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EDUCARE ALL'ALIMENTAZIONE. Dr. Paola Caspani. Convegno Alimentazione e Salute Collegio Arcivescovile di Saronno Sabato 1 marzo 2008. EDUCARE ALL'ALIMENTAZIONE. - PowerPoint PPT Presentation
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EDUCAREEDUCARE
ALL'ALIMENTAZIONE ALL'ALIMENTAZIONE
Dr. Paola CaspaniDr. Paola Caspani
Convegno Alimentazione e SaluteConvegno Alimentazione e SaluteCollegio Arcivescovile di SaronnoCollegio Arcivescovile di Saronno
Sabato 1 marzo 2008Sabato 1 marzo 2008
EDUCARE ALL'ALIMENTAZIONEEDUCARE ALL'ALIMENTAZIONE
• Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale
della Sanità) alimentazione adeguata e
salute sono da considerarsi diritti umani
fondamentalifondamentali, assai correlati l’uno
all’altro.
• Lo stato di salute delle popolazioni, sia
ricche che povere, del pianeta è
fortemente influenzato dal livello e dalla
qualità della alimentazione.
EDUCARE EDUCARE ALL'ALIMENTAZIONEALL'ALIMENTAZIONE
Da molto tempo si pone Da molto tempo si pone
l’accento sul concetto di l’accento sul concetto di
prevenzioneprevenzione come primo come primo
strumento per il mantenimento strumento per il mantenimento
dello stato di salute.dello stato di salute.
L’L’alimentazionealimentazione svolge un ruolo svolge un ruolo
determinante nella determinante nella difesa della difesa della
salutesalute..
OMS E FAOOMS E FAO
A tale proposito l’A tale proposito l’OMSOMS e la e la FAOFAO
(Food & Agriculture Organization) (Food & Agriculture Organization)
hanno privilegiato l’hanno privilegiato l’educazione educazione
alimentarealimentare nel quadro delle nel quadro delle
programmazioni socio-sanitarieprogrammazioni socio-sanitarie e e
ne hanno indicato una precisa ne hanno indicato una precisa
definizione definizione
EDUCARE EDUCARE ALL'ALIMENTAZIONEALL'ALIMENTAZIONE
“ “ il processo il processo informativo ed educativoinformativo ed educativo per per mezzo del quale si persegue il mezzo del quale si persegue il generale generale miglioramento dello stato di nutrizione degli miglioramento dello stato di nutrizione degli individuiindividui, attraverso:, attraverso:
la promozione di adeguate abitudini la promozione di adeguate abitudini alimentarialimentari
l’eliminazione dei comportamenti alimentari l’eliminazione dei comportamenti alimentari non soddisfacentinon soddisfacenti
l’utilizzo di manipolazioni più igieniche degli l’utilizzo di manipolazioni più igieniche degli alimentialimenti
un efficiente utilizzo delle risorse un efficiente utilizzo delle risorse alimentari”alimentari”
SICUREZZA ALIMENTARESICUREZZA ALIMENTARE
• La La proporzioneproporzione dei tipi di alimenti e la dei tipi di alimenti e la
qualitàqualità dei cibi che mangiamo sono alla dei cibi che mangiamo sono alla
base di uno sviluppo umano completo, base di uno sviluppo umano completo,
sia fisico che mentale.sia fisico che mentale.
• Cibi di Cibi di cattiva qualità, contaminati o non cattiva qualità, contaminati o non
conservati correttamenteconservati correttamente possono possono
costituire fattori di rischio consistenti e costituire fattori di rischio consistenti e
sono causa di malattia e morte per sono causa di malattia e morte per
milioni di persone ogni anno.milioni di persone ogni anno.
