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Le malattie metaboliche
Dr. Giuseppe Fariselli 0226143258 – 3388198646 Specialista in Oncologia giuseppe.fariselli@fastwebnet.itVia G. Giacosa, 71 20127 Milano http://lemedicinenaturalineimalatidicancro.docvadis.it
Il metabolismo
Dal greco μεταβολή = cambiamento, è il complesso delle reazioni chimiche e fisiche che avvengono in un organismo o nelle sue cellule
Dr. Giuseppe Fariselli
Il metabolismo
Comprende 2 fasi: ①Catabolismo: degradazione di
molecole complesse in molecole più semplici, produzione di energia, eliminazione di scorie
②Anabolismo: produzione di molecole complesse a partire da molecole più semplici
Dr. Giuseppe Fariselli
Il metabolismo
Il metabolismo umano ha lo scopo di perpetuare e rinnovare l’organismo e di produrre energia, a partire dagli alimenti introdotti
Dr. Giuseppe Fariselli
Il metabolismo
Dr. Giuseppe Fariselli
Il metabolismo
Gli alimenti introdotti vengono distinti in glucidi, lipidi e proteine
Ciascuno di questi gruppi di alimenti ha un suo metabolismo specifico
Dr. Giuseppe Fariselli
I glucidi
Dal greco glucos, dolce, composti chimici organici chiamati anche carboidrati o zuccheri, semplici o monosacceridi (es. glucosio), e complessi o polisaccaridi (es. glicogeno), con biomolecole CHO
Dr. Giuseppe Fariselli
I carboidrati
Dr. Giuseppe Fariselli
I carboidrati
Dr. Giuseppe Fariselli
• Tra i cibi ricchi di carboidrati ricordiamo i cereali, la crusca, i legumi, il pane, la pasta, le patate, il riso
• OMS raccomandano di ingerire il 55-75% dell'energia totale dai carboidrati, ma solo il 10% dagli zuccheri semplici
I carboidrati
Dr. Giuseppe Fariselli
Costituiscono la più comune fonte di energia negli organismi viventi e forniscono 3,75 kcal per grammo
• Quando l’organismo non ne ha immediato bisogno vengono immagazzinati, nel fegato e nei muscoli, sotto forma del polisaccaride glicogeno
I carboidrati
Dr. Giuseppe Fariselli
I glucidi
• L'indice glicemico li classifica in base alla velocità del loro effetto sulla glicemia• L'indice insulinico, sull’insulinemia
Dr. Giuseppe Fariselli
I glucidi
Le principali vie metaboliche dei glucidi, per la produzione energetica, sono:
①La glicolisi
①Il ciclo di KrebsDr. Giuseppe Fariselli
La glicolisi
Dr. Giuseppe Fariselli
Il ciclo di Krebs
Dr. Giuseppe Fariselli
Il glucosio
Dr. Giuseppe Fariselli
Viene prodott
o nel fegato
per scissione delle riserve
di glicoge
no
Il glucosio e l’insulina
Dr. Giuseppe Fariselli
L'insulina lega il recettore (1), che avvia diverse cascate di trasduzione del segnale (2) Tra di esse figura la traslocazione del trasportatore Glut-4 alla membrana plasmatica (3), la glicogenosintesi (4), la glicolisi (5) e la sintesi degli acidi grassi (6)
Il controllo della glicemia
Dr. Giuseppe Fariselli
Insulina e glucagone
Dr. Giuseppe Fariselli
Produzione di insulina e glucagone
Dr. Giuseppe Fariselli
Produzione di insulina e glucagone
Dr. Giuseppe Fariselli
I lipidi
Dal greco lypos, grasso, sono molecole organiche, largamente diffuse in natura, solubili in acetone, alcoli, etere dietilico e idrocarburi, ma non in acqua
Dr. Giuseppe Fariselli
I lipidi
Dr. Giuseppe Fariselli
I lipidi
Dr. Giuseppe Fariselli
• Composti organici formati da Carbonio (C) e idrogeno (H), che abbondano, e ossigeno (O), scarso
• Distinti in 8 classi: acidi grassi, glicerofosfolipidi, glicerolipidi, polichetidi (eritromicina, lovastatina, pigmenti, rapamicina, tetracicline), prenoli, saccarolipidi, sfingolipidi e steroli
I lipidi
Dr. Giuseppe Fariselli
• I lipidi possono anche essere distinti in base alla proprietà di formare saponi, sali di acidi grassi con metalli alcalini
• I saponi al sodio sono utilizzati in forma solida (saponette), mentre quelli al potassio sono impiegati in forma liquida o pastosa
I lipidi
Dr. Giuseppe Fariselli
• Hanno una densità minore di quella dell'acqua, dunque galleggiano
• Riducono la tensione superficiale delle soluzioni acquose, disponendosi alla superficie
