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Dopo 10 numeri e vari speciali, Il Pietrafesano reincontra i lettori l'8 dicembre in una nuova veste con più pagine.
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8dicembre
ilpietrafesano.altervista.org Numero 10 Anno 1 | 8 Dicembre 2015
Con voi da 10 numeri. #IlPietrafesano10
Intervista al garante dell’infanzia Giuliano
La prassi natalizia
Ogni anno giunge il mo-
mento di addobbare casa
Satriano si fa piccante
Inaugurata l’esposizione per-
manente “Pepem Fabuleum”
Il compleanno di Orazio
Alcuni tratti sulla sua vita
Buon Natale e felice anno nuovo!
10
Al livello istituzionale quale ruolo
svolgete nella figura del garante? Il
ruolo di tutelare, promuovere e prevenire
tutto ciò che potrebbe essere di danno
nella crescita dei bambini e degli adole-
scenti, i cosiddetti minori, i quali sono i
bambini che partono dagli zero anni a
diciott’anni.
Come potete aiutare i ragazzi? In due
modi: in maniera diretta e in maniera in-
diretta. La maniera indiretta è quando un
bambino, un ragazzo, un giovane, si sente
mortificato nei suoi diritti, non compreso
nelle sue aspirazioni, e dopo aver intera-
gito con la famiglia, con la scuola, con gli
amici che gli possono dare una mano può
chiamare il garante che è colui che può
andare a rimuovere i vari ostacoli tra la
famiglia, la scuola e così via.
Ultimamente avete presentato delle
iniziative o dei progetti per i ragazzi?
Si. Ultimamente è stata fatta la prima
conferenza regionale sull’infanzia e l’ado-
lescenza. In questa conferenza è stata
fatta la fotografia della situazione in cui
vivono i bambini e i ragazzi lucani. Con
questa “fotografia” sono stati detti gli
aspetti positivi che ci sono nella nostra
regione ma anche le criticità che vanno
rimosse.
Con quali strumenti potete rimuovere
queste criticità? In primis con la parte-
cipazione stessa dei ragazzi alla vita civile,
quotidiana, facendo si che le istituzioni si
pongano in un atteggiamento di ascolto.
Un esempio negativo sono i genitori che
ci respingono quando devono sentire i
telegiornali oppure i mass media che di
tutto parlano meno che dei problemi dei
ragazzi. Uno dei progetti che ho messo in
campo e che fra non molto vi vedrà pro-
tagonisti è Scubalu, scuola Basilicata ludi-
ca; voi ragazzi attraverso tutti gli stru-
menti multimediali, dai giornali al web
alla radio, realizzerete una dibattito per
discutere e far discutere i grandi sugli
argomenti che voi ci proponete. Quindi
ci sarà ogni mese un inserto speciale sui
giornali locali oppure la redazione di un
giornale radio presso le radio private, un
telegiornale presso le televisioni che sono
presenti sul territorio o la gestione stessa
del sito web del garante; insomma tutto
ciò che oggi appartiene alla vostra cultura
ed al vostro interesse. Questo è uno dei
progetti ma non è l’unico, infatti ci sono
dibattiti per combattere le criticità, che
cosa bisogna fare per i bambini meno
fortunati, per chi abusa di alcool e di so-
stanze proibite, per il bullismo e molto
altro ancora.
Il 20 novembre è stata la giornata
mondiale per i diritti dell’infanzia. Ci
sono stati passi in avanti in Basilicata
dal 1989 ad oggi? Se vi è stata la necessi-
tà di avere un garante sui diritti dell’infan-
zia e dell’adolescenza vuol dire che i passi
in avanti sono stati pochissimi. Ci sono
delle buone strutture e delle ottime istitu-
zioni che lavorano per i ragazzi ma anco-
ra non sono sufficienti.
Lo sfruttamento minorile è una delle
tante piaghe che affligge la società di
oggi. Questo fenomeno da noi non è
molto frequente ma nei paesi sottosvi-
luppati purtroppo esiste. Lei nei pan-
ni di difensore dei diritti dei bambini
interviene per dare una mano a risol-
vere questo problema? Certo. Infatti io
ai ragazzi lascio il mio numero di cellulare
perché la legge regionale parla di un tele-
fono gratuito, una specie di telefono az-
zurro, dove i ragazzi ogni volta che subi-
scono un’azione di maltrattamento o di
violenza devono chiamare il garante il
quale con il potere che possiede, con
l’aiuto delle forze dell’ordine, con il tribu-
nale dei minori, con la scuola, interviene
per risolvere i vari problemi dei ragazzi. È
vero che da noi non ci sono tante azioni
di sfruttamento dei minori, ma ci sono
situazioni di maltrattamento, a volte an-
che in famiglia.
