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a cura di Fnrico Cirelli, Francesca Diosono, Helen Patterson

Attestazioni ceramiche dal contesto urbano di Reate

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a cura diFnrico Cirelli, Francesca Diosono, Helen Patterson

M.qlERtaLt ctn,qluttcl DA uN coNTEsro URBANLT: lL cASO L)l RIETI

Giotanna Aloino, Francesca Le:i

lNtnonuztot n

I mareriali ceramici oggetro clì cluesro stuclio provengono dagll scavi che la Soprintendenza per ì

Beni Archeologici clel Lazio sta efÈttutndo nel complesso dl P.rÌrzzo Aluffr, sede storica deÌla Caserm.r

dei Car.rbinieri, r lìieti, nelÌ'ambiro cìei Ìavori elfettuati per Ìr rìstnrrtur.ìzione e miglioramento sismicodell edilìcio voluti dalla Provinci^ di Rìcti (Fig. 1). Si trart.r di un.r rìcercî cbe colmî. almeno in fàrtc.il divario tra Rìcrì e quelle cirrà dove la pratica dell archeologia urbana hî porraro innovîrivi darì per lastoria dclla cirrì .

Un scrrore inreressanre deìl indag;ne è lo srudio deììe lasi tardoanricìre e alcomeclievaìi che restìruìscono drrì signiÉcarivi pcr Ia sroria urbana, ranto piìr per quei secoli dì crisi 'generalmrnre tumprersi, .rn

chc 6sicamenre, rra i monumenrali resci della cirrà anrìca e quelli della cicrà rarclomeclievale e romanica.Le cerîmiche quì segnalare, vanno ad aggiungersi aì rirrovamenri già noti per il cencro IraLia, contri-

bLrendo, seppur parzialmenre, alla ricosrruzione clel quaclro proclutrivo e cli clisrrìbuzìone clel vasellame,in parcicolare cla mensa, difluso in epoca rarclorom.rna e .rltomedievale. Per Rieri, come succerle per mol-re altre cìtrà soprarrurto clell'It.rlìa cenrrale:, se la letmra delle lònrì non consente dj rìcostrlrire se nonsomnarìanente l asperto clella citrà tra Vl e X secolo, Io studio cìei cìarì .lj scavo permerte dì osservare iprocessì che porrarono clal p.resaggìo urbano tuclotntìco a quello alromeclievale 1ìno.rl basso Meclioevo,epoca che prelLrcle .rlla rjnascira delh cirtà, gertancìo uno s.suarcìo anche sull economia urbarìa îttr.rversoI anrlisi cleì manufani.

Si sono prìvìlegiîti .luei mrter;îlì che consenrono di da!îre i conresci rardoanrichì e ahomedìevrli conunà mrgSiore prccisione e cbe permerrono d; elaborxre îlcune considerazioni d; ripo piir generale comcl ìnserimento della cirrì nei divers; circuiri di mercaror. Si presenrano, in qLresca sede, i daci relarivi aìlacenmìca 6nc da mensa di produzione africana', che dinloscrî anco.a un cerro legrme con i cencri di prcr

duzionc africani, e alla ceramica africana da cucinas in quanco nrarer;ale d;mpoftîzione e comunque di<1ualìrà risperto alle ceramiche da cucina di produzione locale.

Si riciene opportuno poì segnalarc la presenza di Lrn cerro nurnero dj frammenri di .er.rmrt.r rnvttri.rr.rrlronedievale che è possibile sudclìvidere per il ripo di rivestimenro e per gli ìmp.rsri cer.rrrici tr.r la pro-duzìone a Vetrina Pesanre e la produzione r Verrina Pesante cli rransizione.

IL mareriale esamiraro è, nella naggior p.rrre cteì casì, framment.rrio. Il resrauro o l artrìbuzìone dipiù frammentì a un unico vaso, sulla base delle loro cararteristiche lornali e tecniche, consenre trero unirrealìstica valutazione qurntirxriva.

