PREVENZIONE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO Dr.ssa Raffaela Rommozzi Uff.Prev.Sicurezza INAIL...

Preview:

Citation preview

PREVENZIONE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO

Dr.ssa Raffaela RommozziUff.Prev.Sicurezza

INAIL Macerata

1

COSTITUZIONEArt. 1 “ …… Fondata sul lavoro”Art. 32 “ …… Difesa della salute”Art. 35 “..Tutela del lavoro in tutte le sue

forme e applicazioni.” Art. 42 “…L’iniziativa economia … non più

svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”

2

ART. 2087 CODICE CIVILE TUTELA DELLE CONDIZIONI LAVORO

L’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro.

3

MASSIMA SICUREZZA TECNOLOGICAMENTE FATTIBILE

Art. 2, c. 1, lett. n. 81/2008

“PREVENZIONE” - Il complesso delle disposizioni o misure necessarie anche secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza, e la tecnica, per evitare o diminuire i rischi …. nel rispetto della salute della popolazione e dell’integrità dell’ambiente ….

4

OBBLIGO CONTRATTUALE

Procedere alla più ampia e completa individuazione di tutte le misure necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale ….

Obbligatorie e dovute tutte le misure necessarie ….

5

TIPOLOGIA DEI RISCHIRISCHI DI NATURA INFORTUNISTICA

STRUTTUREMACCHINE APPARECCHIATURE

SOSTANZE PERICOLOSEAPPARECCHIATURE ELETTRICHE ED

ELETTRONICHEINCENDIO

6

TIPOLOGIA DEI RISCHIRISCHI IGIENICO AMBIENTALE

AGENTI CHIMICI: POLVERI, FUMI, GAS, VAPORI

AGENTI FISICI: RUMORE, VIBRAZIONI, MICROCLIMA, ILLUMINAZIONE

AGENTI BIOLOGICI: VIRUS

7

TIPOLOGIA DEI RISCHITIPO TRASVERSALE

ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO

FATTORI PSICOLOGICI

FATTORI ERGONOMICI

CONDIZIONI DI LAVORO DIFFICILI

8

9

DECRETO LGS.

81/2008

DATORE DILAVORO

DDDDDDDDLAVOD DIRIGENTE

DDDDDDDLAVODLAVORATORI

DDDDDDDDLAVOD

RESPONSABILE SERVIZIO

PREVENZIONE E PROTEZIONE

MEDICO COMPETENTE

DDDDDDDDLAVOD

RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI

DDDDDDDDLAVOD

PREPOSTO DDDDDDDDLAV

OD

D.LGS. 106/2009

CORREGGERE ERRORI MATERIALI E TECNICI

SUPERARE DIFFICOLTA’ E LACUNEQUALIFICAZIONE DELLE IMPRESEMAGGIORE FORMAZIONE MIGLIORE INFORMAZIONERUOLO DEGLI ENTI BILATERALIEFFICACIA APPARATO SANZIONATORIOSPECIFICHE RESPONSABILITA’

10

SISTEMA ISTITUZIONALECOMITATO PER L’INDIRIZZO E LA

VALUTAZIONE DELLE POLITICHE ATTIVE … ATTIVITA’ DI VIGILANZA IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA

Ministero della Salute e lavoroMinistero dell’InternoRappresentanti regioni e provincie AutonomeMinistero Infrastrutture e TrasportiMinistero del Lavoro e previdenza sociale

11

compitiStabilisce linee/politiche in materia di salute e

sicurezzaObiettivi e programmi per il miglioramento delle

condizioni di salute e sicurezzaProgrammazione , piani di attività e

coordinamento di interventi dell’azione di vigilanza

Scambio di informazioni tra i soggetti istituzionali

Individua le priorità della ricerca in tema di prevenzione

12

SISTEMA ISTITUZIONALECOMMISSIONE CONSULTIVA PERMANENTE

PER LA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

Ministeri: Lavoro e della Previdenza Sociale, della Salute, dello Sviluppo Economico, degli Interni,della Difesa, Trasporti, Infrastrutture, Politiche Agricole, Solidarietà Sociale, Dipartimento Funzione Pubblica.

