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Reportistica e documentazione: la nostra prossima frontiera
giovedì 19 maggio - ModenaSusanna Ercoli – Laboratorio delle Imprese
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COS’E’ IL LABORATORIO DELLE IMPRESE
E’ una struttura operante all’interno della Direzione Corporate di Holding del Banco Popolare
OBIETTIVI
1. Collaborare con gli imprenditori ed i rappresentanti istituzionali del mondo economicoper supportare lo sviluppo dei territori di riferimento per la banca;
2. Acquisire conoscenze sull’andamento e le prospettive dei settori economici allo scopodi migliorare il rapporto tra banca e imprese;
3. Porsi come interlocutore privilegiato per gli imprenditori affiancandoli su tematichespecifiche di loro interesse.
® Il Laboratorio delle Imprese è un marchio registrato dal 2006
Settori analizzati:
•Nautica toscana•Vino toscano•Ortofrutta veronese•Meccanotessile Val Seriana•Meccanica imolese
•Rubinetteria Lumezzane•Rubinetteria piemontese•Grana Padano•Parmigiano Reggiano•Prosciutto crudo di Parma
•Lapideo veronese•Grafica veronese•Lapideo di Carrara•Concia toscana•Concia vicentina
•Riso•Cartario lucchese•Vino veronese•Casalinghi VCO•Lana di Prato•Filiera lattiero casearia padana
LA METODOLOGIA DEL LABORATORIO
• Le interviste dirette fatte ad imprenditori e rappresentanti istituzionali delmondo economico hanno l’obiettivo di comprendere le dinamiche del distretto /settore da chi direttamente ci opera
• Inoltre, durante gli incontri si cerca di far emergere quali sono i temi diinteresse per gli intervistati
Interviste agli imprenditori e alle istituzioni
Predisposizione dell’analisi del settore/distretto
• Sulla base di quanto emerso dalle interviste si predispone un’analisi deldistretto/settore e/o delle tematiche di interesse con l’obiettivo di presentarledurante il convegno
Organizzazione del convegno
generale
• L’invito al convegno è solitamente aperto a tutti gli imprenditori operanti nelsettore/ distretto analizzato
• Durante il convegno si introducono alcune tematiche individuate nel corso delleinterviste che verranno in seguito approfondite negli specifici FOCUS GROUP
• Ai partecipanti viene chiesto di esprimere un interesse sui temi da affrontare inseguito nei FOCUS GROUP
Organizzazione dei FOCUS
GROUP
• Al convegno generale seguono FOCUS GROUP su temi specifici con 10/15partecipanti
• Lo scopo è quello di modulare questi incontri sulle specifiche esigenze degliimprenditori con la collaborazione di autorevoli esperti sugli argomenti
Individuazione del settore /
distretto
• L’individuazione del settore / distretto da analizzare.• Una volta individuato il perimetro di analisi in collaborazione con la Banca del
Territorio si individuano i nominativi di imprenditori e rappresentantiistituzionali da intervistare
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ANDAMENTO MACROECONOMICO4
CRISI e POST CRISI?
Riaccumulo delle scorte
La crisi recente rappresenta una “frattura” nella continuità economica:• da crisi finanziaria a crisi economia reale• spinte inflazionistiche e politiche restrittive
– nelle economie avanzate con ripresa appena iniziata– nei paesi emergenti per arginare i tassi e gli afflussi di capitali
Fattori esogeni dirompenti: terremoto giapponese e ribellione araba
Alcuni trend già presenti continueranno:– riduzione debito pubblico nei paesi più avanzati– rallentamento catching up della Cina e limitrofi– ritorno a tassi di interesse positivi in termini reali– sentiero di crescita per i prezzi del petrolio e delle materie prime– andamento cambi– indebitamento dei paesi periferici dell’EU
Crescita PVS in rallentamento
Basilea 3 e regolamentazione dei derivati finanziari
Invecchiamento popolazione
ANDAMENTO MACROECONOMICO5
Le contraddizione dello scenario e i regolamenti in corso di definizione modificano il rapporto Banca - Impresa
BANCA
FUNDING PATRIMONIOBASEL II e III
IMPRESA
FATTURATO IN
CRESCITAPATRIMONIO
POLARIZZAZIONE
DEI RISULTATI
CREDITO6
Timore diffuso di un irrigidimento dell’offerta di credito … ma la accezione più corretta dovrebbe essere la selezione del credito migliore
• Piccole banche:• disponibilità info qualitative,• rapidità di elaborazione e condivisione,• strutture organizzative snelle e procedure semplici,• prossimità ai centri decisionali.
•rischio di localismo negativo,•rischio limite geografico del localismo,•rischio limite dimensionale.
• Grandi banche:
• procedure automatiche e standardizzate,• economie di scala, • credito anche a soggetti meritevoli, • trasparenza, • oggettività e comparabilità.
•rischio info non aggiornate, •difficoltà a processare info qualitative = override,• rischio modelli interni = prociclicità.
• Ma la distinzione non è così netta Banche del territorio
• capacità di utilizzare al meglio tutte le informazioni disponibili nel processo dierogazione del credito.
