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Centro Studi Sintesi s.r.l.via San Donà,14 30174 Venezia – Mestre tel. 041.26.97.811 fax 041.53.69.405 www.centrostudisintesi.com info@centrostudisintesi.com
L’IMPRENDITORIA IN EMILIA ROMAGNA
Analisi delle imprese “rosa” e delle potenzialità al femminile della Regione
Catia VenturaCentro Studi Sintesi
Ravenna, 26 luglio 2013
A cura di
I NUMERI DELLE IMPRESE “ROSA” IN EMILIA ROMAGNA
Il 20,9% delle imprese registrate al 31 marzo 2013 in Emilia Romagna sono gestite da donne. A livello nazionale l’Emilia Romagna è l’ottava regione per numerosità di imprese femminili, infatti, si trovano nel territorio il 6,9% delle imprese condotte da donne.
LE IMPRESE FEMMINILI IN EMILIA ROMAGNA RESISTONO ALLA CRISI
SONO 97.846 LE IMPRESE “ROSA” DELL’EMILIA ROMAGNA
Rispetto al 2007 le imprese femminili in Emilia Romagna sono cresciute di quasi il 3% compensando in parte la perdita di oltre 14.000 aziende gestite da imprenditori di genere maschile. Nello stesso periodo le imprese femminili italiane sono cresciute solo del 0,1%, segno di come L’Emilia Romagna sia una regione che accresce il potenziale femminile.
Fonte dei dati Infocamere
A cura di
I NUMERI DELLE IMPRESE “ROSA” IN EMILIA ROMAGNA
IL 37% DELLE IMPRESE “ROSA” È SITUATA A BOLOGNA ED A MODENA
Bologna, Modena e Reggio Emilia raggruppano quasi il 50% delle imprese condotte da donne dell’Emilia Romagna. Ma confrontando il dato con le imprese presenti nel territorio, l’imprenditoria femminile è maggiormente presente a Rimini e Piacenza. Mentre ha avuto un incremento maggiore a Modena e Rimini.
Fonte dei dati Infocamere
A cura di
I NUMERI DELLE IMPRESE “ROSA” IN EMILIA ROMAGNA
IL 28% DELLE IMPRESE “ROSA” SI OCCUPA DI COMMERCIO
27,6%
15,4%
14,6%
10,8%
10,3%
10,0%
4,6%
2,1%
2,0%
1,4%
1,2%
30,6%
17,9%
11,6%
9,5%
9,6%
8,7%
4,9%
2,1%
2,0%
1,5%
1,7%
Commercio all'ingrosso e al dettaglio
Agricoltura ed estrazione minerali
Attività immobiliari, servizi alle imprese ed altre attività professionali ed imprenditoriali
Altri servizi collettivi e personali
Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione
Manifattura
Costruzioni
Servizi di informatizzazione e comunicazione
Attività finanziarie ed assicurative
Trasporti e magazzinaggio
Amministrazione pubblica, istruzione, sanità e assistenza sociale
EMILIA ROMAGNA
ITALIA
Forte presenza di imprenditoria femminile nel commercio (27,6%), nell’agricoltura (15,4%) e nei servizi sia alle imprese che alle persone. Risultati in linea con la distribuzione nazionale.
Da un’analisi di RED-Sintesi emerge come le imprese condotte da donne dell’Emilia Romagna abbiano contribuito nel 2011 alla creazione del 20,3% del valore aggiunto regionale pari ad oltre 25 miliardi di euro.
Dati al 30 giugno 2012 - Infocamere
17,2%
11,1%
9,3%
5,9%
5,5%
4,5%
Altri servizi pubblici, sociali e personali
Commercio al dettaglio e all'ingrosso, riparazione
autoveicoli
Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca ed altro
Costruzioni
Metallurgia, fabbricazione di prodotti in metallo
Industrie tessili e dell'abbigliamento
A cura di
I NUMERI DELLE IMPRESE “ROSA” DELLA CNA EMILIA ROMAGNA
SONO 24.120 LE IMPRENDITRICI ASSOCIATE A CNA EMILIA ROMAGNALe imprenditrici rappresentano il 23,8% degli iscritti e nel 6,5% dei casi sono nate all’estero. Il 50% delle imprese “rosa” della CNA EMILIA ROMAGNA ha almeno 10 anni di storia. Si registra una prevalenza di imprenditrici con oltre 50 anni (48,6%), ma non manca la componente “giovane” il 23,5% delle imprenditrici iscritte ha meno di 40 anni ed il restante 27,9% ha un’età compresa tra i 40-49 anni.