Regioni e Provincie AutonomeEsperti designati in rappresentanza di tutti i

lavoratori e datori di lavoro anche artigianato e piccola impresa

13

compitiEsamina i problemi applicativi della normativaEsprime pareri sui piani elaborati del ComitatoPromuove la cultura e le azioni di prevenzione

attraverso finanziamenti di progetti di investimentoValida le BUONE PRASSI, le NORME DI BUONA

TECNICA, indica i Modelli Organizzativi e Gestione Aziendale … raccolte dalle Regioni, INAIL, Org.Part.

Criteri di qualificazione delle Imprese e Lavoratori A.Elabora criteri, procedure e indicazioni per le attività

della valutazione del rischio

14

SISTEMA ISTITUZIONALECOMITATI REGIONALI DI

COORDINAMENTO

Presidente Giunta Regionale, Assessori per le funzioni correlate, Servizio Prevenzione ASL, ARPA, Direzione Regionale del Lavoro, Ispettorato VVF, INAIL, INPS, ANCI, UPI, Rappresentanti di tutte le Parti Sociali.

15

compiti

Raccordo a livello regionale delle indicazioni e dei criteri formulati dal Comitato di Vigilanza e dalla Commissione Consultiva Permanente.

Individuazione dei settori e priorità di intervento in tema di vigilanza.

16

COMPARAZIONED.LGS. 81/2008 – Art. 2 Definizioni

VOLONTARIO Equiparato al

lavoratoresubordinato

D.LGS. 106/2009Art. 2 Definizioni

VOLONTARIO Equiparato ai

lavoratoriautonomi

17

DATORE DI LAVORO RESPONSABILE DELL’ORGANIZZAZIONE

DELL’IMPRESA E/O UNITA’ PRODUTTIVA in quanto ESERCITA POTERI DECISIONALI E DI SPESA

TITOLARE DI TUTTI GLI OBBLIGHI IN MATERIA DI TUTELA DELLA SICUREZZA E SALUTE DEI LAVORATORI

18

Compiti e obblighi Non delegabili

VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI ED ELABORAZIONE DEL DOCUMENTO PREVISTO DALL’ART. 28 D.LGS. 81/2008

DESIGNAZIONE DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

19

OBBLIGHI DELEGABILISecondo l’ Art. 16 – Il DdL conferendo poteri di gestione e

autonomia di spesa ….. Il delegato procede a tutti gli adempimenti previsti dal T.U. - art. 18 e seguenti

MAOBBLIGO DI VIGILANZA … CONTROLLO DELLE ATTIVITA’

DEL DELEGATOassolto se istituito il MODELLO ORGANIZZATIVO E DI GESTIONE DELLA

SICUREZZA- art. 30 (vale anche per persone giuridiche – D.Lgs. 231/2001 responsabilità amm/va)

20

ART. 18 D.LGS. 81/2008Dovere di inviare i lavoratori alla visita medica

entro le scadenze previste e obbligo di verifica della scadenze

Obbligo di comunicare al medico competente la cessazione del rapporto di lavoro dei lavoratori sottoposti a visita

Il DVR fornito al RLS su richiesta dovrà essere consultato esclusivamente in azienda

Differito il termine della comunicazione a fini statistici degli infortuni che comportino l’assenza dal lavoro di almeno un giorno

21

ART. 18 – Comma 3 bisESCLUSIVA RESPONSABILITA’

Il Datore di Lavoro e i Dirigenti sono tenuti altresì a vigilare in ordine all’adempimento degli obblighi di cui agli artt. 19, 20, 22, 23, 24 e 25, ferma restando l’esclusiva responsabilità dei soggetti obbligati ai sensi dei medesimi articoli qualora la mancata attuazione dei predetti obblighi sia addebitabile unicamente agli stessi e non sia riscontrabile un difetto di vigilanza del datore di lavoro e dei dirigenti.

