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LInC - Laboratorio Interazione e CulturaDipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e

Socializzazione

Università “Sapienza” di Roma

Metodi per una ricerca situata (2)

Studiare l’interazione sociale

Marilena Fatigante & Cristina Zucchermaglio

Fasi della ricerca etnografica1) Accesso al campo (primi contatti, questioni etiche nell’ingresso, negoziazionedella presenza del ricercatore, consenso informato)2) Documentazione (selezione dati di sfondo, artefatti, conoscenza di tempi eorganizzazione quotidiana delle attività, selezione di informatori e interviste)3) Osservazione e identificazione di attività e interazioni

- registrazione- trascrizione- analisi delle pratiche/ interazioni (aderenza al punto di vista dei

partecipanti)

Importante: l’itinerario della ricerca etnografica è ciclico e non lineare: le fasiprincipali sono ripetute a mano a mano che vengono definiti i problemi, le ipotesi egli aspetti cruciali della ricerca, in un processo di messa a punto progressiva che éindecidibile e imprevedibile a priori.

3. Osservazione: la registrazione comescelta teorica

Come, cosa e quanto registrare?– da etnografia di sfondo; osserv.pilota; sguardo competente

'They were un-selfconscious about photography, accepting it as a part of a life which was in many ways alwayslived on a stage'

(M.Mead, quoted in Heider 1976:51)

Kitchen stories (2003)by Bent Hamer

3. Osservazione: il video

3. Osservazione: il video

Il video è stato usato in molti approcci in psicologia (es. osservazionesistematica IPA di Bales (1950;1970) con sistema di codifica

(come aide memoire, per catturare contenuti e non azioni (Hindmarsch eLlewellyn, 2010):

• ad esempio avere traccia delle risposte ad un’ intervista ( inveceche esplorare l’organizzazione interattiva dell’intervista stessa);

• come “finestra” per avere accesso (ripetuto) agli atteggiamenti,comportamenti, opinioni o credenze dei partecipanti;

Altri sistemi (es. codifica di gesti, sistemi di analisi del contenuto…)rischiano di “spezzettare”, riducono e perdono la complessità esequenzialità dei fenomeni interattivi (ridurre a numeristatisticamente trattabili a scapito di un’interpretazione più ricca anchese meno definita)

Nella prospettiva etnografico-discorsiva, il video è impiegatocome strumento per mantenere la complessità dei fenomeniinterattivi

Attenzione a NON considerare la registrazione comeriproduzione “oggettiva” di quello che è successo!(Mantovani 2008)

L’ascolto e ri-ascolto del nastro NON E’ come tornareall’“origine”

Tape fetishism (Ashmore et al 2004) “un modo ditrattare il nastro come se avesse il potere di farrivivere l’evento originario (posizione realista)

… ogni posizione assunta dallavideocamera (…) rappresenta unateoria relativa a ciò che è pertinenteall’interno di una scena, e tale teoria èdestinata ad avere conseguenze enormisu ciò che potrà essere visto in seguito(Goodwin 1994: 610)

Alcuni aspetti critici…

Agentivita’ degli attori sociali:– Negoziazione tra comunità di pratiche– Telecamera artefatto del ricercatore che diventa risorsa discorsiva

per i partecipanti (Saglietti, Alby, Zucchermaglio, 2010)

Esempio

3. Analisi della Conversazione (AC)

L’Analisi Conversazionale si occupa dicomprendere come le persone“ordinariamente” e “ordinatamente” sicomprendono

Radicietnometodologiche(sociologia)

3. Analisi della Conversazione (AC)

Domanda di ricerca: come gli eventi sociali risultanocostruiti nelle forme di partecipazione alla conversazione=>>>

=>> Accento sulla interazione, struttura formale dellaconversazione - analisi dell’ avvicendamento dei turni,disegno del turno, posizione di un certo itemconversazionale all’interno della sequenza discorsiva,modalità con cui si aprono/chiudono gli eventi, proiezionedelle identità attraverso la struttura del talk-in-interaction

Cosa studia l’Analisi dellaConversazione? Come “funzionano” le conversazioni come eventi

sociali - di produzione di significato Come fanno i partecipanti a comprendersi e

interpretare correttamente le azioni degli altri

Conversation analysis studies theorder/organization/orderliness of social action, particularlythose social actions that are located in everyday interaction,in discursive practices, in the sayings/tellings/doings ofmembers of society.

CA as empirical philosophy (TenHave, 1997)

L’Analisi Conversazionale non fa ricorso adinterpretazioni mentalist iche (i.e. intenzioni deipartecipant i) ma analizza i l signif icato delleazioni sulla base di ciò che quelle azioniproducono e che deve dunque essere resovisibi le nella trascrizione

No assumptions are made regarding the participants' motivations,intentions, or purposes; nor about their ideas, thoughts, orunderstandings; nor their moods, emotions, or feelings; except insofaras these can be demonstrably shown to be matters that participantsthemselves are noticing, attending to, or orienting to in the course oftheir interaction. ... Psathas (1995): 47

Assunti principali dell’ AC– I partecipanti sono sempre partecipanti

competenti– Attivi interpreti della situazione data (si fanno aspettative,

formulano ipotesi su quali siano gli scopi, aspettative epreferenze dell’intervistatore)

