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indifesa ed. 2020 #L i b e r a è A r t e e c u l t u r a c o n t r o l a v i o l e n z a d i g e n e r e Fabbrica del Vapore Spazio Ex Cisterne 17/2 - 8/3 2020 Arianna Vairo mostre d’arte spettacoli di prosa teatro ragazzi concerti conferenze workshop 21 giorni di incontro tra arti, esperienze e coscienze. Per una città che accolga, rispetti, tuteli e promuova uguaglianza e differenze di genere in ogni età: Milano. Info: [email protected] 329 87 53 413 1

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in difesa  ed. 2020   # L i b e r a è

A r t e e c u l t u r a c o n t r o   l a v i o l e n z a d i g e n e r e  

Fabbrica del Vapore  Spazio Ex Cisterne  17 / 2 - 8 / 3 20 20  

 

Arianna Vairo  

 mostre d’arte  

 

 spettacoli di prosa  

 

 teatro ragazzi  

 

 concerti  

 conferenze  

 workshop  

21 giorni di incontro tra arti, esperienze e coscienze. Per una città che accolga, rispetti, tuteli e promuova uguaglianza e differenze di genere in ogni età: Milano.

Info:  

[email protected]  

329 87 53 413  

 

  

 

 

 

 

   

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# Libera è in difesa ed. 2020  A r t e e c u l t u r a    c o n t r o l a v i o l e n z a d i g e n e r e     

 

17 / 02   Le ragioni  

 

La prima edizione di in difesa 2019 - “Stand for Girls” ha presentato in 20                            giorni, alla Fabbrica del Vapore di Milano, cinque mostre, quattro                    spettacoli musicali e teatrali, diversi incontri tematici di genere,                  raccogliendo un pubblico di oltre 2.200 persone.   

Questo lusinghiero risultato – l’attenzione diffusa ai temi della tutela                    dei diritti delle bambine e a una nuova cultura della parità di genere – ha                              motivato Le Belle Arti APS - Progetto Artepassante e la Fondazione                      Terre des Hommes a rinnovare l’impegno anche per l’anno 2020.  

 

Questa seconda edizione vuole caratterizzarsi con una proposta ancora                  più ricca di eventi artistici e culturali – poiché solo la cultura garantisce il                            progresso sociale - a cui si incrociano molti appuntamenti formativi per                      utenze sensibili, a iniziare dal mondo della scuola. Ai giovanissimi come                      agli adulti in difesa 2020 # Libera è offre momenti di conoscenza, attività                    e partecipazione concreta, senza facili formule retoriche, ma con un                    dialogo serrato tra arti, esperienze e coscienze.   

Saranno a nostro fianco e ci accompagneranno in questa nuova edizione                      realtà autorevoli e riconosciute per l’onestà dell’impegno nel campo                  della cultura, dell’arte e dell’educazione. Tra queste:  

Cooperativa Sociale Fosforo, Civica Scuola di Musica Claudio Abbado,                  Centro Antiviolenza Cerchi D’Acqua, Compagnia Teatrale La Dual Band,                  Compagnia Teatrale Alma Rosè, Collettivo Clown, Milano Printmakers.  

in difesa 2020 # Libera è è inserito nel palinsesto “Creativa 2020 - i talenti                        delle donne” promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di                  Milano.  

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8 / 03  

  

 

   

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# Libera è in difesa ed. 2020  A r t e e c u l t u r a    c o n t r o l a v i o l e n z a d i g e n e r e

17 / 02   Mostra  

8 / 03   Noli me tangere  

foyer   opere di Guido Scarabottolo e Arianna Vairo  

  

 

 

Le opere di due artisti illustratori che ci offrono una visione poetica,                        apparentemente agevole, ma efficace nell'aiutarci ad approfondire lo sguardo                  e farne emergere il forte significato.  

 

Guido Scarabottolo è nato nel          1947 a Sesto San Giovanni.          Laureato in architettura presso il          Politecnico di Milano, nel 1973 è            entrato a far parte dello studio            Arcoquattro che si occupa di          architettura e comunicazione      visiva in ambito editoriale e          pubblicitario.   

Grafico e illustratore ha lavorato per tutti gli editori italiani, la RAI, le principali                            agenzie di pubblicità e le maggiori aziende nazionali; ha collaborazioni in                      Giappone e negli Stati Uniti. Design per diletto, di tanto in tanto realizza oggetti                            e mobili. Sue illustrazioni sono apparse in numerose mostre, in Italia e all’estero.   

Vive e lavora a Milano.  

 

Arianna Vairo  nasce a Milano nel 1985.  

Disegnatrice da sempre, si forma come            illustratrice e incisore. Ha collaborato e collabora,              tra altri, con The New York Times, Biblioteca                Sormani, La Lettura; ha realizzato un dipinto              murale permanente presso Università Bocconi.          Ha illustrato numerosi libri per case editrici quali                Nuages, Fondazione Feltrinelli, Topipittori, Eli          Edizioni.  

Nel 2017 ha rappresentato l'illustrazione italiana            per ragazzi presso la Fiera del Libro di Teheran.   Dal 2014 insegna tecniche incisorie e illustrazione presso IED, a Milano e Torino.  

Dal 2013 al 2017 è stata co-curatrice di mostre di illustrazione presso Galleria                          Nuages a Milano; nel 2019 presso Fondazione Feltrinelli.  

  Produzione: Le Belle Arti APS - Progetto Artepassante | Milano Printmakers  

   

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# Libera è in difesa ed. 2020  A r t e e c u l t u r a    c o n t r o l a v i o l e n z a d i g e n e r e

17 / 02   Mostra - concorso fotografico  

8 / 03   Menotrenta  

foyer    

“ C’è un momento che devi decidere: o sei la principessa che aspetta di essere salvata                              o sei la guerriera che si salva da sé… ”  

 

Queste parole di Marilyn Monroe ci            sembrano opportune per presentare il          tema dell’edizione 2020 della mostra          premio Menotrenta, centrato sul        concetto di Libertà. Cosa vuol dire per              una ragazza essere libera oggi? Con quali              contesti culturali si deve confrontare per            esserlo? Quali sono gli stereotipi che            deve abbattere? Come può, una          bambina, sentire di sentirsi libera?  

INDIFESA/MENOTRENTA 2020 - # Libera è , è il progetto che Terre des Hommes,  

organizzazione che dal 1960 opera per i diritti dei minori, e Le Belle Arti APS                              presentano quest’anno ai giovani fotografi, chiedendo loro di rispondere a                    queste domande, indagando sul tema attraverso l’immagine fotografica. Tra i                    vari modi in cui si può affrontare il tema della violenza e discriminazione di                            genere, la campagna # Libera è , è incentrata sul rappresentare bambine, ragazze                    e donne che abbattono stereotipi e costrizioni culturali, libere da violenze e                        discriminazioni, libere di essere chiunque vogliano.  

La proposta è indirizzata ai giovani artisti (limite di partecipazione ai nati entro il                            dicembre 1990) e in particolare alle Istituzioni dell’Alta Formazione: Accademia                    di Brera, Nuova Accademia di Belle Arti e Istituto Europeo di Design, Licei                          Artistici e Istituti Tecnici per l’ideazione e la produzione di opere riferite alle                          tematiche presentate, che saranno oggetto di premio e di esposizione nei mesi                        di febbraio e marzo 2020 presso la Fabbrica del Vapore di Milano.  

La mostra, per i suoi contenuti e per le sue dimensioni, dopo la “prima” presso la                                Fabbrica del Vapore di Milano dal 17 febbraio al 10 marzo 2020, potrà essere                            ospitata presso diversi spazi di Milano e dei comuni della Città Metropolitana,                        come è tradizione del Progetto Artepassante.  

La mostra potrà essere accompagnata da eventi collaterali, a cura delle singole                        amministrazioni e associazioni.  