• Tendono a legarsi tra loro, danno luogo alla formazione di gocce superficiali
• Se sottoposti ad agitazione formano emulsioni
I lipidi
Dr. Giuseppe Fariselli
I lipidi più importanti nell'alimentazione umana sono i gliceridi, formati dall'unione di un alcol, il glicerolo, con 1 (monogliceridi), 2 (digliceridi) o 3 acidi grassi (trigliceridi)
I trigliceridi
Dr. Giuseppe Fariselli
I lipidi
Dr. Giuseppe Fariselli
• Apportano acidi grassi essenziali e trasportano vitamine
• Liberano circa 9,46 kcal/g• Formano le membrane e sono messaggeri
intracellulari • Il loro deposito vicino a cervello, cuore, fegato,
midollo spinale, milza e reni protegge meccanicamente gli organi, mentre nel sottocute isolano l’organismo dagli sbalzi termici
• Sono lipidi i leucotrieni, diversi mediatori chimici extracellulari, gli ormoni corticosurrenali e sessuali, le prostaglandine e alcune vitamine
I lipidi
Dr. Giuseppe Fariselli
Si possono dividere in:①Lipidi semplici, come gli oli vegetali e i
trigliceridi, grassi animali solidi che servono come deposito per l'energia, immagazzinata a livello del tessuto adiposo
②Steroidi, come il colesterolo, componente essenziale delle membrane cellulari e precursore degli acidi biliari, di molti ormoni e della vitamina D3
③Lipidi complessi, come gli sfingolipidi delle guaine mieliniche
I lipidi
Dr. Giuseppe Fariselli
I lipidi
Dr. Giuseppe Fariselli
Gli acidi grassi
Dr. Giuseppe Fariselli
① Saturi (solidi, prevalentemente di origine animale, portano alla aterosclerosi)
② Insaturi (liquidi, da vegetali e pesci)• Facilmente ossidabili (irrancidiscono)• L’idrogenazione li rende solidi
(margarina), ne permette una più lunga conservazione, ma aumenta colesterolemia e rischio cardiovascolare
• Gli acidi grassi essenziali sono polinsaturi
Gli acidi grassi
Dr. Giuseppe Fariselli
Lipidi in eccesso!
Dr. Giuseppe Fariselli
Le proteine
• Sostanze organiche complesse composte da amminoacidi uniti mediante un legame peptidico
• Svolgono diverse funzioni:①Anticorpale②Strutturale nei muscoli③Di trasporto dentro e fuori
dalla cellula
Dr. Giuseppe Fariselli
Le proteine
Dr. Giuseppe Fariselli
1 amminoacido + 1 aminoacido = 1 proteina + 1 molecola di acqua
Le proteine animali
Dr. Giuseppe Fariselli
Le proteine vegetali
Dr. Giuseppe Fariselli
Le proteine
In relazione alla struttura tridimensionale possono essere classificate in:
①Proteine semplici, costituite da soli amminoacidi
②Proteine coniugate, costituite da una proteina semplice e da un gruppo prostetico di natura non proteica: ad esempio l’emoglobina
Dr. Giuseppe Fariselli
Le proteine
Le proteine semplici sono distinte in:①Proteine estese o fibrose, che
difendono contro il mondo esterno: ad esempio cheratina, collagene, elastina; in muscoli, peli, strato corneo dell'epidermide, unghie
②Proteine globulari: coinvolte in molteplici e specifiche funzioni biologiche: ad esempio albumine e globuline; in anticorpi, enzimi, molti ormoni, pigmenti respiratori, tossine
Dr. Giuseppe Fariselli
Le proteine
Dr. Giuseppe Fariselli
Le proteine
Dr. Giuseppe Fariselli
Struttura dell'albumina sierica umana
Le proteine
Dr. Giuseppe Fariselli
Struttura dell’emoglobina
Le proteineCibi particolarmente ricchi di proteine
sono: carne, pesce, uova, latte e derivatiAd alto valore biologico: ci sono tutti gli
aminoacidi essenziali nella giusta quantità e ben disposti, come nella carne, pesce, uova, latte e derivati
A medio valore: contengono tutti gli aminoacidi essenziali, ma in maniera squilibrata, come nei legumi
A basso valore: manca uno o più aminoacidi essenziali
Dr. Giuseppe Fariselli
Le proteine
Le proteine ingerite vengono scisse in amminoacidi e assorbite nell'intestino tenue, per poi formare nuove proteine
Dr. Giuseppe Fariselli
Le proteine
I prodotti intermedi della glicolisi, del ciclo di Krebs e della via dei pentoso fosfati non possono essere utilizzati per produrre fenilalanina, isoleucina, leucina, lisina, metionina, treonina, triptofano e valina, che quindi devono essere assunti con la dieta e sono definiti amminoacidi essenziali