22

IL PREPOSTORUOLO DI CONTROLLORE

PERSONA CHE IN RAGIONE DELLE COMPETENZE PROFESSIONALI E ALLA NATURA DELL’INCARICO CONFERITOGLI SOVRINTENDE ALL’ATTIVITA’ LAVORATIVA E GARANTISCE L’ATTUAZIONE DELLE DIRETTIVE RICEVUTE CONTROLLANDONE LA CORRETTA ESECUZIONE ED ESERCITANDO UN FUNZIONALE POTERE DI INIZIATIVA.

23

Sempre il PREPOSTO“…… il preposto, privo del potere o

dovere di predisporre mezzi e strutture, svolge compiti di controllo e sorveglianza, con corrispondenti poteri organizzativi e disciplinari …..”

(Cass.27/1/1999 n.1142)

24

le FunzioniE’ responsabile dell’attuazione delle misure decise dal

DdL ed organizzate per il concreto svolgimento attivitàRende edotti i lavoratori dei rischi cui sono soggettiVigila sull’uso dei dispositivi di sicurezza individualiVerifica eventuali rischi imprevisti e prende cautelePredispone controlli, verifiche e manutenzioni per una

perfetta efficienza attrezzature, macchinari, eccVerifica la conformità dei macchinari, attrezzature e

l’impiego di sostanze alle prescrizioni di legge e impedisce l’uso o l’impiego ai fini dell’incolumità del lavoratore

25

Compiti e obblighiSOVRINTENDERE E VIGILAREVERIFICARERICHIEDERE L’OSSERVANZASEGNALARE INFORMAREESSERE FORMATO

26

D.L.DIRIGENT

EPREPOSTO

RESPONSABILITA’SANZIONI PENALI NEI LIMITI DELLE

PROPRIE ATTRIBUZIONI PER

OMISSIONE CONTROLLO, VIGILANZA, SORVEGLIANZA

POTERI ORGANIZZATIVI E DISCIPLINARIArt. 55 e 56

27

ART. 28 D.LGS. 81/2008Valutazione dello stress da lavoro correlato a far

data dal 1° agosto 2010, …. 31/12/2010 con indicazione nel DVR dei tempi

La scelta dei criteri di redazione del documento sono rimessi al datore di lavoro che vi provvede con criteri di semplicità, brevità e comprensibilità (NON POTRA’ ESSERE SINDACATO DALL’ORGANISMO DI VIGILANZA)

DVR previsto anche su supporto informatico con data certa o attestata dalla sottoscrizione del documento

28

La prova della data certa è data dalla sottoscrizione del DVR del datore di lavoro, dal RSPP, dal RLS, e dal Medico Competente ove nominato.

La valutazione dei rischi dovrà immediatamente essere rielaborata in occasione di modifiche:Al processo produttivo e modifiche

all’organizzazione del lavoro Al grado di evoluzione della tecnicaA seguito di infortuni significativiDa necessità rilevata dalla sorveglianza

sanitaria29

VALUTAZIONE IMMEDIATA E REDAZIONE DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO ENTRO 30 GIORNI DALLA CAUSA DELLA VARIAZIONE

30

Semplicità: esporre i contenuti in modo essenziale, schematico, linguaggio comprensibile.

Brevità: evitare inutili linguaggi, elenchi di rischi rari e improbabili, esposizione diretta – per ogni rischio individuato indicare la valutazione secondo una scala evitando di elencarli senza distinzione di valore.

Comprensibile: il DVR dovrà essere comprensibile anche a tutti i Soggetti ai quali è destinato

Strumento operativo di gestione della sicurezza: strumento a disposizione del DdL e Figure per organizzare e controllare la gestione della sicurezza

31

CONTENUTI DEL DVRDati generali, numero lavoratori, Descrizione attività e schema ciclo produttivoOrganigramma e descrizione degli incarichi (figure

gerarchiche e funzioni aziendali)RSPP, RLS, ADDETTI, MEDICO COMPETENTE,

FIGURE dedicate all’emergenza, evacuazione, primo soccorso

Descrizione delle attività e modalità di gestione della sicurezza

Eventuale descrizione attività affidate a terzi

32

Valutazione distinta: rischi da infortunio / rischi per la salute,

Considerare rischi particolari: MMC, sostanze pericolose, cancerogeni, biologico, gravidanze,

