06 Psc e Cronoprogramma 11.07

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Psc e Cronoprogramma

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  • Piazzale Aldo Moro 1, 20034 Giussano (MB), tel. 03623581, fax 0362358253, c.f. 01063800153, p. IVA 00703060962

    \\SERVER10\Dati_Uffici\Tecnico\Lavori pubblici\ATTI S. STRADE E SERVIZI A RETE\12.03 - VIA PAGANINI\PROGETTO DEF-ESECUTIVO\06 - PSC E CRONOPROGRAMMA - 11.07.12.doc

    1

    SETTORE TECNICO SERVIZIO STRADE E SERVIZI A RETE

    OPER

    A

    INTERVENTO DI RIQUALIFICAZIONE STRADALE VIA

    PAGANINI

    PROGETTO DEFINITIVO-ESECUTIVO

    ARCHITETTONICO, CIVILE

    PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO E

    CRONOPROGRAMMA

    FASE

    PRO

    GET

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    TIPO

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    AGGIORNAMENTI DATA

    11.07.2012 N Data Descrizione Aggiornamento Resp.

    Agg.

    Resp valid

    ELABORATO

    6

    Progettista

    ing. Cristina Min

    ..

    Collaboratore Alla Progettazione

    p.i. Fausto Parisi -arch. Chiara

    Vigan

    Coordinatore Sicurezza

    ing. Leonardo Musumeci

    Direttore Lavori

    ing. Cristina Min

    ..

    Responsabile Unico Procedimento

    ing. Leonardo Musumeci ...

    Dirigente

    arch. Ambrogio Mantegazza .

    Impresa Esecutrice

    .

    Sindaco

    dott. Gian Paolo Riva ...

    Segretario Direttore Generale

    dott. Filippo Ballatore

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    INDICE

    1. ANAGRAFICA DI CANTIERE ...................................................................................................................... 3

    1.1. RELAZIONE SULLOPERA ....................................................................................................................... 3

    1.2. NOTIFICA PRELIMINARE ....................................................................................................................... 4

    1.3. SOGGETTI COINVOLTI ........................................................................................................................... 5

    1.3.1. Soggetti ......................................................................................................................................... 5

    1.3.2. Altri Soggetti coinvolti nel Piano di Sicurezza e Coordinamento ................................................... 5

    1.3.3. Imprese coinvolte nel Piano di Sicurezza e Coordinamento ........................................................ 5

    1.4. PRINCIPALI LEGGI E DECRETI DI RIFERIMENTO .................................................................................... 6

    2. FASI LAVORATIVE E PREVENZIONE DEI RISCHI ........................................................................................ 7

    2.1. LAVORAZIONI INTERFERENTI................................................................................................................ 7

    2.2. PROGRAMMA DEI LAVORI .................................................................................................................... 7

    2.3. MISURE DI PREVENZIONE DEFINITE NELLE FASI LAVORATIVE ............................................................. 7

    3. VALUTAZIONE DEI RISCHI AMBIENTALI ................................................................................................. 15

    3.1. CARATTERISTICHE GENERALI DELLAREA ........................................................................................... 15

    3.2. CARATTERISTICHE PARTICOLARI DEL SITO (OPERE PRESENTI) ........................................................... 15

    3.2.1. Sottoservizi .................................................................................................................................. 15

    4. ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE .......................................................................................................... 16

    4.1. DOCUMENTAZIONE DI CANTIERE ....................................................................................................... 16

    4.3. ACCESSI E VIABILIT INTERNA AL CANTIERE ...................................................................................... 16

    4.3.1. Accessi ......................................................................................................................................... 16

    4.3.2. Viabilit generale ........................................................................................................................ 16

    4.3.3. Recinzioni e passerelle ................................................................................................................. 19

    4.4.1. Stoccaggio materiali .................................................................................................................... 19

    4.6.1. Elenco delle macchine e degli impianti previsti in cantiere ......................................................... 21

    5. ELEMENTI FINALIZZATI ALLA SICUREZZA ............................................................................................... 22

    5.5.1. Compiti e procedure generali ...................................................................................................... 25

    5.5.2. Procedure di Pronto Soccorso ..................................................................................................... 25

    5.5.3. Prima assistenza infortuni .......................................................................................................... 26

    6. NUMERI DI TELEFONO UTILI .................................................................................................................. 27

    7. STIMA DEI COSTI DELLA SICUREZZA ...................................................................................................... 28

    8. CRONOPROGRAMMA ...................................................................... Errore. Il segnalibro non definito.