Dr. Giuseppe Fariselli
Le proteine
• Le transaminasi possono trasferire un gruppo amminico da un amminoacido ad un α-chetoacido
• Gli amminoacidi possono essere anche utilizzati per produrre energia mediante scissione in una molecola di ammoniaca e uno scheletro carbonioso
• L'ammoniaca NH3, presente nel sangue come ione ammonio NH4
+, ad alte concentrazioni è tossica e deve essere convertita in urea
Dr. Giuseppe Fariselli
Il ciclo dell’urea
Dr. Giuseppe Fariselli
L’urea
Dr. Giuseppe Fariselli
Le malattie metaboliche
Manifestazioni morbose che sono la conseguenza diretta dell’alterazione di una o più reazioni metaboliche dell’organismo
Dr. Giuseppe Fariselli
Le malattie metaboliche
① Congenite: genetiche, ereditarie e familiari, esempi la glicogenosi e la fenilchetonuria
② Acquisite: familiari e poligeniche, richiedono il concorso di fattori ambientali, esempi il diabete mellito idiopatico non-insulinodipendente dell’adulto di tipo 2 e la gotta
③ Acquisite non genetiche: acidosi, alcalosi, deficienze vitaminiche, disidratazione, iperidratazione, magrezze e obesità
Dr. Giuseppe Fariselli
Le malattie metaboliche
Dr. Giuseppe Fariselli
• Il diabete mellito tipo 2• Le dislipidemie• La diabesità• La sindrome metabolica• La gotta
Il diabete mellito
• Dal greco διαβαίνειν = passare attraverso
• Malattia cronica, caratterizzate da poliuria, polidipsia, carenza di insulina nell’organismo, eccessiva concentrazione di glucosio nel sangue e nelle urine
• Danneggia occhi, reni, sistema cardiovascolare e sistema nervoso
• In Italia colpisce circa il 3% della popolazione
Dr. Giuseppe Fariselli
Il diabete mellito
Tipo 1: età < 30 anni, patogenesi autoimmune
Tipo 2: età > 40 anni, familiare, non autoimmune; ne favoriscono il manifestarsi: la gravidanza, l’obesità, tutte le forme di stress (infezioni, ipertermia, ipossia, traumi ecc.): 90% dei casi
Diabete gestazionale Mody (Maturity onset diabetes of the
young): età infantile Dr. Giuseppe Fariselli
Il diabete mellito di tipo 1
Insufficiente secrezione di insulina da progressiva distruzione delle cellule β pancreatiche per infiltrazione delle isole pancreatiche da parte di linfociti CD4+ e CD8+ e macrofagi che reagiscono in modo anomalo, su base genetica, a fattori dietetici, batterici o virali
Dr. Giuseppe Fariselli
Il diabete mellito di tipo 1
Sintomatologia: Poliuria, polidipsia, polifagia
paradossa, chetoacidosi diabetica Spesso subito dopo l’esordio si ha
una interruzione dei sintomi, che poi si ripresentano e permangono
Complicanze: nefropatia, neuropatia, retinopatia
Dr. Giuseppe Fariselli
Tipi di insulina
Dr. Giuseppe Fariselli
Tipi di insulina e insulinemia
Dr. Giuseppe Fariselli
Il diabete gestazionale• Colpisce il 7% delle gravidanze • È transitorio e facilmente
trattabile • Dal 20 al 50% delle donne
svilupperanno un diabete mellito di tipo 2
• Può causare da un aumento di peso alla nascita fino alla morte del nascituro
Dr. Giuseppe Fariselli
Il diabete MODY
• 1-5% dei casi• Modesta, asintomatica
iperglicemia, fra 7 e 10 mmol (126-180 mg/dl) in un bambino non obeso con una storia familiare di diabete
Dr. Giuseppe Fariselli
Il diabete mellito di tipo 2
• Malattia metabolica che rappresenta circa il 90% dei casi di diabete caratterizzata da glicemia alta, insulino-resistenza e insulino-deficienza relativa
• Sintomi: eccesso di sete, minzione frequente e fame costante
• Causa principale, nei soggetti geneticamente predisposti, è l'obesità
Dr. Giuseppe Fariselli
Il diabete mellito di tipo 2
Insufficiente produzione di insulina dalle cellule beta del pancreas e insulino-resistenza, principalmente nel fegato, nei muscoli e nel tessuto adiposo
Il fegato, nella insulino-resistenza, rilascia impropriamente glucosio nel sangue
La gravità della malattia è in relazione alla % di cellule beta non funzionanti
Dr. Giuseppe Fariselli
Il diabete mellito
Dr. Giuseppe Fariselli
