnante di pedagogia e maestrodi violino. Il suo impulso verso una cultura spirituale superiore lo port alla lettu-ra delle opere di Kerner, Stilling, Swedenborg, Bhme, Tennhardt e Kerning.Dopo aver vissuto molti anni guadagnandosi da vivere con lavori provvisori disupplente, di maestro privato in una famiglia benestante, suonando lorgano inuna chiesa o dando lezioni private di violino, Lorber era comunque sempre allaricerca di una posizione stabile. Non riuscendo per a trovare un posto di inse-gnante presso una scuola superiore, che avrebbe garantito la sicurezza del suoavvenire, Lorber decise di dedicarsi totalmente alla musica; divenne un ottimoviolinista ed ebbe lonore di conoscere il celebre Paganini, che gli diede anchealcune lezioni di perfezionamento.La sua fama crebbe: tenne un concerto alla Scala di Milano e a quarantanniottenne limportante incarico di maestro di cappella al Teatro di Trieste. Lorberaccett con gioia e prese tutte le disposizioni per la partenza, ma la sua vita,allimprovviso, prese una direzione completamente diversa.Il 15 marzo 1840, alle ore 6 del mattino, sent risuonare una voce nel cuore chegli disse: Alzati, prendi la penna e scrivi!.5 6. Egli ubbid subito a questa misteriosa chiamata, prese la penna in mano e tra-scrisse parola per parola quanto gli veniva dettato interiormente. Questo era lini-zio dellopera Il Governo della Famiglia di Dio ovvero Storia della creazioneprimordiale del mondo spirituale e materiale, nonch dei primi patriarchi. E leprime frasi di questa Voce misteriosa dicevano: Chi vuol parlare con Me, quegli venga a Me, ed Io gli metter la risposta nelcuore; tuttavia solo i puri, il cui cuore pieno di umilt, percepiranno il suonodella Mia Voce. E chi preferisce Me al mondo intero, e Mi ama come una tenerasposa ama il suo sposo, con quello Io voglio camminare a braccetto. Egli Mivedr sempre come un fratello vede laltro fratello, e come Io lo vedevo findalleternit, prima ancora che egli fosse. Dopo questo avvenimento, Lorber declin lofferta fattagli e da quel momento,nel corso di ventiquattro anni, fino alla sua morte, egli serv da zelante scrivano aquesta misteriosa Voce, definendosi umilmente un servitore del Signore. Lorber scriveva quasi ogni giorno gi di buon mattino e faceva scorrere la pennacon discreta velocit, senza fare una pausa per riflettere oppure per correggere unpasso dello scritto. Egli, oltre a sentire la Voce interiormente, aveva anche la visione figurativa diquanto udiva. A questo riguardo Lorber scrisse ad un amico: Quanto alla parola interiore, posso dire che io percepisco la santissima Paro-la del Signore sempre nella regione del cuore come un pensiero chiarissimo,luminoso e puro, come parole espresse. Nessuno, per quanto possa essermi vici-no, pu percepire un qualcosa di una qualche voce. Per me, per, questa Voce diGrazia risuona pi limpida di qualsiasi altro suono materiale, per quanto forteesso sia. possibile conoscere un po pi da vicino la vita di Lorber da una lettera che lostesso Lorber indirizz al suo amico Johannes Busch. In questa lettera c unarisposta iniziale di Lorber relativa a delle informazioni di affari che aveva col suoamico, ma ad un certo punto il Signore prende la parola e tramite la mano diLorber rivolge a Busch le seguenti parole: Mio caro amico, tu Mi cerchi, perch Mi ami; ed perci facile per te seguireil Mio comandamento dAmore in maniera viva ed efficace. Vedi, gli uomini inventano ogni tipo di cose e credono anche ad ogni tipo dicose. E gli uomini che hanno inventato tante cose, alla fine non credono pi anulla - se non a quello che hanno inventato - e pensano quale utile massimopossibile possano ricavarne! Questi sono figli del mondo che in certe cose sonopi furbi dei figli della luce! Ma ai Miei veri figli del cuore Io, tuttavia, dono ben altre cose che mai verran-no nella corrotta mente dei furbi figli del mondo! Vedi! Il Mio servitore (Lorber) veramente povero per amor Mio, poich egli potrebbe essere molto ricco datoche possiede, anche per Mia Grazia, le migliori doti di musicista.6 7. Egli per ha rifiutato posizioni e offerte molto vantaggiose - tutto per il grandeamore per Me. E se ha 2 fiorini, si accontenta di 40 centesimi, mentre 1 fiorino e60 centesimi li distribuisce fra i poveri.Ma per questo Io gli ho aperto tutti i tesori dei Cieli. Ogni stella, per quantolontana, a lui nota come questa Terra. Con locchio del suo spirito le pu con-templare ed ammirare a suo piacimento, ma queste cose lo interessano pocoperch solo Io sono per lui Tutto in tutto!Ora vedi, questa lunica via giusta che conduce al Mio cuore!Il giovane ricco citato nel Vangelo aveva osservato volentieri la legge fin dallafanciullezza e con ci avrebbe dovuto anche avere la vita eterna. Per gli sem-brava di non averla ancora. Per questo venne da Me e domand che cosa avreb-be dovuto fare per raggiungere la vita eterna. Ed Io dissi: Osserva i comanda-menti!. Egli per ribad di aver fatto ci gi dalla fanciullezza! Al che gli dissi:Se vuoi di pi, vendi i tuoi beni, distribuisci il ricavato fra i poveri, poi vieni eseguiMi e allora i tesori del Cielo saranno a tua disposizione!. Vedi, questo Io lodico ora per a ciascuno: Chi vuole avere molto da Me, deve sacrificarMi anchemolto - chi per vuole tutto, vale a dire Me Stesso, costui deve anche sacrificarMitutto, affinch noi diveniamo una cosa sola.Tu, per, Mi hai gi sacrificato molto e perci riceverai anche molto!Lamore puro e disinteressato perci dinanzi a Me il massimo! Questo pocosia detto, amico, per tua consolazione. Amen.Dopo aver dedicato 24 anni della sua vita a mettere per iscritto la pi importanteopera mai comunicata allumanit, si avvicin anche per Lorber la fine della suaperegrinazione terrena. Il 24 agosto 1864 il servitore di Dio si addorment dolce-mente e il suo spirito fece ritorno a quel mondo superiore al quale gi da lungotempo apparteneva. La sua spoglia venne deposta nel cimitero di St. Leonhardpresso Graz, dove una semplice lapide rammenta la missione delleletto servitoree scrivano di Dio. La Nuova RivelazioneQuesta imponente opera composta da una serie ragguardevole di volumi, chegi sotto laspetto puramente esteriore del numero e della mole rendono una testi-monianza della pi sorprendente fertilit spirituale.Elenco dei volumi, ordinati cronologicamente: Il Governo della Famiglia di Dio -3 volumi- 1840/44; Le dodici ore - 1841; Il grande Tempo dei tempi (1841); La Luna -1841;7 8. Saturno -1841/42;La mosca - 1842;Il Grossglockner - 1842;Il Sole naturale -1842;Il Sole spirituale -2 volumi -1842/43;Spiegazione di testi biblici - 1843;Linfanzia di Ges -1843/44;Lettera di Paolo apostolo alla comunit di Laodicea - 1844;Scambio di lettere fra Abgaro, re di Edessa, e Ges di Nazaret - 1845/46;La Terra -1846/47;Oltre la soglia - 1847;Il vescovo Martino -1847/48;DallInferno al Cielo -2 volumi -1848/51;I tre giorni nel Tempio -1859/60;Doni del Cielo 3 vol. (1840/1864)Il Grande Vangelo di Giovanni - 10 volumi - 1851/64.Per quanto riguarda il contenuto della NUOVA RIVELAZIONE, dopo alcuni capitolidintroduzione la Voce interiore comunica a Lorber le fondamentali spiegazionisullEssenza di Dio, sulla creazione primordiale del mondo spirituale, sulla forma-zione dei mondi materiali e sulla creazione finale delluomo.Da questa vasta esposizione emergono profondi insegnamenti sullaldiqua e lAl-dil sotto forma di descrizioni di vita avvincenti e vive, e allo stesso tempo vienemostrata la Via sulla quale si pu giungere dalliniziale imperfezione umana allafutura perfezione divina.Lopera principale, Il Grande Vangelo di Giovanni, il gioiello pi imponenteche rappresenta il compendio e il coronamento della NUOVA RIVELAZIONE. In essoci sono le descrizioni dettagliate e profonde di tutto ci che Ges ha detto e fattonei tre anni del Suo insegnamento terreno.In queste ampie Comunicazioni, il Signore rivela che i Vangeli della Bibbia so-no certamente la Sua Parola, ma aggiunge che Dio Stesso, incarnatosi in Ges, hainsegnato e operato molto di pi di quanto stato tramandato ai posteri attraversogli attuali Vangeli.Dopo ben due millenni, Dio ritiene opportuno comunicare nuovamente e ricon-segnare integralmente allumanit tutto ci che era stato rivelato da Ges allacerchia pi ristretta dei Suoi discepoli.Nel Grande Vangelo di Giovanni, tutte le domande principali della vita vengonofinalmente svelate e chiarite.Solo in questepoca, infatti, lumanit preparata e matura per accogliere ecomprendere la profonda verit sui pi importanti misteri divini, sulla continuitdella vita e sul destino finale delluomo.8 9. Il libro Il Grande Vangelo di GiovanniLopera pi voluminosa della Nuova Rivelazione il GRANDE VANGELO DIGIOVANNI, in cui viene riferito integralmente tutto quello che Ges ha dettodurante i suoi tre anni dinsegnamento e di peregrinazioni sulla Terra. Sono statianni di intensissima attivit, ricchissimi di opere, dalle pi umili e quotidiane allepi sublimi e divine, che sono state omesse dai Vangeli.Il Signore, tramite Jakob Lorber, ha voluto restituire allumanit di questepocala versione integrale del periodo pi straordinario della vita di Cristo. Ben 6.000pagine sono state necessarie per ricreare lo scenario in cui Dio, agendo da uomo,Si offre come modello vivente che tutti gli uomini sono chiamati ad imitare.Accanto alle descrizioni della vita pubblica di Cristo nei suoi ultimi tre anni,vengono rivelati dalla Voce di Dio i pi importanti misteri sulla Creazione, ren-dendoli comprensibili agli uomini.Vengono date risposte convincenti a quei temi su cui luomo da sempre si af-fannosamente interrogato: la libert, il destino, la sofferenza, il male, i castighi, lamorte, lAldil.Ci che caratterizza questopera il Progetto damore di Dio che ha in serbo perchi lo riconosce come Padre un destino meraviglioso: quello di diventare similea Lui.Alla base della storia damore che Dio vuole iniziare con gli uomini c la Suaimmensa solitudine e la Sua decisione di circondarsi di esseri viventi, trasforman-do un iniziale non-essere incosciente in un futuro essere consapevole eautonomo.Da queste rivelazioni divine luomo viene invaso da un senso di serenit perchacquisisce la certezza cheTutto ci che accade, la migliore soluzione voluta da Dio.Ci auguriamo che il lettore senta questo libro come una irripetibile occasionedi incontrarsi con Dio e di avere finalmente le risposte alle sue pi profondedomande.Associazione Jakob Lorber Venezia, gennaio 20009 10. SULLE SETTE EDIZIONI DEL GRANDE VANGELO DI GIOVANNILoriginale del Grande Vangelo di Giovanni fu ricevuto da Lorber negli annicompresi