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Corso di Laurea in Infermieristica

Corso Integrato di Fondamenti di Infermieristica Clinica

LA COMUNICAZIONE:aspetti teorico-assistenziali

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La comunicazione…

• EGAN: “Non si ascolta solo con le orecchie, ma anche con gli occhi ed il senso del tatto. Si ascolta divenendo consapevoli dei sentimenti e delle emozioni che nascono dentro se stessi e nel contatto con gli altri (ciò vuol dire che la risonanza emotiva è un altro orecchio); si ascolta con la mente, con il cuore e con l’immaginazione. Si ascoltano le parole degli altri, ma anche i messaggi che restano al fondo delle parole o sono codificate nei comportamenti che accompagnano le parole”.

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La comunicazione…

• EGAN: “Si ascolta la voce, il contegno, il vocabolario e la gestualità dell’altro.

Si ascolta il contesto, i messaggi verbali e gli schemi linguistici, nonché i movimenti del corpo degli altri.

Si ascoltano i suoni e si ascoltano i silenzi”.

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Ancora…

• L’insieme di processi psico-fisici attraverso i quali il comportamento di un individuo influisce su quello di un altro

(ALLAMANI, 1983)

• Un processo mediante il quale alcuni contenuti di una determinata realtà vengono manifestati e trasmessi ad un’altra realtà mediante l’uso di mezzi simbolici

(BARON, 1987)

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…..

• Insieme dei processi per i quali le informazioni, le idee, opinioni, atteggiamenti, vengono trasmessi e ricevuti per stabilire la base di una comune intesa.

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ETIMOLOGIA LATINA

DA COMMUNIS

condividere, socializzare, trasmettereinformazioni, scambiare, interagire, entrare inrelazione, mettere in comune qualcosa conaltri.

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Per attivare il processo comunicativo è indispensabile che si realizzino tre condizioni:

Avere l’intenzione di comunicare (decidere volontariamente di trasmettere a qualcuno informazioni e messaggi)

Essere almeno in due (cioè chi produce il messaggio e chi lo riceve, al fine di realizzare una bidirezionalità del rapporto)

Avere una base comune di relazione (conoscere e comprendere il linguaggio che si intende usare in una determinata occasione)

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SCOPO DELLA COMUNICAZIONE

Sopravvivenza

Relazioni umane“la comunicazione è considerata veicolo

fondamentale per stabilire relazioni tra i

componenti di una comunità o di un gruppo, come

un sistema inserito in una situazione sociale.

E’ matrice sociale della vita moderna”

(A. Porcheddu, 1984)www.slidetube.it

Trasmissione di informazioni

Processo attraverso il quale si acquisiscono il maggior

numero di conoscenze.

Comunicazione Strumento di Conoscenza

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STRUTTURA DEL PROCESSO DI COMUNICAZIONE SECONDO ROMAN JAKOBSON

EMITTENTE RICEVENTE

CODICE

MESSAGGIO

REFERENTE

CANALE CANALE

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In dettaglio gli elementi che costituiscono lo

schema di R. Jakobson sono:

EMITTENTE colui che formula un messaggio con fini

comunicativi

RICEVENTE la persona a cui il messaggio è destinato

MESSAGGIO il contenuto della comunicazione,

l’informazione

REFERENTE l’argomento

CODICE il linguaggio di segni utilizzato

CANALE il mezzo, l’elemento fisico attraverso cui fluisce il

messaggio

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MODALITA’ COMUNICATIVE

COMUNICAZIONE VERBALE (caratterizzata dalla lingua parlata)

COMUNICAZIONE NON VERBALE

(caratterizzata dal linguaggio del corpo, gestuale,

mimica facciale, prossemica…)

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L’uomo per comunicare usa diversi codici,

verbali e non verbali.

Spesso tali codici si integrano tra loro trasmettendo

informazioni non identiche ma congruenti

(per es. i gesti illustratori che accompagnano il

linguaggio parlato).

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COMUNICAZIONE VERBALE

• Varia tra gli individui a secondo della cultura, dell’età, del contesto, delle condizioni spazio-temporali

• Varia a secondo del tono di voce, esprimendo gioia, tristezza, dispiacere, allegria…

• Varia a secondo della velocità e del ritmo della conversazione

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Fattori che influenzano il processo di comunicazione verbale

• Fattori fisici

• Spazio personale

• Percezione

• Funzione, relazione e fine

• Tempo e luogo

• Attitudini

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Per una comunicazione verbale efficace è importante:

• La semplicità

• La chiarezza

• La pertinenza

• L’adeguatezza

• La credibilità

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COMUNICAZIONE NON-VERBALE

I codici non verbali, si basano su segni capaci di colpire i sensi e sono usati sia dagli uomini che dagli animali. I più importanti tra essi sono:

CODICI VISIVI O ICONICI, costituiti da segnali che si percepiscono con la vista e che utilizzano colori, luci, immagini (rientra in questa categoria il linguaggio gestuale).

CODICI ACUSTICI O SONORI, percepiti attraverso l’udito e costruiti su un sistema di suoni e rumori.

CODICI OLFATTIVI E GUSTATIVI, basati rispettivamente sull’olfatto e sul gusto.

CODICI TATTILI, percepiti attraverso il senso del tatto, come “l’alfabeto Braille” utilizzato dai ciechi; riguardano anche i “contatti fisici” tra due persone: carezze, schiaffi, abbracci, strette di mano.

