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Palazzo di Giacomo Mattei Studenti: Leonetti Ugo Marini Duccio Marsecane Mirko

Analisi piazza Mattei

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Palazzo di Giacomo MatteiStudenti:

Leonetti UgoMarini Duccio

Marsecane Mirko

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1574, Du Perac

Isola Tiberina

Teatro

Marcello

Circus

Flaminius

1748, G. B. Nolli

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Le preesistenze romane Il Circus Flaminius: L'antica area occupata dal

circo sorgeva tra l'odierna via del teatro di Marcello, piazza Cairoli, via del portico di Ottavia e le rive del Tevere. Venne inaugurato nel II sec. a. C.

Il Portico d’Ottavia: costruzione

porticata che circondava i templi di Giunone Regina e di Giove Statore. I resti attualmente visibili appartengono ad una radicale ricostruzione dell'epoca di Settimio Severo.

Il Portico di Filippo: fu eretto nel

29 a.C. da L. Marcus Philippi. Si affianca al Portico d’Ottavia. Entrambi i portici sono successivi al portico di Metello.

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Le preesistenze romane in relazione con l’isola Mattei: il teatro di Balbo

Il ritrovamento della Forma Urbis

permette di ricostruire la

configurazione del sito occupato dal

complesso Balbi e composto dal

teatro e dal criptoportico adiacente.

L’isola Mattei venne nel tempo

rimaneggiata tanto da far perdere le

tracce del teatro, ma ha lasciato

inalterata la trama viaria

precedente.

Il teatro di Balbo era uno dei

tre teatri di Roma antica, il più

piccolo ma anche il più

elaborato dal punto di vista

decorativo. Costruito nel 13 a.C.

da Balbo, amico e banchiere di

Augusto.

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Il RioneIl Rione Sant’Angelo, il rione più piccolo di Roma, prende il nome dalla

piccola chiesa di Sant’Angelo in Pescheria. In origine si chiamava

Sant’Angelo Pescivendolo per via del vicino mercato ittico situato sotto le colonne del portico di Ottavia.

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Il Ghetto

In tutto il Rione, occupa una posizione importante il Ghetto.

Il popolo ebraico è presente a Roma dall’epoca di Pompeo ma il vero autore

del Ghetto è Paolo IV Carafa che vuole separare le abitazioni degli ebrei da

quelle dei cristiani circoscrivendo la zona con un muro a 3 porte: Piazza

Giudea, Sant’Angelo e S. Gregorio.

Nel 1586 Papa Sisto V amplia il ghetto verso il Tevere e nell’Ottocento Leone

XII ingrandisce ulteriormente l’area inglobando il nuovo braccio tra Via della

Reginella e Via di Sant’Ambrogio fino a Piazza Mattei.

Nel 1848 Pio IX ordina di abbattere il muro ed i portoni ma, solo dopo il 1870,

con l’apertura dei lungotevere, il ghetto viene abolito.

Nel 1888, con il nuovo PRG, la maggior parte dei vicoli e degli edifici vengono

demoliti.

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L’isola Mattei

1 e 5: Palazzo di

Giacomo Mattei

2: Palazzo di

Ludovico Mattei

3: Palazzo di

Alessandro Mattei

4: Palazzo Mattei di

Giove

6:Palazzo aggiunto

ad imitazione di

palazzo Mattei

Paganica

7: Piazza Mattei

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Palazzo di Giacomo Mattei

Il palazzo di Giacomo in realtà è costituito da due edifici:

quello al civico 19, il più antico, risale alla fine del

Quattrocento ed è caratterizzato da un portale in marmo

bianco, con lo stemma Mattei, che immette in uno

splendido cortile con due ordini di arcate e loggia ed una

scalinata di pregio. Il palazzo è ricordato nel 1495 come

"casa di Domenico Mattei" ma fu poi ristrutturato dal

nipote Giacomo Mattei a metà del Cinquecento, che

realizzò una facciata unica unendo anche l'altro suo

edificio, al civico 17, che porta la firma di Nanni di

Baccio Bigio.1853 1872

1900

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La famiglia Mattei La fontana delle tartarugheLa famiglia Mattei appartenne al più antico

nucleo del patriziato romano. Aveva per

blasone uno scaccato di argento e di azzurro

alla banda d'oro attraversante. L'aquila fu

aggiunta nel ramo di Giove solo

successivamente al matrimonio di un Mattei

con la famiglia Gonzaga di Novellara

(1595).

I primi Mattei costruirono il loro palazzetto,

in prossimità del ponte Cestio sull'isola

Tiberina. Il palazzetto aveva funzione di

controllo, perché la Gens Mattheia detenne

sin dal 1271 e fino alla sua estinzione, la

delicata carica di Guardiano dei ponti e delle

ripe in Sede Apostolica vacante. Tra i secoli

XIV e XV rami della famiglia con Giacomo

di Matteo e Ludovico suo figlio, grazie a

un'intensa attività mercantile e creditizia, si

trasferirono nel rione Sant'Angelo su un

ampio comprensorio dell’isola Mattei.

Il 28 giugno 1581 un documento

redatto dai "Diputati sopra le

fontane" dava comunicazione della

costruzione di una fontana nella

piazza Mattei ad opera di Taddeo

Landini. La fontana fu costruita

tra il 1581 ed il 1584 da Taddeo

Landini su disegno di Jacopo Della

Porta. Le bronzee tartarughe

vennero aggiunte nel 1658 dal

Bernini, durante i lavori di

restauro voluti da papa Alessandro

VII.

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Palazzo di Giacomo Mattei: raccolta fotografica

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Eidotipo

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Bibliografia

www.icbsa.it, Istituto per i Beni Sonori ed Audiovisivi

Le Piante di Roma, Frutaz A.P., Ist. Nazionale di studi romani, Roma, 1962

Guide Rionali di Roma - rione XI S.Angelo, C. Pietrangeli, Fratelli Palombi Editori, Roma, 1984, pag. 54-76

La Roma del ghetto, F. Fornari, Fratelli Palombi Editori, 1984, pagg. 40-43, 47, 49