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Giuseppe Carpentieri Direttivo nazionale MDF,
Segretario del circolo MDF di Parma
Parma, 16 marzo 2013
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MDF è un’ass. promozione sociale • Associazione fondata 15 dicembre 2007 su ispirazione di M. Pallante
• Struttura:
• Direttivo e coordinamento nazionale
• Circoli territoriali (n=23) e gruppi (n=20) diffusi sul territorio nazionale
• Gruppi di lavoro tematici: imprenditori, salute, educazione, urbanista
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• Cambiamenti radicali
• Esperienza pratica
• Comunità
Le nostre peculiarietà
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Politica
Movimento per la Decrescita Felice Secondo il nostro movimento l'azione si deve attuare su tre livelli, come uno sgabello a 3 gambe :
Tecnologie
Stili di vita
cultura
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Stili di vita
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L’ Università del Saper Fare – www.unisf.it
Autocostruzione solare
Sandali riciclati
Detersivi
sapone
Pane
sapone
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Nazionale ed Internazionale
Locale
Dal basso
La politica
consulenza
contaminazione
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Cambiare paradigma culturale
• Il PIL è un indicatore monetario notoriamente obsoleto e fuoriviante
• “misurare” il benessere con “indicatori” più adeguati (Benessere Equo e Sostenibile, BES) • progettare la “civiltà contadina modernizzata”
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• Lo psicologo e filosofo umanista Erich Fromm ricorda il fatto che milioni di persone condividano gli stessi vizi non rendi questi vizi virtù
• In una cultura collettiva, giudizi e ragionamenti si basano su quelle che vengono percepite come le verità del paradigma fondamentale. Di conseguenza, se le credenze paradigmatiche di una cultura fossero false o inesatte, la popolazione che avesse consapevolmente operato secondo quelle credenze fallaci esprimerebbe collettivamente giudizi e ragionamenti di cattiva qualità.
• Fonte: BRUCE LIPTON, STEVE BHAERMAN, evoluzione spontanea, Macro Edizioni 2010, pag.258
Cambiare paradigma culturale
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La crescita non è sostenibile Mondo finito vs Crescita Infinita
2° Legge della termodinamica : E’ impossibile realizzare una trasformazione il cui unico risultato preveda che tutto il calore assorbito da una sorgente omogenea sia interamente trasformato in lavoro
PRINCIPIO DI ENTROPIA
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La crescita non è sostenibile Terra: Spazio bioriproduttivo: 12 miliardi di ettari 1,8 ettari procapite Consumo umano medio 2,2 ettari!!! 30% in più della capacità rigenerazione della biosfera Cittadino americano: 9,6 ettari Cittadino italiano: 3,8 Modi di vita occidentali per tutti
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L’affermazione che la crescita economica sia indispensabile per far crescere l’occupazione viene ripetuta come un mantra benché, a differenza del mantra, non abbia lo scopo di liberare la mente dalla realtà illusoria, ma di avvilupparla in una illusione irreale, priva di riscontri empirici e di fondamenti teorici. Dal 1960 al 1998 in Italia il prodotto interno lordo a prezzi costanti si è più che triplicato, passando da 423.828 a 1.416.055 miliardi di lire (valori a prezzi 1990), la popolazione è cresciuta da 48.967.000 a 57.040.000 abitanti, con un incremento del 16,5 per cento, ma il numero degli occupati è rimasto costantemente intorno ai 20 milioni (erano 20.330.000 nel 1960 e 20.435.000 nel 1998). Una crescita così rilevante non solo non ha fatto crescere l’occupazione in valori assoluti, ma l’ha fatta diminuire in percentuale, dal 41,5 al 35,8 per cento della popolazione. *
*MAURIZIO PALLANTE, “estratto” da Orientare la politica economica e industriale a creare occupazione nelle tecnologie che riducono l’impronta ecologica. Perugia, 9 ottobre 2010
Svelare la credenza del PIL
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Consumi indotti dalla pubblicità
Sprechi Consumi che non incrementano il benessere
Cosa c’è nel PIL?
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Produzione energia elettrica
tipo di impianto efficienza
centrale termoelettrica 35% centrale a ciclo combinato 55% cogenerazione diffusa (tecnicamente possibile, praticamente inesistente) 94%
Più della metà dell’energia contenuta nei combustibili viene sprecata
Fonte: Maurizio Pallante, 2006
Sprechi
Cosa c’è nel PIL?