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    1. ANAGRAFICA DI CANTIERE

    1.1. RELAZIONE SULLOPERA

    1.1.1. Individuazione e descrizione dell opera

    Natura dellopera (descrizione sintetica)

    Intervento di riqualificazione stradale

    Indirizzo del cantiere

    Via Paganini Telefono -

    Localit - Citt Giussano Provincia MB

    Data presunta di inizio lavori 01 agosto 2012

    Data presunta fine dei lavori 09 settembre 2012

    Ammontare complessivo presunto dei lavori 76.916,68 .

    Rapporto uomini x giorni previsto 3 uomini x 40 giorni = 90

    Descrizione dellopera

    I progetto prevede pertanto l'esecuzione delle seguenti tipologie di lavorazioni:

    1. la rimozione della pavimentazione ammalorata esistente (tout Venant) e dello strato di fondazione

    sottostante, fino ad una profondit di circa 12cm dal piano carrabile, ovvero fino al raggiungimento

    dello strato di terreno compattato in buone condizioni;

    2. le opere di scavo, realizzazione di fondazioni puntuali, alloggiamento cavidotti e pozzetti di

    ispezione alla nuova linea di alimentazione elettrica BT e alla nuova linea IP che si prevedono

    interrate;

    3. la posa e la messa in esercizio del nuovo impianto IP (a cura di soggetto terzo qualificato);

    4. la posa della nuova linea BT interrata e la realizzazione dei relativi allacciamenti (a cura dell'ente

    gestore Enel)

    5. la rimozione delle linee aeree esistenti (BT, IP) dei relativi terminali (corpi illuminanti) e sostegni

    (pali c.a.c) a cura degli enti gestori Enel ed Enel Sole;

    6. linserimento di nuova rete di smaltimento delle acque stradali (griglie aggiuntive, relative tubazioni

    di allacciamento, pozzi perdenti) nellarea attualmente non servita;

    7. la regolarizzazione dello strato di sottofondazione stradale tramite intasamento con binder di

    adeguata granulometria e la risagomatura dello strato con formazione delle corrette pendenze;

    8. la messa in quota dei chiusini e dei pozzetti esistenti;

    9. la posa del nuovo strato di fondazione e finitura su tutta la via, per l'intera larghezza della sede

    stradale e il raccordo con i limiti di propriet esistenti;

    10. il rifacimento di camerette, griglie e/o caditoie stradali, ove necessario;

    11. la pulizia e lo spurgo dei pozzetti e delle griglie;

    12. la formazione della segnaletica orizzontale, ivi compresa la realizzazione di una striscia adibita a

    camminamento per i pedoni sul lato servito da impianto IP;

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    Interferenze con preesistenze

    I servizi a rete potrebbero dar luogo ad interferenze, e in particolare: - rete di distribuzione del gas; - rete di distribuzione di energia elettrica (aerea e interrata); - rete idrica; - rete fognaria; - rete di teleriscaldamento; - rete telefonica e fibra ottica.

    1.2. NOTIFICA PRELIMINARE

    Data della comunicazione: 1 Invio Aggiornamento

    Indirizzo del cantiere: via Paganini, Giussano (MB)

    Committente: arch. Ambrogio Mantegazza per conto del Comune di Giussano

    Via piazzale Aldo Moro 1 Telefono 0362.358.244

    Localit - Citt Giussano Provincia MB

    Natura dellopera: Opere stradali

    Responsabile dei lavori: ing. Leonardo Musumeci

    Via piazzale Aldo Moro 1 Telefono 0362.358.286

    Localit - Citt Giussano Provincia MB

    Coordinatore in materia di sicurezza e di salute durante la progettazione dellopera:

    ing. Leonardo Musumeci

    Via piazzale Aldo Moro 1 Telefono 0362.358.286

    Localit - Citt Giussano Provincia MB

    Coordinatore in materia di sicurezza e di salute durante la realizzazione dellopera:

    Via - Telefono -

    Localit - Citt - Provincia -

    Data presunta inizio dei lavori in cantiere: 01 agosto 2012

    Durata presunta dei lavori (giorni naturali e consecutivi): 40

    Numero massimo presunto dei lavoratori sul cantiere: 6

    Numero previsto di imprese e di lavoratori autonomi sul cantiere:

    1

    Identificazione delle imprese gi selezionate.

    Ammontare complessivo presunto dei lavori. 76.916,68 .

