- 1.
- L'Illuminismo inglese,italiano e tedesco
- A cura di Stefano Ulliana
2.
- 1. L'Illuminismo inglese.
3. 2. L'Illuminismo italiano. 4. 3. L'Illuminismo tedesco.
5.
- 1. L'Illuminismo inglese.
- La situazione storico-politica dell'Inghilterra della prima
parte del XVIII secolo influenzata dalle conseguenze della
rivoluzione costituzionale e liberale del 1688-89. L'equilibrio fra
governo monarchico, richieste della nobilt aristocratica e istanze
borghesi era stato trovato grazie all'utilizzazione in senso
nazionalistico delle spinte capitalistiche e delle relative riforme
dell'ordinamento economico e sociale. Le compagnie di commercio e
lo sviluppo della propriet privata avevano progressivamente
costruito una struttura economico-sociale nazionale che vedeva la
composizione degli interessi delle diverse classi sociali, mentre
l'orizzonte ideologico promuoveva lo sviluppo delle conseguenze
teoriche e pratiche desunte dai sistemi, rispettivamente,
newtoniano (per le scienze della natura) e lockiano (per l'etica e
la politica).
6.
- In ambito etico-religioso ma con evidenti ricadute su quello
politico lo sviluppo di queste conseguenze aveva comportato la
progressiva razionalizzazione dell'impianto, della struttura,
dell'oggetto e dei contenuti della teologia cristiana, aprendo alla
polemica fra la rivelazione e la religione naturale (deismo). Dio
viene progressivamente neutralizzato nella propria entit di
soggetto misterioso ed imprevedibile, per fissarlo ad un ordine
provvidenziale caro alla regolazione per legge sia dell'ambito
naturale che di quello umano. Dio diviene l'assicuratore
dell'ordine naturale ed umano. In questo contesto le conseguenze
dell'analisi critica humiana avrebbero teoricamente potuto
oscillare fra l'accettazione scettica e pragmatica dei portati
dell'immaginazione razionale e lo sviluppo pi radicale ed
universale di prospettive rivoluzionarie. Il forte blocco sociale
d'interesse nazionalistico inglese imped la seconda soluzione
(diversamente dal caso francese), consentendo lo sviluppo di
soluzioni variamente modulate sul principio dell'utilit borghese e
moderata.
7.
- L'unit collettiva stabilita da quel blocco sociale si esprime
nella costruzione ideologica diun comune orizzonte di riferimento
morale , vissuto interiormente ed interiormente espresso in forme
di libera coscienza individuale, fondato quindi sulla presenza di
unsentimento o senso universale(razionale), grazie al quale gli
individui potevano riconoscersi gli uni gli altri nei propri
diritti naturali. L'ampiezza e l'estensione ideale e reale di
questo comune atteggiamento sarebbe cos riuscita a combattere e
debellare tutte le forme di partizione forzata e violenta, indotte
e suggerite dal fanatismo religioso e politico. Come l'intero
universo vive grazie alla infinita saggezza divina - in un'unit
armonica ed ordinata delle sue parti naturali, dando loro modo di
esprimersi e di vivere in maniera stabilmente e felicemente
coordinata, cos le comunit umane dovevano poter esprimere in modo
libero, ma coordinato, i propri impulsi naturali originari, senza
ledere in alcun modo il reciproco riconoscimento dei diritti
(cfr.Anthony Ashley Cooper, conte di Shaftesbury ).
8.
- In questo modo si dava origine ad una successiva e progressiva
stratificazione ed interconnessione combinata delle determinazioni
della volont (il senso della bellezza, della simpatia, il gusto per
l'azione, il senso morale, il senso della convenienza e della
dignit, il senso familiare, il senso sociale e religioso) la cui
coordinazione ed ordinamento finalistico garantivano la felicit e
la salvezza stessa dell'uomo. L'origine universale di tale
movimento e tensione il senso morale diventa quindi il fondamento
del riconoscimento del valore e della bont di un'azione, di una
cosa o di una persona, come se si trattasse del giudizio di un
governatore morale del mondo. L'adeguazione a questo giudizio
costituisce la tendenza generale al pubblico bene e si esprime nel
proprio contenuto oggettivo grazie alle azioni umane che perseguono
insieme la massima felicit del maggior numero (cfr.Francis
Hutcheson ).