  

  Produzione: Atelier della Fotografia progetto Artepassante | Photofestival  

   

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17 / 02   Mostra  

8 / 03   Libera è  

foyer    

“Da bambina ho avuto la fortuna di              giocare, di studiare, di correre, di            ridere e di piangere. Ho potuto            inseguire e realizzare il mio sogno. Ho              avuto la fortuna di essere amata dai              miei genitori.  

Oggi che sono grande non sopporto le              ingiustizie, soprattutto quelle sulle  

diversità di genere e sulla mancanza            dei diritti delle bambine come il diritto              di sposarsi con chi vogliono e, da              grandi, il diritto di scegliere di avere  

un’istruzione, il diritto di non essere            costrette a lavorare in una fabbrica o              in altri luoghi indecenti.”  

(Cosetta Gardini)  

 

 È nata così, dal desiderio della fondatrice dell’agenzia Casa Walden di sposare il                          messaggio della campagna indifesa di Terre des Hommes, la mostra dal                      titolo Libera è dedicata ai diritti e alle libertà di ogni bambina e ogni ragazza, di                              ogni paese nel mondo.  Dapprima esposta nel cuore di Forlì come mostra urbana composta da 12                        manifesti originali 200x140 cm, la presentiamo qui a Milano per sottolineare,                      comunicando con immagini positive, quanto sia importante garantire a tutte le                      bambine le libertà più elementari, ma ancora oggi non scontate e talvolta                        irrealizzabili, come quelle di giocare, di correre, di viaggiare, di esprimersi, di                        imparare e soprattutto di amare.  Terre des Hommes ringrazia sentitamente Cosetta Gardini, Giuseppe Tolo e Sara                      Pignatari di Casa Walden, il fotografo Fausto Fabbri che ha sostenuto questo                        progetto con il suo lavoro e la sua professionalità e la giovane Caterina Ramoni                            che, col suo volto rappresenta tutte le bambine e ragazze del mondo.  

  

  Produzione: Casa Walden | Terre des Hommes Italia  

   

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17 / 02   Mostra  

8 / 03   #slaveoftheslaves  

foyer    Progetto a cura di   

Alessandra Attianese e Silvia Mercalli.  

Partecipazione   

delle studentesse dell’ITSOS Albe Steiner:  

T'Ai Monaco,   

Francesca Necchi,   

Olivia Pascari,   

Francesca Peroni  

Sara Pesci.   

 

 

In questa occasione presentiamo la          Campagna di comunicazione sociale contro la discriminazione di genere –                    #slaveoftheslaves – ideata e realizzata da alcune studentesse della 5C dell’ITSOS                      Albe Steiner che hanno partecipato e vinto ex-aequo con il Liceo Boccioni il                          premio per la sezione progetti.  

Questo progetto, vincitore del Premio Menotrenta 2018-2019, vuole restituire                  un’immagine di forza, determinazione e coraggio che ogni donna ha dentro di sé e                            che deve imparare a riconoscere ed esprimere.  

L’idea di partenza è legata al ribaltamento degli stereotipi messi in evidenza dalla                          canzone di John Lennon e Yoko Ono “Woman is the nigger of the world”, ben                              sapendo che per molte ragazze autodeterminare la propria vita è ancora                      utopistico.  

Solo se si impara a riconoscere i propri bisogni e ad acquisire consapevolezza dei                            propri diritti e del proprio valore si può rompere l’isolamento culturale, patriarcale                        e coloniale che etichetta le donne e le pone sempre in una luce negativa e                              subalterna: una dimensione opprimente, dove non è possibile far crescere la                      propria autostima.  

Dall’isolamento si può uscire, conquistando giorno dopo giorno spazi di libertà per                        se stesse e per le altre donne.  

Le donne delle nostre immagini sono decise e altere, beffarde e irriverenti.  

Forti, belle, indomabili  

  

  Produzione: ITSOS Albe Steiner di Milano  

   

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17 / 02   Mostra  

8 / 03   Lessici familiari - stereotipi a ogni latitudine  

foyer    

 

Dall’opuscolo realizzato a cura del Centro Antiviolenza Cerchi d’Acqua e                    pubblicato a Novembre 2019, in occasione della Giornata internazionale per                    l’eliminazione della violenza contro le donne, nasce la mostra ‘Lessici familiari –                        stereotipi a ogni latitudine’.  

Una serie di pannelli, un “viaggio” tra proverbi, detti popolari e modi di dire sulla                              donna: un fil rouge che attraversa paesi, nazioni e latitudini a riconferma di                          quanto il problema delle discriminazioni e della violenza di genere abbia radici                        culturali profonde – ovunque.  

Andrea Tarli ha creato ritratti di donne ambientati in epoche e culture differenti,                          che ricordano vecchie polaroid. Ritratti che aprono e accompagnano le differenti                      sezioni.  

A completamento delle opere di Andrea Tarli una serie di illustrazioni realizzate                        da un gruppo di artisti provenienti da contesti e regioni differenti. Jessica                        Adamo, Francesca Battaglia, Simone Berrini, Diletta Compagno, Federico Ghiotti,  

Emmanuela Pioli, Silvia Pizzi ci offrono così una loro personalissima                    interpretazione grafica di alcuni proverbi.  

Progetto Grafico: Federica Framba.  

 

  Produzione: Centro Antiviolenza Cerchi d’Acqua  

   

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17 / 02   Mostra  

8 / 03   Habitus  

foyer    

Cinque artiste si incontrano all’Accademia di            Brera di Milano. Nel loro lavoro utilizzano              linguaggi, tecniche, materiali diversi in piena            libertà espressiva; per “affinità elettive”,          approfondiscono la conoscenza personale        umana e artistica e decidono di lavorare              insieme. Sentono la necessità di          proporsi/esporsi, di progettare insieme,        inserendosi anche nelle realtà artistiche          territoriali. Curiose e decise a mantenere            quell’apertura che le contraddistingue,        credono nel valore della ricerca continua,            nella condivisione dei saperi e delle            conoscenze come condizione necessaria alla          crescita culturale personale e collettiva.  

 

 

 

Il progetto Habitus . La donna ha la necessità di riappropriarsi del proprio corpo e                            della propria identità, percependoli come la propria casa.  

L’abito si fa arte e portavoce della cultura. La cultura dell’arte come portatrice di                            convenzioni e codici per una rivoluzione sociale significativa.  

Comunicare attraverso l’abito è possibile. E’ necessario per presentarci al mondo                      dicendo chi siamo, influenzando il parere degli altri e salvaguardando i nostri                        pensieri-idee dalle ingerenze e manipolazioni altrui.   

Comunicare con l’arte al fine di sensibilizzare la società rispetto alla tematica della                          violenza di genere. La cultura è rivincita, un modo per emergere dal buio della                            violenza. L’habitus come cultura esprime una necessità, un’urgenza, un segno che                      può diventare icona. Il vestito parla.   

  Produzione: Timarete  

   

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24 / 02  

25 / 02  

29 / 02  

Musica  

Il carnevale degli animali di Saint-Saëns  

salone   In collaborazione con la Civica Scuola di Musica “Claudio Abbado”  

 

Un uomo infelice, il cui cuore langue nel                silenzio, sogna una sera un magico            mondo popolato di animali.   

Emanazioni di Madre Natura, differenti          creature lo conducono attraverso un          viaggio che è anche una lezione per              ritrovare la musicalità del vivere e la              gioia di offrire più che di carpire.   

Leoni, elefanti, canguri, tartarughe,        cavalli, cucù, pesci, cigni; ognuno offre            un valore alla coscienza ingrigita          dell’omino: calma, generosità, saggezza,        rispetto. Un’esortazione alla vitalità,        all’energia, alla sensibilità, propria        dell’archetipo universale femminile.  

Questa è stata l’invenzione narrativa sviluppata per accompagnare la                  celeberrima composizione musicale di Saint-Saëns e renderla intellegibile e                  affascinante a un pubblico di bambini dai 4 ai 10 anni..  