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    1.3. SOGGETTI COINVOLTI

    1.3.1. Soggetti

    Committente arch. Ambrogio Mantegazza

    Via piazzale Aldo Moro 1 Telefono 0362.358.1

    Localit - Citt Giussano Provincia MB

    Responsabile dei Lavori ing. Leonardo Musumeci

    Via piazzale Aldo Moro 1 Telefono 0362.358.286

    Localit - Citt Giussano Provincia MB

    Responsabile del Procedimento ing. Leonardo Musumeci

    Via piazzale Aldo Moro 1 Telefono 0362.358.286

    Localit - Citt Giussano Provincia MB

    Progettista dellopera ing. Cristina Min

    Via piazzale Aldo Moro 1 Telefono 0362.358.287

    Localit - Citt Giussano Provincia MB

    Direttore Lavori Ing. Cristina Min

    Via piazzale Aldo Moro 1 Telefono 0362.358287

    Localit - - Giussano Provincia MB

    Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione

    ing. Leonardo Musumeci

    Via piazzale Aldo Moro 1 Telefono 0362.358.286

    Localit - Citt Giussano Provincia MB

    Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione ing. Leonardo Musumeci

    Via piazzale Aldo Moro 1 Telefono 0362.358.286

    Localit - Citt Giussano Provincia MB

    Coordinatore per la sicurezza in fase di Esecuzione -

    Via - Telefono -

    Localit - Citt - Provincia -

    1.3.2. Altri Soggetti coinvolti nel Piano di Sicurezza e Coordinamento

    -

    Qualifica -

    Indirizzo -

    Telefono -

    1.3.3. Imprese coinvolte nel Piano di Sicurezza e Coordinamento

    Ragione sociale della ditta

    INDIRIZZO 1 -

    INDIRIZZO 2 -

    TELEFONO E FAX -

  • Piazzale Aldo Moro 1, 20034 Giussano (MB), tel. 03623581, fax 0362358253, c.f. 01063800153, p. IVA 00703060962

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    Legale rappresentante -

    Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione

    -

    Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

    -

    Prestazione fornita -

    Ragione sociale della ditta

    INDIRIZZO 1 -

    INDIRIZZO 2 -

    TELEFONO E FAX -

    Legale rappresentante -

    Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione

    -

    Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

    -

    Prestazione fornita -

    1.4. PRINCIPALI LEGGI E DECRETI DI RIFERIMENTO

    D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro D.P.R. 07 gennaio 1956, n. 164 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle

    costruzioni D.P.R. 19 marzo 1956, n. 302 Norme integrative del D.P.R. 27.04.1955 n. 547 D.P.R. 19 marzo 1956, n. 303 Norme generali per ligiene del lavoro D.P.R. 20 marzo 1956, n. 320 Norme per la prevenzione degli infortuni e ligiene del

    lavoro in sotterraneo D. Lgs. n. 285/1992 Codice della strada D.P.R. n. 495/1992 Regolamento d'attuazione del Codice della strada D. Lgs. 09 aprile 2008 n. 81 Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123,

    in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

    D. Lgs. 03 agosto 2009 n. 106 Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

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    2. FASI LAVORATIVE E PREVENZIONE DEI RISCHI

    2.1. LAVORAZIONI INTERFERENTI

    Non sono previste lavorazioni diverse e contemporanee sullo stesso luogo (interferenti) in quanto la natura dei lavori prevede che, in ogni luogo, le diverse fasi si succedano luna allaltra nel tempo, avviandosi la successiva quando ultimata la precedente (avvicendarsi delle fasi lavorative). La contemporaneit di lavorazioni diverse riguarder luoghi diversi occupati dal cantiere che avanza (cantiere mobile) . Si richiamano tuttavia le prescrizioni di carattere generale contenute nel successivo paragrafo Accessi e viabilit interna al cantiere, in quanto, nellavvicendarsi delle fasi lavorative, la mobilit delle persone e dei mezzi dovr costituire oggetto di cure ed attenzioni in tema di sicurezza in fase di esecuzione.

    2.2. PROGRAMMA DEI LAVORI

    Il programma dei lavori prevede le seguenti fasi (vedi cronoprogramma par. 8).

    N. FASE DESCRIZIONE GIORNI NATURALI E CONSECUTIVI

    1 Allestimento cantiere 5

    2 Fresature 5

    3 Opere di scavo 5

    4 Realizzazione nuova IP 7

    5 Rete acque meteoriche 7

    6 Messa in quota pozzetti 6

    4 Riasfaltature 5

    TOTALE GIORNI 40

    In caso di necessit, durante lesecuzione dei lavori, qualora non si ritengano garantiti i requisiti minimi di sicurezza per i lavoratori e le circostanze (impreviste al momento della redazione del presente piano) lo rendano necessario, si potr e dovr procedere, in accordo con il Servizio comunale di Polizia Locale, alla chiusura totale delle vie interessate. 2.3. MISURE DI PREVENZIONE DEFINITE NELLE FASI LAVORATIVE

