View
216
Download
0
Category
Preview:
Citation preview
obiettivi di apprendimento
27/05/2014 GIULIANA MANDICH CORSO DI SOCIOLOGIA
2
I modelli di integrazione etnica
I modelli migratori
I fattori di spinta e attrazione
Le tendenze dei modelli migratori
Le fasi del processo migratorio in Europa
1960-1970
Il blocco degli ingressi
La fine della cortina di ferro
Le trasformazioni dell’Italia meridionale
Movimenti migratori
Le migrazioni (o movimenti migratori) si compongono di due processi:
3
Immigrazione Emigrazione
Afflusso in un paese di persone che hanno
abbandonato altri paesi.
L’uscita da un paese di persone che intendono stabilirsi in altri paesi.
Effetti dei movimenti migratori:
- contribuiscono a determinare la dinamica demografica, economica e sociale.
- accentuano la diversità etnica e culturale di una società;
27/05/2014 GIULIANA MANDICH CORSO DI SOCIOLOGIA
4
popolazione
Nascite
+
Morti
-
Saldo naturale della popolazione
Saldo migratorio
Saldo totale= Nati-morti
Immigrati-immigrati
Immigrati
+
Il bilancio demografico in Italia
27/05/2014 GIULIANA MANDICH CORSO DI SOCIOLOGIA
5
La modificazione della struttura della popolazione ad opera dei
flussi migratori è evidente in Italia negli ultimi anni. La situazione
demografica nel nostro paese è infatti caratterizzata da:
un calo endogeno della popolazione le cui cause devono
ricercarsi sia nella diminuzione delle nascite che nel permanere
costante dei decessi. La popolazione dal 1993 non è quindi in
grado di garantire il processo di ricambio naturale;
una crescita esogena dovuta ad un aumento della componente
migratoria costituita sia dagli stranieri immigrati che, in minor
misura, da italiani che fanno rientro dall’estero.
27/05/2014 6 GIULIANA MANDICH CORSO DI
SOCIOLOGIA
T abella 3 - B ilanci demo graf ici per regio ne - A nni 2008-2011 (per 1.000 residenti)
2008 2009 2010 2011* 2008 2009 2010 2011* 2008 2009 2010 2011*
Piemonte -2,2 -2,4 -2,3 -2,4 9,3 5,5 4,8 6,2 7,1 3,1 2,4 3,7
Valle d'Aosta 0,3 0,3 -0,2 -0,3 8,3 6,0 3,1 5,8 8,6 6,3 2,9 5,3
Lombardia 0,9 0,9 0,8 0,7 9,4 7,6 8,5 6,6 10,3 8,5 9,3 7,3
Trentino-Alto Adige 2,3 2,1 2,1 2,1 8,9 7,2 6,4 6,8 11,2 9,3 8,5 8,9
Bolzano-Bozen 3,2 2,8 3,0 2,9 6,7 6,3 5,4 6,0 10,0 9,1 8,3 8,9
Trento 1,4 1,5 1,3 1,4 11,0 8,2 7,5 7,6 12,5 9,7 8,8 9,0
Veneto 0,8 0,6 0,4 0,2 10,2 4,9 4,8 5,2 11,0 5,5 5,2 5,4
Friuli-Venezia Giulia -3,2 -3,0 -3,0 -3,3 10,4 5,6 4,4 5,0 7,2 2,6 1,4 1,7
Liguria -5,7 -5,9 -5,9 -6,0 9,0 6,4 6,4 5,3 3,3 0,5 0,5 -0,7
Emilia-Romagna -1,3 -1,3 -1,3 -1,3 15,8 10,4 9,6 7,7 14,4 9,1 8,4 6,4
Toscana -2,3 -2,6 -2,4 -2,5 10,7 8,6 7,6 6,8 8,3 6,0 5,2 4,3
Umbria -2,2 -2,2 -2,2 -2,3 13,2 9,5 8,5 7,2 11,0 7,3 6,3 5,0
M arche -1,2 -1,1 -1,4 -1,5 11,7 6,3 5,1 5,2 10,6 5,2 3,7 3,6
Lazio 0,9 0,3 0,1 -0,1 10,8 9,5 8,1 7,9 11,7 9,8 8,2 7,9
Abruzzo -1,5 -2,4 -1,9 -1,8 9,5 5,5 4,4 5,3 8,0 3,1 2,6 3,3
M olise -3,3 -3,4 -3,0 -3,4 3,1 1,7 1,6 3,6 -0,1 -1,7 -1,4 0,2
Campania 1,9 1,7 1,3 1,2 -1,7 0,4 0,3 -1,5 0,3 2,1 1,6 -0,3
