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Origini e sviluppo del movimento protezionista in Italia 1880-1950 Luigi Piccioni Camerino, 19 maggio 2004 Scuola di specializzazione in gestione dell'ambiente naturale e delle aree naturali protette

“Origini e sviluppo del movimento protezionista in Italia 1880-1950”. Scuola di specializzazione in gestione dell’ambiente naturale e delle aree naturali protette. Camerino 19.5.2004

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Origini e sviluppo del movimentoprotezionista in Italia 1880-1950

Luigi PiccioniCamerino, 19 maggio 2004

Scuola di specializzazione in gestione dell'ambientenaturale e delle aree naturali protette

I. NASCITA E SVILUPPO DEL PRIMOPROTEZIONISMO ITALIANO

Le due grandi fasi del protezionismo italiano

• A differenza di quanto si puòimmaginare, il protezionismo italianonon inizia con la nascita delle grandiassociazioni odierne, tra gli anni ’60 e’70 del Novecento, ma va indietrofino agli anni ’80 dell’Ottocento

• Le prime manifestazioni risalgonoinfatti alle prime prese di posizionedei botanici che poi confluirannonella Società Botanica Italiana infavore della flora italica minacciata,all’inizio degli anni ’80 dell’Ottocento

• Si apre così una fase delprotezionismo italiano destinata adurare fino agli inizi degli anni ’30,seguita da una lunga stasi (o semi-stasi) durata per circa trenta anni. Daiprimi anni ’60, è storia di oggi

Il ruolo pionieristico dei botanici

• In altri paesi europei, masoprattutto in Gran Bretagna, ilprotezionismo nasce da un’ampiagamma di tematiche già popolarinegli anni ’50 e ’60 dell’Ottocento

• In Italia, nonostante la precocepubblicazione di testi di grandevalore come quelli di Humboldt,Marsh e Haeckel, i primi isolatiinterventi pubblici per la difesadella natura sono dovuti ai botanici

• Nel 1882, ad esempio, OresteMattirolo, poi protagonistadell’istituzione del Parco Nazionaledel Gran Paradiso, intervienepresso il governo contro ilsaccheggio delle piante officinali

Una impostazioneper singoli oggetti

• E’ interessante oggi osservare cheper molti anni, almeno fino ai primianni ’10, l’impostazione delprotezionismo è in prevalenza “peroggetti”: quella specie, quellapianta, quel sito specifico

• E’ infatti centrale, come del resto inEuropa, il concetto oggi desueto di“monumento naturale”

• Manca insomma a lungo unaimpostazione sistemicadell’ambiente e della sua tutela

• I concetti dell’ecologia e quellilegati ai parchi nazionalimuteranno successivamentequesto quadro culturale

Il ruolo dell’associazionismo non naturalistico

• Sin dagli ultimi anni dell’Ottocento si manifesta l’interesse delleassociazioni escursionistiche per la tutela del paesaggio e dei monumentinaturali.

• La prima di queste associazioni a intervenire, sia pure con efficaciainizialmente limitata, è il Club Alpino Italiano, nato nel 1863 sull’esempioinglese.

1897: Chanousia

• E’ proprio per opera del CAI che nel1897 viene inaugurato il primogiardino alpino italiano, al PiccoloSan Bernardo in onore dell’abatenaturalista Pietro Chanoux

• Si tratta di un evento importante nonsoltanto perché testimonial’impegno del sodalizio ma anche peraltri due motivi

• Il primo è la presenza alla cerimoniadel grande naturalista svizzero HenriCorrevon, pioniere del protezionismosul continente

• Il secondo è dato dalla contestualefondazione della prima associazioneitalia per la protezione della natura:la Pro Montibus, protagonista inseguito di importanti battaglie

Il Touring Club Italiano

• Altro sodalizio non naturalistico protagonista della nascita del protezionismo italiano è ilTouring Club Italiano, nato a Milano nel 1894 per promuovere il turismo ciclistico eautomobilistico (e il turismo più in generale) in Italia

• Nel corso di oltre cento anni il ruolo del Touring sarà, come vedremo, spesso ambiguo main questa prima fase la sua forza, la sua autorevolezza e la sua efficienza contribuisconoenormemente alla diffusione delle problematiche protezionistiche

1904: in difesa dei paesaggi italici

• Nel 1904 compare sulla diffusissima“Rivista mensile” del Touring il primoarticolo a carattere protezionista

• Lo firma uno degli intellettualiitaliani più prestigiosi della primametà del Novecento: Ugo Ojetti

• Si tratta dell’inizio di un impegno delsodalizio nel settore che proseguiràcon continuità fino alla fine deglianni ’30, pur con le ambiguità cui siè accennato e che vedremo meglio

• L’impegno del Touring in questocampo implica il coinvolgimento digran parte delle èlites colte nazionalie l’ingresso nell’arena protezionisticadell’associazione italiana piùnumerosa e meglio organizzata