Ai venticinque minuti dell’esecuzione musicale, scelta in virtù della sua godibilità                      per piccole orecchie, si intreccia visivamente una pantomima poetica e giocosa                      affidata a due mimi danzanti.  

Con un dialogo serrato tra mimo moderno e comiche da film muto, la partitura                            scenica rende trasparente il magico mondo animale evocato dalla composizione                    di Saint-Saëns, seguendone gli spunti comici come quelli commoventi.  

Musica e recitazione si intercalano con una prosa rimata affidata a un narratore,                          mentre un accorto gioco di luci trasforma il palco nella scatola magica da cui si                              sprigionano colori, immagini e stupore.  

 

Durata spettacolo: 60’  

Organico: piccola orchestra di dieci elementi e direttore; tre attori; un tecnico  

 

Produzione: FOSFORO soc. coop. sociale  

 

   

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22 / 02   Teatro ragazzi  

  Poesia, sostantivo femminile (omaggio a Rodari)  

salone   Prima nazionale all’interno del festival “100 Gianni Rodari”  

Il tema dell'”errore” ha guidato la ricerca              nell’ampia opera di Rodari per poterla            organizzare in un percorso narrativo teatrale.  Dagli errori grammaticali, stimolanti per          inoltrarsi nel territorio della poesia, fino agli              errori delle società degli uomini, prima tra              tutti la guerra, lo spettacolo si snoda tra                indovinelli, scene giocate con i bambini,            filastrocche e proiezioni.  

 Una storia tutta sbagliata , F ilastrocca corta            corta , La guerra delle campane , Il paese dei                

bugiardi , sono alcuni dei magnifici testi di Rodari reinventati teatralmente. La                      trama tessuta attorno a questo piccolo campionario di “favole delle realtà”, è                        stata composta nel tentativo di vivificare agli occhi dei bambini la poesia del                          grande scrittore, rendendolo attuale.  Un’ultima considerazione riguarda la modalità con cui proporsi a dei bambini.                      Grazie al loro coinvolgimento attivo nella messa in scena, essi percepiscono di                        essere trattati da “grandi”, di essere invitati a salire uno o più scalini della loro                              crescita. Il linguaggio con cui si dipana lo spettacolo è semplificato per essere                          in linea con la possibilità di comprensione, ma spesso gli argomenti sono                        “grandi”. La comicità si deve produrre con l’arte non con l’inganno, l’interesse                        deve guadagnarsi con l’intelligenza non con la seduzione, la severità dei                      principi cui ispirare la vita non turbano mai se sono esposti onestamente.  Come onestamente Gianni Rodari spendeva il suo tempo a mettere in rima                        pace e guerra, lavoro e disoccupazione, grammatica e poesia. Senza                    confusione, ma con fantasia.   Durata spettacolo: 70’  

Organico: quattro attori; un tecnico   

Produzione: FOSFORO soc. coop. sociale  

   

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29 / 02   Teatro ragazzi  

  Orlando Furioso Clown  

salone    Lo spettacolo nasce dall'incontro tra il            Collettivo Clown e Carlo Boso, grazie            al quale si avvia una sperimentazione            per la fusione tra le tecniche di              scrittura e messa in scena della            commedia dell'arte e il clown          contemporaneo. Con radici nel teatro          comico e rami che tendono alla            clownerie, il progetto coltiva questa          nuova piantina per farla fiorire nel            Circo Contemporaneo, cercando nuovi        equilibri, nuovi sguardi e nuove idee,            per portare nelle strade e nei teatri              risate, gioia, ideali e libertà.   

Fra i numerosi personaggi del Furioso, un ruolo di primaria importanza è svolto                          dalle donne. A parte rarissime eccezioni, queste appaiono ben diverse dalle                      figure dolci e gentili cantate dalla tradizione letteraria precedente, sono                    caratterizzate da tratti non solo meno perfetti, ma anche più complessi e a volte                            contraddittori, dunque risultano più vicine alle donne reali.  

Centrale è la figura di Angelica. La donna fa innamorare di sé molti cavalieri e                              appare loro bellissima e gentile, in realtà è cinica, fredda, opportunista,                      spregiudicata. Ampio spazio è dedicato alla figura della donna armata. La                      cristiana Bradamante e la pagana Marfisa sono valorose guerriere; di esse si                        evidenziano il coraggio in battaglia, la forza, il rispetto verso i vinti.  

Ci si è ispirati al classico Orlando Furioso per rappresentare sia temi senza                          tempo come la cieca gelosia e l'eterna lotta per il Potere, che argomenti di                            attualità come l'immigrazione e la paura del diverso. I 46 canti del celebre                          poema sono strapazzati e trasformati in una ritmata progressione di incidenti,                      viaggi, colpi di scena, duelli, interazione diretta con il pubblico, battaglie e                        storie d'amore.   

 

Durata spettacolo: 60’  

Organico: cinque attori; un tecnico   

  

Produzione: Collettivo Clown  

 

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08 / 03   Teatro   

  Cabaret ClownEsse  

salone    

Cabaret Clownesse è uno spettacolo che si pone come obiettivo la ricerca della                          comicità femminile in tutte le sue sfaccettature.   

7 artiste provenienti da percorsi differenti che si sono imbattute durante il loro                          cammino nella difficoltà di far valorizzare la comicità femminile. A volte sono le                          donne stesse a riproporre una comicità maschile riutilizzando gli stessi cliché.   

Quindi hanno iniziato ad analizzare come deve e non deve essere la donna per                            la nostra società e come invece è realmente nella propria intimità, giocando sia                          con gli stereotipi sia con loro stesse.   

Il loro intento è quello di mettere in scena l'universo femminile attraverso il                          suo lato ridicolo, grottesco e buffo, per uscire da certi modelli continuamente                        riproposti come icone di femminilità e affermare che la bellezza è fatta anche                          di altre cose. Ognuna di loro rappresenta un aspetto, a volte più concreto e                            altre più astratto, dell’essere donna e lo porta in scena attraverso il linguaggio                          del clown, del teatro fisico e del circo.   

 

Durata spettacolo: 60’ / 70’  

Organico: sette attrici / un tecnico   

  

Produzione: Collettivo Clown  

   

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06 / 03   Incontro  

  Le artiste a Brera: un racconto in musica  

salone   Riflessi musicali della presenza femminile alle esposizioni milanesi nell’Ottocento  

   

L'incontro prevede la presentazione, a          cura della Prof.ssa Francesca Pensa ,          della ricostruzione storica, corredata        da immagini, della presenza femminile          alle periodiche esposizioni di Brera          nell'ottocento, dove la partecipazione        delle donne comincia sin dall'esordio          del secolo: saranno illustrate le loro            tematiche visive predilette, sviluppate        da pittrici sempre più professioniste e            sempre più presenti nei corsi di            

formazione artistica dell'Accademia.  

Il trio Artemisia interverrà con una serie di brani musicali appropriati, che                        affiancheranno la spiegazione amplificando il contenuto emotivo delle opere                  d'arte trattate, fornendo nuovi spunti, collegamenti e parallelismi tra artiste di                      discipline differenti e permettendo di evidenziare il carattere di comune                    denominatore espressivo assunto dal linguaggio artistico per autrici del mondo                    delle immagini e per musiciste di tutta Europa.  

Trio Artemisia (Rosalba Montrucchio, flauto; Stefania Belotti, clarinetto; Maria                  Pia Carola, pianoforte). Interessate a sviluppare sonorità e repertori inconsueti e                      originali, le tre strumentiste, concertiste di vasta esperienza e colleghe in                      Conservatorio, hanno deciso di unire le proprie esperienze musicali e artistiche                      in un organico brillante e inusuale.  

Curiose e argute amano cercare soluzioni artistiche inusuali, mettendo la ricerca                      al servizio della cultura, la cultura al servizio della l’arte e l’arte al servizio della                              bellezza.  