Puglia 1,0 0,6 0,6 0,2 -0,2 0,5 1,2 -0,6 0,8 1,1 1,8 -0,2
Basilicata -1,1 -1,6 -1,8 -2,1 0,4 -1,3 -0,5 -0,6 -0,7 -2,9 -2,3 -2,7
Calabria -0,2 -0,4 -0,2 -0,4 0,7 0,7 1,2 -0,4 0,5 0,3 1,1 -0,8
Sicilia 0,4 0,0 0,0 -0,4 1,2 1,1 1,6 0,0 1,6 1,1 1,6 -0,4
Sardegna -0,6 -0,9 -0,6 -1,1 3,8 1,8 2,4 1,7 3,2 0,9 1,8 0,6
IT A LIA -0,1 -0,3 -0,4 -0,6 7,3 5,3 5,1 4,3 7,1 5,0 4,7 3,7
N o rd -0,5 -0,6 -0,6 -0,8 10,5 7,0 7,0 6,3 10,0 6,4 6,4 5,6
Nord-ovest -0,6 -0,7 -0,8 -0,9 9,3 6,8 7,3 6,4 8,7 6,1 6,5 5,5
Nord-est -0,3 -0,4 -0,4 -0,6 12,2 7,2 6,7 6,3 11,9 6,8 6,3 5,7
C entro -0,6 -1,0 -1,1 -1,2 11,1 8,8 7,6 7,2 10,5 7,8 6,5 6,0
M ezzo gio rno 0,6 0,2 0,2 -0,1 0,8 1,1 1,3 -0,1 1,4 1,3 1,5 -0,1
Sud 0,8 0,4 0,4 0,2 0,3 0,9 1,0 -0,3 1,1 1,3 1,4 -0,1
Isole 0,2 -0,3 -0,1 -0,6 1,9 1,3 1,8 0,4 2,0 1,0 1,7 -0,2
*Stima.
REGIONI
Crescita TotaleCrescita Naturale Saldo migratorio totale
Le regioni che hanno maggiore
vitalità demografica lo devono
all’apporto dell’immigrazione
politiche migratorie
Quando parliamo di politiche migratorie dobbiamo
distinguere due principali ambiti:
le politiche per l’immigrazione (“immigration
policies”) politiche d’asilo, quelle d’ingresso,
soggiorno ed espulsione, quelle di polizia e di
controllo delle frontiere.
politiche per gli immigrati (“immigrant
policies”) tutte quelle inerenti all’integrazione
degli immigrati.
7
I modelli di integrazione etnica
- l’assimiliazione: prevede l’abbandono di usi e costumi tradizionali da parte degli immigrati e la loro adesione ai valori e alle norme della maggioranza;
- il crogiolo (o melting pot): si cerca di mescolare le diverse tradizioni in nuove forme capaci di rielaborare i modelli culturali esistenti;
- il pluralismo culturale: promuove lo sviluppo di una società genuinamente pluralistica, nella quale è riconosciuta uguale dignità alle diverse subculture.
8
Quattro modelli migratori:
- modello classico: l’immigrazione è largamente incoraggiata e la promessa della cittadinanza è estesa a tutti i nuovi venuti (es. Canada, Usa e Australia);
- modello coloniale: favorisce l’immigrazione dalle ex colonie (es. Francia e Gran Bretagna);
- modello dei ‘lavoratori ospiti’: prevede l’immigrazione su base temporanea, per rispondere a richieste del mercato del lavoro, ma non la concessione dei diritti di cittadinanza (es. Germania, Svizzera e Belgio);
- modelli illegali: ingresso illegale di immigrati in un paese.
9
Le forze dietro ai movimenti migratori globali
Le prime teorie delle migrazioni si sono
concentrate su:
- fattori di push (spinta): problemi interni al
paese d’origine (es. guerre, carestie,
oppressione politica) che spingono le persone
all’emigrazione;
- fattori di pull (attrazione): caratteristiche dei
paesi di destinazione (es. lavoro, libertà) che
attirano gli immigrati.
10
Le forze dietro ai movimenti migratori globali
Oggi gli studiosi delle
migrazioni adottano un
approccio ‘sistemico’
i modelli migratori
globali sono considerati
‘sistemi’ prodotti da
interazioni tra processi
macro e micro.