Il diabete mellito
Dr. Giuseppe Fariselli
Il diabete mellito
Dr. Giuseppe Fariselli
Il diabete mellito
Dr. Giuseppe Fariselli
L’insulina
• Ormone proteico prodotto dalle cellule beta delle isole di Langerhans del pancreas, che regola i livelli di glucosio ematico riducendo la glicemia
• Ha, insieme all'asse GH/IGF-1 e al testosterone, un ruolo essenziale nella proteosintesi
• È il principale ormone responsabile dell’ingrassamento, cioè dell’accumulo di lipidi nel tessuto adiposo
Dr. Giuseppe Fariselli
Insulina
Dr. Giuseppe Fariselli
La struttura dell’insulina
rosso: carbonio verde:
ossigeno blu: azoto rosa: zolfo
Favorisce la penetrazione di glucosio
nelle cellule di muscoli, cuore,
ghiandole mammarie in allattamento
L’IGF
• (Somatomedine), gruppo di ormoni peptidici prodotti dal fegato sotto lo stimolo dell'ormone della crescita (GH)
• Aumentano la proteosintesi, in particolare in cartilagine, cervello, midollo osseo, muscoli scheletrici, osso e pelle
• Riducono l'insulinoresistenza e il rischio di diabete mellito di tipo 2 e pancreatiti
• Proteggono i motoneuroni migliorano la memoria
Dr. Giuseppe Fariselli
Effetti dell’insulina
Dr. Giuseppe Fariselli
Sul fegato:• Aumenta:①la glicogenosintesi ②la glicolisi ③la liposintesi• Inibisce la chetogenesi• Riduce la glicogenolisi
Effetti dell’insulina
Dr. Giuseppe Fariselli
Sul Muscolo scheletrico: • Aumenta: ①La captazione del glucosio②La glicogenosintesi③La glicolisi④La sintesi proteica
Insulina e glucosio
Dr. Giuseppe Fariselli
Effetti dell’insulina
Dr. Giuseppe Fariselli
Sul tessuto adiposo: •Aumenta:①La captazione di glucosio
②La liposintesi • Inibisce la lipolisi
Insulina e glucagone
Dr. Giuseppe Fariselli
Il diabete mellito di tipo 2
① Trattamento iniziale: aumento dell'esercizio fisico e modifiche nella dieta
② Poi metformina
Dr. Giuseppe Fariselli
Il diabete mellito di tipo 2
Complicanze: Acanthosis nigricans, cardiopatia
ischemica e ictus x2-4, cecità, disfunzioni sessuali, disidratazione, frequenti infezioni, insufficienza circolatoria periferica con rischio x20 di amputazioni, insufficienza renale, retinopatia, > rischio di disfunzione cognitiva e demenza
Dr. Giuseppe Fariselli
Acanthosis nigricans
Dr. Giuseppe Fariselli
Il diabete mellito di tipo 2
Lo sviluppo è causato da una combinazione tra fattori genetici e stile di vita:
36 geni, cattiva alimentazione, età avanzata, mancanza di attività fisica e di sonno, obesità (l’eccesso di grasso corporeo è presente nel 60-80% dei casi), sesso femminile, stato nutrizionale della madre durante lo sviluppo fetale, stress e urbanizzazione
Dr. Giuseppe Fariselli
Il diabete mellito di tipo 2
• Aumentano il rischio: consumo di bevande zuccherate, grassi saturi, riso bianco e zucchero, elevato rapporto vita-fianchi
• Lo riducono i grassi mono e polinsaturi
• Il rischio nei gemelli è > 90%; nei fratelli non gemelli 25-50%
Dr. Giuseppe Fariselli
Il diabete mellito di tipo 2
Acromegalia, antipsicotici atipici, beta bloccanti, deficit di testosterone, feocromocitoma, glucagonomi, glucocorticoidi tiazidici, ipertiroidismo, sindrome di Cushing e statine possono predisporre una persona al diabete
Dr. Giuseppe Fariselli
Il diabete mellito di tipo 2
Dr. Giuseppe Fariselli
La diagnosi di diabete
Dr. Giuseppe Fariselli
L’emoglobina glicata
Dr. Giuseppe Fariselli
L’emoglobina glicata
Dr. Giuseppe Fariselli
In caso di iperglicemia, le proteine come l'emoglobina tendono a “glicarsi”, cioè a legarsi in modo relativamente stabile a una molecola di zucchero
Maggiore è la percentuale di emoglobina glicata più scarso è il controllo del diabete
Il diabete mellito di tipo 2
Prevenzione
L'insorgenza può essere ritardata o, nel 50% dei casi, prevenuta, attraverso una corretta alimentazione ed un regolare esercizio fisico
Gli interventi sullo stile di vita sono più efficaci della metformina
Dr. Giuseppe Fariselli
Prevenire il diabete mellito di tipo 2
Dr. Giuseppe Fariselli
Il diabete mellito di tipo 2