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Stiamo vivendo la fine di un'epoca e l'inizio di una nuova. E' finita la rivoluzione industriale figlia della termodinamica mentre la finanza ha accelerato il processo di distruzione degli ecosistemi a danni dell'umanità intera. La bioeconomia e le nuove tecnologie legate a trasformazioni energetiche non inquinanti rendono le comunità autonome. La riscoperta della democrazia diretta aiuta i popoli a prendere decisioni migliori delle finte democrazie rappresentative, poiché gli eletti spesso sono solo burattini di lobbies avide e senza scrupoli. Oggi, abbiamo gli strumenti per riconoscere errori e per progredire verso una reale crescita passando per una fase storica chiamata “decrescita felice”, sviluppando la resilienza necessaria e approdare ad una società della “prosperanza”.
Cambiare paradigma culturale
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Merci e Beni • Merci che non sono beni
• Beni che non sono merci (cibo autoprodotto, scambio di conoscenze) • Aumentare l’autoproduzione di beni che non sono merci e dedicare più tempo alla comunità
Scambi
mercantili Scambi non
mercantili fondati sul dono e la reciprocità
Autoproduzione di beni e fornitura diretta di servizi alla persona
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Le merci hanno la crescita nel loro DNA
vengono scambiate con denaro
non vengono scambiati con denaro
MERCI BENI
ha senso produrne sempre di più
non ha senso produrne più del necessario
sono destinate alla vendita
non sono destinati alla vendita
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Dalle merci ai beni: qualche esempio
lo yogurt acquistato lo yogurt fatto in casa
MERCI BENI
un oggetto nuovo un oggetto riparato
la babysitter per i bambini la cura da parte dei genitori
la badante per gli anziani la cura da parte dei figli
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Decrescita del PIL: dalle merci ai beni
fanno aumentare:
Migliorano la qualità della vita!
MERCI BENI
il PIL
il consumo di risorse naturali
l’inquinamento
riducono il PIL
riducono sprechi e inquinamento
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Ricordiamo che il concetto di valore è diverso dal concetto di costo e di prezzo, esso è più sfumato e talvolta può comprenderli entrambi, infatti il valore non è legato necessariamente alla moneta, come, per l’appunto la stima dei beni pubblici. Nelle valutazioni ambientali l’obiettivo è stabilire l’impatto: negativo o positivo, infatti lo scopo è razionalizzare l’uso delle risorse. Nonostante questi concetti siano alla base di teorie economiche, ampiamente studiate nelle scuole, le istituzioni propongono la cessione e la privatizzazione proprio dei beni pubblici e demaniali, violando concetti elementari attraverso l’attribuzione di un valore monetario e regalare la gestione di questi beni alle SpA, tramite il ricatto e l’invenzione dell’economia del debito.
La stima e il valore
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La relazione che intercorre fra economia e metodi di stima sta nel fatto che mentre l’economia è nata per gestire la “casa comune”, i criteri estimativi sono il frutto di una credenza, una religione secondo cui ogni bene deve essere sfruttato, consumato, rubato, eroso, sottratto per un interesse privato, anziché limitarsi alla gestione condivisa delle “risorse comuni”. E fino ad oggi l’economia è cresciuta solamente con criteri estimativi quantitativi e non qualitativi. I risultati sono visibili al mondo intero, anziché perseguire il reale benessere degli individui si persegue l’avidità di pochi trasmettendo i non valori della competitività sia a scuola che nelle università.