Lo scivo è turr'or. ìn coso e la presentrzione deì mrteri.li è solo pÉlihinrre. No. \r.ì quindi |!ssibilt. ii !ut$a iik.siungere r conside 2,oni .on.lù$vc s!l l]irorùnr. dellù.,r.ohzore (le, Jìiiutirti .efùi.i i Rico. Iìisui(b lo s.i!o iìir)r ogSi eilittuaro sì vcda ArrrÀ..r). LLl7r 201lI rd esenfb il .îr) Ji Sicna rc.cnrcmcnrc srudirro C^NîrNr 2(X)tlÌ nrterirle gui p.e$ in esxnrc è .ehrivo r gùino uvatu lìno iÌ miggn) del 1012. I hvo.i rc$i innno ihr) n,itc.irlrd1e, rudiîtu. potrì Mi.chire e megÌn,dc6ni.e ilgùadroJeÌla fase tardoromrna e rltomed ieviÌc .li gùcrî faredicitti, irquerr sede sóhmentc delinerto Se 1o rudio della .efumi.î dfti.rnr è ritu e*etÍ,itu neÌ modo piì, sisrmfti.o JrosjLile,rlúcrrù() for si è forùrc iìre pcr.qli rltn úrterirli .rrimi.i. Lxnìlisi dcll i.tero .onlfleso di r.l\rt, !ei,.'rrL nùn (

',.,,., ,,,I. J.",,,,, -. ,.- ,

Lù tipologir .ui si l, riteride.to è di rrclcrenz. qùeÌ1. di Hryes, tencndo Fò conto dell., revistunc c Jdl .,ggio',ìrnùrù)oìliuionellolunìe$,f|lenentodellll,t,t.5ivedr:HAILSI972ìd/rrrrl.pr 1I 18i.I-ù (itolosid e li cronolorii rlle qurli r lì riferimenro è (lùelli sesù,t. ,r À/Lrlr 1, fp. llJr, llr-.

185

SÀ(r i ì980,l'. iii.lsó

L Rìtì. P6ì:ìt,unÙtt rt ti't^hh tll/. kitiut,tia,.. ro tun.

Tenna Srcrrlar,r Apnrc,qNe

Lo scavo delle srratigrafie di Palazzo Aluffi, ha resrituito 281 frammenti cli TSA per un torale <li 8ó

oggetri calcoìati in base al otrmero minjmo. îa i frammenti se ne clistinguono 127 (= 6l n. min.)diproduzione A; rì (=2 n. min.) di A/D; .12 (= 6 n. min.) di C;19 (= 10 n. min.) di D.

SrclLL.\T.\ AFRTCANA A (Tanrrrr 1)

Come noro le officìne della A dovevano essere attive nella Tunisja settentrionaìe attorno agli annì

60/70 e<l effettuavano le prime esporrazioni nel Medicerraneo già dall ecà di Domiziano6. All inizio del IIsec. poi questi traffici sono ormai consolidari. Nel campione di Rieri possiamo noure come gli esemplari

corrispondenri a forme dar^bili enaro la merà del II sono in numero minore di circa la merà rìsperro aglì

csemplari di fòrme delle epoche sLrccessive. Complessivamence tì Rieri la produzìonc in A di Terra Sigil-lata copre il )67r del torale delle sigillate africane.

Tra le forme aperre piùr ^nriche

rì Rierì sono arresrare le scodelle carenare H.5C, H.68 e H.6C, il piarro

H.3C, 1e coppe H.8A n. 1, H.9A e 98, tucte lorme piuctosto diffirse, e la piùr írra copptr emislerica H.78.Diversi frammenr; poi sono riconducibili a due disrinri esempla.i di coperchio H.20.

r---\\

lli.t t. !'onzù\rtùtcútn llts! rúÌdndl!titli ."r,'lten2. t\-ú@tò!tctia ,tì !tì roúwnr

Tipologia

HÀas t(;= L nb.Blitr l8IIrr,.r.Jc = L.n,lDgljr 1/J6ll

Hir.s 6ll. Lrrboglir l.l

I hvA llì = l.rnbotli.Ì 7ll

u,,rs 8A n.r = 1.,ìmb,,8lii lAthre! rll n. 16. l(r - I-rùrll(uliì ]ll

Htrv.r 20 - Lrnrhulir:(ì

-ut.1" Ì/: lll'lll ll

II

II

2 v)tllìn.l-ll

l

I

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H,r)îs l,fA n .1-i = ìinhosli,ì.t\

