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Vesalio a Padova Cronaca di un anatomista Willy Burguet Questo intervento vorrebbe raccontare la vita, straordinaria, di Andrea Vesalio, il più grande anatomista del Cinquecento, ed evoca la città di Padova dove Vesalio ha redatto tra il 1539 e il 1542 il suo famoso trattato: La Fabrica 1 . I primi anni Andrea Vesalio nasce il 31 dicembre 1514 a Bruxelles. Viene alla luce nella capitale di un impero nascente, che sarà retto da Carlo V, nel momento in cui il fermento intellettuale del Rinascimento raggiunge le province del nord dell’Europa. La famiglia di Vesalio è originaria di Wesel, in Germania, una città a nord di Düsseldorf. Suo padre si chiama, non a caso, Andries van Wesele. Da cinque generazioni sono tutti medici e vivono nell’orbita della corte asburgica e di quella borgognona. Gli avi hanno redatto opere di medicina. Hanno lavorato alla corte di Carlo il Temerario e di Massimiliano I. Il bisnonno di Vesalio è stato rettore dell’Università di Lovanio e il padre Andries è primo farmacista dell’imperatore Carlo V 2 . Alla 1 Vesalius, Andreas: De Humani corporis fabrica libri septem. Basel, Oporinus 1543. (Sette libri sulla struttura del corpo umano, comunemente citato nel testo come: la Fabrica). 2 Vesalius, Andreas, Vons, Jacqueline, Velut, Stéphane: André Vésale: Résumé de ses livres sur la fabrique du corps humain = Andreae Vesalii Bruxellensis suorum de humani corporis fabrica librorum epitome / texte et traduction par Jacqueline Vons; introduction, notes et commentaire par Jacqueline Vons et Stéphane Velut. 1

Andrea Vesalio : Cronaca di un anatomista. Conferenza per il comitato di Liegi della società Dante Alighieri 2013

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Vesalio a Padova

Cronaca di un anatomista

Willy Burguet

Questo intervento vorrebbe raccontare la vita,straordinaria, di Andrea Vesalio, il più grandeanatomista del Cinquecento, ed evoca la città diPadova dove Vesalio ha redatto tra il 1539 e il 1542il suo famoso trattato: La Fabrica1.

I primi anni

Andrea Vesalio nasce il 31 dicembre 1514 aBruxelles. Viene alla luce nella capitale di unimpero nascente, che sarà retto da Carlo V, nelmomento in cui il fermento intellettuale delRinascimento raggiunge le province del norddell’Europa. La famiglia di Vesalio è originaria diWesel, in Germania, una città a nord di Düsseldorf.Suo padre si chiama, non a caso, Andries van Wesele.Da cinque generazioni sono tutti medici e vivononell’orbita della corte asburgica e di quellaborgognona. Gli avi hanno redatto opere di medicina.Hanno lavorato alla corte di Carlo il Temerario e diMassimiliano I. Il bisnonno di Vesalio è statorettore dell’Università di Lovanio e il padre Andriesè primo farmacista dell’imperatore Carlo V2. Alla1 Vesalius, Andreas: De Humani corporis fabrica libri septem. Basel, Oporinus 1543. (Sette libri sulla struttura del corpo umano, comunemente citato nel testo come: la Fabrica).2 Vesalius, Andreas, Vons, Jacqueline, Velut, Stéphane: André Vésale: Résumé de ses livres sur la fabrique du corps humain = Andreae Vesalii Bruxellensis suorum de humani corporisfabrica librorum epitome / texte et traduction par Jacqueline Vons; introduction, notes et commentaire par Jacqueline Vons et Stéphane Velut.

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famiglia di Vesalio non mancano dunque né i beni, néle relazioni, né una lunga e stimata esperienza nelcampo della medicina.

La sua infanzia si svolge a Bruxelles, in rue del’Enfer, dove il padre gestisce una farmacia.Quest’ultima si trova nel quartiere dei Minimes, nonlontano dal Galgenberg (il monte della forca), dovesorge adesso il Palazzo di Giustizia. Il giovaneVesalio vi scopre i suoi primi cadaveri, quelli deicondannati all’impiccagione. Ha sedici anni quandoviene iscritto a un istituto di Lovanio (PedagogiumCastri), una specie di liceo classico dove impara unlatino perfetto e anche il greco.

Nel 1533, a diciannove anni, decide di studiaremedicina come i suoi avi, e si iscrive alla Facoltàdi Medicina di Parigi, più rinomata di quella diLovanio. Cominciano così gli anni del baccalaureato,che tuttavia – come si vedrà – non potrà conseguireper cause “di forza maggiore” (non ha dunque maifrequentato l’Università di Montpellier,contrariamente a quanto sostenuto da alcuni).

Parigi, Ippocrate, Galeno e gli altri

Parigi, a quell’epoca, è ancora serrata nellemuraglie di Filippo Augusto, sulla riva sinistra, edi Carlo V, sulla riva destra. La Facoltà di Medicinasi trova nel Quartier Latin, in rue de la Bûcherie, di frontea Notre-Dame, un luogo dove si scaricano i tronchisegati. I corsi si fanno in latino, all’epoca lalingua comune e obbligatoria dei letterati e deglistudenti in tutta Europa. Nel 1536,significativamente, Vesalio latinizza il suo nome ecognome. Verrà d’ora in poi chiamato AndreasVesalius.

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I corsi del baccalaureato coprono l’arco diquattro anni e affrontano le materie tradizionali:anatomia, fisiologia, igiene, botanica, farmacia echirurgia. L’insegnamento di queste discipline èsempre basato sulla lettura (lectio) di testi degliantichi (opere di Ippocrate, d’Aristotele, di Galenoe dei medici arabi), testi che vengono commentati ediscussi (questiones et disputationes)3. Si leggono tral’altro brani del Corpus ippocraticum, una compilazionedi circa settanta trattati di medicina della Greciaantica. Ippocrate di Kos (460-377 circa a.C.) pensache il corpo umano sia composto di quattro umori:trasposizione organica dei quattro elementifondamentali di Empedocle (490- 435 circa a.C.),acqua, terra, aria e fuoco. Le malattie, diconseguenza, sarebbero causate da un qualsiasisquilibrio interno dell’organismo tra quattro umori:il sangue, la flemma, la bile gialla e la bile nera.Questa teoria si sarebbe imposta nel pensiero medicofino agli anni di Pasteur.

All’università si dà soprattutto risalto ai testidi un altro medico greco, Claudio Galeno (131-201),stabilitosi a Roma durante il regno di Marco Aurelio,ma che era nato a Pergamo e aveva studiato adAlessandria d’Egitto. Il corpus tramandatoci da Galenoammonta a oltre 500 trattati di medicina, di farmaciae d’anatomia. Vengono ancora oggi chiamati “galenici”i farmaci preparati di volta in volta dal farmacistasu ricetta del medico.

Quando Vesalio arriva a Parigi, le teorie diGaleno vanno per la maggiore. Si pubblicano nuoveedizioni delle sue opere, come quella stampata perl’appunto a Parigi nel 1530 (Metodus medendi de morbis3 La pratica della dissezione è invalsa soltanto a partire dal Trecento e nelle condizioni descritte in seguito. L’insegnamento pratico della medicina clinica al capezzale del malato comincia soltanto nel Cinquecento a Padova con Giovanni Battista da Monte.

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curandis libri quatuordecim). Sul frontespizio di questotrattato spicca una raffigurazione religiosa: Cristobenedicente un pustoloso. Galeno non era cristiano mavedeva nella natura l’opera di un creatore4. La Chiesaeleggerà pertanto i suoi testi a dottrina ufficiale.Sarà proprio Vesalio il primo a confutare la suainfallibilità.

Si leggono anche i libri scritti dai medici delmondo arabo tra l’850 e il 1200. Si trattaprincipalmente dei persiani al-Razi (850-925) eAvicenna (980-1037), nonché di Abulcasis (936-1013),di Avenzoar (1101-1162), d’Averroè (1126-1198) e diMaimonide (1135-1204), che erano vissuti in Spagna.Le loro opere erano conosciute in Europa attraversole traduzioni in latino di Costantino l’Africano(1015-1087)5, un medico cristiano nato a Cartagine,che si era trasferito a Salerno6.

Nel periodo in cui Vesalio giunge a Parigi, iprofessori di medicina sono prima di tutto degliumanisti e degli ellenisti. È per l’appunto il casodi due docenti di Vesalio: Johann Günther vonAndernach (1487-1574) e Jacques Dubois (1478-1555).Quest’ultimo, il cui cognome è stato latinizzato inJacobus Sylvius, ha insegnato le lingue classicheprima della medicina7. Si è impegnato a tradurre itesti di Galeno dal greco in latino. È un “galenista”irriducibile. Sarà più tardi il principale avversario4 Cuir, Raphael: The development of the study of anatomy from the Renaissance to Cartesianism: da Carpi, Vesalius, Estienne, Bidloo. Lewiston, NY [u.a.]: Mellen 2009, p. 82.5 Un altro traduttore, spesso citato, è Gerardo da Cremona (1114-1187), un italiano che si era trasferito a Toledo e che, tra i vari, ha tradotto Il canone della medicina di Avicenna. 6 La scuola di Salerno ha conosciuto il suo apice all’inizio del primo millennio. È conosciuta attraverso il poema didattico-didascalico Regimen Sanitatis Salernitatum, che elenca i precetti d’igiene elaborati da questa scuola.7 Da non confondere con Franciscus Sylvius, professore a Leida nel 1658, che ha scoperto la scissura e l’acquedotto cerebrali eponimi.