tra il 1851 e il 1864.La prima edizione dellopera in sette volumi fu pubblicata a cura di JohannesBusch a Dresda, a sue spese, a partire dallanno 1871. Egli per non aveva adisposizione loriginale e quindi si serv di una copia, presumibilmente provenien-te dalla cerchia di amici triestini che si occupavano dellopera di Jakob Lorber.La seconda edizione che si basava sulla prima, ma non pi in scrittura continua,bens suddivisa in capitoli numerati e versetti, composta ora da dieci volumi, fuconclusa dopo sei anni e mezzo dal successore di Johannes Busch, Cristoph Frie-drich Landbeck, nella sua casa editrice neoteosofica, ora gi a Bietigheim, nel 1891.La seconda ristampa di Landbeck, ora anche in versetti numerati - di conse-guenza la terza edizione di tutta lopera - fu pubblicata a Bietigheim nel 1909.Ma solo la quarta edizione del G.V.G., pubblicata a partire dal 1922 da OttoZluhan nella sua qualit di erede di Padre Landbeck, si basa sulloriginale, ciosul manoscritto originale di Jakob Lorber che era giunto, in modo finora nonchiarito, a Mediasch in Transilvania, da dove lallora gi attempato Padre Lan-dbeck lha portato a Bietigheim personalmente poco prima della sua morte.A Otto Zluhan si presentava la necessit di una revisione radicale dellopera volu-minosa secondo i manoscritti originali di Jakob Lorber, revisione che una cerchia dicollaboratori esperti, nel corso di molti anni, ha condotto in modo radicale, estre-mamente coscienzioso e responsabile.Differenze o discordanze rispetto alle precedenti edizioni non sono causatedunque da un divergere dalloriginale primitivo, bens, al contrario, dal ricondurre,solo in questo momento divenuto possibile, i testi alloriginale primitivo.Nel 1930 si cominci con la pubblicazione della quinta edizione.Nel 1937 la Neu-Salems-Verlag sub il divieto di esercizio da parte dellaGESTAPO, ma nel 1938 Otto Zluhan pot continuare a dirigerla con il nome diLorber Verlag, per con la restrizione di poter eseguire consegne solo allestero. Nel1941 fu chiusa nuovamente la casa editrice dalla GESTAPO e Otto Zluhan fuarrestato.La quinta edizione, conclusa nel dopoguerra, e la sesta edizione del G.V.G. si ba-savano sulla quarta edizione degli anni venti.In occasione della presente settima edizione del G.V.G. - curata ora da FriedrichZluhan successo a Otto Zluhan - che non pi composta e pubblicata in caratterigotici, ma latini, la Lorber Verlag si decisa a comparare i testi ormai stampatiimmutati da sessantanni, ancora una volta con i manoscritti originali di JakobLorber.Questa comparazione, ancora una volta intrapresa da un certo numero di collabo-ratori esperti, ha confermato in modo convincente il lavoro, citato sopra, radicale,estremamente coscienzioso e responsabile dei predecessori.H.E.SponderMerano, 198110 11. GESU NEL TERRITORIO DI CESAREA FILIPPIMatteo cap.16 (Continuazione)1. Capitolo Loracolo di Delfi1. Giulio prosegue: Presso i greci ed i romani vi sono sempre stati degli uomi-ni che, pur non appartenendo alla stirpe degli ebrei e non essendo neppure statielevati ed educati alle loro scuole dei profeti, hanno avuto tuttavia unispirazionedivina e, come tale, essi lhanno anche riconosciuta.2. Quando Creso, re di Lidia, volle far guerra ai persiani, aveva il massimointeresse di conoscere anticipatamente se la guerra avrebbe avuto per lui esitofavorevole o sfavorevole; ma chi avrebbe potuto illuminarlo a questo riguardo?Egli dunque tra s pens: di oracoli ce ne sono in quantit; ma uno di questi sarforse in grado di enunciare la verit! Daltro canto, chi potr poi dirmi con preci-sione quali degli oracoli avr detto la verit? Ebbene, egli continu a pensare fras e disse: anzitutto, vedr di cavar dagli oracoli quello che si pu cavare e poi sivedr quale risposta si potr applicare al mio caso.3. Poi prese un agnello ed una tartaruga, li tagli in minuti pezzi, li pose assie-me dentro ad una pentola di ferro, coperse questa con un coperchio di ferro einfine colloc questa miscela sul fuoco a cuocere. Prima per invi degli esplo-ratori a Delfo ed a Abe, nel paese dei Focidi, ed allantica Dodona, cos pure adAnfiarao e Trofonio per interpellare, il centesimo giorno dalla partenza daSardi, gli oracoli riguardo a quello di cui si stava in quel momento occupando;perch in quel tempo appunto stava cuocendo il suo agnello e la sua tartaruganel modo gi indicato.4. La maggior parte degli oracoli diede delle risposte cos confuse, che nessu-no pot capirne niente; loracolo di Delfo si espresse invece, come al solito, inesametri:5. "Ecco, io conto la sabbia e conosco le distanze del mare.Io odo perfino il muto e intendo anche colui che tace!Ora il mio olfatto colpito da un odore come quando nel ferroviene cotta della carne dagnello mescolata a quella di tartaruga.Ferro di sotto e altro ferro al disopra che lo copre".6. Dopo quella prova interrog loracolo di Delfo per sapere se avrebbe dovutomarciare contro i persiani. Per ne ottenne la nota risposta che, qualora avesseoltrepassato il Haljps, un grande regno ne sarebbe andato distrutto! Egli poi11 12. interpell loracolo per la terza volta, per sapere se la sua signoria sarebbe durataa lungo. E la Pizia allora rispose:7. "Quando un giorno un mulo regner sui Medi,o abitante di Lidia dal delicato piede, fuggi,fuggi senza indugiare verso leremo pietroso.E non temere lignominia duna fretta codarda".8. Secondo la spiegazione data dalloracolo stesso dopo che Creso fu fatto pri-gioniero, sotto la parola "mulo" andava inteso "Ciro", il suo vincitore, essendoquestultimo nato da una donna Meda di alto lignaggio, figlia cio di Astiage, eda padre persiano, suo suddito.9. Lo stesso Creso interpell una volta loracolo, per conoscere se suo figlio,che era muto, sarebbe potuto guarire della sua infermit. Ne ricevette la seguen-te risposta:10. "O cittadino di Lidia, stolto di cuore ma ancorch possente principe!Non bramare dintendere, nel tuo palazzo, linvocata voce del figlio parlante.Certo sar per te miglior cosa. Sappi che la prima volta che parler,sar per te il giorno pi nefasto!".11. Dunque, il giorno in cui Sardi fu conquistata, un persiano furente si preci-pit contro Creso per ucciderlo. In quel momento, allora, lo spavento e lango-scia sciolsero la lingua del figlio, il quale esclam: "O uomo, non uccidereCreso!". Queste furono le prime parole del figlio muto, e da quella volta, pertutta la sua vita, conserv la facolt della parola.12. Vedete, quelloracolo, come gi prima accennato, non era affatto un tempiodi sapienza proveniente dalla scuola ebraica dei profeti, ma, dopo i veritieriesempi citati, chi potrebbe contestargli una qualche ispirazione divina? 2. CapitoloDellapparizione di esseri superiori1. Similmente a noi romani, per tradizione storica, sono noti in numero sufficien-te i casi, come per esempio di Socrate, di Platone, di Aristotile e di vari altri sapientiancora, che avevano costantemente presso di loro un genio che li ammaestrava eche impartiva loro, sempre a seconda della capacit del loro cuore, dei saggi inse-gnamenti, ed in caso di bisogno pure un sicuro consiglio; e colui che non seguivaun tale consiglio doveva certamente attendere delle cattive conseguenze.2. Dunque, se si conosce ci, parte per tradizione storica e parte per propriaesperienza, un simile fenomeno, come lavete constatato qui, non dovrebbe appa-rire proprio tanto inammissibile! Insomma, noi sappiamo, in base a molteplicitradizioni e ad esperienze del tempo presente, che degli esseri superiori, nontanto di rado come pi di qualcuno immagina, vengono a noi uomini, si manife-stano in vari modi e ci fanno luce, ora su di una cosa ora sullaltra; ma, essendo12 13. cos le cose, il nostro angelo non deve apparirci sicuramente come un fenomenoproprio tanto insolito, come in un primo momento si portati a considerarlo! 3. Che, per, un simile spirito perfetto possieda delle forze incomprensibili alnostro intelletto e che di conseguenza possa compiere cose che a noi appaionocome dei rari prodigi, questo non lo trovo per niente straordinario. 4. Una volta ebbi occasione di vedere della gente oriunda dallAlto Egitto e diparlare con loro a mezzo di un interprete. Essi erano del tutto nudi e non teneva-no celate nemmeno le loro parti vergognose. Noi romani eravamo considerati daloro come degli esseri superiori e celestiali, ed essi si meravigliarono, ammiran-do gli edifici grandi e fastosi di Roma, le belle vesti ed il nostro imponente sfar-zo. Tutto quello che vedevano confezionato dalla mano delluomo, lo ritenevanoopera di deit, quali noi eravamo considerati da loro, ed essi anche mi domanda-rono se era affidato pure a noi la reggenza del sole, della luna e delle stelle, e seeravamo noi a guidare a nostro piacimento tali astri, oppure se tale incombenzaera demandata ad altri di, forse esistenti oltre a noi. 5. Naturalmente noi li istruimmo, e prima che fosse trascorso un anno si per-suasero che anche noi non eravamo che uomini, ed impararono da noi moltissi-me cose. Finirono poi con laccettare delle vesti e le indossarono, e la loro gioiafu grande quando ebbero imparato a tessere da loro stessi le stoffe ed a confezio-nare ogni tipo di vesti, sia degli uomini che delle donne. Dopo pochi anni feceroritorno al loro paese provvisti di ogni possibile conoscenza, e certamente avran-no istituito l delle scuole e cos avranno portato qualche luce a diradare le tene-bre della loro selvaggia natura. 6. Ma perci anche quando noi, nel nostro stato di cultura spirituale ancoramolto carente, vediamo agire uno spirito perfetto, la nostra meraviglia deve esse-re assai grande, poich non possiamo capire come siano possibili tali cose.Quando per il nostro spirito si sar altrettanto perfezionato, allora certo anchenoi saremo atti ad opere di carattere superiore e non ci meraviglieremo certa-mente cos tanto quando vedremo uno spirito scomporre una pietra nei suoi ele-menti originari, tramite una forza che sar a noi conosciuta. 7. Ora noi, nella nostra parte spirituale, siamo capaci di un perfezionamentoche non conosce limiti, e ce lo dimostrano mille e mille esempi; ed a questotavolo siedono degli uomini che dovrebbero gi essere discretamente vicini allaperfezione dellangelo. Uno, poi, dovrebbe essere gi addirittura considerevol-mente superiore allangelo stesso, come prima avete pure inteso dalle parole delmedico di Nazaret. 8. Dunque, dora innanzi dedicatevi principalmente a coltivare ed a sviluppareal pi alto grado possibile il vostro spirito, e dopo sar anche a voi possibile dis-solvere nei suoi elementi originari non soltanto una pietra come questa, maanche unintera montagna 9. Dopo ci Giulio si rivolse allangelo e gli domand: E tu, Raffaele caro,dimmi ora se durante questa mia specie di dissertazione un po lunghetta ho forsedetto qualche parola non conforme a logica ed a verit.13 14. 