Har$ l4(i- I- rbogliì 3l)l

Hi!.s rr= hn,boslir s

H3)'s 6(; = ì.r bo8lir 24

Hù!\ lì . 2. (,

I/: II ÌìI

t l/t it-t" ì /.1 01

2" l12llì" t/l I

I

I

\f.ù,i,.,J,,,r rtr, L,nr,,jir.i ,r1.D, 1,,^, irnir

ll.\î' l- l" ì/: lll

'IiheÌli 2.'tei1, Siíi 4t,t tl)turd li lùtlhn ! /\tD

'Ilrbe d 1. ntu Sìllldlr rtnn t./ifMh/:n k /\

îa ic lorme aperre piùr tarcle sono attesrate le coppe H.I JA n. {-5, H.l{C, H.l7A, H.6C, cra le <1uali

le piùr lrequenri sono le H.14A n. 4-5, e il pia.to H.l I, che è il cipo di piarco di produzione A più tardodocrrmentato nel nostro campione di srudio.

SIoTLLATA AfRTcANA A/D (T.qBlr.\ 2)l)allÌ,tà severiana si aflianca alla pro-

cluzione in A la nuova produzione A/l),di pìùr alto Iivello qualitutivo. La Sigil-lara Afric,rna A/D, che si arresra îl l%clel rotale delle procluzioni <li sigillaterfricane, è lmco documenraca a Ricricon perccnrudli nlolto basse rispetro alle coevc produzioni in A e C, c con pochissijni esernplîr; relarivialle fbrme piìr difíuse. Di qucsta procluzione sono attcsraÍe unicamenre le scoclelle nella forma H.27 e

nellx l:orma orli,/ /, fig. J0.

Src[.r.rr.\ AFRlc,\-.A C (Trnerr.r 3)Srrl finire dell età severiana si aggiunge, nel panoramr dei prodorri africani, llt produz()ne di vîsellîme

indjcnrà come produz;one C, proclotro di alra cpralidL realizzato su vasta scah e con ampir diffusione. Lepiir lntiche prodtrzioni di C della Tunisia centr.rle, la ccl. C' decoratr, sono assenti d.ìl canDione di Ricri,documenrata è invece la produzione non <lecorrra. Lesiguo numero dì pezzi in C nel crnrpione di Rierinon permettc dj segù;re clnl Ill al V sec. lo sviluppo della prodrrzione né cìa Lrn punco di vista q rlirativoné da quello morf-ologico, infart;, id esempio, nonostante i piatti abbiano avuro nel rcperrorio formalc unnotevole suc.esso, ,l Rieci non sono arrestati. Analogo discorso possiamo fàre per ìe coppe che I Rieri noncoml)a;ono. Di quesra procìuzione è attescnra unic^r'Dente lî scodella di fòrma H.50, che è la pìù comùnee di più lunga vìta della produzione. Dallc atrcstazioni di Rieri se ne prìò seguire lo sviluppo dai primiesemplari di piir alta qualità, con orb affusohto c p^rcti rertilinee. arresrari in sei esemplari (H.50A),passando per le fàsi inrernredic (H.50 n.t5) Iino a gìungere al tipo più tîrdo (H.508). Complessiv^men

Forma tunzionale Tipologia DarzioneNum. diescmplafi

Havcs iOA = Lanrboglìr {0l,isI trves 50 0. 5iHrves 50B

l" r/2 IIIt' t/.1 IIt

IV, l' l/2 V

6

I

I

'hl,! 4 ).'llnd Sìrì//,rtd,tltlt ìd lì ttu/n:ùrLC

1iJI

te la Slglllntî di produzione C si attesta a Rieri atrorno;ìi 197. clel tocale delle sigillat€ di Produzionc

Srr;rrrqr,r Arnrc,lN.q D (Taurrrr 4)

Alla line clel III secolo, neÌÌa Tunisia sertentrionale appaiono 1e prime produzioni in D In pane leg.rtr

allc tradizioni ;,recedenti, già nei prìmi decennì del IV la nuova produzione presenta però un repenorio

morfoÌogico e decorativo autonomo. La diffusione piìr ampia viene poi raggìunra tra la seconda meti

del IV e la merà del V secolo. Le artesrazionì quantiratìve del campione di Rieri rispecchiano appieno

quanco noto a livello piìi Éieneràle. Se è assenre dal campione il vasellame prodotro negli ulrimi înni deL