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di Vesalio, che avrà osato contestare le affermazionidi Galeno.

L’insegnamento parigino, scolastico e dogmatico,non soddisfa Vesalio. I corsi d’anatomia, a suoparere, dovrebbero essere completati con sedute didissezione. Ma queste sono poco frequenti e di scarsaqualità. Si dissezionano perlopiù animali e, soloraramente, cadaveri.

Anatomia e dissezione

Fin dall’antichità dissezionare un corpo umano èstato considerato una profanazione. Si dissezionanopiuttosto gli animali. Aristotele (384-322 a.C.) loraccomanda nel suo trattato di anatomia comparata Sulleparti degli animali8. I cadaveri non si sottopongono adissezione, salvo in Egitto, sotto il governo delladinastia tolemaica. Questi discendenti di AlessandroMagno, in effetti, autorizzano per cinquant’anni ladissezione (e persino la vivisezione) dei prigioniericondannati a morte.

Un medico greco, Erofilo d’Alessandria (330-250circa a.C.), formatosi sull’isola di Kos, è il primoa realizzare queste autopsie. A Parigi, in rue desSaints-Pères, sugli edifici della Facoltà di Medicina, èrappresentata in un medaglione la prima dissezione diErofilo. Descrive, tra l’altro, il sistema nervosocentrale (ancora oggi si dice “torculare” diErofilo). Le sue opere sono purtroppo andate perdutenell’incendio della biblioteca di Alessandria, nel 48a.C. Anche Galeno pratica la dissezione, ma soltantosu animali (scimmie e porci)9. Erroneamente, ritieneche questi dati siano validi per l’anatomia umana.8 Cuir, Raphael: The development of the study of anatomy from the Renaissance to Cartesianism : da Carpi, Vesalius, Estienne, Bidloo. Lewiston, NY [u.a.] : Mellen 2009,p 66.

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Niente dissezioni umane dunque nell’antichità,salvo quelle fatte da Erofilo. Niente dissezioni daparte dei medici arabi. Niente dissezioni nelMedioevo. La Chiesa vietava di smembrare i corpi deidefunti. Voleva combattere una pratica curiosa, labollitura dei corpi per recuperarne le ossa eprocedere a un seppellimento differito. Era stato perl’appunto il caso del corpo di Federico Barbarossa(1122-1190), deceduto in Asia Minore durante la terzacrociata10.

Alla fine del Medioevo, tuttavia, la rigiditàdella Chiesa a questo proposito va gradualmentemitigandosi: autorizza infatti, benché conparsimonia, esami anatomici con finalità mediche, unao due volte l’anno, su cadaveri di condannati amorte, meglio se stranieri o ebrei. La Chiesa potevadifficilmente vietare del tutto la dissezione, dalmomento che promuoveva il culto delle reliquie e nepraticava la vendita.

Le prime dissezioni pubbliche di cadaveri umani,dopo Erofilo, verranno realizzate nel 1316 da unprofessore d’anatomia e di chirurgia di Bologna,Mondino de’ Liuzzi (1270-1326)11. Questa pratica siestende nel Trecento agli atenei di Montpellier(1340), di Padova (1341), di Firenze (1388) e, solopiù tardi, a Parigi (1478), la cui università è moltoconservatrice12. Le lezioni pubbliche di Mondino de’Liuzzi si svolgono rispettando un cerimonialeparticolare: il professore (lector) si accontenta di

9 Pozsgai, Mathias: Unmittelbare Vermittlung : Anatomie und Autorschaft in “De humani corporis fabrica (1543)“. In: (Zeitsprünge ; 5, 3/4) 2001 p. 25710 Carlino, Andrea: La fabbrica del corpo : libri e dissezione nel Rinascimento. Torino : Einaudi, 1994 (Piccola biblioteca Einaudi ; 622) p. XIV11 Cuir, Raphael: The development of the study of anatomy from the Renaissance to Cartesianism : da Carpi, Vesalius, Estienne, Bidloo. Lewiston, NY [u.a.] : Mellen 2009 p. 412 O’Malley, Charles Donald: Andreas Vesalius of Brussels, 1514-1564. Berkeley: Univ.of California Press 1964 p. 43

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leggere dalla sua cattedra il testo di un autoreclassico mentre un aiutante (sector), spesso unbarbiere, effettua la dissezione. Nello stesso tempoun assistente (demonstrator) indica con una bacchetta ipezzi anatomici.

Si noti che la seduta ha luogo in una sala le cuifinestre sono state aperte e che il professore rimanea una certa distanza del cadavere. Per la cronaca, ènoto che questo Mondino de’ Liuzzi si faceva a volteaiutare da una donna giovane e carina, taleAlessandra Gigliani, immortalata sul frontespizio delsuo trattato Anathomia. Questo trattato è un veromanuale di tecnica delle dissezioni. L’autore precisache le dissezioni devono svolgersi in quattro giornie soltanto nei mesi invernali (per evidenti ragionidi conservazione dei corpi). Mondino spiega cheoccorre dissecare nell’ordine l’addome, il torace, ilcranio, poi i membri, e usare di preferenza gliimpiccati perché non presentano segni di tortura némutilazioni.

Ecco la specie di lezioni d’anatomia cui Vesalioassiste a Parigi. Resta insoddisfatto di questerarissime dissezioni. Si dice che un giorno abbiaottenuto il permesso di sostituire il barbiere e cheabbia stupito il pubblico con la sua padronanza e lesue conoscenze.

D’altronde non si accontenta neppure dellelezioni. Sottrae degli scheletri al gibet de Montfaucon(la forca più bella di Parigi, quella del re, nelquartiere du Marais) e dissotterra i cadaveri nelcimitero degli Innocenti (il camposanto più grande diParigi nel quartiere delle vecchie Halles, un luogocircondato da edifici dove si ammucchiavano le ossafin nelle soffitte e dove, secondo la cronaca,facevano la ronda le prostitute). Vesalio racconta in

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una delle sue lettere che gli è più volte capitato difarsi quasi divorare dai cani randagi.

Nel 1536 riprende la guerra tra Carlo V eFrancesco I. Vesalio è “fiammingo”, ha stretti legamicon la corte imperiale. Deve lasciare d’urgenza laFrancia e abbandonare i suoi studi. Non potràconseguire così il suo baccalaureato. Torna aBruxelles e si trasferisce all’Università di Lovanio.Vi effettua qualche dissezione. Va di notte asganciare degli scheletri dalla forca della città epubblica in seguito una dissertazione che saràconsiderata come una tesi di baccalaureato:un’esposizione del nono libro di Razi, accompagnatada sviluppi e chiarimenti (Paraphrasis in Nonum LibrumRhazae medici arabis clarissimi ad regem Almansorem). Nonconosce l’arabo ma adatta in latino classico unatraduzione in latino medievale del libro di Razi13.

Padova, il diploma e la nomina

Vesalio ottiene così i primi riconoscimentiaccademici, ma non è ancora medico. Per laurearsi inmedicina, lascia Bruxelles nell’autunno del 1537. Laguerra con la Francia non è finita. Non può rientrarea Parigi. Decide pertanto di iscriversiall’università più rinomata dell’epoca, quella diPadova, conosciuta per la sua libertà di pensiero ela qualità dei suoi studi in medicina. Funge dauniversità per la città di Venezia che ha annessoPadova nel 1406. I padovani ammontano a 15.000abitanti, la città è circondata da muraglie e dalfiume Bacchiglione.

13 O’Malley, Charles Donald: Andreas Vesalius of Brussels, 1514-1564. Berkeley: Univ.of California Press 1964 p. 71

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Non si conoscono esattamente le attività diVesalio in Italia, durante gli ultimi mesi dell’anno1537. Scriverà più tardi: “In questo periodo curavo imalati a Venezia sotto la direzione dei più grandiprofessori”. Ha lavorato all’ospedale San Giovanni ePaolo di Venezia, all’ospedale San Francesco diPadova o ha semplicemente svolto mansioni daassistente, accompagnando i professori al letto deimalati? Non ci è dato di sapere. Comunque uno deiprofessori a cui Vesalio si riferisce è probabilmenteGiovanni Battista da Monte (1489-1551), lo stesso cheaprirà nel 1453 la prima clinica universitaria di“medicina practica” nel citato ospedale SanFrancesco.