Nei primi 6 mesi dalla diagnosi è importante adottare una dieta vegetariana a basso indice glicemico oppure vegana che facciano perdere peso
In caso di mancata risposta si associano le terapie
Dr. Giuseppe Fariselli
Il diabete mellito di tipo 2
I cambiamenti dello stile di vita e il mantenimento di valori normali di colesterolo, funzionalità renale, glicemia e pressione arteriosa ne migliorano la prognosi
Dr. Giuseppe Fariselli
Il diabete mellito di tipo 2
Le terapie mediche:Metformina (trattamento di prima linea), inibitori dell'alfa-glucosidasi e della dipeptidil-peptidasi, peptide glucagone-simile, sulfaniluree, tiazolidinedioni
Dr. Giuseppe Fariselli
Il diabete mellito di tipo 2
Negli obesi la chirurgia bariatrica riduce la glicemia e i pazienti sono in grado di controllarla con pochi farmaci
Dr. Giuseppe Fariselli
La chirurgia bariatrica
Dr. Giuseppe Fariselli
La chirurgia bariatrica
Dr. Giuseppe Fariselli
Indicata solo in pazienti con: ①BMI superiore a 40②Fallimento di dieta, esercizio
fisico e terapie comportamentali③Problemi fisici che
interferiscono con una normale qualità della vita
④Rischio operatorio accettabile
Il diabete mellito di tipo 2
Le terapie naturali:①Alimentazione e movimento ②Fitoterapia③Omeomesoterapia
Dr. Giuseppe Fariselli
Il diabete mellito di tipo 2
Fitoterapia: L’infuso di acetosa, radici di
bardana e rabarbaro indiano, scorza interna di olmo viscido, abbassa la glicemia
Dr. Giuseppe Fariselli
Il diabete mellito di tipo 2
L’omeomesoterapia:SAT-terapia in 7P, 20V, 3R, 4TR, 13F, 26VG
Dr. Giuseppe Fariselli
Le dislipidemie
Dr. Giuseppe Fariselli
• Svariate patologie caratterizzate da elevate concentrazioni nel sangue di lipidi
• Hanno origine e trattamenti diversi
• Sono uno dei principali fattori di rischio cardiovascolare
Le dislipidemie
Dr. Giuseppe Fariselli
Si distinguono in:① Primitive, su base genetica② Multifattoriali, partono da una
predisposizione familiare ma vengono aggravate da alimentazione o stili di vita errati
③ Secondarie esclusivamente ad alimentazione o stili di vita errati
Le dislipidemie
Dr. Giuseppe Fariselli
I lipidi, nel sangue, circolano sempre associati a proteine:
①Gli acidi grassi, all'albumina②Colesterolo, fosfolipidi e
trigliceridi, a 5 tipi di lipoproteine
Le dislipidemie
Dr. Giuseppe Fariselli
• La dislipedemia più comune è l'iperlipedemia
• Spesso associata a cattive abitudini alimentari ad errati stili di vita, espone ad un maggior rischio di angina, claudicatio intermittens, ictus e infarto miocardico
Le iperlipidemie
Dr. Giuseppe Fariselli
Le iperlipidemie
Dr. Giuseppe Fariselli
Le più comuni cause sono:①Alimentazione ricca in calorie, carboidrati, colesterolo e grassi saturi
②Fumo di sigaretta③Sedentarietà ④Alcolismo
Le iperlipidemie
Dr. Giuseppe Fariselli
Possibile ruolo di:①Diabete mellito, gotta, insulino-
resistenza, ipotiroidismo, malattie epatiche e renali, obesità, sindromi colestatiche
②Anticoncezionali estroprogestinici e diuretici tiazidici
③Genetica
L’ipertrigliceridemia
Dr. Giuseppe Fariselli
L’ipertrigliceridemia (>200 mg/dL.) rappresenta un fattore di rischio cardiovascolare quando si associa ad ipercolesterolemia e quando riguarda le lipoproteine VLDL e soprattutto le IDL
L’ipertrigliceridemia
Dr. Giuseppe Fariselli
Per valori di trigliceridi > 1000 mg/dl vi è un rischio elevato di:• Crisi dolorose addominali• Pancreatiti acute • Xantomi cutanei
Xantomi cutanei
Dr. Giuseppe Fariselli
L’ipertrigliceridemia
Dr. Giuseppe Fariselli
Correggere sovrappeso e obesitàEvitare alcolRidurre apporto calorico e consumo di: prodotti da forno confezionati, carne grassa, dolci, latticini, banane, cachi, fichi, mandarini e uva
L’ipertrigliceridemia
Dr. Giuseppe Fariselli
• Sostituire la carne con i legumi e i grassi animali con olio di oliva e frutta•Mantenere elevato il consumo di alimenti ricchi di antiossidanti
L’oxygen radical absorbance capacity (ORAC) degli
antiossidanti
Dr. Giuseppe Fariselli
L’ipertrigliceridemia
Dr. Giuseppe Fariselli
