Angelo Petrosino

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La 5B dell'Anna Frank ha incontrato Angelo Petrosino e ne ha raccontato la storia

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ANGELO PETROSINO

Scrittore e maestroScrittore e maestro

Da piccolo non pensavo affatto di fare lo scrittore. Sono vissuto circondato da gente semplice, operai,

contadini, braccianti che a scuola erano andati poco. Non avevo libri intorno a me e dunque

non poteva nascere il desiderio di fare lo scrittore un giorno.

Ho cominciato a sognare di scrivere libri intorno ai tredici anni.

E dopo anni e anni di scrittura personale, Finalmente nel 1989 il sogno si è realizzato

ed è uscito il mio primo libro. Si intitolava La febbre del Karatè e conteneva dei racconti umoristici i

cui protagonisti erano i miei alunni.

Spero di continuare a

scrivere ancora per molti anni.

La voglia di scrivere e di

raccontare non è mai venuta meno finora e mi auguro di conservarla

inalterata anche in futuro

Hai mai pensato

di smettere

di scrivere?

Quale libro ha avuto più

successo ?

Probabilmente LE FATICHE DI

VALENTINA. E’ stato il primo libro di Valentina

uscito nel 1995 e fu accolto con molta

simpatia da subito. Lo scrissi in sette giorni e ancora oggi conserva la sua vivacità e la sua

freschezza.

Perché la bambina delle sue storie si

chiama Valentina?

L’anno in cui creai il personaggio avevo in

classe ben sei bambine che si

chiamavano Valentina. Mi sembrò un nome molto diffuso e decisi

di adottarlo.

Come mai hai deciso di

usare un’unica

protagonista per un’intera

serie?Quando decisi di avviare la serie di Valentina, nella letteratura per bambini non esisteva un personaggio femminile ben caratterizzato. Quindi fu una grande novità.E’ vero che Valentina è la protagonista maggiore della serie. Ma nei libri sono presenti personaggi secondari molto amati dai bambini: da Tazio a Ottilia, da Irene a Rinaldo e così via.

Hai fatto anche altre serie?

Sì, c’è la serie di JESSICA, quella di GIACOMO e,

adesso, è iniziata quella di ANTONIO, uno dei

personaggi più autentici che ho creato.

Hai in mente di scrivere altri

libri?

Quest’anno ne escono 8 e altri 8 ne

usciranno l’anno prossimo.

Quale dei suoi libri le è piaciuto di più? E quale

meno?

Ho amato tutti i libri che ho scritto e non saprei decidere a quale accordare la preferenza. Sicuramente mi piacciono molto IL VIAGGIO IN ITALIA DI VALENTINA, VALENTINA E I COLORI DEL MONDO, CIAO, IO MI CHIAMO ANTONIO

Per riuscire a scrivere bene,occorre

leggere molto?

Bisogna leggere e scrivere molto ma,

soprattutto, bisogna concentrarsi su

argomenti che si conoscono bene e che

ci stanno a cuore.

E’ un passatempo scrivere

libri?

Scrivere libri richiede impegno e fatica. Ma

se si scrive per passione può anche diventare una attività

che riempie la vita come un magnifico

gioco.

Ti è mai capitato di perderti

nella fantasia?

Da bambino sicuramente. Ma quando scrivo fantastico

poco. Preferisco raccontare le vite e le storie di persone in carne e ossa e concentrarmi sulla quotidianità del mondo.

Valentina è ispirata a una persona, in particolare, che fa parte

della tua vita?

No, è un personaggio creato dalla mia

immaginazione. Ma certo in lei ho riversato

molti aspetti dell’infanzia che ho

conosciuto a scuola.

Quando eri maestro avevi un alunno preferito?

No, mi sono sempre sforzato di essere imparziale con tutti.

La mia è stata ed è una vita in cui gli

altri mi hanno dato molto, ma

anche io ho dato sempre il meglio di

me agli altri.

Se dovesse riassumere la sua vita come

la riassumerebbe

?

