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LILA-catania Roberta Musumeci 1 COSA SONO LE DROGHE? Le droghe sono sostanze disponibili in natura o create arficialmente che alterano la percezione della realtà e possono creare, a seconda della composizione della sostanza, una dipendenza prevalentemente fisica o psicologica. Questa definizione non ene conto della legalità o meno delle sostanze. Anche alcol, tabacco e medicamen rientrano in questa categoria e, in caso diabuso,danneggiano la salute nonostante il loro uso sia acceato nella nostra società. La disnzione tra sostanze legali o illegali è di natura giuridica

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LILA-catania Roberta Musumeci 1

COSA SONO LE DROGHE?

Le droghe sono sostanze disponibili in natura o create artificialmente che alterano la percezione della realtà e possono creare, a seconda della composizione della sostanza, una dipendenza prevalentemente fisica o psicologica.Questa definizione non tiene conto della legalità o meno delle sostanze. Anche alcol, tabacco e medicamenti rientrano in questa categoria e, in caso diabuso,danneggiano la salute nonostante il loro uso sia accettato nella nostra società. La distinzione tra sostanze legali o illegali è di natura giuridica

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Come indicato nello studio “psychoaktiv.ch”, la Commissione federale per le questioni relative alla droga,raccomanda ai diversi attori attivi in questo campo di abbandonare la vecchia politica incentrata sulla distinzione tra sostanze legali e sostanze illegali in favore di un nuovo approccio delle dipendenze cheinclude l’insieme di tutte le sostanze psicoattive.Parallelamente al progressivo cambiamento del contesto politico e istituzionale, si osserva lo sviluppo di un consumo misto e una diffusione di dipendenze legate al consumo di medicamenti che rimettono in questione il senso della distinzione giuridica tra sostanze legali e illegali.

Legali o illegali crediamo che sia necessario disporre di una corretta informazione per ridurre i danni alla salute che il consumo di ogni droga comporta senza rifugiarsi in rassicuranti, e a volte forvianti, concetti costruiti su criteri differenti da quelli della salute e dei rischi causati dal consumo.

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Spesso le uniche informazioni che abbiamo sulle droghe sono costruite discutendo con le persone che incontriamo e frequentiamo, consultando i mass-media, ascoltando gli spacciatori. Generalmente, riceviamo informazioni imprecise e spesso poco affidabili. Riflettere sul “perché ci si droga?”, conoscere le sostanze legali e le sostanze illegali più diffuse, ti può permettere di fare delle scelte consapevoli e, nel caso dovessidecidere di usarle, provare a ridurre il loro danno. Il consumo di droghe, oltre ad essere punito dalla legge, può avere conseguenze importanti sulla tua vita, la tua salute, le tue finanze e le tue relazioni. Nel caso accorgerti di avere un problema con una sostanza, è importante che tu ne parli con una persona, se possibile un professionista, che sarà in grado di aiutarti.

Curiosità e conoscenza….

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Le sostanze psicoattive e il cervello

• Le sostanze• Con il termine droga si indica genericamente ogni sostanza capace di agire

sui meccanismi ed i processi del cervello. Che venga definita o meno droga, ogni sostanza psicoattiva altera i processi di trasmissione dei segnali e delle informazioni tra cellule nervose: sulle dinamiche cioè alla base di ogni fenomeno psicologico, dalle emozioni ai ricordi, dall'apprendimento alla percezione, dalle capacità motorie alle abilità intellettive.

• Perturbando le funzioni delle cellule nervose, così, le sostanze psicoattive possono compromettere gli equilibri psicologici e i normali processi mentali. Dato però che i processi psicologici sono legati e riflettono le dinamiche e le variabili sociali e che a loro volta i meccanismi cerebrali sono costruiti e modulati dalle funzioni psicologiche, da ciò che uno sa, dalla aspettative, dai significati e dai valori che dà ai suoi comportamenti, allora gli effetti e le conseguenze delle sostanze psicoattive non dipendono soltanto dalle loro proprietà farmacologiche, ma sono in larga parte dettate da fattori sociali e culturali.

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Droghe e sostanze stupefacenti

• Le sostanze stupefacenti sono conosciute ed usate dall'uomo fin dall'antichità, quando erano considerate magiche ed erano impiegate nei riti religiosi. Oggi vengono assunte per migliorare l'attenzione e la concentrazione, così come possono essere utilizzate per scopi curativi, e solo da qualche decennio il loro abuso ha trasformato il fenomeno in un grave problema sociale.