1905-6, biennio chiave

• Il 1905-6 può essere considerato unbiennio chiave per la nascita delprotezionismo italiano,parallelamente a una crescita in tuttaEuropa (legge francese, Conwentz)

• Sulla prestigiosa rivista d’arteEmporium il critico d’arte CorradoRicci interviene in difesa della Pinetadi Ravenna

• Pochi mesi dopo la legge che tutela lastorica pineta costituisce il primoprovvedimento di tutela adottato inItalia

• Nel 1906 Ricci diviene DirettoreGenerale delle Antichità e Belle Arti,per molti anni la sede di elaborazionedei principali provvedimenti di tutelaambientale in Italia con lo stesso Ricciin veste di instancabile ispiratore

I politici: Giovanni Rosadi

• Lo scrittore, critico d’arte, esponentepolitico e uomo di governofiorentino Giovanni Rosadi (qui unsuo articolo del 1905 sulla pineta diRavenna) è una delle figure di puntadi un nutrito drappello diparlamentari che tra il 1905 e il1925 rendono possibile le notevolirealizzazioni legislative italiane incampo ambientale di questi anni

• Accanto a lui numerosi esponentidell’ala più illuminata del mondopolitico liberale (Rava, Molmenti,Nitti, Sipari, Brunialti, Miliani)mentre assai limitato è il contributodelle forze politiche nuove: socialisti,cattolici e fascisti

Un protagonista:Luigi Parpagliolo

• Dell’equipe di Corrado Riccialle Antichità e Belle Arti faparte il giovane avvocatocalabrese Luigi Parpagliolo

• Nel 1905 pubblica sullafamosa rivista “Il Marzocco” unarticolo in due puntate su “Laprotezione del paesaggio” chespicca per ricca informazione elucidità d’impianto

• E’ questo l’esordio pubblico dicolui che seguirà più da vicinoper quasi trentacinque anni ilprocesso legislativo italiano nelcampo della tutela ambientale

Il legislatore del paesaggio

• Oltre ad essere il principale responsabile della legislazione sul paesaggio,Parpagliolo ispirerà e orienterà con i suoi scritti lucidi ed equilibrati gran parte delleiniziative del primo movimento ambientalista

L’associazionismo per il paesaggio

• Del 1906 è anche l’atto di nascitadella prima associazioneprotezionistica italiana non diispirazione “naturalistica” (comeera la Pro Montibus) ma diispirazione “paesaggistica”

• E’ la bolognese Associazionenazionale pei paesaggi emonumenti pittoreschi d’Italia

• L’Assopaesaggi funzionerà inqualche misura fino alla fine deglianni ’20 ma si tratterà globalmentedi un’esperienza modesta, moltoinferiore alle analogheorganizzazioni francesi, tedesche,austriache e svizzere

Gli anni della maturità

• Gli anni tra il 1906 e il 1912vedono crescere l’interessecollettivo verso le tematicheambientali, rafforzarsi leassociazioni e soprattutto nascere imaggiori progetti, che vedrannoperò la luce solo dopo la Primaguerra mondiale

• Decisivi, oltre al coinvolgimento delTouring, sono i crescenti contatticon l’estero, l’impegno dellesocietà naturalistiche e l’emergeredi autorevoli animatori e divulgatori

• Oltre a Ricci, Parpagliolo e alnaturalista Lino Vaccari, sidistinguono ben presto il segretarioe il presidente della SocietàBotanica Italiana RenatoPampanini e Romualdo Pirotta

Le riunioni del 1911 di di botanici e zoologi

• E’ proprio a Renato Pampanini e aLino Vaccari che la SocietàBotanica Italiana e SocietàZoologica Italiana dannorispettivamente l’incarico direlazionare, nel 1911, sullaprotezione della flora e della faunain Italia

• Le due relazioni, ampie, informatee ricche di proposte, fanno fare unnotevole salto qualità al movimentoprotezionista italiano sia in terminiculturali che in termini propositivi eoperativi

• Le due relazioni, lette in occasionidiverse e a pubblici diverse, sonocostruite tuttavia in costanterichiamo reciproco

Le proposte di Pampanini e Vaccari

• Tra le proposte contenute nelle due relazioni vanno ricordate la legge sulpaesaggio (allargata ai monumenti naturali), la legge sulla caccia, l’istituzione diparchi nazionali e riserve naturali, una diversa politica forestale, uno sforzocongiunto di tutte le associazioni protezionistiche per un’azione più efficace

Coordinare gli sforzi dei protezionisti

• I voti fatti da botanici e zoologi perun’azione concorde di tutte leassociazioni protezionistiche sirealizzano soltanto nel corso del1913, dopo due anni di tentativinon riusciti

• E’ il Touring Club a prenderedecisamente in mano la situazionegrazie all’iniziativa di Luigi VittorioBertarelli

Il rinnovato impegno del Touring

• La decisione di Bertarelli di promuovere un coordinamento di associazioni è partedi uno sforzo più ampio per fare del Touring un sodalizio di avanguardia nelcampo della tutela del paesaggio italiano, sforzo avviato nel corso del 1912