Terapie: Acidi eicosapentaenoico o EPA e docosaesaenoico o DHA
CarnitinaFibratiVitamine A, C ed E, selenio e zinco
Il colesterolo
Dr. Giuseppe Fariselli
L'organismo ne contiene circa 35 gr., ne sintetizza circa 1-2 gr. al giorno, ne ricava dalla dieta circa 250 mg/die
La colesterolemia, v. n. 140 - 200 mg/dl., è influenzata:
①Per l’80-90% dal ritmo con cui l'organismo, soprattutto fegato, ma anche ghiandole sessuali e surrene, lo sintetizzano; e dalla quota che il fegato converte in sali biliari
②Per il restante 10-20% dalla dieta
Il colesterolo
Dr. Giuseppe Fariselli
Il colesterolo viene veicolato da 2 lipoproteine:
• HDL • LDL
Il colesterolo
Dr. Giuseppe Fariselli
① HDL, che veicolano il colesterolo dalla periferia del corpo al fegato
② LDL, che trasportano il colesterolo dal fegato alla periferia (>aterosclerosi)
L’ipercolesterolemia
Dr. Giuseppe Fariselli
La manifestazione principale, quando ad essere interessato dall'aumento dei livelli plasmatici è il colesterolo, è l'aterosclerosi, che all'inizio può non dare sintomi
L’ipercolesterolemia
Dr. Giuseppe Fariselli
• L’aterosclerosi si manifesta in genere in epoca tanto più precoce quanto più grave è la dislipidemia
• Più raramente si manifestano xantelasmi palpebrali o xantomi cutanei, sul dorso o sui gomiti
Xantelasmi
Dr. Giuseppe Fariselli
L’ipercolestrolemia
Dr. Giuseppe Fariselli
L’ipercolesterolemia favorisce la formazione di placche aterosclerotiche arteriose, che possono ridurre il flusso ematico, causare emboli, rompere vasi
L’aterosclerosi
Dr. Giuseppe Fariselli
L’aterosclerosi
Dr. Giuseppe Fariselli
Formazione di placche ateromatose sugli endoteli delle arterie di grande e medio calibro
Cause: ipercolesterolemia, diabete mellito, fumo, ipertensione, iperomocisteinemia, obesità, polveri sottili, specie il particolato fine del diametro di 2,5 micron (PM 2,5)
L’arteriosclerosi
Dr. Giuseppe Fariselli
Indurimento della parete arteriosa che compare con l'avanzare dell'età, come conseguenza dell'accumulo di tessuto connettivo fibroso a scapito della componente elastica
L’arteriosclerosi
Dr. Giuseppe Fariselli
L’ipercolestrolemia
Dr. Giuseppe Fariselli
Per ridurre la colesterolemia si può:
①Agire sulla dieta②Curare un’insufficienza epatica
③Usare farmaci che riducano la colesterolemia
L’ipercolestrolemia
Dr. Giuseppe Fariselli
Agire sulla dieta: ① Adottare un’alimentazione
vegana② In alternativa una
alimentazione vegetariana o semi-vegetariana con pesci e carni magre
③ Evitare cervella, fegato, uova
L’ipercolestrolemia
Dr. Giuseppe Fariselli
Curare un’insufficienza epatica:① Astinenza dall’alcol, attività
fisica, dieta② Carduus marianus,
chelidonium maius, taraxacum officinale, SAT-terapia
③ In 18V e 14F
IU di fegato: 18V
Dr. Giuseppe Fariselli Specialista in Oncologia +393388198646giuseppe.fariselli@fastwebnet.it
MO di fegato: 14F
Dr. Giuseppe Fariselli Specialista in Oncologia +393388198646giuseppe.fariselli@fastwebnet.it
L’ipercolestrolemia
Dr. Giuseppe Fariselli
Farmaci:
• Statine, acido nicotinico, ezetimibe, fibrati, probucolo, resine a scambio ionico
La diabesità
Dr. Giuseppe Fariselli
Neologismo coniato dall’OMS per sottolineare la stretta associazione tra diabete mellito di tipo 2, che colpisce il 6% della popolazione mondiale, e obesità
L’obesità
Dr. Giuseppe Fariselli
L’obesità
Dr. Giuseppe Fariselli
La diabesità
Dr. Giuseppe Fariselli
La diabesità
Dr. Giuseppe Fariselli
Potenziali complicanze:
①Infarto②Insufficienza renale③Stroke
La diabesità
Dr. Giuseppe Fariselli
È spesso associata a depressione, disturbi del sonno, stress cronico
La chirurgia bariatrica può essere molto utile
La diabesità
Dr. Giuseppe Fariselli
Nell’80% dei diabetici di tipo 2 obesi, l'intervento di chirurgia bariatrica determina la scomparsa del diabete, che ricompare, entro 2 anni, solo nel 40% dei casi
La diabesità
Dr. Giuseppe Fariselli
Non è tanto la perdita di peso, conseguente all'operazione, a produrre gli effetti positivi, ma la messa in moto di meccanismi legati alla produzione di ormoni gastro-intestinali