FOOD SECURITY - FOOD SAFETYFOOD SECURITY - FOOD SAFETY
•FOOD SECURITY: FOOD SECURITY: diritto a una quantità equa di diritto a una quantità equa di alimenti per ciascun essere umanoalimenti per ciascun essere umano
•FOOD SAFETY: FOOD SAFETY: preservazione della qualità preservazione della qualità organolettico / microbiologica e della tipicità / organolettico / microbiologica e della tipicità / tradizione degli alimentitradizione degli alimenti
Dividiamo quindi l’insieme degli argomenti relativi Dividiamo quindi l’insieme degli argomenti relativi all’ educazione alimentare in due aree tematiche, all’ educazione alimentare in due aree tematiche, interconnesse, ma distinte:interconnesse, ma distinte:•Sicurezza alimentareSicurezza alimentare •Alimentazione e saluteAlimentazione e salute
FOOD SAFETYFOOD SAFETY• Sicurezza degli alimenti dal prodotto grezzo Sicurezza degli alimenti dal prodotto grezzo
fino a quello confezionato.fino a quello confezionato.• Prevenzione delle contaminazioni (da agenti Prevenzione delle contaminazioni (da agenti
fisici, chimici e microbiologici).fisici, chimici e microbiologici).
I punti critici del rischio alimentare:I punti critici del rischio alimentare:• Processi di produzione degli alimentiProcessi di produzione degli alimenti• Protocolli e procedure di controlloProtocolli e procedure di controllo• Rischio chimico: i fitosanitari in agricolturaRischio chimico: i fitosanitari in agricoltura• Rischio microbiologico: le zoonosi, le Rischio microbiologico: le zoonosi, le
tossinfezioni alimentari e altre malattie che tossinfezioni alimentari e altre malattie che si trasmettono con il cibo (batteri, virus, si trasmettono con il cibo (batteri, virus, micotossine, protozoi, prioni).micotossine, protozoi, prioni).
CODEX ALIMENTARIUSCODEX ALIMENTARIUS•19631963 Codex AlimentariusCodex Alimentarius: programma creato da : programma creato da
FAO e OMS per sviluppare standard e linee FAO e OMS per sviluppare standard e linee
guida per proteggere la salute dei consumatoriguida per proteggere la salute dei consumatori
•9 luglio 20079 luglio 2007 l’ultima versione aggiornata con la l’ultima versione aggiornata con la
partecipazione di 133 Paesipartecipazione di 133 Paesi
•Hazard Analysis Critical Control Point (HACCP) è
una metodologia operativa riconosciuta a livello
internazionale per la prevenzione o
minimizzazione dei rischi per la sicurezza nei
processi di preparazione di cibi e bevande
EFSA European Food Safety EFSA European Food Safety AuthorityAuthority
•In EuropaIn Europa, il concetto di sicurezza , il concetto di sicurezza alimentare è diventato una priorità in tempi alimentare è diventato una priorità in tempi più recenti, dando vita a una Authority più recenti, dando vita a una Authority europea unica per la sicurezza alimentare europea unica per la sicurezza alimentare (EFSA)(EFSA) nata nel 2002 nata nel 2002
•Dotata di una commissione di tecnici e Dotata di una commissione di tecnici e scienziati indipendenti dai rispettivi scienziati indipendenti dai rispettivi governi, ha sede a governi, ha sede a ParmaParma
•Ha approvato il regolamento europeo che Ha approvato il regolamento europeo che garantisce la qualità alimentare in tutti i garantisce la qualità alimentare in tutti i paesi membri.paesi membri.
•L’interfaccia italianaL’interfaccia italiana dell’EFSA è il dell’EFSA è il Comitato Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare Nazionale per la Sicurezza Alimentare (CNSA)(CNSA), nato dall’intesa tra Stato, Regioni e , nato dall’intesa tra Stato, Regioni e Province autonome il 17 giugno 2004.Province autonome il 17 giugno 2004.
