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CASE IN PAGLIA come la storia ci insegna a costruire il futuro Selva di Progno - 4 marzo 2017 Intervengono: Antonia Strigher, studiosa di cultura locale cimbra Arch. Nicola Preti, progettista di Case da Coltivare Claudio Gaiga, Impresa edile Claudio Gaiga Edilizia Innovativa

Case in paglia: come la storia ci insegna a costruire il futuro

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CASE IN PAGLIA come la storia ci insegna a costruire il futuro

Selva di Progno - 4 marzo 2017

Intervengono: Antonia Strigher, studiosa di cultura locale cimbra Arch. Nicola Preti, progettista di Case da Coltivare Claudio Gaiga, Impresa edile Claudio Gaiga Edilizia Innovativa

Storia delle case della Lessinia Antonia Stringher

LE ABITAZIONI DEI COLONI CIMBRI In questa prima parte partiremo col prendere in considerazione le prime abitazioni dei coloni cimbri, scesi in Lessnia dalla Baviera e dal Tirolo subito dopo il Mille con il compito di disboscare la faggeta onde creare pascoli per le greggi per alimentare il mercato della lana, così fiorente nella città di Verona. “Zimber” così essi si definivano, ovvero boscaioli, artigiani del legno - Si stabilirono nella foresta e là costruirono “ de huttan” le loro prime dimore

“Hutte”costruita con sistema “ pit inkastranholtz” o “Blockbau”, consta di un unico locale dove coabitano persone e animali. Fango e sterco chiudono le fessure.Il tetto è costituito da “stikanbasan, stroube.

Esempio di hutte con sistema blockbau – il fuoco era al centro, circondato da pietre e il fumo usciva dalla porta.

Da quelle prime abitazioni si passò via, via, ad abitazioni di muro, legno, coperte di paglia. ( doc 1407) Nacquero così le contrade, piccoli agglomerati sparsi sul territorio che rispondevano alle esigenze dei Cimbri. L’architettura della Lessinia presenta varie tipologie che risentono delle risorse naturali del territorio; in Lessinia centr. e occ. dominò la pietra, il lastame, ( pietra di Prun – Rosso Ammonitico) mentre in Lessinia or. si costruì con sassi di vajo o di torrente, i tetti coperti a coppi fatti con argille presenti in loco o in paglia. A Giazza vi erano due fornaci; quella presente in contrada Sichilj ce la ricorda Il top. “ Zichel “ = mattonaia. In Lessinia centrale e occ. erano di pietra pure i tetti delle abitazioni ma non delle “tede” che erano di paglia. Ciò permetteva al fieno di “respirare” e quindi mantenersi sano.

I Gauli – tipica contrada della Lessinia or. – disposizione a schiera dove si alternano case, stalle, fienili.

Val di Revolto - Contrade Ercoli e Eiban

Pareti divisorie in “graitz” Baito Mandrielo - graitz con virgulti di nocciolo.

Parete divisoria in canel ( canna palustre) intonacata a calce. Solai di legno.

Kalach-gruabe ( Calcara) manufatto in cui venivano cotti I sassi calcarei per ricavare la calce.

Laboriosa tecnica per spaccare i sassi e renderli idonei alla costruzione.

Lessinia orientale - casa/stalla /fienile,riunite in un unico corpo.

Campofontana Contrada Pelosi La casa del Cavra

Giazza - 1938 Tipica casa cimbra

Giazza – edifici alti tre/quattro piani con tetti di coppi un tempo prodotti con argille rosse del luogo

Tetti di paglia Costruiti completamente in legno e paglia; pure il materiale per legare e i chiodi, erano di legno. I Cimbri preferivano la paglia di segale molto resistente, lunga e sottile. Questo cereale, poco esigente e amante dei terreni magri, cresceva bene sulla nostra montagna. Molte famiglie lo seminavano principalmente per questo scopo e secondariamente per il chicco ( pane nero) La trebbiatura, effettuata spesso su aie ben levigate con sterco di vacca, ( Lessinia orientale) veniva fatta con estrema cura affinché non rimanesse nemmeno un chicco che potesse attirare uccelli e topi con conseguenze immaginabili. Un tetto di paglia di segale durava 30/40 anni senza fare grandi manutenzioni .

Canna palustre Segala

Trivelle attrezzo per legare le “faje” “ Sichal” falcetto per tagliare la segala

Tetto di paglia – connessione fra travi con chiodi di legno detti “bironi” – i più idonei erano di “dase de pesso”(abete rosso) lunghi circa 30 cm con diametro di 3 ca. Questo legno era molto resistente, manteneva le dimensioni e non veniva intaccato dai tarli. Il foro veniva fatto con apposita trivella e un po’ di sbieco.