Crede che nel futuro ci saranno anco-
ra passi in avanti, fino a quando lo
sfruttamento minorile sarà sconfitto
del tutto? Certamente. Noi insieme a
voi, che non siete una parte diversa dal
garante, voi siete il garante stesso, ed in-
sieme a voi noi dobbiamo rimuovere e
costruire la società del domani. C’era una
volta un detto che diceva: ”se hai a che
fare e investi sui bambini e sui ragazzi tu
già costruisci il paese del domani”, ed io
con voi voglio costruire un nuovo paese.
Il ruolo di garante richiede molto im-
pegno e lavoro? Si. Infatti adesso sono
impegnato ventiquattro ore su ventiquat-
tro perché ricevo telefonate di continuo.
Ma poi come detto prima la funzione del
Garante non è solo quella di tutelare con
la denuncia, ma anche di promuovere,
quindi si gira molto. Infatti pochi giorni
fa sono stato a Policoro per combattere il
fenomeno del femminicidio. Poi sono
stato a discutere dell’obesità dei bambini
lucani. Gli argomenti sono tanti, ma non
ci dobbiamo scoraggiare perchè ci sono
ragazzi bravi e volenterosi come voi del
pietrafesano, che vogliono costruire un
proprio sogno, che non è quello del suc-
cesso personale, ma è quello di costruire
una società migliore con l’affermazione
del bene comune attorno al quale noi ci
dobbiamo organizzare per migliorare
sempre noi stessi e la società.
Le da soddisfazione tutelare i diritti dei
ragazzi? Avere a che fare con la purezza
dei bambini e la purezza dei giovani ti emo-
ziona ogni volta che tu pensi a questo ruo-
lo, per cui l’emozione determina la consa-
pevolezza di un grande onore ricevuto ma
anche di tanta responsabilità a cui bisogna
dare riscontro.
Ringraziamenti -A conclusione dell’in-
tervista vi volevo ringraziare per le do-
mande che mi avete posto, per gli obbiet-
tivi che vi siete proposti con questo gior-
nalino, perché ovunque c’è dialogo,
ovunque c’è conoscenza, c’è crescita, non
solo dei singoli, ma anche della comunità.
Grazie al Pietrafesano e complimenti per
l’iniziativa.
Lorenzo Blasi
L’intervista Vincenzo Giuliano
Garante regionale per i diritti dell’infanzia e adolescenza
News dal mondo Il Pietrafesano| 3
Ripassiamo le ultime novità. DI ANTONIO PASCALE
Doping, chiesta squalifica per 26 azzurri dell'atletica
In corso deferimenti da parte della Procura Nado-Italia
Lanciata la sonda europea, a bordo tecnologia Italiana
Il lancio del satellite dell'Agenzia spaziale europea (ESA), sviluppato con un importante contributo italiano, è avvenuto alle 5:04 italiane dalla base spaziale europea di Kourou nella Guyana Francese.
Mosca-Ankara, escalation di accuse e minacce
Putin avverte: "Si pentiranno di quello che hanno fatto". Erdogan: "sono i russi a comprare petrolio Isis". Il giorno prima le stesse accuse di Mosca contro Turchia.
Pensioni, sei milioni vivono con meno di mille euro al mese
Il 40,3% ha un reddito inferiore a 1.000. Lo rileva l'Istat, diffondendo i dati sul 2014. Metà delle pensionate ha un assegno sotto questa cifra. I nuovi pensionati sono più poveri nelle “new entry 3.000 euro in meno”.
Pistorius, la corte: “L'omicidio di Reeva fu volontario”
La corte d'appello del Sudafrica ha condannato Oscar Pistorius per omicidio vo-lontario della sua fidanzata Reeva, ribaltando così la precedente accusa di omici-dio colposo.
Strage in California: uccisi i due killer. Uno era musulmano
A fare fuoco in un centro disabili sono stati un uomo e una donna. Fermata una per-sona. 14 morti, 18 i feriti.