Un dottorato richiede più anni di studio, maVesalio sta per bruciare le tappe. Si vanta dei suoianni a Parigi e a Lovanio e della sua esperienzanelle dissezioni. Ottiene che il suo tirocinio vengacosì ridotto a tre mesi. All’inizio di dicembre del1537 sostiene gli esami chiamati Tentamen e Rigorosum14

per ottenere il grado di dottore in medicina. Vieneottenuto magna cum laude il 5 dicembre 1537. L’indomani,il Senato di Venezia gli affida l’insegnamentodell’anatomia e della chirurgia con il titolo diexplicator chirurgiae15. Ha appena ventiquattro anni.

Questo titolo, explicator chirurgiae, non è tantoprestigioso quanto una cattedra di medicina interna.Lo stipendio del giovane insegnante ammonta soltantoa quaranta fiorini il primo anno (per raggiungere

14 Secondo Jacqueline Vons e Stéphane Velut l’esame comportava, in ordine, un’interrogazione preliminare, una disputatio e una tesi. Cfr. Vesalius, Andreas, Vons, Jacqueline, Velut, Stéphane: André Vésale: Résumé de ses livres sur la fabrique du corps humain = Andreae Vesalii Bruxellensis suorum de humani corporis fabrica librorum epitome / texte et traduction par Jacqueline Vons; introduction, notes et commentaire par Jacqueline Vons et Stéphane Velut. Paris: Les Belles Lettres 2008 (Science et humanisme ; 8) p. XIX15 Secondo Francesco Piovan, direttore del Centro per la storia dell’università di Padova, Vesalio viene nominato Professore di chirurgia con l’obbligo di dissezione.

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duecento fiorini quando lascerà Padova, cinque annidopo) mentre il famoso professore Giovanni Battistada Monte riceve ben mille fiorini l’anno16. Si sa che,all’epoca, gli internisti erano considerati superioriai chirurghi.

Di lì a poco, negli ultimi giorni del dicembre1537, Vesalio tiene la sua prima lezione pubblica,dissezionando il cadavere di un uomo giovane di cuiraccoglierà dopo lo scheletro per assemblarlo. Icinque anni successivi lo vedranno impegnato nelledissezioni, nell’insegnamento e nella redazione deisuoi testi d’anatomia, fra cui la celebre Fabrica.

L’Università di Padova

Prima di commentare questi testi occorre sapernedi più sulla nascita delle università alla fine delMedioevo e, in particolare, sulla storiadell’Università di Padova.

La prima università europea nasce a Bologna nel112317. Poi è il turno all’inizio del Duecento delleuniversità di Oxford nel 1214, di Parigi nel 1215, diMontpellier nel 1220, di Padova nel 122218, diSalamanca nel 123019 e di Napoli nel 123120. Nel 1222un gruppo di secessionisti dell’universitas scolarium diBologna decide di migrare a Padova. Si spostanoperché le autorità bolognesi rifiutano loro certe16 O’Malley, Charles Donald: Andreas Vesalius of Brussels, 1514-1564. Berkeley: Univ.of California Press 1964 p. 7717 Un gruppo di studiosi locali, diretto da Giosuè Carducci, la fa risalire addirittura al 1088.18 Bortolami, Sante: Studenti e città nel primo secolo dello studio padovano. In: Studenti, università, città nella storia padovana : atti del convegno Padova 6-8 febbraio 1998. Contributi alla storia dell’Università di Padova 34. A cura di Francesco Piovan … Trieste: Lint 2001 (Contributi alla storia dell'Università di Padova ; 34) p. 519 Halioua, Bruno: Histoire de la médecine. Paris: Masson 2004 p. 920 Ameisen, Jean Claude, Berche Patrick, Brohard, Yvan: Une histoire de la médecine. Paris Ed. de la Martinière 2011 p. 72

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libertates scolasticae, come il diritto di portare armi o diessere giudicati o dai professori o dal vescovo.Questo può sembrare curioso. In realtà le primeuniversità (Studium, nella terminologia medievale) nonvengono create dalle autorità civili o religiose.Tali autorità, infatti, non sempre vedono di buonocchio l’emergenza di un’élite intellettuale. Le primeuniversità non sono all’inizio né un edificio néun’istituzione ma una libera associazione trastudenti e professori formante un’universitas, cioè unacomunità di persone che hanno lo stesso scopo21. Sitratta di un processo analogo a quello dei mercanti edegli artigiani, che si raggruppano in corporazioni.Le organizzazioni studentesche sono potenti. Nonesitano a dettare le proprie condizioni e sono semprepronte a trasferirsi altrove con i muli e i lorolibri per edificare un’altra universitas.

È questo il caso della nascita dell’Universitàdi Padova, nel 1222. Arrivano tre grandi coalizionistudentesche, presiedute ciascuna da uno “studenterettore”: un gruppo francese-anglo-normanno, ungruppo provenzale e un gruppo tedesco. Sonofavorevolmente accolti e ottengono tra il 1260 e il1271 precisi statuti (statuta vera, o vecchi statuti)che definiscono i rapporti tra la corporazionestudentesca e il Comune. La vita di questi studentinon è esente da sregolatezze quali violenze, risse,gioco d’azzardo, violazioni di domicilio, stupri eperfino, nel 1310, l’invasione di un monasterofemminile. Si richiedono al vescovo licenze di portod’armi. Perciò Venezia preferirà sempre lasciare glistudenti a Padova e aprirà la propria universitàsoltanto nell’Ottocento. All’origine l’insegnamento èlimitato al diritto e alla teologia. È l’Universitas21 Bortolami, Sante: Universitates e università tra Due e Trecento. In: Gli studenti nella storia dell’Università di Padova: cinque conferenze. A cura di Francesco Piovan. Padova: Università degli Studi 2002, p. 11

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Iuristarum. Nel 1399 si apre alla medicina,all’astronomia, alla filosofia e alla retorica. Èl’Universitas Artistarum22. Nel 1493 le autorità acquistanol’albergo più bello della città, l’Albergo del Bo(così chiamato perché adibito un tempo al commerciodei bovini) per farne il cuore pulsantedell’università.

Secondo certe fonti il numero degli studenti aPadova ammonta a 18.000 studenti23. Altre fontiridimensionano tale cifra, parlando invece di 3.00024.Molti studenti sono stranieri. Lo si sa tramite i Libriamicorum, taccuini che ciascuno studente porta con sée che contengono la dedica di chi finanza gli studi,citazioni, ricordi di viaggio, miniature, messaggid’amici o testimoni, il tutto in latino. Si sonoritrovati più di 12.000 libri simili, soprattuttoappartenuti a studenti tedeschi25. Quello di JohannGeorg Volkammer, studente di medicina a Padova nel1641, mostra tra l’altro una rappresentazione delponte del Rialto disegnatagli da un compagno dicorso. Gli studenti provengono da ogni paesed’Europa. Sono raggruppati per Nationes svolgenti unruolo primario nel funzionamento dell’università.

Questo funzionamento è particolare. Alla base cisono le organizzazioni studentesche che hannoottenuto un “pacchetto” di garanzie riguardanti le22 Piovan, Francesco (consulenza di): Il Bo e I dintorni : arte e cultura all’Università di Padova. Padova: Padova Univ. Press 2011 p. 923«…; on y a vu dix-huit-mille étudiants, il n’y en a pas cinq-cents actuellement.»De La Lande, Joseph-Jérôme: Voyage en Italie : contenant l'histoire & les anecdotes les plus singulières de l'Italie & sa description : les usages, le gouvernement, le commerce, la littérature, les arts, l'histoire naturelle & les antiquités : avec des jugements sur les ouvrages de peinture, sculpture et architecture & les plans de toutes les grandes villes d’Italie. 2. éd., corr. & augm. T. 9. Paris: Dessaint 1786 p. 3824 Montesquieu: Voyages, I. Bordeaux: Gounouilhou 189425 Brizzi, Gian Paolo: Una fonte per la storia degli studenti : I “libri amicorum”. In: Studenti,università, città nella storia padovana : atti del convegno Padova 6-8 febbraio 1998. Contributi alla storia dell’università di Padova 34. A cura di Francesco Piovan … Trieste: Lint 2001 (Contributi alla storia dell'Università di Padova; 34) p. 397

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modalità di esame, l’elezione dei rettori, leretribuzioni dei docenti e il diritto di scegliere iprofessori. Gli studenti vengono esaminati da unpreciso collegio: il Collegium Iuristarum per lagiurisprudenza e il Collegium Artistarum per la medicina.I professori hanno una posizione alquanto disagevole.All’inizio vengono pagati dalla collecta degli studenti.Sono designati per un tempo limitato, cambiano spessouniversità e hanno l’obbligo di rinnovare i lorocorsi ogni anno. Il sistema è dunque molto diversodalla struttura piramidale delle università moderne,organizzate su tre livelli gerarchici: studenti,professori e rettore. Si potrebbe dire che in queltempo l’università funzionava un po’ come sognavanogli studenti del maggio ‘68. Ma la Chiesa conservavacomunque il controllo: i diplomi erano firmatisoltanto dal vescovo.