Rischi connessi agli interventi alla struttura edilizia,

Nell’Organigramma inserire le figure preposte all’esecuzione e controllo delle regole di prevenzione,

Comunicare le politiche adottate per la sicurezzaAnalisi infortuni significativi,

33

Elenco dei lavoratori esposti e dati per il MC, con modalità e circostanze della collaborazione dello stesso MC ovvero criteri che motivano l’esclusione della sorveglianza sanitaria

Informazione e Formazione: pianificazione, svolgimento, atti finali/presenze …. tenere schede tecniche, libretti d’uso macchinari, schede sostanze, fogli avvertimento e consigli di manutenzione …

34

RESPONSABILE SERVIZIOPREVENZIONE E PROTEZIONE

PERSONA DESIGNATA DAL DATORE DI LAVORO QUALE CONSULENTE PER LE ATTIVITA’ IN MATERIA DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DAI RISCHI PROFESSIONALI DEI LAVORATORI.

CAPACITA’ E REQUISITI PROFESSIONALI PREVISTI DALLA NORMA.

35

RSPP ISTITUZIONI SCOLASTICHEIL DATORE DI LAVOROPERSONALE INTERNO IN POSSESSO DI

REQUISITI CHE SI DICHIARI DISPONIBILEPERSONALE INTERNO IN POSSESSO DI

REQUISITI CHE DISPONIBILE OPERA IN PIU’ ISTITUTI

UNICO ESPERTO ESTERNO CONDIVISO CON ALTRI ISTITUTI E CONVENZIONATO CON GLI ENTI LOCALI PROPRIETARI DEGLI EDIFICI SCOLASTICI

36

Compiti e obblighiINDIVIDUARE E VALUTARE I FATTORI DI

RISCHIOINDIVIDUARE LE MISURE PER LA

SICUREZZAELABORARE LE MISURE PREVENTIVE E

PROTETTIVEPROPORRE PROGRAMMI DI

INFORMAZIONE E FORMAZIONEPARTECIPARE ALLA RIUNIONE PERIODICA

37

IL MEDICO COMPETENTE

MEDICO CHE COLLABORA CON IL DATORE DI LAVORO AI FINI DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI ED E’ NOMINATO PER EFFETTUARE LA SORVEGLIANZA SANITARIA

38

AVVERSO I GIUDIZI DEL MEDICO COMPETENTE E’ AMMESSO RICORSO ALL’ORGANO DI VIGILANZA TERRITORIALE COMPETENTE ENTRO 30 GIORNI DALLA DATA DI COMUNICAZIONE DELLO STESSO GIUDIZIO.

39

RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI

PERSONA ELETTA O DESIGNATA PERRAPPRESENTARE

I LAVORATORI PER GLI ASPETTI DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA DURANTE IL

LAVORO

40

Compiti, attribuzioniACCEDE AI LUOGHI DI LAVORORICEVE INFORMAZIONIPROMUOVE L’ATTUAZIONE DI MISURE DI

PREV.FORMULA OSSERVAZIONIPARTECIPA ALLA RIUNIONE ANNUALE RICORRE ALLE AUTORITA’ COMPETENTIDISPONE DEL TEMPO, DEI MEZZI E DEGLI

SPAZI NECESSARI ALLO SVOLGIMENTO DELL’INCARICO

41

ConsultazioneSULLA VALUTAZIONE DEI RISCHI,INDIVIDUAZIONE, PROGRAMMAZIONE E

VERIFICA DELLA PREVENZIONE,DESIGNAZIONE DEL RSPP, ASPP, ADDETTI

PS E ANTINCENDIO, MEDICO COMPETENTE

ORGANIZZAZIONE DELLA FORMAZIONE DI TUTTI I LAVORATORI.

