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IMPRESA E VALORI
CONTESTUALI
Esempi e casi. Guardando fuori dalla
porta…
1
LOCCIONI alta tecnologia al servizio dell’ambiente
2
1968: Loccioni inizia il percorso imprenditoriale
come artigiano nel campo elettrico, occupandosi
di impiantistica elettrica industriale
Anni '70: Nuovo ramo dell’impresa specializzata
nel collaudo degli elettrodomestici e dei
componenti per auto, sviluppando competenze
nelle tecnologie per l’automazione dei processi
produttivi
Anni ’90: Passaggio da impresa artigianale
a impresa della conoscenza, sviluppando
competenze di telecomunicazioni e ICT, e nel
monitoraggio ambientale
All’imbocco della Vallesina, ad Angeli di Rosora
(Ancona)
Il Gruppo Loccioni progetta soluzioni per le
esigenze dei singoli clienti, adattando tecnologie e
competenze ai processi produttivi cucendo
addosso al cliente proprio “un abito su misura”.
“Come se fosse una fabbrica viva, un organismo
che cresce e che muta a seconda delle esigenze
e dei clienti” (Enrico Loccioni, sito ufficiale)
Fatturato 2012: 70 milioni di euro (dati Sole 24
Ore)
Export: 45%
370 collaboratori, di cui: 60% diplomati , 40%
laureati
Età media: 33 anni
Paesi di esportazione: 43
Investimento del fatturato in Ricerca e
Sviluppo: 4%
3
PROGETTO FLUMEN
il giardino che circonda l’azienda costeggia il
fiume Esino.
Qualche anno fa il fiume è straripato distruggendo
una parte dei macchinari. Un danno enorme.
Ecco allora nascere dalla mente di Enrico
Loccioni il progetto Flumen: decise di bonificarlo e
costruire nuovi argini.
E oggi, accanto ai campi finalmente coltivabili, c’è
un complesso sistema di chiuse e generatori che
ricavano energia elettrica dall’acqua.
In cambio dell’elettricità, mediante una
concessione della durata di nove anni, Loccioni si
occupa della manutenzione e pulizia dell’albo
fluviale di due chilometri del corso d’acqua.
Il progetto è stato reso possibile dalla
collaborazione con gli enti locali, inizialmente i
Comuni di Rosora e Maiolati Spontini e in un
secondo momento la Provincia di Ancona e la
Regione Marche.
Se da un bene comune prendo una ricchezza, in qualche
modo devo restituirla
(Enrico Loccioni, Flumen, sito ufficiale) 4
OPEN CARE l’innovazione tecnologica ha cura dell’arte
5
6
7
LEITNER
Nel lontano 1888, il meccanico vipitenese Gabriel
Leitner aprì, nella sua città natale, un’officina per
la produzione di macchine agricole, teleferiche
per il trasporto di materiali, turbine idrauliche.
8
Nel corso del secolo successivo diventa
un’azienda leader nella progettazione e
costruzione di impianti funiviari a livello mondiale.
Dalle macchine agricole agli impianti a fune,
battipista e generatori eolici, il gruppo Leitner si
contraddistingue per qualità, capacità di innovare
e tecnologie avanzate.
9
10 1947 – prima seggiovia in Italia, Col Alt a Corvara
11
70 le società del Gruppo, 91 i centri di vendita e di assistenza
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montagna
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turismo Dighe, centrali idroelettriche, scali portuali, zone industriali
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MiniMetro® : Impianti di trasporto urbano su rotaia
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Impianti a fune in città: Ottime prospettive per il futuro.
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Impianti a fune per trasporto persone
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Medellin, Colombia
18
Rio de Janeiro, Brasile
19
New York. USA
20
Tblisi, Georgia Hong Kong
21
riduzione della congestione;
miglioramento delle condizioni ambientali nei
centri urbani;
tutela del diritto alla mobilità per fasce sociali
svantaggiate;
supporto allo sviluppo socio/economico del
territorio;
riduzione dell’impegno finanziario pubblico nel
settore.