III secolo, la m.r-qgìor parre delLe rttestazioni si colloca tr.r la fine clel IV e f inizìo del V, con valorì doppi

rìsperco a qurelli clella procluzione C coeva. Con l;nizio del VI le artesrazioni di D si rarefanno ìn modo

signilìcarivo. con una assenza importanre cìeÌle forme deÌ tardo VI e del VII secolo. Complessivamentc

la prodLrzìone D si ^rresra

a R;eti al 227. .lel rorale delle sìgillate di produzione africana Îa i piarri e lc

scodelle senza piede o con prede atrofìzzato sono actestati esemPl^ri dj scodelle H 61, H 76, di piacci lt/ntte XXXVI,1, H.624 n. t e H.624 n. 11, privi di stampiglirture sul foncìo. Tra lc scodelle con pìede

si rìconoscono q nel le dì fornzonìa IIl,ftg 128eH95.TralecoPPesonoactescacesi'zrgLìellesenzapìedeo con piecle arrolìzzaro di fbrma H.808 e H.80B/99, sia quelle con pjecle di lorma H.99 n 18, il tipo piìr

trrdo della forrna rìconoscibile per le caratrerìsriche pareci svîsîte.

'tàhelLt l. Ttna S*il/ata altuand l; ,rú.h:ìùk D

Arnrc:,r.N,r na cuctN,c

Questa ceramica lu prodotra sLì vîsra scala e fu largamenre espornta a prrrire dal I lìno almeno agli

inizì del V secolo. Lungo tucto quest'arco cronologico si disrribuiscono gli esemplari di Rìetì, senza

soluzione di continuicà, con prevalenza delle lorme databili dalla seconda metàdel II rFig o) Un fnrr€

calo di quesro vasellame si registra dl'inizio deLV, quando quesci vasi vennero sostiruici da lorme di pro

duzìone locale, spesso clecorate a rotella seconclo Lrna mod.r djflìrsa in Italia cenrrale sopractutco nel IV e

Tra i piaai/coperchio sono arcesrat; in gran nlrmero quellì di forma 0rrra 11, 1ì9. 102. atÉsrata per un hìn

go lasso di rempo in cui la varierà dei tìpi è legara allevoluzìone delltr forma, sosranzialmente inclivicluabile

nel progressivo ìngrossamenco dellbrlo*- Nel campìone di R;eti manca il tiPo piìL ànrrco. ma poi sono rap

presentare tut ce Le f1ìsÌ del lo sviluppo del ir forma com;,resa quella finale (0!î;a IV, F g 6l) con lunt prevalenza

_ Sipoii^no

^d esenrpio, solopercirar.ealcuniin ItÌliùcenrralc, i.rsi diTerni(AN(rFr.rrr, ZÀNturrNI fALJr:.rI200ó, I llt,

noix21).diAmeli.(AN(rrrrrù.PaìrsrNoú),ZAMPoTrNrFAUsrrNr 1991, flr. l'1 7t. 1ì8 r)oSPóleto(ANc0Lflrr2{)ll,P. li)I SAG!L 1980, f. t20iGAN'arr1 200;., f. 221.