Il termine droga deriva dalla parola di origine olandese droog, cioè "secco". L'uso comune relega il termine nell'ambito delle sostanze illegali, ma in realtà sono droghe anche molte sostanze usate nelle terapie mediche (in inglese, il termine drug sta ad indicare genericamente un farmaco) o consumate liberamente, come la nicotina (contenuta nel tabacco), l'alcool e la caffeina (contenuta nel caffè o nel thè).

Possiamo definire come ?droghe? o ?sostanze stupefacenti? quelle sostanze psicoattive(naturali o sintetiche) che, per le loro proprietà farmacologiche, agiscono sul sistema nervoso centrale ed alterano l'equilibrio psicofisico dell'organismo, e che, allo stesso tempo, possono essere oggetto di abuso, generando una forte dipendenza, sia fisica che psichica.

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Abuso e dipendenza…

Per abuso s'intende l'assunzione di queste sostanze per scopi voluttuari e

senza prescrizione medica. Esse, infatti, producono tolleranza, in quanto per ottenere lo stesso effetto provato la prima volta occorre assumere dosi sempre più abbondanti, fino a raggiungere e superare una soglia oltre la quale i soggetti non sono più in grado di vivere senza ricorrere alla sostanza (dipendenza).

La dipendenza può essere fisica (quando l'organismo è incapace di

funzionare senza la sostanza esterna alla quale si è adattato modificandosi; se questa gli viene a mancare si scatena la cosiddetta ?crisi di astinenza?, che si manifesta in genere con effetti opposti a quelli prodotti dalla droga) o psichica (è il desiderio spasmodico della droga, accompagnato dalla convinzione di non potere più andare avanti senza assumere quella determinata sostanza).

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Oppio e oppioidiCosa sono

• L'oppio (dal greco opos: "succo" o "lattice") è il liquido lattiginoso contenuto nelle capsule ancora immature di una specie di papavero (Papaver somniferum) originaria dell'area mediterranea, ma coltivata da tempo in diversi paesi del mondo.

L'oppio contiene 20 tipi di alcaloidi (composti organici azotati che agiscono sul sistema nervoso centrale), alcuni dei quali (come la morfina, la codeina e la tebaina) svolgono un'azione stupefacente.I derivati dell'oppio (oppioidi) più comuni sono la morfina (largamente impiegata in ambito medico), il metadone (sostanza di sintesi usata per la disintossicazione delle persone "dipendenti" da oppioidi) e l'eroina (derivato della morfina sintetizzato in laboratorio).

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Effetti farmacologici e modalità d'assunzione

• In medicina, gli oppioidi si usano spesso come analgesici potenti (per il trattamento deldolore acuto, cronico e severo, come antidiarroici e calmanti per la tosse. I loro principali effetti fisiologici comprendono depressione della respirazione, bradicardia e ipotensione ortostatica, rallentamento psico-motorio, riduzione dei processi digestivi e dell'urinazione, nausea e vomito, inappetenza, rash e orticaria a livello cutaneo, miosi, diminuzione dell'ovulazione e mancanza delle mestruazioni. Gli oppioidi, inoltre, agiscono sul sistema nervoso centrale in maniera simile alle endorfine, alterando il rilascio dei neurotrasmettitori e riducendo, di conseguenza, la percezione del dolore, attenuando l'ansia e le risposte emotive: l'azione inibitoria sulle emozioni provoca l'effetto di indifferenza e di distacco percettivo che segue il momento di intenso piacere (flash) provocato dall'assunzione della sostanza e che può durare dalle 4 alle 6 ore.

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Oppioidi: Morfina> eroina> metadone

La morfina come sostanza singola viene rapidamente assorbita per via orale (l'emivita di eliminazione è da 1 a 4 ore e mezzo) ed è metabolizzata a livello epatico in metabolitiinattivi che sono escreti con le urine.