42

LAVORATORI

PRESTATORI DI ATTIVITA’ LAVORATIVA NELL’AMBITO DELL’ORGANIZZAZIONE DEL DATORE DI LAVORO CON O SENZA RETRIBUZIONE, ESCLUSI GLI ADDETTI AI SERVIZI DOMESTICI E FAMILIARI.

43

ALLIEVI ISTITUTI DI ISTRUZIONE, UNIVERSITARI,

PARTECIPANTI AI CORSI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE.

USO DI LABORATORI, ATTREZZATURE DI LAVORO, AGENTI CHIMICI, FISICI, APPARECCHIATURE VIDEOTERMINALI

44

Compiti e obblighiCONTRIBUISCE ALL’ADEMPIMENTO DEGLI

OBBLIGHI PREVISTIOSSERVA LE DISPOSIZIONI E LE ISTRUZIONI

IMPARTITE DAL DL, DIRIGENTE E PREPOSTOUTILIZZA CORRETTAMENTE LE

ATTREZZATURE, LE SOSTANZE E PREPARATI PERICOLOSI

UTILIZZA I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE MESSI A DISPOSIZIONE

SEGNALARE CONDIZIONI DI PERICOLOINFORMAZIONE E FORMAZIONE

45

RESPONSABILITA’IL MANCATO RISPETTO DI ALCUNI DEGLI

OBBLIGHI PREVISTI DALLA NORMATIVA COMPORTA LA PUNIZIONE DEL LAVORATORE CON L’ARRESTO E L’AMMENDA

POSSIBILI PROVVEDIMENTI DISCIPLINARILICENZIAMENTO

46

RISCHI PSICOSOCIALIConcetto di salute

STATO DI COMPLETO BENESSERE FISICO, MENTALE

E SOCIALE, NON CONSISTENTE SOLO IN

UN’ASSENZA DI MALATTIA E D’INFERMITA’

47

LA COSA PIU’ STRESSANTE E’ DARE UNA DEFINIZIONE DELLO STRESS

48

LA REAZIONE AVVERSA AD ECCESSIVE PRESSIONI

PRESSIONESTRESS

FATTORE POSITIVO PESO PRESSIONE

E MOTIVANTE DIVENTA ECCESSIVO

49

LE STRATEGIE DI COPINGVALUTAZIONE DELLE RISORSE E

CAPACITA’ PER FRONTEGGIARE LO STIMOLO STRESSANTE

L’EVENTO SARA’ TANTO PIU’ STRESSANTE QUANTO SI PERCEPIRA’ L’INADEGUATEZZA E L’INCAPACITA’ DI FRONTEGGIARLO.

50

STRESS SUL LAVOROLo stress lavoro-correlato è uno squilibrio che si verifica quando il lavoratore non si sente in grado di corrispondere alle richieste lavorative. Tale condizione è spesso accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale. 

51

STRESS SUL LAVORO“…Considerare il problema dello

stress sul lavoro può voler dire una maggiore efficienza e un deciso miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro, con conseguenti benefici economici e sociali per le aziende, i lavoratori e la società nel suo insieme …”

Accordo Europeo 8/10/200452

53

Art. 28, c. 1 - “… tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari tra cui quelli collegati allo stress lavoro-correlato …”

Art. 28, c. 1bis – “La valutazione dello stress lavoro correlato effettuata nel rispetto delle indicazioni di cui all’art. 6, c. 8, lettera m-quater …” a far data dal 1 agosto 2010 … prorogata al 31 dicembre 2010

Art. 32, c.2 – La formazione del RSPP deve riguardare anche i rischi “di natura ergonomica e da stress lavoro-correlato”

54

Indicazioni per la valutazioneBREVITA’ E SEMPLICITA’PERCORSO METODOLOGICOCOINVOLGIMENTO DEL RLS, MCPROGRAMMAZIONE E

TEMPIFICAZIONEGRUPPI DI

LAVORATORI/ESPOSIZIONE

55

“PARTE INTEGRANTE DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO”

EFFETTUATA DAL DATORE DI LAVORO – NON DELEGABILE –IN COLLABORAZIONE CON RSPP E MC PREVIA CONSULTAZIONE DEL RSL.