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La comunicazione non-verbale e i suoi linguaggi caratteristici

Il linguaggio gestuale: il gesto è qualsiasi azione che invia un segnale visivo.

• GESTO PRIMARIO O INTENZIONALE in cui l’intenzione è di inviare un messaggio

• GESTO SECONDARIO O ACCIDENTALE in cui manca l’intenzionalità (per es. gesti di dislocazione o autocontatto)

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La mimica facciale: l’uomo è dotato di una

muscolatura facciale complessa e sviluppata.

Nell’espressione di SORPRESA le sopracciglia si

inarcano, gli occhi si spalancano, la bocca si socchiude.

Nell’espressione di DOLORE le sopracciglia si

sollevano e si aggrottano, gli occhi si aprono con la

palpebra tesa e le labbra si assottigliano.

Nell’espressione di DISGUSTO il labbro superiore si

solleva, il naso si arriccia, le sopracciglia si sollevano.

Nell’espressione di RABBIA le sopracciglia si

aggrottano, lo sguardo si indurisce, le labbra si serrano.

……

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La postura del corpo: posizione che il soggetto

assume nello spazio; si possono ottenere informazioni

sul carattere dell’individuo, la personalità o emozioni

che vive in quel momento.

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La prossèmica: studio dell’uso che l’uomo fa

dello spazio, frapponendo distanze tra sé e gli

altri per avvicinarli o allontanarli.

Il suo fondatore, E.T.Hall nel 1968, ha

individuato la questione della distanza spaziale,

e ha descritto quattro diverse distanze o aree

dell’interazione umana:

LA DISTANZA INTIMA (da 15cm a 45 cm)

LA DISTANZA PERSONALE (da 45cm a 120 cm)

LA DISTANZA SOCIALE (da 1,20m a 3,60m)

LA DISTANZA PUBBLICA (da 3,60m a 7,5m).

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Contatto corporeo: è la prima e più importante

forme di comunicazione non-verbale che ha

inizio durante la vita intrauterina.

Anche in età adulta si mantiene un grande valore

di sensibilità ed emotività; si stabilisce intimità

quando due persone entrano in rapporto corporeo

tra loro.

La comunicazione non-verbale rafforza o contraddice

ciò che si dice verbalmente.

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PER CONCLUDEREUna comunicazione efficace implica che:

• Emittente e ricevente siano fisicamente in grado di ricevere, analizzare e inviare messaggi

• Vengano utilizzate una comunicazione verbale e non-verbale coerenti

• Emittente e ricevente attribuiscano lo stesso significato alle parole

• Il messaggio sia appropriato al contesto e completo (non sovraccarico né carente di informazioni)

• Emittente e ricevente concordino sulla punteggiatura della sequenza comunicativa

• Si sviluppi uno scambio armonioso di informazioni tra emittente e ricevente

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Tutto quello che si può comunicare lo si può

rendere in vari codici e in vari linguaggi,

anche se con potenzialità e realizzazioni

diverse.

In fondo, uno stesso messaggio lo possiamo

comunicare con le parole, i fumetti, le

sequenze fotografiche, la sonorizzazione….

E’ importante che l’uomo possa utilizzare le

infinite possibilità di espressione che ha a

disposizione.

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E’ importante scegliere e saper

adeguare i modi e le cose da dire in

funzione del contesto situazionale e

dell’interlocutore

OSSERVAZIONE

INTERPRETAZIONE DEL

COMPORTAMENTO

VERBALE E NON-VERBALEABILITA’

PROFESSIONALI

INFERMIERISTICHE

ESSENZIALI www.slidetube.it

Numerose variabili possono incidere positivamente o negativamente sulla

comunicazione.

Nel caso in cui tali variabili esercitino un’influenza negativa sul processo comunicativo, il modello di comunicazione potrà risultare alterato.

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DIAGNOSI INFERMIERISTICA

ALTERAZIONE DELLA COMUNICAZIONE VERBALE

Condizione in cui l’individuo presenta una riduzione o un’assenza totale della capacità di utilizzare o comprendere il linguaggio sviluppato nelle relazioni umane.

Affinché la diagnosi sia valida, tali difficoltà dovranno verificarsi nel corso del tempo ed essere evidenziate da

segni conclamati o da sintomi riferiti.

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CARATTERISTICHE PECULIARI

• Deficit del linguaggio• Incapacità di parlare• Disorientamento• Percezione distorta• Linguaggio illogico• Informazioni discordanti• Messaggi verbali e non-verbali incoerenti• Selezione inappropriata delle parole• Espressione inadeguata dei sentimenti• Ritiro dalle interazioni sociali

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FATTORI RELATIVI

• Differenze culturali

• Isolamento sociale

• Scarse capacità comunicative

• Autopercezione inadeguata

• Stato emotivo

• Stress eccessivo

• Problemi fisici relativi all’età

• Problemi fisici relativi allo sviluppo evolutivo

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INTERVENTI INFERMIERISTICI• Aiutare il paziente a correggere, modificare o prevenire le

condizioni fisiche che potrebbero interferire con la ricezione e l’interpretazione degli stimoli

• Identificare le capacità cognitive del paziente e interpretare le forme di comunicazione non verbale per poter modificare le proprie tecniche di comunicazione e far sì che coincidano con la capacità del paziente di comprendere

• Stabilire una relazione con il paziente, familiari o amici per capire la formazione culturale del paziente e selezionare così gli interventi da attuare

• Valutare la possibilità di un intervento da parte del terapista del linguaggio

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