CUCINELLI SPA il nuovo umanesimo imprenditoriale
22
Nel 1982 Cucinelli, insieme alla moglie decide di
trasferire l’azienda a Solomeo, e di prendersi cura
di questo piccolo borgo medievale.
Ci sono voluti 28 anni di lavori di restauri per
riportarlo agli antichi splendori. Ma Cucinelli
sentiva la necessità di trovare un luogo speciale,
per dare un valore aggiunto al suo prodotto
La trasformazione di Solomeo in una città-
azienda dalle sembianze medievali rappresenta
quindi il tentativo di sviluppare un’azienda basata
su principi di etica, teologia e filosofia mutuati
dalla lettura dei classici.
23
Mezzi + esseri umani + competenze = valore
della produzione dare valore ad un lavoro che è
solo per gli esseri umani
Cura dei manufatti: le Scuole, prima solo legate
alle Arti, ora si fondono con corsi di giardinaggio,
muratura e tessitura; questa interazione porta ad
una totale e completa nobiltà di arti e mestieri
Crescita garbata: riscoprire la vita normale di
un’impresa
Dignità del profitto, volontà di un profitto sano:
anche la finanza torna a lavorare con rispetto
nell’industria
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Tecnica e tecnologia convivono: i nostri studenti
hanno ipad/laser/forbici/filo. Dei giovani che
saranno privilegiati nel manufatto e che
cercheranno, nell’utopia graziata di Cucinelli, di
ripercorrere le storie degli artisti rinascimentali e
delle botteghe artigiane del Quattrocento.
25
Il rapporto lavoratore - datore di lavoro ha oggi
grandi differenze rispetto al passato e dunque
bisogna ricostruirne un rapporto sano e dignitoso
Il tema del futuro del mondo rispetto al mondo
imprenditoriale italiano e molto importante.
Secondo Cucinelli bisogna interrogarsi su cosa
abbia senso produrre oggi, non tutto è ancora
funzionale ai mercati.
Bisogna puntare a beni – e non prodotti – di
grande qualità, artigianalità, unicità: i beni devono
trasmettere l’attenzione, la cura, la sostenibilità e
l’etica che ha portato alla sua realizzazione
26
È oggi possibile convincere i giovani a lavorare
nelle imprese? Sicuramente è necessaria una
ridefinizione ed una rivalutazione del lavoro
manuale/artigianale, facendo riscoprire il profondo
significato che è riposto nel lavoro. In questo
senso Cucinelli propone stipendi superiori del
20% rispetto alla media per i lavori artigianali
Creare una rete sana e spontanea di
microimprese che collaborano all’armonia di tale
processo: ad oggi collaborano con Cucinelli circa
330 microimprese italiane
27
LIBERA TERRA recuperare dall’illegalità per generare crescita
Libera Terra nasce con l'obiettivo di valorizzare
territori difficili, partendo dal recupero sociale e
produttivo dei beni liberati dalle mafie per
ottenere prodotti di alta qualità attraverso
metodi rispettosi dell'ambiente e della dignità
della persona.
28
Inoltre, svolge un ruolo attivo sul territorio,
coinvolgendo altri produttori che condividono gli
stessi principi e promuovendo la coltivazione
biologica dei terreni.
29
La mission del progetto Libera Terra è dare
dignità ai territori caratterizzati da una forte
presenza mafiosa, attraverso la creazione di
aziende cooperative autonome, autosufficienti,
durature, in grado di dare lavoro, creare indotto
positivo e proporre un sistema economico
virtuoso, basato sulla legalità, sulla giustizia
sociale e sul mercato.
30
FAVARA (AG), È una cittadina di 33.000 abitanti
a 10 chilometri dalla Valle dei Templi.
Il contesto di partenza non è di massima qualità
estetica ed architettonica: un centro storico semi
distrutto e quasi abbandonato, un paese siciliano
in crisi, come tanti paesi del sud Italia.
Molti giovani se ne sono andati e ritornano solo
durante le vacanze.