• La “Rivista mensile del Touring” pubblica in questo contesto, nel dicembre, ilprimo articolo completamente dedicato alla difesa del paesaggio

Il Comitato nazionale per la difesa delpaesaggio e dei monumenti italici

• Il Comitato è orientato principalmente su paesaggio e monumenti, meno su flora,fauna e monumenti naturali. Questo è un limite di origine che manterrà sempre edeterminerà successivamente incomprensioni e persino scontri

• L’aspetto positivo è l’ampiezza e l’autorevolezza dell’organismo: associazioni,ministeri, parlamentari, uomini di cultura e di scienza. Un ente destinato a pesare

II. LE CULTURE DEL PRIMOPROTEZIONISMO

II.a. una sensibilità anzitutto estetica:l’importanza del paesaggio

La centralità del paesaggio: Ruskin

• Se il movimento comprende varieanime, talvolta in contrasto tra loro,l’elemento che unifica la sensibilità ditutte le componenti è l’attenzione per ilpaesaggio, per la bellezza naturale eartistica percepite e interpretate dallosguardo

• Al grande critico d’arte inglese JohnRuskin, morto nel 1900 e maestroriconosciuto per molti protezionistieuropei, è attribuita la frase secondocui “il paesaggio è il volto amato dellapatria”

• Anche se l’ampia opera di Ruskin èpoco nota in Italia, il richiamo a lui èmolto frequente perché incarna almeglio l’ispirazione estetica cheattraversa questo primo protezionismoeuropeo

Il paesaggio comeproblema filosofico

La legge francesedel 1906

L’associazionismopaesaggistico

II.b. esigenze spirituali e pratiche:il caso dell’albero e del bosco

Le molteplici valenze dell’albero:i monumenti naturali (1909)

Le molteplici valenze dell’albero:bosco contro rischio idrogeologico (1912)

II.b. l’influsso del protezionismonaturalistico europeo

Un ambiente cosmopolita edelle ambizioni globali: Paul Sarasin

Hugo Conwentz, divulgatore e dirigente

L’istituto prussiano per la tutela deimonumenti naturali

Un protezionismo planetario: Berna 1913

A Berna, i protezionismi europei

I cataloghi deimonumenti naturali

Un protezionista completo, Jean Massart

II.d. Una rassegna per immaginidelle tematiche del primo

protezionismo: Falcone 1914

Un’interpretazione della pluralità

III. LE REALIZZAZIONI

Una legge per le bellezze naturalidall’iter difficile e contrastato: 1905-1923

Relazione parlamentare Rosadi 1911 Parpagliolo “Nuova antologia” 1914

La legge del 1923

Parpagliolo, una nuova grande sintesi (1923)

Dopo la legge, ilproblema del catalogodelle bellezze naturali

IV. I PARCHI NAZIONALI EIL CASO DELL’ABRUZZO

IV.a. Dagli Stati Uniti un concettonuovo: i parchi nazionali

Doane e Langford, un’anticipazioneprecoce e inosservata

Il resoconto di viaggio di G. B. Miliani

IV.b. Elaborazioni europee e italianee prime sperimentazioni

Correvon, una prima sistematizzazione (1910)

Un esempio prossimo, l’Engadina (1905-13)

Prime proposte di retinazionali di parchi e

riserve

La fioritura delleproposte

1918-21: un ampio dibattito e delle messea punto autonome e di grande valore …

… col dissenso finale del Touring

IV.c. Il percorso costitutivo esemplaredel parco abruzzese

Una riserva di caccia reale, 1872-1913

Abolita la riserva,specie rare a rischio.

La proposta di unparco nazionale perla tutela della fauna

rara

Una proficua convergenza di intenti

Pietro Romualdo PirottaErminio Sipari

Propaganda e dibattito teorico per il parco abruzzese

Un’accorta politica di pubbliche relazioni

L’anticipazione: una inaugurazione “privata”

IV.d. La gestione di un parco nazionale

Una rassegna su caratteristiche e finalità (1926)

Un vademecum (1925)

Protezione integralee protezione esterna:il Parco e la Condotta

Ente autonomo

Il corpo di vigilanza

Rapporti internazionali e scambi:Parco d’Abruzzo e National Park Service

Hansel Hall ed Erminio Sipari (1924-1934)

IV.e. La propaganda e l’immagine

Una stampa nazionale attenta e favorevole

L’attenzione e ilsostegno della comunità

scientifica

Il costante e competente sostegnodell’associazionismo

Il grande libro mancato

IV.f. La gestione faunistica

IV.g. Le attività ricreative e turistiche

V. LA CRISI E IL DECLINO

Una generazione ad esaurimentoe la scure del fascismo

Il fortilizio delle Belle Arti e la sua eredità

VI. UNA FATICOSA RIPRESA

Una minuscola minoranza di movimento“asserragliata” nel Gran Paradiso ma carica di futuro