Dati CNA Emilia Romagna al 30 giugno 2013
IL 28% SI OCCUPA DI SERVIZI E COMMERCIO
IL 44% È A BOLOGNA E MODENA
23,0%
21,5%
13,5%
10,2%
8,0%
7,6%
7,5%
5,0%
2,2%
1,5%
Modena
Bologna
Reggio Emilia
Forlì-Cesena
Rimini
Ravenna
Ferrara
Parma
Imola
Piacenza
A cura di
LE DIFFICOLTÀ DI FARE IMPRESA*
ALLE IMPRENDITRICI VIENE RICHIESTO MAGGIOR IMPEGNO
BISOGNA PUNTARE SULLE COMPETENZE PROFESSIONALI
I LIMITI “FEMMINILI”: CULTURA E DIFFICOLTÀ DI CONCILIAZIONE
Il 70% delle imprenditrici intervistate concorda sul maggior impegno richiesto alle donne per ottenere gli stessi riconoscimenti professionali degli uomini. Difficoltà che per quasi la metà delle intervistate diventa discriminazione, avvertite in particolare all’inizio dell’attività imprenditoriale.
Per avere successo nel mondo imprenditoriale è necessario puntare su cultura imprenditoriale e competenze professionali. È necessario dare priorità al lavoro e avere buone doti relazionali per creare una rete strategica. Poco o niente, invece, conta l’aspetto estetico, elemento forse più decisivo se si tratta di farsi assumere, non certo se si è titolari di sé stesse.
In Italia non ci sono molte donne nei posti di potere/decisionali sia a causa di una cultura conservatrice del mondo produttivo ed istituzionale che per le difficoltà di conciliazione lavoro – famiglia. In un sistema paese che si pone l’obiettivo del 69% di occupazione femminile entro il 2020, ragionare con il 18,7% di bambini iscritti al nido, vuol dire programmare lo sviluppo economico senza le fondamenta.
* Risultati emersi da un’indagine nazionale effettuata ad un campione di 600 imprenditrici
A cura di
PER IL FUTURO: PUNTARE SULLA RETE*
COME AUMETARE LA COMPETITIVITÀ
Per accrescere la competitività aziendale il 29% ritiene che sia meglio agire da soli per non consentire ai possibili rivali di acquisire propri clienti, mentre il 17% preferisce puntare sulla crescita dimensionale. Ma si delineano anche nuove aperture verso le altre imprese: il 27% delle imprenditrici individua come strategia vincente per la competitività la collaborazione con altre imprese, mentre il 18,3% ritiene sia utile stringere accordi commerciali. Vi è poi una proporzione più ridotta di imprenditrici (8,1%) che individua i mercati internazionali come il luogo in cui anche le piccole imprese devono misurarsi.
LE RETI DI IMPRESA: ESPERIENZE PASSATE E FUTURELe difficoltà nel realizzare progetti di collaborazione tra imprese sono notevoli, solo il 15% delle imprenditrici ha effettivamente partecipato ad una rete tra imprese e nel 60% di questi casi la collaborazione è ancora in atto. Nell’immediato futuro 4 imprenditrici su 10 si dichiarano molto o abbastanza propense a partecipare ad una esperienza di collaborazione. Il consenso aumenta con il diminuire dell’età: la metà delle intervistate sotto i 45 anni dimostra molto o abbastanza interesse alla collaborazione, contro il 35,8% delle capitane d’impresa dai 45 ai 55 anni, e nemmeno il 30% delle “over 55”.
* Risultati emersi da un’indagine nazionale effettuata ad un campione di 600 imprenditrici
A cura di
LE POTENZIALITÀ FEMMINILI IN EMILIA ROMAGNA
INDICATORE “POTENZIALITÀ” IN ROSA: EMILIA ROMAGNA AL 5° POSTO
L’indicatore cerca di individuare le regioni italiane dove si esprime il maggior potenziale femminile.