Un paese che aveva una sua qualità in passato,
ma che poi è cresciuto senza troppe
preoccupazioni artistiche o attenzioni sul piano
urbanistico
FARM CULTURAL PARK A FAVARA oltre i luoghi comuni
31
Eppure proprio in questo paese si è pensato,
attraverso un progetto chiamato FARM
CULTURAL PARK, di fare qualcosa per
migliorarlo.
FARM è un progetto che trova identità in alcuni
luoghi definendo una modalità operativa, uno stile
e un territorio.
Chi ha avviato e ideato il progetto per Favara,
Andrea Bartoli, aveva già sperimentato il modello
a Butera, ristrutturando una masseria
abbandonata creandone una residenza per artisti,
dove l’ospitalità e la convivialità si legano ad
eventi culturali ed artistici.
32
2011: Premio Cultura di Gestione di Federculture
2012: Invito alla XXIII Biennale di Architettura di
Venezia
33
CORTILIA
la tecnologia ri-genera legami
Cortilia è il primo mercato agricolo online per la
vendita e la distribuzione di prodotti artigianali
locali. La piattaforma digitale mette in contatto
produttori e consumatori senza intermediari e
organizza la consegna della spesa a domicilio.
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Manifesto
Cambiamo insieme il modo di fare la spesa
Promuoviamo un modello di spesa e consumo
sostenibile:
ottimizzando la filiera corta, offrendo un servizio di
valore alle persone e al territorio in cui vivono
incoraggiando la collaborazione attiva tra
produttori agricoli e consumatori, facilitandone il
dialogo e stimolando la curiosità, l’aggregazione e
la cooperazione reciproca
Riscopriamo il gusto vero dei prodotti
Selezioniamo prodotti artigianali e ne valorizziamo
la tracciabilità, la sicurezza e la genuinità
Garantiamo prodotti freschi e di gusto, coltivati e
raccolti da una rete di produttori artigianali
secondo principi di qualità, tradizione e
sostenibilità
Valorizziamo la produzione del territorio
Valorizziamo i produttori agricoli e la cultura
artigianale, rinforzando il senso di comunità e di
appartenenza, preservando il territorio in cui
viviamo per le generazioni future
Trasformiamo il momento della spesa in un
momento di incontro con il prodotto, chi lo
produce e la loro storia
35
Cortilia (Geomercato Srl) è un sistema web-
centrico, nato nel 2011, concepito per portare i
prodotti dalla terra alla tavola nel minor tempo
possibile. Una forma di impresa a impatto
ambientale tendente al minimo.
Un sistema che mette in rete i piccoli produttori
agricoli locali. In questo modo essi possono:
Offrire direttamente i loro prodotti di stagione,
Garantirne in prima persona la qualità e la
freschezza
Esporre i prezzi senza intermediari, che spesso
svantaggiano i produttori
La piattaforma aggrega efficacemente domanda e
offerta in modo trasparente e sostenibile:
È un modello rispettoso della Terra a partire dal
proprio territorio: meno emissioni, meno
inquinamento e, al contempo, più biodiversità ed
equità.
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Il servizio di Cortilia funziona come un gruppo di
acquisto solidale (GAS):
Sfrutta i vantaggi della filiera corta per acquistare
direttamente dall’agricoltore.
Quale rapporto si genera?
Si recupera un rapporto di fiducia e continuità tra i
clienti e i produttori.
Entrambi condividono i vantaggi della frequenza e
della fedeltà d’acquisto, così come dei volumi di
vendita generati dall’intero gruppo d’acquisto
iscritto alla piattaforma.
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La funzione del team Cortilia
Cortilia, per garantire trasparenza ed efficacia,
effettua un'accurata selezione degli agricoltori
attraverso la verifica della qualità dei prodotti
venduti e delle tecniche di produzione utilizzate.
Inoltre, per valorizzare i produttori agricoli del
territorio, usa la strategia di raccontare la storia di
questi produttori, mostrandone il loro volto.