 

Durata incontro: 70’  

Organico: tre musiciste   

  Produzione: Le Belle Arti APS - Artepassante   

 

   

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22 / 02   Teatro di prosa  

  C’era un’orchestra ad Auschwitz  

Era il Gennaio del 1944 quando Fania              Fenélon fu deportata ad Auschwitz e            poiché sapeva cantare e suonare il            pianoforte, entrò a far parte          dell’orchestra femminile del campo,        l’unica che sia mai esistita in tutti i                campi di concentramento nazisti, che          aveva il compito di accompagnare le            altre prigioniere al lavoro e suonare per              gli ufficiali SS.  

Ad Auschwitz, Fania conobbe Alma          Rosé, nipote di Gustav Mahler ed            eccezionale violinista a cui era stata  

affidata la direzione dell’orchestra. Il          rapporto che si snoda tra le due donne, il loro dialogo, ci restituisce due visioni,                              due modi diversi di vivere la musica all’interno del lager. Per Fania suonare è                            solo un mezzo per sopravvivere, perché le orchestrali non partecipavano alle                      selezioni per la camera a gas, e sopravvivere significa poter testimoniare.  

Per Alma, invece, suonare è un fine, il fine supremo su cui ha costruito la sua                                vita, la sua identità.  

Suonare in maniera eccellente, a qualsiasi prezzo. Non solo un ritratto della vita                          del campo, di una delle pagine più nere della nostra Storia, raccontata                        attraverso la vita privata di due donne, ma quello che Fania ci racconta è anche                              un’occasione di riflessione sul rapporto tra Arte e Vita, un tema che supera la                            dimensione storica e ci rimanda al nostro presente.  

  

Durata spettacolo: 60’  

Attori in scena: 2  

Produzione: ALMA ROSE’ compagnia teatrale  

 

   

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08 / 03   Incontro  

  Workshop di teatro danza e presentazione del libro  

 

 

Federica Zeppilli è un'insegnante /          coreografa di danza e il 19            settembre è uscito il suo romanzo            d’esordio, il giallo "La maestra dei            passi avanti”.   

Per la presentazione del libro a            Milano propone un laboratorio di          teatro danza aperto a tutti (ci sono              proposte di teatro danza che          possono essere adatte sia a          

danzatori esperti che a attori o a persone che abbiano semplicemente un po' di                            dimestichezza con l'uso del corpo).  

 

"La maestra dei passi avanti" è un giallo romantico ambientato a Roma la cui                            protagonista è Chiara Palermi, un’insegnante di danza curiosa e amante della                      buona cucina, che, nel giorno del suo trentesimo compleanno, assiste in teatro                        all’omicidio di una sua allieva.  

Marina Lacenere, ballerina alle prime armi e aspirante avvocato, durante le prove                        dello spettacolo di fine anno viene strangolata all'interno di un palchetto del                        quarto ordine del teatro. È Chiara Palermi, la sua insegnante di danza, ad                          accorgersene e a ritrovare il cadavere.  

Questo omicidio sconvolge la quotidianità di molti e, durante le indagini, viene a                          galla la vita parallela, ricca di segreti e colpi di scena, di Marina, una ragazza timida                                e riservata, fino a quel momento considerata un'allieva come tante.  

Le piste da seguire sono molte: un’adozione tenuta nascosta, una madre segreta,                        un ambiente di lavoro competitivo, un amore non corrisposto e un pretendente                        fuori dagli schemi. Coinvolta suo malgrado, Chiara si improvvisa detective e, con                        l’assistenza del medico legale Tommaso Filippelli, scopre molte verità nascoste e si                        rivela di fondamentale aiuto al bel commissario Lorenzi nell'identificare                  l’assassino. Nel frattempo, però, la brillante maestra di danza arriva a mettere in                          discussione la propria vita. Anche la sua relazione con Vito, studente di economia                          fuori corso, rischia di entrare in crisi.  

 

Produzione:   

   

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07 / 03   Teatro di prosa  

  La signorina Else di Arthur Schnitzler  

salone  

 

Una famiglia indebitata.   

Una figlia bellissima.  

Un ricco amico di famiglia che apprezza la bellezza.  

Un affare molto semplice.  

Non è il Sexgate: siamo all’inizio del Novecento, in un grande albergo nelle                          Dolomiti.   

Ma la storia è sempre quella.  

 

La novella di Schnitzler è datata 1923 ma purtroppo è tristemente attuale.   Un nudo annunciato. Una scelta che tocca a una ragazza di vent’anni, lasciata sola                            (o peggio, spinta in modo subdolo) da tutti i familiari: accettare le regole del                            gioco, note a tutti, e per un quarto d’ora lasciarsi guardare nuda da von Dorsday,                              il mercante d’arte che apprezza la bellezza, oppure l’exitus verso le fredde stelle                          che l’attendono fuori dal grande albergo?  

 

Durata spettacolo: 60’  

Attori in scena: 1  

 

Produzione: Associazione teatrale La Dual Band  

   

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28 / 02   Teatro di prosa  

  Ada la Solitaria  

 

La storia, è inutile negarlo, la scrivono gli uomini. Solo per questo una poetessa  della levatura di Ada Negri (nominata ben due volte al Nobel, nonché prima  donna Accademica d’Italia) non è famosa.   

Ada nacque a Lodi nel 1870. Orfana a un anno di un padre alcolizzato, passò                              l'infanzia nella portineria del palazzo dove la nonna lavorava come custode (e                        proprio la portineria, dove Ada rimaneva molto tempo sola, le darà occasione di                          osservare con attenzione l’umanità); fu grazie ai sacrifici della madre, operaia                      tessitrice, che riuscì a studiare da maestra.   

Le sue poesie ebbero un successo immediato: Ada parte per Milano, dove le si                            aprono le porte degli ambienti socialisti milanesi: Anna Kuliscioff (di cui Ada                        diceva di sentirsi “sorella ideale”), Filippo Turati; e, sì, ahimè, proprio lui: l’allora                          socialista Benito Mussolini; amicizia, quest’ultima, destinata a durare                successivamente, e a oscurare – per noi che veniamo dopo – il valore di questa                              intellettuale, giornalista e poetessa, la cui scrittura tutto è tranne che fascista,                        permeata com’è di empatia per le donne ultime, per le più vilipese e calpestate,                            tanto che fu definita “la poetessa del Quarto Stato.”   

Nessun testo rende con tanta chiarezza la sua passione sociale, la sua empatia,                          come la serie di ritratti di donne Le solitarie , del 1917, da cui il nostro spettacolo                                è tratto, e che svela questa autrice nella sua veste più passionale, anche grazie                            allo straordinario talento di Elsa Bossi, che non si limita a interpretare queste                          donne, ma ad abitarle interiormente.  

 

Durata spettacolo: 70’  

Attori in scena: 2  

 

Produzione: Associazione teatrale La Dual Band  

   

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23 / 02   Musica  

  The Good News Female Gospel Choir & Milton Fernandez  

 

The Good News Female Gospel  Choir è un work in progress  continuo, dedicato al nostro  miglioramento musicale e – in linea  con la profonda convinzione che la  diversità sia la vera forza – mirato  al cambiamento sociale. Il  repertorio si muove tra classici del  gospel moderno e tradizionale e  brani del panorama pop, rivisitati  in chiave corale. La ricerca a tutto  

campo di brani musicali è orientata a testi che trasmettono messaggi di cui  vogliamo essere portatrici.   

Sul palcoscenico si esibiranno le coriste di The Good News Female Gospel Choir                          e Milton Fernández : un’alternanza, un susseguirsi di letture/racconti di vite di                      donne ‘valorose’, di immagini suggestive, il tutto accompagnato da brani di                      repertorio gospel e pop appositamente scelti per l’occasione.  

