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Che cos’è un’emozione
In ambito psicologico, le emozioni vengono considerate comereazioni ad uno stimolo ambientale, di breve durata, cheprovocano cambiamenti a tre livelli:
Fisiologico: modificazioni fisiche e fisiologiche (respirazione,pressione arteriosa, battito cardiaco, digestione, secrezioni,circolazione ecc.)
Comportamentale: cambiano le Espressioni Facciali, lapostura, il tono della voce e le reazioni (attacco o fuga, peresempio);
Psicologico: si modifica la sensazione soggettiva, si altera ilcontrollo di sé e delle proprie abilità cognitive
Un bambino tanto più è piccolo, tanta meno esperienza ha del mondo e delle reazioni emotive ad
esso associate
Avrà dunque, maggiore difficoltà nell'identificare il proprio vissuto emotivo e ciò che gli crea disagio
Le emozioni di base
Definite anche “emozioni semplici”, hanno un chiaro corrispettivo neurofisiologico, sono presenti in tutte le culture.
Essenziali perché permettono la sopravvivenza dell’individuo e della specie:
GIOIA
PAURA
RABBIA
TRISTEZZA
DISGUSTO
LA GIOIA
La GIOIA è rappresentata da un senso generale diappagamento complessivo che può manifestarsi inaree specifiche della vita di un individuo quali adesempio: il matrimonio, il lavoro, il tempo libero, irapporti sociali, l'autorealizzazione e la salute.
I segnali fisici più evidenti sono:Piccole rughe intorno gli occhi – palpebra inferiore e guance rialzate – sorriso
La felicità è anche legata al numero e all'intensità delle emozioni positive che la persona sperimenta.
Spesso le persone felici si sentono più libere e spontanee, riferiscono una sensazione di benessere in relazione a se stesse e
alle persone vicine e infine descrivono il mondo circostante in
termini più significativi e colorati.
chi è felice sorride spesso.In effetti il sorriso, sovente accompagnato da uno sguardo luminoso e aperto, è la manifestazione
comportamentale più rappresentativa, inconfondibile e universalmente riconosciuta della felicità e della gioia.
LA PAURA
forte spiacevolezza e intenso desiderio di evitamento nei confronti di un oggetto o situazione
giudicata pericolosa
E' accompagnata da: tensione muscolare e immobilità
DOVE NASCE LA PAURA?
PAURA INNATA
Originata da:
- Stimoli fisici molto intensi
- Persone/oggetti sconosciuti
- Situazioni di pericolo
- Interazione con persone e/o animali aggressivi
PAURA APPRESA
Originata da:
CONDIZIONAMENTO che può trasformare un qualunque stimolo neutro in stimolo fobico, mediante la pura associazione per vicinanza spaziale e temporale ad uno stimolo originariamente fonte di paura.
COME IL CORPO REAGISCE ALLA PAURA?
La "faccia delle paura" si manifesta in un modo molto caratteristico: occhi sbarrati, bocca semi aperta, sopracciglia avvicinate, fronte
aggrottata. Questo stato di tensione dei muscoli del viso rappresenta l'espressione della paura che è ben riconoscibile
anche in età precoce e nelle diverse culture.
I segnali fisici più evidenti sono:Sopracciglia alzate che tendono ad unirsi, palpebra superiore alzata e palpebra inferire
tesa,Bocca aperte e labbra tese verso l'esterno
LA RABBIA
E' un'emozione primitiva osservabile, dunque, sin dai primi mesi di vita dei bambini.
Moltissimi risultano essere i termini linguistici che si riferiscono a
questa reazione emotiva: collera, esasperazione, furore ed ira
rappresentano lo stato emotivo intenso della rabbia; altri invece
esprimono lo stesso sentimento ma di intensità minore, come
irritazione, fastidio, impazienza
DA DOVE NASCE LA RABBIA?
La rabbia rappresenta la tipica reazione alla
frustrazione e alla costrizione, sia fisica che
psicologica
L'elemento che viene maggiormente valutato da chi si
arrabbia è la volontà e l'intenzionalità dell'altro.
DESTINATARI FINALI DELLA RABBIA
1) Oggetto o persona che provoca la frustrazione
2) Oggetto o persona diversi rispetto a quello che provoca la frustrazione (spostamento obbiettivo)
3) verso se stessi (autolesionismo e autoaggressione)
COME IL CORPO MANIFESTA LA RABBIA?
