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Comunicazione d’emergenza nazionale/globale

Comunicazione di crisi aziendale

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COMUNICAZIONE DI CRISI

Un’emergenza sanitaria davvero epocale

• Istituzioni, imprese e persone alle prese con la comunicazione di un evento globale e rapidissimo nella sua evoluzione

• Comunicazione gestita dai mass media ma anche dalla disintermediazione di massa: per un’emergenza di questa portata è la prima volta

• Risultato: si è generata una infodemia

• Scienziati e comunicatori per primi dovrebbero sempre ricordare che condividere è una responsabilità

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Infodemia

• Non è un termine coniato dall’OMS

• Il termine infodemia compare per la prima volta nel 2003 in un articolo di David J. Rothkopf (Washington Post, "Whenthe Buzz Bites Back", 11 maggio 2003)

• “Circolazione forsennata di informazioni contraddittorie. Spesso non vagliate con precisione, non verificate, cherendono difficile orientarsi su un determinato tema, argomento, fenomeno per la difficoltà di individuare fontiaffidabili e certe”

• Il termine infodemia è stato utilizzato nel 2015 da Gianfranco Manfredi, Disaster Manager, nella maniera forse più vicina a quello che stiamo vivendo oggi

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Condividere è una (co)responsabilità

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Milano 20 febbraio 2020

All’infodemia purtroppo hanno contribuito, nella fase iniziale, anche gli «addetti ai lavori»

Come rileva il sociologo Andrea Fontana (su Formiche.net):

«Mentre l’epidemia biologica avanza, l’epidemia cognitiva accelera con informazioni di tutti i tipi fornite da fonti rilevanti»

«Mentre l’epidemia biologica avanza, l’epidemia cognitiva accelera con informazioni di tutti i tipi date da fonti rilevanti. Medici, virologhi, esperti della salute pubblica in queste ore hanno fatto affermazioni che sono poi state spesso riportate, dai mezzi informativi, in modo contraddittorio. Tra i tanti modi di diffondere notizie mi ha colpito questo: alcune dichiarazioni del prof. Fabrizio Ernesto Pregliasco e poi della prof.ssa Maria Rita Gismondo, prima diffuse dal Huffpost Italia e poi riprese anche da altre testate giornalistiche» (Andrea Fontana, sociologo)

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La comunicazione delle istituzioni(nella percezione dei cittadini)

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• La comunicazioni istituzionale complessiva, soprattutto se paragonata a quello che è accaduto in altri Paesi, è stata percepita come abbastanza puntuale anche perché non ha nascosto la gravità della situazione

• «Troppi» i portavoce delle Istituzioni (Presidente del Consiglio, Ministri, Governatori, Capo della protezione civile, Presidente ISS, Assessori, Consiglieri…) in una comunicazione non sempre coordinata e a tratti assurdamente polemica in un momento delicato

• La comunicazione del Presidente della Repubblica, nei riguardi sia dei cittadini sia delle istituzioni europee, è ad oggi quella più diffusamente percepita come un valore aggiunto

Da un indagine (dal 16 al 23 marzo) senza pretese di scientificità condotta su un campione di 100 rispondenti (fascia d’età 14-90, 53% donne, 47% uomini;) per verificare gli umori già rilevati sui mass media e sui social media

La comunicazione deipartiti e dei sindacati

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• Partiti (di maggioranza e di opposizione): una comunicazione altalenante, ondivaga, con cambi improvvisi di strategia e di parole chiave (da «appriamo, aprimamo, apriamo» a «chiudiamo, chiudiamo, chiudiamo») innescando nella tragedia anche elementi di farsa

• L’eccezionalità dell’evento e la consapevolezza solo progressiva delladimensione del rischio non possonogiustificare una comunicazione così immaturae, a tratti, anche irresponsabile

• All’estero la comunicazione delle forzepolitiche non sembra aver dato prove migliori

• Sindacati: la loro voce si è percepita poco e l’improvvisa minaccia di uno scioperogenerale è, allo stato, poco compresa e poco condivisa

Anche la stampa estera ci mette del suo

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La mappa della CNN mostra un’Italia che avrebbe contagiato il mondo…

INFODEMIA è ANCHE QUESTO

Stati d’animo, umori, commenti, analisi cambiano in continuazione

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L’Italia da untore ad apripista virtuosa dell’Occidente

L’Italia un esempio…

Seguite l’Italia…

Attenzione alle statistiche fai da te: inquinano l’informazione

«Uno dei ruoli più importanti che la statistica è chiamata a svolgere è quello di contribuire alla costruzione dell’informazione, partecipando con il supporto dei dati ad un processo finalizzato all’ampliamento della conoscenza dei principali fenomeni sociali»

Quindi non mettiamo a raffronto dati costruiti su campioni non omogenei e

criteri che ancora non conosciamo!

