105

L'agricoltura italiana conta. 2005, (18. ed.)

Embed Size (px)

Citation preview

L’agricolturaitaliana conta

2005

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI

Tutti i dati statistici contenuti nel testo,salvo diverse indicazioni, sono di fonte ISTAT e INEA.

Per i confronti internazionalisono state utilizzate fonti EUROSTAT.

L’ “Agricolura Italiana Conta” è disponibile anche in versione inglese.Su Internet, al sito http://www.inea.it/pubbl/itaco.cfm, è possibile consultare

la pubblicazione in lingua italiana, inglese, francese e spagnola.È consentita la riproduzione citando la fonte.

3

L’agricoltura italiana va sempre piùconfigurandosi come un sistema com-plesso in termini di relazioni con i set-tori ad essa collegati e di molteplicitàdi funzioni assolte, a cui la societàguarda con sempre maggiore atten-zione e interesse. Tale ampliamento di attività, nonesclusivamente produttive ma anchesociali, ambientali e culturali, si staaccompagnando ad un importanteprocesso di ristrutturazione del settoreprimario.Al contempo, emerge con sempremaggiore evidenza l’imprescindibilelegame dell’agricoltura con il territo-rio, come dimostra il crescentenumero di prodotti con una denomi-nazione di origine, il costanteaumento di aziende che scelgono

sistemi di produzione a ridottoimpatto ambientale, il continuoampliamento delle aree protette cheincludono al loro interno aziende esuperfici agricole, e l’accresciutacapacità di fornire servizi aggiuntivi,come l’agriturismo.A questo processo di riorientamentonon è certamente estraneo il potere diindirizzo esercitato dalla politica agri-cola nazionale che, con l’attuazionedei più recenti atti normativi, ha con-tribuito ad orientare il settore sul sen-tiero della qualità e della tipicità deibeni prodotti, oltre che della diversifi-cazione dei servizi resi alla collettività.L’INEA, da sempre attento osservato-re dei fenomeni evolutivi che caratte-rizzano l’agricoltura nazionale, hasaputo cogliere molti di questi recenti

fenomeni, i cui principali andamentied effetti sono riportati in questo agi-le volume informativo.“L’agricoltura italiana conta”, con lasua 18° edizione, rappresenta ormaiun punto di riferimento essenziale pertutti coloro che, per ragioni di studioo di interesse professionale, si acco-stano alla conoscenza del sistemaagricolo nazionale, anche grazie alsuccesso riscontrato dalle versioni inlingua straniera (inglese, francese espagnolo) disponibili sul sito dell’Isti-tuto all’indirizzo http://www.inea.it/pubbl/itaco.cfm.È con grande piacere, quindi, che col-go l’occasione di ringraziare ancorauna volta l’INEA per aver reso dispo-nibile questo sintetico ed efficace con-tributo conoscitivo.

Gianni AlemannoMinistro delle

Politiche Agricole e Forestali

INDICE

6

TERRITORIO E POPOLAZIONE

Clima pag. 10Superficie e Popolazione pag. 11

Strutture e Lavoro in Agricoltura pag. 22Mercato Fondiario pag. 28Risultati Produttivi pag. 30Reddito Lordo Agricolo pag. 35Consumi Intermedi pag. 36Prezzi e Costi pag. 37Credito Agrario pag. 38Investimenti pag. 39Risultati Produttivi secondo la RICA pag. 41

Composizione pag. 44Industria Alimentare pag. 45Distribuzione pag. 48Consumi Alimentari pag. 50Commercio Estero pag. 52

FILIERA AGROINDUSTRIALE

ECONOMIA E AGRICOLTURA

Prodotto Interno Lordo pag. 14Valore Aggiunto pag. 15Occupazione pag. 16Produttività pag. 19

SETTORE PRIMARIO

7

MULTIFUNZIONALITÀ AGRICOLA

Politica Ambientale pag. 56Uso dei Prodotti Chimici pag. 61Agricoltura Biologica pag. 63Agricoltura Irrigua pag. 68Agriturismo pag. 69Prodotti di Qualità pag. 71

POLITICA AGRICOLA

PAC in Italia: I Pilastro pag. 76PAC in Italia: II Pilastro pag. 79Spesa Regionale pag. 84Leggi Nazionali pag. 86

APPENDICE

Glossario pag. 94Glossario RICA pag. 98Indirizzi e Siti Utili pag. 100

TERRITORIO E POPOLAZIONE

ClimaScarti rispetto alla norma della temperatura media annua, (°C) 2004

-1/-0,5-0,5/00/0,50,5/1

Precipitazione totale annua (mm.), 2004

500/700700/800800/900900/10001000/11001100/13001300/1500

Fonte: UCEA. Fonte: UCEA.

10

11

Caratteri generali

Il territorio italiano è caratterizzatodalla prevalenza di terreni collinarie montani. Su circa 30 milioni diettari di superficie territoriale solo il23% è rappresentato dalla pianura,incidenza che nel Mezzogiornoscende al 18% e nel Centro al 9%.Nel 2004, la popolazione residente è

aumentata del 9 per mille circarispetto al 2003. La crescita si èconcentrata nel Centro-Nord (12per mille circa), grazie ai saldimigratori positivi. Le caratteristicheinsediative confermano una concen-trazione della popolazione in pianu-ra (47,7%) e in collina (39,3%),mentre solo il 13% risiede in mon-tagna.

Superficie e Popolazione

Territorio e Popolazione, 2004

Superficie territoriale SAU1 Popolazione2 Densità Forza lavoro3

kmq % 000 unità ab./kmq 000 unità

Nord 119.931 40,5 26.431 220 11.944 Centro 58.380 41,7 11.249 193 4.854 Sud e Isole 123.025 48,0 20.733 169 7.567

ITALIA 301.336 43,8 58.413 194 24.365 UE 3.973.200 41,1 456.449 115 210.990 Italia su UE (%) 7,6 - 12,8 - 11,5

1 Italia, Censimento agricoltura 2000; UE, stime Eurostat.2 Italia, stime bilancio demografico Istat; UE stime Eurostat.3 UE, stime Eurostat.

Utilizzazione del territorio, 2002(000 ha)

Italia UE Bulgaria Romania

Superficie Totale 30.134 397.320 11.099 23.839

Coltivazioni agricole 15.421 166.265 5.325 14.819di cui (%):cereali e riso 27,8 32,0 40,1 40,7 barbabietola da zucchero 1,6 1,4 0,0 0,3 semi oleosi 2,1 4,4 9,1 7,3 tabacco 0,2 0,1 0,7 0,1 patate 0,5 1,4 1,0 1,9 leguni secchi 0,4 1,1 0,3 0,3 ortaggi e legumi freschi 3,1 1,3 1,3 1,9 frutta ed agrumi1 5,9 2,3 3,2 1,4 olivo 7,6 2,7 - -vite 5,4 2,1 7,7 1,6 fiori e piante 0,1 0,0 0,1 0,0foraggere 6,2 3,9 1,1 2,7 altre colture 39,1 47,3 35,4 41,8

Superficie totale % 51,2 41,8 48,0 62,2

1 Mele, pere, pesche, ciliegie, prugne, frutta in guscio, agrumi, uva datavola, fragole.

Fonte: EUROSTAT, indagine pilota Lucas 2001, primi risultati.

12

Superficie agricola edisponibilità di territorio

Secondo una recente indagine Euro-stat, il 7% del territorio italiano,pari a circa 2,1 milioni di ettari, èoccupato da insediamenti artificiali,abitazioni, impianti, costruzioni,strade, ferrovie, ecc.; un altro 6%,pari approssimativamente a 1,8milioni di ettari, è occupato da suo-li nudi (rocce, ecc.) e un 3%, pres-soché 900.000 ettari, da acqueinterne, zone umide, ghiacciai, ecc.La superficie agricola disponibileper abitante si attesta sui 0,26 etta-ri pro capite in Italia, 0,36 ettarinell’UE e 0,68 ettari in Bulgaria eRomania. Tra il 1993 e il 2003, laSAU è scesa dell’8,4% in Italia edell’8% nel complesso dell’UE (Ita-lia esclusa), con ampie differenzia-zioni tra i Paesi membri.

Rapporto popolazione/superficie agricola (abitanti/100 ha di SAU), 2003

Belgio

Germania

Grecia

Spagna

Francia

Italia

Ungheria

Olanda

Austria

Polonia

Regno Unito

Media UE

Bulgaria

Romania

744

173

842

239

237

363

277

147

147

485

380

283

161

203

ECONOMIA E AGRICOLTURA

14

Prodotto Interno Lordo

14

Andamento del PIL (mio euro), dal 1999 al 2004 Andamento del PIL per abitante(euro), dal 1999 al 2004

1.200.000

1.000.000

800.000

600.000

400.000

200.000

Prezzi correnti Prezzi 1995

1.351.328

1.052.308

99 ‘00 ‘01 ‘02 ‘03

PIL/Abitante (euro)Prezzi correnti Prezzi 1995

1999 19.209 17.0812000 20.167 17.5502001 21.030 17.8272002 21.992 18.0902003 22.473 17.9582004 23.162 18.037

Andamento del PIL per unitàlavorativa (euro), dal 1999 al 2004

PIL/UL (euro)Prezzi correnti Prezzi 1995

1999 48.071 42.7462000 49.743 43.2842001 51.120 43.3362002 52.230 42.9642003 53.672 42.8902004 55.315 43.075

15

Nel 2004, il Valore Aggiunto (VA) aiprezzi di base del settore primario,inclusa la silvicoltura e la pesca, èaumentato, in valore, del 3% circarispetto al 2003, a seguito di unaumento delle quantità (10,8%) e diuna flessione dei prezzi (-7,1%). Ilcontributo dell'agricoltura alla forma-zione del valore aggiunto dell'econo-mia italiana è stato del 2,5%; in ter-mini “reali” (prezzi 1995), tra il 1994e il 2004 l'incidenza del VA agricolosul totale nazionale è scesa dal 3,3%al 3,0%. Nello stesso periodo, la quo-ta dell'industria, in senso stretto, ècalata dal 24,4% al 22,7%, così comequella della pubblica amministrazio-ne e degli altri servizi pubblici, passa-ta dal 19,6% al 18,6%. In crescita,sono i comparti delle costruzioni, chepassano dal 5,1% al 5,3%, del com-mercio, trasporti e comunicazioni, dal24,4% al 25,3%, e delle attività diintermediazione finanziaria, informa-tica, ricerca e lavori professionali e

imprenditoriali, dal 23,6% al 25,1%. Negli ultimi anni, in Italia, l’inciden-za del settore agricolo sul totale del-l’economia si è avvicinata a quelladegli altri paesi dell’Europa centro-settentrionale. Tuttavia, permaneuna forte differenziazione territoriale:nel Centro-Nord, infatti, l’agricolturapesa per il 2,0% in termini di VA a

prezzi base e per il 3,7% in termini diunità di lavoro, mentre al Sud talivalori salgono, rispettivamente, al4,3% e al 9,3%.

Valore Aggiunto

26.6%

70.9

2.5%

Agricoltura, silvicoltura, pescaIndustria, incluse costruzioni

Servizi, inclusa pubb. amm.ne

TOTALE

31.894336.006895.532

1.263.432

VA a prezzi di base per settore (mio.euro), 2004

Incidenza % dell’agricoltura sultotale dell’economia, 2003

Paesi Valore aggiunto1

Germania 0,7Grecia 5,4Spagna 3,6Francia 2,0Italia 2,2Ungheria 2,7Olanda 2,0Austria 1,2Polonia 2,3Finlandia 1,0Svezia 0,7Regno Unito 0,7UE 1,6Bulgaria 8,7Romania 11,2

USA2 2,0Giappone2 1,41 Valore aggiunto lordo ai prezzi di base.2 Stime Banca Mondiale, anno 2001.

16

Nel 2004, il numero complessivodegli occupati, espressi in UnitàStandard di Lavoro (USL), èaumentato dello 0,8% rispetto al2003. In particolare, si è registratoun incremento del 3,4% nellecostruzioni e del 3,2% nei servizi diintermediazione e nelle attivitàimmobiliari ed imprenditoriali,mentre le attività manifatturiere edestrattive evidenziano una flessione(-0,4%). Il settore agricolo hamostrato, in controtendenza conl’ormai storica flessione, un incre-mento dell’occupazione (0,4%). Aquesto risultato ha contribuito illavoro dipendente aumentato del2,6%, mentre il lavoro indipendenteè calato (-1,0%). L’incidenza dellavoro dipendente agricolo sul tota-le lavoro dipendente si è posizionatasul 3%, mentre quella del lavoroindipendente sul 10,5%. Nel com-plesso, l’incidenza degli occupati

Occupazione

Occupati in agricoltura secondo il sesso e la ripartizione geografica, media 2004

Totale occupati Femmine Maschi000 unità % % %

Nord 374 37,8 27,0 73,0Centro 133 13,4 34,6 65,4Sud e Isole 483 48,8 33,3 66,7

ITALIA 990 100,0 31,0 69,0

TOTALE

Agricoltura

Industria

Servizi1

24.429

1.277

7.002

16.150

66,1%

UL per settori (000 unità), 2004

1 Inclusa pubblica amministrazione e attività assimilate.

17

agricoli, non solo in Italia ma anchenella maggioranza dei paesi UE, siriduce notevolmente, anche se convariazioni alquanto differenziate.Il 69% degli occupati agricoli,espressi in termini di persone fisiche,è costituito da maschi; il 49% circadel lavoro agricolo è impegnato nelMezzogiorno, mentre la restantequota si suddivide per circa il 38%al Nord e per il 13% al Centro.Il rapporto tra lavoro agricolo epopolazione è mutato rapidamentenel corso degli ultimi dieci anni: nel1994, per ogni unità di lavoro agri-colo, vi erano circa 32 abitanti,mentre nel 2004 ve ne sono 46. Nel-l’industria questo rapporto si èmodificato assai più lentamente,così come nei servizi, inclusa la pub-blica amministrazione.

AGRICOLTURA

1994 2004

INDUSTRIA

SERVIZI

Peso del lavoro di ogni settore sulla popolazione (%)

18

BelgioDanimarcaGermania

GreciaSpagnaFranciaIrlanda

ItaliaLussemburgo

UngheriaOlandaAustriaPolonia

PortogalloFinlandia

SveziaRegno Unito

UEBulgaria Romania

4,92,6

3,613,6

3,83,3

3,77,5

3,29,7

10,64,8

13,213,7

3,92,4

1,95,8

14,718,1

Dotazione di lavoro agricolo nella UE (ULA/100 ha SAU), 2003 Incidenza % degli occupati in agricol-tura* sul totale dell’economia, 2003

Occupati Totale Donne1

Germania 2,4 1,8Grecia 16,3 18,4Spagna 5,6 4,0Francia 4,3 2,9Italia 4,7 4,0Ungheria 5,4 2,6Olanda 2,7 2,0Austria 5,5 5,8Polonia 18,2 17,6Finlandia 5,3 3,3Svezia 2,5 1,1Regno Unito 1,2 0,6UE 5,4 4,4Bulgaria 10,1 7,6Romania 36,0 37,3

USA 1,6 -Giappone 4,0 -

* Inclusa silvicoltura, caccia e pesca.1 Percentuale delle donne che lavorano in agricoltura sul totale delle

donne lavoratrici.

19

Nel 2004, il valore aggiunto agricoloai prezzi di base per unità di lavoro,espresso in termini reali, è pari al59,5% di quello dell'industria, inclu-se le costruzioni, e al 47% dei servizi(commercio, trasporti, intermedia-zione finanziaria, turismo ed altreattività professionali).Tra il 2003 e il 2004, in agricolturasi è verificato un consistente aumen-to del valore aggiunto per unità dilavoro (10,4%), mentre nell’indu-stria e nei servizi tale indicatorerimane pressoché invariato, subendouna variazione, rispettivamente, del0,2% e del -0,4%.

50.000

45.000

40.000

35.000

30.000

25.000

20.000

15.000

10.000

5.000

0

'00 '01 '02 '03 '04 '00 '01 '02 '03 '04 '04'00 '01 '02 '03

Industria1 Servizi2

50.367

23.696

Agricoltura

39.794

VA ai prezzi di base per UL per settore (euro)*

* A prezzi 1995.1 Incluse le costruzioni.2 Esclusa pubblica amministrazione, istruzione, sanità ed altri servizi pubblici e sociali.

Produttività

Degli 1,8 milioni di aziende agricoleitaliane appartenenti all'universoUE - che esclude le aziende di pic-colissime dimensioni - oltre la metàsi concentra nelle aree di collina,ove è relativamente maggiore la

presenza di aziende per autoconsu-mo (9,7%) e multifunzionali(5,4%). Le aziende con attivitàagricola, indirizzata in senso strettoal mercato, sono poco meno di600.000 e risultano concentrate in

pianura e collina. La tipologia piùnumerosa di aziende è però costitu-ta da quelle con attività per auto-consumo e mercato, che raggiungo-no circa 750.000 unità (40,7%) esono diffuse soprattutto in collina.

20

Distribuzione delle aziende agricole per zona altimetrica e tipologia di attività*

Zona Altimetrica Autoconsumo Mercato Mercato e autoconsumo Multifunzionali Totale

Montagna % 4,5 3,9 6,3 2,1 16,8Collina % 9,7 14,9 22,3 5,4 52,3Pianura % 3,4 13,6 12,1 1,8 30,9

TOTALE (000 unità) 323 595 748 171 1.837

* In % su totale delle aziende italiane appartenenti all'Universo UE.Fonte: Istat, Risultati economici delle aziende agricole, anno 2002

20

SETTORE PRIMARIO

La Superficie Agricola Utilizzata(SAU) delle aziende, nel 2003, è di12,2 milioni di ettari, senza variazio-ni significative rispetto alla superficierilevata al Censimento del 2000. Tut-tavia, a livello di ripartizione geogra-fica si osserva una diminuzione nelleregioni del Nord (-2,3%) e del Centro(-1,0%), e un lieve aumento nel Mez-zogiorno (4,4%). A livello territorialele regioni con il massimo incrementodi SAU tra il 2000 e il 2003 sono laSardegna (15%) e il Trentino-AltoAdige (12%), mentre quelle conla massima riduzione sono la Val-le d’Aosta (-21,7%) e la Liguria(-18,8%).Nello stesso periodo cresce signifi-cativamente la dimensione mediaaziendale (10,6%), passando da5,6 ha a 6,2 ha; in termini percen-tuali l’incremento è superiore nelleregioni del Nord (17,5%) e delCentro (16,5%), minore in quelle

Strutture e Lavoro in Agricoltura

22

AZIENDE SAUnumero % totale ha % SAU/media

per aziendaPiemonte 80.149 4,1 920.208 7,6 11,5Valle d'Aosta 5.082 0,3 53.613 0,4 10,5Lombardia 61.127 3,1 943.369 7,8 15,4Trentino-Alto Adige 47.310 2,4 329.868 2,7 7,0Veneto 145.672 7,4 801.423 6,6 5,5Friuli-Venezia Giulia 25.256 1,3 212.415 1,7 8,4Liguria 28.174 1,4 43.054 0,4 1,5Emilia-Romagna 87.247 4,5 1.069.645 8,8 12,3Toscana 89.723 4,6 791.169 6,5 8,8Umbria 43.040 2,2 317.398 2,6 7,4Marche 55.544 2,8 491.295 4,0 8,8Lazio 130.260 6,6 615.056 5,1 4,7Abruzzo 62.129 3,2 291.480 2,4 4,7Molise 27.290 1,4 199.907 1,6 7,3Campania 171.898 8,8 493.273 4,1 2,9Puglia 283.790 14,5 1.258.928 10,3 4,4Basilicata 74.477 3,8 522.611 4,3 7,0Calabria 162.735 8,3 492.164 4,0 3,0Sicilia 292.375 14,9 1.249.015 10,3 4,3Sardegna 85.761 4,4 1.074.708 8,8 12,5

ITALIA 1.959.038 100 12.170.599 100 6,2

Aziende e relativa superficie agricola utilizzata, 2003

del Mezzogiorno (7,6%). La diminuzione del numero diaziende avvenuta tra il 2000 e il2003 non si è distribuita uniforme-mente tra le classi di SAU. Infatti,ad una sostanziale riduzione delnumero di aziende con meno di 20ettari di SAU, corrisponde unaumento delle aziende nelle classi disoglia superiore. La riduzione piùampia si è avuta per le aziende conmeno di 2 ettari di SAU, mentrel’incremento maggiore si è registra-to per le aziende con 50 ettari eoltre. È inoltre evidente che il com-plessivo incremento di UDE è dovu-to quasi esclusivamente alla positi-va dinamica delle aziende di maggio-re superficie (20 ettari e oltre diSAU), mentre quelle di minoridimensioni (fino a 2 ettari di SAU)hanno contribuito negativamente alladinamica della dimensione economi-ca delle aziende agricole nazionali.