Un’ex allieva racconta

Angelo Petrosino è stato un insegnante esemplare. Quello che serve ai bambini in così tenera età è imparare a trovare modi di esprimersi, ed è stato un maestro soprattutto in questo. Ci leggeva dei brani dei suoi libri, poesie e storie senza mai essere noioso, per farci amare la scrittura come la amava lui, e vi garantisco che ci è riuscito. Quando poi ci diceva di scrivere una storia, ci impegnavamo tutti al massimo e nessuno parlava; cercavamo qualcosa di originale per far colpo, in un certo senso. Ci insegnò anche a giocare con le parole per far sì che ci trovassimo a nostro agio con loro e ampliare il nostro vocabolario. Per noi non è stato solo un maestro, ma anche una guida, che ci ha aiutato a trovare una passione nella lettura e nella scrittura.

Angelo Petrosino è stato un insegnante esemplare. Quello che serve ai bambini in così tenera età è imparare a trovare modi di esprimersi, ed è stato un maestro soprattutto in questo. Ci leggeva dei brani dei suoi libri, poesie e storie senza mai essere noioso, per farci amare la scrittura come la amava lui, e vi garantisco che ci è riuscito. Quando poi ci diceva di scrivere una storia, ci impegnavamo tutti al massimo e nessuno parlava; cercavamo qualcosa di originale per far colpo, in un certo senso. Ci insegnò anche a giocare con le parole per far sì che ci trovassimo a nostro agio con loro e ampliare il nostro vocabolario. Per noi non è stato solo un maestro, ma anche una guida, che ci ha aiutato a trovare una passione nella lettura e nella scrittura.

Un’ex collega racconta…Angelo Petrosino, autore di libri per l’infanzia, padre di Valentina è stato

prima di tutto maestro e io ho avuto il piacere e l’onore di averlo come collega in classe, nella nostra scuola Anna Frank per numerosi anni di cui conservo un bellissimo ricordo e durante i quali ho imparato ancora molto sul “mestiere di maestra”.

Angelo incantava ogni giorno i nostri alunni con storie, letture e racconti. Scriveva per i bambini, scriveva ai bambini. I bambini fin dall’inizio, imparando a leggere e scrivere, già si provavano a scrivere storie. Quanti di loro hanno sognato di diventare scrittori da grandi prendendolo come modello.

Angelo amava le lingue, ne parlava correttamente alcune e sapeva insegnarle con passione: francese, inglese, tedesco, spagnolo. Persino con il russo aveva confidenza.

Angelo da bambino era emigrato con la sua famiglia in Francia e anche per questo sapeva essere così accogliente e sensibile con i bambini provenienti da altri paesi e con i figli di immigrati.

Angelo amava le imprese più complesse del suo mestiere. Se un bambino esprimeva difficoltà nell’imparare, trovava in lui un alleato fedele per vincere la sua sfida più difficile. Incoraggiamento e sostegno ma anche ricerca dei modi più avanzati e nuovi per rimuovere l’ostacolo.

Angelo è stato anche maestro per i maestri. Negli incontri ufficiali ma anche nell’attività quotidiana ci suggeriva:

“Leggete ai vostri alunni, lasciate loro il tempo di farlo in silenzio e tranquillità, scrivete per loro e stimolateli a parlare e a scrivere. Per fare tutto ciò dovete leggere anche voi, dovete studiare e ascoltare le parole e i pensieri dei bambini. Un buon maestro deve dare l’esempio. Non vi stancherete perché i bambini sono una miniera di creatività e sorprese e vi ripagheranno sempre delle fatiche e dell’impegno”.

Giovanna Morando

Angelo Petrosino dal 1964 si trasferisce a Chivasso (To). A Torino si diploma e frequenta l’università.

Nel 1970 inizia a insegnare nella scuola elementare Anna Frank di Torino.

Il primo libro per bambini esce nel 1989, si intitola “La febbre del karatè”, è una raccolta di racconti che hanno per protagonisti i suoi alunni.

• “Dobbiamo sempre sforzarci di sentire come nostre le vite degli altri, sia da piccoli sia da grandi”

Angelo Petrosino

Un sentito ringraziamento ad Angelo da tutti gli insegnanti e da tutti gli

alunni del plesso Anna Frank di Torino per la collaborazione costante e i molteplici insegnamenti.

Classe 5^B Anna Frank A.S. 2012-2013