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Scuola Media di Ferentino e Fumone per la Memoria
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Scuola Media di Ferentino e Fumone
per la Memoria
Odòs:
Il Viaggio della
Memoria La Scuola Media di Ferentino/Fumone con il Progetto aderisce alle celebrazioni per i
giorni della Memoria e del Ricordo consapevole della necessità di non dimenticare.
Giorni dedicati al Ricordo delle vittime di tutte le parti e all’analisi delle radici
storiche dei conflitti che a varie riprese e a partire da diverse responsabilità
interessarono l’Italia e l’Europa.
Un richiamo alla tutela dei Diritti Umani a partire dalla conoscenza del passato. E a
prendere parte attiva ai problemi del presente.
Per accompagnare gli insegnanti in un percorso di formazione con i ragazzi grazie alla
raccolta di materiale narrativo, fotografico, storico, artistico, musicale e didattico che
la Scuola ha prodotto negli anni sul tema specifico della Memoria abbiamo
organizzato questo spazio.
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Marzo 2007
“Le arti dello Spettacolo e le nuove generazioni”
Aggiungi un posto a tavola: la diversità come valore
3
Marzo 2007
Ambrogio Sparagna
Tony Esposito
Valentina Ferraiolo
La musica del Mediterraneo
per l’integrazione
4
Michele Paulicelli
Forza venite gente
“Ogni persona ha un nome datole dalle feste e
dal mestiere…”
Zelda – poetessa israeliana (1914 – 1984)
5
“Aggiungi un posto a
tavola che c’è un
amico in più…”
“Had gadia - Alla fiera dell’Est”
Angelo Branduardi
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Mercoledì 4 giugno 2008 ore 18:00
“Ragazzi come voi…”
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Gennaio 2009
“A forza di essere vento”
Uomini
e
Numeri
“Porrajmos: la Schoah dimenticata
degli Zingari”
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Porrajmos è una parola in lingua romanes che significa “distruzione” ed è
sinonimo della parola ebraica “Schoah”. Anche gli zingari infatti, o per
meglio dire i Rom, i Manush e i Sinti, furono vittime della follia nazista
La musica racconta l’atmosfera delle feste ebraiche dell’Est Europa, cancellate dal
nazifascismo e ora recuperate con sensibilità contemporanea dagli Acquaragia
Drom
Klorakhanè “De Andrè”:
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i figli cadevano dal calendario Iugoslavia, Polonia, Ungheria i soldati prendevano tutti e tutti buttavano via
Poserò la testa sulla tua spalla e farò un sogno di mare e domani un fuoco di paglia
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Aprile 2009
Incontro con la prof.ssa Antonella Tiburzi
Le testimonianze per la storia e la memoria:
Voci della Shoah, Antonella Tiburzi
11
Maggio 2009
TEREZIN TEREZIN TEREZIN TEREZIN
Echi, note dei bambini, nel campo di sterminio.
I bambini della Shoah
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Lì dove senti cantare, fermati e non aver paura;
i malvagi non hanno canzoni
13
Maggio 2009
BRUNDIBARBRUNDIBARBRUNDIBARBRUNDIBAR
C’era un luogo quasi irreale in cui risuonava musica vera, la grande musica: Mozart, Verdi, Puccini. Questo luogo era Terezin…
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A Terezin, vivevano all’interno del ghetto almeno cinque compositori di grande statura: Pavel Haas, Hans Kràsa, Viektor Ullman, Gideon Klein, Sigmund Schul
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Tutto questo, quando il tempo era finito ed era chiaro che non
c’era più tempo per nulla…
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6 – 9 aprile 2010 Il viaggio a Praga Terezin
Il valore formativo dei luoghi della memoria
È così
In quella che è chiamata la piazza di Terezin è seduto un piccolo vecchio come se fosse un giardino. Ha la barba e un berreto in testa. Col suo ultimo dente mastica un pezzo di pane duro. Mio Dio, col suo ultimo dente: invece di una zuppa di lenticchie povero superstite! Ikoleha: dati anagrafici non accertati
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Quanto è successo… “ Laggiù”
Nel punto di contatto tragico tra passato e presente la ferita è ancora aperta e nessuno ha l’autorità morale di coprirla. Non bende ingannevoli di cerimonie e dichiarazioni. Nessuno ha il diritto di decidere la data di inizio di rimarginazione e quindi la fine della responsabilità…, quel laggiù non è solo in Germania, ma anche nell’ambito del comportamento delle persone.
David Grossmann
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TEREZIN
Il giardino
È piccolo il giardino profumato di rose, è stretto il sentiero dove core il bambino: un bambino grazioso come un bocciolo che si apre: quando il bocciolo si aprirà il bambino non ci sarà
Frantisek Bass, nato il 4/9/30, morto il 28/10/44
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PRAGA
Quanto tempo è passato dall’ultima volta che ho visto il sole tramontare dietro le colline Petrin? Con occhi pieni di lacrime ti ho guardata, Praga, avvolta nelle ombre della sera. Quanto tempo è passato dall’ultima volta che ho sentito il piacevole gorgoglio dell’acqua della diga sulla Moldava! Da tempo ho dimenticato piazza Venceslao piena di vita. Questi angoli sconosciuti della città vecchia, i cantucci scuri e i canali sonnolenti dove sono? Non patiscono la mia mancanza come faccio io per loro. È passato quasi un anno e per quasi un anno sono rimasto rannicchiato in questo buco infame. Poche misere strade sostituiscono la tua bellezza impagabile sono come una bestia, imprigionata in una piccola gabbia Praga, sei una favola in pietra, mi ricordo bene di te!
Petr Ginz
Petr Ginz: straordinario talento, era un ragazzino pieno di vita, scrittore, illustratore e direttore editoriale del giornalino clandestino “Vedem” nel ghetto di Terezin. Petr è nato a Praga nel 1928, è morto ad Auschwitz nel 1944
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Immagina… Praga non ci siano nazioni non è difficile da fare niente per cui uccidere e morire e nessuna religione. Immagina che tutti Vivano la loro vita in pace
John Lennon Liverpool, 9 ottobre 1940 – New York, 8 dicembre 1980
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25 aprile 2010 il Consiglio Comunale delle ragazze e dei ragazzi
“Ogni persona ha un nome”
La storia è costruita da uomini e donne per i quali Brecht ci invita a fare memoria
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Chi ha costruito Tebe dalle sette Porte? Nei
libri appaiono i nomi dei Re.
Sono stati loro a caricarsi sulle spalle i
blocchi di pietra?
E Babilonia, così spesso distrutta,
chi era che continuava a ricostruirla?
In quali case vivevano i muratori
nella Lima rilucente d'oro?
E dove sono andati i manovali la sera
che furono finite le Grandi Muraglie della
Cina?
La Roma imperiale è piena di archi di
trionfo.
Ma su chi hanno trionfato i Cesari?
[...]Il giovane Alesssandro ha conquistato
l'India.
Da solo?
Cesare ha battuto i Galli. Senza nemmeno
chi gli preparasse la cena?
[...]Un grande uomo ogni vent'anni.
Chi ne ha fatto le spese?
Brecht
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Gennaio 2011Gennaio 2011Gennaio 2011Gennaio 2011
La memoria generazionale
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Il recupero del passato, non ha
senso e valore in sé, ma come
accade per la sua conoscenza sono
i soggetti e la comunità che lo
interrogano, lo ricostruiscono e lo
interpretano ad attribuirgielo
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Gennaio 2012
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