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La vegetazione è l’oggetto di studio principale in Ecologia vegetale e puòessere definito come un sistema aggregato in cui diverse specie vegetalicrescono spontaneamente (van der Maarel & Franklin, 2013).
All’inizio del XIX secolo gli studi venivano eseguiti su piccole aree checostituivano “campioni” di vegetazione. All’inizio in modo intuitivo, in seguitoesplicitamente, le superfici selezionate vengono scelte sulla basedell’uniformità (carattere “interno”) e della discontinuità (carattere“esterno”).
Molte delle definizioni di comunità vegetale (basate su approcci differentisecondo diverse scuole; Braun-Blanquet in centro-Europa, Du Rietz nelnord-Europa, Tansley in Inghilterra, Clements in America) enfatizzano lerelazioni tra comunità ed ambiente e le relazioni ‘interne’ tra speciecomponenti le unità considerate.
METODI di STUDIO della VEGETAZIONE
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Cutini – Ecologia Vegetale 2016-2017
‘Discontinuità’ nel paesaggio vegetale
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A
A
B
C
AB
C
Cutini – Ecologia Vegetale 2016-2017
(Van der Maarel, 2006)
Possono esserci alcune confusioni tra il livello di organizzazione delle comunità e lascala di osservazione dei fenomeni. Generalmente ogni disciplina o approcciometodologico implicato nello studio delle comunità si ‘estende’ intorno ad un livellocentrale di organizzazione.
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Cutini – Ecologia Vegetale 2016-2017
METODI di STUDIO della VEGETAZIONE
Il processo ideale che si dovrebbe sviluppare nello studio della vegetazioneprevede:- individuazione della variabilità (pattern) della vegetazione con l’obiettivo
di evidenziare le specie dominanti (struttura e fisionomia);- interpretazione delle relazioni tra ‘comunità’ e le condizioni ambientali
(caratteri abiotici ed habitat);- individuazione degli aspetti dinamici del paesaggio vegetale.
METODI di STUDIO della VEGETAZIONE
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Cutini – Ecologia Vegetale 2016-2017
La descrizione e l’analisi delle comunità si basano su limitate porzioni dellospazio in cui si definisce un campionamento delle ‘unità’ consideraterappresentative di unità più ampie.
Le principali problematiche da affrontare sono:
•obiettivo: gli elementi da analizzare dipendono dall’obiettivo dello studio,•scala: i metodi saranno diversi a seconda della superficie studiata,•tipo di vegetazione: le caratteristiche della vegetazione condizionano imetodi.
Generalmente tra i differenti metodi di studio a scala di comunità possiamodistinguere:
la classificazione delle comunità vegetali FITOSOCIOLOGIA
correlazione tra la variazione locale della vegetazione e la variazione di unoo più fattori ambientali (gradienti spaziali) ECOLOGIA FUNZIONALE
descrizione del cambiamento della vegetazione in rapporto al tempo(approcci diacronici) DINAMISMO
conservazione e gestione della vegetazione (monitoraggio degli habitat)APPLICATO
METODI di STUDIO della VEGETAZIONE
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Cutini – Ecologia Vegetale 2016-2017
L’individuazione della curva area-specie (e quindi l’esistenza di una relazione‘regolare’) è stata utilizzata fin dai primordi sia dalla Fitosociologia classica (Braun-Blanquet, 1932) e sia dalla scuola Anglo-Americana (cfr. Cain & Castro, 1959).
(Mueller-Dombois & Ellenberg, 1974; Van der Maarel, 2006) 6
Cutini – Ecologia Vegetale 2016-2017AREA MINIMA
L’area minima da campionare,relativamente alle diverse fitocenosipresenti in natura, costituisce unasuperficie non sempre facile dadeterminare. Ancora oggi, nonostantei differenti metodi utilizzabili, la sceltapiù appropriata deve esseresupportata da una notevoleesperienza pratica e conoscitiva dicampagna.
(Van der Maarel, 2006)
AREA MINIMA
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Cutini – Ecologia Vegetale 2016-2017
I caratteri della fitocenosi che vengono prescelti per il campionamento, vengonostimati contestualmente alla comunità stessa all’interno di un’omogeneità.