Il sistema universitario padovano sta percambiare. Le organizzazioni studentesche perdono apoco a poco il loro potere a beneficio delle autoritàcivili e religiose, soprattutto dopo l’annessionedella città da parte di Venezia, nel 1406, e dopo laguerra della Lega di Cambrai (1509-1517). Da Veneziaarrivano i Riformatori. Nel 1560 il Senato venezianomette fine alle ingerenze studentesche nellapreparazione del “rotulo”, l’elenco annuale deidocenti.

Il Cinquecento è il secolo della Riforma e sipone il problema della libertà di religione e diopinione. Venezia si trova presa tra due fuochi: daun lato evitare l’allontanamento degli studenti conprovvedimenti troppo repressivi, e dall’altro eluderelo scontro aperto con il Papa e con l’Inquisizione.Perciò la città opta per una via di mezzo: grandiesternazioni di adesione al cattolicesimo, qualcheintervento repressivo contro chi manifestasse

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opinioni troppo eterodosse, ma nella pratica unasostanziale tolleranza.

Nel 1564 la bolla In sacrosanta di Pio IV obbligatutti gli studenti che vogliono laurearsi a unaprofessione scritta di fede cattolica. Molti studentivengono dalla Germania e sono pertanto protestanti.Venezia dovrà escogitare degli espedienti e faràfirmare i diplomi dal “Collegio Veneto artista” che,nel 1616, viene deputato a concedere la laurea “inarti” (filosofia e medicina) alli scolari poveri e altri senzaobbligo di professione di fede cattolica.

L’Università di Padova conosce il suo apice nelCinquecento, vale a dire quando Vesalio vi sitrasferisce. In quel momento le autoritàuniversitarie hanno sistemato il Palazzo del Bo, estanno per creare un reparto di medicina clinicaall’ospedale San Francesco; nel 1545 sarà inauguratoil primo giardino botanico d’Europa26 e, nel 1595, nelPalazzo del Bo sorgerà il primo teatro anatomicostabile della storia della medicina. Grandiscienziati hanno frequentato nei secoliquest’università: Andrea Vesalio, Gabriele Falloppio,Girolamo Fabrizi d’Acquapendente, Johann GeorgWirsung, Galileo Galilei, William Harvey, GiovanniBattista Morgagni, Niccolò Copernico, Francesco dellaRovere (poi Papa Sisto IV), Giovanni Pico dellaMirandola, Leon Battista Alberti, FrancescoGuicciardini, Pietro Bembo, Torquato Tasso, TommasoCampanella ed altri27. L’Università di Padova è statainoltre la prima a consegnare un titolo universitarioa una donna: Elena Lucrezia Cornaro Piscopia (1646-1684) la quale, nata da una famiglia benestante di

26 Sparisi, Giorgio, Miatello, Angelo, Malvestio, Claudio: L’Orto Botanico di Padova : tra immagine e scienza, tra natura e memoria. Castelfranco Veneto: AIDA 2012 (Les cahiers de la Revue Aidanews ; 25) p. 8227 http://it.wikipedia.org/wiki/Personalit%C3%A0_legate_all%27Universit%C3%A0_degli_studi_di_Padova (ultima consultazione: 7 aprile 2012).

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Venezia, difende con successo nel 1678 una tesi didottorato in filosofia. Ammesso che l’onore di esserestata la sede della rivoluzione scientifica possaappartenere di diritto a un singolo luogo, tale onoreandrebbe riconosciuto a Padova 28.

Nel Seicento, tuttavia, lo studio padovanoperderà la fisionomia internazionale che l’avevacaratterizzato nel Cinquecento29. Il centro deglistudi di medicina si trasferirà nei paesi del NordEuropa, tra cui i Paesi Bassi e, in particolare,presso l’Università di Leida.

Le prime pubblicazioni

Ma torniamo a parlare di Vesalio che, appenanominato explicator chirurgiae, si mette al lavoro. Sezionaindefessamente animali, corpi umani, internamente edesternamente, a volte persino a casa (nella suacucina, secondo il pittore Edouard Hamman). Ottienedalle autorità cadaveri per le sue lezioni e persuadei suoi studenti a procurargli “materiale” per le suedissezioni. Gli studenti trafugano così cadaveri esottraggono gli impiccati alla forca. Vesalioconvince i giudici a procrastinare le esecuzioni finoall’inverno. Le sue lezioni attirano un granpubblico. Scrive che uno dei suoi teatri anatomiciprovvisori accoglie fino a 500 persone. L’obiettivodi Vesalio è anche quello di fornire ai suoi studentiun supporto illustrato per le sue lezioni. Dopol’invenzione della stampa (Gutenberg, 1450) sonoapparsi alcuni trattati di medicina con disegnianatomici, ma questi libri sono cari e i disegni28 Piovan, Francesco (consulenza di): Il Bo e I dintorni: arte e cultura all’Università di Padova. Padova: Padova Univ. Press 2011 p. 1129 Del Negro, Piero … (a cura di): L’Università di Padova nei secoli (1601-1805) : documenti di storia dell’Ateneo. Treviso: Antilia 2002

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spesso di scarsa qualità. Di conseguenza, quattromesi dopo la sua nomina, Vesalio pubblica a vantaggiodei propri studenti una prima “dispensa”. Si trattadi fogli volanti con sei tavole anatomiche incise sulegno, le Tabulae anatomicae o Tabulae sex. Sono molto piùprecise e attraenti delle illustrazioni dell’epoca.Tre tavole sono disegnate da Vesalio stesso (ilsistema cavale, portale e l’aorta) e le restanti tre,riguardanti l’osteologia, sono realizzate dal pittoreJan Stefan van Kalkar (1499-1545), anche luid’origine fiamminga, che aveva lavorato nella bottegadel Tiziano.

Vesalio ha commissionato all’artista diraffigurare di faccia, di profilo e da tergo loscheletro del giovane che aveva sezionato durante lasua prima lezione, e le cui ossa aveva dopoassemblato con un’armatura metallica. Le varie partidella mano sono annotate con cura. Per convincereKalkar, Vesalio gli ha accordato i diritti dellavendita delle tavole che non sono destinate ai suoiallievi. Le tavole ottengono un gran successo evengono rapidamente contraffatte un po’ dappertuttoin Europa. Queste tavole, nondimeno, rappresentanoper Vesalio soltanto un primo tentativo:l’anatomista, infatti, ha progetti ben più ambiziosi.Scrive nella sua lettera sulla flebotomia (Epistoladocens venam axillarem dextri cubiti in dolore laterali secandam,1538): “Se ci saranno corpi disponibili e se JoannesStephanus [Kalkar] non rifiuta i suoi servizi,intraprenderò senz’altro questo lavoro”30.

Le lezioni di Bologna

30 O’Malley, Charles Donald: Andreas Vesalius of Brussels, 1514-1564. Berkeley: Univ.of California Press 1964 p. 97

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Si conserva alla Royal Library di Stoccolma iltaccuino degli appunti di Baldasar Heseler, studentedi medicina a Bologna che, nel 1540, ha assistitoalle dimostrazioni date da Vesalio in complementodelle letture di Matteo Corti (1475-1544), ilprofessore locale di medicina teorica31. Vesalio erastato invitato dagli studenti (principalmentetedeschi) che lo consideravano già un espertoanatomista (exercitatissimus Anathomicorum). Si conosconocosì dettagli concreti di quelle lezioni. Si sa chele dimostrazioni di Vesalio si svolgono in un teatroprovvisorio sistemato nella chiesa di San Francesco;che alcune si tengono di sera, alla luce dellecandele, e che Vesalio usa dal 15 al 28 gennaio trecorpi umani, sei cani e altri animali. Vesalio spiegaagli studenti come rispettare il tendine flessore delgomito in caso di salasso, cosa che i barbieri nonsanno fare. Mette inoltre in luce gli errori diGaleno, e affronta Corti che dichiara che il medicogreco ha sempre capito tutto (quia hic bene semper omniaintellexit). Vesalio gli risponde per le rime: “Non sonocosì anziano come lei ma parlo soltanto di ciò chevedo” (nos autem de manifestis loquimur). Vesalio concludecon la vivisezione di un cane. Fa notare che lapulsazione delle arterie è in sincrono con imovimenti del cuore, ma rifiuta di dare unaspiegazione personale al fenomeno (ego nolo hoc proferre,tangatis vos ipsis vestris manibus, et his credite). Sarà WilliamHarvey, mezzo secolo più tardi, a forniredelucidazioni sulla questione, quando scoprirà lacircolazione del sangue. Le dispute con Cortiprefigurano le future sventure di Vesalio.