Uno spettacolo che vuole essere un omaggio alla forza delle donne che si                          battono per una società più giusta e al femminile! Uno spettacolo dedicato al                          cambiamento, e al coraggio di cambiare le regole in gioco, nella vita reale o                            nello spettacolo, per poter sognare diversi scenari e possibili futuri, in cui la                          protagonista è la libertà.  

Perché? Perché finché ci saranno discriminazioni, violenze, e stereotipi da                    infrangere, sentiremo la necessità di parlare “al femminile”, uomini e donne                      insieme, parlandone con ironia, leggerezza, mantenendo una capacità di                  riflessione e di autocritica, ma anche offrendo spunti di informazione e                      formazione, per dare spazio ad una cultura paritaria ed egualitaria, in cui                        uomini e donne siano entrambi protagonisti, mantenendo le differenze che ci                      rendono unici.  

Creato e realizzato in collaborazione con il Centro Antiviolenza Cerchi d’Acqua.  

Direzione del coro: Cristina Boaretto.  

 

Durata spettacolo: 90’  

Personale artistico: 35 coriste, 1 attore, 4 musicisti  

Produzione: The Good News Female Gospel Choir | Milton Fernàndez | Centro                        Antiviolenza Cerchi d’Acqua   

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07 / 03   Formazione  

  DUe - educare alla parità di genere  

 

Il progetto DUe - Donne Uomini            educazione ambisce a colmare        un grande vuoto nel panorama          della proposta scolastica italiana:        insegnare le differenze e        promuovere la parità di genere,          contro ogni stereotipo,      discriminazione e violenza.  

 I pochi ed episodici tentativi di agire concretamente con progetti ed esperienze                        formative in questa direzione vagano senza lasciare traccia di sé nella scuola in                          un’assenza di consapevolezza professionale ancora prima che di programmazione                  istituzionale, posizionando l’Italia in fondo alle classifiche degli Stati che                    promuovono politiche attive di conoscenza e rispetto delle identità di genere.   “DUe – Donne Uomini educazione” si articola su diverse azioni:  

● censire le migliori pratiche esistenti sul territorio regionale e nazionale  

● creare una rete tra operatori del TS, scuole e istituzioni  

● allestire un centro di documentazione e divulgazione  

● progettare percorsi formativi ad hoc  

● realizzare format educativi per ogni ciclo scolastico  

Il progetto verrà presentato pubblicamente presso la Fabbrica del Vapore sabato                      7 marzo , alla presenza di esponenti dell’Amministrazione comunale di Milano,                    dell’ufficio scolastico territoriale, di organizzazioni di promozione sociale e                  responsabili di istituti scolastici.  

 

Produzione: FOSFORO soc. coop. sociale  

 

   

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22 / 02   Formazione  

  Le savie bambine  

aula A   aula B  

Tavola rotonda e workshop sull’insegnamento di Gianni Rodari   nella promozione di una cultura della parità di genere  

 

Rodari è uno degli autori per l’infanzia più amati e conosciuti del mondo: eppure                            per molti anni è stato accusato di essere conservatore rispetto al ruolo della                          donna nella società e di aver messo in scena nei suoi testi una versione                            reazionaria della famiglia.  

In seguito a uno studio sistematico dei testi di Rodari è emerso un modello                            assolutamente dirompente rispetto a quello tradizionale: le donne e le bambine                      da lui rappresentate nei suoi scritti sono intelligenti, capaci, sportive, emancipate                      e di tutte le età.  

Ma non basta: Rodari smonta in maniera sistematica tutti i pregiudizi legati al                          ruolo della donna, da quelli legati al lavoro ai giocattoli, dai modelli educativi al                            matrimonio (primo tra tutti rappresenta donne che rifiutano proposte di                    matrimonio; le sue madri portano la minigonna; le bambine sono “brave in                        ginnastica”; le vallette hanno “un sorriso da laureanda in filosofia”; e casalinghe                        attempate diventano imprenditrici e inventano un aggeggio elettronico che le fa                      diventare ricche e le libera dalla schiavitù domestica).  

Come scrive Sanguineti “in Rodari, sotto apparenze di tranquilla pedagogia                    creativa e di innocente scatenamento di un immaginario gratuito, è in atto una                          sovversione profonda di ogni gerarchia strutturata”: e lo scardinamento di                    questa gerarchia investe, tra tutte le altre, anche quella più dura a morire, cioè                            quella famigliare. Il suo senso civile di giustizia non riguarda solo la politica e la                              lotta di classe, ma richiede un’azione contro qualsiasi forma di disuguaglianza, tra                        cui anche quella tra i generi.  

La tavola rotonda e il workshop creativo si rivolgono agli insegnanti della scuola                          dell’obbligo - attraverso la presentazione di alcune delle riflessioni più attente                      sull’attualità civile del pensiero di Rodari e la condivisione di progetti di                        educazione ispirati dal lavoro del giornalista poeta.   

Mira a rappresentare il primo momento di un percorso formativo che si snoderà                          per l’intero anno 2020, centenario della nascita di Rodari.  

 

Produzione: FOSFORO soc. coop. sociale  con il sostegno di “100 Gianni Rodari”  

   

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17 / 02   Altro  

8 / 03   WebRadio  

  

  

 

Terre des Hommes, assieme alla associazione Kreattiva, ha dato vita al Network                        indifesa, la prima rete italiana di WebRadio e giovani ambasciatori contro la                        discriminazione, gli stereotipi e la violenza di genere, bullismo, cyber-bullismo e                      sexting.   

È una rete fondata sulla partecipazione e il protagonismo dei ragazzi e delle                          ragazze, attraverso il coinvolgimento attivo in tutte le fasi del progetto, dalla                        ideazione dei contenuti alla creazione di percorsi di peer education,                    dall’attivazione delle comunità locali all’organizzazione di eventi.   

L’iniziativa nasce da un progetto pilota che nel 2018 ha visto la partecipazione di                            diverse web radio scolastiche pugliesi stimolando gli studenti degli istituti                    secondari di secondo grado a realizzare programmi radio mirati alla conoscenza                      e alla riflessione su violenza, discriminazioni e stereotipi di genere.   

Dopo essere stata ospite dell’ultimo Radio City Milano, adesso Radio Indifesa si                        sta estendendo a tutto il territorio nazionale grazie anche al finanziamento del                        Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di                    BIC® e BIC Foundation. Al network hanno già aderito 12 WebRadio di tutto il                            territorio nazionale.   

Network indifesa seguirà tutte le iniziative e gli spettacoli di # Libera è  

 

Produzione: Terre des Hommes  

 

   

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17 / 02   Altro  

8 / 03   Un’occasione di incontro     

  

 

Nel corso dell’evento verranno programmati ulteriori incontri sia con le                    istituzioni (Le Commissioni Scuola e Pari Opportunità del Comune di Milano, i                        Municipi, L’Ufficio scolastico regionale e le articolazioni territoriali, et al.) che con                        le realtà del Terzo Settore attive nella tutela dei diritti, nella lotta alla                          discriminazione, nella promozione di una cultura dell’uguaglianza.  

Verranno coinvolte inoltre tutte quelle reti informali, specialmente giovanili, che                    rappresentano il futuro della nostra comunità, con tutte le diversificate posizioni                      che vanno ampliando e arricchendo il panorama dell’identità di genere e del                        dialogo tra le differenze, valorizzando i molti linguaggi - in ispecie artistici - con                            cui vengono espresse queste nuove istanze culturali e sociali.  

 

 

   

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  I partecipanti  

in difesa  ed. 2020  

Fondazione Terre des Hommes  

 

 

Proteggere i bambini da ogni forma di              violenza o abuso, garantire a ogni bambino il diritto alla salute, all’educazione e                          alla vita: questa è la missione di Terre des Hommes, da quando nel 1960 un                              gruppo di persone animate da Edmond Kaiser fece nascere a Losanna quello che                          oggi è uno dei più grandi movimenti al mondo per la difesa dei diritti dei bambini.  