9.
- Bernard de Mandeville(1670-1733) incrina in qualche modo la
superficialit dell'ottimismo e dello spirito positivo dimostrato
dai pensatori precedenti, sottolineando la presenza all'interno dei
meccanismi che reggono le comunit umane di una logica unitaria
apparentemente negativa e viziosa, legata all'individualismo
egoistico, ma foriera globalmente e paradossalmente di effetti
generali positivi (). In questo caso le riforme morali volute dal
desiderio di eguaglianza e di fraternit proposte dall'applicazione
del senso morale avrebbero inceppato quel meccanismo, in ogni sua
parte, decretando la decadenza materiale dell'intera comunit umana
soggetta a quelle stesse riforme. Il pubblico bene pu quindi essere
ottenuto solamente quando ciascuna parte del tutto insegua il suo
bene particolare, guerreggiando con il vicino per l'accaparramento
dei beni e delle sostanze e per il miglioramento assoluto della
propria condizione (elogio della ricerca del lusso, per lo sviluppo
della vita economica).
10.
- Adam Smith(1723-1790) viene influenzato nei suoi studi
universitari dal concetto di senso morale di Francis Hutcheson.
Conosce e frequenta David Hume. Insegnante di filosofia morale
presso l'universit di Glasgow, pubblica laTeoria dei sentimenti
morali(1759). A Parigi frequenta gli enciclopedisti francesi.
Compone l' Indagine sopra la natura e le cause della ricchezza
delle nazioni(1767-1776).
11.
- Secondo Adam Smith il movimento originario e la tendenza ideale
dell'azione umana verso l'utile ed il buono hanno la propria radice
causale naturale nel sentimento o senso morale, che si fa principio
etico universale nelprincipio di simpatia . In base a questo
principio gli uomini riconoscono reciprocamente i propri diritti
naturali e razionali, attribuendo loro un valore inalienabile e
necessario. In base a questo principio l'uomo infatti sente la
passione altrui come la propria (sentimento di immedesimazione),
avvicinando e nel contempo discriminando una possibile
diversificazione dei propri obiettivi pratici. In questo modo un
certo orizzonte di mutua e reciproca libert riesce a garantire
l'instaurazione di una norma civile eguale per tutti, a sua volta
appoggiata sull'eguaglianza della norma morale. Cos l'eguaglianza
sentimentale si fa prima eguaglianza morale regola di comportamento
poi eguaglianza civile e giuridica.
12.
- Se dunque l'azione umana trova origine, sorge e si
universalizza in modo onnicomprensivo grazie a questo scambio
sentimentale ed al successivo riconoscimento razionale, i risultati
della stessa nel tempo (i prodotti del lavoro) non possono non
essere riconosciuti a loro volta se non come propriet degli
individui. Lo scambio ed il riconoscimento reciproco delle emozioni
si trasferisce dal piano infrastrutturale della natura umana a
quello strutturale della produzione e dello scambio dei beni
economici (economia e distribuzione di mercato). Qui il valore
d'uso dei beni il loro apprezzamento per se stessi da parte dei
clienti, quindi la loro domanda ed il loro valore di scambio il
fatto o la possibilit che essi vengano scambiati per ottenere altri
beni o servizi sussistono sempre in una relazione aperta, che
presuppone l'interessamento reciproco dell'acquirente e del
venditore. Ora la bont del prodotto materializza e rende concreta
la bont dei rapporti umani.
13.