Rispetto al Censimento del 2000non si rilevano variazioni sostanzia-li nella distribuzione di aziende,

superfici e dimensioni economicheper forma di conduzione delleaziende agricole; in generale, tende

23

Distribuzione delle aziende e della SAU per circoscrizione, 2003

174.532

305.485

318.567

782.319

378.136

Nord-Ovest

Nord-Est

Centro

Sud

Isole

1.960.244

2.413.352

2.214.918

3.258.363

2.323.723

Nord-Ovest

Nord-Est

Centro

Sud

Isole

AZIENDE

19,3%

39,9%

8,9%

15,6%

16,3%

SAU

16,1%

19,8%

18,2%26,8%

19,1%

ad aumentare ulteriormente la quo-ta di quelle a conduzione diretta(dal 94,3% nel 2000 al 97,4% nel2003), mentre diminuiscono leaziende condotte con salariati (dal5,6% al 2,5%). A livello nazionalerimane stabile il numero complessi-vo di persone impegnate nell’attivi-tà agricola (-0,6%). Le variazionipiù significative riguardano la con-trazione del numero di conduttori edei coniugi, dovuta alla riduzione

del numero di aziende, nonchéall'aumento del numero di familiari(35,0%) e parenti (19,3%) coinvol-ti nel lavoro aziendale, causato pro-babilmente dall’aumento delladimensione media aziendale. Èinoltre in aumento (1,3%) il nume-ro di dipendenti che lavorano atempo determinato.Passando agli indirizzi produttividelle aziende, le produzioni di rilie-vo che presentano un aumento di

superficie sono il frumento duro cheaumenta del 12,5%, le colture pro-teiche per la produzione di granella(53,4%), le foraggere avvicendate(10,9%) e il granoturco da granella(3,7%). Il recupero delle coltivazioni legnoseagrarie rispetto all’ultimo censi-mento è dovuto all’aumento dellasuperficie a vite (8,7%), a olivo(6,5%) e ad agrumi (5,0%). È inve-ce persistente la crisi dei fruttiferi

24

Ripartizione della superficie per le principali forme di utilizzazione (ha), 2003

SAUseminativi prati coltivazioni totale Superficie Alboricoltura Superficie Superficie

permanenti permanenti a boschi da legno non utilizzata totalee pascoli e altra superficie

Nord-Ovest 1.294.035 528.366 137.843 1.960.244 191.211 31.273 172.291 2.355.019 Nord-Est 1.557.083 520.885 335.383 2.413.352 493.255 12.134 294.642 3.213.383 Centro 1.532.823 295.618 386.476 2.214.918 825.021 25.725 246.367 3.312.030 Sud 1.781.223 366.913 1.110.227 3.258.363 269.502 29.761 217.959 3.775.585 Isole 1.095.602 759.199 468.922 2.323.723 258.094 13.219 211.450 2.806.486

ITALIA 7.260.766 2.470.981 2.438.852 12.170.599 2.037.082 112.112 1.142.709 15.462.502

25

Seminativi (OTE) Coltivazioni legnose (OTE)ortive foraggere cereali piante legumi vite olivo fruttiferi agrumi

avvicendate industriali secchiNord-Ovest 1,8 5,4 80,4 4,3 0,7 57,8 7,7 30,1 0,0Nord-Est 4,0 13,1 58,7 10,6 0,5 52,5 1,8 43,0 0,0Centro 2,3 18,0 58,4 7,8 3,3 33,5 45,9 17,9 0,2Sud 5,6 8,0 73,8 3,0 1,2 22,2 59,3 12,8 5,2Isole 4,8 11,7 69,7 0,1 2,6 30,9 38,3 11,9 18,4

ITALIA 3,7 11,4 67,5 5,8 1,6 31,4 43,1 18,2 6,0

Capi di bestiame per circoscrizione e specie allevata, 2003

Bovini e Suini Ovini Caprini Allevamenti Equini Struzzi Coniglibufalini avicoli

Nord-Ovest 2.413.407 5.028.576 170.955 113.723 34.360.330 21.858 6.396 1.118.353Nord-Est 1.833.239 2.235.689 187.703 49.303 95.184.074 27.566 55.369 3.353.891Centro 532.425 585.833 1.564.372 41.313 22.094.345 25.065 25.044 1.239.426Sud 875.364 404.408 1.811.027 335.270 17.154.229 23.014 36.946 1.379.444Isole 596.764 323.252 4.425.969 357.476 4.185.752 21.007 3.098 285.220

ITALIA 6.251.198 8.577.757 8.160.026 897.086 172.978.730 118.510 126.855 7.376.331

Superficie utilizzata per orientamento tecnico-economico (%), 2003

con una perdita di SAU pari al 6,4%,dovuta essenzialmente al melo(-10,1%), alla nettarina (-5,0%) e alpero (-1,9%). Da sottolienare il recu-pero degli agrumi procurato dallaspecie clementina (40,3%) che hasuperato i 21.500 ettari di superficie,consentendo di compensare ampia-mente il ridimensionamento che hasubito la coltivazione del mandarino(-24,3%) e del limone (-16,4%). I risultati sulla consistenza degliallevamenti evidenziano una dimi-nuzione del 42,8% del numero diaziende con allevamenti (in granparte determinata dalla esclusionedall’osservazione della bassa corte,rispetto al campo d'osservazionecensuario). A livello nazionale nonsi registrano variazioni significativenel numero di capi di bovini e suinirispetto al dato censuario, mentreun rilevante aumento si è avuto peril numero di capi ovini (20,1%).

Aziende per classi di superficie agricola utilizzata (%), 2003

Classi di superficie agricolameno di 1 1-5 5-20 20-50 50 ed oltre

Nord-Ovest 27,6 36,0 22,9 8,6 4,8 Nord-Est 24,2 44,0 24,2 5,5 2,1 Centro 31,0 44,5 17,2 4,9 2,4 Sud 39,2 43,7 13,2 2,9 0,9 Isole 38,6 40,2 14,4 4,4 2,4

ITALIA 34,4 42,5 16,7 4,4 2,0

Aziende per forma giuridica e circoscrizione, 2003

Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Italia

Azienda individuale 162.469 289.587 308.835 776.994 374.035 1.911.919Comunanza o affittanza collettiva 431 653 445 1.774 1.625 4.929Società di persone e di capitali 11.533 15.080 8.744 2.822 2.184 40.360

di cui società semplice (%) 89,6 88,8 71,9 79,0 77,5 84,1Società cooperativa (escluse le cooperative sociali) 272 389 302 425 508 1.897Associazione di produttori 5 1 - 1 4 12Ente pubblico 1.107 572 789 806 228 3.501Altre forme giuridiche1 99 306 377 385 34 1.198

TOTALE 175.913 306.587 319.492 783.205 378.619 1.963.817

1 Comprendono: cooperativa sociale, altra associazione riconosciuta e non, altra forma giuridica profit e noprofit.

26

Conduttori con attività esclusivamente o prevalentemente presso l’azienda per settore di attività economica e prevalen-temente extraziendale, 2003

Esclusivamente Prevalentemente presso l'azienda Attività Totalepresso l'azienda agricoltura industria commercio servizi pubblica totale prevalentemente

amministrazione extraziendaleNord-Ovest 142.358 5.463 925 630 740 30 7.789 22.995 173.142Nord-Est 233.036 4.316 1.625 1.640 1.949 578 10.106 60.331 303.474Centro 239.768 4.192 873 915 745 231 6.954 68.666 315.389Sud 540.833 28.295 1.446 1.801 1.649 1.652 34.843 205.289 780.967Isole 255.471 9.514 668 254 3.694 247 14.378 107.472 377.321

ITALIA 1.411.466 51.780 5.537 5.240 8.776 2.736 74.070 464.754 1.950.291

Aziende con attività connesse all’agricoltura per tipo di attività e ripartizione, 2003

Totale aziende Tipologia attività connesse all'agricoltura (%) con attività connesse agriturismo attività di lavorazione lavorazione produzione acquacoltura

all’agricoltura artigianato prodotti prodotti energia(%) vegetali animali rinnovabile

Nord-Ovest 17,5 11,6 12,7 14,5 30,9 3,9 47,0Nord-Est 15,9 35,9 59,2 11,4 6,5 32,1 33,1Centro 14,9 31,1 8,5 12,7 6,5 0,0 13,6Sud 32,3 14,9 19,6 39,2 30,5 7,3 0,0Isole 19,5 6,5 0,0 22,2 25,6 56,7 6,3

ITALIA 89.548 12.531 1.808 62.139 13.068 1.152 302

27

28

Nel corso del 2003 è continuata lacrescita dei prezzi della terra con unaumento medio del 3,3% e sostan-ziali differenze tra circoscrizioni geo-grafiche e tra zone altimetriche. Ledinamiche dei prezzi sono state piùsostenute nelle regioni settentrionali(5%) e nelle aree di pianura (4,6%).Variazioni sensibilmente inferiorialla media si sono riscontrate invecenel Mezzogiorno (0,8%) e nelle areedella montagna e della collina litora-nea (1%). L'aumento dei valori fon-diari a tassi medi superiori a quellodell'inflazione prosegue ormai dal1997, determinando una crescita delpatrimonio fondiario anche in termi-ni reali. Tuttavia, il livello delle quo-tazioni nel 2003 rappresenta il 94%dei valori realizzati nel 1990, a cau-sa dell'erosione del valore nominaleverificatasi nella prima metà deglianni novanta.Le differenze negli andamenti del

prezzo della terra sembrano ricondu-cibili a una diversa influenza di alcu-ni fattori strutturali come la dotazio-ne di risorse naturali, la presenza diuna rete adeguata di infrastrutture alservizio dell'attività agricola e lo svi-luppo socioeconomico locale. Inoltre,assumono un ruolo determinanteanche il sostegno pubblico accordatoalle produzioni agricole e la congiun-tura economica generale. Nel merca-

to fondiario la domanda di terra hageneralmente prevalso sull'offerta esoltanto in alcune aree marginali si ècreata una situazione opposta omeglio un'assenza di mercato permancanza di compratori. I terrenidotati di buona fertilità, infrastruttu-re adeguate e facile accessibilità sonostati oggetto delle maggiori richieste. Dal 1992 gli aumenti più consistentidei valori fondiari si sono concentra-

Valori fondiari medi (migliaia di euro/ha), 2003

ZONA ALTIMETRICA Var. %montagna montagna collina collina pianura totale 2003/02

interna litoranea interna litoranea

Nord-Ovest 5,4 13,6 17,2 34,9 30,5 20,6 4,9Nord-Est 18,1 - 27,0 25,3 35,2 29,3 5,2Centro 6,8 10,9 10,7 15,3 19,6 11,5 1,5Meridione 6,2 9,9 9,8 14,8 14,0 10,6 0,9Isole 5,7 9,3 7,2 9,1 12,4 8,3 0,6

TOTALE 8,6 9,9 11,6 13,2 25,9 15,4 3,3

Fonte: INEA, Banca dati dei valori fondiari.

Mercato Fondiario

29

ti nell'area centrale della PianuraPadana, dove il forte dinamismo del-l'economia locale e i sistemi agricoliintensivi a maggiore specializzazioneinducono un'elevata capitalizzazionedei terreni agricoli. Incrementi si-gnificativi, ma più frastagliati, silocalizzano ad esempio in Toscana,nelle zone vitate del Chianti e inquelle vocate alla floricoltura. Infine,una crescita apprezzabile si riscontrain alcune aree al confine tra Basilica-ta e Puglia, ma in questo caso l'au-mento dei prezzi sembra imputabilesoprattutto al rinnovato interesse perterreni quasi marginali, caratterizza-ti da valori fondiari piuttosto bassi.Le contrazioni dei valori fondiari siconcentrano, invece, nel territorioabruzzese e nell'area al confine traLazio e Campania.La sostanziale stabilità dei canoni ela prevalenza della domanda per col-ture specializzate e di pregio sono le

principali caratteristiche che hannocontraddistinto il mercato degli affit-ti nel 2003. Gli accordi in derogasono divenuti ormai la tipologia pre-valente di contratto e si stanno pro-gressivamente diffondendo anchenelle regioni dell'Italia meridionale.Solo nelle zone montane e in quellemarginali sono ancora riscontrabiliforme di affitto verbale, spesso limi-tate a contratti di durata limitata.

Variazione percentuale del valoremedio dei terreni per regione agrariain Italia fra il 1992 e il 2003

meno di 0da 0 20%da 20 a 40%da 40 a 60%> di 60%

30

Nel 2004, la produzione agricola aiprezzi base, inclusa la silvicoltura ela pesca, è aumentata, in valore, del3,6% rispetto al 2003, risultato delnotevole aumento delle quantitàprodotte (7,9%) e della sensibileflessione dei prezzi (-4%). Diversa-mente, nel 2003, si era registratauna diminuzione delle quantità pro-dotte del 4,1% e, nel 2002, del2,1%. Pertanto, il 2004 si è caratte-rizzato come un anno di recuperodal punto di vista produttivo, men-tre è peggiorato sotto il profilo mer-cantile. In generale, i raccolti hanno godutodi condizioni climatiche favorevoli.L'aumento della produzione agrico-la ha riguardato soprattutto il com-parto delle colture vegetali, ove si èverificato un aumento del 13,9% nelcaso delle coltivazioni erbacee e del15,4% in quello delle arboree; sonoaumentate anche le produzioni

foraggere (6,9%), mentre il settorezootecnico è rimasto pressochè sta-zionario (0,2%).Nell'ambito delle produzioni erba-cee, i cereali sono stati interessati daun sensibile aumento delle rese. Laproduzione complessiva è cresciutadel 27,3% e il grano duro, in parti-

colare, del 49,2%. Sono aumentateanche le leguminose da granella(15,7%).Le colture industriali sono aumenta-te del 10,9%, soprattutto nel casodella soia (26,6%). In crescita anchela barbabietola da zucchero(18,5%), ove il recupero produttivo

Risultati Produttivi

Produzione ai prezzi di base per comparti, 2004

Italia Variazione % 2004/03mio. euro % quantità prezzi

Erbacee 15.464 32,0 13,9 -8,3 Arboree 11.806 24,4 15,4 -3,1 Foraggere 1.683 3,5 6,9 -13,1 Zootecnia 14.566 30,2 0,2 -1,6 Servizi annessi1 2.664 5,5 0,6 3,6 Silvicoltura 415 0,9 -10,4 -3,1Pesca 1.706 3,5 2,0 2,3

TOTALE 48.304 100,0 7,9 -4,0

1 Tra questi, contoterzismo attivo e passivo, confezionamento prodotti agricoli, manutenzione parchi e giardini, servizi annessi all'allevamento, fecon-dazione artificiale, nuovi impianti produttivi.

31

Produzione agricola ai prezzi di base per principali settori (mio. euro), 2004

Cereali e legumi secchi1

Ortaggi2

Colture industriali3

Florovivaismo

Vite

Olivo

Frutta e agrumi

Foraggere

Carni

Latte

Uova e altri4

Servizi annessi5

TOTALE

6.008

6.863

1.078

2.430

4.049

2.622

4.220

1.683

9.203

4.415

948

2.664

46.183

14,9%

2,3%19,9%

5,8%

1 Valore legumi secchi pari a 78 mio. euro.2 Incluse patate (668 mio. euro) e fagioli freschi (218 mio. euro).3 Barbabietola da zucchero (437 mio. euro), tabacco (355 mio. euro), girasole (87 mio. euro) e soia (178 mio.

euro).4 Di cui miele (23 mio. euro) 5 Tra questi, contoterzismo attivo e passivo, confezionamento prodotti agricoli, manutenzione parchi e giardini, nuovi

impianti produttivi.

31

si è associato a un miglioramentodelle rese polarimetriche. Si rilevaun flessione, invece, per le colturefloricole (-5,1%), parzialmente bi-lanciata da un incremento di quellevivaistiche (2,3%). Con riguardo alsettore orticolo, si è registrato unincremento del 7,5%, che ha riguar-dato specialmente i pomodori(8,7%), i carciofi (24,9%), i piselli(15,2%) e le patate (11,6%). Leforaggere, infine, evidenziano unacerta ripresa (3,5%).Le coltivazione arboree si distin-guono per un aumento delle produ-zioni vitivinicole (19,3%), olivicole(11,8%), frutticole (19,6%) eagrumicole (15,6%). La produzio-ne di vino è aumentata del 20,5%,conseguendo anche un buon livelloqualitativo, mentre quella di olio ècresciuta del 12,4%. Per la fruttasi rileva un sensibile recupero ditutte le produzioni rispetto al2003, in particolare delle pesche e

Principali produzioni vegetali, 2004*

Quantità Valore1

000 t var. % 2004/03 mio. euro var. % 2004/03

Frumento tenero 3.083 22,7 767 12,1 Frumento duro 5.546 49,2 1.383 23,5 Mais 10.986 26,1 2.262 25,6 Riso 1.450 3,4 551 22,5 Barbab. da zucchero 8.455 18,5 437 29,2 Tabacco 117 -6,6 355 -4,0 Soia 492 26,6 178 6,4 Girasole 274 15,5 87 6,8 Patate 1.797 11,6 668 19,9 Pomodori 7.228 8,7 1.117 -6,8 Uva tavola 1.393 18,5 653 16,1 Uva da vino venduta 4.182 18,2 1.094 10,0 Vino2 (000 hl) 22.813 20,5 2.290 14,9 Olive vendute 389 8,7 188 -0,4 Olio2 644 12,4 2.401 9,2 Mele 2.068 5,8 803 10,8 Pere 890 7,8 461 11,5 Pesche e nettarine 1.672 42,2 640 15,7 Arance 2.064 19,0 656 11,3 Limoni 565 8,6 283 7,9 Mandarini e clementine 603 15,7 257 9,3 Actinidia 382 18,5 280 16,4 * I dati sono provvisori.1 Ai prezzi di base.2 Secondo la nuova metodologia SEC95, rientrano nel settore "agricoltura" il vino e l’olio prodotto da uve e olive proprie dell’azienda, esclusa la

produzione di cooperative ed industria alimentare.

32

33

delle nettarine (42,2%). Nel comparto zootecnico, è aumen-tata la produzione delle carni suine(2,4%) e avicole (2,5%), mentre èdiminuita quella della carne bovina(-1,5%) e ovicaprina (-2%), che harisentito della malattia della “linguablue”. In leggera flessione è la pro-

duzione di latte vaccino (-0,9%). Ilmiele, invece, risulta in forte espan-sione (38,6%). La silvicoltura evidenzia un deboleincremento (0,9%), che ha risentitodel negativo andamento delle tagliate.Riguardo ai servizi annessi all'agri-coltura e zootecnia, si registra una

modesta crescita (0,6%).Nella UE il volume della produzioneagricola totale è aumentato, nel2004, di oltre il 7%, di cui il 12,5%relativo alla produzione vegetale e lo0,4% a quella animale. Nel compar-to delle produzioni vegetali, la cre-scita ha interessato soprattutto icereali (24%), il vino (21,1%), l'oliodi oliva (25,3%) e le oleaginose(25,4%). Grazie ai buoni raccolti, iprezzi dei prodotti vegetali sonodiminuiti, in media, dell'8%. Neinuovi Paesi membri, UE 10, la pro-duzione agricola è complessivamen-te aumentata di oltre il 10%, soprat-tutto per quanto riguarda le produ-zioni cerealicole (40,1%).

Principali produzioni zootecniche, 2004

Quantità1 Valore2

000 t var. % 2004/03 mio. euro var. % 2004/03

Carni bovine 1.560 -1,5 3.559 -2,3Carni suine 1.959 2,4 2.390 -1,0Carni ovicaprine 74 -2,0 310 -23,0Carni avicole 1.410 2,5 1.994 3,4Carni di coniglio e selvaggina 411 1,3 894 3,0Uova (milioni di pezzi) 12.773 -0,5 914 -7,2Latte vaccino3 (000 hl) 105.070 -0,9 3.925 -1,3Latte ovicaprino (000 hl) 6.483 -0,4 490 1,3Miele 97 38,6 23 40,2

1 Peso vivo per la carne.2 Ai prezzi di base.3 Incluso latte bufalino.

34

Produzione agricola a prezzi base nei paesi della UE, 2003

Produzione Consumi intermedi % Consumi intermedi/mio. euro % mio. euro % Produzione

Belgio 6.809 2,2 4.129 2,7 60,6Danimarca 8.135 2,6 5.138 3,3 63,1Germania 40.307 12,9 24.603 15,9 61,0Grecia 11.419 3,7 3.191 2,1 27,9Spagna 41.136 13,2 14.166 9,1 34,4Francia 64.047 20,5 33.443 21,6 52,2Irlanda 6.006 1,9 3.409 2,2 56,7Italia 43.815 14,0 14.723 9,5 33,6Lussemburgo 265 0,1 141 0,1 53,2Ungheria 5.586 1,8 3.633 2,3 65,0Olanda 20.053 6,4 10.888 7,0 54,2Austria 5.671 1,8 2.949 1,9 52,0Polonia 11.771 3,8 7.652 4,9 65,0Portogallo 6.175 2,0 2.879 1,8 46,6Finlandia 4.152 1,3 2.686 1,7 64,7Svezia 4.794 1,5 3.215 2,1 67,1Regno Unito 23.635 7,6 12.368 8,2 52,3UE 312.211 100,0 154.651 100,0 49,5Bulgaria 3.266 - 1.733 - 53,1Romania 10.762 - 5.653 - 52,5

35

Nel 2004, la composizione del red-dito lordo agricolo, inclusi i contri-buti alla produzione e le imposteindirette, mostra una incidenza deiconsumi intermedi (sementi, conci-mi, mangimi, energia, servizi, ecc. )pari al 32,8%. I redditi da lavorodipendente contano per il 14,9%.La remunerazione del lavoro auto-nomo (coltivatori, imprenditori ecoadiuvanti familiari), del capitalee dell’impresa, al lordo degliammortamenti, ha assorbito il41,4%.I contributi e le sovvenzioni erogatida Stato, Amministrazioni centrali,Regioni ed UE hanno inciso per il9,3% circa.

Reddito Lordo Agricolo

Consumi intermedi

Imposte indirette sulla produzione

Contributi alla produzione

Redditi da lavoro dipendente

Redditi da lavoro autonomo, capitale e impresa1

TOTALE

16.410

820

4.637

7.448

20.672

49.987

* Inclusa la silvicoltura e la pesca.1 Al lordo degli ammortamenti.

Composizione del reddito agricolo, 2004*

36

Nel 2004 la spesa per i consumiintermedi dell’agricoltura, inclusala silvicoltura e la pesca, è aumen-tata in valore del 4,8%, con unincremento medio dei prezzi del2,5% ed un aumento delle quantitàimpiegate del 2,2%. L’aumento si èconcentrato nella voce reimpieghi,cioè produzioni foraggere e cerealiper l’alimentazione animale(11,4%), in recupero, dopo la forteflessione del 2003 (-15,7%). Inaumento anche la voce dei servizi edegli altri beni, quali manutenzionie collaudi, trasformazione di pro-dotti aziendali, pubblicità, ecc.(3,1%), che negli ultimi anni hannopresentato un trend crescente, giun-gendo a rappresentare oltre unquarto della spesa complessiva perconsumi intermedi. Tra gli altrimezzi tecnici, si registra un aumen-to per le sementi (2,2%) in seguitoai maggiori investimenti nellesuperfici cerealicole, mentre per gli

antiparassitari si conferma il trenddecrescente con una ulteriore dimi-nuzione nel 2004 (- 0,5%), in lineacon il positivo andamento climatico.Per i concimi, dopo l’aumento del2003 (2,3%), si registra una fasestazionaria (-0,2%), mentre per i

mangimi si ha una diminuzione(-1,5%), dopo la ripresa del 2003.Anche i consumi di energia sono indiminuzione. In flessione i consumiintermedi per le attività forestali(-4,5%), in aumento, invece, quellidella pesca ed acquacoltura (1,6%).

Consumi Intermedi

ConcimiSementi

Mangimi1

AntiparassitariEnergia

Altri beni e servizi2

Reimpieghi2

C.I. silvicolturaC.I. pesca

TOTALE

924622

5.164669

1.9284.0392.630

73361

16.4102 2%

2

1 Incluse spese varie per il bestiame.2 La voce include, tra l’altro, le sementi vendute da aziende agricole ad altre aziende agricole, le produzioni foraggere direttamente commercializ-

zate, i prodotti utilizzati nell’alimentazione del bestiame, la paglia di cereali.