    Prima dell'inizio dell'attivit costruttiva vera e propria devono sostanziarsi, attraverso l'iterazione con l'impresa appaltatrice, le specificazioni prestazionali del sistema generale di tutela da implementarsi in cantiere. L'impresa dovr rispondere a queste sollecitazioni di carattere metaprogettuale mediante una serie di specifiche tecniche ed operative basate sulle risorse e sulle consuetudini costruttive che essa in grado di esprimere. Nel caso di rifacimento di una pavimentazione preesistente necessario procedere alla fresatura del vecchio conglomerato, alla spazzatura e raccolta del fresato. Le operazioni di stesa sono precedute dalla spruzzatura a caldo o a freddo di emulsione bituminosa sul fondo stradale, che facilita ladesione dellasfalto. Lasfalto, acquistato in impianti di produzione in genere non troppo distanti dal cantiere, viene generalmente trasportato a mezzo di autocarri a cassone posteriore

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    ribaltabile forniti di copertura allo scopo di evitare raffreddamenti superficiali eccessivi. Esso viene steso mediante macchina vibrofinitrice stradale ed in prossimit di incroci e di tombini con attrezzi per la finitura a mano (pale e rastrelli). La compattazione del conglomerato bituminoso ancora caldo avviene mediante rulli compattatori dotati di uno o pi corpi cilindrici (metallici o gommati, statici o vibranti) e di un sistema di raffreddamento a scorrimento dacqua. Per compattare il manto in prossimit del marciapiede si utilizza invece una piastra vibrante detta talpa o rana. Le lavorazioni avvengono in genere in zona chiusa al traffico veicolare. 2.3.1 Utilizzo di macchine: infortuni

    Lutilizzo inappropriato di attrezzature e mezzi dopera pu portare il lavoratore ad andare incontro ad infortuni. La problematica infortunistica legata allutilizzo di macchine di primaria importanza in tutto il ciclo lavorativo, dalla produzione del conglomerato alla sua stesa su strade o marciapiedi. Fonti di pericolo Sia negli impianti di produzione che nei cantieri mobili di asfaltatura il rischio di infortunio legato soprattutto allutilizzo di macchine a corpo rotante, macchine a piani mobili o con nastro trasportatore. Particolari fonti di pericolo si possono rendere evidenti in occasione delle operazioni di manutenzione, durante le quali vengono utilizzati una serie di attrezzi, pi o meno semplici, anche con organi in movimento o alimentati elettricamente. Nel quadro complessivo non da dimenticare che, per quanto riguarda le operazioni di stesa del conglomerato bituminoso, una buona parte della giornata lavorativa occupata da spostamenti sulla rete viaria alla guida di mezzi pesanti. Danni Le lesioni derivano sia da taglio che da contusioni e quindi risultano ferite, amputazioni, emorragie e fratture. Sono possibili anche infortuni di grande entit con esiti mortali. Prevenzione In generale la prevenzione dei rischi connessi allutilizzo di macchine pu avere un buon successo se vengono forniti alla manovalanza attrezzi e mezzi dopera che rispettino la normativa della Comunit Europea (marcatura CE) e che siano sottoposti a regolare manutenzione. Il lavoratore deve:

    utilizzare le attrezzature di lavoro secondo le informazioni ricevute dal datore di lavoro; partecipare attivamente agli eventuali programmi di formazione organizzati dal datore di

    lavoro; non rimuovere i sistemi di protezione della macchina; non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di sua competenza o

    che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori; segnalare al datore di lavoro, al dirigente o al preposto qualsiasi difetto riscontrato nelle

    attrezzature di lavoro.

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    Tutti gli operatori devono, infatti, venire formati ed addestrati nella conduzione delle macchine cui sono addetti ed avere a disposizione il relativo manuale in cui sono elencate le istruzioni per la messa a punto, il funzionamento e la manutenzione in sicurezza. Di particolare importanza concordare e stabilire le procedure da seguire circa il comportamento da tenere in caso di guasto del macchinario. Per la prevenzione degli incidenti tra automezzi e pedoni i mezzi devono essere dotati di sistemi visivi e acustici appropriati per la segnalazione dei movimenti, anche in situazioni di scarsa visibilit del conducente. Per evitare il rischio di rimanere vittime di incidenti stradali causati dai veicoli di passaggio in prossimit del cantiere di stesa sicuramente da preferire la chiusura al traffico della zona di lavoro; qualora non fosse possibile si rendono necessari opportuni mezzi di separazione dal traffico veicolare e lutilizzo di indumenti ad elevata visibilit per i lavoratori. Per la prevenzione degli incidenti della strada che coinvolgono i lavoratori alla guida di mezzi pesanti sulla normale rete viaria, molto importante tenere nella dovuta considerazione i fattori umani nella attribuzione degli incarichi (esperienza di guida, inclinazione al rischio, assunzione di alcolici o sostanze stupefacenti, la condizione fisica, percezione del pericolo, decisione pericolosa, reazione pericolosa, ecc.). 2.3.2 Utilizzo di macchine: rumore