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Prematuro e infondato confrontare i dati di questo bollettino, tra l’altro mentre il fenomeno è in forte evoluzione, con dati di altri Paesi basati su criteri di rilevazione non omogenei ai nostri e che conosciamo ancora solo superficialmente

Questo grafico avrebbe aiutato a capire fin dall’inizio

l’obiettivo più importante

12Evitare il collasso della struttura sanitaria

Con grande semplicità, sobrietà ed efficacia lo spiega

Piero Angela

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Q

Nell’emergenza siamo tutti comunicatori

Certo, con livelli diversi di visibilità, influenza e quindi responsabilità.

Ma siamo certamente parte di un tutto.

Se facciamo sistema batteremo due pandemie: quella biologica e quella cognitiva

Questo quello che i 100 intervistati chiedono alla Comunicazione de:

• Le Istituzioni: devono coordinarsi sugli stessi obiettivi prioritari e parlare, anche se attraverso più rappresentanti, con un unico tono di voce a supporto delle stesse scelte

• La Politica: deve confrontarsi per individuare le strategie più paganti non per prevalere e denigrare l’avversario

• La Stampa: rifuggire da titoli enfatici, contenuti a effetto, statistiche improbabili o interpretate in maniera implausibile, notizie e fonti non verificate e linguaggi non comprensibili da un pubblico generalista;

• La Scienza: ripristinare ogni volta una visione rigorosa del fenomeno evitando polemiche pubbliche ed ipotesi di studio

• I cittadini: usare i Social con lo scopo di rafforzare il senso di comunità perché siamo davvero tutti sulla stessa barca, evitando di dare spazio a catene di Sant’Antonio di cui non si conoscono gli autori e le vere motivazioni e finalità

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• Quanto più è vasto il pubblico al quale la comunicazione d’emergenza si rivolge tanto più il linguaggio deve essere tempestivo, chiaro, di immediata comprensibilità.

• Se il pubblico è l’intera popolazione italiana, le istituzioni, la politica, i media devono evitare un inutile itanglese:

occorre rispettare il droplet

si rende necessario il social distansing

è l’ora del lockdown

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Quelle imprese da mettere in cornice:

«… Un primario d'ospedale in pensione, il dott. Renato Favero, ha suonato alla nostra porta, ci ha fatto una lezione di anatomia sul funzionamento di polmoni, alveoli, virus e polmonite, per poi chiederci di aiutarlo nell'impresa di trasformare maschere da sub in maschere per la respirazione da utilizzare in ospedale».

E ce l’hanno fatta!

Una storia da mettere in cornice

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Quelle imprese da mettere in cornice:

«… Un primario d'ospedale in pensione, il dott. Renato Favero, ha suonato alla nostra porta, ci ha fatto una lezione di anatomia sul funzionamento di polmoni, alveoli, virus e polmonite, per poi chiederci di aiutarlo nell'impresa di trasformare maschere da sub in maschere per la respirazione da utilizzare in ospedale».

E ce l’hanno fatta!

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Una storia esemplare d’innovazione e senso della comunitàin un’emergenza epocale

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«Non chiamateci, come alcuni hanno fatto, geni. Il genio semmai è tale Venturi, che ha individuato il principio fisico che noi ci siamo limitati ad applicare, come qualunque altro ingegnere avrebbe fatto. Non c’è genio nel pezzo di cui tutti parlano, c’è solo applicazione di un principio fisico»

Marco RuoccoProject Officer di Isinnova

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L’impresa ai tempi della pandemia

Una visione interessante per i comunicatori d’impresaproiettata nel «dopo pandemia»

Esercitazione flash? No, stavolta differita.

Vi chiediamo un video

un’auto video intervista

Scopo: impariamo a narrare il contesto intorno a noi e a esporre il nostro punto di vistaDurata massima: 1’Quando: entro il 30 marzoDove: scaricherete il video su una piattaforma che vi sarà indicataFormato: mp4 in via preferenziale, ammessi quelli più diffusiVincoli: sceneggiatura, regia, interpretazione e montaggio sono del tutto liberiPrivacy: il video sarà utilizzato solo per scopi di formazione e autoformazione. In ogni altro caso, vi chiederò una preventiva autorizzazione

Contenuto• Chi sono

(sintetico come un profilo sui Social)

• La crisi che stiamo vivendo (raccontata dal vostro punto di vista)

• Le prospettive (come vedete il futuro e la ripresa)

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