Primi raid Tornado britannici dopo ok comuni. Isis minaccia
Cameron trionfa. I caccia decollati dalla base cipriota. Subito sul web piovono le minacce jihadiste alla Gran Bretagna: "Non prendetevela con l'Islam quando vi col-piremo".
WIFI mini
Perchè gli egiziani costruirono le piramidi?
Le piramidi sono tombe, costruite per custodire i corpi
dei faraoni insieme ai loro tesori. La prima fu costruita
per il re Zoser nel 2500 a.C. Questa piramide a gradoni,
di circa 60 m d'altezza, fu progettata per Imhotep, l'ar-
chitetto e medico del re. Piramidi più grandi furono edi-
ficate per i sovrani successivi e oggi rimangono ancora
circa 80 piramidi.
HUMOUR
L'avvocato difensore si reca dal suo assistito in cella e gli
comunica: "Caro, Jack lo squartatore, ho due notizie da
darti. Una cattiva e una buona. Quella cattiva è che il test
del DNA ha dimostrato che il sangue trovato sul luogo
del delitto era il tuo". "E quella buona?". "Beh, glicemia
e colesterolo, vanno bene!".
La prassi Natalizia 4| Il Pietrafesano
L’albero di Natale
Che non fosse un simbolo cristiano lo sappiamo bene tut-
ti. Addirittura si parla degli antichi egizi, che usavano ad-
dobbare le loro piramidi in occasione della festa del dio
Sole. Dunque, per non essere da meno, noi abbiamo in un
certo senso appreso questa tradizione. Solo che, ovvia-
mente una piramide in casa non sarebbe stata davvero l’i-
deale. Quindi, pensammo bene di sradicare qualche buon
abete e portarlo nelle nostre dimore. Ed appunto, le luci
sull’albero simboleggerebbero proprio la luce del dio Sole.
Ovvio, più tardi sono arrivati gli abeti artificiali. Più belli.
Ma attenzione. Come ben sappiamo, siamo riusciti ad in-
serire una punta di cristianità anche nelle tradizioni più
pagane esistenti. La storia narra di un povero giocoliere
che raggiunse la grotta di Gesù. Questo però, non avendo
nulla da offrirgli inscenò uno spettacolo con delle palle,
che fecero divertire il piccino. Ecco perché sull’albero di
Natale viene inserita una punta, simile al cappello del gio-
coliere e le palline.
Inoltre se qualcuno accende le candeline sull’albero, invece
delle lucine, deve ben sapere che si fa perché un albero
ghiacciato riflette la luce delle stelle.
Il presepe
Innanzitutto in nessun Vangelo è descritta la nascita di
Gesù come la conosciamo. Matteo sintetizza: (1:25) “E
senza che avessero avuto fin'allora rapporti matrimoniali,
Maria partorì il bambino e Giuseppe gli mise nome Gesù”.
Lo stesso per Luca, che aggiunge: “Lo avvolse in fasce e lo
mise a dormire nella mangiatoia di una stalla, perché non
avevano trovato altro posto.” Marco invece inizia il Van-
gelo dal battesimo. Invece Giovanni con il famoso “In
principio il Verbo era presso Dio…”
Dunque, vi chiederete lecitamente da dove nasce la tradi-
zione del presepe così come lo conosciamo, da dove ab-
biamo tratto i dettagli della mangiatoia, del bue e l’asinel-
lo?
Ebbene, la risposta sono i Vangeli apocrifi. In particolare
il protovangelo di Giacomo, che spiegano con chiarezza i
fatti avvenuti, ovvero quelli che conosciamo benissimo,
avendoli visti in spettacoli, film e quant’altro.
Tuttavia il presepe ha origine da rappresentazioni pittori-
che, le cosiddette natività. Ma fu San Francesco, una volta
ottenuta l’autorizzazione da papa Onofrio III a realizzare
questa composizione. E dopo ci fu il boom. Tutti iniziaro-
no a seguire l’esempio di Francesco.
I doni
“Figlj mij tant aujurij, tecc’t a strenn e accattat na
cos” (Figliolo a me tanto caro auguri, ricevi la strenna e
acquista qualcosa di salutare)
Esatto, la strenna. Si dice nacque con Tito Tazio, re sabino
che chiese in dono ai suoi sudditi ogni anno un ramoscello
d’alloro o di ulivo, colto nel bosco della dea Strenia. Poi in
seguito abbiamo ovviamente ampliato il raggio di azione
della strenna, passando ai regali.