EDUCARE EDUCARE ALL'ALIMENTAZIONEALL'ALIMENTAZIONE
ALIMENTAZIONE E SALUTEALIMENTAZIONE E SALUTEincremento delle patologieincremento delle patologiealimentazione-correlate alimentazione-correlate
MALNUTRIZIONEMALNUTRIZIONE
• stato carenziale nutrizionalestato carenziale nutrizionale(kwashiorkor, beri-beri, pellagra, (kwashiorkor, beri-beri, pellagra, anemizzazioni, rachitismo, scorbuto)anemizzazioni, rachitismo, scorbuto)
• eccesso nutrizionaleeccesso nutrizionale(obesità, ipertensione, malattie (obesità, ipertensione, malattie cardiovascolari, diabete mellito, cardiovascolari, diabete mellito, iperlipidemie, neoplasie, patologie osteo-iperlipidemie, neoplasie, patologie osteo-scheletriche)scheletriche)
EDUCARE ALL'ALIMENTAZIONEEDUCARE ALL'ALIMENTAZIONE
FATTORI SOCIO-FATTORI SOCIO-ECONOMICI ECONOMICI CULTURALI CULTURALI
POLITICI POLITICI AMBIENTALIAMBIENTALI
FATTORI DI FATTORI DI RISCHIO COMUNI RISCHIO COMUNI
MODIFICABILIMODIFICABILI
FATTORI DI FATTORI DI RISCHIO RISCHIO
INTERMEDIINTERMEDI
PRINCIPALI PRINCIPALI MALATTIE MALATTIE CRONICHECRONICHE
GlobalizzazioneGlobalizzazione Alimentazione Alimentazione scorrettascorretta
IpertensioneIpertensione CardiopatieCardiopatie
UrbanizzazioneUrbanizzazione Mancanza di Mancanza di attività fisicaattività fisica
Glicemia Glicemia elevataelevata
IctusIctus
Invecchiamento Invecchiamento della della
popolazionepopolazione
Consumo di Consumo di tabaccotabacco
DislipidemieDislipidemie TumoriTumori
FATTORI DI FATTORI DI RISCHIO NON RISCHIO NON MODIFICABILIMODIFICABILI
Sovrappeso e Sovrappeso e ObesitàObesità
Disturbi Disturbi respiratori respiratori
cronicicronici
EtàEtà DiabeteDiabete
EreditarietàEreditarietà
FONTE O.M.S.
CAUSE DI MALATTIE CRONICHE
AlimentazioAlimentazione scorrettane scorretta
RDA = Recommended Dietary RDA = Recommended Dietary AllowancesAllowances
1941 Food and Nutrition Board USA1941 Food and Nutrition Board USA
LARN = LARN = Livelli di Assunzione Livelli di Assunzione Raccomandati di energia e Nutrienti Raccomandati di energia e Nutrienti per la popolazione italiana elaborati per la popolazione italiana elaborati nel 1996 dalla Società Italiana di nel 1996 dalla Società Italiana di Nutrizione UmanaNutrizione Umana
RDA E LARNRDA E LARN
LINEE GUIDA LINEE GUIDA ALIMENTARIALIMENTARI
1974 Dietary Goals U.S.A.1974 Dietary Goals U.S.A.
1986 Istituto Nazionale della Nutrizione1986 Istituto Nazionale della Nutrizione
2003 Revisione a cura del Ministero per 2003 Revisione a cura del Ministero per
le Politiche Agricole e Forestalile Politiche Agricole e Forestali
2006 Istituzione delle linee guida 2006 Istituzione delle linee guida
europee da parte dell’ EFSAeuropee da parte dell’ EFSA
POLITICHE SANITARIE
PROGRAMMA SANITARIO EUROPEO2008-2013
“INSIEME PER LA SALUTE”promuovere stili di vita sani e adottare misure relative a fattori essenziali, quali l’alimentazione, l’attività fisica e la salute sessuale;agire su determinanti fonti di dipendenza come fumo, alcol, droghe e uso improprio dei medicinali, così come sui fattori sociali e ambientali
Piano Sanitario Nazionale 2003-2005
Ministero della SaluteMinistero della Salutelinee guida e strategie di educazione alimentare per:linee guida e strategie di educazione alimentare per:1.1. Obesità infantileObesità infantile2.2. CarieCarie3.3. OsteoporosiOsteoporosi4.4. Malnutrizione secondariaMalnutrizione secondaria5.5. DiabeteDiabete6.6. Probiotici e PrebioticiProbiotici e Prebiotici7.7. Reazioni avverse al ciboReazioni avverse al cibo8.8. Studi clinici pediatriciStudi clinici pediatrici9.9. Raccomandazioni sul corretto uso degli Raccomandazioni sul corretto uso degli
integratori alimentariintegratori alimentari10.10.AterosclerosiAterosclerosi
Piano sanitario nazionale Piano sanitario nazionale italianoitaliano
2006-20082006-2008La nutrizione come prevenzioneLa nutrizione come prevenzione
… … sempre più numerose evidenze sempre più numerose evidenze scientifiche sulla responsabilità di scientifiche sulla responsabilità di diete diete non correttenon corrette nell’incremento cospicuo nell’incremento cospicuo dell’incidenza delle malattie croniche… dell’incidenza delle malattie croniche…
……prevenire patologie legate prevenire patologie legate all’alimentazione anche in età anziana o all’alimentazione anche in età anziana o nel diminuire la possibilità di recidivenel diminuire la possibilità di recidive, in , in particolare delle malattie cardiovascolari.particolare delle malattie cardiovascolari.