3. Capitolo Sulla destinazione e sviluppo delluomo1. Risponde langelo: No affatto, le cose stanno proprio nel modo come ora tumolto bene le hai messe in luce. Che i trenta fratelli, dunque, uniformino assi-duamente la loro vita a quello che essi quanto prima avranno occasione di ascol-tare da questi nostri fratelli, e cos anchessi diventeranno sotto ogni riguardonostri fratelli.2. Dio non da a nessun angelo n a nessun uomo, che in ultima analisi anchegli un angelo allo stato iniziale, di pi di una vita autonoma perfetta, ed inquesta vita la capacit di formare e plasmare per s, con le proprie forze, tale vitasotto ogni aspetto, fino a giungere alla maggiore somiglianza possibile con Dio.Dunque, se ad un angelo neo-creato, come pure ad un uomo, sono note le viesicure attraverso cui si pu sempre giungere alla perfetta somiglianza con Dio,ma che di sua iniziativa non si vuole incamminare, ebbene, allora certo deve infi-ne ascrivere a se stesso se egli continuamente rimane nel suo misero stato di dis-somiglianza a Dio.3. Vero che uno spirito, per quanto perfetto, non pu in tutte le eternit mairaggiungere Dio nellassoluta e sconfinata Sua pienezza, ma questo non pregiudi-ca niente, perch a tale scopo si pu senzaltro mettere in opera qualunque cosa sivoglia, certo sempre entro i limiti dellOrdine stabilito da Dio. Si pu infine,come Dio, suscitare fuori da se stessi degli esseri indipendenti e donare ad essiunesistenza libera ed eterna, e si pu trovare in questi esseri la propria gioia eduna grande beatitudine, come gi un padre nel senso terreno la trova nei suoi figlibeneamati, ed in questi casi, di somiglianza a Dio, ce n pi che a sufficienza!4. Io stesso ho gi creato parecchi mondi e soli, e li ho tutti completamentepopolati fuori da me! E questi mondi sono provvisti di tutto, spesso meglio diquesta Terra, e tutto si riproduce l, come succede qui. Come qui, anche l glispiriti sono atti ad unalta perfezione, e del resto perch non dovrebbero esserlo?Alla fine dei conti ciascuno spirito da Dio, cos come i germi delle piante futu-re sono gi ormai stati riprodotti parecchi miliardi di volte fuori dai germi dellesementi passate!5. E considerato che voi, discendenti di Satana, portate ancora in voi lo Spiritodi Dio, quanto pi lo porteranno poi, in loro, i discendenti della nostra potenzacreatrice simile a quella di Dio!6. Ora, vedete, anche voi potete giungere a questo punto, purch vogliate proce-dere per le vie che vi vengono indicate. Ma chi di voi invece non vorr procedereper tali vie, dovr ascrivere a se stesso se per epoche inconcepibilmente lunghe ditempo rimarr nel suo stato immensamente debole di dissomiglianza a Dio.7. Perci nessuno di voi ami il mondo e la propria carne pi del proprio spirito;innanzitutto ciascuno si curi di ci che dello spirito e cos facendo otterr ancheper la via pi breve ci che dello spirito, cio la perfetta somiglianza a Dio!14 15. 8. Ma chi invece continuamente si affanna riguardo a quello che del mondo edella carne, quegli deve poi attribuire la colpa assolutamente e soltanto a se stes-so se si trova a vagare sempre nelle medesime regioni tenebrose della morte.9. Ogni vita pu continuamente trapassare in unaltra vita e incessantementeperfezionarsi, purch si dia la pena di progredire sulla via dellOrdine stabilito daDio. Ma se la vita si ferma in qualche punto, specialmente al cominciare dellagrande via della vita, anche naturalissimo che essa non vada avanti, ma riman-ga a giacere e intristisca come una pianticella nellinverno, poich secondo lOr-dine di Dio si sgravata del suo frutto vitale!10. Siate dunque attivi, anzi molto attivi per lo spirito e non vi rincresca alcunpasso fatto sulla via del progresso! Perch ciascuna opera di questo genere e cia-scun passo sono sempre accompagnati dalla massima benedizione di Dio.11. Non crediate per che io, da angelo quale sono, sia tanto perfetto da poter-mi ora adagiare nella completa inattivit! Con la mia presenza qui, anchio miavvantaggio immensamente, e per lavvenire potr agire con perfezione dinuovo aumentata a favore delle creazioni assolutamente mie. Ma se gi io,quale spirito puro e perfetto, posso ottenere qui cos tanto e inestimabile profit-to, quanto pi non lo potete voi che sulla via della perfezione siete ancora tantoarretrati al mio confronto!12. Ringraziate perci Dio, il Signore, per avervi guidati a trovarvi qui presentiin simili circostanze e condizioni sante ed esuberanti di grazia, con le quali voi,nei riguardi del vostro spirito, potete progredire in unora pi che non in diecimi-la anni ricorrendo alla vostra scienza mondana!13. Vedete, simili occasioni straordinarie di grazia vengono assai raramenteofferte ad un mondo da parte di Dio, di conseguenza, ciascuno che abbia la for-tuna immensa di essere fatto partecipe di una cos grande occasione, ha il doveredi utilizzarla con tutte le sue forze a vantaggio del proprio spirito!14. Quando Dio suscita in qualche luogo un profeta, tutti dovrebbero affollarsiintorno a lui per apprendere la Parola sacra di Dio, e ci per il loro supremobenessere; perch Dio, di simili uomini dotati profondamente della vera sapienzadai Cieli, ne suscita una volta sola ogni cento anni.15. Di grandi profeti per, mediante i quali Dio annuncia allumanit dellaTerra molte cose e assai importanti, ne vengono inviati sulla Terra tuttal pi adintervalli di mille fino a duemila anni, allo scopo, in primo luogo, di rendere noteagli uomini, in misura ampia ed in maniera molto particolareggiata, le ulteriorivie di Dio per un perfezionamento ancora superiore, e poi, in secondo luogo, perfarli distogliere dalle molte vie torte, per le quali spontaneamente si sono incam-minati e farli ritornare sulla retta via.16. Perch, vedete, nella grande Creazione di Dio tutto si muove incessante-mente in avanti, similmente al tempo della Terra il quale non si arresta mai!Gli spiriti fanno apertamente sempre grandi progressi. Ma poich nel Regnodegli spiriti puri si constatano continuamente progressi cos grandi, cos pure15 16. le creature immortali, sui corpi mondiali, non devono rimanere indietro, affinchnon vengano a trovarsi troppo lontano dal Regno degli spiriti. 17. Dopo lapparizione di simili grandi profeti, le cose presso gli uominiassumono di nuovo un buon aspetto per effetto della loro attivit, se non pro-prio in generale tuttavia almeno in particolare, ma quando poi nel mondo deglispiriti viene preso nuovamente uno slancio vigoroso, allora la luce, semprealquanto velata di un precedente grande profeta, non ha pi lefficacia iniziale.Succede poi che ne viene suscitato ed inviato un altro, e allora pure lumanitprocede innanzi, seguendo limpulso rilevante che si manifestato nel mondodegli spiriti. 18. Entro un paio di secoli, per, nellumanit si viene ad acuire la capacitinventiva, e perci essa riesce a produrre cose che le generazioni anteriori nonavrebbero neppure mai immaginato potessero esistere. 19. Ma allorquando cos, dopo forse da dodici a quindici secoli, lumanit fossearrivata ad un qualche punto culminante, essa poi, se lasciata a s, diventerebbepigra e si arresterebbe nel suo cammino, ed perci che Dio anche permette chesu questa Terra siano costantemente rappresentati tutti i possibili ed immaginabi-li gradi di cultura, affinch da una simile constatazione gli uomini pi svegli pos-sano imparare che lumanit, senza le rivelazioni che vengono fatte di tempo intempo e se lasciata alle sole sue forze, rimarrebbe per migliaia danni ferma allostesso punto e non progredirebbe neanche di una linea, come ne fornisce la provaa voi tutti lattuale stato delle popolazioni dellIndia e dellIndia citeriore. 20. Il Signore concede che cos avvenga, affinch gli uomini che dovessero ungiorno trovarsi in quei paesi possano, con i propri sensi, convincersi che le cosestanno con assoluta esattezza nel modo che ho adesso descritto. Quelle genti,per, sarete voi stessi chiamati infine nei vostri successori ad educarle ad ungrado superiore di civilt, perch, per i popoli che si trovano su di un gradinobasso di cultura dello spirito, il Signore non suscita mai, per cos dire, apposita-mente un qualche grande profeta, ma questi popoli incolti Egli li affida, in certomodo per lincivilimento, ai popoli principali che sono, sia pure per effetto unica-mente delle rivelazioni, gi arrivati ad un grado pi alto di cultura, e per cosprocedere il Signore ha certo le Sue ragioni infinitamente varie. 21. Ma gli uomini situati, su di un corpo mondiale, nel pi alto gradino dinanzia Dio, devono certo anche sempre riconoscere in maniera profonda e con tuttagratitudine tale loro missione, e devono pure con il massimo zelo applicarvisi,altrimenti dovranno poi ascrivere a loro stessi la colpa se essi poi, nei lorodiscendenti, si troveranno scesi molto al di sotto delle genti dellIndia citeriore,che noi chiameremo Sinesi (cinesi), e saranno infine diventati completamente stu-pidi come gli animali! Ed ora, voi trenta fratelli, ditemi se tutte queste cose leavete comprese con tutta chiarezza!.16 17. 