Dunque, con questa ridotta infarinatura sul Natale, non vi
resta che addobbare casa consapevoli di ciò che farete.
Auguri! Antonio Santopietro
L’otto dicembre. La festa nazionale del Regno delle due Sicilie. Non solo. Un giorno ricco di eventi.
Più nello specifico siamo abituati ad allestire ed a deco-rare le nostre case in occasione del nascente periodo natalizio. Il presepe, l’albero di natale, e qualche deco-razione qua e là ci risvegliano dal torpore del tempo ordinario. Ma in realtà sappiamo cosa stiamo allesten-do?
Satriano si fa piccante Il Pietrafesano| 5
Di cosa si occupa precisamente l'Ac-
cademia del Peperoncino?
L'Accademia è stata
costituita innanzitutto
due anni fa, ha sede a
Satriano perché è stata
ospitata dall'ammini-
strazione all'epoca, si
occuperà e si occupa già dal giorno in cui
è stata fondata di valorizzare il peperonci-
no, che è la spezia piu' utilizzata al mon-
do. E' un associazione culturale non a
scopo di lucro, quindi cercherà di mettere
insieme tutte quelle sensibilità che ruota-
no intorno al peperoncino, sia dal punto
di vista gastronomico, culturale, artistico,
pittorico, tutto quel mondo che ruota
intorno al fascino del peperoncino può
trovare interesse di qualsiasi tipo.
La valorizzazione del peperoncino
può avere un ruolo importante nella
promozione del territorio ? Un elemen-
to come il peperoncino che lo è nella ga-
stronomia e nei piatti lo è anche nella va-
lorizzazione di un territorio. Una peculia-
rità come tante altre può essere un fattore
importante, deve essere messa a sistema
quindi può valorizzare un territorio sia
come attrattore artistico e sia come anche
volano economico. Dal peperoncino pos-
sono nascere anche dei momenti, delle
opportunità di rilancio di quella che è
un'agricoltura che mai come in questo
momento può essere uno sbocco fonda-
mentale per le nuove generazioni.
Siete contenti delle partecipazioni al
Peperoncino Festival di questo set-
tembre, il numero di presenze è stato
soddisfacente o si deve continuare a
crescere? Per quello che è questa edizio-
ne che è soltanto la terza edizione e nella
semplicità in cui è nato Peperoncino Fest
non siamo contenti ma siamo più che
contenti perché la partecipazione è stata
tanta, l'investimento sia delle risorse per
tutti, sia la comunicazione non era stata
eccessiva, quindi significa che ha funzio-
nato bene il passaparola e il lavoro fatto
nel tempo. Siamo sicuramente contenti di
quello che abbiamo fatto fino ad oggi, ma
sicuramente dobbiamo fare sempre di più.
Ma il peperoncino come momento di
aggregazione, siccome nasce e si deve in
qualche modo continuare a tenere in vita
nella mostra comunità come l'associazio-
ne culturale di tutti, deve essere anche
nella manifestazione in tutte le sue sfac-
cettature un qualcosa che deve sentire la
comunità, se ne deve appropriare come
concetto e deve essere di unione, ecco
così come può crescere ancora di più,
deve diventare non dico il simbolo ma un
ingrediente fondamentale della nostra
comunità che può portarlo a crescere si-
curamente.
Eppure non è solo Satriano a rivendi-
care il titolo del paese del peperonci-
no, anche senza allontanarci di trop-
po, scendendo nella vicina Calabria si
può partecipare a numerose sagre con
tradizioni piccanti e spesso vantano
una tradizione ben più antica della
nostra. Come si giustifica tutto ciò?