Piano sanitario nazionale italianoPiano sanitario nazionale italiano2006-2008 2006-2008
Si ricordano in particolare:
•Acido folico in gravidanza (spina bifida)
•Allattamento seno
•Dieta e gozzo endemico (legge 21 marzo 2005, n. 55)
•Dieta e celiachia (legge 4 luglio 2005, n. 123 )
•Regolamentare le informazioni contenute nelle pubblicità e nelle etichette dei prodotti alimentari
•Coinvolgere gli operatori sanitari (medici di medicina generale/ pediatri di libera scelta) per una corretta informazione ed educazione
•Prevenzione della obesità
DISTRIBUZIONE PER BMI DELLA POPOLAZIONE DISTRIBUZIONE PER BMI DELLA POPOLAZIONE ADULTA ADULTA
(%)(%)
SottopesSottopesoo
NormopesoNormopeso SovrappesSovrappesoo
ObesiObesi
NordNord 4.24.2 56.756.7 31.131.1 7.97.9
CentroCentro 3.53.5 55.655.6 32.832.8 8.08.0
SudSud 2.72.7 48.148.1 37.937.9 11.311.3
IsoleIsole 4.04.0 51.951.9 34.534.5 9.69.6
ItaliaItalia 3.63.6 53.553.5 33.933.9 9.09.0
Pubblicazione ISTAT Pubblicazione ISTAT
OBESITA‘ IN ITALIAOBESITA‘ IN ITALIA
L’L’ItaliaItalia è in testa ai paesi europei per quanto è in testa ai paesi europei per quanto riguarda la prevalenza dell’obesità nei bambiniriguarda la prevalenza dell’obesità nei bambini
regioni centro-meridionaliregioni centro-meridionali 35% 35% bambinebambine
22% bambini22% bambini
regioni settentrionaliregioni settentrionali 10% 10% bambinebambine
13% bambini13% bambini
Da studi recenti risulta che in media il Da studi recenti risulta che in media il 15-20% 15-20% dei bambini italiani è sovrappesodei bambini italiani è sovrappeso
OBESITA‘ INFANTILEOBESITA‘ INFANTILE
EDUCARE EDUCARE ALL'ALIMENTAZIONEALL'ALIMENTAZIONE
patologie del comportamento alimentarepatologie del comportamento alimentarelegate a problemi psicologicilegate a problemi psicologici
DAPS (Disturbi Alimentari di Origine Psicogena)DAPS (Disturbi Alimentari di Origine Psicogena)Dca (Disturbi del comportamento alimentare)Dca (Disturbi del comportamento alimentare)
ANORESSIAANORESSIA
BULIMIABULIMIA
OBESITA' IPERFAGICAOBESITA' IPERFAGICA
hanno come epifenomenohanno come epifenomenouno stato di malnutrizioneuno stato di malnutrizione
COME ALIMENTARSI COME ALIMENTARSI
CORRETTAMENTE?CORRETTAMENTE?
?? ??
?? ??