Nata nel 1989 in Italia è diventata Fondazione nel 1994 Terre des Hommes Italia,                            nell’ultimo anno, ha realizzato 90 progetti in 22 paesi del mondo dedicandosi in                          particolare ai temi della Child Protection, della sanità di base e del diritto                          all’educazione.  

Terre des Hommes, membro della campagna internazionale Girls Not Brides                    (Spose Non Bambine) e dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), è                        l’organizzazione leader in Italia, con la campagna in difesa nata nel 2012, nella                        promozione e protezione dei diritti delle bambine e delle ragazze, temi centrali                        per uno dei più importanti e trasversali obiettivi dello Sviluppo Sostenibile                      dell’Agenda 2030 a cui l’Italia ha aderito: il raggiungimento della Parità di Genere,                          l’emancipazione e l’autostima di tutte le donne, le bambine e le ragazze (SDG 5).                            Anche le amministrazioni locali sono chiamate a fare la loro parte orientando le                          politiche di loro competenza verso uno sviluppo sostenibile, raggiungibile solo con                      il contributo e l’impegno di tutta la società civile.  

 

 

 

 

 

 

 

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in difesa  ed. 2020  

Le Belle Arti Associazione di Promozione Sociale  

I partecipanti    Creata nel maggio 2010 da artisti, docenti, genitori,                allievi ed ex-allievi delle scuole artistiche milanesi.   

Le finalità e le attività dell’Associazione sono              descritte nel suo Statuto.   

Qui di seguito sono riassunte le più importanti:  

 

● Valorizzare il patrimonio culturale, didattico,          progettuale, artistico e culturale delle scuole            artistiche.  

● Promuovere autonomamente (anche in        collaborazione con Enti pubblici, Associazioni) iniziative culturali e artistiche                  che hanno come obiettivo la divulgazione della cultura e dell’arte mantenendo                      come soggetti privilegiati i giovani.  

● Reperire e devolvere risorse per la realizzazione dei progetti didattici e                      culturali delle scuole artistiche.  

● Sviluppare iniziative di studio e di sperimentazione su temi di carattere                      artistico, musicale, letterario, filosofico, scientifico, educativo, culturale,              indirizzate agli studenti, alle famiglie e alla cittadinanza.  

● Avvicinare nuovo pubblico all’arte.   

Le Belle Arti APS realizza attività di supporto nell’organizzazione di mostre, eventi,                        spettacoli, manifestazioni della cultura in genere e sensibilizza Enti pubblici e                      privati verso le iniziative didattiche e culturali delle scuole artistiche e di altri                          soggetti culturali attraverso la stipula di convenzioni.  

Promuove incontri e scambi culturali con altre scuole e associazioni italiane e                        straniere.  

In particolare ha promosso la nascita, di una rete di realtà formative, culturali ed                            artistiche e con loro ha dato vita a diversi progetti tra cui quello di “Artepassante”.                              All’interno dell’Associazione agisce un collettivo giovanile: un nutrito gruppo di                    giovani artisti e creativi che utilizzano le più svariate tecniche artistiche, dalla                        pittura tradizionale a olio fino alle nuove tecniche grafiche di stampa, fotografia e                          installazione.  

 

Hanno dato il loro contributo e/o Patrocinio:  

Comune di Milano - Assessorato alla Cultura  

Comune di Milano - Assessorato alle Politiche sociali e Cultura della salute  

Città Metropolitana di Milano  

Regione Lombardia  

Comune di Milano, Municipi 1, 2, 3, 4, 6, 8  

Fondazione Culturale "Ambrosianeum"  

Casa della Memoria  

ANPI Comitato Provinciale di Milano  

Casa delle Artiste – Spazio Alda Merini  

COOP Lombardia  

RFI (Rete Ferroviaria Italiana)  

Windsor & Newton  

Caparol Italia Divisione della DAW Italia GmbH & Co KG  

Gruppo Poliartes  

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L’Associazione ha partecipato come Capofila al progetto:  

● “Artepassante” Bando “Avvicinare Nuovo Pubblico alla Cultura 2012 -                  Favorire l’accesso alla cultura e la partecipazione del pubblico”.  

● L’Associazione ha partecipato come partner al progetto: “La Migrazione:                  dal viaggio all’incontro”, Bando Interculturale 2010 Fondazione Cariplo                (Promuovere percorsi di educazione interculturale tra scuola e territorio).  

 

L’Associazione promuove:  

● Progetto “Artepassante” ( www.artepassante.it )  

● Premio -30 Raffaele de Grada, riservato a giovani artisti.   

● Comitato Artisti e Resistenze  

● Progetto Accademia dell’Immagine  

Collabora con i Comuni della Città Metropolitana in particolare con i territori del                          Sud Ovest Milano con il Progetto Artepassante nella Città Metropolitana.  

La Regione Lombardia, riconosce nel 2018 (e per il triennio 2018-2020)                      L’Associazione le Belle Arti e il Progetto Artepassante come SOGGETTO DI                      RILEVANZA REGIONALE NEL SETTORE PROMOZIONE EDUCATIVA CULTURALE  

Il Progetto Artepassante ha il Patrocinio del Comune di Milano per tutte le sue                            attività per gli anni 2018-2020  

 

www.lebellearti.org  

  

Artepassante: il progetto  

  CHI?   Artepassante è un progetto promosso da Le Belle Arti Associazione di Promozione                        Sociale che ne è la capofila, con l’intento di portare l’arte fuori dai suoi normali                              spazi di fruizione: portare l’arte al pubblico e il pubblico all’arte, senza costrizioni e                            imbavagliamenti di sorta, permettendo la libera fruizione e un contatto diretto tra                        il fruitore e l’oggetto, il fare creativo, l’artista. Un intento ambizioso e avvincente                          studiato da un gruppo di realtà culturali, artistiche e formative della città di                          Milano.   I soggetti coinvolti hanno accettato questa difficile sfida coscienti dell’importanza                    di avvicinare la cultura, nelle sue più diverse forme, ad un pubblico nuovo e                        diverso da quello che abitualmente frequenta i luoghi “istituzionali”.   

Le Belle Arti Associazione di Promozione Sociale - progetto Artepassante ha                      ottenuto il riconoscimento della Regione Lombardia come “soggetto che svolge                     attività di rilevanza regionale nei settori della promozione educativa culturale e                      dello spettacolo.”  

 

COSA?  

Dalla sua nascita nel 2012, il progetto ha previsto ogni anno la realizzazione                          di circa 100 workshop, più di un migliaio di ore di incontri, centinaia di eventi ed                              esposizioni, la produzione e la distribuzione di strumenti informativi, divulgativi,                    didattici, la realizzazione di una rete informativa, l'utilizzo di particolari spazi che                    sono stati individuati nelle stazioni del Passante Ferroviario di Milano.   

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DOVE?  

L’Associazione ha stretto un accordo stabile con RFI - Rete Ferroviaria Italiana per                          riqualificare e ridare vita ad ben 18 spazi espositivi in disuso delle stazioni di                            Repubblica, Porta Vittoria, Dateo, Porta Venezia, Garibaldi, Lancetti, Villa Pizzone.  

Oggi, in questi luoghi, diverse realtà artigianali, artistiche, culturali e sociali,                      realizzano eventi, esposizioni, corsi e quotidianamente creano le proprie opere,                    sotto lo sguardo stupito degli utenti del Passante Ferroviario, di abitanti della città                          e turisti. Le pareti vetrate, la posizione nei mezzanini dove passano i viaggiatori e                            la capacità interattiva delle realtà che li abitano, hanno portato a consolidare un                          rapporto di socialità e scambio con i fruitori, invitati a sostare, informarsi,                        incuriosirsi e dunque partecipare.  

 

COME?  

