Wegner

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Da Wegner ai nostri giorni

Tettonica a Zolle

La deriva dei continenti è una teoria geologica secondo la quale i continenti si muoverebbero l'uno rispetto all'altro.

Il 6 novembre del 1912 egli presentò le sue prime ipotesi sulladeriva dei continenti

Wegener spiegava questi fenomeni di "deriva" dei continenti descrivendo le terre emerse come enormi "zolle" di Sial] che galleggiavano su una superficie anch'essa solida ma molto più malleabile, il Sima.

Ciò che mancava all' attenta osservazione di Wegener era una spiegazione di come tutto ciò fosse avvenuto e di quale fosse il "motore" in grado di spostare i continenti.

1) Geografiche: i margini dei continenti combaciano (Sud America – Africa occidentale)

Punti di forza della teoria

“Perché deve essere un evento così eccezionale, perché non si è mai verificato prima?”

geologiche: lungo la costa occidentale del Sudamerica e quella orientale africana ci sono le stesse rocce.

Geologiche

Già Darwin con il suo viaggio sul “Beagle” aveva riscontrato resti di fossili, in particolare un piccolo rettile simile ad un piccolo coccodrillo, e di una

pianta sia in Brasile che in Sudafrica risalenti a più di 65 milioni di anni.

Paleontologiche

strati di tilliti (depositi rocciosi di origine glaciale), tra loro contemporanei (tra i 220 e i 300 milioni di anni fa) erano presenti sia in Africa meridionale che in Sudamerica, India e Australia, e sotto di essi si trova roccia in posto, striata e solcata.

Paleoclima

E' improbabile che il rettile avesse nuotato da un continente all'altro attraverso l'oceano o che la pianta fosse volata da un continente all'altro (teoria errata dei Ponti continentali, cioè delle ipotetiche terre emerse che avrebbero collegato i due lembi di costa!

La presenza di uguali fossili e rocce su questi continenti indicava che le terre emerse in epoche passate dovevano essere unite tra loro.

I continenti non sono sempre stati nella posizione in cui li troviamo oggi. Le “zolle” si muovono tra loro avvicinandosi, allontanandosi o scorrendo le une rispetto alle altre.

Concludendo con Wegner…

Il punto debole dell'impalcatura della teoria di Wegener era l'incertezza delle forze motrici, come egli stesso ammette: " il Newton della teoria della deriva non è ancora apparso ….E' probabile che la soluzione completa del problema delle forze motrici sia ancora lontana a venire, perché significa districare un groviglio di fenomeni interdipendenti in cui spesso è difficile distinguere la causa dall'effetto" .

Punto debole della teoria di Wegner:

il geologo inglese Arthur Holmes (1890 - 1965) che attorno al 1930, proponendo un meccanismo per il movimento dei continenti molto più plausibile di quello avanzato da Wegener, contribuì notevolmente a rafforzare considerevolmente l'ipotesi della deriva dei continenti.

Bisognerà aspettare…

Holmes ipotizzò che il "motore" della deriva dei continenti potessero essere i moti convettivi all’interno del mantello.

Si arriverà nel 1960 alla formulazione della teoria della Tettonica a placche da parte di Hesse.

Durante la II guerra mondiale Hess comandò una nave da trasporto dotata di sonar, uno strumento nuovo per l'epoca che gli permise di studiare i fondali oceanici.Potè così mostrare la topografia dei fondali: dorsali oceaniche, fosse, un mondo inesplorato, tutt’altro che monotono.

« I continenti non avanzano attraverso la crosta oceanica spinti da forze sconosciute. Al contrario, essi viaggiano passivamente sul materiale dell’astenosfera che arriva in superficie alla cresta della dorsale e poi se ne allontana spostandosi lateralmente.

“Su questa base la cresta della dorsale medio - atlantica dovrebbe avere solo sedimenti recenti. ”

A supportare tale teoria le nuove indagini oceanografiche condotte trainando una nave con magnetometro.

Si è visto che muovendosi dalla dorsale oceanica verso il continente le rocce mostrano magnetizzazioni delle rocce alternate.

1ªProva: campo magnetico

E’ noto infatti che la lava raffreddandosi assume orientamento magneticho del momento in cui solidifica.

Vista l’alternanza diretta e inversa nei tempi geologici del campo magnetico, questa è rimasta registrata nelle rocce e fornisce una prova della loro età e del loro movimento.

Lo sviluppo di strumentazioni sismiche e l'uso mondiale di strumenti per la registrazione dei terremoti (sismografi) ha permesso agli scienziati di osservare che i terremoti tendono ad essere concentrati in certe aree, in prevalenza lungo le fosse oceaniche e le dorsali in espansione.

2ªProva: Oggi ….

La litosfera (crosta + parte mantello sup.) è suddivisa in una decina di placche tettoniche; queste placche si possono paragonare a zattere che "galleggiano" sullo strato immediatamente sottostante del mantello sup. chiamata astenosfera.

Le zolle tettoniche, a causa dei moti convettivi del mantello, si possono muovere sopra l'astenosfera e collidere, scorrere l'una accanto all'altra o allontanarsi fra loro.

Per tale motivo, nel corso della storia della terra, l'estensione e la forma di continenti ed oceani hanno subito importanti trasformazioni.

Teoria della tettonica a placche oggi