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Marco Dani2005/2006
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PRESENTAZIONE PRESENTAZIONE DI DI
DISEGNODISEGNO
Effettuata da Marco Effettuata da Marco DaniDani
Basilica di San Basilica di San Miniato al monteMiniato al monte
SAN MINIATO AL SAN MINIATO AL MONTEMONTE
Introduzione Introduzione storicastorica
L’interno della L’interno della basilicabasilica
La facciataLa facciata
San MiniatoSan Miniato
Il cimitero Il cimitero monumentalemonumentale
INTRODUZIONE INTRODUZIONE STORICASTORICA
La basilica è sorta dopo l’anno mille sul preesistente Oratorio edificato da San Miniato, primo evangelizzatore e martire cristiano fiorentino. Vittima delle persecuzioni dell'imperatore Decio (249-251 d.C.), Miniato era forse un principe armeno. La costruzione del tempio, che resta il più bell'esempio di puro romanico fiorentino, ebbe inizio nel 1018 per volere del vescovo Ildebrando e proseguì fino al 1207. La facciata fu realizzata in marmo bianco di Carrara e verde di Prato (sec. XII-XIII) ed è divisa in due ordini raccordati fra loro da tarsie di forma romboidale che alludono all'opus reticolatum, la tessitura muraria romana tipica dell'età imperiale.
LA FACCIATALA FACCIATAIn San Miniato la componente decorativa ha il netto sopravvento su quella strutturale. Se osserviamo la fascia inferiore (XII°sec.) della facciata, essa presenta una decorazione a tarsia bicroma bianca e verde di straordinario rigore geometrico, con un misurato e semplice alternarsi di rettangoli e semicerchi. Nonostante dinnanzi alla facciata non vi sia alcun tipo di portico, le semicolonne con capitelli compositi sormontati da cinque archi a tutto sesto ve ne disegnano idealmente uno, riducendo l’effetto tridimensionale dell’architettura a quello bidimensionale di una decorazione parietale. L’ordine superiore (1500-1200 circa) è decorato con motivi più complessi.
In esso si nota sempre una forte
scansione geometrica ed è caratterizzato dal piegarsi
dell’architrave a 90° sui capitelli delle slanciate
lesene corinzieggianti. Alla sommità si
eleva un timpano triangolare, di
chiara ispirazione
classica, che sarà destinato a
costituire un importante
punto di riferimento anche per le successive esperienze
architettoniche regionali.
All’interno, la basilica presenta una semplice pianta rettangolare a tre navate, senza transetto, con un prezioso pavimento centrale a intarsio marmoreo (XI sec.) decorato da Simboli dello Zodiaco. Osservando la cripta seminterrata, il presbiterio rialzato (comprende l’altare, il recinto a transenne marmoree e il pulpito quadrangolare con il leggio sorretto dall'aquila di San Giovanni Evangelista) , la presenza di un’unica abside e la copertura a capriate lignee si nota un’evidente aderenza ai modelli costruttivi paleocristiani. Nel Coro un mosaico con Cristo in trono benedicente. Sotto il Presbiterio c’è una cripta con 36 agili colonne di provenienza varia e la volta affrescata con Santi e Profeti. Qui furono deposte nel 1013 le spoglie di San Miniato. La mancanza delle volte a crociera (presenti solo a copertura delle sette navatelle della cripta) rende inutile la costruzione di molti pilastri. Il loro numero, infatti, è ridotto a quattro, di tipo composito, collegati trasversalmente da due arconi a tutto senso che suddividono la navata centrale in tre campate.
Queste, intervallate da una coppia di colonne con capitelli corinzi per ciascun lato, si dilatano longitudinalmente assumendo forma rettangolare. I capitelli sono sormontati da un pulvino a gola che, nelle cinque campate della facciata e nel volume dell’abside si prolungano in una cornice che lega i paramenti murari ai sostegni in aggetto. Una decorazione orizzontale a fasce alternate verdi e bianche corre tangente al cervello degli archi, all’altezza dei capitelli delle alte semicolonne sorreggenti gli archi trasversali, quasi a suggerire una trabeazione classica. La successione dei volumi dà una sensazione di grande e sereno equilibrio.