L'eroina viene ?sniffata?, fumata o iniettata (in muscolo o in vena); il suo l'effetto dura dalle 3 alle 6 ore. Se un oppiaceo è assunto insieme ad altre sostanze sedative (alcool, tranquillanti) si può avere un pericoloso potenziamento degli effetti; l'assunzione insieme a cocaina o anfetamine, invece, riduce la sedazione e aumenta l'euforia. L'eroina si presenta sotto forma di polvere granulosa bianca o marrone; di solito viene mescolata con varie sostanze (talco, mannite, gesso) ed è preparata in scarse condizioni igieniche, per cui può presentare problemi di contaminazione da parte di batteri o di altri microrganismi.

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Metadone: morfina sintetica

• Il metadone è un altro agonista dei recettori per gli oppioidi che presenta tutta una serie di vantaggi: in parte è metabolizzato dal fegato, ma in altra parte viene immagazzinato e rilasciato lentamente nell'organismo, non richiedendo l'assunzione di dosi eccessive durante il giorno; si assume per via orale; può essere somministrato in gravidanza (in questo modo riduce le ricadute ed aiuta a contenere le infezioni da HIV); produce una crisi di astinenza meno intensa e di minore durata rispetto a quella derivante da morfina o eroina.E' l'unico analgesico approvato dagli enti americani per i programmi di disintossicazione per i soggetti che fanno uso di sostanza stupefacenti.

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Droghe sostitutive: SUBUTEX La buprenorfina (commercializzata in Italia con il nome Temgesic,Subutex,Suboxonee nelle formulazioni transdermiche con il nome Transtec) è una molecola di sintesi derivata dalla tebaina, molecola estratta dall'oppio.

• Il subutex è una droga sostitutiva all'eroina.Il subutex o buprenorfina ad alta dose è una sostanza che interagisce con i ricettori degli oppiacei. E' stata introdotta in Francia nel tentativo di sostituire le dipendenze da eroina. Come per il metadone anche il subutex non è di nessuna utilità curativa. Nel giro di qualche settimana è capace di sviluppare una forte dipendenza dalla quale poi è molto difficile uscirne.

• Avendo comunque gli stessi effetti sedativi della morfina, la combinazione di subutex con altri farmaci o droghe aumenta notevolmente il rischio di gravi complicazioni, inclusa la morte.

• A livello mentale il subutex rende la persona più apatica, priva di entusiasmo, disenergica, annebbiata e ha le stesse contro-indicazioni di morfina ed eroina.

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Assuefazione e dipendenza………

• L'uso continuativo, infatti, determina col tempo l'assuefazione dell'organismo alla sostanza, che comporta tolleranza e dipendenza fisica, accompagnata, in caso di sospensione dell'assunzione, da crisi di astinenza e da dipendenza psicologica: in pratica, invece di assumere l'eroina per stare bene o meglio, si è costretti ad assumerla per non stare male. La crisi di astinenza si presenta in genere dopo circa 8 ore dall'ultima assunzione ed è caratterizzata da ansia, sbadigli e sudorazione, lacrimazione, insonnia, crampi e dolori diffusi.

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Rischi L'eroina di strada è sempre una sostanza impura e mescolata a tagli potenzialmente tossici. La dose effettivamente assunta è imprevedibile. I rischi sono l'overdose e tutti quelli connessi alle iniezioni fatte senza rispettare le norme igieniche; al primo posto le infezioni (epatiti, endocarditi, AIDS) perché si usano strumenti non sterili, non ci si disinfetta la pelle o, peggio, si scambiano le siringhe. Il rischio di overdose per un soggetto non tollerante è molto elevato, dato che quello che si compra come eroina può avere concentrazioni variabili dall'1 all' 80% di sostanza attiva.

L'overdose consiste in un'assunzione eccessiva di oppiacei (soprattutto di eroina, che, agendo sui centri respiratori, può comportare coma e morte per asfissia a causa dell'eccessivo rilassamento muscolare): si manifesta con perdita di coscienza, difficoltà respiratoria, miosi (pupille "a punta di spillo"), colorito bluastro, sonnolenza, confusione e coma.

Rimedi: L'entità dell'overdose dipende dalla quantità assunta e dal grado di purezza. Un'overdose va curata immediatamente, possibilmente con il naloxone, un antagonista specifico degli oppioidi, e con un ricovero in ospedale. Il rischio aumenta dopo un periodo di sospensione dell'uso, poiché si è diventati meno tolleranti e si corrono pericoli anche con una dose che prima era abituale.