11
27/05/2014 GIULIANA MANDICH CORSO DI SOCIOLOGIA 12
Gli squilibri economici Paese PIL Paese PIL
Qatar 88.559 Kenya 1.662 53
Lussemburgo 81.383 Bangladesh 1.572 56
Singapore 56.522 Zambia 1.512 59
Norvegia 52.013 Benin 1.451 61
Brunei 48.892 Tanzania 1.413 63
Emirati Arabi Uniti 48.821 Burkina Faso 1.360 65
Stati Uniti d'America 47.284 Lesotho 1.299 68
Hong Kong 45.736 Nepal 1.271 70
Svizzera 41.663 Mali 1.252 71
Paesi Bassi 40.765 Birmania 1.250 71
Australia 39.699 Uganda 1.241 71
Austria 39.634 Ruanda 1.217 73
Canada 39.057 Comore 1.202 74
Irlanda 38.550 Haiti 1.165 76
Svezia 38.031 Guinea-Bissau 1.084 82
Kuwait 37.849 Guinea 1.046 85
Islanda 36.621 Etiopia 1.016 87
Danimarca 36.450 Mozambico 1.010 88
Belgio 36.100 Madagascar 911 97
Germania 36.033 Afghanistan 907 98
Taiwan 35.227 Togo 858 103
Regno Unito 34.920 Malawi 827 107
Finlandia 34.585 Sierra Leone 807 110
Francia 34.077 Niger 755 117
Giappone 33.805 Repubblica Centrafricana 745 119
Corea del Sud 29.836 Eritrea 681 130
Spagna 29.742 Zimbabwe 434 204
Israele 29.531 Burundi 411 215
Italia 29.392 Liberia 392 226
Grecia 28.434 Rep. Dem. del Congo 328 270
Le reti migratorie
Ad esempio l’analisi delle reti migratorie (configurazioni di legami interpersonali che collegano
migranti, migranti precedenti e non migranti nelle aree
di origine e di destinazione, attraverso i vincoli di
parentela, amicizia e comunanza di origine) consente
di comprendere come mai, tra le molte persone
soggette ai medesimi condizionamenti, solo alcune
intraprendano l’esperienza della migrazione
internazionale, perché si dirigano verso determinate
destinazioni, non necessariamente le più favorevoli
dal punto di vista economico o normativo, e come
cerchino di inserirsi nella nuova società. 27/05/2014 GIULIANA MANDICH CORSO DI SOCIOLOGIA
13
27/05/2014 GIULIANA MANDICH CORSO DI SOCIOLOGIA 14
Le reti sociali sono un modo per rappresentare ed analizzare i diversi legami in cui siamo implicati come quelli di parentela, vicinato, amicizia o semplice conoscenza. Una rete è composta da una serie di elementi (o nodi) e delle relazioni che esistono tra i nodi. Gli elementi possono essere individui, gruppi ma anche organizzazioni. Le relazioni possono essere affettive (amore, amicizia, confidenza) o possono consistere in scambio di informazioni, di aiuto etc.
27/05/2014 GIULIANA MANDICH CORSO DI SOCIOLOGIA 15
L’esempio della comunità turca in Germania
Livello macro
Livello micro
- domanda manodopera
- politica tedesca dell’immigrazione
- condizioni dell’economia turca
-Reti e canali informali di reciproco sostegno all’interno della comunità turca in Germania
-I legami con familiari ed amici rimasti in Turchia
Le fasi in Europa 17
1960-1973
Anni 70: il blocco degli
ingressi
La fine della cortina di
ferro e la crisi dell’asilo
Le trasformazioni
dell’europa meridionale
Le fasi in Europa1960-1973 18
Con la costruzione del
muro di Berlino si
bloccano i flussi dalle
aree di immigrazione
dell’Europa orientale
Elevata domanda di
lavoro
1960-1973:
Il modello dei lavoratori ospiti 19
Reclutamento attivo di lavoratori dall’estero
(lavoratori ospiti)
Agenzie pubbliche con sede all’estero
Accordi bilaterali (Italia, Grecia, Portogallo, Spagna e
poi Turchia)
selezione
Il modello dei lavoratori ospiti è diffuso
particolarmente nei paesi privi di passato coloniale
e preoccupati dell’omogeneità socioculturale della
popolazione
Presenze temporanee e congiunturali
Non benvenuti ma richiesti
Un esempio:
l’accordo Italia-Germania
Il governo della Repubblica
italiana e il governo della
Repubblica federale tedesca
firmarono, il 20 dicembre 1955,
l’accordo per il reclutamento e il
collocamento di manodopera
italiana nella Germania federale.
27/05/2014 GIULIANA MANDICH CORSO DI SOCIOLOGIA
20
Dalla fine del 1955 l'Italia ha così assistito alla partenza di
circa 4 milioni di suoi connazionali: una media annuale di
circa 80mila esodi, quindi, che ha avuto la propria punta
massima nel 1965, anno in cui partirono ben 270mila Italiani.