    Si identifica con il termine rumore qualsiasi fenomeno acustico irregolare, non musicale, sgradevole, nocivo. Il rumore misurato in decibel e deve essere valutato con specifiche rilevazioni dal datore di lavoro. Fonti di pericolo Le macchine e gli utensili utilizzati nelle opere di asfaltatura sono fonti di esposizione ad inquinamento sonoro di diversa entit. Quelle pi rumorose sono la vibrofinitrice, la talpa o rana ed il rullo compattatore. Lesposizione quotidiana dei lavoratori (Lep,d), risulta nella maggior parte dei casi compresatra 80 e 90 dB(A). Danni Lesposizione protratta nel tempo a rumori elevati durante lattivit lavorativa pu provocare danni irreversibili alludito con sordit pi o meno grave. Le prime alterazioni uditive permanenti si manifestano con una perdita uditiva per i suoni acuti che, con laggravarsi della lesione, si estende progressivamente a interessare anche le frequenze vicine. Lalterazione percettiva coinvolge entrambe gli orecchi ed irreversibile; talvolta si accompagna ad acufeni (fischi) e fenomeni di distorsione dei suoni percepiti (recruitment). Indipendentemente dallesposizione al rumore, con lavanzamento dellet si verifica un progressivo decadimento delludito (presbiacusia) che si pu associare allipoacusia da rumore. Si ritiene che lesposizione giornaliera tollerabile dalla maggior parte dei soggetti senza danni alludito corrisponda a 85 dB(A). Il rumore, inoltre, determina un calo di attenzione, causa indiretta di infortuni. Prevenzione Una buona prevenzione passa attraverso lindagine preliminare sulla rumorosit delle macchine aziendali, ladeguamento al progresso tecnico con ladozione di macchine sempre meno rumorose ed il rinnovamento delle parti meccaniche usurate. Importante anche conoscere la propria condizione uditiva e sottoporsi alle visite periodiche di controllo dellapparato acustico stabilite dal medico competente. Nel caso in cui non si riesca ad abbattere il rumore alla sorgente occorre adoperare i dispositivi di protezione individuale (cuffie, tappi auricolari, ecc.). In particolare

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    consigliabile lutilizzo di cuffie per la mansione di addetto alla vibrofinitrice, soprattutto per il personale che gestisce la piastra. 2.3.3 Utilizzo di macchine: scuotimenti

    Con il termine scuotimenti si intendono le vibrazioni che coinvolgono tutto il corpo (whole body vibration, WBV). Fonti di pericolo Nelle attivit di asfaltatura il rischio da esposizione a scuotimenti si pu presentare fondamentalmente durante la conduzione di mezzi di trasporto e di mezzi dopera. Tuttavia anche nelle fasi di produzione del conglomerato bituminoso, sono riscontrabili alcuni impianti compatti. Danni Sebbene non siano ancora presenti in letteratura dati sufficientemente evidenti, spesso viene segnalata negli esposti a scuotimenti una patologia dolorosa a carico del rachide dorsolombare, caratterizzata da dolori paravertebrali e lomosciatalgici. Prevenzione Molto pu essere fatto con unopportuna scelta delle caratteristiche del mezzo in fase di acquisto: laccorgimento pi efficace in questo senso la presenza di sedili di guida dotati di sistemi di ammortizzamento idonei. Non meno importanti sono poi gli interventi di manutenzione, che devono riguardare soprattutto le sospensioni e la gommatura dei mezzi. 2.3.4 Utilizzo di macchine: vibrazioni

    Gli strumenti vibranti sono utensili meccanici che, una volta azionati, hanno in comune la caratteristica di sviluppare una serie di vibrazioni che si possono trasmettere ai segmenti corporei dei lavoratori che li impiegano. Fonti di pericolo In alcune fasi lavorative specifiche possono essere utilizzati alcuni strumenti vibranti (talpa, martello pneumatico, trapani elettrici). Si tratta per lo pi di utensili a movimento percussorio o misto rotatorio-percussorio, che possono sviluppare da 500 a 5000 colpi/minuto con unampiezza di spostamento da pochi millimetri a qualche centimetro. Danni Legati allutilizzo prolungato di strumenti vibranti sono alcune patologie quali:

    sindrome di Raynaud (angiopatia o sindrome del dito bianco), caratterizzata dalla progressiva comparsa di episodi di pallore a carico delle dita della mano;

    artropatia cronica a carico di spalle, gomiti e polsi; alterazioni muscolo tendinee; interessamento del sistema nervoso periferico (sindrome da vibrazione mano-braccio).

    Prevenzione Ladozione di macchine ed attrezzature dotate di idonei sistemi per lattenuazione delle vibrazioni sono il mezzo sicuramente pi efficace per abbattere il rischio per la salute connesso alle vibrazioni. Ai fini preventivi appare comunque utile prestare attenzione agli aspetti organizzativi del lavoro, prevedendo opportune pause di recupero e leventuale rotazione dei lavoratori.