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CocainaChe cos'è

• La cocaina è un alcaloide che si trova prevalentemente nelle foglie dell'arbusto diErythroxylum Coca, una pianta coltivata da secoli in Perù e Bolivia e che ancora oggi rappresenta un elemento fondamentale della vita quotidiana di quelle popolazioni: le foglie di coca, una volta masticate, fungono da blando stimolante, alleviano la stanchezza e rendono meno faticoso il lavoro, combattono il mal di montagna, leniscono i morsi della fame e contengono vitamine, calcio, ferro, fosforo ed oligoelementi.

• Nel mercato illecito, la cocaina si può trovare sotto forma di polvere bianca dal sapore amaro (in genere viene inalata o iniettata), cristalli, scaglie o tavolette (bianche o marronastre, si tratta della cocaina che in genere viene fumata).Dopo la raffinazione chimica la cocaina (cloridrato di cocaina) viene quasi sempre tagliata e miscelata con altre sostanze.

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Cocaina…..• Effetti farmacologici

La cocaina agisce con svariati meccanismi d'azione che sono responsabili dei suoi molteplici effetti. Agisce da anestetico locale ad alta efficacia e tossicità, in quanto esercita la sua azione a livello della membrana cellulare, rallentando sia la generazione che la conduzione dell'impulso nervoso.La cocaina, inoltre, causa un potenziamento delle risposte eccitatorie ed inibitorie legate ad un aumento della concentrazione dei neurotrasmettitori simpatici (serotonina,dopamina, noradrenalina, adrenalina) a livello dei propri recettori. In ultimo, la cocaina è un potente stimolante del sistema nervoso centrale che può provocare euforia, agitazione, eccitazione, tremori, movimenti convulsivi che, al termine dell'effetto prodotto dall'assunzione della sostanza, lasciano il posto ad ansia, irritabilità, aggressività, depressione e ad altre sensazioni sgradevoli.

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Cannabis: marijuana e hashishChe cosa sono

Marijuana ed hashish sono droghe estratte da diverse specie di Cannabis (c. sativa, c. indica), qualità di canapa ricche del principio attivo THC (delta-9tetraidrocannabinolo

• Ciò che comunemente chiamiamo marijuana non è altro che un miscuglio di foglie e fiori di Cannabis essiccati e triturati.E' chiamato hashish, invece, la resina pressata della pianta, che contiene una quantità di principi attivi superiore rispetto alla marijuana (3-5% di THC vs. 7-14% di THC nell'hashish).

• Effetti farmacologici ed usi terapeutici

Non si conosce ancora l'esatto meccanismo d'azione del THC, ma si pensa che hashish e marijuana interagiscano con recettori specifici localizzati nel sistema nervoso centrale, gli stessi ai quali si lega un neurotrasmettitore endogeno, l'anandamide, contenuto anche nel cioccolato.

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Nuovi studi sull’ uso del p.a in medicina

• I derivati della cannabis hanno effetti sedativi e rilassanti: a basse dosi possono dare sensazioni di leggera euforia, reattività, aumento dell'eccitabilità, leggerezza, aumento dell'appetito, cui segue una sensazione di benessere fisico e psichico. Ad alte dosi, invece, possono provocare forti alterazioni sensoriali e percettive, con sensazioni di isolamento, passività, demotivazione, ansia, tachicardia, nausea, attacchi di panico e paranoia e incidono negativamente sulla capacità di comprensione, di memoria e sui tempi di reazione. Gli effetti sono spesso determinati dall'umore del momento, dalla dose di sostanza assunta o dalla contemporanea assunzione di altre sostanze.La cannabis, inoltre, possiede interessanti proprietà farmacologiche: abbassa la pressione intraoculare, combatte la nausea e il vomito nella chemioterapia, ha un'azione analgesica ed antispastica, stimola l'appetito e migliora l'umore. Recentemente è stato riscontrato che il THC è coinvolto nei meccanismi che regolano la sopravvivenza, la crescita e la morte cellulare e, quindi, se ne prospetta l'uso anche in campo antitumorale.