Tutto ciò non si giustifica, nasce da ciò,
perché qualche anno fa il nostro comune
si è gemellato con il comune di Diamante,
che in qualche modo è stato pioniere nel
ragionamento dei murales tanti anni fa e
Satriano poi negli anni 80 ha seguito que-
sto percorso, quindi proprio dall' idea dei
murales venne tempo fa questa intuizione
di gemellarci con il comune di Diamante
perché avevamo i murales che ci accomu-
navano, però avevamo diverse situazioni
da un punto di vista paesaggistico, loro
avevano il mare e noi abbiamo la monta-
gna però pensammo che gemellarsi pote-
va essere un valore aggiunto reciproco,
noi per loro e loro per noi, dal gemellag-
gio dei murales ci siamo portati dietro
anche questa bella tradizione, loro sono il
paese del peperoncino forse nel mondo,
ma sicuramente in Italia. Fanno questo
grande festival che fa centinaia di migliaia
di presenze e quindi noi ci siamo in qual-
che modo fatti affascinare anche da que-
sto mondo, siccome il peperoncino fà
parte della cultura meridionale e anche
quindi della cultura Lucana e quindi speci-
fica dell' Appennino Lucano. Quindi dalla
nostra aria abbiamo fondato proprio con
l'Accademia del Peperoncino nazionale
che ha sede ha Diamante, una delegazione
che è quella che è la nostra delegazione ,
che è unica in Basilicata e parte proprio
dalla principale che è Diamante.
Cos'è Pepem Fabuleum? Quali sono i
fini di questa esposizione ? Pepem è
un nome di fantasia, Fabuleum lo vuole
riportare in quel mondo fantastico che è
anche la favola, perchè questa installazio-
ne ciù accompagna e accompagna il visi-
tatore per mano, in quello che è il mondo
del peperoncino, quindi nella storia del
peperoncino e ci riporta indietro a Co-
lombo quando lo portò dalle Americhe. Il
peperoncino visto nell' arte, quindi molti
pittori famosi hanno riportato il peperon-
cino nelle loro tele, nelle loro installazioni,
nella musica. Quindi siccome c'è un mon-
do che si è occupato e che continua a
occuparsi, o quanto meno continua ad
ispirarsi, ad affascinarsi da questa spezia
che ripeto è quella più consumata al mon-
do, ad un mondo anche fantastico, anche
di fantasia ed anche culturale. Fa parte di
un qualcosa in più da assaporare soltanto
a tavola, ecco perchè ha ispirato il regista
e tutti quanti noi ad immaginare questo
concetto un po' fiabesco.
Abbiamo concluso, grazie e buona
serata.
Michele Laviano
L’intervista Michele Miglionico Presidente del Gal CSR Marmo Melandro e già Sindaco di Sa-
triano
Orazio 6| Il Pietrafesano
L'8 dicembre del 65 a.C. nasceva a Venosa Quin-to Orazio Flacco, probabilmente il lucano più illu-stre di tutti i tempi. Figlio di un liberto, ossia di uno schiavo liberato, trascorse i primi anni di vita nella cittadina lucana, dalla quale partì alla volta di Roma per seguire il padre che andava nella capita-le a svolgere il lavoro di esattore delle tasse. I buo-ni guadagni del padre gli permisero di divenire alunno del grammatico Orbilio, maestro della no-biltà romana dalla quale Orazio veniva snobbato, a causa delle sue umili origini. Ma grazie alle sue ottime qualità venne mandato a completare gli studi ad Atene, dove probabilmente entrò per la prima volta in contatto con la filosofia epicurea, alla quale aderirà in seguito. Svilupperà idee re-pubblicane alle quali sarà costretto a rinunciare in seguito alla battaglia di Filippi, che vedrà vincere la fazione politica e militare a lui opposta. Fece ritorno a Roma dove venne assunto come scriba quaestorius, ossia segretario di un questore. Nel 38 a.C. venne presentato da Virgilio a Mecenate, fondatore di un circolo culturale nel quale il poeta lucano verrà inserito. Dal quel momento dediche-rà tutta la sua vita alla letteratura, non si sposerà mai e terrà lontana qualsiasi forma di distrazione.