Tra i parametri più utilizzati:stratificazione, arrangiamento in strati;copertura, area occupata dalla proiezione verticale; caratteri vegetazionefitomassa, espressa come massa secca (es. gm2);area fogliare, superficie fogliare (fotosinteticamente attiva).
abbondanza, numero individui;frequenza,copertura e copertura-abbondanza, caratteri speciearea basale, diametro vicino alla superficie;fitomassa,sociabilità, tendenza all’aggruppamento.
(Van der Maarel, 2006) 8
Cutini – Ecologia Vegetale 2016-2017
METODI di STUDIO della VEGETAZIONECARATTERI MISURABILI
La FITOSOCIOLOGIA trova il proprio fondamento scientifico nelladistribuzione discreta della vegetazione e nella possibilità di classificare lefitocenosi all’interno di un sistema gerarchico (sintassonomia), cheattribuisce all’associazione il modello di base (associazione, alleanza,ordine, classe) secondo la proposta della Scuola Sigmatista di Zurigo-Montpellier (fondata da Braun-Blanquet).I tipi di vegetazione sono identificati sulla base della composizione specificaanalizzata all’interno dei popolamenti elementari, considerando che unodegli assiomi principali della Fitosociologia è che popolamenti dicomposizione simile rispecchiano simili condizioni ambientali.
Ogni syntaxon è definito sulla base di taxadiagnostici (specie caratteristiche). L’efficacia delmetodo fitosociologico è legata alla profondaconoscenza della flora, della sua distribuzione edella conoscenza dell’ecologia delle specie.
Cutini – Ecologia Vegetale 2016-2017
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La FITOSOCIOLOGIA
La FITOSOCIOLOGIASPECIE ‘CARATTERISTICHE’
Cutini – Ecologia Vegetale 2016-2017
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(Alcaraz A
riza, 1999)
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Cutini – Ecologia Vegetale 2016-2017
Tabella 1. Elaeaoselino asclepii-Salvietum officinalis Elaeaoselino asclepii-Salvietum officinalis genistetosum sericeae
altitudine (m s.l.m.) 800 1150 ### 1050 800 850 730 750 650 960 940 850 880 1450 1430
inclinazione (°) 30 25 30 25 35 25 25 30 45 15 20 30 35 40 40
esposizione SO E E S OSO OSO O OSO SO SSO S ENE E SE S
clastite (%) 60 60 50 40 30 20 30 30 20 30 40 20 40 40 40
rocc.affiorante (%) - 15 5 10 30 20 50 50 60 15 10 60 40 20 30
copertura (%) 60 60 60 60 75 75 60 50 70 75 70 60 65 80 80
frequ
enza
area (m2) 30 80 100 70 40 60 100 80 25 30 35 60 60 120 100
numero rilievo 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12* 13 14 15
numerazione classificazione ed ordinamento 1 6 8 7 2 3 11 12 17 14 15 4 5 9 10
Elaeoselino asclepii-Salvietum officinalis Lucchese, Persia, Pignatti 1995
Ch suffr Steno-Medit. Orient. Salvia officinalis L. 3 3 3 2 3 3 4 3 3 3 3 2 1 3 4 V
H scap Orof. N-Medit. Stachys recta L. subsp. grandiflora (Caruel) Arcangeli + 1 1 1 + + . . 2 + . 1 1 1 + IV
H scap Steno-Medit. Elaeoselinum asclepium (L.) Bertol. subsp. asclepium . + . + . . . . 2 1 + . . . + II
genistetosum sericeae subass.nova
Ch suffr NE-Medit.-Mont. Genista sericea Wulfen . . . . . . . . . . . 2 1 . . I
Phleo ambigui-Bromion erecti Biondi & Blasi ex Biondi, Ballelli, Allegrezza & Zuccarello 1995