- Mutuando il discorso dall'analisi critica newtoniana applicata
all'ambito naturale, secondo Adam Smith il prodotto e la produzione
presuppongono nel lavoro individuale e collettivo l'applicazione di
una serie di forze, la trasformazione di alcune fonti energetiche
ed il raggiungimento di certi obiettivi. Se l'energia materiale
costituita dalle materie prime naturali, l'energia formale viene
data dal connubio fra il capitale impiegato dal proprietario, la
forza-lavoro prestata dagli operai e le finalit d'impresa nella
realizzazione e distribuzione dei prodotti. Questa
compartecipazione della forza-lavoro al capitale impiegato nasconde
per un primato di questo su quella, per l'ordinata attuazione di
quelle finalit precedentemente indicate. In quest'ordine di priorit
si attua perci la divisione nazionale del lavoro e la sua
organizzazione specialistica. Per aumentare la produzione e la
ricchezza della nazione diventa quindi necessario avere un buon
rifornimento di materie prime, una buona disciplina del lavoro ed
un'ottima ricerca sulle finalit ed obiettivi della produzione e
distribuzione stessa, ai fini appunto del miglioramento complessivo
della ricchezza nazionale.
14.
- Per questo il settore economico primario l'agricoltura deve
essere organizzato e spinto in modo tale da offrire appoggio e
sostegno allo scambio dei propri prodotti all'estero (smaltimento
della sovra-produzione rispetto alle condizioni del mercato
interno), per poter incrementare tutti quei capitali iniziali che
possono poi essere impiegati nella pura e semplice attivit
commerciale di scambio e nell'incremento e razionalizzazione della
produzione artigianale, a propria volta soggetta alla legge della
domanda-offerta internazionale. In questo modo il lavoro
artigianale (poi industriale) a costituire la forma trainante
dell'economia. La divisione del lavoro comporta per anche
conseguenze negative: la specializzazione verso un'unica attivit e
la realizzazione di operazioni semplici, ripetitive e meccaniche,
non sviluppa l'immaginazione e riduce le capacit intellettuali
dell'individuo. Per compensare questo effetto, Adam Smith sostiene
lo sviluppo dell'istruzione finanziata dallo Stato.
15.
- I principi di divisione/moltiplicazione delle forze ed energie
della produzione e di riorganizzazione delle finalit produttive
stesse sono legati all'ampliamento del mercato e della domanda
nazionale ed internazionale (commercio). Il risparmio collettivo
incrementa poi la formazione del capitale fisso investito e di
quello circolante, interagendo con i due principi comunque
interconnessi precedentemente indicati (societ per azioni e
banche).facile quindi immaginare come il prerequisito e la necessit
da un lato dell'ampliamento e dell'estensione del mercato e
dall'altro della ricchezza impiegabile (nazionale od
internazionale) costituiscano i due principi base per il
funzionamento, lo sviluppo e l'incremento continuo della struttura
economica appena definita (struttura capitalistica). I redditi
nazionali (o internazionali) debbono pertanto essere ripartiti in
maniera tale da consentire sia l'accumulo del capitale iniziale,
sia quello costituito dall'impiego azionario.
16.
- Nel sistema capitalistico nascente ogni bene immediatamente
acquisibile deve diventare un bene prodotto e scambiato (merce). Il
suo valore d'uso deve quindi progressivamente trasformarsi in
valore di scambio. Per questo ogni bene deve entrare all'interno
dell'orizzonte dello scambio monetario. Ma ogni bene il risultato
di un lavoro, in quanto prodotto. Il suo valore dipender quindi dal
rapporto domanda-offerta e dalla quantit di lavoro disciplinato
(scientificamente e tecnologicamente ordinato e comandato)
richiesta per realizzarlo. Il profitto necessario al movimento ed
al funzionamento del meccanismo capitalistico sar dato dalla
differenza fra la quantit del primo livello e la quantit inferiore
del secondo livello. Quindi il primo livello deve determinare il
secondo. L'oggettivit della relazione di scambio definisce la
soggettivit delle condizioni di lavoro.
17.
- Se quindi la tendenza del sistema capitalistico quella di
trovare le condizioni che garantiscano costantemente e
continuamente un incremento del profitto (massimizzazione del
profitto in relazione e rapporto con i costi dei mezzi di
produzione), la subordinazione delle condizioni soggettive del
lavoro impone che queste procedano verso la continua e costante
minimizzazione della propria entit e valore. Da ci la
minimizzazione dei salari al livello della pura e semplice
riproduzione della forza-lavoro (con l'intervento dell'esercito
industriale di riserva, ovvero della presenza necessaria di
un'elevata disoccupazione di massa) e la riduzione a zero dei
relativi diritti dei lavoratori (repressione delle forme di
autorganizzazione dei lavoratori, dei sindacati e delle forme di
reciproco e mutuo soccorso, rigetto delle forme di rappresentanza
politica democratica). Questa contrapposizione economica comporta
per il riflesso di una grave contrapposizione fra le classi sociali
dei proprietari e dei proletari.