Principali categorie di consumi intermedi in agricoltura, silvicoltura e pesca(mio. euro), 2004

37

Nel 2004 i prezzi dei mezzi di produ-zione, dei consumi intermedi e degliinvestimenti sono aumentati del3,4%. Gli incrementi più accentuatisi sono riscontrati per gli investimen-ti (4,7%), in particolare per le operedi miglioramento fondiario e fabbri-cati agricoli (6,9%). I prezzi dei con-sumi intermedi sono cresciuti del2,5%, con incrementi più accentuatiper mangimi e spese per il bestiame(6,9%) ed energia motrice (5,3%). Ilcosto del lavoro dipendente è aumen-tato dello 0,8%; in aumento la retri-buzione lorda (3,5%), a motivo dellacrescita dell'input di lavoro dipen-dente nel settore.I prezzi agricoli alla produzionehanno presentato, in media, unaflessione del 4,2%, con una partico-lare accentuazione per le produzioniorticole (-11,3%) e soprattutto spi-naci (-26%) e indivia (-23%).

Negli altri comparti, si segnalano lediminuzioni per carni (-1,8%) euova (-6,7%). L’evoluzione della ragione di scam-bio dell'agricoltura, misurata dal

rapporto fra l'indice dei prezzi allaproduzione e quello dei consumiintermedi, ha presentato un sensibi-le deterioramento rispetto a quantoavvenuto nel 2003 (-6,6%).

130

120

110

100

90

Costo lavoro dipendente InvestimentiConsumi intermedi Prezzi agricoli alla produzione

2003 200420022001200019991998

Prezzi e CostiNumeri indici (base 1995 = 100)

38

Credito Agrario

Erogazioni del credito agrario (mio. euro), 2004

Finanziamenti Totale Var. % Agevolato 2004/03 su tot. %

Medio e lungo termine 4.013,3 21,3 8,1macchine e attrezzature1 1.825,6 1,2 14,5acquisto immobili rurali2 772,8 8,0 6,3

fabbr. rurali non residenziali 1.414,9 79,3 1,0Breve termine3 180,0 6,2 -

1 Inclusi mezzi di trasporto e prodotti vari rurali.2 Inclusi terreni agricoli.3 Solo agevolato, cfr. Banca d'Italia, Bollettino statistico, finanziamenti per categoria di leggi di incentivazione.Fonte: Banca d'Italia.

Consistenza del credito agrario* (mio. euro)

Anni Medio e lungo termine Breve termine Totale % su produzione1

1998 7.529 5.424 12.953 29,41999 8.434 4.734 13.168 29,62000 8.435 4.704 13.139 29,52001 8.041 4.578 12.619 27,42002 8.428 4.432 12.860 27,92003 8.780 4.156 12.941 27,82004 9.169 4.579 13.748 28,5

* Operazioni a fine periodo con residenti in Italia, incluso il credito peschereccio.1 A prezzi base.Fonte: Banca d'Italia.

Nel 2004, la crescita del credito al set-tore agricolo è stata più elevata che nel2003. Il rapporto fra credito comples-sivo e produzione agricola, infatti, èsalito di 0,7 punti percentuali, rag-giungendo il 28,5%. I valori delle con-sistenze evidenziano un aumento delcredito agrario a breve (10,2%) e unopiù contenuto di quello a medio/lungotermine (4,4%). Sono cresciuti i finan-ziamenti non agevolati, sia a breve(10,5%) che a medio/lungo termine(10,3%), mentre l'agevolato ha conti-nuato a ridursi, scendendo al 15,3%del credito agrario complessivo. I prestiti concessi per gli investimenti amedio e lungo termine si sono concen-trati nell'acquisto dei fabbricati ruralinon residenziali, determinando unincremento delle erogazioni del79,3%; più contenuti sono stati gliincrementi relativi all'acquisto diimmobili rurali (8%) e di macchine edattrezzature (1,2%).

Nel 2004 gli investimenti fissi lordisono aumentati del 2,1%, recupe-rando il calo dell'anno precedente.L'incremento ha riguardato, purcon differenziazioni, quasi tutti isettori dell'economia nazionale. Gliinvestimenti nel settore agricolorappresentano il 4,2% del totale,con un incremento rispetto al 2003del 5,3% e quindi di circa 3 puntipercentuali maggiore del datomedio dell’intera economia. Nel set-tore agricolo, la ripresa degli inve-stimenti ha interessato in particola-re le macchine agricole. Secondostime UNACOMA, nel 2004 la pro-duzione complessiva di macchinarioper l'agricoltura è risultata pari acirca 927.000 tonn., fra trattrici,macchine agricole operatrici, mac-chine da giardinaggio, trattriciincomplete e componenti di trattri-ci, con un incremento del 4%,rispetto al 2003. Il valore comples-sivo dei beni prodotti è ammontato

ad oltre 6.800 milioni di euro, conun incremento del 6,5% sul 2003.L'assorbimento del mercato inter-no, determinato dagli acquisti degliagricoltori, è risultato pari a circa473.000 tonn. (1,1%), di cui

346.000 tonn. di macchine di pro-duzione nazionale (0,7%) e127.000 tonn. di macchine di pro-venienza estera (2,1%). La doman-da di trattrici, incluse le macchineincomplete e le componenti, è leg-

Investimenti

39

Andamento degli investimenti agricoli*

Valori Valori % su1 VAcorrenti prezzi 1995 totale agricolo

mio. euro mio. euro investimenti

1992 6.485 7.168 4,0 25,91993 6.260 6.692 4,2 24,31994 7.087 7.348 4,6 26,51995 7.767 7.767 4,6 27,61996 8.567 8.314 4,7 29,01997 8.570 8.169 4,6 28,21998 9.002 8.482 4,5 28,91999 9.598 8.959 4,6 28,92000 10.296 9.496 4,5 31,52001 9.999 9.058 4,3 30,22002 10.343 9.150 4,2 31,82003 10.366 9.003 4,2 33,02004 10.912 9.183 4,2 30,3

* Incluse silvicoltura e pesca.1 A prezzi 1995, VA agricolo ai prezzi di base.Fonte: stime SVIMEZ, su dati Istat.

germente calata, rispetto al 2003,ma si è recuperato con il compartodelle restanti macchine agricole, cheha presentato un incremento del 2%circa. Sotto il profilo tipologico, siconferma la tendenza ad una sem-pre maggiore diffusione di trattricia quattro ruote motrici, che hannorappresentato per il 2004 circal'87% del totale sulla produzionenazionale. Si rileva inoltre unaggiornamento e miglioramentodelle caratteristiche tecniche di tut-te le macchine ed attrezzature agri-cole, per conformarsi alle esigenzedell'attività agricola ed alle norme,sia nazionali che europee, sullemisure di sicurezza ed anti-inquina-mento.

40

Macchine per l’agricoltura (tonnellate), 2004

Trattrici1 Var. % Altre Var. % Totale Var. % 2004/03 macchine2 2004/03 2004/03

Produzione 300.408 4,9 626.427 3,6 926.835 4,0Vendita mercato interno 80.550 -2,1 266.000 1,6 346.550 0,7Importazioni 52.856 0,2 73.738 3,5 126.594 2,1Domanda apparente 133.406 -1,2 339.738 2,0 473.144 1,1

1 Incluse trattrici incomplete e componenti.2 Incluse macchine da giardinaggio.

Il campione RICA 2003 (Rete diInformazione Contabile Agricola) èstato definito mediante una proce-dura diversa da quella adottata inpassato. Secondo precisi accordiistituzionali tra MiPAF, ISTAT,Regioni ed INEA volti all'integra-zione delle indagini economiche inagricoltura, il campione è statoestratto secondo criteri probabili-stici a partire dall'universo delleaziende agricole definito dal censi-mento dell'agricoltura del 2000. Il

profondo rinnovamento del cam-pione RICA, che ha reso necessariouna modifica sostanziale dell'asset-to organizzativo della Rete, insiemeai problemi operativi indotti dallanatura casuale del campione inquesto primo tentativo di integra-zione di indagini, suggeriscono unacerta cautela nel porre direttamen-te a confronto i risultati dell'inda-gine 2003 con i dati degli anni pre-cedenti. Per informazioni più dettagliate

relative al progetto di integrazionedelle indagini economiche in agri-coltura così come per la metodolo-gia adottata dalla RICA da utilizza-re per un corretta interpretazionedei dati, si consulti il sito INEA(www.inea.it/RICA). Un’analisi approfondita delle diffe-renze strutturali tra i campioniRICA 2003 e i precedenti vieneinvece affrontata in un specificolavoro INEA della collana i metodiRICA in fase di pubblicazione.

Risultati Produttivi Secondo la RICA

41

Italia: risultati per circoscrizione - Media aziendale 2003*

Aziende SAU UL PLV Costi variabili Costi fissi Reddito nettonumero ha euro

Nord 5.012 40,99 2,06 204.351 94.293 47.921 75.801Centro 2.584 40,45 1,96 148.362 66.058 45.056 41.365Sud e Isole 6.592 28,73 1,50 85.949 35.246 14.404 40.672

TOTALE 14.188 35,20 1,78 139.142 61.716 31.827 53.208

* Dati provvisori. Fonte: RICA-INEA.

42

Italia: risultati per classi di UDE - Media aziendale 2003*

Aziende SAU UL PLV Costi variabili Costi fissi Reddito nettonumero ha euro

Da 4 a 8 UDE 2.294 6,45 0,89 13.924 5.184 5.232 4.421Da 8 a 16 UDE 3.564 11,46 1,17 26.070 9.578 8.131 9.994Da 16 a 40 UDE 4.310 24,17 1,54 55.781 21.526 14.594 23.442Da 40 a 100 UDE 2.329 45,39 2,12 132.912 58.442 29.797 52.454Oltre 100 UDE 1.691 138,31 4,42 768.378 355.240 164.565 287.377

TOTALE 14.188 35,20 1,78 139.142 61.716 31.827 53.208* Dati provvisori. Fonte: RICA-INEA.

Italia: risultati per OTE - Media aziendale 2003*

Aziende SAU UL PLV Costi variabili Costi fissi Reddito nettonumero ha euro

Seminativi 3.491 51,32 1,43 105.184 41.822 29.539 34.986Ortofloricoltura 952 5,30 2,19 210.279 92.557 28.919 89.123Arboreo 4.227 16,07 1,69 113.064 39.963 30.949 43.062Erbicolo 2.720 51,93 2,05 159.325 84.267 31.465 69.331Granivoro 314 22,17 2,84 551.509 282.821 71.501 209.521Erbaceo-Arboreo (Policoltura) 1.361 32,67 1,68 108.558 44.304 30.833 35.820Allevamento Misto (Poliallevamento) 225 51,02 2,88 273.189 154.772 60.727 97.168Misto Coltivazioni - Allevamenti 898 48,01 1,83 125.939 66.207 29.426 45.570

TOTALE 14.188 35,20 1,78 139.142 61.716 31.827 53.208* Dati provvisori. Fonte: RICA-INEA.

FILIERA AGROINDUSTRIALE

4444

Il sistema agricolo-alimentare costi-tuisce un complesso di attività in cuil’agricoltura interagisce con tutti isettori ad essa collegati: produzionedi mezzi tecnici (fertilizzanti, antipa-rassitari, mangimi, energia, ecc.),industria alimentare, distribuzione alconsumo e ristorazione collettiva.Nell 2004 la dimensione economicadel complesso agricolo-alimentare èdi circa 208 miliardi di euro, pari al15,4 % del PIL. Le principali com-ponenti sono rappresentate da circa31,9 miliardi di Valore Aggiunto(VA) agricolo, 16,4 miliardi di Con-sumi intermedi agricoli, 17,3 miliar-di di Investimenti agroindustriali,circa 27,2 miliardi di VA dell’indu-stria alimentare, 32,1 miliardi di VAdei servizi di ristorazione e 70,5miliardi di valore della commercia-lizzazione e distribuzione.Nel caso si utilizzassero i valori aiprezzi di mercato, il VA dell’agricol-tura e quello dell’industria alimenta-

re sarebbero alquanto dissimili daidati a prezzi base, con valori, rispet-tivamente, di circa 28,0 e 34,8miliardi di euro. Il valore complessi-vo delle attività agricolo-alimentaririsulterebbe di circa 219 miliardi di

euro; in questo caso, inoltre, emerge-rebbero i contributi alla produzioneagricola e quelli alla produzione del-l’industria alimentare che sono,rispettivamente, il 2,1% e lo 0,4% delvalore del totale agricolo-alimentare.

VA dell'Agricoltura

Consumi intermedi agricoli

Commercio e distribuzione

VA Industria alimentare

VA Servizi di ristorazione

Imposte indirette settori agroindustriali

Contributi alla produzione1

Investimenti agroindustriali 2

TOTALE

31.894

16.410

70.492

27.190

32.120

11.601

862

17.260

207.8298,3%

15,5%

* Nell’agricoltura è compresa la silvicoltura e la pesca, mentre nell’industria alimentare sono comprese le bevande e il tabacco.1 Solo "altri contributi" (conto interessi, calamità naturali, aiuti nazionali e regionali, ecc.) e contributi.2 Stima su dati ISTAT e Banca d’Italia.

Principali componenti del sistema agroindustriale* ai prezzi di base(mio. euro), 2004

44

Composizione

Il settore dell’industria alimentare ebevande, incluso il tabacco, nel2003 annovera 69.967 imprese, conun aumento dell’1,3% sul 2002, afronte di una flessione dell’1,6%,per il totale industrie manifatturie-re. In media si hanno 6,6 addettiper impresa, con una concentrazio-ne degli occupati nelle classi d’im-presa da 2 a 9 e da 10 a 19 addetti.Nel 2004, l’occupazione nell’indu-stria alimentare ha raggiunto499.400 unità di lavoro ed unaincidenza del 9,6% sul totale indu-strie. Permangono forti squilibri didiffusione territoriale: nel Centro-Nord si concentrano, rispettivamen-te, il 71% degli occupati e il 74%del valore aggiunto ai prezzi base,per cui l’espansione delle attività ditrasformazione nel Mezzogiornoassume una priorità strategica. Nel 2004, la produzione dell’indu-stria alimentare e delle bevande ha

registrato un aumento dello 0,5%,leggermente più accentuato dellamedia delle attività manifatturiere(0,4%). L’industria del tabacco haregistrato una flessione del 44,5%.

Il valore aggiunto dell’industria ali-mentare ha evidenziato un incre-mento, in valore, del 2,5% sul2003. L’incidenza sul VA dell’indu-stria in senso stretto (attività estrat-

Industria Alimentare

45

* Incluse bevande e tabacco.1 A prezzi base.

2 In complesso, ai prodotti ed altri contributi alla produzione.Fonte: stime su dati ISTAT.

(mio. euro)

Produzione totale1

Valore aggiunto1

Contributi produzione2

100.26027.190

972

VA dell'industria alimentare in % suVA del totale industria

VA dell'agricolturaVA dell'agricoltura

10,085,3

UL (000)Occupati totali

di cui dipendentidi cui dipendenti499,4

373,6

Industria alimentare*: principali aggregati macroeconomici, 2004

464646464646

tive e manifatturiere) e dell’agricol-tura è pari, nel 2004, rispettiva-mente al 10% ed all’85,3%. Rispet-to al 2003 si sono verificati aumen-ti per gli ortofrutticoli (3,1%), perla fabbricazione di oli e grassi(1,8%), la macellazione e la lavora-zione delle carni (1,2%), la produ-zione di pasta e riso lavorato(1,1%), i prodotti dolciari (3,8%).In ripresa la produzione di zucchero(12,9%), dopo la flessione del2003. In calo la produzione lattiero-casearia (-2,3%) e quella di condi-menti e spezie (-13,3%). Tra lebevande, si registra un incrementoper il vino (0,9%) ed una diminu-zione per la birra (-1,4%). In sensi-bile flessione le acque minerali ebibite analcoliche (-8,6%). Nell’UE, l’agroalimentare rappre-senta uno dei settori di punta, conil 12,1% del valore aggiunto ed il12,6% degli occupati nelle attività

Fatturato dell’industria alimentare per settori (mio. euro), 2004

1 Di cui, I’infanzia e dietetici 1.165 milioni di euro, bevande gassate 1.700, caffè 2.000, acque minerali 3.000.2 Incluse le cooperative e le filiere corte (agricoltori - produttori).Fonte: stime Federalimentare, maggio 2004.

Altri comparti1Lattiero-casearioDolciario Conserve animali (salumi)Carni bovineMangimisticoAvicoloPastaConserve vegetaliOlio di oliva e di semiMolitorioSurgelatiVino2

BirraZuccheroSucchi di fruttaRiso Ittici

TOTALE 103.000 (%)mio. euro

33.57113.50010.050

7.3005.3004.3004.6003.1703.5002.9002.7001.9057.2001.680

860923700841

32,012,99,66,95,04,14,43,03,32,82,61,86,81,60,80,90,70,8

474747474747

manifatturiere. La Germania detie-ne la quota più ampia (18,7%) divalore aggiunto dell’industria ali-mentare, incluse bevande e tabacco;seguono la Gran Bretagna (17,4%),la Francia (15,4%), l’Italia (9,7%)e la Spagna (8,4%). Nel 2004,

rispetto al 2003, la produzione del-la industria alimentare, bevande etabacco è aumentata dello 0,7%nella media della UE, con incre-menti più accentuati per il Belgio(4,6%), la Polonia (5,2%) e leRepubbliche baltiche (4,4%).

Produzione in Italia per comparti(in quantità)

Var. % 2004/03

Lavorazione granaglie1 0,1Pasta -1,1Riso lavorato 1,1Biscotti e panificazione 0,8Lavorazione ortofrutticoli2 3,1Oli e grassi vegetali e animali 1,8Macellazione bestiame e lav.ne carni 1,2Lattiero-caseario3 -2,3Produzione zucchero 12,9Dolciario 3,8Condimenti e spezie -13,3Vino4 0,9Birra -1,4Acque minerali e bibite analcoliche -8,6Mangimi 1,5

TOTALE 0,5

1 Incluse farine di grano tenero, semole di grano duro e prodotti ami-dacei.

2 Inclusi succhi di frutta e ortaggi (var.-5,7%).3 Inclusa fabbricazione gelati (var. -14,3%).4 Da uva non autoprodotta.

Industria alimentare nell’ UE*, 2001

Produzione Valore aggiunto Occupati VA/occupatomio. euro 000 unità 000 euro

Carne 149.206 30.860 973 31,7Lattiero - caseari 107.192 17.090 388 44,0Ortofrutta 42.360 10.258 248 41,4Biscotti, paste e altro1 187.641 63.894 1.851 34,5Grassi 28.264 3.740 57 65,6Bevande 105.457 29.788 433 68,8Prodotti ittici 17.230 3.687 130 28,4UE 637.350 159.317 4.080 52,0

Bulgaria 1.431 244 86 2,8Romania 4.245 833 191 4,4

* Nel totale è esclusa l’industria del tabacco, dei mangimi, della lavorazione di granaglie e prodotti amidacei. 1 Zucchero, dolciari, thè, caffè, alimenti dietetici e per l’infanzia, condimenti, spezie.Fonte: Eurostat.

47

La rete commerciale al dettaglio fis-so, con attività prevalente nell’ali-mentare, presenta nel 2004 una con-sistenza di 191.356 esercizi, con unincremento dello 0,4% rispetto al2003. Il risultato risente della modi-fica del sistema di codificazione(Ateco 2000) introdotto dal 1° gen-

naio 2004 nel Registro delle Impreseed è la sintesi di andamenti diversifi-cati fra le categorie di specializzazio-ne merceologica. La riclassificazioneha favorito lo spostamento verso gliesercizi “non specializzati”, che rac-colgono, oltre alle grandi e mediesuperfici alimentari, la gran parte

delle nuove aperture. Per le altrespecializzazioni, in diminuzionerisultano quelle della carne (0,9%) esoprattutto delle bevande (12,2%);stazionaria la frutta e verdura, in lie-ve aumento il pesce (2,2%) e il pane(1,9%). A livello territoriale, si rile-vano andamenti differenziati tra il

Distribuzione

Nord Centro Sud e Isole Italianumero % numero % numero % numero %

Frutta e verdura 8.558 12,6 4.697 14,0 1.587 1,8 23.042 12Carne e a base di carne 11.209 16,5 6.297 18,8 4.929 5,5 38.050 19,9Pesci e prodotti della pesca 1.537 2,3 1.411 4,2 5.272 5,8 8.220 4,3Pane e pasticceria 6.186 9,1 2.113 6,3 9.787 10,9 13.228 6,9Vini, oli e bevande 2.044 3,0 999 3,0 10.802 12 4.630 2,4Altri alimentari specializzati 7.310 10,8 3.162 9,4 20.544 22,8 21.274 11,1Alimentari non specializzati 31.009 45,7 14.820 44,3 37.083 41,2 82.912 43,4IN COMPLESSO 67.853 100,0 33.499 100,0 90.004 100,0 191.356 100,0% su Totale esercizi 23,4 22,9 28,3 25,4DENSITA’ 1 390 336 230 305

* Sedi ed unità locali.1 Abitanti/esercizio alimentare.Fonte: Osservatorio Nazionale del Commercio, Ministero delle Attività Produttive.

Esercizi commerciali alimentari 2004*

48

Nord, stazionario, ed il Centro-Sudin crescita (0,7%). Nel 2004 il valo-re complessivo delle vendite alimen-tari del commercio fisso al dettaglio èrimasto invariato, con un lieveaumento nella grande distribuzione(0,5%) ed una riduzione nelle impre-se operanti su piccole superfici (1,9%).

La grande distribuzioneNel 2004 sono stati censiti 7.209supermercati, contro 6.892 del 2003,

con un incremento del 4,6%. Le uni-tà di vendita hanno presentato unacrescita di maggiore intensità nelleregioni del Nord-Ovest (8,3%). Si èampliata la superficie complessiva,che ha superato i 6,2 milioni di mq(6,5%), con un totale di circa136.000 addetti (9,1%). In aumentogli ipermercati che hanno raggiuntole 388 unità (1,8%), con una superfi-cie di vendita di 2,3 milioni di mq(5,2%) e 70.000 addetti (5,5%). Nel

Mezzogiorno, si è registrata una piùelevata crescita della consistenza(5,5%) e della superficie (12,2%)degli ipermercati, mentre nel Centrosono cresciuti maggiormente gli ad-detti (15,3%).Nel 2004 le vendite dei supermercatisono rimaste stazionarie, in valore,rispetto al 2003, quelle degli iper-mercati sono aumentate del 2,3% equelle degli hard discount del 2,9%.

