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N. Molteni - docente specializzato 1
Cadorago, 23 ottobre 2012 - Insegnante Nicola Molteni - Docente specializzato scuola primaria
LA DIDATTICA INTEGRATA E IL DOCENTE INCLUSIVO:
dall’osservazione alla didattica
BES
OSSERVAZIONE DIDATTICA
ICF AmbitiStile
insegnamentoStile
apprendimento
Nuerodiversità
Disabilità
Differenza
Difficoltà
ApprendimentoSignificativo
Didattica integrata
Apprendimento Significativo
- Cooperazione- Metacognizione
-Autonomia-Comunicazione-Relazione
Comportamentoproblema
Adeguamento
- Attività- Strumenti
Compiti polirisolvibili
Strumenti
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IL CONCETTO DI “BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE”
QUALSIASI DIFFICOLTA’, TRANSITORIA O PERMANENTE, DI TIPO PSICOLOGICA, MOTORIA, COMPORTAMENTALE,
RELAZIONALE, RELATIVA ALL’APPRENDIMENTO O DERIVANTE DA SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO O
CULTURALE
Le difficoltà di apprendimento comportano una difficoltà
nell’insegnamento
Un bambino ha un BES quando il suo funzionamento nell’apprendimento, nello sviluppo e nell’educazione incontra qualche problema.
Pertanto necessita di un intervento specifico e mirato all’inclusione.
BES
EDUCAZIONE
SVILUPPOAPPRENDIMENTO
INTERVENTISPECIFICI
MIRATI
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COMPLESSITA’ DELL’INCLUSIONE
INCLUSIONE: modificare l’ambiente in funzione delle diversità al fine di consentire la piena espressione delle caratteristiche individuali di ciascuno.
A. Complessità ambientale interna: SCUOLA
C. Complessità funzionale dovuta alla disabilità INDIVIDUALE (Non sempre GRAVITA’ = COMPLESSITA’)
B. Complessità ambientale esterna: FAMIGLIA, EXTRASCUOLA
TENER CONTO DI ALCUNE CRITICITA’:
Necessità di NUOVI STILI DIDATTICI
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IL CONTESTO
• Inteso come COMPLESSITA’ relativa alla situazione di DISABILITA’ (caratteristiche individuali, affettive, relazionali, ambientali)
• Il team docenti deve ARMONIZZARE la lettura del contesto secondo uno schema condiviso di strumenti concettuali
• Ottica attenta al BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE (BES)
Riferimento al modello ICF (Classificazione internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute)
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IL MODELLO ICF
• Partenza dallo STATO DI SALUTE, e non di malattia, del soggetto
Valutazione delle: - CONDIZIONI FISICHE - CONDIZIONI DI CONTESTO
FACILITANO O LIMITANO il funzionamento della persona
Tutti possiamo incontrare difficoltà di varia natura
Si possono evidenziare BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
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PUNTI DI FORZA ICF
1. Fornisce una visione più completa della persona
2. Usa un linguaggio che prevede una visione ECOLOGICA
3. Considera lo stato di salute e il funzionamento di una persona = INTERAZIONE di molteplici fattori: - riferiti alla persona medesima - riferiti al contesto in cui vive
4. Fornisce una prospettiva che consente di costruire un PEI relativo a un possibile PROGETTO DI VITA
5. Coinvolge una MOLTEPLICITA’ DI “ATTORI” : famiglia, scuola, servizi sanitari, risorse del territorio
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Condizioni fisiche (disturbo o malattia)
Partecipazione sociale
Attività personali
Funzioni corporeeStrutture corporee
Fattori contestuali
Fattori ambientali
Fattori personali
Modello di funzionamento della persona proposto dall’OMS
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PEI
Conoscenza alunno
Condizioni fisiche
Funzioni corporee
Attività personali
Partecipazione sociale
Fattori contestuali Ambientali
Storia clinica
Diagnosi
Personali
Funzioni mentali Attenzione
Memoria
Ragionamento e calcolo
Attività personali Autonomia
Linguaggio e comunicazione
Relazioni interpersonali
Fattori contestuali personali Autostima / Autoefficacia
Partecipazione sociale Apprendimento scolastico (discipline)
Ruoli extrascolastici
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Funzioni mentali
Funzioni mentali globali: orientamento spaziale, temporali, intellettive
Funzioni mentali specifiche: attenzione, memoria, funzioni psicomotorie,emozionali, percettive (uditiva, visiva…), del pensiero (componente ideativa dellamente: ritmo,forma, contenuto, controllo del pensiero)
