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IL MONACHESIMO
Indice
Lezione I – Anacoreti e cenobiti
Lezione II – Aspetti del monachesimo benedettino
Lezione III – I riformatori dell’ordine benedettino
Attorno all’anno
mille, la società
appare divisa
in:
Oratores:
coloro che pregano
(il clero)
laboratores
coloro che
lavorano (i
contadini)
bellatores: coloro
che combattono (i
soldati che
difendono lo stato)
LEZIONE I
Anacoreti e cenobiti
Che cos’è il monachesimo?
Il monachesimo (dal greco monachos, persona solitaria) è unmodo di vivere la propria religiosità, caratterizzato da alcunerinunce agli interessi terreni, per dedicarsi in modo più completoall'aspetto spirituale.
Molte religioni sono caratterizzate dal monachesimo: buddismo,cristianesimo, induismo...
Noi ci occuperemo del monachesimo in ambito cristiano,limitatamente al periodo medioevale.
Due tipi di monachesimo
“Anacoreta” è detto un religioso cheabbandona la società per un condurreuna vita solitaria dedicandosi allapreghiera.
L'anacoretismo è dunque caratterizzatoda isolamento e preghiera.
Tra gli anacoreti più noti si può ricordareSant’Antonio Abate
Il cenobitismo è una forma comunitariadi monachesimo, praticata in monasteri(cenobi), secondo una disciplina fissatada una regola scritta.
I cenobiti si differenziano daglianacoreti in quanto praticano una vitacomunitaria anziché solitaria.
Il cenobitismo fu diffuso in occidente da San Benedetto da Norcia .
Anacoretismo Cenobitismo
In sintesi:
Monaci che vivono in isolamento
Monaci che vivono in comunità
Anacoreti
Cenobiti
L’anacoretismo
E’ più antico del cenobitismo.
Si diffuse soprattutto in Oriente (Siria, Egitto).
E’ caratterizzato da forme particolarmente “estreme” di vita solitaria e dal rifiuto del mondo.
Un anacoreta egiziano : Sant’Antonio abate
Antonio nacque a Coma in Egitto (l'odierna Qumans) intorno al 251. Rimasto orfano prima dei vent'anni,sentì ben presto di dover seguire gli insegnamenti del Vangelo. Così, distribuiti i suoi beni ai poveri, seguìla vita solitaria che già altri anacoreti facevano nei deserti attorno alla sua città, vivendo in preghiera,povertà e castità.
In seguito Antonio si spostò verso il Mar Rosso sul monte Pispir dove esisteva una fortezza romanaabbandonata, con una fonte di acqua. Era il 285 e rimase in questo luogo per 20 anni, nutrendosi solocon il pane che gli veniva portato due volte all'anno.
Un po’ alla volta attorno a lui si raccolsero dei seguaci che vivevano imitandolo e lo riconoscevano comeguida spirituale (è per questo che è chiamato “abate”, ossia padre).
La grotta nei pressi di Qumans(Egitto) in cui, secondo la tradizione, sarebbe vissuto Sant’Antonio Abate.
Un anacoreta “estremo”: san Simeone Stilita
Gli stiliti sono anacoreti che scelgono di passare la loro vita su unacolonna.
Il primo stilita è stato San Simeone, nato a Sis (Siria) nel 390, mortonel 459.
Simeone visse per 37 anni su di una piccola piattaforma posta incima ad una colonna, nella zona nord di quella che è oggi la Siria.Molte altre persone dopo di lui seguirono il suo esempio.
San Simeone stilita in unaicona del XIV secolo.
Ai piedi della colonna, la madremorta. Simeone la fece portare lì perdarle l’estremo saluto, dal momentoche non scese dalla sua colonnanemmeno in quell’occasione.
Ancora un’icona di Simeone. Mostra come il santo si riforniva di cibo e la scala con cui i fedeli si recavano da lui per confessarsi.
Siria, i resti della colonna su cui Simeone restò appollaiato per 37 anni
Il cenobitismo
Il cenobitismo è nato ad oriente come l’anacoretismo, nell’Egittodel IV secolo, ma si è diffuso soprattutto in occidente grazie allafigura di Benedetto da Norcia, fondatore dell’ordine monastico deiBenedettini.