488

Tipologia

Hales ólIV

fìne lv-:l'l/4 V

Orir lll lì9. 128 fìnc lV'l/2 Vl

2'112V,t12Vt

irii!? V LEtr^

Hays 808 = LrfrbÒglii 58

Hîy6 808/99

2" 112 V

?EÈ Hùl€s 99 nn. 1,7-8, l2 l" I/2 Vl-ìnizi Vll

TipoiogiaNun. di

Osrìr I fì9. ì8

Osrid Ìll fìg.332 -H.ycs 196 n.l

Orir I fig. 20 = Hrlcsì85 r.:ì

Osri.lfig.261Orir lV fìs. 6l

II

II

r l/2Ill

Ill-finr lV/hiziVIV-ìniziV

2

Itì

ì

liI

O$ìr i fig. 2l)2o o.nncriro polirura ÌÌl,TV

2" l/2 tv-1" 1/l vl

:iOsia I lìg. 15 = llales

I8l n.2

lìnc ll/inizilll lìnc

lV/iniziVfì re ll/ini,i III-fìne

lV/iniziV

I

5

Orti: I tìg. J73 =

Hiv6 193 ù. l-2

Osri. Ill rìg. 267 =

ll.,)cs ì97

Osrir ÌÌl fìg. 267 -Hi)cs 197

l' l/2 ÌÌl

II-iiìziV

II-lìne lV/iniziV

1

ì6

20

9

Osria I fì9. -170

Lrnntgli.L l0llAthntc CVIìì,4

t'r/2lllfìne IV iniziV

iniziVl

I

2

1

\l r,r,i,,.,d i,,]a,,n r"rr'!, rtrtù,,l nN' J, ll(,i

T'tlella 5. Cuautu rf tttttd th nina

per ii tipo mîggiormence difflrso a Partire ddla lìne del II (0rr,r 1, fig 26i), documenrato da qLrîrror'lìci

ir.-ptoil, e cnn unn .ons;stente atresraz;one della varietà difiìsa nel II (0ttl,7111, fis ll2)' Presente con dieci

esem;lari. Sono pres€nri anche con valori numericanrenre jnleriori le forme Atl.lnte CV,2 e O$ìa I. É8 262

Tra i recipìenti per cotrlrra sono Presenti l.r scodella firtu 1, Iìg. 15, anche con il tipo LanbogÌia 94,il tegame lamboglia l0B e le cmseruole lambogll^ IOA. Onìn ll, frg l10,cheèIaformapiìraccestatatRietì con rnolci tipi, e la 0rrr;r 1, fig. 271, îbbasttnza rara e documentatî solo ìn Tunisia e in Iralia'

Della cassemola O.v:a 11, 69. i 10, nel camPìone clì Rìeti non sono rapPresenraci ì cifi Più anci'hi mcn

rre è ben documenraro il cipo classico (Orria 1II, hg.261) coî un roraLe dj ventìnove esemPlari' cta cui

si dìstinguono almeno nove vasì che per Iorlo pnrricolîrmente ingrossaro. possono avvicinllrsi a qLÌegli

L.(mPlJfl prir r.'ror Lr"n Jo,.rrrcnr-rr nei orr$rr ^'rrtn'

Cm,qvrc:uE rNvllnt,rrr

È inreress,rnte inFnc se-ranalare un nucleo di t'ammenti dj ceram;ca inverriara alcomeclievale. Allo stato

arruale non è possibile colmare quella lacuna di documentazrone tm h ceramica inverfiara fomana e qLìel-

la dromedievale, non sono infarti stîti rinvenut; mîteridi invecrìati.rscrivib;l; al VI o VII secolor0 Nel

5\.' ..'I rir,, Lrssenza di t;st imon ianze reÌîriverlTrrdod.ri.ó non stufis.e. sembra infìttìche lfsino pcr Rohr sirno tiuttostos..6e,

rclcgan.lo Romi ìn uo ft,olo m olIo mrrs intle in relazioni r .l ue*a produzione: P^nor I l9r0i lA D l,92b

189

canrpione di Rìetì sono presenri quartro fìanmenri cli ceramica a Vetrinr Pe

sante, e uno ln Fazz lVzrt. Cinque fiammenrì sono invece del tìpo transizionale. Quesci fìammenrj, rjnvenuri sitr in contesri scratigralìci di buonà affidibìlìtà, sìa in str.rrilicazioni piir compromesse da recenti manomissionì, cluindicon.rlro gr.rdo di residualicà, sono molro minLrti rànro che solîmenre fe. rìnx

minoranz.r cli essi è possìbile stabilire;r che forma appartengrno. In nessLrn

caso possirmo indicare un confronto punmrle. Il fr;rmmenro dì Ft)trtr Waft(Fig. 2) è di procluzione romana con pinol; a rlllevo di fatrLLra sempliÉcara ma

ben rilevati e 6tti, con vetrina sia ìnrernn che estcrna. I1 frrmmenro potrebbeessere drtrbile nell'rmbito del IX, o più in generale rra la 6ne dell'VIII e il Xsecolo. Limpnsto, duro e di colore !jriéiio, ha.ortura omogenea, ìl rìvestìmen-to è di colore verde oliva, brillaore, spesso e omogeneo, ben aderenre alla sLr-

perficie. 11 frammento potrebbe essere peft;nenre a un coperchio. Tra glì alrriliammenri di ccramica a Vetrina Pesanre, lòrse di produzìone locale, è possibi-le soLo in un crso indicîre l.ì pertinenza î una brocca con orlo indisrinro quasi