4. CapitoloLe disposizioni del Signore a proposito dei ladroni1. Risponde un giovane fariseo: O spirito nobile e possente! Certamenteabbiamo compreso molto, ma in quanto al comprendere tutto ci vorr ancoraparecchio. Ad ogni modo noi tutti ti ringraziamo calorosamente, poich con lagrande chiave dei Cieli tu ci hai rivelato veramente dei misteri dei quali primanon cera in noi la bench minima nozione. E noi dora innanzi ci daremo ognipossibile premura allo scopo di progredire sulla vera via della vita; questa via,per, vorremmo imparare a conoscerla ancora pi da vicino! Ma per oggi neabbiamo pi che a sufficienza, perch ci vorr qualche tempo affinch lo stoma-co del nostro spirito digerisca tutte queste cose. Domani ci trover gi pi acces-sibili ad argomenti pi elevati e profondi di quanto lo siamo stati oggi.2. Ora per noi brameremmo soltanto udire ancora qualche parola di sapienzadalla bocca di quellUomo che appare sapiente al pi alto grado e che ora riposaa fianco dellillustre governatore, con il quale, sottovoce, conversa. Quegli, purnon essendo un angelo, sembra in fatto di sapienza molto superiore a voi tutti!Poich lespressione della Sua faccia e la Sua per cos dire stoica indifferenzamentre parla langelo lasciano intravedere le cose pi profonde e pi grandi!3. Dice Giulio: Qui avete ragione, ma indurre quellUomo a parlare non tanto facile come forse credete. Se proprio vuole, Egli spesso parla molto, edallora ciascuna Sua parola come tutta una Creazione colma di sapienza, ma senon vuol parlare non cosa facile che qualcuno Lo induca ad aprir bocca. Delresto provate voi stessi: interpellateLo ed Egli vi dar ben una qualche risposta!4. Dice il giovane fariseo: No davvero, sento che me ne manca il coraggio,perch ad ognuno di noi potrebbe dare una risposta tale da doversene ricordareper tutta la vita; di conseguenza rinunciamo per oggi a qualsiasi indiscrezione,certo molto intempestiva!5. Osserva Giulio: In verit, questa vostra soluzione buona. Domani saranche un altro giorno e si presenter forse, pi di buonora e pi facilmente chenon oggi, loccasione di parlare con Lui. Non escluso che oggi stesso Egli pre-disponga qualcosa, e in questo caso Lo potrete udire nella maniera pi facile esenza alcun incomodo!6. Queste parole ridarono pace allanimo dei giovani farisei ed essi rimasero inattesa di unoccasione per sentirMi parlare.7. Ma poco dopo ecco venire un sergente, che era di guardia alla riva dove inoti ladroni erano tenuti prigionieri, il quale dice a Giulio: O signore, coman-dante nostro! Con i cinque ladroni non si pu pi andare avanti cos! Perchhanno un linguaggio talmente spaventoso, e parlando assumono un aspetto costerribile che tutti i soldati ne sono inorriditi; ed alcuni soldati, a causa delle teme-rarie e orrendissime bestemmie che sono costretti ad ascoltare, a mala pena li sipu frenare per impedir loro di scagliarsi dimprovviso addosso a quei malfattori! 17 18. Giacch essi dicono: "Meglio la morte che dover sentire ancora pazientementeun simile linguaggio di bestemmia perfidissimo e immondo!"8. Allora Giulio si rivolse a Me chiedendo: O Signore! Che cosa si deve fare?.9. Ed Io gli rispondo: Mancano ancora cinque ore al mattino e per tutto questotempo necessario che i cinque principali malfattori siano tenuti cos come sonoora! Neanche un istante pu, n deve venir loro condonato! Ma se i soldati diguardia non possono reggere alle bestemmie, che si ritirino, affinch non sianocostretti ad udirle, dato che neppure uno dei malfattori potr sciogliersi dai lacci ecos poter fuggire! Questo te lo garantisco Io. Riguardo ai sette delinquenti politi-ci, questi non si trovano in un gran male e perci sono anche tranquilli. Possonovenir fatti ritirare dalla riva assieme ai guardiani, e domani non ci vorr gran fati-ca per mettere le cose a posto nei loro riguardi; ma i ladroni daranno inveceparecchio da fare a tutti noi. Dunque, sia fatto cos, perch soltanto attraverso ilgrande tormento lanima dei perfidi ladroni pu gradatamente sempre pi venirestaccata dalla loro carne satanica e liberata da questi spiriti quanto mai maligni, esenza tale liberazione non c da pensare affatto ad una qualche guarigione!10. A queste Mie parole, il sergente si allontana e da disposizioni perch siaattuato immediatamente il Mio consiglio. 5. Capitolo Minaccia ai farisei da parte di Giulio 1. Il giovane fariseo per, in questa occasione, era riuscito ad afferrare qualcheparola circa una guarigione dei cinque ladroni, cosa questa che lo colp molto, eperci tutto imbarazzato domand senza indugio al comandante: O illustresignore! Ma che sia addirittura egli stesso il famoso medico di Nazaret o forse unprincipale suo inviato? Perch noi abbiamo inteso che egli accoglie dei discepolie che poi, se comprendono qualche cosa, li manda in ogni luogo per cercare ade-renti alla sua dottrina; cosa che a quanto pare per lo pi riesce anche a loro. Secostui fosse davvero il Medico, noi verremmo a trovarci in un bellimbroglio! 2. Allora Giulio, fattosi serio e fissando rigidamente negli occhi il giovane fari-seo, domanda: Come sarebbe a dire? Perch mai dovreste trovarvi in un imbro-glio, qualora quellUomo fosse eventualmente il rinomato medico di Nazaret inPersona? Veramente questa domanda, da parte vostra, mi suona alquanto sospet-ta! Datemi dunque ora una ben chiara spiegazione riguardo a questo vostroimbarazzo, perch altrimenti non vi andr proprio troppo bene! 3. Questa domanda, rivolta a loro da Giulio in tono alquanto serio, incusse inquei giovani abbastanza timore, ed il fariseo che di solito assumeva la parte del-loratore si trov gravemente imbarazzato e non seppe l per l cosa rispondere aGiulio, diventato piuttosto serio. 4. Ma Giulio disse: Se puoi e vuoi confessarmi la verit, non hai affatto biso-gno di tante riflessioni per cercare quello che hai da dire, ma se credi invece di18 19. calmarmi con frasi apparentemente vere ti sbagli di grosso, perch so distinguereanche molto bene una invenzione lusinghiera e mendace dalla verit. Ma adessovoglio dirvi una cosa! Badate bene che non legga quello che avete nel cuore! Io,segretamente, ho ancora limpressione che non ci si possa pienamente fidare divoi, perch, a quanto mi pare, voi stessi siete gi stati, una volta per sempre, con-sacrati con tutti gli unguenti di Satana. Chi si fida delle vostre parole corre facil-mente il rischio di tradire malamente se stesso! Tutto quello che finora avetedetto, pu, con riguardo al vostro pessimo cuore, non essere altro che una puramaschera. Ma, in questo caso, allora guai a voi, perch fuggire, laddove io stessofaccio la guardia, non nemmeno da pensare! Dite dunque tutta la verit, altri-menti vi andr ancora peggio di quei cinque ladroni che stanno legati a dei robu-sti pali, laggi, sulla riva del mare. Dite perci la pienissima verit, e senzanessun altro indugio!5. A questa categorica richiesta di Giulio, tutti quei trenta si fecero pallidi e tre-manti dallo spavento, anche se essi, in fondo, avevano la serissima intenzione distaccarsi dal tempio, tuttavia, per prudenza, ci tenevano alloccorrenza a poterapparire innocenti, anche al cospetto del tempio. Perch i giovani farisei cono-scevano benissimo larte di comparire in caso di bisogno, in qualsiasi occasione,puri come colombe. Se in un qualche luogo minacciava di venirne loro pregiudi-zio, per il fatto che appartenevano al tempio, allora si atteggiavano ad avversaridichiarati del tempio, ma quando vi facevano ritorno, e l venivano fatte lorodelle rimostranze per essersi scagliati contro il tempio, essi avevano in serbo unaquantit di ragioni, luna pi plausibile dellaltra, con le quali dimostravano diessersi atteggiati soltanto in apparenza a nemici del tempio.6. Per questo motivo anchIo, gi da principio, dissi che di loro non cera trop-po da fidarsi, perch le anime umane di questa specie assomigliano sempre adelle fiere addomesticate, delle quali pure non ci si pu mai fidare interamente,perch la loro natura selvaggia non manca di manifestarsi nuovamente, qualorase ne offra loccasione.7. E quando dopo una breve attesa Giulio cominci a farsi pi insistente verso itrenta che serbavano ancora un angoscioso silenzio, Io gli dissi: O amico, lasciache riprendano un po danimo e che si spieghino, poi! Perch, anche se ne aves-sero la volont, non possibile che si salvino con delle menzogne. In primoluogo, ci sono qua Io, dinanzi al Quale non serve mentire, e poi qui c ancoraRaffaele, al quale pure non si possono vendere bugie per verit; ma, dunque, ache cosa gioverebbe ai trenta una qualche menzogna di fronte a noi che anzituttonon si pu sperare di accontentare con delle falsit e che oltre a ci siamo deten-tori di ogni forza e potenza?8. Dice allora Giulio: Io vedo che Tu, o Signore, anche questa volta, comesempre, hai perfettamente ragione, di conseguenza attender anche con tuttapazienza, da questi trenta, la risposta. Voglio per aggiungere soltanto che se larisposta dovesse farsi aspettare troppo a lungo desidererei ben sapere che cosami rester da fare! 19 20. 9. Da l a un po, il giovane fariseo riprese coraggio e disse: Con una ostina-zione disperante hai preteso da noi la risposta alla tua domanda; noi per ti inter-rogammo prima in tono amichevole, anche se un po eccitati, su quella nobilefigura dUomo, per sapere se non fosse addirittura Egli il medico di Nazaret. Econcludemmo che, qualora Egli lo fosse, ci saremmo trovati in un bellimbroglio.Queste parole ti colpirono e allora fosti colto da sfiducia nei nostri riguardi, e neltono pi serio e minaccioso di questo mondo pretendesti che ti dessimo subito laspiegazione di quelle nostre parole! Ma considerato ci ben comprensibile chenoi siamo stati colti da timore, avendo gi sperimentato la tua severit.10. Adesso per che abbiamo trovato un difensore del nostro imbarazzo in quelnobile Uomo, il quale era veramente quello che pi temevamo, perch in noirisorgeva sempre il pensiero che potesse essere il medico da Nazaret, adesso per noi facile anche parlare, giacch ora non siamo pi assillati dal timore e pos-siamo del tutto esprimerci francamente e liberamente.11. Che dovessimo avere un ben fondato timore del medico da Nazaret, trovala sua ragione semplicemente in ci che in verit, per quanto concerne il tempio,ci troviamo evidentemente qui in qualit dei suoi persecutori, nonostante che neinostri cuori in realt non lo siamo mai stati, e noi, dinanzi agli occhi del mondo,abbiamo gi dovuto prendere pi di una disposizione che appariva come rivoltacontro di Lui, che a Lui certo non poteva in nessun modo essere gradita, seppurefinora non abbia ottenuto leffetto di causarGli proprio un grave danno!12. Qui per abbiamo gi avuto qualche piccola prova, ed abbiamo in generaleosservato che un persecutore del famoso Medico non si pu aspettare gran che dibene. Perci, anche quando apprendemmo qualcosa della guarigione dei cinqueladroni, che dovrebbe seguire domani, ti chiedemmo se non fosse proprio Eglistesso il celebre medico da Nazaret.13. Se Egli positivamente Lo fosse, allora certo non ci resterebbe quale ultimasoluzione altro che gettarci nella polvere dinanzi a Lui e pregarLo di perdonarcitutto quello che, eventualmente costrettivi dal tempio, noi abbiamo gi dovutointraprendere contro di Lui! Ora vedi, questo appunto il brutto imbroglio in cuinoi verremmo a trovarci, se Egli fosse sul serio il medico da Nazaret; ma poichci siamo oramai persuasi della grande nobilt di cuore di questUomo, per noiEgli pu senzaltro essere anche il medico da Nazaret e certo per causa Sua nonverremo pi a trovarci in alcun imbroglio! Questa dunque la risposta del tuttoconforme a verit che tu ci hai richiesto fra tante minacce, ma in compenso dapure tu adesso una giusta risposta alla nostra domanda!14. Allora Giulio risponde: Ebbene, allora sappiate che proprio Lui Colui alQuale ogni natura e tutte le potenze dei Cieli sono soggette! Egli Stesso ilfamoso medico da Nazaret! Di Lui ebbe prima a testimoniare la fanciulla, e alSuo cenno obbed langelo quando vi forn la piccola prova della sua forza; madato che ora sapete ci ditemi: che cosa intendete fare adesso?.20 21. 