DECORRENZA OBBLIGO 31 DICEMBRE 2010 COME “ … DATA DI AVVIO DELLE ATTIVITA’ DI VALUTAZIONE…” LA CUI PROGRAMMAZIONE TEMPORALE E INDICAZIONE DEL TERMINE “… DEVONO ESSERE RIPORTATE NEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO”

56

Valutazione “… non singoli ma gruppi omogenei di lavoratori … esposti a rischi dello stesso tipo … in ragione della effettiva organizzazione aziendale“

e che “ le necessarie attività devono essere

compiute con riferimento a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori, compresi dirigenti e preposti …”

57

Fase preliminare–lista controlloANALISI “EVENTI SENTINELLA”(indici infortunistci, assenze, procedimenti

disciplinari, segnalazioni medico competente, lamentele formalizzate)

“INDICATORI DI CONTENUTO”(ambiente di lavoro, orario, turni e carichi di

lavoro, ritmo di lavoro, attrezzature)“CONTESTO DEL LAVORO”(autonomia decisionale, ruolo

nell’organizzazione, conflitti interpersonali, carriera, incertezze sulle prestazioni richieste)

58

59

EVENTI SENTINELLA

CONTENUTO DEL LAVORO

CONTESTO DEL LAVORO

INFORTUNIASSENZE PER MALATTIA

AMBIENTE DI LAVORO E ATTREZZATURE

FUNZIONE E CULTURA ORGANIZZATIVA

ASSENZE DAL LAVOROFERIE NON GODUTE

PIANIFICAZIONE DEI COMPITI

RUOLO AMBITO ORGANIZZAZIONE

ROTAZIONE DEL PERSONALE

CARICO LAVORORITMO LAVORO

EVOLUZIONECARRIERA

TURNOVERSANZ. DISCIPLINARIVISITE STRAORDINARIESTRESS SEGNALATOISTANZE GIUDIZIARIE

ORARIO DI LAVORO

AUTONOMIA DECISIONALE

RAPPORTI INTERPERS.

INTERFACCIA LAVORO/CASA

60

O 17 NON RILEVANTE 25%

RISCHIO NON RILEVANTE – RISULTATO DA RIPORTARE NEL DVR CON PREVISIONE DI ULTERIORE MONITORAGGIO

18 34 RISCHIO MEDIO 50%

CONDIZIONE ORGANIZZATIVE CHE DETERMINANO LA PRESENZA DI STRESS DA LAVORO CORRELATO -ADOTTARE AZIONI CORRETTIVE E CONTROLLO DELL’EFFICACIA

35 67 RISCHIO ALTO+ 50%

AZIONI CORRETTIVE IMMEDIATEINTERVENTI ORGANIZZATIVI, TECNICI, PROCEDURALI E FORMATIVI

MOBBINGPERSECUZIONE SISTEMATICA AD OPERA

DI UNA O PIU’ PERSONE IN UN TEMPO LUNGO ALLO SCOPO DI DANNEGGIARE, EMARGINARE E DISCRIMINARE LA VITTIMA………FINO ALLA PERDITA DEL POSTO DI LAVORO

61

MOBBINGMOLESTIE MORALI SUL POSTO DI LAVORO

COME:ATTI VESSATORIAZIONI OSTILIATTI DISCRIMINATORI E VIOLENZA

PSICOLOGICA TEMPI:

ALMENO 6 MESI RIPETIZIONE GIORNALIERA Stress causa/effettoAlla base del mobbing c’è un conflitto -

62

SINDROME DI BURNOUT

E’ il “non farcela più” – “spegnersi, bruciarsi” insoddisfazione,affaticamento, irritazione, svuotamento, delusione, impotenza.

Risposta individuale ad una situazione lavorativa percepita come stressante. L’individuo non dispone di risorse adeguate.

63

GRAZIE

E ADESSO

CORRIAMO

64

POSTAZIONE VDT

65