La sindrome metabolica
Dr. Giuseppe Fariselli
Presenza di 2 dei seguenti disordini:• Glicemia a digiuno: oltre 100 mg/dl• Pressione arteriosa > 130/85 mm Hg • Trigliceridemia > 150 mg/dl• Colesterolo HDL < 40 mg/dl nei maschi,
< 50 mg/dl nelle femmineAssociati a:• Circonferenza vita > 94 cm nei maschi, >
80 cm nelle femmine • Età > 45 anni negli uomini, > 55 nelle
donne
La sindrome metabolica
Situazione clinica ad alto rischio cardiovascolare che colpisce, principalmente in età avanzata, circa il 25% degli uomini e il 27% delle donne, circa 14 milioni di persone
Dr. Giuseppe Fariselli
La sindrome metabolica
Il rischio di mortalità totale e cardiovascolare entro i 10 anni è più di 3 volte superiore rispetto a chi non ne è affetto, ed è molto maggiore per le donne che per gli uomini
Dr. Giuseppe Fariselli
La sindrome metabolica
Comprende una serie di fattori di rischio e di sintomi che si manifestano contemporaneamente, spesso correlati allo stile di vita della persona: ipercolesterolemia, obesità, sovrappeso, vita sedentaria
Dr. Giuseppe Fariselli
La sindrome metabolica
Dr. Giuseppe Fariselli
La sindrome metabolica
Dr. Giuseppe Fariselli
Diagnosi:• Misurazione della pressione
arteriosa• Colesterolemia HDL, LDL e totale• Glicemia• Trigliceridemia, v. n. 40-170mg/dl• Uricemia• Albuminuria
La sindrome metabolica
Dr. Giuseppe Fariselli
Diagnosi:• RMN per valutazione della
perfusione subendocardica• Ecocardiografia in condizioni
basali e dopo esercizio fisico, adenosina, atropina, dobutamina-9 e dipiridamolo
La sindrome metabolica
Dr. Giuseppe Fariselli
Terapia:• Curare ogni singolo fattore di
rischio riscontrato:Diabete, ipercolesterolemia,
ipertensione, ipertrigliceridemia, ischemia miocardica, obesità
La sindrome metabolica
Dr. Giuseppe Fariselli
Diabete: • Insulina • Ipoglicenizzanti orali: ①Acarbosio, ritarda l'assorbimento
e la digestione di amido②Metformina, riduce la
gluconeogenesi e aumenta l'utilizzo periferico del glucosio
La sindrome metabolica
Dr. Giuseppe Fariselli
Ipercolesterolemia:①Atorvastatina ②Fluvastatina③Pravastatina④Simvastatina
La sindrome metabolica
Dr. Giuseppe Fariselli
Ipertensione:①Calcioantagonisti ②Diuretici
La sindrome metabolica
Dr. Giuseppe Fariselli
Ipertrigliceridemia①Fibrati: bezafibrato, fenofibrato, gemfibrozil
②Statine ③Niacina se > 400 mg/dl
La sindrome metabolica
Dr. Giuseppe Fariselli
Ischemia coronarica:Calcioantagonisti
La sindrome metabolica
Dr. Giuseppe Fariselli
Obesità:• Dieta equilibrata• Esercizio fisico • Fentermina, fluramina, orlistat e
sibutramina che riducono la fame e (orlistat) contengono l'assorbimento intestinale dei grassi
• Chirurgia bariatrica
La sindrome metabolica
Dr. Giuseppe Fariselli
Prevenzione:Una dieta povera di grassi e ricca di alimenti contenenti acidi grassi omega3 (pesce) aumenta le HDL e riduce colesterolo totale e trigliceridi
La sindrome metabolica
Dr. Giuseppe Fariselli
Prevenzione:• 30 minuti al giorno di regolare
attività fisica: Migliorano la captazione di
insulina e il metabolismo dei carboidrati
Riducono il peso corporeo che, a sua volta, è associato ad una diminuzione dei valori pressori
La gotta
Dr. Giuseppe Fariselli
La gotta
Dr. Giuseppe Fariselli
• Dal latino gutta = goccia, materiale morboso del sangue caduto dentro e intorno alle articolazioni• Attacchi ricorrenti di
infiammazione acuta delle articolazioni, causati dal deposito di cristalli di acido urico
La gotta: l’acido urico
Dr. Giuseppe Fariselli
La molecol
a dell’acido urico
La gotta: l’acido urico
Dr. Giuseppe Fariselli
Il siero risulta saturo quando la concentrazione di acido urico raggiunge i 7 mg per decilitro. Valori più elevati espongono al rischio della sua cristallizzazione in forma di urato monosodico, che precipita nelle articolazioni, nei tendini e nei tessuti circostanti
Le purine
Dr. Giuseppe Fariselli
Basi azotate presenti negli acidi nucleici
Gli acidi nucleici: DNA