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    2.3.5 Ambiente di lavoro: infortuni

    Lambiente di lavoro, per le sue caratteristiche, pu essere una ricca fonte di pericoli. Fonti di pericolo Le lavorazioni avvengono in parte in ambiente confinato nellambito dellunit produttiva (cabina di controllo), in parte in ambiente esterno con esposizione a rischi di varia natura. In particolare costituiscono elementi di criticit la pavimentazione, le zone di passaggio, le aree di lavoro, i movimenti di mezzi e gli impianti elettrici. Inoltre una buona parte della giornata lavorativa occupata da spostamenti sulla rete viaria. Danni Oltre alla situazione di investimento di pedoni da parte di mezzi dopera (Vedere capitolo 4.2), la circostanza infortunistica legata allambiente di lavoro pi frequente nel settore quella di scivolamento o di caduta a livello. Altra eventualit infortunistica legata alle cadute dallalto che si possono presentare nelle fasi di stesa (salita/discesa da mezzi dopera), ma soprattutto negli impianti di produzione. I danni possono essere anche molto gravi. Prevenzione In generale lorganizzazione del cantiere e la pulizia sono unimportante e fondamentale punto di partenza per attuare una riduzione dei rischi legati allambiente di lavoro. fondamentale garantire che laccesso al cantiere sia sicuro e regolamentato, i materiali siano immagazzinati in maniera sicura, vi siano adeguate disposizioni per raccogliere e disporre materiali di risulta e ci sia unilluminazione sufficiente. Per gli incidenti della strada bisogna tenere un comportamento corretto alla guida. 2.3.6 Ambiente di lavoro: microclima

    Il benessere termico di una persona si verifica in tutte quelle condizioni in cui lorganismo riesce a mantenere lequilibrio termico (omeotermia) senza lintervento del sistema di termoregolazione propria. Qualora le condizioni ambientali richiedano un intervento di compenso termoregolatorio ci si trova davanti ad un problema di microclima. Fonti di pericolo Le lavorazioni che si svolgono nellunit produttiva prevedono la permanenza di un operatore in ambiente confinato, la cabina di controllo, che potrebbe portare a situazioni di discomfort. Tutte le operazioni di stesa del conglomerato bituminoso, che si svolgono in ambiente esterno comportano per i lavoratori lesposizione allazione diretta agli agenti atmosferici. Le lavorazioni di asfaltatura prevedono la vicinanza con fonti di calore (asfalto steso a 130-200C) che, nelle stagioni pi calde, possono aggravare la situazione microclimatica degli operatori Danni Si possono avere effetti sulla salute che vanno dal semplice discomfort a colpi di calore. Prevenzione Occorrer provvedere a:

    avere una cabina di controllo separata dallimpianto di produzione vero e proprio,progettata ergonomicamente e dotata di impianto di condizionamento o climatizzazione inserito nel contesto in maniera corretta,

    assicurare un adeguato apporto di acqua e sali minerali in estate, assicurare idoneo abbigliamento per la stagione estiva e per quella invernale.

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    2.3.7 Ambiente di lavoro: polveri

    Durante le operazioni di asfaltatura, che si svolgono in ambiente esterno, possibile che i lavoratori siano esposti ad un ambiente polveroso. Fonti di pericolo Polverosit dellaria si pu presentare soprattutto negli impianti di produzione sia durante il carico degli inerti nelle tramogge, sia per dispersioni accidentali di filler dalle tubazioni di raccordo (soprattutto durante le operazioni di riempimento del silos). I livelli di concentrazione maggiore si rilevano per nelle fasi di fresatura del manto stradale da sostituire. Danni Un ambiente polveroso pu portare ad irritazione delle congiuntive e delle mucose respiratorie, con conseguenze acute e croniche a carico dellapparato respiratorio (tosse, difficolt respiratoria, ecc.). Prevenzione I risultati di campagne di monitoraggio ambientale effettuate su asfaltatori (anche nellambito dello studio PPTP-POPA), mostrano che i livelli di esposizione a polveri sono bassi nelle fasi di stesa. In presenza di ambienti di lavoro chiusi (gallerie, ecc.), tuttavia, occorrer provvedere ad un eventuale utilizzo di opportuni sistemi di estrazione (aspirazione) oppure di diluizione dellaria (ventilazione forzata). In situazioni di accumulo degli inquinanti nellaria il personale addetto deve fare uso di mascherine. 2.3.8 Ambiente di lavoro: agenti biologici