L'amico Mecenate gli farà dono di una villa a Sa-bina, nella quale Orazio si ritirerà a vivere compia-cendosi della lontananza dalla frenesia della vita cittadina. Aderì, come già detto, all'epicureismo di cui fu uno dei maggiori esponenti dell'epoca, det-tando i canoni dell' “Aurea mediocritas”, della au-rea moderazione, ritenendo che la felicità si trovi nella giusta misura. Dettò i canoni dell'arte del vi-vere, tenendosi lontano dalle posizioni di rilievo che le sue importanti amicizie avrebbero potuto offrigli, dedicandosi ad una vita serena e quasi anonima, improntata sulla capacità di “cogliere l'attimo” piuttosto che perdersi in lunghe discus-sioni. Non mancarono nella sua poetica richiami alla terra natia, come quando racconta che si ad-dormentò da bambino nei boschi del vulture, e le colombe lo difesero dagli attacchi delle vipere. Si spense il ventisette novembre dell'8 dopo Cristo, e fu sepolto accanto all'amico Mecenate. I suoi versi più famosi e forse riassuntivi di tutta la sua filoso-fia recitano così. «Mentre stiamo parlando il tempo invidioso sarà già fuggito. Cogli l'attimo, confidando il meno possibile nel do-
mani.» Aurelio
Viviamo in un era dove panini ipercalorici e bibite gasate ne fanno da padrone con una conseguente inevitabile il sovrap-peso, tutto questo è causato molto spesso da una scarsa co-noscenza dei principi base di una corretta alimentazione e dall’attività fisica sempre meno praticata per pigrizia. Seguendo alcune piccole regole, tutti posso ambire a un cor-po sano. “Siamo quello che mangiamo“, questo comune modo di dire esprime una concreta verità: Il benessere e l’aspetto fisico di ogni individuo dipendono in larga misura dal cibo. Chi mangia bene si vede. La corretta alimentazione esiste e corrisponde ad un com-plesso di regole alimentari semplici da seguire. L’organismo umano ha bisogno di tutti i tipi di nutrienti per funzionare correttamente, per questa ragione l'alimentazione deve essere quanto più possibile varia ed equilibrata. Cereali; Grano, mais, avena, orzo, farro e gli alimenti da loro derivati (pane, pasta, riso) apportano all’organismo carboidrati, che rappresentano la fonte energetica principale dell’organismo, meglio se consumati integrali. Contengono inoltre vitamine del complesso B e minerali, oltre a piccole quantità di protei-ne. Frutta e ortaggi; Sono una fonte importantissima di fibre, un elemento essen-ziale nel processo digestivo. Frutta e ortaggi sono inoltre ricchi di vitamine e minerali, essenziali nel corretto funzionamento dei meccanismi fisiolo-gici. Contengono, infine, antiossidanti che svolgono un’azio-ne protettiva. Carne, pesce, uova e legumi; Questi alimenti hanno la funzione principale di fornire pro-teine, una classe di molecole biologiche che svolge una plura-lità di funzioni. Partecipano alla “costruzione” delle diverse componenti del corpo, favoriscono le reazioni chimiche che avvengono nell’organismo, trasportano le sostanze nel san-gue, sono componenti della risposta immunitaria: forniscono energia “di riserva”, aiutano l'assorbimento di alcune vitami-ne e di alcuni antiossidanti, sono elementi importanti nella costruzione di alcune molecole biologiche. Le carni, in particolare quelle rosse, contengono grassi saturi e colesterolo, pertanto vanno consumate con moderazione e preferite quelle bianche. Vanno consumati con maggior frequenza il pesce, che ha un effetto protettivo verso le malattie cardiovascolari (contiene i grassi omega-3) e i legumi, che rappresentano la fonte più ricca di proteine vegetali e sono inoltre ricchi di fibre, ma l’importante resta sempre variare il più possibile gli alimenti. Latte e derivati; Sono alimenti ricchi di calcio, un minerale essenziale nella costruzione delle ossa. E' preferibile il consumo di latte scre-mato e di latticini a basso contenuto di grassi.