Un sistema dunque locale e concreto, fatto di
persone, prodotti agricoli a km zero, di lavoro e
artigianato, che viene supportato da un mezzo di
comunicazione e di gestione senza costi
aggiuntivi, che porta il cliente nelle aziende
agricole e lo riavvicina alla terra e all’agricoltura.
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Attualmente le realtà agricole sono circa una
ventina, tra le aziende agricole associate o chi
invece partecipa tramite consorzi di produttori.
Cortilia conta al momento un centinaio di prodotti
acquistabili online dagli utenti di Milano e
provincia, Monza e Brianza, Varese e Como.
Ma l’obiettivo è estendere il raggio d’azione del
servizio in tempi piuttosto brevi: il piano di
espansione prevede il raggiungimento dei
principali capoluoghi italiani nei prossimi mesi
(Brescia, Bergamo, Verona, Bologna, Torino,
Firenze e Roma) per poi puntare all’Europa.
Obiettivi ambiziosi ma motivati dall’ottimo
riscontro ottenuto dal sito in questi primi due anni
di vita: Cortilia ha raccolto più di 30 mila iscritti e
una crescita a doppia cifra mese su mese.
39
NUTRIRE MILANO una rete di produttori locali, per offrire cibo alla città
La filiera cerearicola
Scopo del progetto è ricostituire una filiera corta
di produzione e d’acquisto di frumento, farina e
pane, nell’ambito del territorio del Parco Agricolo
Sud Milano. Dalla strutturazione di una filiera
controllata ne derivano molteplici vantaggi sia dal
punto di vista degli agricoltori che dalla parte dei
cittadini consumatori. In primo luogo nel
riconoscimento di un prezzo giusto e garantito alle
aziende, che si impegnerebbero a produrre grani
di qualità organolettica ed ambientale. Il beneficio
per i cittadini è costituito dalla riduzione di
passaggi intermedi, cosa che comporta la
possibilità di potersi approvvigionare di pane di
ottima qualità ad un prezzo ragionevole.
Aspetto fondamentale per la riuscita del progetto
è il coinvolgimento attivo di tutti i soggetti
interessati (agricoltori, mulini, panificatori)
attraverso il quale costruire una rete che operi in
concertazione al fine di costruire relazioni
trasparenti e virtuose anche da un punto di vista
economico.
40
produttori mercato
territorio punti di prossimità
Fase 1 - Frumento
Ricerca e sperimentazione presso le strutture del
mulino e del forno didattico presso Abbazia di
Chiaravalle (tipi di frumento, ricette di
panificazione, tipologie di pane)
Organizzazione di attività educative permanenti
sui settori relativi alla filiera del pane, attraverso
coinvolgimento di giovani panificatori interessati
presso le strutture dell’Abbazia di Chiaravalle
Coinvolgimento degli agricoltori del Parco
Agricolo Sud Milano interessati
Coltivazione di antiche e moderne varietà di
frumento, analisi agronomica delle coltivazioni e
analisi del frumento secondo i criteri della
panificazione, implementazione delle tecniche
agricole e metodologiche volte alla riduzione
dell’impatto ambientale
Coinvolgimento degli agricoltori nella filiera e
analisi del prezzo equo
41
Fase 2 - Farina
Formazione del personale per la lavorazione del
pane: molitura
Selezione e recupero di alcuni mulini nel territorio
del Parco Agricolo Sud Milano
Lavorazione farine di alta qualità, valorizzazione
del prodotto del territorio
Commercializzazione farine del territorio
42
Fase 3 - Pane
Coinvolgimento e formazione panificatori
Formazione del personale per la lavorazione del
pane: panificazione Abbazia Chiaravalle
Produzione pane con lievito madre naturale e
cottura in forno a legna
Promozione pane tradizionale a filiera corta
Distribuzione in rivendite sul territorio
43
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Davide Longoni ha deciso di affrontare un
evoluzione ulteriore alla sua professione: coltivare
i cereali che poi saranno panificati. In questo
passaggio è stata molto importante l'esperienza
maturata con Slow Food nell'ambito del progetto
Nutrire Milano che prevede il recupero di terreni
agricoli del Parco Sud Milano per coltivare cereali
destinati alla panificazione.