Il monachesimo benedettino
Nasce in occidente
Fondato da San Benedetto da Norcia a Montecassino (Lazio, provincia di Frosinone) nel 529 d.C.
Si diffonde in tutta Europa.
Subiaco, il Sacro Speco. San Benedetto.
Pieve di Vigoleno, San Benedetto.
Il monastero di Montecassino
Ancora il monastero di Montecassino
Vita di san Benedetto: da anacoreta a cenobita
❑ Nacque a Norcia (PG) verso il 480 d.C. da una famiglia benestante, che lo mandò a Roma per studiare.Inorridito dalla corruzione romana andò a vivere come eremita ad Affile, poco distante da Roma, e inseguito, desideroso di maggior solitudine, a Subiaco (sempre nei pressi di Roma).
❑ Dopo tre anni, trascorsi in una grotta del monte Taleo (sulla quale sarà costruito Il Sacro Speco), alcunieremiti dei dintorni lo vollero come padre spirituale (abate). Interrompendo la sua solitudine, Benedettoaccettò, ma i monaci trovandolo troppo severo, tentarono di avvelenarlo, ed egli tornò alla sua grotta.
❑Nel 529 si trasferì a Cassino, dove, su un’altura, fondò il celebre monastero diMontecassino che divenne il punto di partenza dell’Ordine dei Benedettini, basato sullaRegola che Benedetto scrisse nel 540, sintetizzata nel motto ORA et LABORA (Prega eLavora).
Il SACRO SPECO a Subiaco, costruito sulla grotta in cui Benedetto visse da eremita
Capillare diffusione delle abbazie benedettine in Europa
LEZIONE II
Aspetti del monachesimo benedettino
Apri le schede di approfondimento
IL CHIOSTRO
LA SALA DEL CAPITOLO
IL REFETTORIO
LA BIBLIOTECA
L’INFERMERIA
LO SCRIPTORIUM
L’ERBORISTERIA
LA FORESTERIA
importanza religiosa
importanza culturale
importanza sociale ed economica
La giornata di un monaco
benedettino. Lettura
Gli incarichi dei monaci.
Vai alla III Parte
La giornata del monaco benedettino
I vari momenti della vita di un monaco, dal lavoro, al riposo, alla preghiera, hanno un significato
particolare e sono organizzati e regolati in modo preciso. A guidare la vita di un monaco sono
le indicazioni della Regola, dettata da san Benedetto nel 534 d.C.
La regola benedettina rappresenta una novità assoluta per il tempo in cui è stata scritta: l'idea di
dividere la giornata secondo un ordine preciso, di mangiare e di riposare in ore determinate, di stabilire
e rispettare regole per un’ordinata convivenza. Naturalmente le ore canoniche, cioè le ore stabilite nella
regola, hanno poco a che vedere con le ore come le intendiamo noi oggi. La giornata nel medioevo era
scandita dagli orari dell'alba e del tramonto: era perciò più lunga in estate e più breve in inverno.
La giornata alternava - e per i monaci alterna ancora oggi - momenti di preghiera ad altri di lavoro e
non mancavano gli intervalli di riposo.
Ma il tempo del monaco è soprattutto un tempo ritmato dalle feste cristiane, che rendono ogni giorno
diverso dagli altri: la domenica e i giorni feriali, le grandi feste della Pasqua, della Pentecoste, del
Natale … I monaci non si sentono "prigionieri" della regola, che li aiuta ad organizzare le loro attività e
seguire lo scopo della loro vita, manifestare cioè il proprio amore per Dio e Gesù in tutte le attività che
svolgono.
Importanza religiosa del monachesimo benedettino
I monaci benedettini svolsero un’opera di evangelizzazione dell’Europa (necessariaperché i culti pagani erano ancora molto diffusi, spesso mescolati con il cristianesimo).I benedettini furono inviati prima in Inghilterra e Irlanda, poi presso varie popolazionigermaniche, infino presso le popolazioni scandinave e slave. Una fitta rete dimonasteri ed abbazie si estese così in tutta l'Europa. Questi monasteri divennero unpunto di riferimento essenziale per tutte le popolazioni vicine.
I monaci non insegnavano soltanto i contenuti della fede cristiana ma anche a leggeree scrivere, a bonificare i terreni paludosi, a coltivare la terra, a tracciare nuove strade.