H scap Euri-Medit. Galium lucidum All. 1 + 1 + + 1 1 . + 1 + 1 1 1 1 V
H caesp Euri-Medit. Festuca circummediterranea Patzke . + + + . 1 1 1 2 . . . + 1 1 IV
H caesp Medit.-Mont. Koeleria splendens C. Presl. . 1 . 1 1 + 1 1 . . 1 1 . 2 2 IV
H scap E-Medit. Pontica Polygala major Jacq. . 1 + . . . . . 1 2 2 1 + 1 1 III
G rhiz Endem. Phleum ambiguum Ten. . . . + 1 1 . + 1 . . . . 1 1 III
Ch suffr SE-Europ. Onosma echioides L. + . . . . + 1 1 + . . . . + + III
H caesp Endem. Avenula praetutiana (Parl. ex Arcang.) Pign. . 1 + . . . + . . + . . . + + II
Ch rept SE-Europ. Thymus striatus Valh . 1 + 1 . . . . . . 1 . . . 1 II
H scap Endem. Erysimium pseudorhaeticum Polatschek . . . . . . . . . . . . . + + I
H scap Endem. Crepis lacera Ten. . . . . . . . . . . . . . 1 1 I
H caesp Subendem. Carex macrolepis DC. . . . . . . . . . . . . . 1 1 I
Brometalia erecti Br.-Bl. 1936, Festuco-Brometea Br.-Bl. & Tx. 1943 ex Klika & Hadac 1944
H caesp Paleotemp. Bromus erectus Hudson subsp. erectus 2 2 2 2 2 1 + + 2 2 2 2 2 2 2 V
T scap Euri-Medit. Anthyllis vulneraria L. subsp. rubriflora (DC.) Arcangeli 1 3 2 2 + + + + 2 1 + 1 + + + V
Ch suffr Euri-Medit. Teucrium chamaedrys L. subsp. chamaedrys 1 1 + + . 1 . 1 + + 2 + + 1 1 V
Ch suffr Europ.-Caucas. Helianthemum nummularium (L.) Miller 1 + . 1 2 + 1 + 1 1 1 . . 1 2 IV
H scap Subcosmop. Sanguisorba minor Scop. subsp. muricata Briq. 1 . + + 1 1 + + . + . + . + + IV
G rhiz Europ. Carex flacca Schreber subsp. serrulata (Biv.) W. Greuter + . + 1 . 2 1 . . + 1 2 2 . . III
H scap NE-Medit. Eryngium amethystinum L. + . . + + 1 + + + + . . . 1 + IV
H ros S-Europ. Leontodon crispus Vill. . + . + . + . . + 2 2 . . 1 1 III
T scap Sudsib. Euri-Medit. Crupina vulgaris Cass. . 1 + . + + + 1 2 . . . . + 1 III
Ch suffr N-Medit. Euphorbia spinosa L. subsp. spinosa + 2 . 3 . . . . . + . . 2 2 2 III
H scap Medit.-Mont. Onobrychis viciifolia Scop. 2 + 1 + . 1 . . . . . 1 . 1 . III
Ch rept Euri-Medit. Thymus longicaulis C. Presl. subsp. longicaulis 2 1 . 1 . . . . . 2 . . + + 1 III
H bienn Endem. Centaurea alba L. subsp. deusta (Ten.) Nyman . + . . . 1 + . + . . . . + + II
H ros Subcosmop. Plantago lanceolata L. + + . + 1 2 . . . . . + . . . II
H scap S-Europ. Cephalaria leucantha (L.) Roemer et Shultes + . . . 1 . . . . + . . . 1 1 II
T scap Centro-Europ. Euphrasia stricta D. Wolff 1 + . + . . . . . . . + . + . II
T scap W-Paleotemp. Trifolium campestre Schreber + . . 1 + + + + . . . . . . . II
H scap Medit.-Mont. Asperula aristata L. subsp. scabra (J. et C. Presl.) Nym. . . 1 + . . . . . . . + . + + II
Ch suffr Pontico Centro-Europ. Alyssum montanum L. + + 1 1 . . . . . . . . . 1 + II
H scap Euri-Medit. Convolvulus cantabrica L. + . . . 1 . . . . . . . . . . I
H caesp Steno-Medit. Turan. Melica ciliata L. subsp. magnolii (G. et G.) K. Richter . . . + + . . + + . . . . . . II
Ch suffr Orof. S-Medit. Lomelosia crenata (Cyr.) Greuter et Burdet . . . . . . . . . 3 1 + + . . II
La FITOSOCIOLOGIAINTERPRETAZIONE SINTASSONOMICA
Cutini et al., 2007)
Forme biologiche per fascealtitudinali di 100 m di dislivello indue transetti di vegetazione inambiente montano (Appenninolaziale-abruzzese).