La stima e il valore
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Le tecnologie • Riuso e riciclo totale delle materie prime seconde
• Eco-efficienza energetica, cancellare gli sprechi in edilizia e autoprodurre il necessario (sufficienza) con fonti alternative (smart grid, rete intelligente che scambia l’energia autoprodotta)
• Mobilità intelligente: diffusione dei mezzi elettrici (prima a piedi, poi in bici e poi coi mezzi pubblici)
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• Partecipazione al processo decisionale della politica
• Democrazia diretta e partecipativa
• Trasparenza e conoscenza degli strumenti politici: Piani pluriennali dei lavori pubblici, Bilancio comunale “esplicato”, Piano Esecutivo di Gestione (PEG) e società che gestiscono i servizi pubblici locali
• Adeguare la Pubblica Amministrazione alla comunità secondo il nuovo paradigma culturale: trasparenza, partecipazione, uso razionale delle risorse e prendersi cura dei beni comuni
Informazione e partecipazione
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• Governo etico del suolo, ribaltare il paradigma obsoleto della rendita urbana con nuovi indicatori (beni comuni: acqua, energia, internet, cibo)
• Organizzare la città col principio dell’auto sufficienza e della sussistenza escludendo le tecnologie inquinanti ed energivore
• Pensare e attuare la sovranità alimentare, produrre e consumare per la città (filiera corta)
• Promuovere, valorizzare e tutelare il saper fare locale (artigianato)
• Pensare la sicurezza urbana (rischio sismico), conservazione degli edifici storici e pubblici
Città, territorio e insediamenti
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• Adattarsi ai cambiamenti con creatività e partecipazione
• Assumere un atteggiamento flessibile rispetto alle risorse del territorio
• Studiare, cercare, valutare
• Programmare e mettere in pratica
Sviluppare la resilienza
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• Accrescere la tecnica delle visioni
• Immaginare luoghi ideali e progettarli
• Adattare le visioni ai mezzi locali ed alle capacità individuali e collettive
Creare ed immaginare
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Fonte immagine: BRUCE LIPTON, STEVE BHAERMAN, evoluzione spontanea, Macro Edizoni 2010, pag.79
Crescere in armonia
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• Il contadino è l’uomo libero in grado di produrre tutto ciò di cui ha bisogno e compra solo poche cose necessarie, la sua economia reale è libera dai ricatti della finanza e dai capricci del mercato.
• Le tecnologie odierne consentono di ricostruire l’economia reale contadina con l’impiego dell’agricoltura sinergica e l’autoproduzione energetica con fonti alternative
• Pensare e progettare la comunità, relazioni e reciprocità
• Co-gestire i beni comuni (acqua, cibo, energia, internet)
“Civiltà contadina modernizzata”
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Portare l’agricoltura sinergica in città e progettare una rete di orti sinergici per i bisogni delle scuole primarie e dei cittadini
“Civiltà contadina modernizzata”
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Agricoltura sinergica
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Orti urbani sinergici
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“Civiltà contadina modernizzata” Progettare una rete di fattorie autosufficienti energeticamente a servizio della città. Lo schema energetico integrato è un’applicazione per una fattoria, estratto dal testo di Luciano Paoli, energie rinnovabili impieghi su piccola scala.
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Autoprodurre energia: passare dalle grandi centrali alla “generazione distribuita” con le fonti alternative.
“Civiltà contadina modernizzata”
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La contabilità pubblica non assegna valore ai beni comuni (acqua, energia, cibo, internet). Lo Stato riconosce i beni privati e pubblici ed il lavoro è lo "strumento intermedio" che tratta tali beni. E' necessario individuare un altro “ente”, la comunità, mentre lo Stato deve riconoscere e tutelare i beni comuni attraverso il valore d'uso sociale, metro non monetario. L’Amministrazione deve individuare un regolamento per riconoscere e tutelare i beni comuni. La comunità dovrà prendersi cura di questi beni e attraverso il lavoro renderli fruibili a tutti in maniera razionale e compatibile con la natura, liberi dal ricatto dei mercati e dall'avidità delle SpA.
Comunità e beni comuni
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• Agire direttamente: integrare la democrazia rappresentativa con la democrazia partecipativa e diretta
• Sviluppare la resilienza locale, creatività
• Saper interpretare il mondo e benessere psicofisico
• Autoprodurre cibo, orti sinergici, consapevolezza dei consumi, stili di vita
• Uso razionale dell’energia: prima eliminare gli sprechi
• Scambio e reciprocità: rete sociale, il valore del dono
• Mobilità intelligente
• Convivialità, cultura, sport e tempo libero
• Monete locali cioè sovrane e libere dal debito e dagli interessi
• Strategia rifiuti zero/riciclo totale
Fare comunità, la nuova società
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Cultura
Casa Editrice: “Edizioni per la decrescita Felice
• Sito Internet: www.decrescitafelice.it
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Richard Sennett L’uomo artigiano
Yona Friedman Alternative energetiche
Wuppertal Institut Futuro sostenibile
Pierre Rabhi Manifesto per la terra e per l’uomo
Cultura
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Centro Nuovo Modello di sviluppo Guida al consumo critico
Anna Villarini, Giovanni Allegro Prevenire i tumori mangiando con gusto
Cultura
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Grazie!
“L'utopia è come l'orizzonte: cammino due passi, e si allontana di due passi. Cammino dieci passi, e si allontana di
dieci passi. L'orizzonte è irraggiungibile. E allora, a cosa serve l'utopia? A questo:
serve per continuare a camminare."
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