LA NAVATA LA NAVATA MAGGIOREMAGGIORE
Davanti, al centro della navata maggiore, la bellissima e
raffinata Cappella del Crocifisso,
un'edicola marmorea
rinascimentale eseguita da
Michelozzo per volontà di Piero dé
Medici come custodia del
venerato Crocifisso detto di San
Giovanni Gualberto, ora in
Santa Trinità: sulla volta a botte
terracotte di Luca della Robbia,
sull'altare una tavola di Agnolo
Gaddi.
LA NAVATA DESTRALA NAVATA DESTRA
La navata destra contiene, fra affreschi dei secoli XIV e XV, i resti di San Miniato, un altare con tavola cuspidata, capolavoro di Jacopo del Casentino, e l'ingresso alla Sagrestia, affrescata da Spinello Aretino con le Storie di San Benedetto (1387 ca. molto restaurata nel 1840), forse l'opera più importante di questo autore.
LA NAVATA SINISTRALA NAVATA SINISTRANella navata sinistra si
può osservare la rinascimentale Cappella
del Cardinale del Portogallo (1461-66), edificata da Antonio
Manetti per Jacopo di Lusitania, cardinale
arcivescovo di Lisbona morto a Firenze nel 1459. Ha nella volta cinque medaglioni di Luca della Robbia e
contiene un'Annunciazione a
fresco di Alessio Baldovinetti, una tavola di Antonio e Piero del
Pollaiolo ed affreschi di Angeli volanti degli
stessi. Il monumento funebre fu scolpito in
marmo da Antonio Rossellino.
PARTICOLARI DELLA PARTICOLARI DELLA CAPPELLACAPPELLA
Da notare anche il particolare motivo del Da notare anche il particolare motivo del pavimento e la decorazione del soffitto della pavimento e la decorazione del soffitto della
cappella del cardinale del Portogallo. cappella del cardinale del Portogallo.
SAN MINIATOSAN MINIATOSan Miniato, dal nome chiaramente orientale (Miniato o Minias), era forse un principe armeno. Vittima delle persecuzioni dell'imperatore Decio (249-251 d.C.) fu decapitato e si racconta che dopo il martirio prendesse sotto il braccio la sua testa recisa e si arrampicasse sulla collina del monte delle Croci (ove viveva da eremita) dove voleva essere sepolto. Sulla sua tomba sarebbe poi nata la basilica di San Miniato e l'oratorio. La costruzione della chiesa iniziò nel 1018 per volere del vescovo Ildebrando e continuò fino al 1207. La facciata è realizzata con marmo bianco di Carrara e verde di Prato e divisa in due ordini raccordati da tarsie di forma romboidale. L'interno è diviso in tre navate con un prezioso pavimento centrale ad intarsio marmoreo decorato da simboli dello zodiaco. Nel coro si trova un mosaico con Cristo in trono benedicente e sotto il presbiterio una cripta con 36 colonne. Qui furono deposte nel 1013 le spoglie di San Miniato.
IL CIMITERO IL CIMITERO MONUMENTALEMONUMENTALE
Fuori dalla Basilica vale la pena di visitare il Cimitero Monumentale (detto "delle Porte Sante") realizzato nel secolo scorso sull'area conventuale, all'interno del recinto fortificato ideato da Michelangelo nel 1529. Progettato dall'architetto Nicolò Matas negli anni in cui realizzava la facciata di Santa Croce, esso ospita i resti di molte celebrità come Papini, Montale, Stibbert, Villari, Lorenzini (detto "il Collodi", il creatore di Pinocchio). Le numerose cappelle di famiglia della borghesia fiorentina rappresentano un vero repertorio dell'architettura cittadina coeva: liberty, art déco, razionalismo, architettura organica.
ALCUNI PARTICOLARI DEL CIMITERO ALCUNI PARTICOLARI DEL CIMITERO MONUMANTALEMONUMANTALE
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