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La passerella di christo

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Page 1: La passerella di christo

La passerella di Christo e le opportunità per il territorio nel “post evento”

Voglio spendere due parole anch'io sull'iniziativa dell'artista sul lago d'Iseo, perché ritengo ci sia molto da imparare per chi deve promuovere una località situata fuori dai circuiti turistici tradizionali; praticamente il 90% del territorio italiano.

Sappiamo tutti che in ogni piccolo paese della nostra Italia c'è qualcosa di prezioso che meriterebbe di essere ammirato. Il problema è “convincere” i potenziali visitatori a venire a vederlo.

E' la domanda che mi faccio da sempre, ancor prima di diventare direttore d'albergo: “perché un cliente dovrebbe scegliere di visitare una località piuttosto di un'altra?” Domanda che non riguarda soltanto i “Destination Manager”, ma tutti coloro che lavorano in un territorio.

Ho già affrontato l'argomento nei post “la destinazione” e “la differenza fra turista e viaggiatore”. Tutti noi oggi siamo in cerca di stimoli e motivazioni fuori dagli schemi. La realtà virtuale oggi ci consente di guardare il mondo tramite uno smartphone; per esempio:basta entrare in Google Street View per viaggiare sulle strade di tutto il pianeta, comodamente seduti a casa nostra.

La cultura e le opere d'arte sono un patrimonio inestimabile della nostra Italia, ma non basta per catturare l'attenzione della maggior parte della popolazione, lo confermano le presenze dei musei delle nostre provincie lontani dalle grandi città d'arte, e non sono soltanto conseguenza della scarsa comunicazione e valorizzazione delle nostre bellezze da parte degli Enti e del Ministero.

La passerella di Christo ha fatto venire sul lago d'Iseo centinaia di migliaia di persone.

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Molte di loro non c'erano mai state e non ci sarebbero mai andate senza di essa. La pubblicità gratuita di cui il territorio ha beneficiato non ha prezzo. Oggi tutto il mondo sa dov'è il lago d'Iseo, scusate se è poco.

Adesso i responsabili della promozione del territorio dovranno pensare a come “cavalcare”l'onda lunga dell'evento; magari iniziando a rivolgersi a coloro che hanno saputo dell'evento, per invitarli a venire a visitare le località del lago anche senza la passerella: “perché ci sono tante bellezze da scoprire.......”. E poi dovranno anche “convincere” chi ha passeggiato sulle acque a tornare sul lago per vedere ciò che non hanno visto a causa della “distrazione causata dalla passerella.

I disagi subiti dai visitatori e dalla popolazione per la grande affluenza, che ha messo in crisi i trasporti e i collegamenti per le località interessate all'evento, sono dovuti solo al fatto che un numero cosi alto di curiosi non era previsto, e forse neanche prevedibile.

Ciò è la conferma che oggi più che mai non ci sono certezze sui risultati di eventi (vedi Expo), e iniziative promozionali, (neanche i più grandi guru di marketing avrebbero potuto prevedere un risultato cosi grande); “non ci sono ricette magiche”, la molla che fa scattarenelle persone “la voglia” di provare qualcosa di nuovo è sempre più imprevedibile.

Io ho sempre davanti i numeri di coloro che hanno visitato Volterra dopo che era stata girata la saga di Twilight (50.000 nel 2009) che probabilmente non sarebbero mai andati lisenza la motivazione indotta dai film.

Stessa cosa ma con numeri molto più importanti potrebbe avvenire sul lago d'Iseo. Una opportunità irripetibile, che spero gli addetti alla valorizzazione del territorio sapranno sfruttare al meglio, altrimenti diventerà un'altra “occasione mancata”; una delle tante collezionate un po' dappertutto nella nostra penisola.