6. Capitolo Scambio di opinioni tra farisei e Giulio su Ges1. Allora il fariseo, e pure tutti gli altri dicono: Sia Dio altamente lodato, peraver concesso alluomo una tale potenza, che non pu che essere salutare per ipoveri mortali. Nei libri dei profeti sta certo scritto che un giorno Dio manderun Messia al popolo dIsraele. Ebbene, cosa accadrebbe se considerassimo Luiper tale? E ben vero che, secondo le profezie, un Messia non dovrebbe o nonpotrebbe venire dalla Galilea! Ma anche qui si tratta di un linguaggio profeticoche veramente, per quanto concerne lo Spirito, non si pu comprendere intera-mente. Noi davvero non abbiamo mai potuto ben capire perch in Galilea nondovrebbe sorgere un profeta od una qualche altra personalit illustre, dato che igalilei sicuramente non hanno colpa se sono galilei. Comunque sia per la cosasta scritta: chi vuole credervi, ci creda, ma chi non ci tiene a crederla, la lasciandare. Ora, a questultima classe dovremo appartenere discretamente anche noi,dato che non ci fa in nessun modo ombra accettare questo Salvatore da Nazaretquale un Messia, nelle forme migliori.2. Tuttavia, in un certo modo, resta pure una cosa straordinaria al massimogrado, ed importantissima la domanda che si pu fare, e cio come sia perve-nuto questUomo a queste strabilianti qualit, simili a quelle supreme di Dio.Perch, da quanto abbiamo potuto apprendere durante le nostre ricerche circa laSua persona e le Sue origini, Egli non che un figlio di un falegname, il qualecirca fino al Suo trentesimo anno rimasto sempre a casa propria e assieme aSuo padre ed a qualche Suo fratello ha lavorato nella Sua professione, ora quaora l, senza che mai qualcuno fosse riuscito a scoprire in Lui qualcosa di straor-dinario. Nessuno lo ha mai visto leggere, scrivere o far conti. Pare altres che nelSuo trattare con la gente si sia sempre dimostrato quanto mai parco di parole enon troppo desto nello spirito!3. Anzi, a Nazaret stessa ci venne raccontato che Suo padre e Sua madre Lorimproverarono spesso soprattutto perch, in primo luogo, non era facile indurload entrare in una sinagoga, ed in secondo luogo non voleva mai saperne di farsileggere le Scritture, non dando oltre a ci che scarsa o nulla importanza al Saba-to. Quello che pi Lo dilettava, pare sia stata la contemplazione della Natura edelle cose di questa Terra.4. Cos pure sembra che la pesca sia stata una delle Sue occupazioni favorite,ed Egli sempre vi si dedicava con successo, e per questo anche i pescatori gradi-vano molto la Sua compagnia.5. A dirla breve, da quanto noi abbiamo potuto apprendere sul Suo conto, risul-terebbe come fatto certo che Egli, anzitutto, non ha mai frequentato una scuola, epoi che Egli stato un uomo nel quale non si potuto intravedere che in gradoassai meschino una qualche cultura!21 22. 6. Ma ecco che dimprovviso si destato a tanta sapienza da poter, con convin-zione profonda, asserire che da quando il mondo esiste non ha portato mai unuomo pi sapiente di Lui! 7. Ebbene, un simile Uomo, sul conto del quale abbiamo appreso queste enaturalmente molte altre cose ancora in base ad informazioni certo inoppugnabi-lissime, lo troviamo ora qui e possiamo convincerci che Egli veramente unaPersona del tutto fuori dellordinario, ma perci crediamo anche che non si possaassolutamente trovare in noi una ragione di biasimo se domandiamo come Egliha acquisito queste inaudite facolt che prima di Lui non sono mai state patrimo-nio di un uomo, n certo lo saranno mai pi neanche in avvenire! 8. Osserva Giulio: Ma chi mai pu veramente conoscere gli scopi e la misuradello Spirito di Dio, in quanto Esso vuol mettersi in diretto rapporto attivo edefficace con lo spirito di un uomo? E non pu avverarsi che lo Spirito Onni-potente di Dio si congiunga, con tutta la pienezza della Sua potenza, con lo spiri-to delluomo e che poi agisca ed operi in modo che, naturalmente, un sempliceuomo non potr mai agire ed operare, dato che egli non un Dio? 9. Ora, quando Dio Stesso che parla, agisce ed opera per mezzo dello spiritoinfinitamente irrobustito di un uomo dotato delle necessarie attitudini - uomocerto quanto mai raro a trovarsi - per noi deboli mortali di sicuro non possonorisultarne che prodigi su prodigi. Parola ed azione diventano allora una cosa sola,e noi non possiamo imitare n luna n laltra; perch tanto nel corpo quanto nelnostro spirito limitato, noi siamo solamente uomini. Egli, invece, soltanto per ciche concerne il corpo un uomo come noi, ma nei riguardi dello Spirito Egli Dio in sommo grado e domina tutta lInfinit! 10. Ma siccome - e ci va inteso secondo i concetti che abbiamo noi romanidella teosofia - il divino puro riconosciuto, in qualsiasi modo e luogo esso simanifesti, va altamente onorato ed adorato, ne consegue anche nel nostro caso, inmaniera ben chiara, che di fronte ad un Uomo per mezzo del Quale visibilmente econ tutta evidenza opera la pienezza assoluta dellOnnipotente Spirito di Dio, noidobbiamo comportarci in maniera del tutto differente da quello che facciamo reci-procamente fra di noi. Ora ci deve riuscire quanto mai chiaro anche a voi! 11. E voi da ci potete altres rilevare il perch, noi romani altolocati, Glidimostriamo dal pi profondo dei nostri cuori la massima reverenza possibile, edil pi grande amore e rispetto, ed il perch Lo riconosciamo ed altissimamenteLo onoriamo quale il Signore dellUniverso. Ditemi se tutto ci, anche agli occhivostri, non simponga come una necessit evidente al massimo grado! 12. Dice il giovane fariseo: O s, certamente, perch la vostra teosofia, sottomolti riguardi, ci piace quanto mai, e date le presenti circostanze qui anche per-fettamente al suo posto. Naturalmente, secondo la testuale dottrina di Mos, que-sto non sarebbe del tutto buono e gradevole ad accettarsi! Perch in Mos stascritto espressamente e rigidissimamente: "Io sono il solo Signore Dio tuo, e tunon devi adorare altri di accanto a Me!"22 23. 13. Osserva Giulio: Perfettamente bene! Ma anche Mos si deve intenderlonon soltanto secondo la lettera dei suoi scritti, ma piuttosto secondo il loro vero eproprio significato spirituale, ed allora pure ci si persuader ben presto e facil-mente che Mos, con la sua rigida dottrina, non pu trovar qui ragione di reputa-re atto nemico, se io stabilisco il principio che luomo, di fronte alluna o laltramanifestazione, certo sempre di quellUno e medesimo Spirito di Dio che ebbe aparlare a Mos, debba anche sempre riconoscerla per tale e come tale debbaanche onorarla e venerarla al massimo grado; ed per questa ragione che, daparte degli egiziani, dei greci e di noi romani, quantunque infine forse in misuraun po troppo ampia per effetto di una specie di cieca superstizione, a ciascunuomo o creatura, dotati di una particolare non comune potenza dazione, furonotributati onori divini. 14. Ad ogni modo, noi sempre pensavamo che per il puro infine tutto puro!Semprech lumanit un po superstiziosa, nella sua venerazione del divino, sottoogni specie di raffigurazione, non degeneri in atti di malvagit, come purtroppoquasi sempre avviene per effetto della fame e della sempre crescente cupidigia ebrama di dominio dei sacerdoti, per cui si trova indotta a placare le divinit irateper mezzo di crudeli sacrifici umani. E mia opinione che la sua superstizione,sotto certi riguardi devota e pia, non si possa nemmeno imputare a deficienzaspirituale troppo grave, perch, come la penso io, infine sempre meglio cheluomo creda a qualcosa, anche se non ha un buon fondamento, piuttosto che eglifinisca con il non credere pi a niente, degradandosi cos da solo al livello della-nimale, il quale esso pure non ha una fede, n diritta n contorta. 15. Un uomo, il quale non pu o non vuole accettare alcun credo, non puneanche mai arrivare ad una qualche vera cultura del proprio intelletto! Perch,chi vuole edificarsi una casa, deve prima provvedersi del materiale necessario;ora, come potr costruirsi, diciamo pure, una semplicissima capanna da pescato-re, colui che non dispone del materiale occorrente? Se anche da principio nelmateriale grezzo non c ordine, a questo si pu ben presto rimediare, purch unqualche materiale ci sia, ma dove il materiale manca completamente, l non nemmeno il caso di parlare di un certo ordine. 16. Perci, io dico che infine alluomo giova ancora di pi perfino una supersti-zione, che non lassoluta mancanza di una qualsiasi fede, giacch anche la paglia in ultima analisi sempre ancora qualcosa di pi di niente del tutto! Con lapaglia si pu ancora far qualcosa, mentre con un nulla di fatto, rimane nuova-mente un nulla. Per questa ragione i romani tollerano anche le superstizioni, tal-volta tenebrosissime, del vostro popolo, perch vi vediamo, nonostante tutto,sempre un qualche vantaggio per lumanit. 17. Per quanto per concerne i funzionari del tempio, questi ai nostri occhisono un abominio, dato che noi sappiamo con assoluta certezza che essi non cre-dono a niente, e di conseguenza somministrano al popolo, invece della verit, lecose pi assurde, gabellandole per supremamente divine, e comminano perfino23 24. le punizioni pi insopportabili contro coloro che essendo di natura pi sveglia,malgrado ogni costrizione morale, non sinducono a credere che il bello sia brut-to, che il sole emana luce nera e non bianca e che nel torrente Cedron scorra san-gue e non acqua! Questo considero essere una perfidia molto ignominiosa,considerata semplicemente a s!18. E poi certo che se si ha una qualche capacit, e se c la buona occasionedi fornire una giusta luce agli uomini ciechi, la cosa senza dubbio di valore ine-stimabile, ma finch cos non si pu fare, meglio lasciare al popolo la sua piaopinione. Perch se in cambio non si pu offrire al popolo niente di meglio, gli silasci almeno quello che ha!.7. CapitoloIl fariseo confessa che la fede inculcata dal tempio una fede forzata1. Dice il fariseo: Tutto quello di cui tu, o illustre signore, parli, tanto evi-dente, vero e buono, che non possiamo dire altro che ciascuna persona, per pocosveglia che sia di mente, conversando con te trae positivamente per il suo cervel-lo e per il suo cuore maggior vantaggio in unora che non se egli volesse percentanni interi ascoltare le sciocchezze del tempio, nelle quali non c nienteallinfuori di una vuota e morta risonanza.2. Nel tempio si blatera molto e si strilla ancor di pi, ma ci equivale a