    Per agente biologico si intende qualsiasi micro-organismo, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni. Fonti di pericolo Durante le operazioni di asfaltatura e di produzione, che si svolgono in ambiente esterno, possibile che i lavoratori siano esposti ad agenti biologici. Il rischio di contagio, che esiste per tutta la popolazione generale (rischio generico), risulta di maggiore entit per la natura stessa delle lavorazioni e per la frequenza di esposizione (rischio generico aggravato). Danni In particolare riveste importanza, per la gravit degli effetti sulla salute, il possibile contatto con Clostridium Tetani: le possibilit di infezione dipendono dalla penetrazione attraverso tagli o abrasioni. La esotossina prodotta dal Clostridium Tetani (tetanospasmina) responsabile del tetano, una tossinfezione acuta caratterizzata da contrazione della muscolatura volontaria generalizzata o localizzata. Prevenzione I lavoratori addetti ad opere di asfaltatura, nel rispetto della normativa italiana, devono sottoporsi a profilassi basata su vaccinazione con tossoide tetanico e periodico richiamo, con abbattimento del rischio di tetano. In generale occorre disinfettare ogni ferita e coprirla quando si deve maneggiare terreno o acqua che possono essere contaminati e rispettare le normali regole di igiene della persona (soprattutto prima di mangiare).

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    2.3.9 Ambiente di lavoro: radiazione solare ultravioletta

    I raggi ultravioletti di origine solare non sono arrestati dallatmosfera (UVB e UVA) e possono giungere alluomo che si espone al sole. Fonti di pericolo Le operazioni di stesa dellasfalto su strade e marciapiedi ed alcune fasi della produzione si svolgono in ambiente esterno con esposizione al sole. Il rischio, che esiste per tutta la popolazione generale (rischio generico), risulta di maggiore entit per la frequenza di esposizione (rischio generico aggravato). Danni Per quanto riguarda gli effetti sulla salute con manifestazione acuta, in particolare se la pelle non gi abbronzata, si ha la comparsa delleritema solare (arrossamento della cute spesso accompagnato da bruciore e gonfiore). Se lesposizione stata particolarmente intensa si pu avere anche la comparsa di vescicole o bolle seguite da erosioni (ustioni solari). Lorganismo umano dotato di una protezione naturale che limita questo rischio: labbronzatura. I soggetti pi a rischio sono quelli di carnagione chiara con lentiggini e capelli biondo-rosso, meno dotati dei sistemi di protezione naturali. Unesposizione protratta nel tempo a raggi solari responsabile di foto invecchiamento (aumento di spessore, secchezza e rugosit, riduzione di elasticit, comparsa di macchie e lesioni), e della carcinogenesi cutanea. I tumori della pelle pi comuni sono gli epiteliomi spinocellulari (o squamocellulari), gli epiteliomi basocellulari ed i melanomi. Prevenzione Gli obbiettivi da perseguire devono essere ridurre lesposizione ai raggi ultravioletti ed evitare le esposizioni intense ed intermittenti causa di scottature. Importante ricordare che la radiazione ultravioletta non trasmette calore: in particolare vento e nuvole possono indurre a ritenere inverosimile il rischio di eritemi e ustioni solari. Per quanto riguarda la protezione personale lattenzione va posta sullutilizzo di prodotti antisolari e di idoneo vestiario: cappello a tesa larga, maglia a maniche lunghe, pantaloni lunghi, occhiali da sole con protezione da UV certificata. 2.3.10 Sistemi di casseratura

    Le posizioni pi a rischio per le casseforme verticali si riscontrano nella posizione di attesa e nella posizione di lavoro. Nella posizione di attesa opportuno tenere in debita considerazione l'azione del vento, mentre nella posizione di lavoro quella esercitata dal calcestruzzo. In entrambe le situazioni opportuno prevedere idonei dispositivi di stabilizzazione. Occorrer concordare con il coordinatore in fase di esecuzione dei lavori la scelta della tipologia delle puntellazioni e dell'impalcato di sostegno, cos come quella della cassaforma. La posa in opera degli elementi di puntellamento della struttura provvisionale deve essere fatta da personale qualificato. Il disarmo deve essere effettuato senza scosse e con forze puramente statico. 2.3.11 Montaggio (movimentazione) di elementi prefabbricati

    Durante la fase di posa delle tubazioni si dovranno movimentare elementi prefabbricati di dimensioni considerevoli. Occorre innanzitutto prevedere una idonea area di stoccaggio dei

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    materiali, ove depositare le parti della struttura, studiando attentamente la logistica del cantiere. Particolare attenzione andr riposta nelle fasi di trasporto, sollevamento e assemblaggio. Ecco alcune precauzioni da rispettare tassativamente: durante le operazioni di sollevamento accertarsi della perfetta centratura del carico e

    dell'idoneit delle funi e dei ganci; dovr essere evitato qualsiasi pericolo di sbilanciamento del carico (in questa fase obbligatorio l'utilizzo dei D.P.I. contro le cadute accidentali);

    durante le operazioni di trasporto dei carichi sospesi occorre valutare con attenzione l'eventuale presenza di strade in pendenza, o di percorsi sconnessi, che potrebbero modificare l'equilibrio relativo tra il carico e il centro di gravit del mezzo di trasporto, pregiudicandone la stabilit;

    evitare qualsiasi permanenza di personale sotto i carichi sospesi o al di sotto di zone dove si eseguono lavorazioni in quota.