Gli spettri relativi risultano simili.Le Emicriptofite presentano lepercentuali maggiori (50%).Differenze significative tra VEL(cerchi) e MOR (triangoli) perCamefite (Ch) e Geofite (G).
Theurillat et alii, dati inediti
ECOLOGIA FUNZIONALEGRADIENTI ALTITUDINALI
Cutini – Ecologia Vegetale 2016-2017
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Grim
e&
Pierce, 2012ECOLOGIA FUNZIONALE
TRAITS
Cutini – Ecologia Vegetale 2016-2017D
iaz
et a
l., 2
016
Studio dei traits funzionali a scala globale, individuazione dei caratteri funzionali più significativialla base delle variazioni.
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DINAMISMO della VEGETAZIONECONFRONTI DIACRONICI
Cutini – Ecologia Vegetale 2016-2017
BA
DC
LAND USE CHANGE AND TRANSFORMATION OF THE VEGETATIONLANDSCAPE AT THE “MONTE VELINO” CHAIN (CENTRAL APENNINES)DURING THE LAST FORTY YEARS
20061970
84
20
A partire dal 2005 sonostati realizzati 165campionamenti sullavegetazione lungo itransetti VEL (84) eMOR (81).
DINAMISMO della VEGETAZIONEAREE PERMANENTI
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DINAMISMO della VEGETAZIONESerie di Vegetazione
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Cutini – Ecologia Vegetale 2016-2017
APPLICATOSPECIE DIAGNOSTICHE ed HABITAT
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Cutini – Ecologia Vegetale 2016-2017
Actaea spicata L.Anemone apennina L.Anemone nemorosa L.Anemone ranunculoides L.Aquilegia vulgaris auct. Fl. Ital.Aremonia agrimonoides (L.) DC.Cardamine bulbifera (L.) CrantzCardamine kitaibelii Bech.Cephalanthera damasonium (Mill.) DruceCephalanthera longifolia (L.) FritschCorydalis cava (L.) Schweigg. & KörteDaphne mezereum L.Doronicum columnae Ten.Dryopteris filix-mas (L.) SchottEpipactis helleborine (L.) CrantzEpipactis microphylla (Ehrh.) Sw.Euphorbia amygdaloides L.Galanthus nivalis L.Galium odoratum (L.) Scop.Lactuca muralis (L.) Gaertn.Lathyrus venetus (Mill.) Wohlf.Lathyrus vernus (L.) Bernh. Melica uniflora Retz.Neottia nidus-avis (L.) Rich.Paris quadrifolia L.Polygonatum multiflorum (L.) All.Polygonatum odoratum (Mill.) DrucePolystichum aculeatum (L.) RothPotentilla micrantha Ramond ex DC.Ranunculus lanuginosus L.Rubus hirtus Waldst. & Kit.Sanicula europaea L.Scilla bifolia L.Viola reichenbachiana Jord. ex Boreau
List of the herbaceous diagnostic species of the 9210* habitat (Biondi et al. , 2009) found in the study area
(Scolastri et al., 2016)
Cutini – Ecologia Vegetale 2016-2017
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APPLICATOUSO del SUOLO ed HABITAT
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METODI di STUDIO della VEGETAZIONEDisturbi in ambiente costiero
Cutini – Ecologia Vegetale 2016-2017
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METODI di STUDIO della VEGETAZIONEDisturbi in foresta
Cutini – Ecologia Vegetale 2016-2017
Bibliografia
BRAUN-BLANQUET J., 1932. Plant Sociology. The Study of Plant Communities. (AuthorizedEnglish translation of ‘Pflanzensoziologie’ by G.D Fuller & H.S. Conard. Mc Graw-Hill BookCompany, New York.
GRIME J.P., 2001. Plant strategies, vegetation processes, and ecosystems properties. 2nded., Wiley & Sons, Chichester, England.
MUELLER-DOMBOIS D. & ELLENBERG H., 1974. Aims and Methods of Vegetation Ecology.John Wiley & Sons, USA.
VAN DER MAAREL E., 2006 (ed.). Vegetation Ecology. Blackwell Publishing, UK.
WESTHOFF V. & VAN DER MAAREL E., 1978. The Braun-Blanquet approach. In:Classification of Plant Communities (ed. R.H.Whittaker), 2° ed., pp. 287-297. Junk, TheHague.
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Cutini – Ecologia Vegetale 2015-2016
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