31 Heseler, Baldasar : Andreas Vesalius' first public anatomy at Bologna 1540 : an eyewitnessreport ; together with his notes on Matthaeus Curtius' Lectures on anatomia mundini. Ed., withan introd., transl. into Engl. and notes by Ruben Eriksson. Uppsala [u.a.]:Almqvist & Wiksell 1959 (Lychnos-bibliotek ; 18)

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Basilea e la Fabrica

Tra il 1539 e il 1542 Vesalio redige a Padova ilsuo capolavoro, il trattato De humani corporis fabrica libriseptem, sette libri sulla struttura del corpo umano,le cui matrici vengono incise su legno a Venezia, mache sarà stampato a Basilea da Oporinus. Vesalio viriversa il frutto delle sue dissezioni e delconfronto costante con le opere dei classici.L’opera, un volume in-folio, comprende una pagina conil titolo (il frontespizio), una dedica a Carlo V,una lettera all’editore, un ritratto dell’autore,sette libri d’anatomia, per un totale complessivo dicirca 700 pagine annotate, corredate di 300illustrazioni, e con un lessico alfabetico inchiusura. La Bibliothèque Royale di Bruxellespossiede quattro esemplari delle edizioni del 1543 edel 1555.

Come si è detto, le matrici sono incise a Veneziama Vesalio fa stampare il trattato a Basileadall’editore Oporinus. Può sembrare curioso maVesalio ha le sue ragioni. Basilea è la capitaledella stampa scientifica in Europa. In questa città,protestanti e cattolici convivono pacificamente32.Vesalio spera che il suo trattato non siacontraffatto e piratato come gli era accaduto aVenezia, e soprattutto vuole affidare il monumentalelavoro ad un editore erudito.

Johannes Herbst (1507-1568), detto Oporinus(forma latinizzata di “Oporinos”, “autunno” in greco),gli ispira fiducia. È conosciuto per le suepubblicazioni scientifiche, ha fatto qualche studiodi medicina, è stato segretario di Paracelso, conosceil latino, il greco e l’ebraico (le tre lingue della32 Flocon, A.: Les artistes du XVIème siècle et la fabrique du corps humain. In: Sciences de la Renaissance: VIIIe congrès international de Tours. Par A. Buck ... Paris : Vrin 1973 (De Pétrarque à Descartes ; 27) p. 167

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Fabrica) ed è persino stato in prigione per averepubblicato la prima traduzione in latino del Corano.

Nel mese di agosto del 1542, le matrici vengonoquindi caricate sul dorso di alcuni muli e siapprestano ad attraversare le Alpi fino a Basilea.Vale la pena di evocare con la fantasia questacarovana, intenta a varcare il passo del San Gottardocon 300 tavole di legno (di cui alcuni esemplarimisurano 35 X 24 cm.). Poco dopo Vesalio ottiene uncongedo, lascia Padova e si reca a Basilea persorvegliare la stampa del suo trattato che vedrà laluce nel giugno 1543.

Il frontespizio, le lettere e il ritratto

La pagina recante il titolo (il frontespizio)della Fabrica è considerata una delle incisioni piùbelle del Cinquecento. Rappresenta Vesalio nell’attodi dissezionare davanti al suo pubblico. Lo sfondonon è un teatro ma un palazzo in stile rinascimentalea cui sono stati addossati tre livelli di gradinateper gli spettatori.

Nella folla si possono riconoscere i suoistudenti, i colleghi, il rettore dell’università,alcuni notabili e perfino un ecclesiastico (Vesalioscrive che i membri del clero assistono spesso allesue lezioni). Officia lui stesso e, al contrario delsolito, svolge contemporaneamente le funzioni dellector, del demonstrator e del sector. I barbieri sonoconfinati sotto la tavola: affilano un rasoio e sibattibeccano per il privilegio di passare glistrumenti a Vesalio. Il cane e la scimmia sonoinseriti per ricordare la dipendenza che Galeno avevadall’anatomia animale. Il personaggio in toga alprimo piano potrebbe essere Realdo Colombo, allievo e

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successore di Vesalio, mentre l’altro personaggiopotrebbe essere l’amico Wolfgang Peter Herward, unmedico di Augusta. L’uomo barbuto più sopra potrebbeessere Lazarus de Frigeis, un medico ebreo che èstato di aiuto a Vesalio per l’inserimento di terminiebraici nel trattato. L’uomo nudo aggrappato allacolonna è un monito dell’importanza di conoscerel’anatomia dei muscoli. Sul fregio appaiono il leonedi Venezia, il bue del Palazzo del Bo e le tredonnole dello stemma di Vesalio (un suo avo avevaacquisito un titolo nobiliare e “Wesel” significa“donnola” in fiammingo). A destra, in alto, unanziano si sporge. Potrebbe trattarsi propriodell’editore Ioannes Oporinus. Il monogramma asinistra sarebbe per l’appunto il suo (I-O), oppurel’abbreviazione latina di Iovis Optimus33.

Uno scheletro (quello a suo tempo sistemato daVesalio) domina al centro della tavola. Vesalioseziona il cadavere di una donna, la cui storia èconosciuta. Si tratta di una prostituta condannata amorte per infanticidio. Per evitare l’impiccagioneaveva preteso di essere incinta ma una levatricel’aveva esaminata e aveva smentito la gravidanza.Questa levatrice è l’unica donna che si vede sulfrontespizio. Vesalio mostra l’utero delladisgraziata e ha appena dichiarato che Galeno non hamai esaminato un utero umano34. Il discorso di Vesaliosolleva reazioni accese nel pubblico. Lo si evincedagli indici sollevati e dagli astanti checommentano. Il giovane con un libro (recante leiniziali C.G.) confronta le asserzioni di Vesalio conil testo di Claudio Galeno.

33 O’Malley, Charles Donald: Andreas Vesalius of Brussels, 1514-1564. Berkeley: Univ.of California Press 1964 p. 14134 O’Malley, Charles Donald: Andreas Vesalius of Brussels, 1514-1564. Berkeley: Univ.of California Press 1964 p. 142

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Per ragioni sconosciute, il frontespizio dellaseconda edizione (del 1555) è diverso da quello dellaprima (del 1543). L’incisore ha rifatto il viso diVesalio come quello del ritratto di cui parleremodopo, l’uomo nudo è stato vestito, una capra è stataaggiunta al cane, il monogramma è sparito e loscheletro regge una falce al posto di una lancia. Laseconda incisione è meno riuscita della prima. Non siconoscono gli autori dei disegni né delle incisioni.Si è fatto il nome di Kalkar, ma senza prove adisposizione.

La lunga dedica all’imperatore Carlo V (Ad divumCarolum Quintum) comincia con un capolettera istoriato,U in latino. Come soggetto per questa lettera Vesalioha scelto non senza ragione la storia del satiroMarsia scorticato da Apollo. In questa dedica Vesaliosfoga il suo risentimento. Rimpiange che i mediciabbiano lasciato la terapeutica ai farmacisti e ladissezione ai barbieri. Deplora che gli insegnantivadano ripetendo da secoli, senza la minima verifica,gli stessi errori di Galeno, il quale non ha maipersonalmente anatomizzato un essere umano. Enaturalmente invoca la protezione di Carlo V, di cuiavrà indubbiamente bisogno35.

Nella sua lettera all’editore Oporinus, definito“Professore di lettere greche”, nonché “mio carissimoamico”, Vesalio annuncia la consegna delle matriciincise della Fabrica e del suo riassunto (L’Epitome) daparte di alcuni mercanti milanesi, i Danoni. Dàistruzioni precise circa la posizione delle figure esui caratteri tipografici da utilizzare. Teme che illibro possa essere contraffatto da stampatori “cheoggi spuntano come funghi a ogni angolo della strada”

35 Vesalius, Andreas, Bakelants, Louis: Préface d'André Vésale à ses livres sur l'anatomie, suivie d'une lettre à Jean Oporinus, son imprimeur (texte introduit, établi, traduit et annoté par Louis Bakelants). Bruxelles: Arscia 1961 p. 25-51

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36 e comunica il suo arrivo imminente a Basilea. Sipuò ben desumere come all’epoca esistesse già ilproblema del diritto d’autore.

Segue dunque il ritratto di Vesalio. Si ritieneche l’autore di questa incisione sia Jan Stefan vanKalkar. Il ritratto è celebre, eppure poco riuscito.Il viso è nobile, lo sguardo penetrante, ma la testaè sproporzionata. A dirla tutta, Vesalio sembra unnano accanto al cadavere sospeso di una donna. Lamano di Vesalio è molto più piccola di quella delcadavere. In Italia c’è per l’appunto chi sostieneche Vesalio fosse un nano37. Forse l’incisore haterminato da solo il resto intorno al viso disegnatoda Kalkar. È comunque il ritratto che Vesaliopreferisce di se stesso, dato che l’ha fattoreinserire in altre opere (L’Epitome e la Lettera sulla radicedi China). Come si vede sul basamento si legge l’età diVesalio: ventotto anni. L’anatomista fiammingo non haesitato a farsi rappresentare a tutta pagina,all’inizio della sua opera.