Grande distribuzione alimentare per ripartizione territoriale, 2004*

Unità operative Sup. di vendita1 Addetti1 Numero di unità Sup. di venditanumero var. % mq var. % numero var. % per 100.000 mq/1.000

2004/03 2004/03 2004/03 abitanti abitanti

Nord 4.197 6,1 5.122.893 6,2 128.142 7,7 15,9 193,8Centro 1.489 1,8 1.627.880 6,1 43.106 10,8 13,2 144,7Sud e Isole 1.911 3,1 1.816.039 5,9 34.257 4,9 9,2 87,6TOTALE 7.597 4,4 8.566.812 6,1 205.505 7,8 13,0 146,7

* Supermercati ed ipermercati. Dati al 1° gennaio 2004.1 Superficie ed addetti per il complesso dei reparti alimentari e non alimentari.Fonte: Osservatorio Nazionale del Commercio, Ministero delle Attività Produttive.

49

Nel 2004 la spesa delle famiglie ita-liane per generi alimentari e bevandeè stata di circa 124.000 milioni dieuro, con un incremento in valoredell’1,9%. Il livello complessivo deiconsumi, a prezzi costanti, è invecediminuito dello 0,4%. Rispetto al

1994, la quota dei consumi alimenta-ri in valore sulla spesa totale dellefamiglie è scesa dal 18,6 % al 15,4%.La spesa per i servizi di ristorazione(mense, ristoranti e fast-food), secon-do stime ISTAT, è stata nel 2004 dicirca 59.200 milioni di euro, con un

incremento in valore del 2,8%, dovu-to sostanzialmente all’aumento deiprezzi (3,4%), essendo diminuite lequantità (-0,6%). Tra il 1994 ed il2004 l’incidenza di questa voce, inrapporto al valore dei consumi ali-mentari, è salita dal 36,7% al 47,6%,circa, mostrando il progressivo cam-biamento nelle abitudini dei consu-matori.Le categorie più rilevanti, in terminidi spesa, sono la carne (26.800 milio-ni di euro), il pane e trasformati dicereali (21.900 milioni), i lattiero-caseari ed uova (16.900 milioni).Rispetto al 2003 si sono registratediminuzioni soprattutto per frutta(-4,1%), zucchero e prodotti dolciari(-3,0%) e acque minerali (-2,9%);flessioni si registrano anche per carne(-0,7%), bevande alcoliche (-0,3%),ortaggi (-0,2%), caffè, tè, cacao(-0,2%). Sono viceversa aumentati iconsumi di pesce (1,9%), pane e pro-dotti a base di cerali (0,8%), lattiero-

Consumi Alimentari

Struttura dei consumi alimentari, 2004

Prodotti % sulla spesa Tasso % medio annuo di variazione 2004/94alimentare quantità prezzi

Carne 21,6 -0,7 2,2Pane e trasformati di cereali 17,6 2,1 1,8Lattiero-caseari e uova 13,6 0,7 2,6Ortaggi e patate 11,2 0,0 3,6Pesce 7,2 1,3 2,9Frutta 6,4 -1,3 3,8Zucchero e dolciari1 6,3 0,7 2,9Oli e grassi 4,9 -0,1 3,2Acque minerali e altre bevande2 4,8 1,6 2,2Vino e bevande alcoliche 4,7 -1,1 3,7Caffè, tè e cacao 1,4 -0,7 2,5Altri alimentari3 0,3 -0,1 2,1IN COMPLESSO 100 0,3 2,6

1 Marmellata, miele, sciroppi, cioccolato e pasticceria.2 Bevande gassate, succhi, ecc.3 Dietetici, spezie, prodotti per l’infanzia, ecc.

50

caseari e uova (0,6%), oli e grassi(0,4%). Rispetto al 1994, diminui-sce il peso della carne, frutta,

bevande alcoliche, caffè, tè, cacao,mentre aumenta per pane e prodottia base di cereali, pesce, ortaggi, lat-

tiero-caseari, zucchero e dolciari,acque minerali e bevande analco-liche.A livello territoriale, emergonosignificative differenze in ordine allaspesa media effettiva delle famiglie.Tra il 2002 ed il 2003 nel Nord Ita-lia la spesa media mensile dellefamiglie è salita da 410 a 442 euro(7,8%), nel Centro è passata da 443a 469 euro (5,9%) e nel Mezzogior-no da 435 a 454 euro (4,4%). Ilivelli di spesa sono condizionatidalle caratteristiche delle famiglie edai comportamenti di spesa: la quo-ta di spesa per i generi alimentari èmaggiore quando le famiglie sonocomposte da 5 o più componeneti(22,1% della spesa totale). Infatti,nelle regioni meridionali, la maggio-re presenza di famiglie numerose faregistrare una elevata quota di spe-sa destinata ai generi alimentari ebevande, che supera il 24% in Cam-pania, Calabria e Sicilia.

Consumi alimentari nella UE (Kg pro-capite)*

Germania Grecia Spagna Francia Italia Ungheria Polonia UE

Cereali e derivati1 88,0 166,0 83,0 81,0 115,0 105,0 112,0 92,0Riso lavorato 3,0 5,0 6,0 5,0 8,0 6,0 2,0 5,0Patate 67,0 86,0 87,0 45,0 44,0 66,0 131,0 81,0Ortaggi2 92,5 310,6 193,6 - 218,5 - - -Frutta fresca e agrumi2 108,1 171,7 116,2 - 140,8 - - -Latte3 96,0 71,5 135,4 98,6 70,6 - - -Formaggi 20,2 - 9,2 25,1 21,1 - - -Uova 13,1 10,9 18,6 15,1 12,3 - - -Burro 6,6 2,3 1,0 8,0 3,0 - - -Carni totale 90,9 82,3 135,6 104,6 94,9 - - -

bovina 12,8 17,6 15,1 27,2 25,1 - - -suina 55,1 27,9 68,5 36,5 40,1 - - -

Oli e grassi vegetali 21,0 21,0 21,0 15,0 14,0 - 6,0 -Zucchero4 35,0 35,0 30,0 35,0 32,0 31,0 36,0 34,0Vino5 24,0 27,0 34,0 50,0 51,0 38,0 1,0 28,0Spesa alim. su tot. spesa %6 16,1 20,5 19,0 17,9 17,1 27,4 26,5 16,9

* I dati sono riferiti alla campagna 2002/03 per i prodotti di originevegetale; al 2003 per i lattiero-caseari, eccetto formaggi (2002);al 2003 per uova e carne, riso (Grecia) e vino (Ungheria); allacampagna 2000/01 per riso (Francia, UE), patate (UE), zucchero(UE); anno 2001 per burro (Italia), carne (Grecia), carne bovina(Grecia).

1 Cereali e derivati in equivalente farina.2 Campagna 2001/02; Italia, Spagna 1999/00; Grecia 1998/99.3 Compresi altri prodotti freschi, crema esclusa.4 Equivalente zucchero bianco.5 Litri pro-capite.6 Spesa alimentare delle famiglie, incluse bevande e tabacco.

51

Il 2004 si è caratterizzato per unaripresa delle esportazioni agroindu-striali (3,9%), che ha invertito la lie-ve contrazione registrata nell’annoprecedente, a fronte di un’ulteriorecrescita delle importazioni (5,4%);la maggiore crescita degli acquistirispetto alle vendite ha deterioratoulteriormente il saldo della bilanciaagroindustriale, che ha sfiorato i10.000 milioni di euro. Per effetto diun tale andamento, sia il grado dicopertura commerciale che il gradodi autoapprovvigionamento sonoandati peggiorando.Gli scambi agroalimentari1 risultanodominati dai prodotti dell’industriadi trasformazione, evidenziando ilruolo di paese trasformatore dell’I-talia; ciò risulta confermato anchedal peso che i prodotti agricoli han-no dal lato delle importazioni(33%). Il commercio agroalimentare

del nostro paese si concentra preva-lentemente nell’area comunitaria,con il 69% delle esportazioni e il71% delle importazioni. Nel com-plesso, il saldo normalizzato risulta

pari a -41,5%, nel settore primario,e -7,5% nell’industria alimentare.Considerando il peso esercitato delleregioni sugli scambi commerciali nel2004, risulta rilevante il ruolo di

Commercio Estero

Bilancia agroindustriale e sistema agroindustriale*

1995 2003 2004

AGGREGATI MACROECONOMICITotale produzione agroindustriale1 (P) 54.805 73.143 75.494Importazioni (I) 24.027 28.021 29.533Esportazioni (E) 13.699 18.955 19.688Saldo (E-I) -10.328 -9.066 -9.845Volume di commercio2 (E+I) 37.726 46.976 49.221Consumo apparente3 (C = P+I-E) 65.133 82.209 85.339

INDICATORI (%)Grado di autoapprovvigionamento4 (P/C) 84,1 89,0 88,5Propensione a importare5 (I/C) 36,9 34,1 34,6Propensione a esportare6 (E/P) 25,0 25,9 26,1Grado di copertura commerciale7 (E/I) 57,0 67,6 66,7

* Milioni di euro correnti, i dati relativi alla produzione agroindustrialee al commercio comprendono anche la voce "tabacco lavorato".

1 Produzione agricoltura, silvicoltura e pesca e valore aggiunto dell’in-dustria alimentare a prezzi base (vedi glossario).

2 Somma delle esportazioni e delle importazioni.

3 Produzione agroindustriale più le importazioni e meno le esportazioni.4 Rapporto tra produzione e consumi.5 Rapporto tra importazioni e consumi.6 Rapporto tra esportazioni e produzioni.7 Rapporto tra esportazioni e importazioni.1 Agroindustriale al netto del tabacco.

52

Piemonte, Lombardia, Veneto edEmilia Romagna, il cui contributo ènotevole nelle esportazioni dei pro-dotti dell’industria alimentare; talerisultato è del tutto naturale se siconsidera che sono le aree con il piùalto numero di addetti nell’industriamedesima (51% del totale). Tra leregioni meridionali va segnalata laCampania, con quasi il 5% delleimportazioni e il 9% delle esporta-zioni. Nel settore primario, in meritoalle importazioni, oltre al ruolo gio-cato dalle quattro regioni citate per iprodotti trasformati, vanno segnala-ti anche il Lazio e la Campania. Dallato delle esportazioni, invece, laregione meridionale con il contribu-to più significativo è la Puglia, chemuove oltre l’11% degli scambi.

Peso della componente agroalimentare negli scambi dell’Italia con le diversearee, 2004

Altri

Oceania

Africa (non Mediterranei)

Asia (non Mediterranei)

Centro e Sud America

Nord America

Paesi Terzi Mediterranei

Altri Paesi Europei (non Mediterranei)

Paesi membri UE entrati nel 2004

UE 15

MONDO

Export Import

3,2%0,0%

34,4%10,1%

17,5%3,0%

3,8%2,5%

35,5%9,1%

7,8%2,4%

5,4%5,7%

3,5%4,6%

6,7%8,6%

12,0%7,0%

9,9%

7,3%

53

Import Export Sn* (%)

Cereali 1.543 80 -90di cui da seme 69 15 -64

Legumi ed ortaggi freschi 647 682 3di cui da seme 163 48 -54

Legumi ed ortaggi secchi 92 27 -54Agrumi 236 96 -42Frutta fresca 934 1.541 25Frutta secca 396 195 -34Vegetali filamentosi greggi 291 12 -92Semi e frutti oleosi 534 18 -93

di cui da seme 6 5 -7Cacao, caffè, tè, droghe e spezie 562 38 -87Fiori e piante ornamentali 365 466 12Tabacco greggio 84 206 42Animali vivi 1.346 42 -94

di cui da riproduzione 86 16 -69di cui da allevamento e da macello 1.238 21 -97di cui altri animali vivi 22 5 -65

Altri prodotti degli allevamenti 452 27 -89Prodotti della silvicoltura 800 107 -76

di cui legno 500 9 -96Prodotti della caccia e della pesca 842 171 -66

di cui prodotti della pesca 773 165 -65Altri prodotti 145 124 -8TOTALE SETTORE PRIMARIO 9.267 3.831 -41,5

Import Export Sn* (%)

Derivati dei cereali 641 2.707 61,7di cui pasta alimentare 30 1.248 95,3

Zucchero e prodotti dolciari 1.199 678 -27,8Carni fresche e congelate 3.398 682 -66,6Carni preparate 201 762 58,3Pesce lavorato e conservato 2.326 261 -79,9Ortaggi trasformati 690 1.177 26,1Frutta trasformata 425 697 24,2Prodotti lattiero-caseari 2.868 1.418 -33,8

di cui latte 708 4 -98,8di cui formaggio 1.205 1.141 -2,7

Oli e grassi 1.999 1.211 -24,5Panelli, farine di semi oleosi 1.006 153 -73,6Bevande 1.179 3.942 54,0

di cui vino 248 2.822 83,9Altri prodotti dell’industria alimentare 1.907 1.652 -7,2TOTALE INDUSTRIA ALIMENTARE 17.838 15.340 -7,5

TOTALE BILANCIA AGROALIMENTARE 28.008 19.681 -17,5

Tabacchi lavorati 1.525 7 -99,1TOTALE AGROINDUSTRIALE 29.533 19.688 -20,0

* Sn = saldo normalizzato (vedi glossario).

Commercio estero per principali comparti agricoli-alimentari (mio. euro), 2004

54

MULTIFUNZIONALITÀ AGRICOLA

56

Politica Ambientale

Le azioni comunitarie a favoredell’ambienteCon la direttiva 2003/87/CE la UE hapredisposto un sistema, in vigore dal1° gennaio 2005, per lo scambio diquote di emissioni di gas serra; i mec-canismi “di progetto” del protocollo diKyoto, entrato in vigore il 16 febbraio2005 con l’obiettivo di ridurre, entro il2012, i livelli di gas serra dell’8%(6,5% per l’Italia) rispetto al 1990,sono stati definiti con la direttiva2004/101/CE, che riconosce la possi-bilità agli Stati UE di convertire i cre-diti ottenuti con progetti di abbatti-mento dell’inquinamento realizzati inqualsiasi parte del mondo in quote diemissione e venderle. Per rinforzare lacollaborazione e il dialogo internazio-nale in materia di tutela ambientale,nel settembre 2004 è stato firmato unmemorandum d’intesa tra UE eUNEP, il programma ambientale del-l’ONU. Con il Regolamento (CE) n.

1682/04 è stata prorogata la duratadel programma LIFE fino al 2006.LIFE è lo strumento finanziario disostegno alla politica ambientale dellaUE, suddiviso per tre tematiche diprogetti: Natura, Ambiente e Paesiterzi. L’Italia è il Paese che beneficiadel maggior numero di progetti finan-ziati per il 2004, 12 per LIFE Natura(10,8 milioni di euro) e 28 per LIFEAmbiente (20,1 milioni di euro), cheriguardano lagune, foreste, habitat dimontagna e aree urbane.Con riferimento alla Rete ecologicaeuropea Natura 2000, nella UE è dioltre 900.000 kmq il territorio inte-ressato dalle Zone di Protezione Spe-ciale (ZPS) e dei Siti di InteresseComunitario (SIC) proposti.

La politica nazionale a favoredell’ambienteL’Italia, con la legge 316/04, haavviato il meccanismo comunitario di

“Emissions trading” per la riduzionedei gas serra e, in base al Piano nazio-nale di assegnazione delle quote,approvato dalla Commissione UE nel

Attuazione della Rete Natura 2000*nell’UE (% sul territorio**)

* Diversi siti possono essere stati, totalmente o parzialmente, propo-sti sia come SIC che come ZPS per cui non è possibile sommare ivalori.

** % di superficie terrestre di ZPS o di SIC sul territorio nazionale(inclusa la superficie marina).

Fonte: Commissione europea DG Ambiente, Barometro Natura, marzo2005.

8,3

11,6

SIC(Direttiva 92/43)

ZPS(Direttiva 79/409)

maggio 2005, 1.240 impianti italiani,tutti ammessi al sistema di scambiodelle quote, sono autorizzati a emette-re annualmente, fino al 2007, 232,5milioni di tonnellate di gas serra. Nel-l’aprile 2005, sono stati pubblicati idecreti ministeriali per finanziare pro-grammi pilota a livello nazionale einternazionale per la riduzione delleemissioni dei gas a effetto serra e l’im-piego di piantagioni forestali per l’as-sorbimento del carbonio. Parallela-mente, l’Italia ha ratificato l’Emenda-mento al Protocollo di Montreal del1999 sulle sostanze che impoverisco-no lo strato di ozono. Nel 2004, è stato incrementato di 6,7milioni di euro il Fondo nazionale perla montagna ed è stato stanziato uncontributo statale di 1,2 milioni dieuro per la tutela dei siti Natura 2000gestiti dal Corpo forestale dello Statonell’ambito del LIFE.La legge 308/04 ha delegato il

57

Attuazione della Rete Natura 2000 in Italia

ZPS SIC Siti Natura 2000*n. siti n. siti sup. (ha) %

Piemonte 37 124 270.980 10,7Valle d’Aosta 5 26 109.493 33,6Lombardia 22 175 259.080 10,9P. A. Bolzano 16 41 147.413 19,9P. A. Trento 14 152 151.626 24,4Veneto 70 98 375.850 20,4Friuli-Venezia Giulia 7 62 126.227 16,1Liguria 7 124 142.835 26,4Emilia-Romagna 61 113 236.546 10,7Toscana 60 120 292.511 12,7Umbria 7 99 120.291 14,2Marche 29 80 144.957 14,9Lazio 42 183 298.109 17,3Abruzzo 4 52 386.598 35,7Molise 2 88 101.756 22,8Campania 27 106 387.216 28,3Puglia 16 77 465.848 23,4Basilicata 17 47 54.503 5,4Calabria 4 179 103.544 6,8Sicilia 47 218 384.889 14,9Sardegna 9 92 427.093 17,7ITALIA 503 2.256 4.987.365 16,5

* L’estensione complessiva per regione dei siti Natura 2000 è stata calcolata escludendo le sovrapposizioni fra i SIC e le ZPS. Il calcolo dellesuperfici è stato effettuato attribuendo a ciascuna regione la parte di sito effettivamente ricadente nel proprio territorio.

Fonte: Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio - Direzione per la protezione della natura, maggio 2005.

58

Governo a riordinare la legislazioneambientale entro l’11 luglio 2006;sul fronte operativo, è stata nomina-ta una commissione di esperti ed èstato istituito il Consiglio Economicoe Sociale per le Politiche Ambientali(CESPA). Sul fronte legislativo, ild.lg. 59/05 semplifica il sistema del-le autorizzazioni necessarie per ognifonte di inquinamento e assegna alloStato la competenza per il rilasciodell’Autorizzazione Integrata Am-bientale (AIA).

Aree ProtetteIl nostro paese ha una superficie pro-tetta di quasi 3,5 milioni di ettari, pariall’11,6% della superficie territoriale;la superficie marina tutelata, oltre192.000 ettari, rappresenta il 2,8%delle acque costiere nazionali. Il siste-ma italiano delle aree protette interessaquasi 3.000 comuni, in un territorioche conserva la maggior parte delle

oltre 57.000 specie animali, di cui 362a rischio di estinzione, e 6.000 speciefloristiche. Per numero di specie e disistemi ecologici, l’Italia è il paeseeuropeo con la maggiore biodiversità. L’importo stanziato per il 2004 per learee protette e per iniziative a tuteladella natura è stato di 58,6 milioni dieuro, con un incremento del 5% rispet-to al 2003 per i Parchi nazionali e del6,8% per le Riserve naturali statali.Attraverso il programma Rete ecologi-ca nazionale (REN), che confluiscenella rete europea Natura 2000, sonostati finanziati specifici accordi di pro-gramma promossi dal ministero del-l’Ambiente e della tutela del territorioAPE (Appennino Parco d’Europa),ITACA (isole minori del Mediterra-neo), PADUS (Bacino del Po) e CIP(Coste Italiane Protette) per promuo-vere lo sviluppo territoriale, tutelare evalorizzare le aree in cui si è maggior-mente concentrato l’insediamento

urbano. Nell’aprile 2005 ha presoavvio il Tavolo tecnico delle aree pro-tette, un coordinamento istituzionale eprogettuale tra ministeri, Federparchi,ANCI, UPI e UNCEM per la conserva-zione della natura e lo sviluppo locale,attraverso il rilancio delle politiche edei programmi di sistema. Nell’agosto 2004, nell’ambito dell’Ini-ziativa comunitaria Interreg III, è statoapprovato il progetto “Rete dei Parchi”del Mediterraneo, con un finanziamen-to UE di 1,3 milioni di euro.(La lista dei Parchi Nazionali Istituitiè reperibile al sito:www.minambiente.it/Sito/settori_azione/settori.asp).

Agricoltura e aree protetteLe aziende agricole all’interno dei Par-chi nazionali sono oltre 230.000, il 9%del totale nazionale, con una dimensio-ne media di 5,3 ettari. La SAU è pari al9% del totale nazionale e per il 50% è

investita a prati e pascoli (contro il26% della media italiana), mentre il34% della superficie agricola totale è abosco (contro il 23% della medianazionale). L’allevamento è estensivo,con un indice di 0,7 UBA per ettaro diSAU, a fronte di un valore medio nazio-nale di 2,1; i prodotti tipici sono 554, dicui il 41% sono prodotti con marchio diorigine, DOP e IGP.

Aree protette di recente istituzione• Area marina protetta Isole Ciclopi

(Sicilia) • Area marina protetta Plemmirio

(Sicilia) • Parco naturale del Colle del Lys

(Piemonte)• Parco naturale del Monte San Gior-

gio (Piemonte)• Parco naturale del Monte Tre Denti-

Freidour (Piemonte)• Parco naturale dell’Adda Nord

(Lombardia)• Parco naturale di Conca Cialancia

(Piemonte)• Parco Regionale della Grigna Set-

tentrionale (Lombardia)• Parco Regionale della Vena del Ges-

so Romagnola (Emilia-Romagna)• Riserva naturale speciale del Sacro

Monte di Oropa (Piemonte)• Riserva naturale speciale dello Sta-

gno di Oulx (Piemonte)

Parchi nazionali in via diistituzione • Costa Teatina• Val d’Agri e Lagonegrese

Aree marine protette in via diistituzione • Santa Maria di Castellabate (Campania)• Costa degli Infreschi e della Masseta

(Campania)

59

Friuli-Venezia GiuliaLiguria

ToscanaLazio

CampaniaPuglia

CalabriaSicilia

Sardegna

0,51,2

21,41,6

0,77,7

5,529,5

32,1

Distribuzione percentuale della superficie marina protetta

Fonte: 5° Elenco Ufficiale delle Aree Naturali Protette, 2003; decreto Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio del 15/9/04.