Roverè – costruzione tetto di paglia – spessore 20 cm Talvolta la pendenza è di 40°/ 60°

Interno tetto di “teda” formato da laste di Rosso Ammonitico e falde di paglia o canna palustre.

Ingloriosa fine di un tetto di paglia coperto da lamiera

C.da Sellette – Stalla/teda coperta a Paglia Fine ‘800

Campofontana – contrade Tebaldi e Roncari Primi ‘900

Nelle case con tetto di paglia il fumo usciva da un’apertura sul muro.

Lobbia – Piccola stalla- fienile Ancora visibile la copertura a paglia

Stalletta per capre coperta a paglia

Baito Malera di Sotto 1941 Metà corpo coperto a paglia e metà in lastre di Rosso Ammonitico. Baito Malera di Sotto oggi Fino all’800 i baiti degli alpeggi erano di legno e coperti a paglia. Spesso, per incuria dei conduttori o causa fulmini andavano a fuoco.

Baito Parparo di Sotto 1941 Il tetto andò a fuoco nel 1954

Contrada Masetto – “bella teda” un tempo coperta a paglia.

Boscochiesanuova - ghiacciaia con tetto di paglia Selva di Progno – barco per il fieno con tetto mobile; un tempo erano di paglia

Favo per api con segala e scorza di nocciolo

Boscochiesanuova – C.da Beccherli

Particolare del tetto di lastre – le piccole scanalature e le quintane poste sopra la giuntura delle lastre garantiscono un’ottima tenuta dagli agenti atmosferici

Boscochiesanuova – C.da Valbusa

Velo – contradina dei Funfi

Contrada Roste – situata negli alti pascoli

Contrada Roste bel portale corredato di pendanel in Rosso ammonitico

Particolare delle tipiche finestre a “sguanso”

Contrada Roste – interno della stalla

Roverè – Stalla del Modesto – particolare costruzione con lastre di Rosso Ammonitico posizionate a “cortel” e connesse agli angoli con la tecnica del “ blockbau”

Giassara attigua alla stalla del Modesto a due porticine una per l’immissione delle lastre di ghiaccio, l’altra per estrarle.

Baito della Porcarina – 1535 In origine sul retro vi era il baito accorpato poi alla casara

Malga Buse di Sotto – porcile e pollaio con lastre a “cortel”.

Maregge – baito e giassara

Giazza –Sagar-ruan – La casa degli affreschi

Progettare con la paglia in Lessinia Nicola Preti

“La riduzione o l’aumento di circa il 40% dell’anidride carbonica presente nell’atmosfera potrebbe innescare reazioni responsabili dell’evoluzione o involuzione delle ere glaciali” Svante Arrhenius Premio Nobel per la Chimica 1903

Grossglockner (Austria)

Il clima è cambiato: gli effetti

Edifici e cambiamento climatico

Gli edifici consumano il 40% dell’energia globale ed emettono un

terzo dei gas a effetto serra.

Il settore delle costruzioni ha il potenziale più alto per regolare a

lungo termine l’effetto serra.

Gli edifici hanno un ciclo di vita lungo, e per questo le costruzioni di oggi influenzeranno le

emissioni di gas serra dei prossimi anni.

Ridurre le emissioni degli edifici porta benefici economici e sociali.

Fonte: Mappatura delle emissioni di Indianapolis, Arizona State University, Purdue University, Hestia Project 2012

Cambiamento climatico: la temperatura nel 1880

Cambiamento climatico: la temperatura nel 2015

Concentrazione di PM 2,5 a fine gennaio 2017

Inquinamento interno degli edifici

L’istituto tedesco Passiv Haus ha analizzato per due anni i livelli di VOC (composti organici volatili) di una casa passiva fatta in mattoni e isolata con cappotto in polistirene.

Inquinamento interno degli edifici

Il risultato: il livello di pentano, una sostanza tossica presente nel polistirene, è più alto dei livelli consentiti. L’edificio è in classe A, ma è nocivo per la salute.

Inquinamento interno degli edifici

Perché progettare con la paglia?

La paglia è lo stelo della pianta morta dei cereali. Ha una composizione chimica simile al legno.

Il fieno invece è erba verde essiccata. Esso tende a deperire facilmente.

PAGLIA FIENO ≠

Perché utilizzare la paglia?