Funzioni cognitive di livello superiore: astrazione, gestione del tempo, organizzazionee pianificazione ( materiale scolastico e compiti ) flessibilità cognitiva, capacità di giudizio, problem solving (o soluzione di problemi)
Funzioni mentali del linguaggio: recezione e produzione orale e scritta, non verbale
Funzioni di calcolo: semplice e complesso
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Indicatori educativi e didattici delle discipline
• Discipline espressive: recezione, produzione, competenza metalinguistica, abilità(ITALIANO, L2, L3, ARTE, MUSICA)
• Discipline legate a contesti concreti e manipolabili: conoscenze di base, abilità,competenza lessicale, generalizzazione (STORIA, GEOGRAFIA, SCIENZE, TECNOLOGIA - applicazione delle conoscenze – ED. MOTORIA - gestione della forma fisica ed esperienza del sé -)
• Matematica:
• Accanto ad ogni OBIETTIVO, indicare attività FORMATIVE
• Indicare forme di VERIFICA E VALUTAZIONE
calcolo semplice e complesso (soprattutto sc. secondaria)
geometria: calcolo semplice e complesso, discriminazione e generalizzazione
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Funzioni mentali globali: - orientamento spaziale: nella norma- orientamento temporale: difficoltà riferita, in particolare,, a sequenze logico-temporali anche semplici.- funzioni intellettive: presenza di un ritardo mentale medio-lieve, con caduta delle performance in ambito linguistico
Funzioni mentali specifiche: - attenzione: focale, in riferimento ad uno stimolo iconico e di breve durata. Livello di concentrazione migliorato, anche se non sempre adeguato alla prestazione richiesta.- memoria: compromessa quella a lungo termine, se riferita ad apprendimenti scolastici, mentre le performance migliorano se legate ad un contesto affettivo. Migliore la memoria a breve termine.- funzioni psicomotorie: permane qualche difficoltà a livello di prassia, soprattutto in riferimento a quelle complesse; equilibrio precario, non sempre riesce a dosare la forza fisica in funzione di uno scopo (ipertonia).- funzioni emozionali: spesso non è in grado di controllare la propria impulsività; tende ad essere dipendente dall’adulto e, talvolta, assume atteggiamenti oppositivi.- funzioni percettive: difficoltà nella selezione dello stimolo in presenza di distrattori interni od esterni.- funzioni del pensiero (componente ideativa, controllo del pensiero): risultano notevolmente deficitarie.
Funzioni cognitive di livello superiore:- astrazione: non possiede competenze di astrazione.- gestione del tempo:. più il compito è semplice e suddiviso in operazioni sequenziali, maggiore è la sua capacità di rispettare i tempi assegnati. Spesso, a causa della sua difficoltà nell’autocontrollo emotivo, esegue le consegne date con eccessiva fretta.- flessibilità cognitiva: deficitaria.- giudizio: emette un giudizio di merito in relazione alle proprie competenze o difficoltà o ai propri vissuti, spesso ancorato alla realtà della situazione, con manifestazioni eccessive di euforia.- soluzione di problemi: buone competenze di problem solving.
Esemplificazione: alunno con R.M. medio-lieve
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Funzioni mentali del linguaggio: - recezione del linguaggio verbale orale, verbale scritto, non verbale: comprende i messaggi orali. Le capacità di ascolto sono migliorate, anche se ancora influenzate dal basso livello di attenzione e concentrazione prestato e anche dalla difficoltà di comprensione del significato di parole. Il linguaggio verbale scritto è limitato alla scrittura di alcune parole bisillabe e trisillabe piane conosciute.- espressione del linguaggio verbale orale: presenta difficoltà fonologiche di vario genere ed è in grado di formulare semplici frasi di uso quotidiano. Spesso non vi è concordanza tra genere e numero e tra soggetto e predicato. Decisamente migliore l’uso del linguaggio in funzione comunicativa: le informazioni sono sempre più precise e numerose. Funzioni di calcolo:- calcolo semplice: opera sulle dita entro il 10 con sicurezza, entro il 20 sulla linea dei numeri. Conosce i numeri entro il 20.- calcolo complesso: opera con sottrazioni e addizioni entro il 20 sulla linea dei numeri.