Importanza culturale del monachesimo benedettino
Trasmissione della cultura greca e latina attraverso gli amanuensi (copisti).
Grande impulso alle scienze mediche attraverso lo studio dell’erboristeria.
Introduzione del minuscolo carolingio.
Invenzione dell’antecedente del rigo musicale, dando vita al canto gregoriano.
Per lungo tempo i monasteri furono l'unico luogo in cui ci si preoccupava diistruire ed insegnare. Nel 789 Carlo Magno in un suo capitolare ordina che "inciascuna diocesi, in ciascun monastero vengano insegnati i salmi (perapprendere le letture), le note, il canto, l'aritmetica, la grammatica (persaper scrivere) e vi siano dei libri corretti con cura".
Lo scriptorium
Uno dei luoghi più importanti del monastero eralo scriptorium.
Era di solito un vasto ambiente esposto a sud econ molte vetrate per godere di tutta la lucepossibile dove operavano gli amanuensi(copisti), che trascrivevano i testi sacri ma ancheopere di grandi autori latini e greci.
San Benedetto voleva che i suoi monacisapessero leggere e scrivere (cosa a quel tempomolto rara), per poter studiare e meditare laparola di Dio.
Il minuscolo carolingio
L’antecedente del rigo musicale
Importanza sociale ed economica del monachesimo benedettino
La valorizzazione del lavoro (ora et labora), considerato come mezzo dielevazione dello spirito e perciò imposto a tutti come un dovere, portò aduna ripresa della bonifica del suolo e del lavoro dei campi in tempi in cuigran parte dell'Europa occidentale era incolta e spopolata.
Il monastero, che normalmente sorgeva in un luogo isolato, divenne uncentro presso cui si radunavano, in determinati giorni dell'anno, lepopolazioni vicine per scambiarsi i loro prodotti; ben presto divenne illuogo in cui, sotto la protezione dell'abate, poté sorgere un vero e propriomercato.
Il chiostro
Circondato da portici sostenuti da colonne e pilastri, servono ai monaci per passeggiare eripararsi. Alcuni hanno al centro delle aiuole fiorite, altri il tradizionale pozzo. Nei chiostri vige laregola del silenzio.
La sala del capitolo
Qui i monaci ascoltano ogni giorno lalettura di un capitolo della regola di sanBenedetto commentata dall’abate ediscutono degli affari più importanti delconvento.
Qui il postulante si presenta a chiederel'ammissione al monastero; qui, iniziandoil noviziato, l'abate gli impone il nomenuovo e, in segno di umiltà ed affetto, adimitazione di Cristo, si piega a lavargli ipiedi, seguito in ciò da tutti i fratelli.
Il refettorio
Il refettorio è il luogo del pasto comune. Prima del pranzo c'è la benedizione del cibo; durante ilpranzo viene fatta la lettura pubblica di alcuni brani della S. Scrittura come prescrive la Regola:"mai la lettura deve mancare alla mensa dei fratelli". Nell’immagine, un monaco dal pulpiti leggeil vangelo mentre i confratelli consumano il pasto.
La biblioteca
Le biblioteche benedettine hanno avuto una funzione importantissima nel corso della storia: dopo la caduta dell'impero romano e per molti secoli hanno custodito con cura innumerevoli manoscritti di opere antiche, consentendo che arrivassero fino a noi.
L’infermeria
L'infermeria era un edificio separato dedicato ad ospitare i monaci malati o deboli che erano affidati ad un monaco-medico. Era dotata di un orto per la coltivazioni delle erbe medicinali, il giardino dei semplici. Spesso erano poste vicino al dormitorio.
La Regola di San Benedetto stabiliva che “sempre deveessere posta attenzione ai malati, che devono essereserviti come se si trattasse di Cristo”. La medicinamonastica era considerata quindi come parte del doverereligioso.
Lo scriptorium in una miniatura
Erboristeria
Dotati di un giardino dei semplici (semplici = piante medicinali), nei monasteri si sviluppò l’arte di preparare farmaci con le erbe.
Molti monasteri benedettini sono dotati ancora oggi di laboratori di erboristeria.
La regola di san benedetto raccomanda ai monasteri l’ospitalità: «Gli ospiti che arrivano siano accolti tutti come se fossero Cristo, perché Egli dirà un giorno: Fui forestiero e mi ospitaste. E a tutti si faccia onore come si conviene, ma soprattutto verso i fratelli nella fede e ai pellegrini».