18.
- Lo spirito del sistema economico e sociale capitalistico
produce quindi delle gravi conseguenze dal punto di vista
socio-politico, con gravi effetti di retroazione sulla stessa
struttura economica e produttiva. La mano invisibile del mercato
dovrebbe invece - secondo Adam Smith regolare i rapporti stessi
nella produzione, facendo convergere gli interessi dei lavoratori
con quelli dei produttori-proprietari, stabilendo quindi un
medesimo ordine sociale (senza intervento riequilibratore dello
Stato). Nello stesso tempo la relazione mondiale fra offerta e
domanda tenderebbe a riequilibrarsi spontaneamente, togliendo le
situazioni di diseguaglianza geo-economica e socio-politica.
L'incrocio fra questi due assi l'uno interno e l'altro esterno,
l'uno verticale e l'altro orizzontale avrebbe poi reso effettivo e
sempre funzionante ilmeccanismocapitalistico del continuo sviluppo
ed accrescimento delle forze produttive e del relativo
miglioramento in serie delle condizioni economiche, di quelle
sociali e politiche.
19.
- La legge della domanda e dell'offerta internazionale il suo
spontaneo riequilibrio dovrebbe infatti precipitare all'interno di
ciascuno stato capitalisticamente organizzato, per riequilibrare il
mercato del lavoro: da un lato l'eccesso di manodopera verrebbe
riassorbito dall'aumento della produzione (per effetto dell'aumento
della domanda estera, effetto a sua volta dell'arricchimento delle
potenze industriali estere), senza quindi vedere la diminuzione
della popolazione e dei salariati (per effetto della diminuzione
dei salari al di sotto del livello della pura e semplice
sussistenza); dall'altro lo sviluppo delle forze produttive
genererebbe un incremento dell'impiego del risparmio; infine il
capitale stesso potrebbe indirizzarsi liberamente verso le attivit
maggiormente redditizie. In questo contesto il ruolo dello Stato e
delle sue istituzioni dovrebbe essere definito dall'approntamento
di tutte le condizioni socio-politiche favorevoli all'impianto
della struttura capitalistica (libero scambio, abolizione dei dazi
e dei monopoli), con opportuni interventi sull'infrastruttura
morale umana e sulla sovrastruttura ideologico-culturale.
20.
- Nell'orizzonte razionale ideale del capitalismo mondiale
smithiano dunque la diversit dei prodotti e della produzione nei
diversi paesi a costituire la condizione a che l'eguaglianza
stabilita dall'incrocio fra fattori interni e fattori esterni possa
lavorare e produrre effettivamente lo sviluppo e l'incremento
mondiale delle ricchezze delle diverse nazioni. All'interno di
questa condizione generale la moneta avrebbe dovuto fungere da puro
e semplice fattore di mediazione, impedendo l'intervento di
qualsiasi fattore speculativo. La speculazione viene infatti
bandita alla radice dall'applicazione in campo economico del
principio della simpatia, nascosto presupposto morale che sta a
fondamento della propria produzione per gli altri, per l'altrui
riconoscimento. In questo modo una condizione infrastrutturale di
eguaglianza morale viene successivamente occupata da un condizione
e determinazione reale e storica strutturale - di diseguaglianza
(il rapporto subordinato fra capitalisti e proletari), idealmente e
successivamente ancora mascherata da un condizione ulteriore di
eguaglianza (l'eguaglianza e l'auto-equilibrio del mercato
mondiale).
21.