Funzioni dell’esperienza di sé e del tempo:- esperienza di sé: non adeguata.- immagine corporea: abbastanza adeguata.- esperienza del tempo: maggiormente consapevole, soprattutto in relazione alla successione delle attività didattiche quotidiane
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Attenzione al soggetto disabile
Attenzione al soggetto disabile
MOMENTI DELL’ OSSERVAZIONE
alunnodocente
Osservazione
Comunicazione
Riflessione
Rilevazione
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“Elementi da considerare nell’analisi della situazione di partenza (anche per la stesura di prove di ingresso)
di alunni in situazione di handicap o di difficoltà di apprendimento”
QUADRO GENERALE
ELEMENTI SPECIFICI
a. Sociale/relazionale:- nel gruppo- In situazioni di lavoro individuale- In situazioni informali
b. Ambientale: - rispetto dei tempi- adattamento alle attività (impegno)- curiosità cognitiva
a. Aspetto cognitivo:- funzioni mentali superiori (attenzione e mem.)- stile di apprendimento- strategie di problem solving - organizzazione spazio-temporale- sviluppo psicomotorio
b. Aspetto comunicazione:- competenze linguistiche - uso pragmatico della comunicazione- curiosità cognitiva
c. Aspetto autonomia:- personale- sociale
d. Area apprendimenti: - strumentalità di base- generalizzazione apprendimenti
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Strumento Cosa Come e Quando Indicatori
Cecklist Elenco/descrizionedi comportamenti,abilità, capacità,competenze definitia priori.
Si barra la voce che interessa.
All’inizio e alla fine dell’anno scolastico.
° Presenza° Assenza°Graduazione (da un livello
1 a 5)
Griglie di Osservazione
www.ctrhappianogentile.it
Analisi di obiettivida raggiungere(utilizzabili ancheper laprogrammazione e la verifica).
Si barra la voce che interessa.
All’inizio, in itinere e alla fine dell’annoscolastico.
° Sì° No° In parte
Questionariosociometrico
Diagnosi sul climadella classe e sullivello di integrazionedi ogni singoloalunno.
Si rilevano le preferenze date o non date e
si incrociano i dati.
All’inizio e alla fine dell’anno scolastico.
° Leader° Gregario° Coesione del gruppo
STRUMENTI OGGETTIVI
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Si considera il comportamento problema come una risposta ad un certo stimolo (es. situazione rumorosa), finalizzata all’ottenimento di un risultato considerato positivo (es. allontanarsi dalla situazione rumorosa).
Identificata la funzione comunicativa di un certo comportamento problema, si può orientare l’intervento educativo verso l’apprendimento di una forma più adeguata di comunicazione(ad esempio chiedere:Posso uscire? = Indicare la porta o carte di comunicazione).
IL COMPORTAMENTO PROBLEMA
STIMOLO REAZIONEALUNNO
RISPOSTA AMBIENTE
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Scheda per la raccolta dei dati con diagrammaStudente______________. Data inizio___________.
Comportamento target_________. Data fine__________.Es. battere la testa sul pavimento
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Esecuzione azioni/comunicazione
Vengono definiti: • il contesto in cui avviene il processo di comunicazione/esecuzione• la modalità di comunicazione• le funzioni (scopi) per le quali viene messa in atto la comunicazione
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ELENCO COMPORTAMENTI PROBLEMA
1. NON E’ ABBASTANZA CONCENTRATO2. E’ DISTRATTO PER QUASI TUTTO IL TEMPO 3. SI ALLONTANA DAL PROPRIO POSTO4. PARLA A VOCE ALTA/FISCHIETTA/ RIDE5. INTERROMPE I COMPAGNI NEL LORO LAVORO6. NON PORTA A TERMINE IL LAVORO7. INTERROMPE LA LEZIONE8. SI OPPONE/RIFIUTA CONSEGNE DI LAVORO O REGOLE9. AGGREDISCE I COMPAGNI/LE LORO COSE10. ALTRO
Legenda relativa al setting:Cl = in classe In = nel rapporto individualizzato D = presenza del solo docente di classeS = presenza del solo o anche del docente di sostegno
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Osservazione strutturata settimanaleModalità compilazione:Indicare il numero del comportamento problema / setting di lavoroSettimana dal __________ al _______________Docente/e rilevatore/i: _________________________________
LUN MAR MER GIO VEN SAB
1^
2^
3^
Intervallo
4^
5^
Mensa
6^
7^
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Osservazione tipologia comportamento problemaTipo di comportamento : ____________________________________________________
Data: ____________ Contesto: ___________________ Docente: ________________
Descrizione comportamento
Fattori antecedenti Risposte Fattori conseguenti
________________________________________________________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________________________________________________________
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Griglia di rilevazione comportamento problemaComportamento problema: _________________________________________________
NUMERO DI SETTIMANE
FREQUENZA
SE TTIMANALE
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INTERVENTI
• Avvertimento• Richiamo verbale • Ipercorrezione• Blocco fisico • Punizione• Time-out • Allontanamento• Indifferenza
E’ importante evitare qualsiasi giudizio od intervento che incida sull’immagine di sé esull’autostima.