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AnfetamineChe cosa sono • Le anfetamine (o amfetamine) sono un gruppo di sostanze di sintesi ad

azione stimolante sul sistema nervoso centrale: sopprimono il sonno, la stanchezza e l'appetito, incrementando la resistenza fisica e la capacità di concentrazione. Inoltre provocano stimolazione a livello respiratorio, aumento della pressione arteriosa, midriasi,broncodilatazione, ridotta urinazione.L'azione anoressigena, che permette di usare queste molecole contro l'obesità, è legata alla stimolazione dei centri ipotalamici che regolano, tra le altre funzioni, proprio la fame e la sazietà.

Effetti farmacologici ed usi terapeutici Gli effetti delle anfetamine durano, in genere, diverse ore e spesso dipendono dal set(personalità e aspettative del consumatore) e dal setting (situazione e ambiente in cui si consumano).Le anfetamine stimolanti provocano euforia, eccitazione (si è in grado di ballare tutta la notte e non accusare fatica), sensazione di potenza, facilità di parola, alterazione del ritmo sonno-veglia, aumento della concentrazione e delle prestazioni psico-fisiche. Le anfetamine allucinogene, prese a piccole dosi, hanno moderati effetti stimolanti accompagnati da leggera euforia, e, a dosi elevate, hanno effetti allucinogeni.

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EcstasyChe cos'è

• L'ecstasy è una droga sintetica costiuita generalmente dalla molecola MDMA (3,4-metilendiossimetanfetamina), un'anfetamina con effetti eccitanti ed allucinogeni: questa sostanza è definita 'empatogena', perché favorisce la socialità (in passato era impiegata per rendere loquaci i pazienti, favorendo fiducia e confidenza durante le sedute di psicoterapia), causa un aumento della lucidità e della capacità di concentrazione e dà la sensazione di sentirsi in armonia con se stessi e con il mondo.

Gli effetti eccitanti sono legati al meccanismo d'azione caratteristico di tutte le anfetamine, mentre gli effetti allucinogeni specifici dell'ectasy sono dovuti al fatto che tale sostanza causa il rilascio di serotonina; ciò causa nell'arco di 4-6 ore quell'effetto 'down', durante il quale si avverte grande stanchezza, rallentamento dei riflessi, ci si può addormentare all'improvviso.

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Gli allucinogeni• LSD - Dietilamide dell'Acido Lisergico• Le droghe allucinogene sono sostanze - per lo più di origine vegetale, ma anche

semisintetiche (LSD) o sintetiche - caratterizzate da effetti su percezioni, sensazioni, emozioni e processi mentali.

• Gli allucinogeni naturali più diffusi sono la mescalina, presente nei cactus Peyote (Lophophora williamsii) e San Pedro (Trichocereus pachanoi), la psilocibina e lapsilocina, sostanze contenute in molti 'funghi magici' (Psilocybe, Copelandia, Panaeolus). LSD è il nome con cui è indicata la dietilamide dell'acido lisergico, sostanza coperta nel 1938 nell'ambito di una ricerca sui derivati dell'acido lisergico presenti nella "segale cornuta" (Claviceps purpurea), un fungo parassita della segale e di altre graminacee. L'LSD è un derivato che nella sua struttura assomiglia molto allaserotonina e ne imita l'azione agendo da ?agonista non selettivo? a livello di diversi siti nel sistema nervoso centrale, con forti effetti allucinogeni.L'LSD è stata utilizzato in medicina nella terapia di casi di alcolismo,autismo, neurosi, disfunzioni della sfera sessuale e per attenuare il dolore dei pazienti terminali.

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Psicofarmaci• Psicofarmaci – Farmaci che agiscono influenzando l'attività psichica.

Uno dei primi problemi che si incontrano parlando degli psicofarmaci è quello relativo alla loro classificazione. Una prima classificazione è quella di tipo chimico; in base a questo criterio gli psicofarmaci vengono suddivisi in base alla loro struttura. Questo tipo di classificazione è considerato poco utile in quanto nello stesso gruppo chimico si possono trovare farmaci la cui azione terapeutica è molto diversa. È per esempio il caso delle fenotiazine, sostanze a cui appartengono sì psicofarmaci, ma anche farmaci ad azione antistaminica, farmaci antinausea, farmaci antispastici ecc. Un'altra modalità di classificazione degli psicofarmaci è quella che segue criteri farmacologici; anche questa classificazione, basata sulla correlazione fra il meccanismo d'azione del farmaco e l'effetto clinico che si osserva, non è frequentemente usata.La classificazione utilizzata dalla stragrande maggioranza degli addetti ai lavori è invece quella clinica. Il primo proporre una classificazione di tipo clinico fu lo psichiatra francese Jean Delay che suddivise gli psicofarmaci in farmaci psicolettici

• farmaci psicoanalettici• farmaci psicodislettici.