60

Superficie delle aree terrestri protette suddivise per regione e tipologia* (%)

Regione Parco Parco Riserva Altre Totale Quotamazionale naturale naturale1 aree (‘000 ha) su totale

statale protette nazionalePiemonte 26,3 55,5 10,3 7,8 170.633 5,7Valle d’Aosta 85,4 13,4 1,2 0,0 43.001 1,5Lombardia 45,9 46,7 6,9 0,5 130.297 4,5Trentino-Alto Adige 26,0 72,7 0,8 0,6 283.335 9,7Veneto 16,2 60,7 23,1 0,0 93.377 3,2Friuli-Venezia Giulia 0,0 86,2 13,8 0,0 53.794 1,8Liguria 15,1 84,6 0,2 0,1 25.511 0,9Emilia-Romagna 35,9 52,9 11,1 0,2 89.391 3,1Toscana 24,3 32,5 26,4 16,7 158.551 5,4Umbria 28,4 64,5 0,0 7,2 63.386 2,2Marche 68,6 24,2 7,2 0,0 88.917 3,1Lazio 12,4 53,3 32,4 1,9 213.218 7,3Abruzzo 72,4 18,6 8,7 0,4 303.706 10,4Molise 62,2 0,0 19,5 18,3 6.347 0,2Campania 57,0 39,2 3,7 0,1 325.240 11,2Puglia 91,8 0,1 7,7 0,5 128.766 4,4Basilicata 69,3 28,0 2,6 0,0 120.062 4,1Calabria 93,4 0,0 6,6 0,0 254.543 8,7Sicilia 0,0 68,5 31,5 0,0 270.720 9,3Sardegna 91,1 5,6 0,0 3,3 92.456 3,2

ITALIA 46,1 40,4 11,6 2,0 2.911.868 100,0

*Dati del 5° aggiornamento Elenco ufficiale delle aree naturali protette.1 Sia regionali che statali.Fonte: Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio - Direzione Conservazione della Natura, EUAP, 2005.

Incidenza della superficie tutelatasulla superficie territoriale comples-siva

Fonte: Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio - DirezioneConservazione della Natura, EUAP, 2005 su dati del 5°aggiornamento. Elenco ufficiale delle aree naturali protette.

< 5%dal 5%al 7%dal 7% al 10%dal 10% al 15%dal 15% al 29%

Con la ratifica del 18 novembre 2004della Convenzione ONU di Stoccolmasui Persistent Organic Pollutants(POP), l’UE ha realizzato il piùimportante sforzo globale per bandirel’uso di sostanze chimiche nocivelegate ai processi industriali di fabbri-cazione di lubrificanti, pesticidi ecomponenti elettronici. Nel marzo2005 è stato pubblicato il regolamen-to (CE) n. 396/05, che disciplina ilivelli massimi di residui (LMR) diantiparassitari per i prodotti alimen-tari e i mangimi di origine vegetale eanimale, e definisce il ruolo degli Sta-ti membri, della Commissione e del-l’Autorità europea per la sicurezza ali-mentare (EFSA) riguardo al controlloe all’applicazione dei LMR. A livellonazionale sono state recepite le normeUE relative alle frasi da utilizzare sul-l’etichetta e sugli imballaggi per evi-tare rischi particolari e le precauzionida adottare per l’immissione in com-mercio di prodotti fitosanitari.

Nell’ultimo quinquennio, in Italia, ilsettore dei fitofarmaci è cresciuto intermini di valore (+6,8% nel 2004),per l’utilizzo di prodotti a basse dosidi impiego, ma con prezzi unitarisuperiori alla media. Sul fronte deiconsumi, invece, l’adozione di nuovestrategie di difesa delle colture e l’in-troduzione di nuove tecnologie hannoportato a un graduale calo dei pestici-di, con una ripresa nel 2004 dellequantità complessivamente utilizzaterispetto all’anno precedente (+7%), inparticolare dei fungicidi (+10,9%),impiegati per fronteggiare gli attacchi

fungini stagionali che hanno interes-sato viticoltura, frutticoltura, cereali-coltura e bieticoltura. Le regioni delNord fanno maggiore uso di fitofar-maci (52,4%), seguite da quelle delSud (33,8%).In base ai dati 2003 del programmanazionale di controllo ufficiale suiresidui di prodotti fitosanitari, su uncampione di 6.782 prodotti tra fruttae ortaggi, l’1,8% ha presentato residuioltre i limiti di legge, ma in dosi piùbasse rispetto a quelle potenzialmentenocive alla salute. La percentuale diirregolarità negli ortofrutticoli ha

Uso dei Prodotti Chimici

61

Evoluzione dell’utilizzo di fertilizzanti (000 tonn.)

2000 2001 2002 2003 2004

Azoto 871,6 876 873,4 858,2 864,6Fosforo 491 491 485,6 497,7 475,2Potassio 387,5 383,6 384,0 387,1 379,6

IMPIEGO TOTALE 1.750,1 1.750,6 1.743,0 1.743,0 1.719,4

Fonte: Assofertilizzanti.

subito un progressivo decremento nel-l’ultimo decennio, attribuibile allacostante revisione in senso restrittivooperata dal Ministero della Salute sualcuni impieghi ammessi, all’attivitàdi controllo ufficiale e a una maggioreattenzione degli operatori agricoli nel-l’impiego dei prodotti fitosanitari.In Italia, nell’ultimo quinquennio, si èmantenuto costante l’utilizzo di ferti-lizzanti a base di azoto, fosforo epotassio. Nel 2004, l’impiego com-plessivo dei fertilizzanti è stato di 1,7

milioni di tonnellate, con un modestoincremento dell’uso di azoto (+0,7%),dovuto a un aumento delle concima-zioni primaverili, e una diminuzionedell’impiego di fosforo (-4,5%) epotassio (-2%), a seguito della revi-sione della PAC, che ha determinatouna riduzione delle semine dei cerealie, in particolare, del grano duro. Nel Registro dei fertilizzanti per l’a-gricoltura biologica, istituito nel 2001presso l’Istituto Sperimentale per laNutrizione delle Piante e aggiornato

al 18 maggio 2005, sono iscritti 2.283prodotti.

62

Evoluzione dell’utilizzo di fitofarmaci (000 tonn.)

Tipo 2000 2001 2002 2003 2004

Diserbanti 20,6 20,8 21,2 19,7 20,9Insetticidi, acaricidi 27,3 26,7 23,6 22,7 22,0Fumiganti e nematocidi 5,4 4,6 4,7 5,7 5,7Fungicidi 47,7 46,9 41,4 39,8 44,2Altri 4,0 3,6 3,5 3,6 5,1

TOTALE MERCATO INTERNO 105,0 102,6 94,4 91,5 97,9

Fonte: Agrofarma.

TOTALE

Nord

Centro

Sud e Isole

90.022

47.138

12.493

30.391

52,4%

33,8%

Utilizzo di fitofarmaci per circoscri-zione (tonn.), 2004

63

Il metodo di produzione biologico èdisciplinato dal reg. (CEE) n. 2092/91e successive integrazioni e modifiche.Nel Piano di azione europeo per l’agri-coltura biologica e gli alimenti biologici(PAE), si sottolinea il duplice ruolosvolto dall’agricoltura biologica: da unlato, risponde a nuovi bisogni espressidai consumatori e, dall’altro, consentel’attuazione di pratiche agricole rispet-tose della fertilità del suolo. La nuovastrategia comunitaria, accolta dal Con-siglio agricolo nell’ottobre 2004, preve-de 21 azioni da realizzare per lo svilup-po del mercato, l’informazione al con-sumatore, l’efficacia dell’aiuto pubbli-co, il miglioramento e il rafforzamentodelle norme sulla produzione, l’impor-tazione e il controllo. Nell’aprile 2005, il MiPAF ha presenta-to al Comitato consultivo nazionale perl’agricoltura biologica ed ecocompatibi-le il Piano d’azione nazionale di settoreche, prendendo spunto dalle Linee gui-da approvate a fine 2004, individua le

azioni da realizzare con riferimento almercato, all’organizzazione della filie-ra, alla comunicazione istituzionale e alrafforzamento del sistema istituzionalee dei servizi; per il 2005, la legge311/04 ha stanziato 5 milioni di euro.Nell’ottobre 2004, ha preso il via il pro-getto triennale Core Organic della UE,che promuove una “rete” transnaziona-le con la partecipazione del MiPAF e dialtri 10 Stati membri, con l’obiettivo dimigliorare la qualità, l’impatto e l’effi-cienza della ricerca europea sull’agri-coltura biologica. A inizio 2005 è stata varata la legge n.5 per assicurare la coesistenza tra for-me di agricoltura transgenica, conven-zionale e biologica, previa predisposi-zione di piani regionali che evitino lacontaminazione tra diverse colture.

ProduzioneNel 2003, la SAU biologica e in conver-sione nella UE 15, con 5 milioni di etta-ri, si è mantenuta stabile rispetto al

Agricoltura Biologica

ForaggiPrati e pascoli

CerealiOlivo

OrtofruttaVite

Colture industrialiAltre colture

TOTALE

296.997263.003209.37686.20180.31731.70932.31352.086

1.052.002

19,9

8,2

7,63,0

3,1

Superficie biologica e in conversione perorientamento produttivo in Italia, 2003 (ha)

Fonte: SINAB, 2005. Dati degli Organismi di controllo, aggiornati al31/12/2003.

L’agricoltura biologica nell’UE, 2003

Aziende % su totale az. % su totale az. Var. % Superficie % su totale sup. % su totale sup. Var. %numero agricole nazionali biologiche UE 2003/02 ha agricola nazionale a biologico UE 2003/02

Belgio 688 1,1 0,5 -3,1 24.163 1,7 0,4 -2,9Danimarca 3.510 6,1 2,5 -5,5 165.148 6,1 2,9 -7,4Germania 16.476 4,0 11,6 5,4 734.027 4,3 12,9 5,3Grecia 6.028 0,7 4,2 -0,3 244.455 6,2 4,3 744,6Spagna 17.028 1,3 12,0 3,1 725.254 2,8 12,8 9,1Francia 11.377 1,7 8,0 0,8 550.000 1,9 9,7 6,2Irlanda 889 0,6 0,6 -3,7 28.514 0,7 0,5 -4,5Italia 44.034 2,0 30,9 -14,3 1.052.002 6,9 18,5 -9,9Lussemburgo 59 2,0 0,0 22,9 3.002 2,0 0,1 49,8Olanda 1.522 1,5 1,1 -2,4 41.865 2,2 0,7 -1,7Austria 19.056 9,5 13,4 2,6 328.803 12,9 5,8 11,5Portogallo 1.196 0,3 0,8 12,9 120.729 3,2 2,1 40,5Finlandia 4.983 6,6 3,5 -1,7 159.987 7,2 2,8 2,1Svezia 3.562 6,5 2,5 -32,4 225.776 6,8 4,0 5,4Regno Unito 4.017 1,7 2,8 -1,0 695.619 4,4 12,2 -4,0UE 15 134.425 1,6 94,4 -5,2 5.099.344 2,8 89,7 5,6Cipro1 45 0,1 0,0 - 166 0,1 0,0 -Repubblica Ceca 810 2,1 0,6 13,0 254.995 6,0 4,5 8,4Estonia 746 1,9 0,5 28,0 40.890 4,6 0,7 35,1Ungheria 1.255 3,2 0,9 26,1 113.816 1,9 2,0 9,8Lettonia 550 n.d. 0,4 56,3 24.480 1,0 0,4 44,6Lituania 700 1,0 0,5 17,8 23.289 0,7 0,4 70,2Malta 20 n.d. 0,0 - 14 n.d. 0,0 -Polonia 2.304 0,1 1,6 16,5 49.928 0,3 0,9 -6,7Repubblica Slovacca 100 1,3 0,1 13,6 54.478 2,4 1,0 9,0Slovenia 1.429 1,7 1,0 24,3 21.017 4,2 0,4 36,4UE 25 142.384 1,7 100,0 -4,0 5.682.417 3,2 100,0 6,2

Fonte: FiBL Survey, febbraio 2005. Dati aggiornati al 31.12.2005.1 Dati 2002.

64

65

2002 (+0,2%), mentre il numero delleaziende di produzione si è leggermentecontratto (-0,4%), attestandosi sulle138.864 unità. Includendo i nuovi Sta-ti membri, la SAU biologica e in con-versione sale a 5,6 milioni di ettari e leaziende di produzione raggiungonoquota 146.823. L’Italia si conferma leader in Europaper numero di aziende di produzionecon metodo biologico (30,9% del totaleUE 15) e per superficie interessata, paria 1.052.002 ettari, il 18,5% della SAUbiologica della UE 15. Il biologico con-tinua a essere un settore trainante del-l’agricoltura italiana, benché scenda ilnumero di aziende agricole biologiche,passato da 51.401 del 2002 a 48.473del 2003, e si contrae leggermente lasuperficie interessata (-0,1%), checomunque rappresenta il 6,9% dellaSAU nazionale; il trend negativo del-l’ultimo biennio sconta l’abbandono delmetodo di produzione biologico, avve-

Aziende biologiche in Italia, 2003

Produzione Trasformazione ImportazioneTotale

numero % Var. %2003/02

Piemonte 2.688 321 15 3.024 6,2 -15,8Valle d’Aosta 66 3 0 69 0,1 245,0Lombardia 1.099 397 32 1.528 3,2 0,4Trentino-Alto Adige 655 118 4 777 1,6 7,5Veneto 1.261 416 28 1.705 3,5 -3,9Friuli-Venezia Giulia 305 66 6 377 0,8 3,3Liguria 391 69 11 471 1,0 3,7Emilia-Romagna 4.056 623 40 4.719 9,7 -5,4Toscana 2.340 383 13 2.736 5,6 5,3Marche 1.681 128 4 1.813 3,7 -5,5Umbria 1.252 92 6 1.350 2,8 -1,2Lazio 2.526 247 3 2.776 5,7 5,2Abruzzo 1.008 113 2 1.123 2,3 0,5Molise 383 39 0 422 0,9 -5,6Campania 1.537 188 5 1.730 3,6 -14,7Puglia 4.267 352 2 4.621 9,5 -21,5Basilicata 1.630 48 0 1.678 3,5 4,8Calabria 4.220 162 0 4.382 9,0 -31,1Sicilia 8.003 403 4 8.410 17,3 -14,5Sardegna 4.666 96 0 4.762 9,8 -28,6

0,0ITALIA 44.034 4.264 175 48.473 100,0 -13,3

Fonte: SINAB, 2005. Dati degli Organismi di controllo, aggiornati al 31/12/2003.

nuto anche a causa delle minori risorsedisponibili per il finanziamento dellamisura agroambientale soprattutto nel-le regioni obiettivo 1. La riduzione delle superfici ha interes-sato in misura maggiore le coltureindustriali (-25,8%) e i cereali (-8,5%).

Le colture a cereali, foraggi, prati epascoli rappresentano, complessiva-mente, il 73,1% della SAU biologica,mentre tra le coltivazioni arboree spic-cano olivo (8,2%) e vite (3%). Le aziende di produzione risultano con-centrate nel Sud e nelle Isole (58,3%),

Api1

Bovini

Ovini

Caprini

Suini

Pollame

Conigli

76.607

189.806

436.186

101.211

20.513

1.287.131

1.068

Produzioni biologiche e in conversione per categorie di animali* in Italia, 2003*

* Numero di capi.1 Numero di arnie.Fonte: SINAB, 2005. Dati degli Organismi di controllo, aggiornati al 31/12/2003.

TOTALE

Nord

Centro

Sud e Isole

1.052.001

216.089

231.063

604.848

57%

Superficie a biologico per area terri-toriale

Fonte: MiPAF su dati degli organismi di controllo aggiornati al31/12/2002.

66

67

mentre quelle di trasformazione eimportazione sono dislocate al Nord, aconferma che l’area meridionale conti-nua a essere il bacino di produzione piùimportante ma privo di un efficientesistema di produzione e distribuzione.Complessivamente, rispetto ai dati del2002, si riducono i produttori (-14,3%)e i trasformatori (-1,9%), mentreaumentano gli importatori (12,9%).

MercatoNel 2003, il volume del mercato biolo-gico nella UE15 ha raggiunto i 10,1miliardi di euro, secondo stimeIFOAM, pari al 50% di quello mondia-le. Al primo posto la Germania, con ungiro d’affari di 3,1 miliardi di euro,seguita da Regno Unito (1,75) e Italia(1,4). Sempre nel 2003, il fatturato di ali-menti biologici in Italia, secondo Data-bank, è stato di 1.493 milioni di euro,in crescita rispetto al 2002 (8,5%), con

una quota di mercato pari all’1,6%dell’offerta alimentare. Si stima che, inItalia, il biologico costituisca l’1,7%della spesa alimentare degli italiani,che si traduce mediamente in 80 euroall’anno per famiglia (Coldiretti/Ispo).L’ortofrutta biologica rappresenta ilsegmento più importante (28,4%);seguono latte, yogurt e derivati(21,1%), succhi e conserve di frutta(13,6%), biscotteria e prodotti secchi(20,1%), pasta, riso e cereali (11,8%).La quota del biologico nella GDO èpari a 1,2%, con 1.700 punti di vendi-ta a grande superficie, a fronte di unaquota del 5% tra vendita diretta, grup-pi di acquisto e altri canali. Secondo ilcensimento annuale di Bio Bank, nel2004 il dettaglio specializzato si èmantenuto stabile, con 1.030 punti divendita (erano 1.026 nel 2003), loca-lizzati maggiormente nell’Italia Cen-tro-settentrionale. Nel 2004, è conti-nuata la crescita di tutte le forme di

vendita diretta, da quelle più comuni,tra le quali si registrano 1.956 aziendee agriturismi con vendita diretta, quasiraddoppiati (95%), 146 gruppi d’ac-quisto (54%) e 174 mercatini (13%), aquelle meno note; tra queste ultime sivanno diffondendo la vendita su pre-notazione con consegna a domicilio, laspesa in abbonamento con consegnasettimanale, la vendita per corrispon-denza e su internet e i produttori orga-nizzati in gruppi d’offerta. Riguardo aicanali dei consumi extradomestici, laristorazione commerciale è costituitaper il 45% da ristoranti, ben 251 cen-siti nel 2004 (65%), per il 23% daaziende agricole biologiche certificateche assicurano la ristorazione e per il32% da negozi da asporto, fast food,enoteche, pizzerie e catering. Il numerodelle mense scolastiche che impieganoalmeno l’80% di ingredienti biologici,è aumentato dell’8,4%, raggiungendonel 2004 quota 608.

In Italia la natura del territorio, la dif-forme distribuzione delle precipitazio-ni, l’irregolarità dei deflussi superfi-ciali e lo stato infrastrutturale dellereti di distribuzione non consentono diutilizzare appieno le risorse potenzial-mente disponibili. Ulteriori difficoltàper gli approvvigionamenti idrici deri-vano dai sempre più frequenti periodisiccitosi che nel corso degli ultimi annihanno interessato vaste aree del nostroPaese.In questo contesto, diventa strategico,anche rispetto all’attuale scenario dipolitica comunitaria definito sia dallarecente Riforma della PAC che dallaDirettiva quadro sulle acque (Dir.60/2000/CE), promuovere azioni vol-te alla razionalizzazione dell’uso del-l’acqua in tutti i settori, compresoquello irriguo. Tutto ciò presupponeun aggiornamento costante delle prin-cipali variabili che descrivono ladimensione dell’irrigazione in Italia, in

termini di superfici irrigue, disponibi-lità, fabbisogni e uso delle risorse idri-che a scopo irriguo.Per quanto riguarda l’estensione dellesuperfici irrigue e il numero di aziendeche praticano l’irrigazione in Italia, gliultimi dati Istat indicano in 622.543le aziende che praticano l’irrigazione eche hanno destinato 1/5 della SAU acolture irrigate (2.763.510 ettari). Il

55% di queste aziende risulta ubicatoal Sud e nelle Isole con una superficieirrigata di circa 827.894 ettari, ovveroil 68% della superficie irrigabile. AlNord e al Centro, dove sono presentirispettivamente il 35% e il 10% delleaziende che praticano irrigazione,sarebbero stati irrigati complessiva-mente quasi 1.835.616 ettari, il 70%della superficie irrigabile.

Agricoltura Irrigua

68

Superficie agricola utilizzata, irrigabile e irrigata (ettari)

Regioni Superficie Superficie Superficie Aziendeagricola irrigabile1 % irrigata % con Sau

utilizzata irrigata(1) (2) (2/1) (3) (3/2) n.

Nord-Ovest 2.160.443 1.193.603 55,2 983.263 82,4 93.429Nord-Est 2.552.909 1.189.229 46,6 757.568 63,7 122.200Centro 2.407.843 368.849 15,3 194.785 52,8 62.342Sud 3.572.898 809.607 22,7 574.896 71,0 224.840Isole 2.421.718 415.919 17,2 252.998 60,8 119.732Italia 13.115.811 3.977.206 30,3 2.763.510 69,5 622.543

1 È la superficie massima che nel corso dell’annata agraria potrebbe essere irrigata in base alla potenzialità degli impianti tecnici e alla quantità diacqua disponibile normalmente in azienda.

Fonte: ISTAT, Indagine sulla struttura e sulle produzioni delle aziende agricole (2003).

La tendenza dei turisti italiani adabbreviare la durata dei soggiorni (4giorni in media), sommando più perio-di di vacanza nell’arco dell’anno, e lacongiuntura economica sfavorevolesono alla base della flessione delle pre-senze in agriturismo che, nel 2004, sisono ridotte del 3,4% rispetto all’annoprecedente, secondo i dati Agriturist.Risulta in aumento invece, la presenzadegli stranieri tra gli arrivi (+9,5%),che assicurano, invece, la settimanapiena.A fronte di una riduzione del fatturatomedio per azienda del 3%, il settore faregistrare un giro d’affari di 810 milio-ni di euro (+3,8%), conseguenza dellacrescita dell’offerta, che porta il nume-ro delle aziende a 13.519 (+7,1%). Lestrutture si concentrano al Nord(47,5%), soprattutto in Veneto e nellaprovincia di Bolzano, per un totalenazionale di 139.000 posti letto(+7,7%). Il 61% delle aziende agrituri-

Agriturismo

Valle d'AostaPiemonte

LombardiaTrentino

Alto AdigeFriuli-Venezia Giulia

VenetoEmilia-Romagna

LiguriaToscanaMarcheUmbria

LazioAbruzzo

MoliseCampania

PugliaBasilicataCalabria

SiciliaSardegna

TOTALE 13.519

56724748

2.596195

385859

550302

2.920471

790345

57165

402

250270

304185

531

Fonte: Agriturist, febbraio 2005.