La esemplificazione, da parte del docente, di un COMPORTAMENTO POSITIVO SOSTITUTIVO, invece, è estremamente funzionale.
Ancor più funzionale pare essere la definizione di un contratto educativo tra l’adulto e l’alunno.
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IO SOTTOSCRITTO ____________________________ , ALUNNO DELLA CLASSE _________________,
CERCHERO ’
DI RISPETTARE I SEGUENTI IMPEGNI PER LE PROSSIME ____ SETTIMANE:
1. ALZARE LA MANO PER AVERE IL PERMESSO DI PARLARE
2. RESTARE SEDUTO AL BANCO PER ALMENO 5 MINUTI
SE RISPETTERO’ QUESTI DUE IMPEGNI PER OGNI ORA DI LEZIONE, AVRO’ LA POSSIBILITA’ DI :
FARE UN DISEGNO 5 MINUTI PRIMA DEL TERMINE DELLE LEZIONI
SE NON RIUSCIRO’ A RISPETTARE GLI IMPEGNI NON POTRO’ SVOLGERE L’ATTIVITA’ CHE HO SCELTO.
L’alunno Gli insegnanti
___________________ _____________________
Data e luogo, __________________
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Modalità di stesura del CONTRATTO
1. Definire con l’alunno i comportamenti problema su cui agire.2. Trasformare il comportamento problema in modalità positiva di azione.Es: “ ALZA LA MANO PER AVERE IL PERMESSO DI PARLARE”
Invece di
“ NON PARLARE SENZA AVERE IL PERMESSO DA ME”.
Es: “RESTA SEDUTO AL BANCO PER ALMENO 5 MINUTI”
Invece di “NON CONTINUARE AD ALZARTI DAL BANCO”
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3. All’inizio definire 2 max 3 comportamenti su cui agire4. Individuare una gratificazione da realizzare e che non sia di disturbo alla classe5. Procedere ad una costante valutazione6. Favorire l’autovalutazione7. Restituire gli esiti attraverso un feed-back ragionato e costruttivo8. Rendicontare anche alla famiglia e proporre strumenti simili9. Individuare forme diverse di rilevazione dei risultati10 Non rendere complessa la stesura del contratto e la rilevazione
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LUN MAR MER GIO VEN SAB
1^
2^
3^
Intervallo
4^
5^
Mensa
6^
7^
TOTALE
Controllo del contrattoSettimana dal ______ al ___________
1. Restare seduto per almeno 10 minuti consecutivi per ogni ora di lezione 2. Alzare la mano per chiedere di bere3. Alzare la mano prima di intervenire e aspettare il permessoCondizione minima: 2 faccine per ogni ora
Premio: 5 minuti di disegno o aiuto insegnante ogni 4 faccine
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DALL’INTEGRAZIONE ALL’INCLUSIONE
INTEGRAZIONE: - considera gli alunni disabili- considera prima l’individuo e poi l’ambiente- favorisce una risposta specialistica - ha una finalità compensatoria (AGISCE SUI “RESIDUI”)
INCLUSIONE:- considera tutti gli alunni- considera prima l’ambiente (contesto) e poi l’individuo- favorisce una risposta ordinaria (non speciale)- ha una finalità sociale: interazione tra tutti gli “ATTORI”
Nell’inclusione, l’approccio è MULTIDIMESIONALE e le risposte didattiche sono POLIDIMESIONALI.
