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LA RELAZIONE EDUCATIVA
È il legame che unisce due o più persone
LA RELAZIONE
È quella insita nella natura stessa della persona in
quanto individuo
MOTIVAZIONE PRINCIPALE
È IL RAPPORTARSI DELL’INDIVIDUO AD ALTRI SUOI SIMILI
LO SCOPO DELLA RELAZIONE
PER FAR SI CHE UNA RELAZIONE SIA
SIGNIFICATIVA DEVE ESSERCI UNA
CONDIVISIONE
Ha la caratteristica di perseguire lo scopo di
promuovere lo sviluppo e la crescita
LA RELAZIONE EDUCATIVA:
Comprensione dei suoi
L’EDUCATORE DEVE PRINCIPALMENTE COMPRENDERE
Comprensione dei suoi modi di vita, delle sue abitudini di tutti i giorni che fanno da sfondo alla
sua esperienza
OSSERVAZIONE
L’INTENZIONALITA’
Una caratteristica principale della relazione è
E ciò che permette all’atto educativo di diventare un evento mirato ad obiettivi
precisi e non improvvisato
INTENZIONALITA’
QUESTO SI ESPRIME FORMALMENTE NEL PROGETTO DA CUI DOVREBBE PRENDERE L’AVVIO IL LAVORO CON L’UTENTE
LA GLOBALITA’
Altra caratteristica principale è
Intesa come senso di considerazione della
complessità dell’agire umano
GLOBALITA’
Il comportamento di un individuo non è la risultante di una
singola causa, ma di molteplici fattori in
costante rapporto tra loro
È considerazione di altri punti di vista per raggiungere una
migliore comprensione dell’agire umano
GLOBALITA’
È la necessità di aprirsi al contributo di altri operatori e di arricchirsi con esso
QUESTO E’ IL LAVORO D’EQUIPE
RETE
Oltre al lavoro di équipe deve esserci anche un
lavoro di
Il lavoro di RETE è la collaborazione con le altre
agenzie di educazione (ad es. : famiglia, scuola)e altre istituzioni o enti ed associazioni presenti sul
territorio
PERCHE’ CI SIA UN BUON INTERVENTO BISOGNA PORRE
ATTENZIONE ALLA
DISTANZA
E’ L’EQUILIBRIO TRA IL COINVOLGIMENTO
RISPETTO A DETERMINATE
SITUAZIONI E LA TROPPA
INDIFFERENZA E DISTACCO
Genuinità o spontaneità Accettazione incondizionata o considerazione positiva incondizionata
Comprensione empatica Confronto Immediatezza
Disposizioni personali dell’educatore-animatore
Essere sempre se stesso, in collegamento con i propri sentimenti e con ciò che nel rapporto si sta svolgendo dentro di lui, senza sentire la necessità di negarlo o distorcerlo. La genuinità implica la congruenza fra i livelli psicologici (fra ciò che si sente,ciò che si pensa, fra ciò che si fa e ciò che si è).
Essere se stessi, è necessario ma, è evidente in senso costruttivo.
GENUINITA’ O SPONTANEITA’
Si intende l’atteggiamento di non porre delle condizioni al fatto di “accettare” ,mantenere una positiva disposizione verso la persona a cui ci rivolgiamo.
Questa dimensione è legata alla capacità dell’educatore-animatore di interagire senza dare giudizi morali.
ACCETTAZIONE INCONDIZIONATA O CONSIDERAZIONE POSITIVA INCONDIZIONATA
Riguarda la capacità di cogliere accuratamente la situazione personale di colui che ci sta di fronte: da ciò che dice e da ciò che è.
Corrisponde alla capacità di mettersi al posto dell’altro, di vedere il mondo come lo vede costui.
COMPRENSIONE EMPATICA
Inteso come atteggiamento di “contrapposizione” non alla persona in sé, ma ad alcuni aspetti particolari del suo comportamento che appaiono contraddittori o incoerenti dall’esterno.
È una competenza tesa ad abbattere, delicatamente, delle barriere interne che si frappongono alla maturazione della persona.
COFRONTO
Si fa riferimento alla capacità di comunicare all’altro, in modo aperto e diretto, impressioni o rilievi sul modo in cui si sta svolgendo la relazione fra loro in quel momento.
Ha lo scopo di offrire un esempio (modeling) di come è possibile parlare, senza sottintesi o reticenze o allusioni indirette, di ciò che si pensa o si percepisce dell’altro.
IMMEDIATEZZA
L’ANIMAZIONE
Ha una funzione :-socializzatrice-ludica e ricreativa-educativa e culturale-di sostegno nelle situazioni di difficoltà
COMPITO DELL’ANIMAZIONE
Il metodo dell’ANIMAZIONE assume il compito di rendere cosciente l’adolescente del mistero che porta dentro e di abilitarlo a rispondere creativamente
E un metodo di comunicazione esperenziale “con la persona al centro”
È un impegno a dare forma e ordine ai processi di crescita, facendo gli adolescenti soggetti protagonisti attivi, critici e operativi dei processi personali e relazionali in cui sono coinvolti
LO STRUMENTO A DISPOSIZIONE
IL GIOCO
Per migliorare la cooperazione nel gruppo,
superare i conflitti, vincere le paure iniziali, mitigare le
tensioni, favorire la comunicazione fra i membri del gruppo
IL GIOCO
Il gioco non è solo un momento per riempire i momenti liberi ma è un’attività fondamentale, indispensabile per la crescita e lo sviluppo di ogni ragazzo.
- Nel gioco il ragazzo prende coscienza del proprio corpo, dei propri limiti e delle proprie possibilità, anche le più nascoste- Il ragazzo tira fuori la sua vera personalità- attraverso il gioco costruisce rapporti con coetanei, impara a stare con gli altri, assume liberamente un ruolo di rispetto nei confronti del gruppo di cui fa parte
Per il ragazzo il gioco è vita: come vive il gioco così si atteggia di fronte alla vita.Attraverso il gioco accresce lo spirito di sacrificio, lo spirito di squadra, il gusto dell’impegno, la capacità di iniziativa, l’assunzione del rischio.Il gioco favorisce lo sviluppo della fantasia, della creatività, dell’espressione, della comunicazione.Il gioco consente al ragazzo di imparare a stare con gli altri, rispettando delle regole
Per il ragazzo il gioco è vita: come vive il gioco così si atteggia di fronte alla vita.
Attraverso il gioco accresce lo spirito di sacrificio, lo spirito di squadra, il gusto dell’impegno, la capacità di iniziativa, l’assunzione del rischio.
Il gioco favorisce lo sviluppo della fantasia, della creatività, dell’espressione, della comunicazione.
Il gioco consente al ragazzo di imparare a stare con gli altri, rispettando delle regole
IL GIOCO E’ EDUCAZIONE
“In concreto perché l’esperienza della fede e dell’amore cristiano sia accolta e vissuta e si trasmetta da una generazione all’altra, una questione fondamentale e decisiva è quella dell’educazione della persona. Occorre occuparsi della formazione della sua intelligenza, senza trascurare quella della sua libertà e capacità di amare.”
Papa Benedetto XV°
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