LA BAUTA La Bauta era utilizzata sia dagli uomini che dalle donne in svariate occasioni: Addirittura...

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LA BAUTALa Bauta era utilizzata

sia dagli uomini che dalle donne in svariate occasioni:

Addirittura era un obbligo per le donne sposate che si recavano a teatro mentre era proibita alle fanciulle in età da matrimonio.

Questa maschera bianca era detta larva, probabilmente

dalla stessa voce latina di cui il significato è fantasma,permetteva di mangiare e bere senza essere

riconosciutimantenendo così l’anonimato. E’ accompagnata

solitamente da un mantello nero.

LA MORETALa Moreta veniva usata dalle donne.La sua invenzione ebbe origine in Francia dove le dame

erano solite usarla per andare in visita alle monache, si diffuse velocemente a Venezia, poiché abbelliva i lineamenti femminili. Era gradita particolarmente agli uomini.

PANTALONEE’ sicuramente la maschera più conosciuta oltre la

Bauta.Il suo nome deriva da San

Pantaleone, uno dei santi più venerati in città e dalla parola “ piantaleoni”,

Venivano chiamati così i mercanti che piantavano il leone di San Marco.

IL DOTTORE DELLA PESTE

LE CIVETTE

IL VOLTO

IL VOLO DELL’ANGELOQuesta tradizione prese il nome dall’impresa di cui fu

protagonista nel 1500 un giovane turco, acrobata di mestiere. Davanti alla piazzetta di san Marco, l’acrobata riuscì ad arrivare fino alla cella campanaria del campanile di san Marco, camminando su di una corda soltanto con l’aiuto di un bilanciere.

LA FESTA DELLE MARIEQuesta festa di cui le cronache narrano per la prima volta

nel 1039, durante la repubblica serenissima, rievoca la liberazione delle giovani spose rapite dai pirati istriani nel 948. in occasione di tale ricorrenza si procedeva al sorteggio di 12 belle ragazze di Venezia che venivano ribattezzate e decorate.

LA CACCIA AL TOROIl toro e i 12 maiali,allegoria del patriarca, e dei suoi

accoliti,Venivano accolti come prigionieri nel palazzo ducale e

venivano formalmente condannati a morte ogni anno dalla magistratura. Da qui nasce il detto veneziano:

“tagiar la testa al toro”.

IL MARTEDI’ GRASSOPer celebrare la chiusura del carnevale, il martedì grasso

si svolge un grande spettacolo pirotecnico e musicale nel bacino di san Marco alle ore 23.00.

Il Carnevale di Venezia ha origini antichissime. Il Senato della Repubblica Serenissima ufficializzò

l’esistenza del Carnevale nel  1296, con un editto in cui dichiarava giornata festiva il giorno precedente la Quaresima. Da allora la festa ha accompagnato la vita della città rispecchiando le diverse esigenze storiche e dilatandosi nel corso dei secoli.Durante la Repubblica Serenissima i festeggiamenti duravano praticamente sei settimane, dal ventisei dicembre fino al giorno delle Ceneri.

Spesso tuttavia venivano concesse licenze carnascialesche per l’utilizzo delle maschere fin dai primi di ottobre, in coincidenza con l'apertura dei teatri e feste e banchetti si celebravano anche durante la Quaresima.E persino durante la Festa della Sensa, che durava 15 giorni, era consentito l’uso della maschera e del travestimento.

Alla fine del Settecento, in seguito alla caduta della Repubblica di Venezia, quando, col trattato di Campoformio, la città fu ceduta dai francesi all'Austria, il Carnevale ufficiale nella città lagunare pian piano scomparve, per poi ricomparire solo in tempi recenti.

Scritto da: M arilinda R inaldi

I l: 20/2/ 0 10

C lasse: 5 a

Scuola: D e A micis

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