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LE 3 D: DISABILITA’ – DIFFICOLTA’- DIFFERENZA
ABILITA’: “Mettere in atto una serie di azioni in modo rapido ed efficiente per raggiungere uno scopo conun minimo dispendio di risorse” (Stella)
DISABILITA’: incapacità adeseguire azioni in modo veloce
Ciò che si manifesta dellaDISABILITA’.
Sono difficoltà di vario genere: - personali- sociali- scolastiche
“Tutti i bambini possono imparare e tutti i bambini sono tra loro diversi” (UNESCO).
DIVERSITA’ come elemento non discriminante.
STILI DI APPRENDIMENTO diversi
MODELLO SOCIALE DELLE DIFFERENZE INDIVIDUALI
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LA NEURODIVERSITA’
LE PERSONE POSSONO COMPORTARSI E PENSARE IN MODO DIVERSO LE UNE DALLE ALTRE.
TALI DIFFERENZE NON SONO NECESSARIAMENTE
DISFUNZIONALI.
DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO = DIFFICOLTA’ DI INSEGNAMENTODIFFERENZE DI APPRENDIMENTO = DIFFERENZE DI INSEGNAMENTO
LE NEURODIVERSITA’ PORTANO I DOCENTI A UTILIZZARE
NUOVI STILI DI INSEGNAMENTO
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STILI DI APPRENDIMENTO
STILE VISIVO - VERBALE
Usa quasi esclusivamente il CODICE SCRITTO.L’alunno impara leggendo.
I mammiferi (Mammalia, Linnaeus 1758) sono una classe di vertebrati appartenente al phylum dei Cordati, a diffusione cosmopolita.La classe dei Mammiferi conta circa 5.400 specie (5420)[1] attualmente viventi, variabili in forma e dimensioni dai pochi centimetrI…
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STILE VISIVO – NON VERBALE
Usa MAPPE, DISEGNI, PAROLE-CHIAVE, GRAFICI, COLORI…Fa riferimento al VISUAL LEARNING: comprensione e memorizzazione di un concetto attraverso IMMAGINI MENTALI (statiche o dinamiche).
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UDITIVO
Si basa molto sull’ASCOLTO: assistere alla spiegazione, partecipare a discussioni, registrare le lezioni, ascoltare le lezioni, cd, libri digitali, usare libri digitali …
CINESTETICO
Fa svolgere ATTIVITA’ CONCRETE per comprendere gli argomenti.
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STILI DI INSEGNAMENTO
VERBALE
VISUALE
GLOBALE
ANALITICO
SISTEMATICO
INTUITIVO
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APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO
SCOPO INSEGNAMENTO: rendere l’apprendimento SIGNIFICATIVO (Ausubel e Novak).
APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO
APPRENDIMENTOPER SCOPERTA
APPRENDIMENTO DEL SIGNIFICATO
ELABORAZIONE DEL SIGNIFICATO
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APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO
ATTIVO INTENZIONALE COLLABORATIVO CONVERSAZIONALE
APPRENDIMENTODIALOGICO
RIFLESSIVOCOSTRUTTIVO
MATACOGNIZIONE CONOSCENZEPREGRESSE
Modello di STELLA - GRANDI
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Tipologie didattica
DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA
DIDATTICA PERSONALIZZATA
DIDATTICA INTEGRATA
• Obiettivi comuni o simili
• Obiettivi, contenuti e attività come fine dell’insegnamento
• Semplificazione percorso apprendimento
• Obiettivi simili o differenti
• Obiettivi, contenuti, attività diversi e fine dell’insegnamento
• Riduzione e differenziazione apprendimento
• Obiettivi comuni, simili e differenti
• Obiettivi, contenuti come mezzo e non fine
• Attenzione al processo di integrazione
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Didattica individualizzata
Adeguare insegnamento alle caratteristiche individuali degli alunni:
A. Valuta i prerequisiti cognitivi
C. Valorizza i ritmi di apprendimento
B. Stimola le capacità linguistiche Obiettivi formativi comuni
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Didattica personalizzata
Individuare obiettivi, contenuti e attività specifiche per ogni singolo allIevo
Le caratteristiche della personalizzazione della didattica potranno essere: - simili a quelle del gruppo classe;- completamente differenti da quelle del gruppo classe