Dr. Giuseppe Fariselli
Nel DNA adenina e guanina formano ponte idrogeno con citosina e timina
Gli acidi nucleici: RNA
Dr. Giuseppe Fariselli
Nell'RNA, la molecola complementare all’adenina è l’uracile
Gli acidi nucleici
Dr. Giuseppe Fariselli
Nel DNA adenina e guanina formano ponte idrogeno con citosina e timinaNell'RNA la molecola complementare all’adenina è l’uracile
La gotta
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• Incidenza, per allungamento della vita, cambiamenti nella dieta, ipertensione e sindrome metabolica, in aumento: 1-2% della popolazione• Uomini prima dei 30 anni, donne dopo la menopausa
La gotta
Dr. Giuseppe Fariselli
• 50% dei casi articolazione metatarso-falangea dell'alluce
• L'acido urico può anche depositarsi:
①Nei tendini e nei tessuti circostanti (tofi)
②A livello renale (nefropatia gottosa)
La gotta
Dr. Giuseppe Fariselli
La gotta
Dr. Giuseppe Fariselli
I tofi gottosi
Dr. Giuseppe Fariselli
I tofi gottosi
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La gotta
Fattori ambientali che agiscono in associazione ai fattori genetici:
① Dieta ricca in alcool e purine
② Farmaci
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La gottaFattori legati allo stile di vita: • Consumo eccessivo di alcol
(>birra), bevande zuccherate, carne e frutti di mare, vegetali ricchi di purine: fagioli, lenticchie, piselli e spinaci
• Interventi chirurgici• Traumi fisici
Dr. Giuseppe Fariselli
La gotta
Malattie con iperuricemia:① Arteriosclerosi② Diabete ③ Iperlipidemia④ Ipertensione⑤ Obesità
Dr. Giuseppe Fariselli
La gotta
Farmaci che aumentano l’uricemia:
① Antiblastici② Farmaci anti-rigetto ③ Aspirina ④ Diuretici a base di
tiazideDr. Giuseppe Fariselli
La gotta
Riducono il rischio: ① Caffè, prodotti
caseari, vitamina C② Mantenimento
della forma fisica Dr. Giuseppe Fariselli
La gotta
Dr. Giuseppe Fariselli
La diagnosi:① Clinica② Esami sangue e urine③ Ecografia, RMN, TC ④ Rilevazione dei caratteristici
cristalli aghiformi di acido urico nel liquido sinoviale
Cristalli di acido urico
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La gotta
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Terapia di base • Abbassare e mantenere nella norma l’uricemia con:
①Modifiche dello stile di vita②Allopurinolo ③Febuxostat ④Probenecid
La gotta
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Terapia in fase acuta:①Borsa del ghiaccio②FANS (ibuprofene) ③Colchicina ④Steroidi
La gotta
Dr. Giuseppe Fariselli
Gotta: la prevenzione
Dr. Giuseppe Fariselli
① Adottare una dieta a basso contenuto calorico
② Aumentare l’apporto di vitamina C
③ Ridurre l'assunzione di alcol, carne, fruttosio e pesce
Gotta: la prevenzione
Dr. Giuseppe Fariselli
• Trattare le apnee notturne • Il consumo di caffè riduce il rischio di contrarre la patologia
Gotta: le terapie naturali
Dr. Giuseppe Fariselli
• Aconitum, arnica planta tota, belladonna, betula folium, bryonia, equisetum arvense, formica rufa L. (anche unguento), lithium carbonicum, mandragora officinarum L.
(Anche) in: 2MP, 40V; 20V, 13F > 23V, 25VB >
15V, 14VC; 18V, 14F > 20V, 13F > 23V, 25VB; 13V, 1P > 23V, 25VB > 15V, 14VC
Gotta: la prognosi
Dr. Giuseppe Fariselli
Aumentato rischio di diabete mellito, ipertensione, malattie cardiovascolari e renali, sindrome metabolica, in parte per insulino-resistenza e obesità
Il percorso della vita
Dr. Giuseppe Fariselli
E, nelle vacanze…
Siate generosi: la vita è troppo breve e l’egoismo non paga
Giocate: è il segreto per restare giovani Leggete: è il segreto per la sapienza Pensate: è la base della libertà Ridete: è la musica dell’anima Sognate: vi avvicinerete alle stelle Abbiate venerazione di una persona: è
l’inizio del cammino di conoscenza
Dr. Giuseppe Fariselli
Disturbi e malattie della terza età: sintomi, prevenzione, curaCome le Thousand Ilands, anche gli argomenti di
medicina sono tanti, arrivederci al prossimo incontro…
Dr. Giuseppe Fariselli
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