Aziende agrituristiche per regione, 2004

69

70

stiche offre un servizio di ristorazione,con prodotti aziendali, rivolto anche avisitatori che non pernottano, e il 25%presenta punti di degustazione enoga-stronomica; il 10% degli agriturismi èdotato di maneggio e quasi il 7% dellestrutture dispone di servizi per l’agri-campeggio. Gli agriturismi associati adAgriturist e gestiti da aziende agricolebiologiche certificate sono 417 e rap-presentano il 26,2% del totale delcampione, oltre un quarto dei quali siconcentra in Toscana. Nel 2004, è proseguita la crescita dellefattorie didattiche, le strutture agritu-ristiche che propongono alle scolare-sche, in prevalenza delle scuole ele-mentari (42% sul totale), soggiorni e

itinerari alla riscoperta dell’agricolturae delle tradizioni; secondo Agrituristsono circa 1.500 (+150% rispetto al2003), strutturate sul territorio nazio-nale per reti locali ("Fattorie Aperte"in Emilia-Romagna) o per progettinazionali ("Scuola in fattoria", "Edu-cazione alla campagna amica"). Si èanche costituito il Gruppo fattoriedidattiche italiane, al quale hanno ade-rito 80 aziende a livello nazionale. Nel-le fattorie didattiche prevalgono le visi-te di mezza giornata (60%) mentrerisulta ancora poco praticata la visitacon pernottamento (2%). Un’altra ini-ziativa, “Fattorie del Panda”, realizza-ta in collaborazione tra Federparchi eWWF, è volta a promuovere le aziende

agrituristiche localizzate all’interno oin prossimità di aree protette, che,secondo un censimento del WWF, sonocirca un migliaio.Si segnala, inoltre, che 300 aziendeagricole con servizio di ristorazioneaderiscono alla campagna di informa-zione sulle DOP/IGP promossa daAgriturist con il contributo del MiPAF,impiegando nei menu prodotti DOP eIGP. Agriturist, inoltre, a garanziadell’offerta di un prodotto di acco-glienza dal punto di vista enogastro-nomico, ecologico e culturale, ha rila-sciato il marchio “Agriturist Qualità”a quasi 50 aziende agricole associateche rispettano uno specifico discipli-nare.

Denominazioni d’origineIn Italia il sistema delle Denominazio-ni di Origine Protetta (DOP) e delleIndicazioni Geografiche Protette (IGP)continua a dare segnali di dinamismo,in termini sia di numero di riconosci-menti che di performance produttive edi mercato. L’Italia, infatti, si trova intesta alla classifica dell’Unione euro-pea per numero di prodotti registrati:attualmente, sono 149 i prodotti DOPe IGP, con gli ortofrutticoli al primoposto, seguiti dagli oli extra vergined’oliva (per la lista aggiornata delleDOP e IGP consultare il sito:http://www.europa.eu.int/comm/agri-culture/foodqual/quali1_it.htm). Nel-l’ultimo anno il nostro paese ha colle-zionato ben 13 riconoscimenti: gli olid’oliva Tergeste (Friuli-Venezia Giu-lia), Lucca (Toscana), Cartoceto(Marche), Terre Tarentine (Puglia),Valdemone (Sicilia) e Valle del Belice(Sicilia); il Kiwi Latina (Lazio); il

Prodotti di QualitàNumero di DOP e IGP per Regione*

Regioni Ortofrutticoli e cereali Oli d’oliva Formaggi Salumi Altri prodotti1 Totale

Piemonte 1 - 9 3 - 12Valle d’Aosta - - 2 2 - 4Lombardia 1 2 8 7 - 17Liguria - 1 - - - 1Trentino-Alto Adige 1 - 4 2 - 7Veneto 7 2 6 6 - 20Friuli-Venezia Giulia - 1 1 2 - 3Emilia-Romagna 6 2 2 10 4 22Toscana 6 4 1 4 3 16Umbria 1 1 1 2 1 4Marche - 1 1 2 1 4Lazio 2 2 3 2 3 9Abruzzo - 3 - 1 2 4Molise - 1 1 1 1 2Campania 6 3 2 - 1 11Puglia 2 5 2 - 1 10Basilicata 2 - 1 - - 3Calabria 1 3 1 4 1 10Sicilia 7 6 2 - - 15Sardegna - - 3 - 1 4

ITALIA2 42 36 31 28 12 149

* Situazione aggiornata al 13 maggio 2005.1 Comprende: panetteria, miele, spezie, aceti, carni, prod. non alimentari.2 Alcuni prodotti sono interregionali.

71

Salame di Mortara (Piemonte); il Lar-do di Colonnata (Toscana); il Mieledella Lunigiana (Toscana); lo Zaffera-no di San Gimignano (Toscana); laRicotta Romana (Lazio); lo Zafferanodell’Aquila (Abruzzo). La produzione certificata DOP/IGP,secondo l’ISMEA, è in lenta ma conti-nua progressione: nel 2003, la produ-zione è aumentata del 2% rispetto aquella del 2002. Il valore complessivodella produzione DOP/IGP è stimatoin 4.478 milioni di euro e quello alconsumo in 8.491 milioni di euro. Inquantità la produzione è pari a632.363 tonnellate. Il valore dellaproduzione DOP-IGP direttamenteimputabile all’attività agricola rappre-senta oltre il 6% del valore dell’interaproduzione ai prezzi di base dell’agri-coltura. Le esportazioni dei prodottiDOP-IGP, in aumento rispetto al 2002del 6% in termini di volume e di oltreil 7% in termini monetari, ammontano

a 111.000 tonnellate, per un valorepari a 1,22 miliardi di euro. Si confer-mano come comparti di punta i for-maggi e i salumi.A livello normativo, si segnala il d.l. n.297 del 19 novembre 2004, che pre-vede sanzioni per chi usa scorretta-mente o abusivamente denominazioniprotette.

Vini DOCLa legge 164/92 disciplina le denomi-nazioni d’origine e le indicazioni geo-grafiche tipiche dei vini, distinguendotra Denominazione di Origine Con-trollata e Garantita (DOCG), Denomi-nazione di Origine Controllata (DOC)e Indicazione Geografica Tipica (IGT).I vini a denominazione di origine sono335, di cui 31 DOCG. Gli ultimi rico-noscimenti hanno premiato i vini Roe-ro (Piemonte), Conero e Vernaccia diSerrapetrona (Marche), elevati aDOCG, i vini Corti benedettine del

72

Vini DOCG, DOC e IGT per regione*

DOCG DOC IGT

Piemonte 8 44 -Valle d’Aosta - 1 -Lombardia 3 15 13Trentino - Alto Adige - 7 4Veneto 3 22 10Friuli - Venezia Giulia 1 9 3Liguria - 7 1Emilia - Romagna 1 20 10Toscana 6 34 5Umbria 2 11 6Marche 2 11 1Lazio - 26 5Abruzzo 1 3 9Molise - 3 2Campania 3 17 9Puglia - 25 6Basilicata - 2 2Calabria - 12 13Sicilia - 22 6Sardegna 1 19 15

ITALIA 31 304 115

* Situazione al 31 dicembre 2004.N.B. Il totale dei vini DOC e IGT è inferiore alla somma dei vini per

regione, in quanto alcuni sono interregionali.

Padovano e Riviera del Brenta (Vene-to), I Terreni di Sanseverino (Marche),Erice, che si sostituisce all’IGT ColliEricini e Mamertino di Milazzo (Sici-lia), registrati come DOC. È stata rico-nosciuta, infine, l’IGT Campania.Nella vendemmia 2004, la produzionedi vini DOC e DOCG, secondo alcunestime provvisorie dell’ISTAT, è statapari a 16,7 milioni di ettolitri, quasi il33% del vino complessivamente pro-dotto in Italia. È il Nord Italia che con-tinua a produrre la maggior quantitàdei vini a denominazione del nostropaese: 9,6 milioni di ettolitri, pari al57,7% della produzione nazionale.Secondo un’indagine dell’Assoenologi,attualmente 7 vini DOC non rivendicanonessuna produzione, 28 vini DOC utiliz-zano solo il 20% del loro potenziale pro-duttivo e 14 vini DOC appena il 5%.

Prodotti agro-alimentari tradizionali*

Paste e Prodotti Carni e Formaggi Bevande Pesci e Piatti della Oli, grassiprodotti vegetali loro distillate molluschi gastronomia e condimentida forno nat. e trasf. preparaz.1 e liquori

Piemonte 100 109 78 55 17 4 - 6Valle d’Aosta - - 9 9 2 - - 4Lombardia 60 19 56 50 - 4 - 1P.A. Bolzano 35 18 16 14 6 - - 1P.A. Trento 23 17 36 18 10 2 - -Veneto 71 102 117 31 10 19 - 1Friuli-Venezia Giulia 13 16 49 14 6 3 - 4Liguria 56 81 26 18 7 7 35 13Emilia-Romagna 67 38 34 7 2 2 33 2Toscana 103 183 86 32 7 9 - 4Umbria 31 13 13 5 - 6 - 2Marche 44 43 33 12 6 1 - 11Lazio 128 67 46 45 6 2 - 6Abruzzo 14 24 19 15 4 1 - 2Molise 69 30 33 12 5 10 - -Campania 71 127 49 32 16 6 - 4Puglia 42 47 14 29 11 3 - 1Basilicata 11 5 9 16 - - - -Calabria 85 75 34 29 10 21 12 5Sicilia 97 71 13 33 4 4 28 3Sardegna 62 27 30 12 7 13 - 3Italia 1182 1112 800 488 136 117 108 73

* Quei prodotti le cui metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura risultano consolidate nel tempo (per un periodo non inferiore ai 25 anni).1 Contiene anche i prodotti di origine animale.Fonte: elaborazioni sull’Elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali del MiPAF, aggiornato al 2004.

73

Certificazione di qualità

Secondo il Sincert le aziende agricole eittiche in possesso di certificazione disistema di gestione di qualità (ISO9001 e 9002) sono 393. A livello terri-toriale il 69% delle aziende certificatesono collocate al Nord, il 16% al Cen-

tro e il rimanente al Sud. Le aziendeagricole che più utilizzano al momentoquesto strumento sono quelle a specia-lizzazione zootecnica, a manutenzionee cura del verde e quelle vivaistiche.Nell’industria alimentare, delle bevan-de e del tabacco sono presenti 3.370aziende certificate.

74

AllevamentoServizi per il verde

FlorovivaismoProdotti ortofrutticoli

Miste (coltiv. e allev.)Servizi e assistenza

AcquicolturaAltro

TOTALE

10374626520242421

393

26

19

14

5

6

5

Aziende agricole con certificazionidi qualità per specializzazione pro-duttiva

Fonte: elaborazioni su banca dati SINCERT; aggiornamento aprile 2005.

Aziende certificate per circoscrizioni

Industria alimentare Agricoltura

1.938

449978

59

27064

NordCentro

Sud e Isole

NordCentro

Sud e Isole

Fonte: elaborazioni su banca dati SINCERT; aggiornamento aprile 2005.

POLITICA AGRICOLA

La flessibilità consentita dalla rifor-ma Fischler in merito all’applica-zione del regime di pagamento uni-co ha permesso a ciascun paese diadattare alcuni aspetti della nuovaPAC alle proprie esigenze e caratte-ristiche. Con il d.m. n. 1787 del 5 agosto2004 l’Italia ha deciso di avviare ilregime di pagamento unico già apartire dal 2005, tranne che per ipremi e i pagamenti ai prodotti lat-tiero-caseari, che entreranno adecorrere dal 2006. Il disaccoppia-mento avviene sulla base del criteriostorico aziendale; non viene attuataalcuna distribuzione regionale delplafond finanziario, né viene appli-cato alcun pagamento forfetario.Allo stesso tempo, l’Italia ha esclusodal pagamento unico le sementi, pergarantire un certo approvvigiona-mento nazionale, assicurare la qua-lità e tutelare la sicurezza degli ali-

menti. L’Italia ha anche esclusoqualunque tipo di disaccoppiamen-to parziale degli aiuti, possibile perseminativi, bovini da carne e ovica-prini, mentre si è avvalsa dellafacoltà, concessa dall’art. 69, diattuare delle trattenute sui plafondsettoriali a sostegno di tipi specificidi agricoltura e per le produzioni diqualità. È prevista, quindi, unatrattenuta dell’8% sui seminativi,del 7% sulle carni bovine e del 5%sugli ovicaprini.Il pagamento supplementare è con-cesso, nel settore seminativi, pergrano duro, frumento tenero e mais,così come per le carni bovine e gliovicaprini, limitatamente al rispettodi talune condizioni.Il d.m. n. 1787 sancisce anche ledisposizioni in materia di gestionedella riserva nazionale, di gestionedegli importi provenienti dallamodulazione, di condizionalità, di

ammissibilità al regime di paga-mento unico e di assegnazione deititoli.Per l’assegnazione dei titoli, l’Italiasi è orientata sulla “ricognizionepreventiva”. L’AGEA ha procedutoalla identificazione preliminaredegli agricoltori aventi diritto alpagamento unico e alla definizioneprovvisoria dei titoli, in modo dacorreggere a priori eventuali errori,sanare le anomalie e registrare letrasformazioni aziendali intervenu-te rispetto al triennio di riferimento. Le disposizioni nazionali di attua-zione degli “altri regimi di aiuto”definiscono: le condizioni di ammis-sibilità all’aiuto specifico per fru-mento duro e riso e la suddivisionedelle relative superfici di basenazionale in sottosuperfici; la disci-plina dell’aiuto per le colture ener-getiche; il piano di regionalizzazio-ne delle piante proteiche; le disposi-

PAC in Italia: I Pilastro

76

zioni relative alla produzione dicanapa e quelle relative al ritiro deiseminativi dalla produzione.Le disposizioni di attuazione degliaiuti alla superficie per la frutta inguscio prevedono un aiuto naziona-

le pari a 120,75 euro/ha, mentrel’aiuto comunitario è fissato a241,50 euro/ha sulla base di unasuperficie oggetto di domanda chesi prevede pari al 50% della super-ficie nazionale garantita.

Il FEOGA-GaranziaLa spesa del FEOGA-Garanzia nelnostro Paese mostra, nel 2004, unforte ridimensionamento (-6,5%),che si somma al brusco calo giàregistrato nell’anno precedente, afronte di una sostanziale tenuta del-la spesa media nell’UE, che subisceal contrario un lieve aumento(+0,3%). La somma dei due anda-menti determina un forte ridimen-sionamento della quota raggiuntadall’Italia rispetto alla spesa com-plessiva, che supera di poco l’11%,riportandosi vicina ai più modestivalori degli anni ’90.L’andamento in Italia delle eroga-zioni provenienti dal FEOGA-Garanzia è stato influenzato soprat-tutto dai risultati registrati dai com-parti zootecnici, che hanno subitoun calo generalizzato, particolar-mente acuto in corrispondenza deiprodotti lattiero-caseari, che hanno

77

mio. euro % Var. %2004/03

Belgio 1.072,8 2,4 5,5Repubblica Ceca 4,7 0,0 -Danimarca 1.217,2 2,7 -0,2Germania 6.033,6 13,5 3,3Estonia 0,5 0,0 -Grecia 2.777,6 6,2 0,7Spagna 6.319,2 14,2 -2,2Francia 9.389,1 21,1 -9,9Irlanda 1.829,7 4,1 -5,9Italia 5.022,6 11,3 -6,5Cipro - - -Lettonia 0,0 0,0 -Lituania 0,5 0,0 -Lussemburgo 37,8 0,1 -12,7

Fonte: Commissione UE.

mio. euro % Var. %2004/03

Ungheria 0,5 0,0 -Malta - - -Olanda 1.261,9 2,8 -7,2Austria 1.141,8 2,6 1,5Polonia 10,8 0,0 -Portogallo 823,2 1,8 -3,1Slovenia 0,1 0,0 -Slovacchia 1,4 0,0 -Finlandia 868,9 1,9 -0,6Svezia 849,0 1,9 -1,9Regno Unito 3.986,6 8,9 0,4UE 1.927,7 4,3 468,0

TOTALE 44.577,2 100,0 0,3

Spese FEOGA-Garanzia per paese, 2004

addirittura costituito una voce di“spesa” per il nostro Paese. Sul fronte della tipologia di inter-vento che maggiormente caratteriz-za il sostegno derivante dalla sezio-ne Garanzia del Fondo agricolo, sisottolinea l’ormai consolidata pre-valenza del sostegno erogato sottoforma di pagamenti diretti, che sicollocano appena al di sotto dei 2/3della spesa complessiva; al contem-po, si nota la sostanziale stabilitàdelle misure di sviluppo rurale, cherappresentano la seconda voce dispesa in ordine di importanza.Infine, si rileva come l’ingresso deinuovi 10 Paesi membri non abbiaancora prodotto, nel 2004, signifi-cativi impatti sulla spesa agricola,della quale continuano a beneficiareprevalentemente Francia, anche secon una quota in lieve diminuzione,Germania e Spagna.

78

Spese FEOGA-Garanzia in Italiaper settore, 2004

mio. euro %

Seminativi 1.877,6 37,4Olio d’oliva 745,6 14,8Sviluppo rurale 635,3 12,6Carne bovina 539,8 10,7Ortofrutta 445,9 8,9Tabacco 319,9 6,4Vitivinicolo 313,3 6,2Carne ovicaprina 125,5 2,5Riso 119,2 2,4Zucchero 63,4 1,3Carne suina 9,2 0,2Uova e pollame 1,1 0,0Altre misure 34,8 0,7Lattiero-caseario -208,1 -4,1

TOTALE FEOGA-Garanzia 5.022,6 100,0

Fonte: Commissione UE.

Spese FEOGA-Garanzia in Italiaper intervento, 2004

mio. euro %

Restituzioni alle esportazioni 174,9 3,5 Stoccaggio 80,7 1,6 Aiuti diretti 3.626,1 72,2 Sviluppo rurale 635,3 12,6 Altre misure 505,6 10,1

TOTALE 5.022,6 100,0

Fonte: Commissione UE.

Nel 2004, l’attuazione della politicadi sviluppo rurale ha comportato,per le Amministrazioni coinvolte,un’intensa attività su diversi fronti.In primo luogo, queste si sono forte-mente impegnate per rispettare ilivelli di spesa necessari a evitare unadecurtazione delle risorse disponibiliin base ai meccanismi del FEOGA-Garanzia, per quanto riguarda i Pia-ni di Sviluppo Rurale (PSR), e dellasezione Orientamento del FEOGA,con riferimento ai Programmi Ope-rativi Regionali (POR).Il finanziamento dello sviluppo rura-le, infatti, avviene sulla base di unaprogrammazione pluriennale attra-verso la sezione Orientamento oGaranzia del FEOGA, a seconda del-la localizzazione dell’area e, quindi,della tipologia di programma adotta-ta, e della natura dell’intervento.Nelle Regioni obiettivo 1 il FEOGA-Garanzia finanzia solo le ex misuredi accompagnamento, le indennità

Risorse FEOGA-Garanzia per le misure di sviluppo rurale ripartite perregione e andamento della spesa 2000-2004 (mio. euro)

Spesa pubblica Spesa pubblica Stanziamento Avanzamento2004 2000-2004 2000-2006 %

Piemonte 131,5 622,1 863,9 72,0Val d’Aosta 13,8 75,1 119,1 63,1Lombardia 145,4 572,2 804,7 71,1P.A. Bolzano 52,3 206,2 266,3 77,5P.A. Trento 31,0 138,0 210,6 65,5Veneto 112,2 484,7 660,3 73,4Friuli-Venezia Giulia 39,9 142,7 209,7 68,1Liguria 36,3 166,7 213,5 78,1Emilia-Romagna 113,9 615,7 836,7 73,6Toscana 118,9 510,0 721,6 70,7Umbria 79,1 328,2 395,2 83,1Marche 87,6 302,8 455,6 66,5Lazio 103,9 409,3 587,2 69,7Abruzzo 39,7 175,9 290,4 60,6Molise 8,9 31,7 45,2 70,0Campania 13,7 103,9 201,7 51,5Puglia 42,8 314,6 389,4 80,8Basilicata 37,2 181,8 244,3 74,4Calabria 32,5 281,4 299,2 94,1Sicilia 81,1 444,4 560,8 79,2Sardegna 28,4 301,5 403,7 74,7TOTALE 1.350,1 6.409,2 8.778,9 73,0

Fonte: AGEA-MIPAF aggiornati a ottobre 2004.

PAC in Italia: II Pilastro

79

per le zone svantaggiate e quelle sog-gette a vincoli ambientali, così comele misure di sostegno alla qualità ali-mentare e per il rispetto delle norme.Le restanti misure di sviluppo ruralesono finanziate dal FEOGA-Orienta-mento nell’ambito dei POR, insiemea quelle a titolarità degli altri Fondistrutturali. Nelle Regioni fuori obiet-tivo il FEOGA-Garanzia finanziatutti gli interventi di sviluppo ruraleprevisti dal Reg. (CE) 1257/99,compresi quelli per le aree ruraliinteressate dall’Obiettivo 2.Nel 2004 l’attuazione finanziaria haconsentito di raggiungere tutti gliobiettivi di spesa fissati e di evitaretagli (ad eccezione del ProgrammaLeader+), erogando risorse pubblichea favore dell’agricoltura e dello svilup-po rurale per circa 2 miliardi di euro.In secondo luogo, si è dovuto proce-dere a una revisione dei Programmiin funzione della loro capacità di

raggiungere gli obiettivi prefissati,dei mutamenti del contesto e dellemodifiche introdotte dalla Riformadi Medio Termine. Per quantoriguarda i POR, il processo di ripro-grammazione è terminato alla fine2004, con l’approvazione delle nuo-

ve versioni dei POR e dei relativiComplementi di Programma (CdP).Le Amministrazioni responsabili del-l’attuazione dei PSR, invece, inragione della scarsa disponibilità dirisorse finanziarie non impegnate,nella maggior parte dei casi non

80

17,5

44,016,9

6,1

0,92,0

6,6Investimenti

Insediamento giovaniFormazione

Accompagnamento nuovo regimeAccompagnamento vecchio regime

Indennità compensativeAltre misure forestali

Misure articolo 33Valutazione-Misure in corso

TOTALE

1.120,0391,719,9

1.083,32.818,0

363,4130,8426,155,8

6.409,2

Spesa FEOGA-Garanzia per categoria di misure (mio. euro), 2000-2004

Fonte: AGEA-MIPAF aggiornati a ottobre 2004.

hanno proceduto alla revisione deiprogrammi, né recepito le novità del-la riforma. Tuttavia, ulteriori fondisaranno disponibili, anche se solo apartire dal 2006, grazie alla modula-zione e alla eventuale possibilità diutilizzare le risorse non spese daglialtri Stati membri.Sempre nel 2004, infine, tutte leAmministrazioni sono state coinvoltenel dibattito relativo alla propostaper il nuovo Regolamento sul soste-gno allo sviluppo rurale inerente ilfuturo periodo 2007-2013.Per quel che riguarda le misurefinanziate dal FEOGA-Garanzia,nell’annualità 2004 (16 ottobre2003-15 ottobre 2004), la spesapubblica è stata pari a circa 1.350milioni di euro, che, sommati a quel-li spesi nei quattro precedenti anni diprogrammazione, portano le risorsecomplessivamente erogate a più di6.400 milioni di euro, ossia il 73%

dello stanziamento relativo all’interoperiodo 2000-2006. La ripartizione regionale della spesaFEOGA-Garanzia evidenzia come lamaggiore percentuale di avanzamen-to finanziario si registri in Calabria(94%), determinata dal notevoleammontare di risorse utilizzate nelcorso del 2000 e destinate soprattut-to al pagamento degli impegni pre-

gressi a titolo del Reg. (CE)2078/92. In generale, le Regioniobiettivo 1 mostrano una capacità dispesa superiore a quella delle Regionifuori obiettivo, in ragione, oltre chedell’elevata spesa iniziale, del minornumero di misure previste all’internodei PSR. Il trend annuale di spesa perqueste Regioni, quindi, è general-mente decrescente, ad eccezione della

81

Spesa FEOGA-Orientamento al 31 dicembre 2004 per regione (mio. euro)

Spese effettuate al 31 dicembre 2004 Programmato 2000-2006 Quota FEOGA-Ocosto FEOGA-O costo FEOGA-O da rendicontaretotale totale al 31.12.04

Molise 36,2 13,3 100,3 43,3 13,2 Campania 366,3 261,3 1.066,7 764,1 215,0 Puglia 228,0 167,9 814,0 587,6 163,7 Basilicata 101,4 56,9 386,5 193,3 56,6 Calabria 276,0 138,0 852,9 426,5 135,6 Sicilia 437,9 262,0 1.515,9 859,0 260,1 Sardegna 269,7 134,9 837,2 418,6 134,2

TOTALE 1.715,5 1.034,3 5.573,6 3.292,3 978,3

Fonte: MIPAF.