tanto,come se si dicesse a qualcuno: "Amico, lavami le mani ed i piedi, per bada dinon bagnarmeli in nessun modo!". E quando si impartiscono le nostre dottrine neltempio, viene espressamente richiesto che si debbano ascoltare con la massimadevozione e che tutto debba venir fatto come viene richiesto, ma del perch delledottrine, che vengono presentate, e del come queste devono essere intese, a nes-suno lecito curarsi, dato che questi sono dei misteri divini, i quali unicamenteal solo sommo sacerdote concesso conoscere un po pi da vicino, ed ancheglisotto il suggello della pi assoluta segretezza!3. Ma a che cosa serve alluomo una dottrina che pu, anzi deve perfino ascol-tare alla lettera, mentre non gli lecito, neanche se muore, intendere sia pure unasola sillaba, secondo lo spirito? E chiaro che in simili condizioni del tuttoindifferente udire o non udire una tale dottrina!4. Se si considera proprio in buona luce la questione della dottrina di Dio fragli uomini, ci si trova di fronte a cose che nemmeno lo stomaco di uno struzzoriesce a digerire. Perch, pur non essendo molto spesso gli uomini tanto stoltie tenebrosi, come una notte autunnale in tempo di luna nuova e di nuvolaglia,quando si tratta del solito pensare ed agire, essi lo sono invece effettivamentea cento doppi per quanto concerne i loro insegnamenti divini. Oh, essi spessocredono a qualsiasi stramberia che viene loro ammannita - tanto che perfino24 25. un cane deve sentirne nausea, per non parlare di un galantuomo -, oppure noncredono a niente.5. O signore, tu non puoi credere quello che ben spesso sentivo nellanima,quando mi trovavo obbligato a predicare al prossimo per buono e per vero quelloche ero gi anticipatamente pi che convinto che fosse una pretta menzogna!Spesso avrei voluto strozzarmi da me stesso per lindignazione; ma a che cosasarebbe servito? Quando il bue aggiogato, deve tirare sia il carro leggero che ilpesante, altrimenti di colpi ce ne sono in abbondanza! Quante volte, nel corsodella predica, mi venuto il pensiero, ed io stesso mi sono domandato: "Chi veramente lanimale pi degno di compianto, io che predico, oppure colui a cuipredico?". Ed io non potevo mai allontanare dalla mia mente la conclusione chemi si affacciava, e cio che alla fine ero io stesso, dei due, il bue pi stolto e pisolidamente costretto sotto il giogo! Perch chi mi ascoltava, se fosse stata per-sona sveglia di mente, avrebbe potuto ridermi a suo piacimento dietro le spalle,mentre io non avrei potuto fare ci in nessun modo, almeno nel tempio, a scansodellacqua maledetta!6. Perci, o illustre signore, io dico: "Resti lontana da noi tutti qualsiasi cosache, in tutta verit, cosa del demonio. Noi dora innanzi vogliamo essere dellagente assennata, ma in eterno mai pi dei servitori dellumana stoltezza, perch una cosa orribile essere al suo servizio! Dora in poi si resti appoggiati alle armidella pura ragione, tutto il resto va messo tra le corna dellantico caprone espiato-rio, che si deve uccidere e bruciare con il fuoco di un giusto sdegno!". Ma orapassiamo a qualcosa daltro!7. Sai tu forse, o illustre signore, cosa pretenderebbe da noi questo buon Uomodivino, se noi gli chiedessimo di venire accolti quali Suoi discepoli per alcunigiorni? Perch da Lui si dovrebbero apprendere moltissime cose in un tempoassai breve! Credi che possiamo fargliene richiesta con cortesi parole?8. Risponde Giulio: Certamente! Per a me consta, con assoluta sicurezza,che Egli non accetta mai alcun compenso materiale, ma unicamente un com-penso spirituale! Oh, a questo riguardo Egli non ha mai con s neanche lom-bra di un quattrino e tuttavia non rimane mai debitore di niente a nessuno. Chiper amore fa qualcosa a Suo vantaggio, questi ne ottiene per altre vie millevolte la ricompensa, e la Sua Volont e la Sua Parola hanno maggior valoreche non tutto il mondo intero; di pi non vi occorre sapere, ed ora potete farecome volete9. Dice il giovane fariseo: Sta bene, e tu, o illustre signore, ricevi i nostri rin-graziamenti per aver fornito questa luce agli animi nostri; perch ora so gimolto bene ci che noi tutti faremo, come anche in certo modo ci che dobbiamofare! Adesso ci rivolgeremo del tutto seriamente a Lui, e come Egli ci dir, cosnoi faremo!. 25 26. 8. CapitoloLe condizioni poste dal Signore per accogliere i discepoli1. E detto questo il giovane fariseo si alza, si avvicina a Me e dice: O Signore,Maestro e Salvatore senza pari! Chi sia io e chi siano questi ventinove miei fratelli,Tu gi certissimamente lo sai, e chi veramente Tu sia labbiamo pure appreso perbocca dellillustre comandante Giulio. A questo riguardo, dunque, non ci sar biso-gno di molte reciproche domande. Siccome per siamo a conoscenza che Tu allevolte accogli anche dei discepoli, avremmo anche noi il desiderio di divenire tali,anche soltanto per breve tempo, se non fosse possibile per un tempo pi lungo!2. Osservo Io: Tutto sarebbe in regola, ma, vedete, gli uccelli hanno i loronidi e le volpi le loro tane, mentre Io non ho neppure dove posare il capo!3. Chi vuole essere o diventare Mio discepolo, quegli deve prendere un grevecarico sulle sue spalle, e cos deve seguirMi! Vantaggi materiali i Miei discepolinon possono aspettarsene, al contrario essi, nel Nome Mio e per amor Mio, devonoabbandonare perfino i vantaggi ed i beni terreni gi avuti e non soltanto per un datotempo, ma per sempre. Neppure moglie e figli bene siano loro dimpedimento aci, se vogliono pienamente diventare dei veri discepoli del Regno di Dio.4. Denaro od altri simili tesori del mondo non devono possederne e neppuredue mantelli senza cucitura, n calzari e sacchi per riporre le loro cose, n unbastone per appoggiarsi o per difendersi da un eventuale nemico.5. Su questa Terra non permesso loro di possedere niente allinfuori del celatomistero del Regno di Dio. Se voi potete adattarvi a tali condizioni, allora s chepotete anche diventare Miei discepoli!6. Ciascuno dei Miei discepoli deve essere altres, come Me, colmo damore,di mansuetudine e di pazienza verso chiunque. Egli deve benedire il suo peggio-re nemico, altrettanto quanto il suo migliore amico, e qualora se ne offra locca-sione deve rendere del bene a colui che gli ha fatto del male, e deve pregare perchi lo perseguita.7. Lira e la vendetta devono esser ben lontani dal cuore di chiunque vogliaessere Mio discepolo, non deve lamentarsi per le amare vicende su questa Terran sdegnato cominciare a mormorare.8. Egli deve fuggire come la peste ogni vita allettante del senso, ma deve fareogni sforzo possibile per crearsi nel proprio cuore, mediante la Mia ViventeParola, pienamente ed assolutamente uno spirito nuovo, per vivere infine in eter-no, perfettamente in questo spirito, nella pienezza di ogni forza spirituale.9. Dunque, ponderate bene queste condizioni, e diteMi poi se siete daccordo ese siete disposti ad assoggettarvi senza alcuna restrizione10. A questa Mia dichiarazione, i giovani farisei rimasero alquanto imbarazzatie nessuno seppe trovare una risposta veramente appropriata. Tuttavia, quello cheaveva parlato con Giulio, e che si trovava ancora vicino a Me, disse, dopo qual-che tempo, in tono quasi spiritoso: O Maestro caro, buono e insuperabile! Le26 27. condizioni che ci vengono poste possono essere veramente buone quanto mairispetto al raggiungimento, sia pure soltanto di alcune, delle Tue qualit straordi-narie di carattere divino, per ben pochi si troveranno disposti a riconoscerle ead assoggettarvisi. E per la generalit, poi, una simile richiesta non pu certo innessun modo avere un valore; perch, se tutta lumanit volesse accettare le con-dizioni da Te poste per chi vuol diventare Tuo discepolo, la Terra in breve tempoassumerebbe laspetto che dovette avere il secondo o terzo giorno della Creazio-ne secondo Mos, cio deserta e vuota! Oh, certo, con tale sistema Tu di proselitiTe ne farai ben pochi! Mentre quei pochi che intendono dedicarsi alla cosiddettavita contemplativa e che vogliono gi su questa Terra, in certo modo, raggiunge-re quello che hanno da raggiungere appena nellAldil, questi s che potrannoadattarvisi; ma tutti!? Suvvia, dove andrebbe a finire il mondo?11. In simili circostanze, lantica dottrina di Mos allora, e resta sempre anco-ra, quanto c di pi esauriente e di pi vantaggioso sotto ogni riguardo per tuttele creature, per quanto concerne la sfera fisica e morale di ciascun uomo! Alme-no, cos, si pu essere dinanzi a Dio ed al mondo una persona ragguardevolecome Davide, ci che al massimo grado necessario per il mantenimento dellor-dine sulla Terra. Prova Tu a mettere tutta lumanit su di un piede di uguaglianza,e ben presto Ti convincerai dove essa sar arrivata gi dopo brevissimo tempo.Certo, bene che alcuni possiedano il segreto del Regno dei Cieli sulla Terra, maper tutta lumanit questo avrebbe lidentico effetto come se in un esercito ci fos-sero esclusivamente dei capitani di pari grado, oppure esclusivamente dei rozziguerrieri senza alcuna cognizione della condotta di una guerra, dunque senza unvero comandante! Con un simile esercito potrebbero probabilmente cimentarsiperfino alcune vecchie donnicciole, per poco ben guidate che fossero!12. Io, per conto mio, certo volentieri voglio diventare Tuo discepolo, anche seTu intendessi pormi condizioni ancora pi gravose, se per tutti i miei compagnisi adageranno a tali condizioni, questa una cosa di genere tuttaltro diverso!Perch, vedi, il tempio pretende veramente molto, ma Tu chiedi addirittura tutto!Ed una cosa simile, amico mio, ben pochi saranno propensi ad intenderla!. 9. Capitolo I vantaggi dellabnegazione1. Dico Io: Tutto ci per altro non fa nulla, Io non costringo mai nessuno!Chi vuole seguirMi, Mi segua. Chi invece non vuole, o non pu cos fare, cherimanga a casa sua!2. Per, in questi giorni il Regno di Dio soffre violenza; e coloro che con vio-lenza a s non lo strapperanno quelli non lo possederanno.3. Ma rispetto alle condizioni certo alquanto dure da Me poste, devo osserva-re questo: "Se tu hai un mantello vecchio e ridotto a brandelli, con il quale 27 28. una vera vergogna comparire fra gli uomini, e se a te viene un tale con un buonmantello nuovo e ti dice: O amico, togliti il tuo vecchio mantello e gettalo via,perch non pi adoperabile, ed io in cambio te ne do uno nuovo che ti servirin ogni tempo, perch intessuto di un materiale sul quale lazione distruttricedel tempo non ha alcun potere!; di fronte ad una simile offerta sarai ancoratanto pazzo da opporre un rifiuto e ti adatterai a tenerti il tuo mantello vecchioe cencioso?". 