Essa possiede una tipica espressione facciale, ben riconoscibile in tutte le
culture studiate: l'aggrottare violento della fronte e delle sopracciglia e
lo scoprire e digrignare i denti; queste rappresentano le modificazioni
sintomatiche del viso che meglio esprimono l'emozione della rabbia;
tutta la muscolatura del corpo può estendersi fino all'immobilità.
Segnali fisici:Sopracciglia abbassate e tendenti ad unirsi al centro – palpebra superiore ed
inferiore tesa -Bocca serrata con labbra tese
Gli studi sugli effetti dell'inibizione delle manifestazioni aggressive sembrano indicare che chi non esprime in alcun modo i propri sentimenti di rabbia tende a viverli per un tempo più lungo.
DISGUSTO E DISPREZZO
Sono emozioni capaci di mettere in guardia lepersone da situazioni potenzialmentepericolose o poco gradite.
Si manifestano non prima dei 15/18 mesi e sonofortemente influenzati da regole sociali eculturali che si apprendono durante lo sviluppo.
MANIFESTAZIONE FISICA
Il disgusto è riconosciuto e si manifesta in modo universale tramite un'espressione facciale molto caratteristica e poco controllabile che consiste
principalmente nell'arricciare le narici e nell'allargare la bocca come per spingere fuori il
suo contenuto.
L'emozione del disgusto, quando è particolarmente intensa, è accompagnata da nausea e vomito.
Generalmente di fronte ad un oggetto che provoca disgusto tutto il corpo si contrae e cerca di allontanarsi
dall'oggetto in questione.
Segnali fisici:Naso arricciato – bocca aperta e labbra piegate verso l'esterno
PERCHE' E' IMPORTANTE RICONOSCERE LE EMOZIONI?
E’ utile riconoscere quali sono le emozioni che non ci fanno stare
bene, per cercare di trasformarle quando diventano troppo
intense.
Ricorda: si può cambiare solo ciò che si accetta!
Per riuscire a cambiare quello che non va dobbiamo cercare di
non essere sopraffatti dalle nostre emozioni.
APPRENDIMENTO ED EMOZIONE
L'idea che le emozioni abbiano una grande influenza sugli apprendimenti scolastici è suffragata da molteplici studi ed osservazioni scientifiche.
L'organizzazione neuroanatomica spiega chiaramente 2 fenomeni ben noti:
- I ricordi hanno una dimensione emotiva
- Gli allievi ricordano soprattutto ciò che gli interessa
Le emozioni negative, ed in particolar modo la PAURA, sono in grado di assorbire tutte le nostre
energie cognitive ogni volta che possono.
Da qui gli effetti deleteri per l’apprendimento scolastico di un ambiente domestico angoscioso, caratterizzato da trascuratezze o abusi, oppure di
un ambiente scolastico ansiogeno, dove avvengono atti di bullismo.
Intelligenza Emotiva
L'intelligenza emotiva coinvolge l'abilità di
percepire, valutare ed esprimere un'emozione;
l'abilità di accedere ai sentimenti e/o crearli
quando facilitano i pensieri; l'abilità di capire
l'emozione e la conoscenza emotiva; l'abilità di
regolare le emozioni per promuovere la crescita
emotiva e intellettuale”
Componenti intelligenza emotiva:
Consapevolezza di sé, la capacità di produrre risultati riconoscendo le proprie emozioni;
Dominio di sé, la capacità di utilizzare i propri sentimenti per un fine;
Motivazione, la capacità di scoprire il vero e profondo motivo che spinge all'azione;
Empatia, la capacità di sentire gli altri entrando in un flusso di contatto;
Abilità sociale, la capacità di stare insieme agli altri cercando di capire i movimenti che accadono tra le persone.
APPRENDIMENTO EMOTIVO
L'apprendimento va considerato come unprocesso globale che incorpora anche leemozioni positive o negative che proviamoanche inconsapevolmente.
Attraverso le situazioni emotivamentecoinvolgenti l'apprendimento risulta non solo piùpiacevole ma anche più efficace e diventaquindi indispensabile in un'ottica diapprendimento globale considerare anchel'aspetto emozionale.
Nella costruzione di un percorso diapprendimento, il fattore emozionale vaquindi considerato come un componenteindispensabile all'apprendimento stesso e sipuò quindi affermare che:
senza emozione non ci sia apprendimento!!!
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