Importante è diventato anche il rapporto con il territorio circostante e la creazione                          di preziose sinergie con altre realtà culturali, artistiche e con comitati di cittadini.                          Questa interazione si è concretizzata e si sta affermando anche con importanti                        interventi artistici di riqualificazione di spazi e strutture delle zone interessate, in                        particolare con la realizzazione di opere di Street Art di dimensioni significative e                          le partnership con i Comuni della Città Metropolitana.  

 

PERCHÉ?  

Il progetto, che negli anni è stato in grado di aumentare progressivamente la                          propria capacità di autofinanziamento, si sta allargando a macchia d’olio,                    conquistando gli obiettivi per cui è nato.  

● raggiungere e coinvolgere un pubblico numeroso   

● intervenire su alcuni spazi cittadini contribuendo alla loro riqualificazione                  e istituzionalizzando questi spazi come nuovi luoghi dove fruire cultura  

● assicurare comprensione e riconoscimento dell’arte e della cultura come                strumenti d’interdizione del degrado, della malavita, dell’emarginazione.   

Artepassante, promosso grazie alla Capofila Le Belle Arti, al Patrocinio del                      Comune di Milano, alla Regione Lombardia, alla collaborazione con RFI, è la                        dimostrazione concreta che la conoscenza e la cultura diffuse possono davvero                      cambiare la coscienza delle persone.  

                   

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in difesa  ed. 2020  

Fosforo società cooperativa sociale  

I partecipanti    La cooperativa sociale Fosforo è stata costituita              l’8 giugno 2017 a compimento di un’esperienza              più che decennale, con l’intenzione di consolidare              una rete di attività condotte nei servizi educativi,                culturali e artistici rivolti al mondo dell’istruzione              pubblica e privata dell’area metropolitana di            Milano e delle province confinanti, divenendone            

uno dei più apprezzati operatori.  

Nel solo anno scolastico 2019/2020 quasi 9.000 alunni delle scuole dell’obbligo                      partecipano all’insieme delle proposte della cooperativa .  

I soci e i lavoratori della cooperativa sociale Fosforo fanno teatro con i bambini                            (con, non per) da quasi vent’anni. Sono stati al Franco Parenti, nelle scuole                          primarie e secondarie, al teatro Trebbo, nei musei, al Conservatorio di Milano,                        nelle chiese, nei campi estivi, alla Fabbrica del Vapore, in piazza, nelle botteghe                          equosolidali, nelle stazioni del Passante, alla Palazzina Liberty, alla Piccola Scuola                      di Circo, al Museo della Scienza e della Tecnica, nei centri di formazione                          professionale. Hanno prodotto o condotto spettacoli, concerti, animazioni                didattiche, laboratori espressivi, percorsi terapeutici, corsi di formazione e                  workshop.  

 

Il progetto Museo Farfalla  

La maggior parte del lavoro recente di Fosforo si è focalizzato sull’innovazione                        delle forme di socializzazione del sapere e della sperimentazione educativa                    ( museofarfalla.org ). Negli incontri i ragazzi possono finalmente aprire le teche e                      toccare con mano la Storia o la Scienza, all’interno di percorsi teatralizzati che                          presentano loro ciò che era particolare e unico in antiche civiltà, ma anche e                            soprattutto cosa ci rende tutti membri di un’unica Umanità.  

Tenere in mano un’amigdala, accarezzare una scultura greca, indossare scudi ed                      elmi, entrare in una caverna dipinta con pitture preistoriche, disegnare con il                        compasso, costruire con le mani, ragionare, provare, divertirsi, questi sono i nostri                        ingredienti.   

Sempre guidati da una tensione etica al miglioramento di sé e della realtà sociale                            e ambientale (sia prossima che remota), cui si appartiene. Per evitare la deriva                          rischiosa della nostra società, che lascia la formazione del pensiero deprivata di                        spirito critico e in balia di “influencer” variegati, mossi solo da propri interessi.  

Il teatro ha smesso di essere un fine ed è divenuto un mezzo per avvicinare,                              spiegare, coinvolgere, emozionare quale che sia l’oggetto della conoscenza.   

Non un palco dell’ego, ma una finestra sul mondo.   

 

 

 

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in difesa  ed. 2020  

Compagnia teatrale La Dual Band  

I partecipanti    L’attività teatrale  

Il lavoro dell’ensemble milanese La Dual Band da                sempre si colloca in un territorio “di frontiera”                fra i due linguaggi del teatro e della musica.                  Fondata nel 1997 da Anna Zapparoli            (drammaturga e regista) e Mario Borciani            (compositore e pianista), la compagnia, in          seguito a un felice incontro con un gruppo di                  cantori del Coro di voci bianche della Scala, ha                  via via allargato il proprio organico alle              

generazioni più giovani, addirittura giovanissime, che adesso sono entrate a pieno                      titolo nell’Associazione; si pensi che più della metà dei membri è al di sotto dei 25                              anni.  

La Dual Band è “dual” anche linguistica-mente: tre degli attori sono madrelingua                        inglese; con 15 spettacoli al suo attivo, la Dual Band ha recitato in tre lingue                              (italiano, inglese e francese) a Milano, Roma, Londra, Avignone, Parigi, Firenze,                      Edimburgo, Trieste, e in tournée in Italia e Gran Bretagna.   L’attività didattica  

Conseguenza naturale dell’incontro creativo della vecchia generazione con la                  nuova è la passione didattica: a partire dal 2011, e in collaborazione con istituzioni                            prestigiose quali il Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” di Milano, il Teatro                        Franco Parenti, il laboratorio LAIV di Fondazione Cariplo, il liceo artistico                      Caravaggio e i laboratori fatti con il Consiglio di Zona 4 (Alice in inglese e Salta,                                Farid! in italiano), la Dual Band ha tenuto corsi e laboratori secondo una formula                            che prevede un corpo docente che è la compagnia stessa collettivamente: le età                        degli allievi sono miste, dai 7 anni all’età adulta, e il lavoro viene portato avanti                              come quello di una compagnia teatrale professionale. Mettendo i più piccini a                        fianco dei più grandi, e stimolando negli uni lo spirito di emulazione e negli altri il                                senso della responsabilità, la Dual Band ottiene risultati che contemperano qualità                      del prodotto finale e piacere di lavorare.   La nuova avventura di Artepassante  

E’ degli inizi di maggio 2015 l’incontro tra La Dual Band e Le Belle Arti APS -                                  progetto Artepassante. A Dual Band è stato affidato uno splendido spazio                      all’interno del passante di Porta Vittoria. Il suo nome sarà Il Cielo sotto Milano. Si                              tratta di un quadrato di circa 20 metri per 20, circondato per tre lati da vetrate,                                che danno una notevole visibilità a ciò che accade all’interno, visto il grande flusso                            quotidiano di passeggeri. Uno spazio dedicato al teatro, alla musica e alla didattica                          all’insegna della trasparenza; un modo di offrire alle persone che passano uno                        sguardo sulle attività artigianali in pieno svolgimento.  

Già dai primi giorni di lavoro nel Cielo sotto Milano abbiamo potuto osservare                          come i passanti si fermino con piacere, qualcuno anche entrando e assistendo alle                          prove per qualche minuto fra un treno e l’altro.   Ecco un modo per avvicinare al teatro e alla musica anche coloro che                          spontaneamente non li cercherebbero.  