Campania, dove l’ammontare degliimpegni passati era notevolmenteinferiore. Per le Regioni fuori obietti-vo 1 si rileva una capacità di spesainferiore a quella delle regioni meri-dionali; solo Umbria, Liguria e Pro-vincia di Bolzano, infatti, si allineanoa quest’ultime.Analizzando la distribuzione dellaspesa FEOGA-Garanzia per catego-ria di intervento, risulta evidente laforte incidenza delle vecchie misuredi accompagnamento, pari al 44%delle risorse complessivamente ero-gate. Tuttavia, se ne sottolinea lanetta riduzione nel corso del 2004, acausa del venir meno dei relativiimpegni, compensata dall’aumentodi rilevanza degli interventi riguar-danti l’attuale periodo di program-mazione. In particolare, un forteincremento della spesa si è registrato,sia nel 2003 che nel 2004, con riferi-mento alle misure ‘investimenti nelle

aziende agricole’ e ‘trasformazione ecommercializzazione dei prodottiagricoli’ (investimenti) e ‘agroam-biente’ e ‘imboschimenti dei terreniagricoli’ (accompagnamento nuo-vo regime). Anche per gli interven-ti previsti dall’articolo 33 del Reg.

1257/99, che include le misure acarattere territoriale, sono stateerogate risorse maggiori, in termi-ni sia assoluti che percentuali, chenei primi anni del periodo di pro-grammazione. Molto contenuti,infine, rimangono i pagamenti

82

8,2

11,214,4

1,0

1,0 0,1

2,1

InvestimentiInsediamento giovani

FormazioneAltre misure forestali

Art. 33 - AmbienteArt. 33 - Ammodernamento

Art. 33 - DiversificazioneArt. 33 - Infrastrutture

Art. 33 - ServiziValutazione

TOTALE

546,6 247,6

16,6 192,2 140,9

60,4 35,5

457,2 17,6 1,0

1.715,6

Spesa FEOGA-Orientamento per categorie di misure (mio. euro), 2000-2004

Fonte: AGEA-MIPAF aggiornati a ottobre 2004.

riguardanti le altre misure foresta-li e la formazione.Per non incorrere in tagli di risorsesulla base del meccanismo di "disim-pegno automatico", che si applica aiprogrammi finanziati dai Fondistrutturali (FESR, FSE, FEOGA-Orientamento e SFOP), le Regioniobiettivo 1 dovevano rendicontare,entro la fine del 2004, le spese pro-grammate per le annualità 2000,2001 e 2002 sui rispettivi POR perun importo di almeno 980 milioni dieuro circa, ammontare che è statoaddirittura superato.L’analisi della spesa per tipologia dimisura relativa ai POR si differenzianettamente da quella riguardante iPSR. La composizione della spesavede prevalere, accanto agli investi-menti (circa un terzo della spesa2000-2004), gli interventi infra-strutturali contenuti nelle misure

dell’articolo 33 del Reg. (CE)1257/99 (26%). Superiore al 10% èanche la quota di spesa relativa a‘Insediamento dei giovani agricolto-ri’ e ad ‘altre misure forestali’, men-tre, le risorse erogate per l’attuazionedegli interventi per la formazione, ladiversificazione delle attività e i ser-vizi alla popolazione delle aree ruralisono state molto contenute.

Programma Leader+ L’attuazione del programma Lea-der+ evidenzia alcune difficoltà,benché, nel 2004, si siano registratiavanzamenti di spesa considerevoliin molte regioni. Oltre a dare concreta operatività allemisure dell’Asse 1, infatti, in molteregioni sono stati avviati anche i pro-getti di cooperazione inter-territoria-le e/o transnazionale previsti nel-l’ambito dell’Asse 2.

In merito all’Asse 3, relativo allaRete Nazionale, inoltre, il 2004 sicaratterizza per percentuali di spesasignificative. In tale anno, quindi, leattività hanno subito una importanteaccelerazione, che ha consentito dievitare il disimpegno automatico perquasi tutti i Programmi Leader+ e dierogare risorse pubbliche per unimporto superiore a 100 milioni dieuro (23% del programmato totale).I soli programmi Leader di Molise,Puglia, Calabria e Sicilia non hannorendicontato risorse sufficienti a evi-tare il disimpegno con il rischio diperdere poco più di 6 milioni di euro,dei quali 5,3 a carico della RegionePuglia. Il taglio di queste risorse ècomunque condizionato al pronun-ciamento della Commissione europeain merito alle motivate richieste dideroga presentate dalle quattroRegioni.

83

1 Rete Nazionale per lo sviluppo rurale, Rapporto sullo stato di attuazione dell’Iniziativa Comunitaria Leader+ in Italia 2004, Roma, 2005.

8484

Spesa RegionaleCon le riforme del federalismoamministrativo è stata spostata nel-la dimensione regionale e locale unaampia quota di compiti relativi allo"sviluppo economico e alle attivitàproduttive". La finanza regionale,prima del federalismo fiscale, eraalimentata da trasferimenti statali adestinazione vincolata, che annual-mente venivano confermati o rimo-dulati e ripartiti fra le varie Ammi-nistrazioni. Quindi, la Regionedestinataria dei trasferimenti eroga-va direttamente ai soggetti benefi-ciari, avendo tuttavia una limitataautonomia. Contestualmente, nelcorso degli anni 90, assumeva unpeso sempre maggiore la politicasocio-strutturale comunitaria, cheimponeva alle Regioni un diversomodo di programmare e di valutarel’intervento settoriale. L’introduzione del “federalismo fis-cale” è avvenuto per la prima volta

con la finanziaria ’96, che ha dispo-sto la cessazione degli stanziamentisettoriali vincolati anche per l’agri-coltura. La norma che ha avuto ilcompito di regolare in via definitivail federalismo fiscale è il d.l.n. 56/00 che ha sganciato il sistemadai trasferimenti e da qualsiasi fina-lizzazione settoriale. Esso stabilivain sintesi: l’abolizione di parte deitrasferimenti erariali, la sostituzionemediante compartecipazione aigrandi tributi erariali, la ripartizio-ne delle risorse in funzione di alcuniparametri tra i quali la popolazione,la capacità fiscale, i fabbisogni sani-tari e la dimensione geografica, conun passaggio graduale, in 13 anni,dalla spesa storica ad un sistema aperequazione “orizzontale” sullabase di criteri oggettivi. La compen-sazione interregionale veniva affi-data al Fondo perequativo naziona-le alimentato dalla stessa comparte-

cipazione e cessavano i trasferimen-ti di tipo “verticale” da parte delloStato.Più in particolare, a decorrere dal2001, sono stati soppressi il Fondoper indennizzo usura, il Fondo percompensazione riduzione sovrattas-sa diesel, il Fondo compensazionesoppressione ARIET, il Fondo sani-tario nazionale. Sono state inveceintrodotte: l’addizionale IRPEF,l’accisa sulla benzina, una maggiorecompartecipazione all’IVA. Questesi vanno ad aggiungere ad altri tri-buti di competenza regionale: l’I-RAP, la tassa automobilistica, leentrate proprie.I ritardi nelle erogazioni alle regionida parte dello Stato sono stati cau-sati dal complesso meccanismo pre-disposto dal d.l. n. 56/00, struttura-to in diversi passaggi: l’intesa fraStato e Regioni, la successiva deli-bera del CIPE, l’approvazione con

DCPM, e, non ultimo, il meccani-smo perequativo che si è mostratoinadeguato a contemperare le esi-genze delle regioni a minore gettitoIVA. Sebbene dal punto di vista normati-vo il percorso di attuazione delfederalismo fiscale può ritenersicompletato, la finanza regionalerimane in una situazione di profon-da incertezza mancando di un qua-dro di riferimento necessario aglienti locali per pianificare le proprieattività. Un contributo potrebbevenire dall’Alta commissione di stu-dio sul federalismo fiscale (l.289/02) che potrebbe fare chiarez-za sull’attribuzione delle risorse aigoverni locali mediante la definizio-ne di un nuovo art. 119 della Costi-tuzione.

85

0

100.000

200.000

300.000

400.000

500.000

600.000

700.000

Stato

1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002

Enti sovraregionali Aziende regionalizzate e altri entiConsorzi di enti e CM Enti locali e consorzi pubblici locali

85

I trasferimenti dei bilanci delle Regioni nel periodo 1995-2002 (000 euro)

8686

Leggi NazionaliPrincipali orientamenti e strategieper il settoreLa manovra finanziaria per il 2005,legge 30 dicembre 2004, n. 311(L.F. 2005), si propone di contenereil deficit effettivo e conferma il tettodel 2% per tutte le voci di spesa.Tale legge non esaurisce la manovra:l’11 marzo 2005, il Governo haapprovato il Piano d’azione per losviluppo economico, sociale e terri-toriale e subito dopo la legge n.80/05 contenente disposizioni per ilsettore agricolo.

Agevolazioni fiscali e tributarieAccise Per l’accisa sugli oli minerali, ilcomma 520 della L.F. 2005 modifi-ca la legge n. 388/2000, spostandoal 1° gennaio 2005 l’avvio del pro-getto sperimentale triennale "bioe-tanolo", volto ad incrementare,mediante l’applicazione di aliquote

di accisa ridotte, l’utilizzo di fontienergetiche a basso impatto am-bientale. Per l’accisa sul biodiesel, ilcomma 521 della L.F. 2005 modifi-ca il Testo unico delle imposte sullaproduzione e sui consumi (d.lgs. n.504/95), prevedendo nell’ambito diuno specifico programma, un’esen-zione dall’accisa per il biodiesel puroo miscelato con oli minerali fino al31 dicembre 2010, nei limiti di uncontingente annuo di 200.000 ton-

nellate. Al comma 511, la L.F.2005, proroga per tutto il 2005, l’e-senzione dell’accisa sul gasolio uti-lizzato nelle coltivazioni sotto serraintrodotta dalla legge n. 354/00. Lalegge n. 80/05, oltre ad aumentarele accise sulla birra, sui prodottialcolici intermedi e sull’alcol etilico,prevede la fissazione di nuove ali-quote con provvedimento del diret-tore dell’Agenzia delle dogane enuove percentuali di compensazione

Legge finanziaria 2005: stanziamenti in favore del settore agricolo e confron-to con il 2004 (migliaia di euro)

Stanziamenti 2004 2005

Fondo speciale di parte corrente 41.087 5.387Fondo speciale di conto capitale 1.500 0Stanziamenti autorizzati in relazione a disposizioni di legge 305.801 334.578Rifinanziamento di norme recanti interventi di sostegno dell’economia 302.000 3000Leggi pluriennali di spesa (al netto delle somme già inserite al rigo precedente) 541.443 477.308Stanziamenti nell’articolato della finanziaria aggiuntivi rispetto alle tabelle 100.000

TOTALE 889.831 917.273

8787

ai fini IVA sui prodotti agricoli, dastabilire con apposito decreto.IRAPLa L.F. 2005, comma 509, confer-ma l’applicazione dell’impostaregionale sulle attività produttive(IRAP) nella misura dell’1,9%. L’a-liquota ridotta si applica sul valoredella produzione realizzato median-te l’esercizio delle attività agricolerientranti potenzialmente nel reddi-to agrario disciplinato all’articolo 32del TUIR. Si applica, invece, l’ali-quota ordinaria per le attività cheeccedono i limiti del reddito agrario(come agriturismo, allevamento dianimali eccedente, attività connessetassate a forfait in base all’articolo56 bis del TUIR). IVA La L.F. 2005, comma 506, prorogaa tutto il 2005 l’applicazione delregime di detrazione forfetaria per leimprese che, nell’anno precedente,

hanno realizzato un volume d’affarisuperiore a 20.658,28 euro, diffe-rendo al 1° gennaio 2006 l’applica-zione del regime ordinario per talisoggetti. La legge, inoltre, proroganel 2005 anche l’applicazione dell’I-VA alle cessioni di prodotti agricoli eittici di cui al d. lgs. n. 313/97, conle attuali aliquote proprie dei singoliprodotti, ferma restando la detrazio-ne sulla base delle percentuali dicompensazione.La legge n. 26/05 consente alleimprese agricole che esercitano piùattività di poter applicare separata-mente l’imposta per il 2005. Tra le novità introdotte dalla leggen. 80/05 si segnalano: la modificadella definizione di produttore agri-colo ai fini IVA, con l’estensione deibenefici alle cooperative di trasfor-mazione; l’applicazione del regimespeciale IVA, indipendentemente dalvolume di affari realizzato; l’appli-

cazione della detrazione forfetariadell’IVA ad alcune tipologie di ces-sioni di prodotti agricoli; l’applica-zione separata dell’IVA, in relazionea diverse attività riconducibili allamedesima impresa agricola; nuovemodalità per l’esercizio dell’opzioneper il regime speciale IVA. Proroghe La legge n. 306/04 differisce al 31dicembre 2005 il termine per la ces-sazione dell’esercizio provvisorio del-l’impresa, salvo autorizzazione delMinistro delle attività produttive perla prosecuzione dell’esercizio stesso;per l’allevamento di animali, la possi-bilità di svolgere l’attività di alimen-tazione forzata (anatre ed oche) el’obbligo di denuncia pozzi; inoltre,per gli allevamenti di visoni, prorogaal 31 dicembre 2010 il termine perl’adeguamento di alcune tipologie digabbia ed al 1° gennaio 2013 l’obbli-go di allevamento a terra. Secondo

8888

quanto dispone la L.F. 2005 sonoprorogate a tutto il 2005 le agevola-zioni fiscali previste per la formazio-ne e l’arrotondamento della proprietàcontadina, consistenti nell’esenzionedall’imposta di bollo e nella riduzionedelle imposte di registro, catastali edipotecarie (comma 571) e il termineper fruire della detrazione IRPEF pergli interventi di manutenzione e disalvaguardia del patrimonio boschivotra cui misure urgenti di difesa delsuolo dai rischi di dissesto idrogeolo-gico (comma 508).Ambiente e territorio Con la legge n. 308/04 il Governo èdelegato ad adottare decreti legisla-tivi di riordino, coordinamento edintegrazione delle disposizioni legi-slative in materia di gestione deirifiuti e bonifica dei siti contaminati;tutela delle acque dall’inquinamentoe gestione delle risorse idriche; dife-sa del suolo e lotta alla desertifica-

zione; gestione delle aree protette;conservazione e utilizzo sostenibiledi specie protette di flora e fauna;tutela risarcitoria contro i danniall’ambiente; procedure per la valu-tazione di impatto ambientale(VIA), per la valutazione ambienta-le strategica (VAS) e per l’autorizza-zione ambientale integrata; tuteladell’aria e riduzione delle emissioniin atmosfera. La legge n. 5/05 con-tiene disposizioni urgenti per assicu-rare la coesistenza tra forme di agri-coltura transgenica, convenzionale ebiologica, previa predisposizione dipiani regionali che evitino la conta-minazione tra diverse colture. Qua-lora Regioni e Province autonomenon emanino entro il 31 dicembre2005 i piani di coesistenza, il Gover-no può esercitare il potere sostituti-vo; la legge, inoltre, dispone che chicompie contaminazione è tenuto alrisarcimento dei danni.

Crisi di mercato, calamitànaturali ed emergenze sanitarie La legge n. 71/05 prevede che ilcommissario ad acta (Commissarioex Agensud) possa effettuare, anchetramite specifiche convenzioni conl’AGEA, interventi per sostenere leaziende agricole colpite da crisi dimercato, mediante interventi di riti-ro dal mercato agricolo volti al rias-sorbimento della temporanea sovra-capacità produttiva; tali interventipossono essere realizzati anche inaree diverse da quelle del Mezzo-giorno, purché classificate comesvantaggiate. La legge, inoltre,sospende fino al 31 dicembre 2005il pagamento dei contributi previ-denziali ed assistenziali dell’impren-ditore e dei lavoratori dipendenti,nei territori nei quali si sia verificatanel 2004 una riduzione di redditodel 30% rispetto al triennio prece-dente; le imprese che accedono alla

8989

rateizzazione possono accenderemutui a lungo termine, con contri-buto a carico del Fondo di solidarie-tà nazionale o, in alternativa, posso-no ottenere contributi in conto capi-tale entro il tetto massimo di 3.000euro per impresa agricola. Viene ele-vato a 40 il numero di rate trime-strali previsto per il pagamento deicontributi previdenziali dovuti dalleimprese agricole colpite da eventieccezionali. Inoltre, viene prevista lariapertura dei termini per la rateiz-zazione anche ad imprese colpitedalle calamità intervenute al 31marzo 2005. La Cassa depositi eprestiti Spa è autorizzata a realizza-re aperture di credito nei confrontidelle Regioni e Province autonomesia per la ripresa delle attività pro-duttive delle imprese agricole colpiteda gravi emergenze sanitarie, sia perinterventi nei territori colpiti dacalamità naturali e avversità atmo-

sferiche. La legge n. 80/05 sospen-de, da maggio ad agosto 2005, i ter-mini per l’adempimento degli obbli-ghi derivanti dalle cartelle di paga-mento e per le procedure di riscos-sione relative ai contributi previden-ziali ed assistenziali dei datori dilavoro e lavoratori dipendenti edautonomi del settore agricolo; ladata ultima per il recupero dei rela-tivi importi è fissata al 20 dicembre2005. La legge, inoltre, prevede chepossano essere stabiliti, in via tran-sitoria, ingressi di quote massime dilavoratori stagionali extracomunita-ri nei settori dell’agricoltura e delturismo anche in misura superiore aquella del 2004.

Filiera agroalimentare e program-mazione negoziataTra le novità introdotte dalla leggen. 204/04 recante disposizioniurgenti per l’etichettatura di alcuni

prodotti agroalimentari e per altrematerie agricole e della pesca, sisegnalano: la fissazione al sesto gior-no successivo a quello del tratta-mento termico, della data di scaden-za per il latte fresco pastorizzato eper il latte di alta qualità; le disposi-zioni relative all’indicazione obbli-gatoria dell’origine nell’etichettaturadei prodotti alimentari; l’indicazionedel luogo di coltivazione e molituraper gli oli di oliva; il differimento al2005 delle disposizioni sugli inter-venti per favorire la ripresa dell’atti-vità produttiva a seguito di danniper calamità naturali previsti dal d.lgs n. 102/04. La legge n. 62/05(Legge comunitaria 2004) inoltre,delega al Governo per il recepimen-to della direttiva 2003/89/CE cheintroduce una più chiara enumera-zione in etichetta degli ingredienticontenuti in un prodotto alimentaree degli allergeni secondo il criterio

9090

della “lista positiva”; il Governodovrà attenersi ad alcuni principi ecriteri in merito alla soglia oltre laquale diviene obbligatorio indicare inetichetta la presenza di un ingredien-te a rischio di tossicità. La legge n.80/05 introduce un nuovo strumentodi programmazione negoziata inagricoltura, il contratto di distretto,ad integrazione dell’art. 66 della leg-ge finanziaria 2003, che disciplina icontratti di filiera. L’Istituto per losviluppo agroalimentare S.p.a. assu-me un ruolo specifico per la valuta-zione, l’ammissione e la gestione deicontratti di filiera e dei contratti diprogramma che prevedono iniziativenel settore agricolo e agroalimentare.

SettoriApicoltura La legge n. 313/04 contiene lemodalità applicative della normati-va per il settore dell’apicoltura che

saranno oggetto di successivi decretiministeriali.Tartufi La L.F. 2005, comma 109, disponel’obbligo dell’autofatturazione percoloro che, nell’esercizio dell’impre-sa, acquistano tartufi da raccoglitoridilettanti o occasionali privi di parti-ta IVA. Fondo sviluppo agricolturabiologica La L.F. 2005, comma 87, istituisceun apposito capitolo nell’ambito delFondo per lo sviluppo dell’agricoltu-ra biologica e di qualità per l’attua-zione del Piano d’azione nazionaleper l’agricoltura biologica e i prodottibiologici con una dotazione inizialedi 5 milioni di euro per il 2005.Fondo bieticolo nazionale La L.F. 2005, comma 479, prevedeil trasferimento per il 2005, all’As-sociazione bieticolo-saccarifera ita-liana (ABSI) di 10 milioni di euro.

Equini La legge n. 71/05 prevede l’asse-gnazione all’UNIRE di un contribu-to di 23,79 milioni di euro per l’an-no 2005 e di 22 milioni di euro perciascuno degli anni 2006 e 2007, dicui 600.000 euro destinati a pro-grammi di valorizzazione e tuteladelle razze di cavalli autoctoni. Agricoltura montanaLa legge n. 309/04 prevede, per il2004, un incremento del Fondonazionale per la montagna di6.750.000 euro.

Strumenti fiscali, finanziari e assi-curativiSostegni creditizi e assicurativi La L.F. 2005, commi 83-86, adot-tando le disposizioni contenute neld. lgs. n. 102/04, promuove il siste-ma assicurativo per i danni derivan-ti da elementi calamitosi in agricol-tura, trasferendo all’interno del

9191

Fondo di solidarietà nazionale(FSN) 50 milioni di euro, per cia-scuno degli anni 2005 e 2006, dagliinterventi compensativi e di ripristi-no agli incentivi per la stipulazionedi contatti assicurativi, portando ilcontributo statale per questi ultimi a150 milioni di euro. La legge, inol-tre, incrementa di 50 milioni dieuro, per il 2005, sia la dotazionedel Fondo per la riassicurazione deirischi (per eventi atmosferici), sia ladotazione del Fondo di investimentonel capitale di rischio (per l’accessoal mercato dei capitali).