SOSTENIBILITÀ La paglia è un prodotto naturale rinnovabile annualmente, scarto dell’agricoltura. La Gran Bretagna ne produce un surplus di 4 milioni di t. ogni anno. EFFICIENZA ENERGETICA ED EMISSIONI DI GAS SERRA Più del 50% dei gas serra è prodotto dall’industria di costruzioni. Se i 4 milioni di t. di paglia in eccesso fossero imballati e utilizzati localmente per la costruzione, potremmo edificare almeno 450.000 case di 150 mq/anno. La costruzione in balle di paglia può causare una netta riduzione dell’emissione di gas serra.

Perché utilizzare la paglia?

BASSO RISCHIO INCENDIO I muri in balle di paglia intonacati presentano un minor rischio di incendio dei muri tradizionali eretti con strutture di legno. Diverse prove di laboratorio hanno mostrato che un muro di paglia intonacato resiste 90 minuti al fuoco.

Perché utilizzare la paglia?

RESISTENZA SISMICA Le case in paglia sono più sicure rispetto alle abitazioni in laterizio o calcestruzzo. Avendo una massa inferiore, il materiale risente meno delle sollecitazioni del terreno e la sua deformabilità e flessione consente l’assorbimento delle accelerazioni e vibrazioni, riducendo la possibilità di fratture.

Perché utilizzare la paglia?

UN AMBIENTE SANO PER VIVERE La paglia è una sana alternativa ai materiali moderni. Vivere tra muri di paglia può migliorare la qualità dell’aria che respiriamo, perché a differenza di molti materiali moderni, non emette sostanze nocive come la formaldeide. Inoltre si tratta di un materiale traspirante che contribuisce a tenere fresca l’aria all’interno della costruzione. UNA CASA PIÙ ECONOMICA Anche sul fronte dei costi, rispetto a un edificio tradizionale il risparmio è di circa il 30%. Mediamente si va dai 1.100 €/mq a 1.400 €/mq.

Confronto tra paglia e materiali tradizionali

Edifici costruiti in paglia oggi

1970: Primo ampliamento in cemento e laterizio

1900: Costruzione in pietra e legno

2016: Secondo ampliamento in legno e paglia

Il cantiere di una casa in Lessinia

Obiettivi del progetto Utilizzo di materiali locali Sostenibilità Antisismica Durevole Naturale

Copertura

Muratura in paglia

Rivestimento esterno del muro in paglia

Intonaci interni

Domande frequenti al costruttore Claudio Gaiga

C'è pericolo di topi e ratti?

NO La paglia è lo stelo vuoto delle piante dei cereali e, a differenza del fieno, non contiene cibo che attrae animaletti pelosi. Una volta intonacati i muri di paglia ai topi non sembrano diversi da qualunque altro muro. Se intonacate i vostri muri di paglia con calce/argilla e fate la manutenzione, non ci saranno buchi per invitarli ad entrare o spazi dove possano vivere. (fonte: Barbara Jones, Costruire con le balle di paglia, Terra nuova edizioni)

È possibile riparare i muri di paglia?

SI Non soltanto è possibile ma anche molto facile! La parte più difficile è fare un buco nella paglia. Per farlo si usa un martello da carpentiere (dalla parte per strappare i chiodi) o un piede di porco, e semplicemente si strappa la paglia. L'esperienza ha dimostrato che se una parte di un muro si bagna, l'umidità rimane sorprendentemente ferma nello stesso punto. Non tende a diffondersi nella paglia e la parte bagnata può essere rimossa e sostituita. (fonte: Barbara Jones, Costruire con le balle di paglia, Terra nuova edizioni)

Posso utilizzare la paglia per fare un ampliamento alla mia casa?

SI Dovete considerare attentamente l'assestamento e non collegare i muri della casa originaria ai muri dell'ampliamento prima che questi ultimi siano stati compressi. Potete anche fare un ampliamento alla vostra casa di paglia semplicemente tagliando il foro per una porta. Alcune famiglie hanno spinto i figli a costruirsi nuovi spazi appena raggiunta l'età adatta! (fonte: Barbara Jones, Costruire con le balle di paglia, Terra nuova edizioni)

Che altro si può costruire con la paglia?

SCUOLE, UFFICI, MAGAZZINI, CAPANNONI La paglia è stata utilizzata per molte cose. A parte case, studi, uffici e spazi comuni, la paglia è stata utilizzata per costruire scuole, magazzini, fienili e stalle, studi di registrazione, centri di meditazione, barriere acustiche per aeroporti e autostrade, depositi alimentari e fattorie. (fonte: Barbara Jones, Costruire con le balle di paglia, Terra nuova edizioni)

Grazie per l’attenzione

Antonia Stringher Nicola Preti

Claudio Gaiga

CASE IN PAGLIA come la storia ci insegna a costruire il futuro

Selva di Progno - 4 marzo 2017