- Adam Smith La ricchezza delle Nazioni (1776)
22. Testo in pdf
- Adam Smith Teoria dei sentimenti morali (1759)
23. Testo in pdf 24.
- Se il principio dicomplementaritsembra dunque essere nella
speculazione di Adam Smith sia il fattore idealmente riequilibrante
negli scambi sussistenti fra le relazioni del mercato
internazionale, sia il criterio per la composizione organica
interna fra la tendenza del profitto e le richieste legate al
salario ed al prezzo delle materie prime, la riflessione filosofica
dellascuola scozzese del senso comune( Thomas Reid , 1710-1796)
continua ad appoggiarsi sul fondamento stabilito dalla presenza di
un orizzonte di comprensione e di determinazione provvidenziale
(divino), per riempire lo spazio ed il tempo della conoscenza e
della prassi umane di un impulso (senso comune) che generalizza la
presenza esterna degli oggetti d'esperienza e le relative funzioni
causali delle quali possono essere portatori. In questo modo la
presenza della cosa allo spirito umano immediatamente il
riconoscimento della sua realt ed operativit.
25.
- 2. L'Illuminismo italiano.
- La situazione economica, sociale, politica e culturale degli
stati della penisola italiana durante il XVIII secolo
caratterizzata da una serie di condizioni negative: arretratezza,
immobilismo e caoticit, assenza di una spinta borghese, assolutismo
regionale, spirito controriformistico, una cultura storico-erudita
sterile ed inutile, sono tutti elementi che combinati insieme con
la conferma del controllo asburgico sulla penisola (pace di
Aquisgrana, 1748) contribuiscono alla determinazione di una
generale condizione di povert ed arretratezza materiale, culturale
e politica. A Napoli, Milano, Parma e Firenze per le corti
illuminate degli Asburgo, dei Borbone e dei Lorena favoriscono la
diffusione di riforme antifeudali ed anticlericali. A Napoli le
opere storico-critiche diLudovico Antonio Muratori(1672-1750)
ePietro Giannone(1676-1748) preparano la strada alle dottrine
economico-commerciali - basate sull'interesse - diAntonio
Genovesi(1713-1769).
26.
- A Milano nell'ambiente culturale del periodico Pietro
Verri(1728-1797) recupera la dottrina del sentimento morale, per
declinarla in senso esistenziale ed individualistico. L'atto del
piacere morale o fisico toglie il dolore del bisogno e
dell'aspettativa umana, generalmente fondamentale per spingere
l'uomo al miglioramento della propria condizione o situazione.
L'arte stessa mantiene in questa prospettiva una funzione
consolatrice, adatta a fronteggiare il prevalere del dolore. Verso
l'eliminazione del dolore, inutile ed antipedagogico, rivolta anche
tutta l'opera filosofica e civile diCesare Beccaria(1738-1794). Nel
suoDei delitti e delle pene(1764) l'autore lombardo ricorda che lo
scopo della vita associata la massima felicit divisa nel maggior
numero. Il patto originario che d origine allo Stato viene
salvaguardato dalle leggi e dalle relative punizioni, che non
possono avere una funzione vendicativa, ma
istruttivo-pedagogica.
27.
- La morte e la tortura sono quindi strumenti ingiusti, inutili,
non necessari e controproducenti per il mantenimento della
sicurezza e della libert collettive. E devono perci essere abolite.
La pena ha infatti uno scopo di monito e distoglimento di fronte
alle azioni incivili, che danneggiano la libert e la sicurezza
collettive. E devono essere comminate solamente ai criminali
comprovati, facendo valere piuttosto che il fattore intensivo
quello estensivo.
- Dei delitti e delle pene(1764)
28.
- 3. L'Illuminismo tedesco.
- La situazione politico-istituzionale, economico-sociale e
culturale dei paesi e degli stati regionali di lingua tedesca fa s
che le influenze illuministiche provenienti dalla Francia o
dall'Inghilterra siano come attutite e moderate nelle loro
possibilit di critica radicale e sistematica all'ordine esistente.
Il generale orizzonte politico-culturale moderato o conservatore si
pensi al paternalismo illuminato di Federico II di Prussia la
diffusa presenza di intellettuali scolastici ed accademici (tesi
alla sintesi ed alla prosecuzione delle filosofie tradizionali e
dell'ottimismo ontologico leibniziano), la disintegrazione
territoriale e la permanenza di un ordinamento economico-sociale
ancora feudale, costituiscono tutti dei fattori che limitano le
prospettive di cambiamento e di trasformazione strutturale e
sovrastrutturale, materiale ed ideologico.