vemicale e solo leggermente escrollesso. In rutci i frammenri I aryìlla è poco clepurata, la vetrina spesr.brillanre e coprence, di colore vercle oliva e presenra la.une non intenzìonali. I frammenri cli ceram;ca.rVetrina Pesanre di ripo cransizionale piìr significativj sono un orlo indistinro, \,ertic^le, di brocc;r o boc

cale decorato a incisìoni sorro verrina e ansa com;,lanare a nastro, ìngrossata e con clepressione cenrr.rle.Entranrb; i franrmenrì, conle tlrcti qLrellì cli cipo rransizionale, presentano un impasto piir depurato con

una vetrjna vecde oliva chiaro e brillanre. Possianlo indicare per grancìi linee una clat.rzione al IX-prìmrmerà X per la Vecrlna Pesance e una clacazìone al X-inizi XI secolo per la verrina di ripo transizionale.

CoNCLUsloNl

È sembrato che le cemmiche rardoantiche e;rÌtomedievalì clLLi presentîte, seppur ancora in fase pre-liminare di studio, possano avere comLrn.ìlre Lrn vrlore importrnre come ;nd;carori scorìco copografici.

ll daro matcriale rclativo al corredo cerdmico da mensa che circolava in epoca rarcloanrica mosrra unacicrà che rimane aperca a; coùmerci medirerraneì 6no alla nerà del VI secolo. Si rinven:lono in buol.rquantità le lorme piir comunetuenle aclestace rra IV e V secolo. Le inportazioni cli rerra Sigìllata AfricmrD sembrano conrinlrare, senza subìre drasriche flessloni, 1ìno alla metà del VI, Lrn.r climinuzìone deÌle im-porrnzioni di Sigilhta Alricîna senrbra inlarti verificarsi solamenre acrorno alla merà, del s€colo. Per il VIsono ben mppresencate le lòrnre comunenence in circolazione, come le coppe H.998 e H.808/99. Lhssenz.r

di esemplari sicuramence dacablli al VII, come il piùr tardo dei vasi a lisrello H9lD e le scoclelle cli uÌtìmninvenzione H.l0,i, 106 o 107" sernbrerebbe sorcolineare il pmsaggio cli Rieti .r un aÌtro circuìto d; mercrto,se proprio allora sì .rssnte cone sembra a una espÌosìone delle produzionj dì ceramiche localìrr. Lî presenza

delle scoclelle H.95 sembrerebbe marcare l.r metì clel VI secolo come ukimo periodo dì circolîzione deiproclotri romanir'. Nessuna delÌe forme .rttestrte nel deposito deÌla fìne del VII secolo della Crypt.r Balbi si

rirova neÌ canpione di Rieri '. Sìgnilicariv.r è anche lirssenza dei grandi piiìrti da porrat;ì s.ampiglìîtì. Rieriqurnclì s insernce .rppieno neÌ qu.rdro 6no a oggì delineato negÌì sturdì, che vede una particolare scàrsità delleattest.rzionì di cenmìclìe di importrzione africma nelle zone sotto il dominio LongobardoL5.

2. 1lìùi. Fi xrtoth).ù útu,tLr1 r Vri"dPtatt t/i Protltzìont

I T(r(rifl r^ t998I PÀrrLR$\ 1997,p. lll.lditi.ìSùa.dîntìlx.e.rnri.adiu$.onru.epcrRicti-PalazzoAluflinonsonoincoradislronibLl,drl moúentó.he è pr6o utile dare precedenza allo *ùdtu dei ÍÈsili gùida .lre.onsenùrno di dxrùc i .onrcri. Dr u.iri.ognizione preliminùe deL mrterirk però si pùò.oftunque esclLrdere la presenza dilixnrmenri ún Ìa tipi.a Je.omz n,ncr lisce dipinte in roso e de.o zione. pe(,ne r.oto.omùni r l.rh, . C.s.le S Do.ùo e l Rieti-Pirzza S. Rùtu.