Libri septem

Il trattato stesso è diviso in sette libri chedescrivono, in successione: le ossa, i muscoli, levene, il cervello e i nervi, l’addome, il cranio egli occhi. Il testo è denso, scritto in latino, con inomi degli organi riportati anche in greco e in36 Vesalius, Andreas, Bakelants, Louis: Préface d'André Vésale à ses livres sur l'anatomie, suivie d'une lettre à Jean Oporinus, son imprimeur (texte introduit, établi, traduit et annoté par Louis Bakelants).Bruxelles: Arscia 1961 p. 6537 La giornalista Giulia Maggio riporta, da una conferenza tenuta da Francesco Paolo de Ceglia, docente di Storia della Scienza all’Università di Bari: “Nel 500 sarà proprio un nano, Andrea Vesalio, che in una societàche facilmente sarebbe riuscita a isolarlo per la sua conformazione, riescea rivoluzionare il modo di intendere l’anatomia.” http://www.quindici-molfetta.it/molfetta-anatomia-nell-arte-tra-macabro-e-mistero_21731.aspx (ultima consultazione: 26 settembre 2012).

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ebraico. I capitoli vengono introdotti da uncapolettera istoriato in cui putti e nani sidilettano in svariate attività relative alladissezione (fare bollire delle ossa, assemblare unoscheletro, dissezionare un porco o staccare il corpodi un’impiccata).

Il testo è impressionante ma le illustrazionisono ancora più interessanti. Le più belle sono statedisegnate da artisti veneziani. Nel primo libro(sull’osteologia), l’incisore mette in scena trescheletri (l’aratore, il filosofo e l’afflitto).Questi tre personaggi mostrano attitudini tipiche piùdei vivi che dei morti. Ricordano le personificazionidella morte e le danze macabre di Holbein. Esprimonoemozioni vere. Il primo si appoggia sulla vanga concui ha scavato la sua fossa. Il secondo monologadavanti a un cranio come Amleto. Il terzo torna versola sua tomba, le mani giunte in preghiera. I trescheletri di Vesalio sono divenuti celebri icone. ABaudelaire hanno addirittura ispirato un poema38: …On voit, ce qui rend plus complètes / Ces mystérieuseshorreurs,

Bêchant comme des laboureurs, / Des Écorchés et desSquelettes…

Baudelaire parla anche di scorticati. Sono quellidel secondo libro (sulla miologia), anch’essiceleberrimi. Nel Cinquecento la figura delloscorticato è una presenza ricorrente. Nel 1541,nell’affresco del Giudizio Universale della CappellaSistina, Michelangelo ha rappresentato San Bartolomeonell’atto di reggere il coltello del suo supplizionella mano destra e la propria pelle di scorticatonella mano sinistra (il viso potrebbe essere quellodel pittore stesso). Vesalio rappresenta le

38 Baudelaire, Charles: Le squelette laboureur. In: Les fleurs du mal. 2. éd., augmentée de 35 poèmes nouveaux. Paris: Poulet-Malassis et de Broise 1861

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scorticature (di uomini interi o di muscoli) nellevarie fasi della dissezione.

I primi scorticati mostrano i muscolisuperficiali. L’artista incaricato della lororiproduzione per la Fabrica li mette in scena davanti apaesaggi. Si tratta di sfondi legati all’antichità(con piramidi e obelischi) e di rovine. Gliscorticati successivi servono a illustrare ladissezione del deltoide, dei vasti esterni e internie del muscolo gluteo, con vedute dell’epoca in cui siè voluto riconoscere la città di Abano Terme (fino al1945 nota come Abano Bagni) e un ponte sul fiumeBacchiglione. Al punto ultimo della dissezione, gliscorticati non hanno quasi più muscoli sulle ossa.Giustapponendo gli sfondi in un ordine particolare,guardandoli come in uno specchio, ci si accorge checreano un fregio continuo. L’artista ha rappresentatoun paesaggio che ricorda i colli Euganei, un gruppodi colline di origine vulcanica a sud di Padova.Questo panorama bucolico smorza la crudeltà dei corpisezionati, dà loro un aspetto più “vivo” e conferisceovviamente all’opera un carattere artistico. Lostesso Vesalio parla “dell’eccellenza artistica diquesti disegni e dell’elegante gradazione delleombre”.

Vesalio non svela inoltre il nome nédell’incisore né del pittore (o dei pittori) chehanno realizzato queste tavole. Non voleva forsevedere la sua gloria offuscata da quella degliartisti39. Si pensa comunque che le figure anatomichepiù belle dell’opera siano state disegnate nellabottega di Tiziano e, forse, se si crede a Vasari,dal citato Kalkar40. Si è fatto il nome di altripittori: Domenico Campagnola, Jacopo Sansovino e lo39 Flocon, A.: Les artistes du XVIème siècle et la fabrique du corps humain. In : Sciences de la Renaissance: VIIIe congrès international de Tours. Par A. Buck ... Paris : Vrin 1973 (De Pétrarque à Descartes ; 27), p. 167

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stesso Tiziano41. La collaborazione con gli artistinon fu probabilmente facile. Occorreva mantenere“intatti” i cadaveri per farli disegnare durante lediverse tappe della dissezione. Vesalio ha scrittoche, per più settimane, aveva conservato nella suacamera da letto questi cadaveri che dovevano fungereda modelli. Sembrerà inutile precisare che, in quelperiodo, non risulta alcuna relazione di Vesalio conil gentil sesso.

Per i libri successivi dell’opera, lo stessoVesalio ha realizzato numerosi disegni inerenti alcervello, all’addome, al torace, ai vasi sanguigni eal cuore. Rettifica molte affermazioni di Galeno. Unafigura in particolare ammonisce che occorre sezionaresoggetti umani e non animali (un cranio umano non èquello di un cane). Vesalio scrive che “la valvolatra l’atrio e il ventricolo ha la forma di una mitra(la valvola mitrale)42. L’opera è stupendamentemoderna e contiene alla fine, come si è detto, un

40 Vasari, Giorgio: Le vite de piu [sic] eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a’ tempi nostri: descritte in lingua Toscana, da Giorgio Vasari Pittore Aretino. Con unasua utile & necessaria introduzzione [sic] a le arti loro. Firenze 1550, con una seconda edizione, con aggiunte, curata dall’autore nel 1568 (Le vite de’ piu eccellenti Pittori, Scultori, e Architettori Scritte da m. Giorgio Vasari pittore et architetto aretino, Di Nuovo dal Medesimo Riviste Et Ampliate Con i ritratti loro Et con l’aggiunta delle Vite de’ vivi, & de’ morti Dall’anno 1550. insino al 1567. Prima, e Seconda Parte. Con le Tavole in ciascun Volume, Delle cose piu notabili, De’ Ritratti, Delle Vite degli Artefici, Et dei Luoghi dove sono l’opere loro. Con Licenza & Privilegio di N. s. Pio V, et dal Duca di Fiorenza e Siena).http://biblio.signum.sns.it/vasari/consultazione/Vasari/indice.html “numero[‘codice’, pagina, riga] testo 'G5.M.BOL.',22: “…come furono anco gl'undici pezzi dicarte grandi di notomia, che furono fatte da Andrea Vessalio e disegnate da Giovanni di Calcare fiamingo, pittore eccellentissimo, le quali furono poi ritratte in minor foglio et intagliate in rame dal Valverde, che scrisse della notomia dopo il Vessallio”. G6.DIVERS.',224, 38 …Conobbi ancora in Napoli, e fu mio amicissimo, l'anno1545, Giovanni di Calker, pittore fiammingo, molto raro, e tanto pratico nella maniera d'Italia che le sue opere non erano conosciute per mano di fiammingo. Ma costui morì giovane in Napoli, mentre si sperava gran cose di lui, il quale disegnò la sua notomia al Vessalio. (ultima consultazione: 26 settembre 2012).41. Muraro, Michelangelo: Tiziano e le anatomie del Vesalio. In: Tiziano a Venezia : convegno internazionale di studi, Venezia 1976 ; atti. Red.: Neri Pozza ... Venezia: NeriPozza 1980 p. 30842 O’Malley, Charles Donald: Andreas Vesalius of Brussels, 1514-1564. Berkeley: Univ.of California Press 1964 p. 177

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lessico alfabetico esaustivo che permette diritrovare nel dettaglio ogni pagina di ciascunargomento.

Vesalio redige nello stesso tempo un riassuntodella Fabrica a vantaggio dei suoi studenti. Èl’Epitome, pubblicata anch’essa a Basilea da Oporinusnel medesimo anno, il 1543. Questo compendio di unatrentina di pagine presenta undici figure anatomichetra cui scheletri, scorticati, due nudi bellissimi(detti Adamo ed Eva) e diversi disegni di organiisolati che sono destinati ad essere ritagliati eincollati su un manichino maschile o femminile.