29.
- Questa moderazione si esprime a livello culturale e filosofico
con la costruzione di un presupposto di tipo logico-idealistico
astratto, all'interno del quale ogni movimento speculativo viene
costretto a giustificare la propria esistenza ed il proprio
progresso (e in epoca successiva anche la propria funzionalit
scientifico-tecnologica) con il richiamo ad una relazione
fondamentale con l'originario (divino od umano e razionale), una
relazione di possibilit data dal fondamento ( Grund ). In questo
modo la filosofia scolastica tedesca prepara la strada per i
successivi sistemi della speculazione kantiana ed idealistica
(Fichte, Schelling, Hegel).
- Una cartina storica della Germania nel 1700
30.
- Christian Wolff(1679-1754) cerca di sintetizzare gli apporti
classici e tradizionali della metafisica aristotelica e scolastica
con l'impostazione moderna leibniziana, creando cos un'ontologia
critica generale che definisce i tre principali oggetti della
ragione: l'infrastruttura oanima , la struttura omondo , la
sovrastruttura oDio . Egli pone questi tre oggetti e tutti i loro
derivati all'interno di un'apertura logico-idealistica astratta,
capace di determinarne la funzione di causa necessaria, possibilit
immanente e finalit o scopo razionale.
31.
- I tre oggetti cos individuati venivano poi analizzati dal punto
di vista razionale, facendo nascere le tre discipline scientifiche
della teologia razionale, della cosmologia razionale e della
psicologia razionale. All'interno di ciascuna di queste i contenuti
discorsivi venivano costituiti grazie all'applicazione della logica
formale aristotelica (catena sillogistica di deduzioni). Se la
filosofia ha come scopo l'abilitazione all'uso corretto ed adeguato
dell'intelletto umano (atto dell'umana potenza e felicit), essa avr
come contenuto od oggetto i tre elementi prima designati (i
possibili in quanto tali e le ragioni della loro realizzazione),
che investir da un punto di vista logico-deduttivo (scientifico).
Essa quindi far valere i principi ed il metodo della logica
tradizionale aristotelica (principio di non-contraddizione,
presenza e funzione delle definizioni, svolgimento necessario e
dimostrativo dei sillogismi) per definirne in maniera chiara e
distinta l'identit (possibilit necessaria).
32.
- Losguardo teoreticoprocede dunque ad inverare necessariamente i
contenuti oggettivi dei tre elementi possibili dell'anima, del
mondo e di Dio. Esso stabilisce e discrimina la loro identit, nelle
loro caratteristiche essenziali e nelle loro eventuali contingenze
(la forma del concetto diviene contenuto e il giudizio non pu non
essere conseguentemente analitico). Accostato alla forma del
concettoa priorista poi l'apporto del dato offerto dall'esperienza
sensibile, che corrobora e fortifica la determinazionea priori .
Cos oltre alle forme e ai giudizi necessari di conoscenza stanno le
forme ed i giudizi probabili d'esperienza (possibili e
contraddittori).
33. Nel contesto delle discipline filosofico-scientifiche
wolffiane l ' ontologiacostituisce quella prima disposizione
razionale che rileva le determinazioni degli esseri in generale,
sulla base del criterio logico ed insieme oggettivo della
non-contraddizione e del principio di ragion sufficiente (la
ragione determinativa che basta a collocare e rendere reale un
oggetto possibile nella sua esistenza). 34.
- Stabilita l'identit di una sostanza sulla base delle sue
determinazioni essenziali e dei loro modi variabili, rilevata la
presenza di cause intrinseche atte a modificare l'evoluzione della
sostanza stessa ed a fornire l'origine delle sue stesse azioni
(sull'esempio delle monadi leibniziane), lapsicologia razionale ed
empiricawolffiana trasferisce questi schemi all'anima dell'uomo in
generale ed in particolare. Il soggetto identico umano usa le due
dimensioni della conoscenza e dell'azione, per dimostrare le sue
due facolt dell'intelletto e della volont. Il corpo (insieme alla
sensibilit) viene accostato all'anima dal progetto originario di
Dio (armonia prestabilita), senza la possibilit e la necessit di un
ulteriore intervento volontario divino. La volont divina non
interviene nemmeno per modificare l'ordine originario del cosmo,
delle sue parti e funzioni. Nella suacosmologia razionaleWolff
ritiene quindi che tutti gli elementi naturali siano interconnessi
in un ordine necessario.