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Sono comprese nei farmaci psicolettici tutte quelle sostanze che agiscono sedando il sistema nervoso centrale (ipnotici, ansiolitici, neurolettici e regolatori dell'umore). Rientrano nei farmaci psicoanalettici tutte quelle sostanze che sono in grado di elevare il tono psichico (antidepressivi e nootropi). Sono invece considerate farmaci psicodislettci tutte quelle sostanze che alterano, perturbandolo, il tono psichico (allucinogeni, stupefacenti e inebrianti). Attualmente, la classificazione maggiormente utilizzata in psicofarmacologia è quella che distingue gli psicofarmaci in quattro grandi categorie: ansioliticiantidepressivineurolettici (antipsicotici)stabilizzatori dell'umore.

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Dipendenze da psicofarmaci……..

• In sintesi la dipendenza può significare:• difficoltà a smettere una medicina a cui si è assuefatti ma che non svolge

alcuna funzione terapeutica;• essere affetti da una malattia che può essere controllata a patto di assumere

continuativamente e a certe dosi una medicina per periodi lunghi, talvolta indefiniti (a vita);

• subire le conseguenze di una spinta incontrollabile a usare una medicina come fonte illusoria di benessere (tossico-dipendenza).

• Nelle terapie con farmaci specifici non esiste quindi la dipendenza intesa come legame con un farmaco che trasforma un disturbo guaribile in disturbo cronico, perché il cervello si abitua a star bene soltanto con il farmaco anziché riorganizzarsi da solo. Un problema del genere deriva soltanto da un legame psicologico con i tranquillanti, che infatti si raccomanda di assumere per periodi limitati.

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Dipendenza da Alcol:

• In presenza di un abuso di alcool, la dipendenza è principalmente di ordine psicologico: il soggetto riconosce nell'assunzione dell'alcool un modo per sentirsi euforico, sereno e sollevato dai problemi quotidiani; l'abuso di alcool si associa quindi ad occasionali eccessi o ad un uso continuativo della sostanza nonostante i problemi sociali ed occupazionali che esso comporta. In una fase successiva subentra anche una dipendenza fisica, quindi la necessità di assumere alcol in quantità via via crescenti per fronteggiare i sintomi fisici dell'astinenza e della tolleranza; in questa fase la dissoluzione dall'alcool è sempre più difficoltosa e la dipendenza raggiunge un livello tale da incidere pesantemente sulla salute fisica e psichica dell'individuo, compromettendo in varia misura i suoi rapporti interpersonali e le normali attività sociali.

Il termine "alcolismo", tuttora privo di una definizione universalmente accettata, si presta a diverse interpretazioni in base al contesto nel quale viene utilizzato. Se in ambito sociale si è soliti considerare alcolista chiunque beva in maniera eccessiva, racchiudendo nel termine una nota dispregiativa, in ambito clinico i concetti di abuso ed alcoldipendenza sono gli elementi cardine della sindrome da dipendenza alcolica, termine senz'altro più "delicato" e scientificamente corretto.

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Concludendo……

• I Disturbi Correlati a Sostanze comprendono problemi e disturbi derivanti dall'assunzione di una particolare sostanza come ad esempio Alcol, Cocaina, Eroina, Nicotina, Cannabis(es. Marijuana e Hashish), Allucinogeni (es. LSD e Ecstasy), Amfetamine (es Amfetamina e Metamfetamina), Inalanti, Farmaci e Psicofarmaci, Caffeina, Steroidi Anabolizzanti,Antidolorifici (o Antinfiammatori), Smart drugs, etc.

• • I Disturbi Correlati a Sostanze si dividono in due gruppi: i Disturbi da Uso di Sostanze (ovvero

Dipendenza da Sostanze e Abuso di Sostanze) e i Disturbi Indotti da Sostanze (ovvero Intossicazione da Sostanze, Astinenza da Sostanze, Delirium indotto da Sostanze, Demenza Persistente indotta da Sostanze, Disturbo Amnestico Persistente indotto da Sostanze, Disturbo Psicotico indotto da Sostanze, Disturbo dell'Umore indotto da Sostanze, Disturbo d'Ansia indotto da Sostanze, Disfunzione Sessuale indotta da Sostanze e Disturbo del Sonno indotto da Sostanze).