CREDITO7
• Rimangono significative le performance passate–confermate per il 44% delle imprese peggiori–per il 58% delle migliori
Nella valutazione del credito i fattori non contabili o finanziari devono assumere maggiore peso
• Ma il peso delle nuove strategie può essere rilevante:–innovazione,–qualità e certificazione,–marchi di valore, non multibrand e comunicati al meglio–internazionalizzazione
• Le banche si stanno attrezzando per valutarle questeinformazioni, ma le imprese sono sempre disposte acondividerle?
… né ottimismo incauto, né pessimismo bloccante,ma realismo.
Siamo il Paese delle nicchie:riconoscere gli elementi differenzianti dell’impresa.
Il 2011 sarà un anno di convalescenza …
La ripresa verrà da nuovi Paesi esteri.Bisogna valutare la capacità di internazionalizzazione.
Andare in profondità:dal bilancio, al settore, all’imprenditore.
Non generalizzare ma selezionare
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UNA PRIMA SINTESI
Come è cambiata nel tempo la valutazione del merito creditizio
Proprietà immobiliare
Stato patrimoniale
Conto economico
Budget – Business plan
Valutazione critica strategie dell’imprenditore
Indici
30-40 anni fa
OGGI
9LA VALUTAZIONE DELLE AZIENDE
LA VALUTAZIONE DELLE AZIENDE
Normalmente la banca valuta l’azienda sulla base del bilancio. In un contesto come quello che si è verificato negli ultimi anni si riscontra questo tipo di fenomeno, dovuto al ritardo con cui i
bilanci fotografano la realtà aziendale:
0 1 2 3 4 5 6 7 8
Base
10
0 =
20
07
semestri
La prociclicità dei bilanci
Ordinativi
Bilancio
Quando c’è il crollo stiamo valutando bilanci che chiudono in positivo
Quando c’è la ripresa stiamo
ancora valutando bilanci in negativo
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Con la crisi è emersa la necessità delle banche di avere informazioni “fresche” per poter valutare correttamente le
aziende
ANDARE OLTRE LE APPARENZE E CONTESTUALIZZARE L’AZIENDA
LA BANCA
SAPER VALUTARE STRATEGIE ED INDIRIZZI IMPRENDITORIALI
… COME:
• STUDI DI SETTORE
• CICLO DI VITA AZIENDALE
• STRATEGIE DELL’IMPRENDITORE
QUALI SONO GLI STEPS DI UNO STUDIO DI SETTORE
STUDI DI SETTORE
ANALISI MACRO ANALISI MICRO VISITE MIRATE
PER CAPIRE LE
DINAMICHE IN ATTO:
•Visita ad alcuni imprenditori del settore•Aspettative per il futuro
•Tendenze reali in atto
•Strategie adottate
PER AVERE DEI
BENCHMARK DI
RIFERIMENTO:
•Sottosegmentazione campione di imprese (per dimensioni o per attività specifica)
• Riesposizione bilanci
• Individuazione linee di tendenza
PER CONOSCERE:
•Prodotto
•Mercato
•Andamento domanda/
offerta
•Competitors
•Barriere
all’entrata/uscita
•Prodotti sostitutivi
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Le imprese familiari: stadi di sviluppo e scelte che ne determinano o ne compromettono il futuro
Emerging MatureDevelopment
Stage
4° FASE
3° FASE
2° FASE
1° FASE
4° FASE:Dimensioni e complessità molto elevate
3° FASE:Sviluppo internazionale
2° FASE:Crescita dimensionale
1° FASE:Forte dinamismo gestionale
E’ fondamentale la scelta degli amministratori ed è l’elemento che può determinare:• L’ECCELLENZA E CONTINUITA’ AZIENDALE • La degenerazione in IMPRESA PADRONALE dove la “dinasticità” prevale sulle capacità, ponendo a rischio il suo futuro
13VALUTAZIONE CICLO DI VITA AZIENDALE
TATTICA
STRATEGIA
VISION
LA LEADERSHIP DI OGGI:
Visione del futuro e traduzione in obiettivi
concreti
Capacità di creare un ambiente positivo
all’interno dell’azienda
Passione
Incisività realizzativa
Prospettiva internazionale
Capacità di gestire il cambiamento
Guida, motivazione ed
autoresponsabilizzazione delle risorse
Responsabilità sociale
14STRATEGIE DELL’IMPRENDITORE
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Con la crisi è emersa la necessità delle banche di avere informazioni “fresche” per poter valutare correttamente le
aziende
AVERE STRATEGIE E SAPERLE COMUNICARE IN MANIERA TEMPESTIVA ATTRAVERSO GLI STRUMENTI ADATTI
LE AZIENDE
IL BUSINESS PLAN NON PIU’ COME DOCUMENTO FORMALE MA COME UN IMPEGNO PRESO CHE CONSENTE DI VERIFICARE IN CHE DIREZIONE STA
ANDANDO L’IMPRESA
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• non deve essere un documento formale ma• deve evidenziare la consapevolezza e padronanza di:
–legami causa-effetto–sostenibilità delle fonti di finanziamento–disponibilità e convinzione dell’imprenditore a “mettersi in gioco”(patrimonio)
SAPER COMUNICARE LE STRATEGIE
Il business-plan:
• scelta dei partner industriali e finanziari• condivisione delle ipotesi e fiducia reciproca• conferme del percorso di attuazione• evidenze anticipatrici dei fatti nuovi esterni• tempestività dell’aggiornamento:
–revisione periodiche frequenti, anche prospettiche–analisi delle motivazioni e possibili correzioni
Strategie e rapporti a medio-lungo termine
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