4. Tu e i tuoi compagni sapete, inoltre, che questa vita terrena dura poco, per-ch una vita di prova con un tempo estremamente breve, e che dopo di essacomincia leternit infinita. Sai tu ora se e come, dopo la morte del corpo, vi sarper te una qualche altra vita? Ma Io soltanto sono in grado di donare a te, come aciascun altro con assoluta certezza, la vita pi perfetta, eterna di un angelo, incambio di questa breve e miseranda vita terrena! 5. Potrai tu ancora rimanere in qualche modo perplesso, se accettare o no laMia offerta, considerato che Io sono lUnico, il Quale pu preparare per te la vitaeterna e pu dartela in tua assoluta propriet? In verit, Io chiedo pochissimo, edono invece in proporzioni immense! 6. Credi forse che la Terra rimarrebbe deserta e vuota, se con il tempo, e questoun giorno anche si verificher, tutti gli uomini si disponessero a seguire i dettamidella Mia Dottrina? O che fariseo miope sei! 7. Guarda qui questo Mio angelo! Egli da solo ha, fuori da Me, tanta forza etanta potenza che, se Io volessi, egli in un attimo potrebbe annientare conaltrettanta estrema rapidit, come prima ha fatto con la pietra, tutta questa Terra,il gran sole, la luna e tutte le stelle visibili, al paragone delle quali questa Terra,per quanto concerne la grandezza materiale, rappresenta a mala pena unminimissimo granello di sabbia; ma se tu credi che la coltura del suolo terrestredipenda soltanto dalluomo, allora commetti un grossissimo errore! 8. Io voglio donarti un pezzo di terreno dopo averlo colpito con la Mia maledi-zione, e tu poi potrai lavorarlo come e quanto vorrai, ma vedrai che esso non tirender nemmeno triboli e spine da offrire in pasto ai tuoi vermi! Il seminatoresparge il grano nei solchi del terreno, ma allatto della semina devono essere pre-senti anche i Miei angeli per collaborare e cos benedire il campo, altrimenti que-sto non ti porter mai in eterno alcun frutto! Comprendi queste cose? 9. Ma se i lavoratori principali del terreno, allo scopo di produrre dei fruttinutrienti, sono sempre i Miei angeli, essi, nel caso di favorire una simile neces-sit, potrebbero ben assumersi anche latto della semina, come gi fanno in queiluoghi della Terra, dove non si ancora posato il piede delluomo. 10. Siccome per gli uomini giacciono nella maledizione antica e vogliono essistessi lavorare con ogni energia per il loro corpo, ebbene, questo un motivo percui gli angeli possono continuare a celebrare lantica vacanza.28 29. 10. CapitoloLe necessit e i loro mali 1. Il Signore: Nella scrittura non avete letto dellEden, che un giorno esistevasulla Terra, dove fu creato il primo uomo? Questo Eden era un grande giardino,fornito abbondantemente dei migliori frutti della Terra, eppure chiara limpossi-bilit che prima vi avesse lavorato la mano delluomo! Dunque, i primi uomininon avevano n case, n citt. Essi avevano bisogni estremamente limitati, chefacilmente si potevano soddisfare; ma cos anchessi si conservavano in perfettasalute, raggiungevano sempre unavanzatissima et, e perci avevano sempremolto tempo a disposizione per occuparsi dello sviluppo delle loro anime; oltre aci essi stavano quasi continuamente in relazione visibile con le potenze celesti. 2. Caino per, per ispirazione di Satana, costru per il figlio suo Anoc una cittche si fregi del suo nome, ed cos che egli pos la pietra fondamentale, sullaquale sorse poi ledificio di ogni male. 3. Io vi dico: "Luomo non ha affatto bisogno di molte cose su questa Terra, malambizione delluomo, la sua pigrizia, il suo orgoglio, il suo egoismo e la suabrama di dominio, questi sono fattori che creano delle esigenze illimitate, chenon possono mai venire completamente soddisfatte!". 4. E cos che per lo pi trovano alimento le cure delluomo, e naturalmenteluomo rimane molto occupato e non trova pi tempo di occuparsi di ci cheveramente dovrebbe formare la sua conoscenza e struttura spirituale, dato cheegli stato posto da Dio su questo mondo soltanto a questo scopo! 5. Da Adamo fino a No, i figli delle montagne non fecero mai la guerra, per-ch minimi erano i loro bisogni e nessuno aspirava ad essere di pi di quanto erail proprio fratello, mentre i genitori di fronte ai loro figli affermavano sempre laloro rispettabilit, e in questo modo essi restavano continuamente le sagge guide,i maestri ed i consiglieri dei loro figli. 6. Nella pianura invece - dove lumanit cieca dintelletto e sorda di cuore sidiede ad adornare con tutta pompa i suoi maestri, le guide e i consiglieri ecominci ad ungere e ad incoronare i loro capi ed a conferire a loro, per maggiorlustro e decoro, ogni tipo di poteri e di autorit - il problema della vita semplice epriva di grandi esigenze si present sotto un aspetto quanto mai difficile! 7. Lo sfarzo e la pompa hanno uno stomaco duna capacit cos grande che non sisazia mai; il terreno, su di una ristretta superficie, non pu pi produrre a sufficien-za, e gli esponenti dello sfarzo, difficili a saziarsi, cominciarono perci ad estende-re i loro possessi, dichiararono il terreno ulteriormente occupato loro assolutapropriet e dedicarono poi ogni cura ad aumentare la pompa ed il lusso, suscitandocos invidia e gelosia, e conseguentemente livore, litigio e guerra, ed infine il piforte sidentific con il diritto, si eresse a dominatore dei pi deboli e li obblig alavorare per lui e ad essergli soggetti in ogni cosa. I ricalcitranti per vennero puni-ti e spinti allobbedienza incondizionata, perfino con minaccia di morte! 29 30. 8. Ora, vedete, tutto ci fu la conseguenza della civilt esteriore terrena, della-more dello sfarzo ed alla pompa, e dallorgoglio che deriva da questi!9. Ma se Io ora, che vengo nello Spirito Mio dai Cieli, intendo ricondurvi allo-riginario e beato stato dei primi uomini, e vi indico la via, gi da lungo tempointeramente perduta, che conduce al Regno di Dio, come potete asserire che lecondizioni da Me poste, per diventare Miei discepoli, siano troppo dure, anzi perla generalit quasi inadempibili?10. Io ve lo dico: "Lieve il giogo che Io pongo sul vostro collo, ed il caricoche Io vi do da portare leggero come una piuma, al paragone di quello che voiora portate giorno per giorno".11. Come possono portarvi lontano le vostre cure, se sono rivolte solamenteper il mondo? Giorno e notte non vi per voi n sosta n pace; e tutto ci unica-mente a causa del mondo, affinch non debba derivarne pregiudizio al vostrosfarzo borioso ed alla vostra vita agiata, fondata sugli stenti dei vostri fratelli esorelle deboli, che spesso sudano sangue!12. Ma con un tale cumulo di cure, come pu lanima trovare il tempo necessa-rio per fare qualcosa atta a destare lo spirito di Dio in lei!13. Le vostre anime, e quelle di milioni di vostri simili, non sanno pi che essesono le portatrici dello spirito di Dio, per non parlare poi che, travolte come sononel turbine delle cure mondane che si estendono allinfinito, possano e voglianofare qualcosa di utile, per spianare le vie della libert e dellindipendenza allospirito stesso! Dal canto suo, per, la misera e debole umanit viene spinta davoi con troppa crudelt ad un incessante lavoro servile, per soddisfare le vostrebrame di sfarzo e di agiatezze, e non pu quindi neppure essa far niente, per con-seguire la libert e lindipendenza del proprio spirito, e cos avviene che voi,assieme ai vostri soggetti, siete dei morti e siete perci dei veri figli di Satana!N potete intendere la Mia Parola che in tutta seriet e verit vi conduce allavita, ma persistete invece nel difendere la vostra parola, dalla quale, per voi e pertutti i vostri sottoposti, deve necessariamente sorgere la morte eterna!.11. Capitolo Sulle cause del diluvio1. (Il Signore:) Tuttavia si accusa Dio e si dice: "Come mai ha potuto Diomandare sulla Terra il flutto del diluvio distruttore di ogni vita, e come ha potutoEgli annientare gli abitanti di Sodoma e di Gomorra?". Oh, non c nulla di pifacile che spiegare questa cosa, giacch a che scopo lasciare pi a lungo grufola-re sul suolo di un mondo degli ammassi di carne animata e adorna, le cui animesi sono tanto allontanate dallantico Ordine divino, da non serbare pi nemmenounultima traccia perfino della coscienza di se stesse, a causa delle esclusive curededicate alla carne!30 31. 2. Pu esservi una forma pi crassa ancora di incarnazione dellanima umana diquella quando in essa perfettamente svanito non solo il semplice presentimentodello spirito divino esistente in lei, ma poi va infine essa stessa perdendosi inmodo che comincia seriamente a negare la propria esistenza, e non pi possibi-le ricondurre in lei la persuasione che essa invece esiste!3. Oh certo, quando una volta che lumanit del mondo sia arrivata a trovarsi insimili condizioni, allora luomo ha anche cessato completamente di essere unuomo, e in questo stato non altro che un animale istintivamente ragionevole ed, magari in via transitoria, del tutto incapace di ogni ulteriore sviluppo dellani-ma e dello spirito. Perci una simile carne deve venire uccisa e lasciata imputri-dire assieme allanima troppo intensivamente incarnata, affinch dopo forsemolte migliaia danni lanima, scioltasi dai vincoli stretti della carne, possa rico-minciare la via della propria educazione e della propria indipendenza, sia su que-sta Terra, sia su un altro pianeta.4. Ma che nuovamente adesso vi siano molto spesso degli uomini, i quali acausa delle immense ed esclusive cure dedicate al mondo, non sanno pi nulladelle loro anime, ci potete constatarlo in parte in voi stessi, in parte nei saddu-cei ed in grandissima parte in tutto il genere umano. Perch oramai non c pinessuno che si rende conto del "chi e che cosa veramente sia unanima!". Se nepronuncia il nome e si dice: "Per lanima mia e nellanima mia", ma se si doman-da a qualcuno: "Amico, sai dirmi chi o che cosa tu intendi per anima?". Allora,di certo, linterrogato resta di stucco e non sa poi pi che pesci pigliare!5. Quando per unanima giunta al punto di non conoscere se stessa e finiscecol dimenticare del tutto che cosa essa , e come , allora ogni considerazione edogni discussione perfettamente inutile! E a Dio non resta altro che permettereche sul suolo della Terra si riattivi lantico processo di annientamento dei corpiumani, ora in maggiore ora in minore stile, a seconda dello stato in cui si trovanogli uomini, a seconda cio che questi hanno ancora qualche cognizione o non nehanno affatto pi dello spirito in loro e della loro anima!6. Simili individui, puramente di carne e devoti al mondo, diventano nel loroaspetto esteriore spesso molto belli e di forme opulenti, specialmente la partefemminile dellumanit. La ragione facilmente comprensibile di questo fenome-no da ricercarsi nella sempre crescente intima unione dellanima con la propriacarne. Gli individui di questa specie per diventano, in seguito a ci, debolissi-mi e quanto mai sensibili ad ogni cattiva condizione esterna. Tali corpi siammalano facilmente ed un lievissimo alito pestifero basta per apportare loroinevitabilmente la morte, mentre altri esseri umani che hanno unanima libera,ed in questa un libero spirito, possono lasciare che su di loro vengano tutti iveleni della Terra, ma niente avr il potere di arrecare loro il bench minimodanno. Perch unanima libera ed il suo liberissimo spirito hanno forza e mezzipi che in abbondanza per opporsi con la massima efficacia a qualsiasi fra i31 32. possibili nemici in realt impotenti, mentre unanima solidamente avvinta in ognisuo punto vitale nei lacci della sua carne maledetta, somiglia ad un gigante stret-tamente incatenato, il quale infine non capace di difendersi pi nemmeno dauna mosca importuna ed costretto a rassegnarsi quando un pigmeo impotenteviene e con un coltello gli separa il capo dal busto molto lentamente ma, proprioper questo, tanto pi dolorosamente". 