Nel medioevo i monasteri svolgevano dunque anche l’importante funzione di ostello per i viaggiatori.
Oggi le foresterie dei conventi benedettini sono spesso statetrasformate in bed e breakfast. Nelle immagini di questascheda, la foresteria dell’eremo di Camaldoli (AR).
Foresteria
LEZIONE III
I riformatori dell’ordine benedettino
I mali della Chiesa medioevale
SimoniaAcquisto per mezzo di denaro di beni
e funzioni spirituali. (ad esempio la carica di vescovo).Il termine deriva dal nome di un mago (Simone), vissuto al tempo
degli apostoli, che avrebbe offerto dei soldi all’apostolo Pietro per avere i
“doni spirituali” ( il potere di guarire gli ammalati, di cacciare i demoni, di
rimettere i peccati ecc.) .
Concubinato del clero (nicolaismo)Spesso preti e vescovi avevano una
“concubina”, ossia una donna che viveva con loro, e dei figli.
Simon Mago e San PietroBernardo Strozzi.
Nicolaismo
Simonia
Crisi morale della chiesa
Allontanamento dai
valori evangelici
In sintesi:
I mali dell’ordine benedettino
Dopo la dissoluzione dell’Impero carolingio, e della conseguente
scomparsa dell’autorità centrale, ingerenza (intromissione) dei signori
locali nella vita delle abbazie. Allontanamento dalla Regola e prevalere di
interessi politici ed economici.
Le abbazie possedevano vaste tenute agricole, riscuotevano le decime (tasse
corrispondenti alla decima parte di ciò che si produce) e spesso erano ricchissime.
A causa della crisi morale dell’ordine benedettino, moltiriformatori cercarono, dal secolo X in avanti, direcuperare lo spirito autentico della Regola di SanBenedetto e di riportare le abbazie ad occuparsi più dellospirito che dei beni materiali.
L’abbazia di Cluny – la riforma e il ritorno alla Regola
L’abbazia benedettina di Cluny (Francia centrale) fu fondata nel910. Da essa si diffuse un movimento di rinnovamento spiritualeche si propagò a tutta la Francia e all’Italia del nord.
I monaci cluniacensi diedero un esempio di vita spirituale coerente e severa
Mantennero la regola di san Benedetto (ora et labora) ma aumentarono le ore di studio ed eliminarono i lavori manuali, che furono affidati ai servi.
I monaci di Cluny intendevano reagire alla corruzione della chiesa, alla simonia e al concubinato del clero, ma anche a quei monasteri benedettini divenuti ricchissimi centri di potere.
In breve tempo lo stesso monastero di Cluny si trasformò però in un centro di potere, costituendo un vero impero monastico.
Si manifestò allora il dissenso dei cistercensi, monaci che intendevano riformare i riformatori di Cluny
I cistercensi nacquero quando un gruppo di monaci abbandonò Cluny, che sembrava aver smarrito la via della spiritualità autentica, e fondarono un nuovo monastero a Citeaux (1098), nel sud della Francia. Qui fu introdotto di nuovo il lavoro manuale e sottolineato il valore spirituale della povertà …Il termine cistercensi deriva dal nome latino di Citeaux, ossia Cistercium
Ma anche i Cistercensi….
I cistercensi – la riforma della riforma
I padri trappisti – la riforma della riforma della riforma
L’ordine cistercense divenne a sua volta un groviglio di potere e di ricchezze.
I monaci trappisti si dedicano alla vita contemplativa: sono religiosi di clausura dediti alla preghiera, sia individuale che comune, alternano gli studi e il lavoro manuale, specialmente agricolo (alcuni monasteri sono rinomati centri per la produzione di olio, vino e birra).
Nella seconda metà del ’600 un abate decise allora diriformare un monastero cistercense di Notre-Dame de laTrappe, nacquero così i “Padri trappisti”
Legenda:
Missioni romane
Missioni irlandesi (Colomba e Colombano)
Missioni di Willibord e Bonifacio
Missioni di Cirillo e Metodio
Un monaco benedettino può dunque appartenere:
all’ordine fondato da San Benedetto
all’ordine
cluniacense
all’ordine
cistercense
all’ordine dei
Padri trappisti
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