La Fabrica è un testo base dell’anatomia moderna maanche una stupenda sintesi di lavoro scientifico e diopera d’arte. Segna una svolta nella storia dellamedicina43. In realtà, però, non era il primo incontrotra arte e medicina. Cinquant’anni prima, Leonardo daVinci aveva già realizzato affascinanti e moltoprecisi disegni anatomici. Si sa che Leonardo avevapraticato la dissezione in compagnia dell’anatomistaMarco Antonio della Torre, (1481–1511) che insegnònelle università di Padova e Pavia, e che morìgiovane a causa della peste. I disegni di Leonardo,anziché circolare, sono purtroppo rimasti celati alungo nei suoi taccuini.

Una storia di legni

La storia delle matrici lignee con le incisionidella Fabrica è interessante. Sono state ritrovate nel1932 nella Biblioteca universitaria di Monaco diBaviera. Uno studioso dell’Accademia di medicina diNew York aveva sospettato della loro presenza43 Un’altra svolta nel pensiero scientifico, per di più nello stesso anno, èl’opera di Niccolò Copernico De revolutionibus orbium coelestium (“Delle rivoluzioni dei corpi celesti”), pubblicata a Norimberga.

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leggendo un articolo del primo biografo di Vesalio,Moritz Roth, pubblicato nel 1895 sul Virchows Archiv fürpathologische Anatomie und Physiologie und für klinische Medizin. Laricerca che ne seguì ha fatto così scoprire nelsoffitto della biblioteca un baule con l’iscrizione“Vesalius”, che conteneva intatti 230 blocchi inlegno di pero. Nel 1934 l’Accademia di New York el’Università di Monaco hanno fatto ristampare conquesti blocchi 228 illustrazioni della Fabrica edell’Epitome44. Qualcuno sostiene che siano ancora piùbelle di quelle originali del 1543 e del 155545. Lematrici sfortunatamente sono andate perdute neibombardamenti di Monaco durante la Seconda guerramondiale.

Alla corte di Carlo V

Vesalio ha dunque passato una buona partedell’anno accademico 1542-1543 a Basilea, persorvegliare l’edizione dei suoi trattati. Lapubblicazione della Fabrica, nel giugno 1543, è untrionfo.

È un trionfo ma, a dire il vero, anche unoscandalo. Viene rimproverato all’autore di avereosato contestare le teorie di Galeno. I suoidetrattori sono proprio i colleghi e quelli che sonostati i suoi professori a Parigi. Jacobus Sylvius,professore di lingue classiche, ha impiegato cosìtanto tempo per tradurre l’opera di Galeno che nonpuò ammettere che vi siano degli errori all’origine.Dichiara che le differenze tra le descrizioni diGaleno e le constatazioni degli anatomisti si44 Con il titolo]: Andreae Vesalii Bruxellensis Icones Anatomicae.45 Lambert, Samuel W., Wiegand, Willy, Ivins, William M.: Three Vesalian essays toaccompany the Icones anatomicae of 1934. New York: MacMillan 1952 (The history of medicine series; 11) Foreword p.vi

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spiegano con il fatto che, dall’età di Galeno in poi,la specie umana si è andata degradando. Sylvius esigeche Vesalio ritratti le sue critiche nei confronti diGaleno. Vesalio naturalmente rifiuta. SuccessivamenteSylvius chiede a Carlo V che Vesalio sia punito. Lochiama “pazzo, ignorante e chimera mostruosa”.Amareggiato dalle critiche e scoraggiato, Vesaliobrucia allora i suoi manoscritti, compreso unmanoscritto d’Annotazioni su Galeno46 che sta scrivendo, eva a invocare la protezione di Carlo V.

Nel mese di agosto del 1543 si reca quindi aMagonza (Mainz) e presenta la Fabrica all’imperatore.Questi apprezza l’opera e propone a Vesaliol’incarico di medicus familiaris ordinarius, medico personalepresso la corte imperiale. Vesalio, che non hacompiuto trent’anni, pur sapendo di mettere così unafine alla sua carriera scientifica, finisce peraccettare. Diverrà, come i suoi avi, medico di corte.Alla fine del 1543 torna per un breve periodo aPadova dove viene accolto male, dopo oltre un anno diassenza, e dove subisce le critiche di RealdoColombo, il suo successore alla cattedra d’anatomia.Lascia Padova all’inizio del 1544 per spostarsi aBologna e poi a Pisa. In questa città Cosimo I de’Medici (1519-1574) vuole affidargli l’insegnamento dianatomia ma l’imperatore lo richiama a corte.

Rientra allora a Bruxelles dove si sposa con Annevan Hamme, la figlia di un consigliere della Cortedei Conti. Vivere alla corte di Carlo V significaprovare con gli altri medici a curare l’imperatoreafflitto da crisi di gotta. Lo si cura con infusi diradice di China. Ma vivere a stretto contattodell’imperatore significa anche seguirlo dappertuttoin Europa, in Francia, nei Paesi Bassi e in Austria.

46 O’Malley, Charles Donald: Andreas Vesalius of Brussels, 1514-1564. Berkeley: Univ.of California Press 1964 p. 149

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Carlo V, che regna su un impero fuori controllo,ereditato dagli Asburgo, dai Borgognoni e dagliSpagnoli, è sempre in guerra (contro Francesco I oEnrico II e i principi protestanti tedeschi). Vesalioè anche attivo come chirurgo militare. Assiste a piùassedi. I cronisti non sono concordi sulle suequalità di chirurgo. Cura i feriti secondo la manieratradizionale, praticando ancora la cauterizzazionecol ferro rovente, mentre Ambroise Paré già praticala legatura dei vasi. È comunque celebre. Sirichiedono i suoi pareri e consulti da ogni parted’Europa, e Vesalio risponde con Consilia, delleconsulenze scritte47. Nel 1556 Carlo V lo fa contepalatino48 e gli concede una pensione imperialevitalizia. A quel punto della sua esistenza sirallegra presumibilmente della sua bella carriera acorte, ma forse rimpiange di aver rinunciato alla suavocazione.

La corte di Spagna e il pellegrinaggio funesto

Nel 1556 Carlo V, esausto e prematuramenteinvecchiato, decide di rinunciare al potere. Abdica esi ritira in Estremadura, dove muore tre anni dopo dimalaria. A Bruxelles, nel frattempo, Vesalio si èfatto erigere una distinta abitazione (in rue desMinimes) e cura una clientela ricca. Nel 1559 vienechiamato al capezzale del re di Francia, Enrico II,ferito alla testa dal conte di Montgomery, capitanodella sua guardia scozzese, durante un torneo. Potrà47 Vesalius, Andreas, Vons, Jacqueline, Velut, Stéphane: André Vésale: Résumé de ses livres sur la fabrique du corps humain = Andreae Vesalii Bruxellensis suorum de humani corporisfabrica librorum epitome / texte et traduction par Jacqueline Vons; introduction, notes et commentaire par Jacqueline Vons et Stéphane Velut. Paris: Les Belles Lettres 2008 (Science et humanisme; 8) p. XXXI48 Questo titolo risale ai re longobardi del Nord dell’Italia. Conferiva poteri amministrativi e giudiziari e il diritto di concedere il titolo di dottore in medicina.

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soltanto pronosticare una morte imminente e procederein seguito alla dissezione del sovrano.

Nel 1559, il nuovo imperatore Filippo II lasciaBruxelles per tornare in Spagna. Vesalio deveaccompagnarlo portando con sé la moglie e la figliache intanto ha avuto. A Madrid riesce a crearsi unacerta clientela ma il suo ruolo al palazzo reale sifa gradualmente meno importante. Si attira la gelosiadei medici spagnoli. Nelle sue lettere si lagna dellasua solitudine intellettuale.

La situazione non potrà che peggiorare. Nel mesedi aprile del 1564 rimanda sua moglie e sua figlia aBruxelles e parte in pellegrinaggio per Gerusalemme,passando da Genova e Venezia. Si è molto discussosulle ragioni di quella partenza. Secondo alcuni (tracui Ambroise Paré), avrebbe dissezionato unanobildonna il cui cuore batteva ancora, e la famigliase ne sarebbe accorta. Condannato a morte daltribunale dell’Inquisizione, sarebbe riuscito acommutare la pena nell’obbligo di un pellegrinaggioin Palestina grazie all’intervento di Filippo II.Secondo altri, Vesalio si sarebbe gravemente ammalatoe avrebbe fatto il voto di un pellegrinaggio in TerraSanta in caso di guarigione.

Quale che sia la parte leggendaria (non esistealcun documento relativo ad un eventuale processo), ècerto che non sopportava più l’ostilità dei colleghispagnoli. Voleva dedicarsi di nuovo alla ricercascientifica. Il pellegrinaggio a Gerusalemme glipermetteva di sottrarsi alla corte di Spagna e faretappa a Venezia per tentare di riottenere la cattedrad’anatomia di Padova, rimasta vacante fin dalla mortedi Falloppio, nel 1562.