35.
- In questo modo ontologia, psicologia e cosmologia preparano il
cammino per la definizione dell'orizzonte, dell'ordine e
dell'ideale pratico costituito dall'esistenza e dall'azione di Dio.
Nella suateologia naturale e razionale non sovrannaturale, n
rivelata Wolff afferma che Dio assume su di s il compito di
inverare e realizzare lo sguardo teoretico della filosofia
scientifica, venendo cos dimostrato da ci che la fede stessa
ritiene sia stato creato dalla sua infinita volont, sapienza ed
amore (l'immagine umana rimanda alla sostanza divina). Realizzata
la possibilit e la finalit dell'azione naturale ed umana, Dio
garantisce infine anche la veduta pratica della filosofia (
filosofia pratica ). In questa prospettiva ideale l'azione umana
risulta mossa dal termine finale indipendente e piacevole della
perfezione ( etica ). La volont dell'uomo si muove verso questo
bene (progresso dell'umanit), riconoscendone l'equivalenza presso
tutti i soggetti umani simili e cos praticando forme di civile
convivenza economica, sociale e politica in continuo e costante
miglioramento ( economia ,politica ).
36.
- Alexander Gottfried Baumgarten(1714-1762) fu allievo di Wolff e
ne sintetizz le riflessioni metafisiche ( Metaphysica , 1739).
All'interno dell'orizzonte complessivo delle determinazioni
dell'essere l'apparenza conoscitiva ( gnoseologia ) primaestetica
relativa alla sensibilit poi, su questa prima,logica in quanto
afferente alla possibilit dell'intelletto umano di definire la
verit ed autenticit delle proprie impressioni e giudizi.
Nell'ambito estetico della conoscenza l'uomo ha la possibilit di
esprimere e sperimentare tutte le proprie capacit creative,
indipendentemente dalle considerazione di verit o di bont delle
medesime. L'operativit artistica dell'uomo ha sempre di fronte a s
una relativa apertura, una differenziazione di caratteristiche che
possono essere attribuite all'oggetto bello e che spingono il
pensiero dell'uomo stesso verso una condizione elevata, verso il
riconoscimento di termine perfetto di bellezza superiore ed
universale, colto nella sua presenza chiara, ma non determinata,
unificante.
37.
- Gotthold Ephraim Lessing(1729-1781) fu drammaturgo, poeta ed
educatore. Prima wolffiano, si orient successivamente
all'apprezzamento della posizione spinoziana, rimanendo veramente
esaltato dall'affermazione dell'Uno-Tutto. Lo spirito divino,
intimamente presente ed operante all'interno di ogni essere,
naturale od umano, ed intimamente unificante l'intero panorama
della vita creata, costituisce quell'atto di perfezione che orienta
a s ogni determinazione: che la fa nascere, che la fa crescere e
sviluppare, che la fa educare e ricercare nella vita adulta in modo
consapevole felicit e gioia. Questa cuspide eterna ed estrema
sempre presente in ogni luogo e qui sempre operante dimostra
continuamente la propria esistenza, offrendola ad ogni
essere.questa offerta (o rivelazione) a muovere, modificare e
trasformare ogni sensibilit soggettiva, perch le consente di
trovare in se stessa l'origine, il fondamento e la via per il
miglioramento continuo e costante di se stessa (tensione eterna).
In questo senso sensibilit, intelletto e ragione vengono a
coincidere in un tragitto progressivo di trasformazioni (fasi e
momenti). Natura (creativit), religione (rivelazione) e ragione
costituiscono allora i gradi dello sviluppo di uno stesso spirito
divino ed immanente (cfr. la speculazione di G.W.F. Hegel).