• • Le principali manifestazioni della Dipendenza da Sostanze (o Tossicodipendenza) rientrano in un

quadro sintomatologico costituito da sintomi psico-cognitivi, fisiologici e comportamentali correlati all'uso ripetuto di una certa sostanza, che incidono patologicamente sulle varie sfere vitali dell'individuo.

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• Vi è poi l'insorgenza di sintomi di "Craving", ovvero l'intensa pulsione ed pensiero fisso verso il procurarsi ed usare la sostanza, di "Tolleranza", cioè la necessità di assumere dosi progressivamente sempre più alte della stessa sostanza per avere gli effetti precedentemente ricevuti, ed infine di "Astinenza", ovvero una serie di manifestazioni psico-fisiche dovute alla mancanza più o meno prolungata della sostanza.

• Perchè vi sia Dipendenza da una certa sostanza occorre che ricorrano, lungo un periodo di almeno dodici mesi, almeno tre tra questi sintomi:

• - Tolleranza (o Assuefazione)• (ovvero il bisogno di quantità sempre maggiori di sostanza per

raggiungere l'effetto provato precedentemente con dosi minori ed intensamente ora desiderato; oppure l'effetto fortemente diminuito in corrispondenza all'uso continuato della medesima quantità di sostanza).

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• - Astinenza • (ovvero la modificazione psico-cognitiva, fisiologica e comportamentale

concomitante all'assenza più o meno prolungata della sostanza instaurata dalla discesa della concentrazione dei suoi principi nel sangue, dalla conseguente mancanza di effetti sia mentali, che fisiologici e dall'assenza del contesto situazionale che accompagna prima, durante e dopo l'assunzione della sostanza.• I principali sintomi psico-fisici dell'astinenza sono ipotensione, tachicardia,

tremori, crampi e dolori ai muscoli, vertigini, difficoltà visive e motorie, disturbi gastro-intestinali, sudorazione alterata, sonno e alimentazione disturbati, ansia, sensazione di morte imminente, sensazione di soffocamento, paranoie, pensieri ricorrenti, umore altalenante, comportamenti aggressivi, autolesionismo.• Dopo la sperimentazione di tali spiacevoli sintomi di astinenza, la persona

tende a riassumere la sostanza proprio per attenuare o evitare tali sintomi, con il risultato però di aumentare le dosi in modo esponenziale e ancor più dannoso e pericoloso, entrando di fatto in un circolo sempre più stretto e privo di uscite.

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•Parlando invece dell'Abuso di Sostanze si può considerare sua caratteristica principale l'uso patologico di una sostanza contraddistinto da ricorrenti e significative conseguenze negative sulle varie sfere vitali della persona e correlate proprio all'uso ripetuto della sostanza stessa.

•Perchè vi sia Abuso di una certa sostanza occorre che ricorrano, lungo un periodo di almeno dodici mesi, almeno una tra le seguenti situazioni:

•- Ricorrente uso della sostanza con la conseguente incapacità di gestire i vari contesti lavorativo, familiare, personale, scolastico, sociale, etc. (ad esempio ritardi, assenze, sospensioni, litigi, scontri).

•- Ricorrente uso della sostanza in situazioni potenzialmente rischiose (ad esempio guidando l'automobile).

- Ricorrenti problemi di tipo legale correlati all'uso della sostanza e ai suoi conseguenti effetti (ad esempio processi, arresto, detenzione).•- Uso continuativo della sostanza nonostante persistenti o ricorrenti problemi sociali o interpersonali causati o amplificati dall'uso della sostanza.

•A differenza della Dipendenza da sostanze il possibile quadro sintomatologico dell'Abuso di sostanze non include Tolleranza, Astinenza e/o utilizzo compulsivo, mentre comprende le conseguenze dannose derivanti dal consumo ripetuto.

• I più comuni sintomi psicopatologici associati all'uso di sostanze tossiche sono problemi dell'umore, ansia, sonno disturbato, allucinazioni, deliri e/o disturbi sessuali.•

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Buon lavoro e grazie per l’attenzione…