FABBISOGNO ENERGETICO FABBISOGNO ENERGETICO GIORNALIEROGIORNALIERO
Il fabbisogno energetico giornaliero dipende Il fabbisogno energetico giornaliero dipende da:da:
• sessosesso
• etàetà
• peso corporeopeso corporeo
• attività svoltaattività svolta
FABBISOGNO ENERGETICO FABBISOGNO ENERGETICO GIORNALIEROGIORNALIERO
FABBISOGNO ENERGETICO FABBISOGNO ENERGETICO GIORNALIEROGIORNALIERO
MB x LAFMB x LAF
CALCOLO DEL METABOLISMO BASALECALCOLO DEL METABOLISMO BASALE
M.B. = K X P.I.+ NM.B. = K X P.I.+ N
K = costante che varia a seconda di sesso K = costante che varia a seconda di sesso ed età P.I. = PESO IDEALE espresso in KGed età P.I. = PESO IDEALE espresso in KGN = numero che varia a seconda di sesso N = numero che varia a seconda di sesso ed età ed età
FEMMINE (10 – 17 ANNI)FEMMINE (10 – 17 ANNI)M.B. = 12,2 x PESO (KG) + 746 M.B. = 12,2 x PESO (KG) + 746
FABBISOGNO ENERGETICO FABBISOGNO ENERGETICO GIORNALIEROGIORNALIERO
LIVELLO DI ATTIVITA’ FISICALIVELLO DI ATTIVITA’ FISICA
LAFLAF
LIVELLO DI ATTIVITA’ FISICA GIORNALIEROLIVELLO DI ATTIVITA’ FISICA GIORNALIERO
Numero che varia a seconda del tipo di Numero che varia a seconda del tipo di attività leggera, moderata, o pesanteattività leggera, moderata, o pesante
I “MATTONI” DELLA I “MATTONI” DELLA NOSTRA ALIMENTAZIONE:NOSTRA ALIMENTAZIONE:
I NUTRIENTII NUTRIENTI
Quando si parla di nutrienti ci si Quando si parla di nutrienti ci si riferisce ai principi alimentari più riferisce ai principi alimentari più semplici.semplici.
1.1.PROTEINE O PROTIDIPROTEINE O PROTIDI
2.2.GRASSI O LIPIDIGRASSI O LIPIDI
3.3.CARBOIDRATI O GLUCIDI O CARBOIDRATI O GLUCIDI O
ZUCCHERIZUCCHERI
4.4.VITAMINEVITAMINE
5.5.SALI MINERALISALI MINERALI
6.6.ACQUAACQUA
I NUTRIENTII NUTRIENTI
COME SCEGLIERE GLI COME SCEGLIERE GLI ALIMENTI?ALIMENTI?
GRUPPO 1GRUPPO 1 CARNI FRESCHE E CONSERVATE, CARNI FRESCHE E CONSERVATE, PRODOTTI PRODOTTI DELLA PESCA, UOVADELLA PESCA, UOVA
GRUPPO 2GRUPPO 2 LATTE E LATTE E DERIVATIDERIVATI
(yogurt, formaggi, latticini)(yogurt, formaggi, latticini) GRUPPO 3GRUPPO 3 CEREALICEREALI
(riso, frumento, mais, avena, orzo, segale, (riso, frumento, mais, avena, orzo, segale, farro, miglio, farro, miglio, granograno saracenosaraceno))
DERIVATIDERIVATI(pane, pasta, grissini, crackers, biscotti)(pane, pasta, grissini, crackers, biscotti)
TUBERITUBERI(patate)(patate)
GRUPPO 4GRUPPO 4 LEGUMILEGUMI
(fagioli, lenticchie, piselli, fave, ceci, soia)(fagioli, lenticchie, piselli, fave, ceci, soia)
SUDDIVISIONE DEGLI ALIMENTI IN SUDDIVISIONE DEGLI ALIMENTI IN GRUPPI (1)GRUPPI (1)
GRUPPO 5GRUPPO 5 GRASSIGRASSI (burro, margarina, lardo, strutto) (burro, margarina, lardo, strutto)OLI DA CONDIMENTO OLI DA CONDIMENTO (oliva, (oliva,
mais, soia, mais, soia, girasole, arachidi)girasole, arachidi) GRUPPO 6GRUPPO 6 ORTAGGI E FRUTTA (fonti di vitamina A)ORTAGGI E FRUTTA (fonti di vitamina A)
Carote, zucca, peperoni, Carote, zucca, peperoni, spinaci, biete, spinaci, biete, broccoli, cicoria, broccoli, cicoria, indivia, lattuga,indivia, lattuga,