Da Venezia si imbarca per Cipro, dove viene asapere che il Senato della Serenissima gli hariassegnato la cattedra d’anatomia. Prosegue il

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viaggio e, giunto a Gerusalemme, consegna da parte diFilippo II una somma di cinquecento ducati a un fratefrancescano per la custodia dei luoghi santi,dopodiché si reimbarca a Jaffa su una nave dipellegrini diretti a Venezia. Il viaggio non sisvolge bene. Numerosi viaggiatori soffrono dideperimento, forse di tifo. Vesalio si ammala. Vienesbarcato sull’isola di Zante, nel mar Ionio, dovemuore il 15 ottobre 1564. Aveva cinquant’anni.

Le lezioni d’anatomia dopo Vesalio

Col tempo le dissezioni pubbliche costituirannouno spettacolo destinato non solo agli studenti e aimedici, ma anche ai nobili e ai borghesi. Già altempo di Fabrizi d’Acquapendente (1537-1619), aPadova, le lezioni cominciavano con l’ingressosolenne delle autorità e poi dell’anatomista. Vipartecipavano suonatori di liuto con la funzione diintrattenere il pubblico negli intervalli o durantelo svolgimento vero e proprio49. Nel Settecento enell’Ottocento le dissezioni pubbliche verrannoorganizzate in teatri anatomici, allestiti come delle«Wunderkammer», dei gabinetti delle curiosità. Nonsenza ragione si parla dunque di “teatro” anatomico.La lezione viene considerata un passatempo. A Padovae a Leida le dissezioni si svolgono appuntoaccompagnate dal suono del flauto50. Nel Malade

49 Carlino, Andrea: L’anatomia a teatro tra didattica, celebrazione e edificazione. In: L'anatomia tra arte e medicina. Lo studio del corpo nel tardo Rinascimento. A cura di CarlinoAndrea, Ciardi, Roberto, Luppi, Anna, Petrioli, Tofani, Annamaria. Cinisello Balsamo, Milano: Silvana Ed. 2010 p. 1950 Carlino, Andrea: Leichenzergliederung als soziales Drama im Europa der Frühen Neuzeit. In Spuren der Avantgarde: Theatrum anatomicum. Frühe Neuzeit und Moderne im Kulturvergleich.Hrsg. von Schramm, Helmar, Schwarte, Ludger, Lazarzig, Jan. Red. Lorber, Michael; Hahn, Daniela. Berlin [u.a.]: De Gruyter, 2011 (Theatrum scientiarum ; 5) p. 134

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imaginaire di Molière (Atto II, scena 5) il giovaneTommaso Diarroicus invita Angélica, cui fa la corte,ad assistere con lui alla dissezione di una donnapresso la Facoltà di Medicina. Provoca la battuta diAntonietta: “Sarà uno svago molto divertente. Certuniinvitano la fidanzata a teatro, ma vuoi mettere lagalanteria di offrire un’autopsia?”.

Vesalio, le fonti

Le biografie di Vesalio sono numerose. Le primefurono scritte a Leida, nel 1725 51, e a Basilea, nel189252. Gettarono le basi per le altre, successivepubblicazioni.

Queste pagine si basano principalmente sull’operafondamentale di C. D. O’Malley, uscita nel 196453; sulcatalogo della mostra promossa e ospitata nel 1993dalla Bibliothèque Royale de Belgique, a Bruxelles54

(tenutasi dal 4 novembre al 5 dicembre 1993 per ilquattrocentocinquantesimo anniversario dellapubblicazione di De humani corporis fabrica); sul libro diRobert Delavault, apparso nel 199955; infine sui testidello stesso Vesalio citati da Louis Bakelants nel196156 e da Jacqueline Vons e Stéphane Velut,

51Vesalius, Andreas, Boerhaave, Herman, Albinus, Bernhard Siegfried: Operaomina. 2 vol. Lugdunum Batavorum 172552 Roth, Moritz: Andreas Vesalius Bruxellensis. Berlin 189253 O’Malley, Charles Donald: Andreas Vesalius of Brussels, 1514-1564. Berkeley: Univ.of California Press 196454 Elkhadem, Hossam, Heerbrant, Jean-Paul, Wellens-De Donder, Liliane, Walch, Nicole, Dumortier, Claire, de Meeûs d'Argenteuil, Alain: André Vésale: expérimentation et enseignement de l'anatomie au XVIe s. Bruxelles: Ed. Bibliothèque royale Albert Ier 199355 Delavault, Robert: André Vésale: 1514-1564; Biographie. Bruxelles: Le Cri Ed. 1999 (Les évadés de l’oubli)56 Vesalius, Andreas, Bakelants, Louis: Préface d'André Vésale à ses livres sur l'anatomie, suivie d'une lettre à Jean Oporinus, son imprimeur (texte introduit, établi, traduit et annoté par Louis Bakelants). Bruxelles: Arscia 1961

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rispettivamente una latinista e un professored’anatomia, che hanno scritto nel 2008un’impressionante sintesi di traduzione e commentodell’Epitome57.

Conclusione

Al termine di queste pagine ci si può interrogaresul “personaggio” Vesalio. I suoi biografi ne hannofatto sia un eroe della scienza sia un opportunista.È vero che non ha compiuto più scoperte deicontemporanei Nicolò Massa (1499-1569), BartolomeoEustachio (1510-1574) o Gabriele Falloppio (1523-1562). Ed è altresì vero che, a trent’anni, ha sceltola strada più facile della vita a corte. Certi hannoperfino sostenuto che, senza le belle tavoleillustrate (da Jan Stefan van Kalkar?), la Fabrica nonavrebbe riscosso lo stesso successo58.

Ha polemizzato con molti dei suoi amici, allievio professori. Era ambizioso? Aveva forse il complessodei piccoli di statura? O era semplicemente troppogiovane al tempo del suo successo? Quelli che l’hannoconosciuto ce l’hanno descritto come solitario emalinconico.

Tuttavia, qualunque siano i suoi meriti e le suedebolezze, è indiscutibile che Andrea Vesalio sia unodei padri della medicina moderna, il fondatore delprocedimento scientifico che esige di osservare lecose prima di parlarne, prerogativa del pensieromoderno e contemporaneo. Per primo, ha capito

57 Vesalius, Andreas, Vons, Jacqueline, Velut, Stéphane: André Vésale: Résumé de ses livres sur la fabrique du corps humain = Andreae Vesalii Bruxellensis suorum de humani corporisfabrica librorum epitome / texte et traduction par Jacqueline Vons; introduction, notes et commentaire par Jacqueline Vons et Stéphane Velut. Paris: Les Belles Lettres 2008 (Science et humanisme ; 8)58 Ivins, William M.: What about the Fabrica of Vesalius? In: Lambert, Samuel W., Wiegand, Willy, Ivins, William M.: Three Vesalian essays to accompany the Icones anatomicae of 1934. New York: MacMillan 1952 (The history of medicine series; 11) p.58

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l’importanza didattica delle illustrazioni nel campodell’anatomia e, grazie a lui, l’arte ha raggiunto lamedicina. Dopo di lui il modello della Fabrica verràcopiato da tutti, ma mai uguagliato.

Le sue lezioni hanno ispirato i pittori. Siconosce, tra i vari, la famosa Lezione d’anatomia del dottorNicolaes Tulp (del 1632) di Rembrandt van Rijn e quella,più recente, di Bernard Buffet (del 1969). Pochi,quindi, hanno tanto contribuito quanto Vesalio allosviluppo, nello stesso tempo, della scienza e dellearti. Si può solo fantasticare di ciò che avrebbeancora potuto pubblicare, e in collaborazione conquale grand’artista, se non fosse fatalmentescomparso sull’isola di Zante.

Indice

I primi anni

Parigi, Ippocrate, Galeno e gli altri

Anatomia e dissezione

Padova, il diploma e la nomina

L’Università di Padova

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Le prime pubblicazioni

Le lezioni di Bologna

Basilea e la Fabrica

Il frontespizio, le lettere e il ritratto

Libri septem

Una storia di legni

Alla corte di Carlo Quinto

La corte di Spagna e il funestopellegrinaggio

Le lezioni d’anatomia dopo Vesalio

Vesalio, le fonti

Conclusione

Indice

Bibliografia

BIBLIOGRAFIA

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http://lib.ugent.be/fulltxt/MEM01/000/000/205/MEM01-000000205_BN.pdf

http://www.quindici-molfetta.it/molfetta-anatomia-nell-arte-tra-macabro-e-mistero_21731.aspx

http://biblio.signum.sns.it/vasari/consultazione/Vasari/indice.html

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http://www.bium.univ-paris5.fr/histmed/medica/vesale.htm

Ringrazio cordialmente per i suoi consigli il Dott.Francesco Piovan del Centro per la Storia dell'Universitàdegli Studi di Padova. Ringrazio anche affettuosamente UlrikeNeumann che ha compilato la bibliografia e Fabrizio Foni cheha riletto questo testo.

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Stampato a Liegi per la Società DanteAlighieri. Dicembre 2013.

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