AMBITI ANALIZZATI:
- Mercato del lavoro/Imprenditorialità: occupazione, disoccupazione, precariato, NEET, imprenditorialità, accesso a professioni altamente specializzate;- Benessere economico: retribuzioni dipendenti, risparmio, reddito famiglia, indice di povertà economica;- Istruzione e formazione: Abbandono agli studi; iscrizione scuola superiore, laureate, partecipazione non occupate ad attività formative- Conciliazione famiglia e lavoro: bambini che usufruiscono asilo nido, congedo parentale maschile, part-time, donne non attive per mancanza di servizi.
A cura di
LE POTENZIALITA’ FEMMINILI IN EMILIA ROMAGNA
LAVORO ED IMPRENDITORIALITÀ
Il lavoro femminile è ben sviluppato in Emilia Romagna: tasso di occupazione femminile elevato e la disoccupazione nettamente inferiore alla media nazionale, così come il precariato e le giovani NEET. Solo l’imprenditorialità risulta più bassa della media nazionale, caratteristica comune nelle regioni del Nord, in quanto è maggiormente presente nelle zone in cui la mancanza di lavoro “obbliga” a diventare imprenditori.
BENESSERE ECONOMICO
l’Emilia Romagna si caratterizza per un benessere economico elevato. Le retribuzioni femminili delle dipendenti in Emilia Romagna sono superiori alla media Italia e solo il 5,6% degli individui di genere femminile è al di sotto della soglia di povertà (valore Italia 14,5%). Anche la propensione al risparmio e il reddito delle famiglie con capofamiglia di genere femminile è superiore al valore nazionale, tutti gli indicatori individuano un buon livello di benessere nel territorio.
A cura di
LE POTENZIALITA’ FEMMINILI IN EMILIA ROMAGNA
CONCILIAZIONE LAVORO E FAMIGLIA
Primato nazionale dell’Emilia Romagna per il numero di bambini dagli 0 a 2 anni che frequenta un servizio per l’infanzia pubblico (il 29,4% contro una media nazionale del 14%).L’utilizzo del congedo parentale maschile ed il numero di donne che dichiara di non essere attiva per la mancanza di servizi è in linea con il valore Italia, mentre risulta minori la percentuale di donne a part-time (il 30,2% contro il 31,2% nazionale).
ISTRUZIONE
Buoni i risultati relativi all’istruzione: Il livello di iscrizione alla scuola secondaria è alto così come le laureate tra i 30-34 anni. In linea con la media nazionale la formazione delle non occupate e le laureate in discipline tecnico-scientifiche. Risulta più basso del dato Italia l’abbandono degli studi post licenza media femminile (il 13,2% contro il 15,2%).
A cura di
LE DONNE AL VERTICE
L’EMILIA ROMAGNA AL 1° POSTO
Qual è la regione con il maggior numero di donne ai posti di comando? Con il maggior numero di dirigenti? Con la maggior rappresentanza politica femminile? L’EMILIA ROMAGNA.
La regione si conquista questo primato soprattutto grazie all’ottima rappresentanza in ambito politico.
Il 28,4% degli amministratori comunali (sindaco, vice-sindaco, assessore, consigliere) in Emilia è di genere femminile (valore Italia 20,3%). A livello provinciale si abbassa al 26,1% (valore Italia 14,8%) e regionale al 23,8% (valore Italia 14,8%).
La buona situazione dirigenziale e remunerativa consente di completare il quadro portando l’EMILIA ROMAGNA al primo posto.
Centro Studi Sintesi s.r.l.via San Donà,14 30174 Venezia – Mestre tel. 041.26.97.811 fax 041.53.69.405 www.centrostudisintesi.com info@centrostudisintesi.com
L’IMPRENDITORIA IN EMILIA ROMAGNA
Analisi delle imprese “rosa” e delle potenzialità al femminile della Regione
Catia VenturaCentro Studi Sintesi
Ravenna, 26 luglio 2013
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