1960-1973: il modello dei paesi coloniali
22
Il processo di decolonizzazione
implica il ritorno di milioni di
cittadini dai paesi coloniali alla
madrepatria
In Olanda dall’Indonesia
In Francia dall’Algeria
Obiettivo delle politiche è la determinazione del
numero di ingressi compatibile con gli obiettivi della
politica economica
Pressione verso l’assimilazione
1960-1973 I tratti comuni
23
Una struttura duale:
L’imposizione dell’intervento statale ha una funzione
retorica di rassicurazione rispetto alla visione
negativa dei flussi migratori
La gestione dei flussi reali è determinata dall’attivismo
dei datori di lavoro.
Lo sviluppo parallelo di un diritto implicito
delle migrazioni che vincola il potere
discrezionale degli stati
Anni 70: il blocco degli ingressi
24
Nascita di conflitti politici riforme restrittive della
legislazione
Shock petrolifero del 1973 porta ad un
congelamento dei programmi di immigrazione.
Spiegazioni:
Crisi recessiva
Volume delle migrazioni negli anni precedenti
Cambiamento dei rapporti tra Stato e mercato: la
politica risponde alle pressioni dell’opinione pubblica
Le strategie degli stati
Anni 70: il blocco degli ingressi
Conseguenze 25
Le politiche restrittive producono sono
momentaneamente una riduzione dei flussi
Prevale infatti un effetto di sedentarizzazione
La trasformazione dell’economia in senso
postfordista produce un aumento della
disoccupazione tra gli immigrati
Nasce la politica del doppio binario:
Integrare gli stranieri presenti (politiche per gli
immigrati)
prevenire ulteriori ingressi
La fine della cortina di ferro e la crisi
dell’asilo 26
Il crollo del blocco sovietico e l’aumento
dell’instabilità nei Balcani modificano
radicalmente la geopolitica dei controlli
migratori europei
Riapertura dei flussi dei coetnici
Rapida crescita dei richiedenti asilo e rifugiati
Diffusione dello spettro di una crisi migratoria
Coordinamento europeo delle politiche migratorie
(Schengen e convenzione Dublino)
L’allargamento dell’europa
Le trasformazioni dell’europa
meridionale 27
I paesi dell’europa
meridionale diventano
attrattori di forti flussi di
immigrazione
Sviluppo economico… flussi
post-fordisti
Invecchiamento popolazione
Economia sommersa…..
Ingressi irregolari e solo
successivamente
regolarizzazione
La mappa europea oggi:
tre strati
27/05/2014 GIULIANA MANDICH CORSO DI SOCIOLOGIA
28
Flussi lavoratori ospiti e ex cittadini
coloniali
ricongiungimenti seconde
generazioni
Immigrati più giovani (fine
’80, inizio ‘90)
Strato prodotto dall’immigrazione irregolare soprattutto nell’europa meridionale
Le differenze nei paesi
Tre strati:
Differenze nelle norme nazionali (es. cittadinanza
o diritto al voto)
Struttura economica e regimi di welfare
Disoccupazione elevata welfare inclusivo (Germania)
Occupazione nell’economia sommersa e mancanza di
welfare (Italia)
Struttura delle opportunità che i sistemi politici
offrono agli immigrati per la loro rappresentazione
collettiva …. Forme identitarie diverse
27/05/2014 GIULIANA MANDICH CORSO DI SOCIOLOGIA
29
accelerazione:
aumenta il numero di migranti da un paese all’altro
30
Le principali tendenze capaci di caratterizzare i modelli migratori dei prossimi anni sono:
27/05/2014 GIULIANA MANDICH CORSO DI SOCIOLOGIA 31
Cittadini stranieri sul totale dei residenti; valori percentuali; Italia, 1992-2007
Fonte: elaborazioni su dati Istat.
0,0
1,0
2,0
3,0
4,0
5,0
6,0
7,0
8,0
1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
CENTRO-NORD
SUD E ISOLE
-diversificazione: molti paesi sono destinatari di
un’immigrazione più diversificata che in passato;
33
-femminilizzazione: aumento dell’emigrazione femminile
legata ai cambiamenti del mercato del lavoro globale.
34
27/05/2014 GIULIANA MANDICH CORSO DI SOCIOLOGIA
35
% di persone con un titolo universitario che emigra
SHOCK PETROLIFERO
(1973-1974).
Grave crisi economico-politica
nei paesi industrializzati
provocata da un'improvvisa
difficoltà di
approvvigionamento
energetico. Durante la Guerra
arabo-israeliana del 1973, gli
stati arabi produttori di petrolio
(Opec) si autoimposero un
contingentamento alla
produzione per punire i paesi
sostenitori di Israele.
27/05/2014
36
GIULIANA MANDICH CORSO DI SOCIOLOGIA
Recommended