Fondamentale, inoltre, è stato l'incontro con
Walter Meles, dell'azienda agricola Triulza, che ha
portato alla creazione di una nuova società che
unisce le capacità di coltivare la terra proprie di
un'azienda agricola con le conoscenze di un
panificatore artigianale, per un unico obiettivo:
produrre un pane che a tutti gli effetti è un
prodotto agricolo. Con l'azienda agricola Triulza si
è sviluppato un progetto di collaborazione che
prevede l'impianto di un nuovo laboratorio di
panificazione nella Cascina S.Alberto di Rozzano,
in pieno Parco Agricolo Sud Milano. I campi
coltivati a cereali sono tutti attorno a noi, i silos
per la conservazione del prodotto fanno bella
mostra di se nell'aia dell'azienda agricola e le
macchine agricole partono tutte le mattine dalle
rimesse a pochi metri dai forni…
45
Il controllo sulla filiera del pane è completo,
insieme a Walter ricerchiamo le antiche varietà
non ibridate, lo scopo della nostra agricoltura non
è la resa ma il profumo e il sapore che il grano
deve dare al pane.
Il tema dell'expo 2015 sarà nutrire il pianeta. La
nostra risposta a questa domanda è il questo
progetto, ovvero creare un sistema che renda la
città autonoma recuperando i terreni dei parchi
agricoli e creando professionalità in grado di
trasformare i prodotti della terra (pane, formaggi,
conserve, birra…).
A Davide piace pensare di far parte di questo
fermento e in questo clima la Davide Longoni srl
si sposta dalla Brianza a Milano con grandi
obiettivi.
46
LA TECNOLOGIA RI-GENERA
LEGAMI
47
chilometro zero
produzione a chilometro zero significa fare vicino
a chi consuma.
non ci sono altre possibile strade che consentano
di utilizzare questo concetto.
48
Perché a Km Zero? Non è una moda “ambientalista”, non ha niente a che fare con gli ortaggi, ma è il modo giusto per ripartire!
Viviamo in una società evoluta, che muove
informazioni in modo sofisticato, ma non abbiamo
ancora smesso di spendere ed inquinare per
spostare le cose.
Perchè produrre lontano, sfruttando condizioni di
lavoro “non sempre”eque, per poi distribuire
prodotti
costosi e magari non ben costruiti?
Perchè alimentare questo sistema che uccide la
piccola manifattura di qualità?
Slowd vuole cambiare le regole!
49
produzione quando serve dove serve
il bisogno cieco di produrre profitti ha generato un
sistema di produzione e distribuzione basato sullo
sfruttamento del più debole ed un impatto
ambientale del sistema logistico mondiale
insostenibile.
bisogna produrre ciò che serve, quando serve e
dove serve, sostenendo l’economia locale, le reti
di piccoli produttori di qualità, tornando ad
avvicinare persone e processi per sostenere la
cultura del saper fare.
cose.
50
produrre meglio per produrre meno
la maggior parte dei prodotti di largo consumo
sono pensati sulla base di una obsolescenza
programmata che ci costringe a ri-acquistare e
consumare sempre di più.
è immorale e meschino, umilia la cultura di chi sa
fare e sa fare bene.
vogliamo un mondo in cui i prodotti siano pensati
per durare, per ridurre gli sprechi legati
all’industria del riciclo e ai costi economici ed
ambientali di smaltimento.
promuoviamo una cultura del prodotto capace di
impiegare tecnologie semplici e materiali
sostenibili fin dove è possibile spingersi senza
compromettere la dimensione funzionale delle
IL CHILOMETRO ZERO DEL DESIGN
MANIFESTO
designed in vs made in
non tutte le produzioni sono realmente tipiche,
non tutte le tipicità sono realmente uniche.
crediamo sia necessario preservare le differenze,
le culture e le peculiarità, difendere l'heritage
dell'artigianato, ma abbiamo assistito ad un abuso
del MADE IN come vettore promozione
commerciale e non valoriale.
non si sviluppa una cultura solo difendendo ciò
che so fare, si difende e si rafforza raccontando il
modo in cui penso.