– Indessicalità dell’azione sociale– qualsiasi mossa è legata al contesto di produzione e

segnala, oltre al contenuto, anche aspetti della relazione tra ipartecipanti

– Razionalità dell’agire sociale (accountability)– Sequenzialità

– le risposte vanno comprese all’interno della sequenza

Il contesto non è predeterminato, pre-esistenteall’interazione (no spiegazioni che fannoricorso a variabili/categorie sociologiche comegenere, età, status, ruolo sociale/professionale).Il contesto è generato localmente, invocato daldiscorso

Il contesto cui l'AC fa riferimento è quello che Schegloff(1992) definisce quale prossimale o intra-interazionale,contesto sequenziale- locale, situato- che si crea, cioè, traun turno e l'altro della sequenza conversazionale

Il problema del contesto

Analisi del Discorso

Focus su la costruzione dei fenomeni psicologici all’interno dellepratiche discorsive (Edwards, Potter, 1992; Potter e te Molder, 2007)

“Il pensiero come eminentemente dialogico” (Billig, 1987,p. 14).

Atteggiamenti, identità, il ricordare come attività discorsive“retoricamente orientate”

Ridefinizione di atteggiamento in AD

Billig (1987): “ …il contesto sociale degli atteggiamenti è costituitodalla presenza di una controversia” (“es.assicurare le curemediche agli immigrati”)

“Gli atteggiamenti sono prese di posizione su argomenti di dibattitopubblico”

“Senza il contesto argomentativo non ci sarebbero atteggiamenti”

Atteggiamento: una definizione “post-moderna”

Interesse per le situazioni quotidiane: atteggiamenti comecostruzioni situate, mobili, molteplici e anche contraddittorie

Non proprietà individuali: forme di rapporto tra attori sociali eambiente

Gli individui non sono isolati elaboratori di informazioni, mamembri di comunità che costruiscono e condividono significati, eanche atteggiamenti

Gli atteggiamenti costruiti nei discorsi che le personefanno nella vita di ogni giorno

Gli “oggetti “ dell’ atteggiamento sono prodottinel contesto di giustificazione retorica checiascuna persona si costruisce

– non valutazioni di oggetti esterni indipendenti dal contesto

– non materiale estraneo che si va a sovrapporre acognizioni profonde

Il discorso è lo spazio in cui gli atteggiamenti sicostruiscono come processi sociali finalizzati acondividere i significato delle situazioni quotidiane

Situazioni contraddittorie, fluide, inattese, continuamenterimodellate nel discorso

Discorso come confronto di voci e valutazioni diverse(anche all’interno di una stessa persona)

TRASCRIZIONE comescelta teorica

Transcription as theory(Ochs 1979) La trascrizione non è un metodo di trasposizione del

parlato bensì già uno strumento di analisi –inscrizione dell’evento entro un sistema ditrascrizione lo trasforma

Trascrizione guidata da scelte teoriche, principi–guida, e scopi del ricercatore (non esiste unatrascrizione indipendente dalla sua “storia”)

Non metodologia di ricerca sul discorso ma praticaculturale di rappresentazione del discorso(Bucholtz 2007, 285, cit. in Mantovani 2008)

Il sistema jeffersoniano

Elaborato all’interno del paradigma teorico-metodologicodell’Analisi della Conversazione, deve il suo nome da GailJefferson, una tra i pionieri dell’approccio

Presupposti. La conversazione è un’impresa governata da regole precise,

sebbene implicite. La conversazione è un’impresa razionale ed intellegibile

pubblicamente (se, naturalmente, si condividono le stesseconoscenze implicite riguardo a come funzionano gli scambisociali)

. La comprensione intersoggettiva è assicurata dalla struttura,dalla forma: cioè, dall’ordine e regolarità con cui si succedonoi turni nella conversazione

. Gli aspetti formali di produzione del parlato non sono casuali néaccessori, ma costituiscono i modi che i partecipanti hanno disegnalare il senso di ciò che stanno facendo

I simboli notazionali devono essere tali da riflettere dueversanti: quello dei partecipanti e quello del ricercatore,devono cioè, da un lato, esibire l’organizzazione e gliaspetti che i partecipanti reciproca mente segnalanocome rilevanti, dal’altro, e corrispondentemente, renderevisibili nel trascritto le sedi delle argomentazionianalitiche del ricercatore, basate su quelle evidenze.

“ A major requirement is that the matters selected for study are those thatpersons in the setting are themselves demonstrably aware of and/ororiented to in the course of their action”

(Psathas 1995: 46).

Convenzioni di Trascrizione

(0.2) durata della pausa intro o tra turni: allungamento della vocale o sillaba che precede? tono Interrogativo, tono sospeso! Tono animato__ ( stile sottolineato)M (maiuscolo)innalzamento del volume di voce[ ] sovrapposizione (inizio e fine)°xx° abbassamento sensibie del volume di voce o sussurrato- interruzione(( )) contesto↑ ↓ innalzamento o abbassamento sensibile del tono. Caduta del tono= allacciamento(mancanza di scansione) tra turni> < accelerazione dell’eloquio< > decelerazione dell’eloquio

[Jefferson 1972]

The talk of the speaker is aninteractional product

Struttura di partecipazione

- Il modello “mittente- ricevente”(“parlante- destinatario”) noncoglie la complessità dei livelli di‘destinazione’ del messaggio,specie in conversazionimultiparty

How different part icipants inf luencethe talk in progress

John

BethAnn

Don

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