radicchio verde, albicocche, radicchio verde, albicocche, pesche, kaki, pesche, kaki, melone giallomelone giallo
GRUPPO 7GRUPPO 7 ORTAGGI E FRUTTA (fonti di vitamina C)ORTAGGI E FRUTTA (fonti di vitamina C)
Pomodori, peperoni, cavolfiori, Pomodori, peperoni, cavolfiori, broccoli, broccoli, cavoletti di Bruxelles, cavoletti di Bruxelles, patate novelle, frutta di patate novelle, frutta di sapore sapore acidulo (arance, limoni, mandarini, acidulo (arance, limoni, mandarini,
pompelmi, clementine, ananas, pompelmi, clementine, ananas, fragole, kiwi, fragole, kiwi, lamponilamponi
SUDDIVISIONE DEGLI ALIMENTI IN SUDDIVISIONE DEGLI ALIMENTI IN GRUPPI (2)GRUPPI (2)
SUDDIVISIONESUDDIVISIONEDELL’APPORTO ENERGETICODELL’APPORTO ENERGETICO
DURANTE LA GIORNATADURANTE LA GIORNATAPER UNA CORRETTA ALIMENTAZIONEPER UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE
COLAZIONECOLAZIONE 15%15%
PRANZOPRANZO 40%40%
SPUNTINOSPUNTINO 10%10%
CENACENA 35%35%
FABBISOGNO SPECIFICO FABBISOGNO SPECIFICO IN NUTRIENTIIN NUTRIENTI
PROTEINEPROTEINE 15%15%
LIPIDILIPIDI 25%25%
CARBOIDRATICARBOIDRATI 60%60%
GRASSI E OLI DA CONDIMENTOGRASSI E OLI DA CONDIMENTO (GRUPPO 5)(GRUPPO 5)BIBITE, DOLCIUMI, CIOCCOLATO,BIBITE, DOLCIUMI, CIOCCOLATO,
PRODOTTI DI PASTICCERIAPRODOTTI DI PASTICCERIA
CARNI FRESCHE E CONSERVATE,CARNI FRESCHE E CONSERVATE,PRODOTTI DELLA PESCA, UOVA,PRODOTTI DELLA PESCA, UOVA, LATTE E DERIVATILATTE E DERIVATI
(GRUPPO 1 E 2)(GRUPPO 1 E 2)
ORTAGGI E FRUTTAORTAGGI E FRUTTA(GRUPPO 6 E 7)(GRUPPO 6 E 7)
CEREALI E DERIVATICEREALI E DERIVATI,,TUBERI E TUBERI E LEGUMI (GRUPPO 3 E 4)LEGUMI (GRUPPO 3 E 4)
LA PIRAMIDE ALIMENTARELA PIRAMIDE ALIMENTARE
PIRAMIDE ALIMENTARE MODIFICATAPIRAMIDE ALIMENTARE MODIFICATA
• CONSUMARE ABBONDANTI QUANTITA’ DI CONSUMARE ABBONDANTI QUANTITA’ DI
FRUTTA E VERDURA FRESCHE AL GIORNOFRUTTA E VERDURA FRESCHE AL GIORNO
• ACQUISTARE PREFERIBILMENTE CIBI FRESCHI ACQUISTARE PREFERIBILMENTE CIBI FRESCHI
O SURGELATIO SURGELATI
• FARE PIU’ PASTI PICCOLI INVECE DI POCHI E FARE PIU’ PASTI PICCOLI INVECE DI POCHI E
ABBONDANTIABBONDANTI
• SCEGLIERE LATTE E YOGURT PARZIALMENTE SCEGLIERE LATTE E YOGURT PARZIALMENTE
SCREMATISCREMATI
CONSIGLI PER UNA SANA CONSIGLI PER UNA SANA ALIMENTAZIONEALIMENTAZIONE
• CONSIDERARE LA CARNE ACCOMPAGNATA DA CONSIDERARE LA CARNE ACCOMPAGNATA DA
ABBONDANTI VERDURE COME UN PIATTO ABBONDANTI VERDURE COME UN PIATTO
UNICO E NON COME UN SECONDOUNICO E NON COME UN SECONDO
• CUOCERE AL VAPORE, AL FORNO O IN UMIDO I CUOCERE AL VAPORE, AL FORNO O IN UMIDO I
CIBI PIUTTOSTO CHE FRIGGERLICIBI PIUTTOSTO CHE FRIGGERLI
• MANGIARE SOPRATTUTTO PANE, PASTA, MANGIARE SOPRATTUTTO PANE, PASTA,
CEREALI, LEGUMI E CIBI INTEGRALI CEREALI, LEGUMI E CIBI INTEGRALI
• BERE ALMENO 8 BICCHIERI DI ACQUA AL BERE ALMENO 8 BICCHIERI DI ACQUA AL
GIORNOGIORNO
CONSIGLI PER UNA SANA CONSIGLI PER UNA SANA ALIMENTAZIONEALIMENTAZIONE
IL RUOLO DELLA SCUOLAIL RUOLO DELLA SCUOLA