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in difesa  ed. 2020  

Compagnia teatrale Alma Rosè  

I partecipanti    

Alma Rosé è una Compagnia teatrale “urbana”,              fortemente radicata sul territorio e che ha fatto                della Città il proprio Palcoscenico, creando un              nuovo modello di diffusione dei propri spettacoli              in tutto il territorio metropolitano, attraverso la              collaborazione oltre che con i Teatri anche con                realtà del sociale, della cultura e del lavoro.   In questa nuova circuitazione che scardina i tragitti                abituali il Pubblico è coinvolto non solo come                spettatore, ma come “viaggiatore” metropolitano          che va a incontrare e vivere nuovi luoghi e realtà                    

che hanno una grande forza aggregativa. Una sorta di riappropriazione del                      territorio attraverso il Teatro.   La sua tournée di spettacoli e di incursioni urbane si chiama Giro della Città (                              Premio Hystrio- Provincia di Milano 2008) Dal 2005 ad oggi ogni anno si rinnova, la                              sua forza sta oltre che nella proposta artistica anche nel mettere insieme                        esperienze diverse per creare Appuntamenti teatrali che ridisegnano con lo                    spettatore la geografia della Città.   La sua Produzione Artistica racconta il Presente. Partendo da interviste, storie,                      persone, luoghi la Compagnia racconta il mondo che ci circonda e le sue 1                            trasformazioni, unisce nei suoi spettacoli storie personali e destini collettivi.   Alma Rosé è un ensemble con una forte vocazione al teatro di inchiesta, al                            rapporto empatico e diretto col Pubblico e con il territorio, alla ricerca sempre                          nuova di percorsi non convenzionali di diffusione del teatro.   Il 7 dicembre 2016 la compagnia teatrale, in occasione dei suoi vent’anni di                          attività, ha ricevuto presso il Teatro Dal Verme di Milano l’Attestato di Civica                          Benemerenza - Ambrogino D’Oro.   E’ composta dai suoi fondatori Manuel Ferreira, Annabella Di Costanzo, Elena Lolli                        e da collaboratori stabili, che operano insieme attraverso una struttura                    consolidata.  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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in difesa  ed. 2020  

Milano Printmakers  

I partecipanti    

Nasce a Milano una nuova Associazione Culturale.   

Nel mondo della stampa d’arte milanese mancava              una Associazione Culturale come “MILANO          PRINTMAKERS”.  In via Bisceglie 74b, MILANO PRINTMAKERS,            propone corsi di incisione d’arte a tutto tondo.  Nei suoi locali, appositamente allestiti, si possono              apprendere e approfondire tutte le tecniche            incisorie, dalle “storiche” alle più moderne; ma              

anche imparare a realizzare opere d’arte su carta.  Nata dall’esperienza trentennale de “Il Foglio di Ivan Pengo” e della stamperia                      d’arte 74\b MILANO PRINTMAKERS si propone di dare nuovo impulso alla stampa                        d’arte in tutte le sue espressioni, offrendo ai soci corsi a tutti i livelli, tenuti da                                riconosciuti professionisti del settore. I partecipanti hanno a disposizione tutte le                      attrezzature e anche i materiali necessari sono reperibili sul posto. Vengono                      rilasciati attestati di frequenza e allestite mostre dove sono presentati i lavori                        eseguiti durante i corsi.   

MILANO PRINTMAKERS vuole essere molto altro e si propone di creare testi e                          manuali didattici, cartelle e libri d’arte, di allestire mostre ed eventi, di uscire sul                            territorio partecipando a fiere di settore e a convegni, di promuovere giovani                        incisori, di creare contatti con enti pubblici e privati per una sempre maggiore                          diffusione dell’arte incisoria. Punto di forza dell’associazione, oltre alla indiscussa                    esperienza dei suoi operatori, è la conoscenza di tutte metodologie del settore e                          la volontà di aggiornamento continuo.   

“Nessuna altra realtà può vantare di possedere nello stesso spazio un grossista di                          materiali per la stampa d’arte, supportato da una stamperia che può testare in                          ogni momento qualsiasi novità e con uno spazio didattico gestito da insegnanti di                          provata esperienza” afferma con convinzione Ivan Pengo, Presidente della                  neonata associazione.  “Il prossimo passo sarà quello di chiedere un accreditamento presso gli Enti                        pubblici del nostro territorio, la stampa d’arte è un patrimonio della storia del                          nostro Paese riconosciuto ovunque e le istituzioni non devono ne possono                      permettersi di perderlo”.  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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in difesa  ed. 2020  

Collettivo Clown  

I partecipanti    

Il collettivo clown unisce attori, giocolieri,            danzatori, acrobati, mimi, musicisti e saltimbanchi.            Professionisti con percorsi differenti, ma uniti dalla              volontà di promuovere l’arte del clown e la cultura                  del gioco, della libertà e della gioia. Artisti che                  colgono la responsabilità di rendere il mondo un                luogo felice!  Il Collettivo Clown nasce nel 2015 dall’unione di                una costola della Scuola di Arti Circensi e Teatrali di                    Milano con altre meteore impazzite, chi dal Teatro                dei Venti di Modena, chi dalla compagnia teatrale di                  

Paolo Rossi, chi dal Teatro di Strada più puro. Artisti intenzionati a perseguire le                            seguenti finalità:  

● Promuovere l’arte del clown e della comicità in genere, studiandone le                      antiche origini e le attuali forme, ricercandone una interpretazione                  personale e autentica.  

● Diffondere una cultura della Gioia ricercando le chiavi che permettano ad                      ognuno di essere libero di esprimersi, autonomo e in armonia con gli altri.  

● Cercare la sorgente del Gioco, fonte di vitalità e coraggio. Condividere la                        ricerca con bambini, ragazzi e adulti costruendo percorsi creativi e                    formativi secondo le regole del Teatro: rispetto, ascolto e fiducia.  

Il collettivo persegue le proprie finalità attraverso la realizzazione di interventi                      artistici, animazioni, spettacoli, organizzazione e realizzazione di eventi e                  laboratori.  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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in difesa  ed. 2020  

The Good News Female Gospel Choir  

I partecipanti    

Un coro nato nel Settembre del 2012. Dalla                sua fondazione ha realizzato più di una              quarantina di concerti, molti a scopo            benefico, nell’ambito della lotta alle          discriminazioni e alla violenza alle donne.            

Un coro perché il canto corale è emozione amore e sinergia. Un coro di donne                              perché l’esperienza di ritrovarsi al femminile diviene uno stimolo costante al                      miglioramento di sé e del mondo circostante. La musica perché da sempre è uno                            strumento che unisce con forza aggregativa.  

Il repertorio, in continua trasformazione, si muove tra i classici del gospel                        moderno e tradizionale e brani del panorama pop, rivisitati in chiave corale. Testi                          e immagini (creati appositamente per le diverse occasioni) di cui più di una                          trentina di donne si fanno portatrici, messaggi forti mirati ad un cambiamento                        sociale.  

Negli anni le proficue collaborazioni tra The Good News Female Gosple Choir e                          Cerchi d’Acqua, hanno dato vita, nel 2017, allo spettacolo “Svegliatevi bambine! E’                        tempo di nuove fiabe”: un’alternanza di canti e letture di favole, rivisitate in chiave                            “politicamente scorretta”, che ha visto inoltre la partecipazione delle lettrici del                      Patto di Milano per la Lettura.  

in difesa  ed. 2020  

Centro Antiviolenza Cerchi d’Acqua  

I partecipanti    

Il centro antiviolenza Cerchi d’Acqua è nato a                Milano nel 2000 e da allora si occupa di                  contrastare la violenza di genere offrendo            percorsi di elaborazione del trauma e            partendo dal presupposto che ogni donna            abbia in sé la forza e le risorse per uscire dalla                      violenza. Cerchi d’Acqua – che è socia              fondatrice di D.i.Re. (Donne in Rete Contro la                Violenza), fa parte della Rete delle Case delle                Donne e dei Centri Antiviolenza della            

Lombardia, e della Rete Antiviolenza coordinata dal Comune di Milano –                      garantisce riservatezza, anonimato e non giudizio. La sua équipe di lavoro è                        composta da consulenti di accoglienza, psicologhe-psicoterapeute, avvocate,              orientatrici e formatrici, e in oltre diciotto anni di attività, ha incontrato più di                            10.000 donne in situazione di maltrattamento e abuso accompagnandole in un                      percorso di uscita dalla violenza.  

 

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