Acqua; Circa il 70% dell’organismo umano è composto di acqua e la sua presenza, in quantità adeguate, è essenziale per il mante-nimento della vita. La quantità giusta; Il fabbisogno di energia varia nel corso della vita ed è diverso tra uomini e donne, dipende dall’attività fisica, dallo stile di vita, dalle caratteristiche individuali, dall’età. Per una corretta alimentazione è fondamentale seguire alcuni suggerimenti: Fare 3 pasti principali (Colazione, pranzo, cena) e 2 spuntini (uno a metà mattina, uno il pomeriggio) cosi da elevare il metabolismo e inoltre evitare gli attacchi di fame. Fare sempre una sana prima colazione, variare spesso le scel-te alimentari e non saltare i pasti, consumare molta frutta e verdura al giorno, ridurre quanto più possibile il consumo di sale privilegiando le spezie per insaporire i cibi, limitare il consumo di dolci, preferire l’acqua, almeno 1,5-2 litri al gior-no limitando le bevande zuccherate, ridurre il consumo di alcol. Vediamo cosa consumare con limitazione: Grassi da condimento; E’ buona abitudine non esagerare con i grassi da condimento ed è meglio preferire quelli di origine vegetale come l’olio extravergine d’oliva. Sale; Contiene il sodio che è un minerale essenziale per il funzio-namento dell'organismo. Tuttavia, il sodio contenuto natu-ralmente negli alimenti è sufficiente a soddisfare il fabbiso-gno. Non ci sarebbe, dunque, nessuna necessità di aggiunger-lo all'alimentazione, se non per rendere più gustose le pietan-ze. Soprattutto perché un eccessivo consumo di sale favori-sce la comparsa di ipertensione arteriosa, di alcune malattie del cuore e dei reni. Zucchero e cibi zuccherati; Sono composti da carboidrati con una struttura molto sem-plice che, proprio in virtù di questa semplicità, vengono im-piegati dall’organismo come immediata fonte di energia, so-no da limitare. Un eccessivo consumo può aumentare il rischio di insorgen-za di obesità, diabete e malattie cardiovascolari. Alcol; Il costituente fondamentale e caratteristico di ogni bevanda alcolica è l’etanolo, sostanza estranea all’organismo e non essenziale. Pur non essendo un nutriente, l’etanolo apporta una cospicua quantità di calorie che si sommano a quelle de-gli altri alimenti e contribuire all’aumento di peso. “Per concludere, non dimentichiamoci che un alimen-tazione sana va sempre accompagnata all’attività Fisi-ca.” Saraceno Vincenzo, Personal Trainer ed educatore alimentare saracenovincenzo.tk
Linee guida essenziali per un’alimentazione completa e sana.
Il Pietrafesano| 7
Siamo quel che mangiamo
Il Pietrafesano @pietrafesano ilpietrafesano@gmail.com | Realizzazione grafica di Antonio Santopietro
1997-8. Da un ragazzo di cl. IV-V, scuola elementare di
Satriano fu vinto il premio “letterario” Puor faire souvrir
l’Europe, Associazione “Poésie Enfance”.
Scopo: Conoscere i desideri dei bambini del terzo millen-
nio.
Parteciparono le nazioni europee ed extraeuropee, ed era
un progetto belga. La sede da raggiungere, Bruxelles. E il
ragazzo e l’insegnante di Satriano la raggiunsero.
Fu una festa grande fra le nazioni che a turno offrirono un
premio nelle loro ambasciate. Invero, l’ambasciata italiana
ci ricevette nell’ingresso, per qualche momento.
Il Parlamento Europeo accolse i suoi futuri cittadini, con
finissima attenzione. E… il ragazzo di Satriano fu invitato
a salire sull’alto scranno del Presidente dell’Assemblea.
Doveva “dirigere il traffico”, dal dire dei deputati alla pa-
rola, insomma doveva gestire la Democrazia. E l’insegnan-
te sorrideva. Ma solo dentro. Non voleva mostrare vanità!
I ragazzi, udite udite, furono ricevuti dalla regina Paola di
Lieg, cui dovevano rivolgere un saluto in versi in francese.
Gli insegnanti intanto, furono impegnati in una giornata di
studio. Argomento “la poesia nella vita dell’uomo”. Per-
ché, vi chiederete, questo moto nostalgico nel raccontare
l’episodio?
Vi dirò: nell’ingresso del Parlamento Europeo vi era una
costruzione (sottolineata alla nostra attenzione) che la di-
ceva lunga! 15 (quante erano le Nazioni Unite allora) can-
ne d’organo legate da un tubicino comunicante, propagava
fra queste il più lieve tocco ad una di esse. All’unisono vi-
bravano e all’unisono rispondevano: “Aiuto! Aiuto!”
“Tutti per uno, uno per tutti!”
Avevano sottolineato la solidarietà. L’Europa era nata per
questo. Da tempi lontani sognato, il sogno dei sognatori si
realizzava!
Ma c’è ancora questo simbolo sonoro nell’ingresso del
Parlamento Europeo a Bruxelles?
Aria d’Europa I valori che hanno portato alla
fondazione dell’Unione Europea
esistono ancora?
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