InserireInserire all’interno della all’interno della Scuola Scuola dell’Obbligodell’Obbligo alcune nozioni fondamentali alcune nozioni fondamentali sui concetti di sui concetti di prevenzione e prevenzione e alimentazione per regolamentarealimentazione per regolamentare il tipo il tipo di informazioni nutrizionali fornite agli di informazioni nutrizionali fornite agli studentistudenti
www.softwaredidattico.itwww.softwaredidattico.it
(MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI)(MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI)In 83 scuole italiane l’educazione alimentare è tra le In 83 scuole italiane l’educazione alimentare è tra le materie fondamentali d'insegnamentomaterie fondamentali d'insegnamento
La REFEZIONE SCOLASTICALa REFEZIONE SCOLASTICA oltre a oltre a
consentire un consentire un accrescimento ottimaleaccrescimento ottimale ed ed
evitare stati carenziali, deve evitare stati carenziali, deve favorire favorire
l’acquisizione di corrette abitudini l’acquisizione di corrette abitudini
alimentarialimentari e prevenire l’insorgenza di e prevenire l’insorgenza di
disturbi del comportamento alimentare. disturbi del comportamento alimentare.
IL RUOLO DELLA SCUOLAIL RUOLO DELLA SCUOLA
Studi longitudinali hanno Studi longitudinali hanno
dimostrato la dimostrato la tendenza a tendenza a
persistere in età adulta di stili di persistere in età adulta di stili di
vita e di abitudini alimentari vita e di abitudini alimentari
acquisite durante l’infanzia.acquisite durante l’infanzia.
IL RUOLO DELLA SCUOLAIL RUOLO DELLA SCUOLA
INFORMAZIONI NUTRIZIONALIINFORMAZIONI NUTRIZIONALI
Ruolo dell’informatoreRuolo dell’informatore in materia in materia nutrizionale svolto da:nutrizionale svolto da:
• riviste e giornali non specializzatiriviste e giornali non specializzati
• pubblicitàpubblicità
• personaggi dello sport o dello personaggi dello sport o dello
spettacolospettacolo
• mass media in generalemass media in generale
• internetinternet
• figurefigure comunque comunque priveprive di una di una
preparazionepreparazione
scientifica specialisticascientifica specialistica
La Regione, in collaborazione con Province, Scuole, Associazioni, Fondazioni e Aziende agrituristiche, propone al mondo della scuola, corsi, esperienze e materiale documentale per avvicinare i ragazzi, attraverso il gioco e il divertimento, ad una sana alimentazione e favorire il contatto con ambienti naturali e formativi.
Gli strumenti didattici forniti hanno come scopo l’approfondimento di temi di grande attualità quali la filiera produttiva, la sicurezza alimentare, l'agricoltura biologica e la tipicità dei prodotti.
Buona Lombardia: Educazione Alimentare
Buona Lombardia: Educazione Alimentare
Progetto Fattorie Didattiche
per offrire alle scolaresche e alle famiglie la possibilità di riscoprire la campagna, l'ambiente che la circonda e anche i gusti, le tradizioni e i mestieri in uno scenario/laboratorio reale e naturale
www.buonalombardia.itwww.agricoltura.regione.lombardia.it
CULTURA NELLA CULTURA NELLA ALIMENTAZIONEALIMENTAZIONE
L’alimentazionenon è soltanto scienza
ma anche un mix distoria, tradizioni e risorse
locali.
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