'Qleserbrìenascononellisc.ond.nìe'ìdelvsecoloe!esxùris.ono,.omesenbrd,tr.iltì0eiltt0:TorroRLLLAl99s.Sn( Ì l99s: È^D 2001

' Di duc ftalic .erxnnnogi.hc si pirÌi ormrì 6lnì.ìtimcntc. dclìncindo un gurd.o bit).hrc conrl]osro dr una l rc drllcregioni sÒtto ìl .onùollo deu ahminisùîztune impr.i"le in\erite nel .i!.uito dir.ibutivo e .onrme..iale ncdircrranco.drll'ilttudrlle Ésionisofto il donirio 1Òrgobri(lo, .riúÙìzz.te inve.ed, un sìstemr producivoe disributiro hrtemen-tc rcgionrlizzaro: Drllc! 199:1: P^Nn.r^ Ì 998i Z^NrNr 1998r M^srA t999Li, p. 12l. Cùt'i \e.l\: Crrrr! 2008, f. lll.

490

Francesca
Barra
Francesca
Nota
di ingobbio

1.(.,,rir,{ ,,n.i.,,fr, r.r ,fr.rn, ii:r,, i,lir,l

I nuterixìidelÌo scxvo di Rieti-Pìazza San Rufo sono fubblìcatì a più rircsc PÀrrrRr)N_ I992i È^D. 1997 SùÌlo scxlo djpirzza San Rùfo: FroR., NIrNOrrr. MoNNA 1938.Lt/A 2AlO, p.164.

Riguardo al corredo ceramico da cucina, gr^nde prevaÌenzr h.rnno le casseruoÌe, ìn parricolare deÌ rìpoclmsjco con orlo conljiLrnto alla ptrete O:tìa Ill, 1ìg. 267, con Lrna djscreca presenza anche di esemplari diepocî tardoant;ca, ri.onos.ibili per l ingrossamenro dell orlo, e i piarri/.operchio, in maggioranza dellaforma con orlo piìr o meno ìngrossaro 0rl;// 1I1, fig. 3i2 ampìamenre diffÙso ed esport;rto, ma anche delLatotî1v 0!tìa l, hg. 2ó2 con orlo ricurvo ripìegrto all esterno pìir o meno pencìente. Artescace in numeriminor; sono le s.od€lle, un po piùr numerose le piùr anciche lamboglìa !A che ricordano forme analoghein ceramica a vernice rossn inrerna, e i reg,ìmi con orlo indistìnro e polìrura a bancìe di form.r Lambglial0B. In generaÌe possiamo norare un crollo delle ìmporcazioni da cucina all inizio del V sccolo. Dellaproduzione piir rarda di africana da cucina è arcesraro un solo esempl^re del tegame tipo Arlrrlr CVIIL1rlntaro agli inizi del Vl e Lìn soÌo esemplare simile al pirrto/coperchio tipo At/an* CY.2 dararo dalla se-corda merà del IV .rlla prima metà del VI secolo.

lnteressante sarebbe anche analizzare e capire come s'inquadra questo camp;one in rapporto ad altrezone clella città indagate. Colpisce la diversicà del contesro di ceramiche d,ì Rìeri Pîlazzo Alul6 risperro a

quelio cla Rieri-Pìazz;r San Rufo 6, ìn cui macroscopìca è l ;rssenza, nel primo, delle ceramiche comuni condecorazioni a fisce dipinre jn rosso e d€coruìone

^ perrine che sono tanco rappresenrare a Piazza S. lìufo.

Anche per Le ceramiche jnverriate alromedievali, piiì consìstenr; sono le acrescazìoni di ceramica a VetrìnrPesante e transizionale nel canpìone di P;rlazzo Alurffi. lo scavo condorro daÌla Soprìntendenzr nel 2000a Piazza Oberdan, per la r€dizzazione del parcheggio inrerraro, ha inrercerraro contesti cronologicrmenrede1 turro dillerenti e quìndì purtroppo in nessun modo paragonabìlì . Le inclagini di scavo a PalazzoAluf6 sono tutiora jn corso, perranto j materiîli presenrar; possono essere considerati rn'^nricip^zionedei nlrovi dat; e in quesco senso possono forse fornjre utili elemenci sulle problematiche relarive a questocomplicaro periodo di passaggio. La base statistica moko tidorra dei materìalj esaminati cosrirLìisce illimìre maggiore di questo studio, i cui risultîri aodranno quincìi verìficati con ì1 proseguo degli scavi, cheforniranno verosimilmence contesri strîti!jrahci numericamente pììr consistenti e maggiormcnte definir;.

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Francesca
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