12. CapitoloCenni missionari 1. Notate bene quello che ora Io vi dir: Quando voi giungete in un luogodove ci sono persone dambo i sessi molto bene acconciate ed ornate e dal corpomolto appariscente, da quel luogo allontanatevi al pi presto, perch l non cniente da fare per il Regno di Dio, essendo l ripetute, almeno per la met, lecondizioni che decisero della sorte di Sodoma e Gomorra. E da un simile luogonemmeno il Giudizio di Dio non mai tanto lontano, giacch simili anime mate-rializzate, che hanno sepolto nella tomba della loro carne quasi ogni coscienzadella loro propria e vera esistenza, strettamente compressa fra i ceppi, e quandola loro bella carne viene sia pure soltanto lievemente in contatto con gli spiritinaturali e rozzi dellaria, maligni e molto incolti ancora, queste anime prigionierenon possono assolutamente difendersi e soccombono alla loro carne, che essendotroppo frammista allanima molto pi sensibile e suscettibile che non la carnedel corpo di unanima libera. 2. Provatevi ad afferrare una delle solite fragili e delicate ragazze cittadine perun braccio od in unaltra parte del corpo, stringetele forte e vedrete come essagrider dal dolore; ma andate invece in campagna da un qualche lavoratore dicampi, il quale, oltre ad accudire al proprio lavoro, ha pure una cura adeguatadella propria anima e di quelle dei suoi figli, e voi potrete afferrare e scuoterecome vorrete le braccia del contadino e dei suoi figli, ma dalle loro bocche nonudrete affatto troppo acute grida di dolore e dangoscia. 3. Voi certo pensate che questa insensibilit derivi dallaspro lavoro e dal conse-guente indurimento del corpo! Oh, per niente affatto, ma questa maggiore insensi-bilit soltanto la conseguenza dello stato dellanima, sottrattasi maggiormentealla schiavit della carne, tramite ogni tipo di rinunce e dabnegazione. Di conse-guenza, poi viene raggiunto anche ladeguato grado dindurimento della carne. 4. Ma laddove si presta ogni cura alla delicatezza della carne, ed esistono perfinodelle scuole speciali nelle quali con ogni specie di esercizi fisici si tende a rendereil corpo pi armonioso nelle sue forme ed infine anche pi delicato possibilemediante oli ed unguenti, l non si parla pi di anime libere e vigorose; e anchequando solo un lieve soffio velenoso giunge a sfiorare simili corpi terribilmenteindeboliti, cosa facile per la morte celebrare la festa del pi abbondante raccolto!32 33. 5. Ed in tali occasioni, nuovamente un coro di lamenti si leva, ed i semicreden-ti lun dopo laltro, aprendo la bocca, dicono: "Ma che razza di diletto pu maiprovare Dio mandando sullumanit continuamente ogni tipo di piaghe?". Tuttoci porta a far credere che, o un Dio veramente non esiste, o che sia troppo subli-me e maestoso per occuparsi dei vermi della Terra, o che si sia fatto bramoso disacrifici e dincensi e che di conseguenza convenga ammansirseLo con riccheofferte, formule magiche e profumi! A meno che, infine, Dio non si sia adirato eora voglia vendicarsi a spese della debole ed innocente umanit; ma allora biso-gnerebbe far penitenza vestiti di sacco e cosparsi di cenere, e si dovrebbero get-tare nel Giordano almeno dodici caproni espiatori! 6. Ma nessuno pensa invece che tutte le sofferenze, tutte le malattie, le guerre,la carestia, la fame e la peste hanno esclusivamente la loro origine in ci che gliuomini, invece di dedicare ogni cura alla loro anima ed al loro spirito secondolOrdine di Dio, la dedicano soltanto al loro corpo! 7. Alle anime morte viene predicato il timor di Dio, nel quale per il predicato-re morto nella sua anima, egli stesso gi da lungo tempo non crede pi, mentrecrede solamente allargomento che oggetto della sua predica ed alleventualeonore ed alla stima che gli possono derivare, quale un predicatore di talento bencoltivato. E cos avviene che un cieco fa da guida allaltro e che un morto pro-pende a rendere vivente laltro, a causa del proprio corpo! Ma quale buon effettoci si pu ripromettere e si pu ottenere da tutto ci a vantaggio di unanima insommo grado ammalata? 8. Io sono un gran Medico e lumanit morta, e per questo completamentecieca, si domanda come mai ci Mi sia possibile! Ma ora dico a voi che Io nonguarisco affatto la carne di nessuno, ma laddove unanima non ancora troppotenacemente frammista alla sua carne, Io non faccio che rendere libera lanima, eridesto per quanto possibile lo spirito sepolto nellanima. Questo allora infondesubito vigore allanima che si rende libera, e poi essa riesce facilmente e in unattimo a ricondurre allordine ed alla normalit quanto c di difettoso e di defi-ciente nella carne. 9. Questa viene comunemente chiamata una guarigione miracolosa, mentrenon si tratta che della guarigione pi naturale e pi conforme allordine di questomondo! Quello che qualcuno ha, egli lo pu anche dare, ma quello che non ha,non lo pu nemmeno dare! 10. Chi ha in s unanima vivente secondo lOrdine di Dio, ed un libero spiritonella sua anima, pu anche rendere libera lanima del proprio fratello, purchessa non sia gi troppo materializzata. E questa poi pu giovare, con tutta faci-lit, al proprio corpo di carne ammalato; ma se il medico dellanima ha egli stes-so unanima gravemente ammalata, pi morta che vivente, come potr maidonare ad unaltra anima ci che a lui manca del tutto? Considerate bene dunquequeste cose! 33 34. 11. Ora Io vi ho indicato quali sono le condizioni per diventare Miei discepoli,e cos pure la causa dei mali del mondo fino alle loro pi vere e profonde fonda-menta! Fate adesso come vi piace! Io non vi accolgo quali Miei discepoli, n viimpedisco di diventarlo, ma se davvero volete diventare Miei discepoli, voidovete anzitutto rendere libere e forti le vostre anime, altrimenti la condizione didiscepoli, in dipendenza dalla Mia Dottrina, a nulla vi gioverebbe!.13. CapitoloNo e larca1. Dopo queste Mie parole, tutti si guardano lun laltro stupiti, e ciascuno tra sdice: E colpa mia! Ed il giovane fariseo non sa che cosa replicare. AncheCirenio e Giulio si mostrano alquanto impensieriti, cos pure Ebal e perfinoGiara, il cui pensiero della propria femminile bellezza comincia ad essere causadi preoccupazione.2. E dopo qualche tempo di profonda meditazione, Cirenio dice: O Signore eMaestro, io ho gi di quando in quando trascorso con Te qualche giorno e qual-che notte, Ti ho visto operare molti prodigi e Ti ho talvolta udito proferire paro-le molto severe, ma niente ha avuto finora tanto potere di scuotermi fin nelprofondo della mia anima, quanto questo Tuo discorso! Perch, secondo questeTue presenti espressioni, la nostra situazione non per niente migliore di quelladi Sodoma e Gomorra, ai tempi di Abramo. E tutte le nostre cure e tutto ilnostro operare completamente "OPTIMA FORMA" (nella forma migliore) cosadi Satana. O Signore! Dura, molto dura questa Dottrina! Purtroppo non si punascondere, sotto nessun pretesto al mondo, che Tu ci hai qui ora ammannito lapi chiara e nuda verit; ma come si fa adesso a mettersi in condizioni tali dapoter, certo con la migliore buona volont, volgere completamente le spalle almondo, per dedicare poi ogni minuto del proprio tempo alla cultura dello spiritoe dellanima?3. Dico Io: O amico mio, niente di pi facile! Tu rimani ci che sei, e chi sei,e continui nel tuo ministero come hai fatto finora, ma non gi agli scopi della tuagloria e considerazione, ma per il molteplice vantaggio dellumanit!4. Perch, vedi, quando ai tempi di No il diluvio venne sopra la Terra, alloraabitata dalla pi corrotta umanit, le acque uccisero, in quella vasta parte delmondo, tutto allinfuori di No, della sua piccola famiglia e degli animali cheegli pot accogliere nellarca, non naturalmente dei pesci.5. Ma come fece No a conservarsi in vita con la sua famiglia, al di sopra ditutte le onde micidiali del gran diluvio? Vedi, egli si trovava nella sua solida arcache il flutto infuriante era costretto a portare sul suo dosso con la massima obbe-dienza, e tale flutto non poteva in nessun modo penetrare nellinterno dellarca,dove avrebbe potuto diventare pericoloso anche alla vita di No!34 35. 6. Questo micidiale diluvio di No, per nel senso spirituale, si mantiene anco-ra sempre sul suolo di questa Terra, ed Io ti dico che questo spirituale e continuodiluvio di No non affatto, in nessun modo, meno pericoloso alla vita delluo-mo del mondo, di quanto lo sia stato il diluvio naturale al tempo di No.7. Ma come ci si pu proteggere contro il pericolo dellaffogamento, nelleacque del diluvio spirituale? Io te lo dico: "Come fece No materialmente, cos sifaccia ora spiritualmente. In questo modo si sar sempre tutelati contro il perico-lo di morire annegati nelle acque del grande diluvio spirituale!8. Detto con altre parole, si dia anche al mondo, secondo lOrdine di Dio, ciche spetta al mondo.9. Larca di No per ciascun uomo la sua vera umilt, lamore suo per il pros-simo e lamore suo a Dio.10. Chi veramente e profondamente umile ed colmo del puro e disinteressa-to amore al Dio Padre ed a tutto il suo prossimo, ed sempre animato dal massi-mo zelo nel servire, per quanto gli possibile, tutti i suoi simili, quegli si faportare in eccellenti condizioni, ed al riparo di ogni invidia, sui flutti altrimentifacilmente micidiali di ogni peccato del mondo ed alla fine di questa sua vita ter-rena. Quando per lui il flutto si abbasser e si perder negli abissi tenebrosi, lasua arca si poser dolcemente sul grand