Compito del docente: cercare di integrare i due percorsi
Individualizzazione e personalizzazione non si escludono
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Didattica integrata
“Integrazione è un processo in continuo divenire in cui sia il gruppo ricevente sia i nuovi soggetti tendono a cambiamenti atti a consentire loro occasioni di condivisione di comuni conoscenze, di aiuto reciproco…” (Gelati)
Integrazione NON E’ far svolgere attività completamente diverse
Integrazione NON E’ trascorrere la maggior parte del tempo fuori dalla classe
Passare a una DIDATTICA INTEGRATA- eterogeneità come normalità- discipline come MEZZO e non come fine per promuovere la personalità
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Il docente inclusivo
E’ capace di: - creare un clima di classe inclusivo (accettazione e rispetto delle diversità)- adattare stile di insegnamento, strategie, materiali, tempi, tecnologie- sviluppare un approccio cooperativo- sviluppare una didattica metacognitiva- trovare punti di contatto tra la programmazione di classe e quella personalizzata/ individualizzata- modificare strategie … durante il percorso di insegnamento/apprendimento- favorire la creazione di reti relazionali (famiglia, enti specialistici…)
Passare a una DIDATTICA INCLUSIVA
N. Molteni - docente specializzato 45
PER INTEGRARE IL CURRICOLO (per alunni diversamente abili)
1. Programmare attentamente conoscenze e abilità che dovranno acquisire (analisi programmazione di classe)
2. Considerare obiettivi presenti nel PEI in riferimento a:
autonomia
abilità sociali
strategie di apprendimento
Quali inserire nella didattica integrata?
3. Procedere ad osservazione e valutazione sistematiche per individuare altre abilità necessarie
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CONCLUSIONI
Nelle classi sono presenti ormai molti alunni con BES:- DSA- diversamente abili - ADHD- DSL- altre tipologie
Ciò comporta una MODIFICA della modalità ORGANIZZATIVA nella gestione della classe e l’uso di una DIDATTICA FLESSIBILE al livello di: • STRATEGIE • METODOLOGIE • STRUMENTI • MEDIATORI • TEMPI • SPAZI
N. Molteni - docente specializzato 48
INCLUDERE nuove modalità operative = favorire INCLUSIONE dell’alunno.
La qualità della scuola può essere giudicata solo in base alla capacità del corpo docenti di RINNOVARSI e di passare ad una DIDATTICA INCLUSIVA !
ALUNNO /DIFFICOLTA’
DIDATTICA FLESSIBILE
DOCENTE
PEI
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TRA DOCENTE DI SOSTEGNO E DOCENTE CURRICOLARE
Errate convinzioni
L’ins. di sostegno come unico titolare dell’insegnamento all’alunno disabile
L’ins. curricolare crede di non avere titolo o competenza per operare con l’alunno disabile
Considerare l’ins. di sostegno come un docente predisposto alla “cura” e al controllo dell’alunno disabile
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Perché un’interazione?
La stesura e la realizzazione del PEI dev’essere opera di tutto il corpo docente
L’ins. padroneggia meglio i contenuti disciplinari e, quindi, la selezione degli obiettivi didattici per la classe.
L’ins. di sostegno conosce meglio le caratteristiche delle patologie e le relative metodologie e, quindi, è maggiormente in grado di selezionare obiettivi didattici individualizzati o personalizzati.
N. Molteni - docente specializzato 51
INSEGNANTE DI SOSTEGNO
ANALIZZAObiettivi della classe
con docente curricolare
AVVICINA obiettivi individuali
a quelli della classe
STIMOLAclima di interazione
e inclusione
SCEGLIE quelli più adatti
all’alunno
ADATTAle attività
(materiali, strumentitempi…)
INSEGNANTE DI CLASSE
RIPASSO /APPROFONDIMENTOaspetto del programma
già affrontato
PERCORSIMETACOGNITIVIrispetto a strategie
e processi
ESPERIENZECOLLABORATIVE-Tutoring tra alunni- Apprendimento
cooperativo
OPERATIVITA’ estesa a tutte le
discipline
52N. Molteni - docente specializzato
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