Sviluppo impresaImprenditoria giovanile La legge n. 306/04 conferma le dis-posizioni per rendere fruibili le agevo-lazioni sul credito d’imposta per i gio-vani imprenditori agricoli e inserisce illimite di spesa complessivo per il2004, pari a circa 9,9 milioni di euro.

La legge n. 80/05, art. 8, comma 7,modifica il d.lgs. 21 aprile 2000, n.185, estendendo le misure per lacreazione di nuova imprenditorialitàai giovani imprenditori agricoli conmeno di 40 anni di età. Per il mutuoagevolato, inoltre, è prevista unadurata, comprensiva del periodo dipreammortamento, fino a 15 anni. Ammodernamento attivitàprimarie In base al d.lgs. n. 100/05 di moder-nizzazione dei settori della pesca edell’acquacoltura e per il potenzia-mento della vigilanza e del controllodella pesca marittima, l’imprendito-re ittico è equiparato all’imprendito-re agricolo e le imprese di acquacol-tura sono equiparate alle impreseagricole. Il decreto, inoltre, istituisceil Fondo di solidarietà nazionale del-la pesca e dell’acquacoltura(FSNPA) presso il MIPAF, per inter-venti di prevenzione a fronte di dan-

ni alla produzione e alle strutture acausa di eccezionali calamità natu-rali, avversità meteorologiche emeteomarine e per fluttuazioni deiprezzi delle materie prime. Il d.lgs. n. 101/05 di modernizzazio-ne dell’agricoltura e delle foreste,integra le norme contenute nel d.lgs. n. 99/04 istitutivo della nuovafigura dell’imprenditore agricoloprofessionale (IAP), disponendo chel’attività svolta dai soci di società dipersone e cooperative è idonea a faracquisire ai medesimi la qualifica diIAP; lo stesso vale, nelle società dicapitali, per l’attività svolta dagliamministratori, mentre le cooperati-ve potranno ottenere il riconosci-mento di IAP con la sola presenza diun socio, avente questa qualifica, acondizione che sia anche ammini-stratore. L’accesso ai benefici per gliIAP, tra cui le riduzioni sull’impostadi registro per gli acquisti di terreno,

9292

viene consentito anche se il soggettonon è ancora in possesso della certi-ficazione regionale, purché il richie-dente dimostri di averla richiesta edi aver conseguito, entro i 24 mesi, ilpossesso dei requisiti necessari. Sulpiano dei benefici, inoltre, le societàcomposte da coltivatori diretti ven-gono equiparate a quelle riconosciu-te IAP.

Regolazione mercati Il d.lgs. n. 102/05 sulla regolazionedei mercati individua nuovi stru-menti, quali le intese di filiera ed icontratti quadro. In base al decreto,le funzioni attribuite alle Organizza-zioni di Produttori (OP) riguardanonon solo la sottoscrizione delle inte-se, ma anche un più incisivo ruolosul mercato, inclusi i compiti di riti-

ro del prodotto in caso di difficoltà.Si sottolinea la proroga del ricono-scimento per le OP vigenti ed il for-te abbassamento dei criteri per illoro riconoscimento, ovvero 5 pro-duttori ed un volume di produzioneconferita e commercializzata diret-tamente pari a 3 milioni di euro.

APPENDICE

9494

GlossarioConsistenze Con questo termine si indicano gliimpieghi del sistema bancario, cioèl'ammontare dei finanziamenti chedebbono essere ancora incassatidalle banche a debito residuo deifinanziamenti, che le stesse hannoerogato alla clientela.

Consumi intermedi agricoli Il SEC95 ha comportato innovazio-ni di rilievo per questo aggregatodelle spese correnti delle aziendeagricole: sementi, concimi, antipa-rassitari, mangimi, energia, acquairrigua e servizi vari. Grazie ancheal raccordo con i dati della RICA,accanto ai consumi tradizionali,sono state calcolate in maniera piùcompleta, o individuate ex novo,diverse componenti, quali: manu-tenzioni e riparazioni delle macchi-ne e attrezzature agricole, speseveterinarie, spese di trasformazione

e imbottigliamento, collaudi e ana-lisi tecniche, spese di pubblicità,studi di mercato e servizi di ricerca,spese associative, assicurative, ban-carie e finanziarie, spese per consu-lenze legali e contabili. A questevoci vanno aggiunti i reimpieghi,che comprendono sia i prodottiriutilizzati in azienda, che le vendi-te tra le aziende agricole.

Contributi alla produzione Premi ed integrazioni erogati daglienti pubblici a sostegno del settoreagricolo.

Costi fissi Oneri sostenuti per l'impiego di fat-tori che esauriscono la loro duratain più anni: ammortamenti, interes-si, affitto terreni, compensi perlavoratori dipendenti fissi o comun-que tutti quei costi che, nel breveperiodo, non cambiano in funzionedella produzione.

Costi variabili Costi sostenuti per l'impiego dei fat-tori a logorio totale, cioè: energia,noleggi, compensi per lavoro avven-tizio o comunque tutti quei costi chesi modificano in funzione della pro-duzione.

Erogazioni Con questo termine si indica l'am-montare dei flussi creditizi determi-nati, in un certo periodo, dalla con-cessione di nuovi crediti.

OTE - Orientamento TecnicoEconomico La classificazione delle aziendeagricole per OTE si basa sulladeterminazione del peso economi-co delle varie attività produttivepresenti in azienda e sulla lorocombinazione. A tal fine, utiliz-zando i RLS della zona in cui rica-de l'azienda, si moltiplicano gliettari coltivati o il numero dei capi

9595

allevati per il corrispondente RLS.La combinazione ottenuta si con-fronta con uno schema tipologicoche serve ad individuare gli OTEsecondo criteri stabiliti a livellocomunitario e validi per tutte lestatistiche ufficiali. Un'aziendaviene detta specializzata quando ilRLS di una o più attività produtti-ve affini supera i 2/3 del RLStotale dell'azienda. Dal 2001 latipologia adottata è quella del Reg.XX/2001

PIL - Prodotto Interno Lordo Rappresenta il risultato finale del-l'attività svolta dalle unità produtti-ve che operano nel territorio econo-mico del Paese. Il PIL è costituitodal valore complessivo dei beni eservizi prodotti all'interno di uncerto territorio, durante un determi-nato periodo di tempo (di solito unanno solare). Non comprende ilvalore dei beni e servizi intermedi.

Produzione al prezzo di base Con il SEC95, nei conti economicidel settore agricolo, per descrivere ilprocesso di produzione, i redditi chene derivano e le relazioni di ordinetecnico- economico tra le unità pro-duttive si fa ricorso all'Unità diAttività Economica Locale (UAEL).Si supera, in tal modo, il concetto di“azienda agricola nazionale” prece-dentemente impiegato, per conside-rare l'insieme di tutte le UAEL agri-cole, classificate in funzione dellaloro attività principale. Esse costi-tuiscono la “branca di attività eco-nomica dell'agricoltura” nel cuiambito confluiscono, oltre ai risul-tati dell'attività agricola vera e pro-pria, anche quelli delle attivitàsecondarie connesse, quali ad esem-pio la trasformazione di prodottiagricoli da parte dell'azienda e/otaluni servizi ed altre funzioni pro-duttive (silvicoltura, ecc.). Connes-

so al concetto di UAEL è quello di“produzione”, che nella metodolo-gia del SEC95 include non solo iprodotti da immettere sul mercatoad un prezzo economicamentesignificativo (produzione destinabi-le alla vendita), ma anche i prodot-ti che vengono riutilizzati dai rispet-tivi produttori per consumi finali oinvestimenti (produzione per pro-prio uso finale). Il nuovo schemasupera, pertanto, il vecchio concettodi “produzione lorda vendibile”,comprendendo, oltre alla produzio-ne, venduta sul mercato o conservatain forma di scorte, oppure autoconsu-mata, anche i reimpieghi, cioè quellaparte di produzione utilizzata per iconsumi intermedi, ad opera dellastessa unità produttiva, nel corso delmedesimo esercizio. Un'altra fonda-mentale innovazione riguarda il siste-ma dei prezzi e la valorizzazione del-la produzione. Secondo il nuovo

9696

SEC, tutte le produzioni destinatealla vendita o ad altre utilizzazioni,debbono essere valutate al prezzo dibase, che include i contributi allaproduzione e, pertanto, misura l'am-montare effettivo ricevuto dal pro-duttore; sono, però, esclusi dal calco-lo i contributi connessi a finalità disostegno più generale (es. misure diaccompagnamento, set-aside, aiutinazionali e regionali).

RLS - Reddito Lordo Standard Si tratta di un parametro determi-nato per ciascuna attività produtti-va aziendale mediante differenza trala produzione vendibile e l'importodi alcuni costi specifici (sementi,concimi, antiparassitari, mangimi,foraggi, ecc.) esclusi quelli per l'im-piego della manodopera e dellemacchine. I redditi lordi così deter-minati vengono definiti “standard”in quanto la produzione vendibileed i costi sono calcolati su una

media triennale e con riferimentoalla zona altimetrica di ogni regione.I RLS sono espressi in ecu edaggiornati dall'INEA in occasionedelle indagini strutturali e dei censi-menti condotti dall'ISTAT. L'am-montare dei RLS corrispondenti alleattività produttive aziendali equiva-le alla dimensione economica dell'a-zienda ed è espresso in UDE.

Reddito netto Rappresenta la remunerazione ditutti i fattori di proprietà dell'im-prenditore agricolo: terra, lavoro ecapitale.

SN - Saldo Normalizzato È dato dal rapporto percentuale trail saldo semplice (esportazioni -importazioni) ed il volume di com-mercio (esportazioni + importazio-ni); varia tra -100 (assenza diesportazioni) e + 100 (assenza diimportazioni) e consente di con-

frontare la performance commer-ciale di aggregati di prodotti diversie di diverso valore assoluto.

SAU - Superficie AgricolaUtilizzata Costituita dall'insieme dei seminati-vi, prati permanenti e pascoli, colti-vazioni legnose agrarie, orti familia-ri e castagneti da frutto.

UDE - Unità di DimensioneEuropea È un multiplo dell'ecu di riferimen-to con cui viene misurato il RLSattribuito all'azienda. Dal 2001, perla RICA, viene adottato il RLS'96per il quale 1 UDE= circa 1.200euro; per gli anni precedenti ilRLS'96 era pari a 912 euro.

ULA Secondo la definizione comunitaria,per le indagini strutturali l'ULAequivale al contributo di almeno2200 ore/annuo per un lavoratore

9797

familiare e di 1800 ore/annuo perun salariato.

Unità standard di lavoro È una definizione della contabilitànazionale utilizzata nella misurazio-ne del volume di lavoro impiegatocomplessivamente nell'attività pro-duttiva svolta all'interno del Paese,ricondotto a quantità omogenee intermini di tempo di lavoro. Il lavoroespresso in unità standard (o “occu-pati equivalenti”) comprende inparticolare i lavoratori irregolari, glioccupati non dichiarati, gli stranierinon residenti e i lavoratori con unsecondo impiego.

VA - Valore Aggiunto È l'aggregato risultante dalla diffe-renza tra il valore dei beni e serviziconseguiti dalle singole brancheproduttive e il valore dei beni e ser-vizi intermedi consumati nel perio-do considerato. Corrisponde allasomma delle retribuzioni e degliammortamenti di ciascun settore.Con il SEC95 le stime del VA e del-la produzione non sono più presen-tate secondo la valutazione al costodei fattori, essendo stato introdottoil concetto di prezzo base. Essocomprende l'ammontare dei con-tributi commisurati al valore dei

beni prodotti - non incluedendo,ad esempio, gli aiuti compensativinon direttamente legati alle quan-tità prodotte - ed esclude le impo-ste specifiche sugli stessi. Pertanto,a differenza di quanto avvenivacon la valutazione al costo dei fat-tori, sono incluse nel prezzo base lealtre imposte sulla produzione edesclusi gli altri contributi alla pro-duzione. La produzione al nettodei consumi intermedi costituisce ilVA al prezzo base.

RICA Italia

Coltura: sono considerate solo lecolture in pieno campo. Sono quin-di escluse le colture in orto indu-striale o in serra.Resa: quantità fisica di prodottoprincipale raccolta nell'esercizio.Prezzo di vendita: prezzo medio divendita del prodotto principalecommercializzato nell'esercizio. Puòriguardare anche produzioni realiz-zate in esercizi precedenti (giacenzeiniziali).Produzione lorda: valore del pro-dotto principale della coltura e deiprodotti secondari, al netto dei pre-mi e sovvenzioni pubblici. Questovalore non corrisponde al prodottotra "resa" e "prezzo di vendita" inquanto queste due ultime informa-zioni sono riferite al solo prodottoprincipale; inoltre, il prezzo di ven-dita può differire dal valore unitario

medio del prodotto dell'esercizio pereffetto dello sfasamento temporaleche può sussistere tra produzione evendita o per effetto delle utilizza-zioni diverse dalla vendita (reimpie-ghi, autoconsumo, ecc.).Premi e sovvenzioni: contributipubblici in conto esercizio erogati afavore della coltura e/o dei suoi pro-dotti. Sono esclusi i contributi gene-rici o riferiti ad altri processi.Costi specifici: spese per "materieprime" (acquisti e reimpieghi disementi e piante, acquisti e reimpie-ghi di fertilizzanti, antiparassitari ediserbanti, acqua per irrigazione ealtre spese specifiche), e quelle per"macchine, energia e servizi" (com-bustibili ed elettricità specifici, assi-curazioni specifiche e costo dellameccanizzazione). Quest'ultimocomprende i noleggi passivi dellemacchine, le spese specifiche per lemacchine (carburanti, lubrificanti,

manutenzione e assicurazione) el'ammortamento delle macchine, edè attribuito pro quota. Non vieneinvece considerato il costo del lavo-ro avventizio.Margine lordo = Ricavi totali - Costispecifici.Costi attribuiti, distinti in:• per capitale fondiario: affitti pas-

sivi, manutenzioni ordinarie, am-mortamenti dei miglioramentifondiari ed interessi passivi calco-lati all'1% sul valore del capitalefondiario. Attribuito pro quotaalla coltura;

• per capitale di esercizio: interessipassivi calcolati al 2,5% sul valoredel capitale di anticipazione edinteressi passivi calcolati al 2% sulvalore delle macchine e attrezzi.Attribuito pro quota alla coltura;

• altri costi generali: spese generalied amministrative, imposte e tas-se. Attribuite pro quota alla coltu-

Glossario RICA

98

ra. Non viene considerato il costodel lavoro fisso, sia salariato chefamiliare.

Costo totale (escluso lavoro) = Costispecifici + Costi imputati.Reddito da lavoro e impresa = Pro-duzione lorda coltura + Premi esovvenzioni - Costo totale (esclusolavoro). Questa voce corrispondeall'ammontare disponibile per laremunerazione del lavoro e dell'at-tività imprenditoriale.

RICA Europa

Produzione Lorda: valore delle pro-duzioni delle colture e degli alleva-menti e di altri prodotti aziendali;comprende: vendite, reimpieghi,autoconsumi, variazioni delle scortevive e del magazzino prodotti azien-dali. A tale valore è stato sommatol'ammontare dei contributi alla

produzione (coltivazioni ed alleva-menti); la variabile così ottenutamisura quindi l'ammontare effetti-vo ricevuto dall'agricoltore per ipropri prodotti in accordo con il cri-terio del “prezzo di base” indicatonella metodologia del Sistema deiconti economici (SEC95).Consumi intermedi: derivano dallasomma dei costi specifici (inclusi ireimpieghi) e dei costi generali diproduzione (costi non attribuibilispecificatamente ad una singola pro-duzione: manutenzione ordinaria diedifici e macchine, energia, contoter-zismo acqua, assicurazioni sulle pro-duzioni, utenze, ecc.) sostenuti nel-l'anno contabile di riferimento.Valore aggiunto: calcolato come(produzione lorda - consumi inter-medi + saldo fra sussidi e tasse cor-renti). Quest'ultimo valore si riferi-sce ai sussidi e alla tasse derivantidall'attività produttiva corrente

svolta nell'anno contabile di riferi-mento ed è uguale a: (sussidi azien-dali + saldo IVA sulle operazionicorrenti - tasse).Ammortamenti: calcolati secondo ilcriterio del valore di sostituzioneper piantagioni (inclusi gli impiantiforestali), fabbricati, impianti fissi,miglioramenti fondiari, macchine eattrezzi. Prodotto netto aziendale: calcolatocome (Valore aggiunto - Ammorta-menti). Rappresenta la remunera-zione dei fattori fissi di produzione,indipendentemente dalla loro natu-ra (familiare o extrafamiliare). Si fa presente, infine, che i dati uti-lizzati si riferiscono all'azienda nelsuo complesso: oltre agli allevamen-ti in cui l'impresa risulta specializ-zata secondo la classificazione tipo-logica europea, altri allevamenti e/ocolture possono contribuire ai risul-tati presentati.

99

100100

Ministero delle Politiche Agricolee Forestali Via XX Settembre, 20 - Roma06/46651www.politicheagricole.it

ASSESSORATI REGIONALIPER L'AGRICOLTURAAbruzzoII Dipartimento Via Catullo, 17 - Pescara085/7672977www.regione.abruzzo.itBasilicataVia Anzio, 44 - Potenza0971/448710www.regione.basilicata.itCalabriaVia S. Nicola, 5 - Catanzaro0961/744359www.regione.calabria.itCampaniaCentro direzionale isola A/6 - Napoli081/7533510www.regione.campania.it

Emilia-RomagnaViale Silvani, 6 - Bologna051/284516www.regione.emilia-romagna.itFriuli-Venezia GiuliaVia Caccia, 17 - Udine0432/555111www.regione.fvg.itLazioVia Rosa Raimondi Garibaldi, 7 -Roma06/5168130www.regione.lazio.itLiguriaVia D'Annunzio, 113 - Genova010/5485722www.regione.liguria.itLombardiaPiazza IV Novembre, 5 - Milano02/67652505www.regione.lombardia.itMarcheVia Tiziano, 44 - Ancona071/8063661www.agri.marche.it

MoliseVia Nazario Sauro, 1 - Campobasso0874/4291www.siar.molise.it

PiemonteCorso Stati Uniti, 21 - Torino011/4321680www.regione.piemonte.itPugliaLungomare N. Sauro, 45 - Bari080/5405202www.regione.puglia.itSardegnaVia Pessagno, 4 - Cagliari070/302977www.regione.sardegna.itSiciliaViale Regione Siciliana, 2675 ang.Via Leonardo da Vinci - Palermo091/6966066www.regione.sicilia.itToscanaVia di Novoli, 26 - Firenze055/4383777www.regione.toscana.it

Indirizzi e Siti Utili

101101

Provincia Autonoma di TrentoLocalità Melta, 112 - Trento0461/495111www.provincia.trento.itProvincia Autonoma di BolzanoVia Brennero, 6 - Bolzano0471/992111www.provinz.bz.itUmbria Centro direzionale Fontivegge - Peru-gia075/5045130www.regione.umbria.itValle d'AostaQuart - loc. Amerique, 127/a - Aosta0165/275411www.regione.vda.itVenetoPalazzo Balbi - Dorsoduro 3901 -Mestre041/2792832www.regione.veneto.it

ENTI ED ISTITUTI DI RICERCADI INTERESSE NAZIONALEAGEAAgenzia per le Erogazioni in Agricolturawww.agea.gov.itAPATAgenzia per laProtezione dell'Ambiente e per i Servizi Tecniciwww.apat.gov.itAPREAgenzia per la Promozione dellaRicerca Europeawww.apre.itCNR Consiglio Nazionale delle Ricerchewww.cnr.itCRAConsiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricolturawww.entecra.itENEAEnte per le Nuove Tecnologie,

l'Energia e l'Ambientewww.enea.itENSEEnte Nazionale Sementi Elettewww.ense.itENTERISIEnte nazionale risiwww.enterisi.itFederalimentarewww.federalimentare.itINEA Istituto Nazionale diEconomia Agrariawww.inea.itINFS Istituto Nazionaleper la Fauna SelvaticaOzzano dell'Emilia - Bologna - Via CàFornacetta, 9INN Istituto Nazionale della Nutrizionewww.inn.ingrm.itIREPA Istituto Ricerche Economiche

102102

per la Pesca e l'Acquacolturawww.irepa.orgISMEA Istituto di Servizi per Mercato Agricolo Alimentarewww.ismea.itISTAT Istituto Nazionale di Statisticawww.istat.itISAEIstituto di Studi e Analisi economicawww.isae.itIstituto Superiore di Sanitàwww.iss.itNOMISMA www.nomisma.itIstituto Agronomico per l'Oltremarewww.iao.florence.it ICRAMIstituto Centrale per la RicercaScientifica e Tecnologica Applicata al Marewww.icram.org

ISTITUZIONI NAZIONALI, EUROPEE ED INTERNAZIONALIMinistero dell'Ambientewww.minambiente.itSenato della Repubblicawww.senato.itCamera dei Deputatiwww.camera.itCorpo Forestale dello Statowww.corpoforestale.itEurostatwww.europa.eu.int/comm/eurostatUnione Europeawww.europa.eu.intCommissione Europeawww.europa.eu.int/commDG VI - Agricolturawww.europa.eu.int/comm/agricultu-re/index_it.htmCOI www.internationaloliveoil.org/econo-mics2.asp

FAOwww.fao.orgINRA www.inra.frIFADwww.ifad.orgWTOwww.wto.org

NOTE

103

Comitato di redazioneAlessandro Antimiani (coordinamento), Antonella De Cicco, Sabrina Giuca,

Francesca Marras, Roberta Sardone e Laura Viganò

Gruppo di lavoroDavide Bortolozzo, Lucia Briamonte, Linda Dimico,

Roberto Giordani, Corrado Lamoglie, Stefania Luzzi Conti, Franco Mari, Roberto Murano, Cristina Nencioni, Mauro Santangelo e Antonella Trisorio

Coordinamento editorialeFederica Giralico

ElaborazioniFabio Iacobini e Marco Amato

Progettazione e realizzazione graficaSofia Mannozzi

SegreteriaGiulia Foglia e Marta Moretti

Edizione InternetRoberta Merlini e Massimo Perinotto

StampaStilgrafica s.r.l.

Via Ignazio Pettinengo, 31/33 - 00159 Roma

Finito di stampare nel mese di Settembre 2005