DESIGNED IN è un modo per definire qualcosa
che nasce dall’incontro di un pensiero e di un
patrimonio manuale ed è l’unico vero mezzo
capace di essere cultura.
ciò che so fare lo posso insegnare oppure verrà
imitato, l’insieme dei processi e delle storie che mi
portano a pensare in quel modo, è la mia
ricchezza ed è inimitabile. 52
design è per tutti
la cultura di mercato ha portato il design ad
essere percepito come un sistema di prodotti
esclusivi, costosi ed “estetici”.
abbiamo perso la cultura del progetto per tutti?
sappiamo ancora perchè è nato il design
industriale?
forse lo sappiamo, ma una certa industria ha
tradito in larga parte una missione di
democratizzazione rispetto all’accesso ai beni.
il design deve essere per tutti, gli oggetti
“quotidiani” possono essere costruiti in modo
semplice ed avere un prezzo giusto, nel rispetto
del lavoro di ognuno, cercando di essere alla
portata di tutti.
53
openness e accesso alla cultura
il design è processo e cultura, la cultura è il valore
più grande prodotto dall’uomo.
l’accesso alla cultura è un diritto e una necessità.
è giusto riconoscere merito a chi la produce, ma è
anche necessario che l’essere ricompensati per
aver prodotto cultura non diventi barriera e limite
alla circolazione del pensiero.
promuoviamo per questo una cultura del progetto
aperta che gestisca l’interazione del designer con
le persone, una cultura di condivisione e accesso
al sapere, alla tecnica, alla tecnologia
54
progetto come playground
progettare è giocare, giocare coi propri strumenti,
coi propri materiali, con le proprie idee.
anche i bambini sanno che giocare è più bello e
divertente quando lo si fa insieme ad altri.
il design deve diventare una materia più
interattiva, i designer devono farsi leader di un
processo iterativo in rapporto con i bisogni di
ognuno piuttosto che rinchiudersi in un recinto di
autorialità fine a se stessa.
dobbiamo promuovere un modo nuovo di
progettare, aprire e condividere le idee, intendere
il progetto del designer come inizio di una catena,
come un gioco collettivo.
aprire i codici e imparare a collaborare: solo così
può rinascere un’economia giusta.
55
no confini
il mondo è una comunità, le comunità che si
isolano muoiono.
comunicare significa condividere, scambiare,
interagire.
i progetti sono vettori: l’incontro di chi pensa con
chi produce costituisce un momento di produzione
di valore che deve farsi portatore di cultura e
viaggiare, oltre i confini, oltre gli stati.
56
più logica meno logistica
abbiamo la capacità di muovere informazioni e
gestiamo reti di comunicazione efficaci il cui uso
però non si è ancora dimostrato capace di ridurre
la movimentazione dei beni materiali.
bisogna promuovere una cultura di produzione
locale, limitando lo spostamento dei materiali e
degli oggetti, inquinando meno e sostenendo la
piccola-media manifattura.
la produzione locale non è risolutiva e non potrà
sopperire alla maggior parte delle nostre
necessità, ma è il punto di riferimento per
ripensare alla sostenibilità del nostro stile di vita.
57
umanità
il valore delle cose non sta solo nell’aiutarci a
risolvere problemi, ma è anche nel saper
raccontare storie.
la storia di chi sa fare, del perchè lo fa, del come
lo fa, con chi lo fa.
fare è anche donare, mettere se stessi nel proprio
lavoro e gli oggetti sono i depositari di questa
memoria collettiva.
Portiamo le persone dove si fanno le cose; le
cose sono parte di noi perchè simboli condivisi
dall’incontro delle due storie di uno stesso
oggetto: quella di chi lo ha fatto e quella di chi lo
userà per una vita intera.
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