    Gli ordini alladdetto alla movimentazione devono essere dati con la massima chiarezza e precisione, a voce o adottando, se necessario, gli appositi segnali. Nella posa dei carichi devono essere predisposti adeguati traversi o spessori di appoggio, facendo in modo che il carico abbia equilibrio stabile e sicuro.

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    3. VALUTAZIONE DEI RISCHI AMBIENTALI

    3.1. CARATTERISTICHE GENERALI DELLAREA

    La Via Pontida collocata centralmente rispetto al centro abitato di Giussano, si diparte dalla Via

    Cavour costeggiando larea denominata Palatenda e si immette nella piazza centrale, piazza

    Roma, tramite Via Domenico Savio. Il traffico veicolare presente a carattere locale, la

    circolazione dei mezzi oltre le 3,5 tonnellate vietata. Le velocit di percorrenza sono piuttosto

    moderate e, unite alla completa assenza dei marciapiedi laterali e allandamento planimetrico con

    due semicurve, costituiscono fonte di pericolo per le utenze deboli.

    3.2. CARATTERISTICHE PARTICOLARI DEL SITO (OPERE PRESENTI)

    3.2.1. Sottoservizi

    STATO ATTUALE RISCHI EVIDENZIATI

    Occorre individuare lesatta posizione di tutti i sottoservizi interrati contattando gli enti gestori

    Possibile interferenza durante i lavori di scavo

    Definizione delle prevenzioni

    Rilievo preventivo ed individuazione del tracciato

    Procedere con cautela evitando l'utilizzo di mezzi meccanici che potrebbero provocarne la rottura

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    4. ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE

    4.1. DOCUMENTAZIONE DI CANTIERE

    In cantiere sar tenuta la seguente documentazione. Notifica preliminare Piano di sicurezza e di coordinamento Denuncia di inizio lavori all INAIL (Mod. 66DL) Registro infortuni (anche presso la sede legale dellImpresa, purch la

    stessa sia almeno in ambito provinciale) Copia dei documenti di idoneit del personale rilasciati dal medico del lavoro

    4.3. ACCESSI E VIABILIT INTERNA AL CANTIERE

    4.3.1. Accessi

    STATO ATTUALE RISCHI EVIDENZIATI

    Laccesso ai cantieri avviene dalla viabilit ordinaria.

    Contatto con automezzi, materiale ed attrezzature: schiacciamento, urti, ferimento, ecc.

    Definizione delle prevenzioni

    Un incaricato controlla laccesso allarea attiva del cantiere in modo tale che il transito degli automezzi non possa essere contemporaneo al passaggio delle persone lungo la via e che non interferisca in maniera pericolosa con il traffico locale.

    Il transito degli automezzi deve essere segnalato da girofaro di colore arancione. Durante le ore notturne deve essere attivata adeguata illuminazione di sicurezza.

    Predisporre adeguate indicazioni che segnalino il movimento di automezzi di cantiere.

    Nel caso di compartimentazione dellarea attiva del cantiere dovranno essere esposti, sul cancello, (apribile verso l'interno) avvisi di divieto di accesso alle persone non autorizzate. Data la promiscuit degli accessi pedonale e veicolare al cantiere si prescrive di prevedere un'ampiezza dell'accesso che superi di 1,40 m il massimo limite di sagoma dei veicoli in transito. 4.3.2. Viabilit generale

    Nel progetto esecutivo, anche in accordo con lUfficio Tecnico Comunale, saranno individuati con precisione i percorsi alternativi su cui indirizzare lutenza in caso di chiusura (totale o parziale) delle arterie interessate dai lavori. Il traffico veicolare lungo la strada oggetto dei lavori interferir con il cantiere. Prima dellinizio dei lavori dovranno essere opportunamente posizionati i necessari cartelli finalizzati:

    a) alla segnalazione dellapprossimarsi allaera di cantiere; b) allindividuazione degli itinerari alternativi; c) alla corretta segnalazione delleventuale istituzione di senso unico.

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    Per quanto concerne gli spazi interni al cantiere si prescrive di segnalare opportunamente tutti gli ostacoli (provvisori o fissi) che potrebbero interferire con il movimento dei mezzi di cantiere e di manutenere l'area (interna e limitrofa) in modo da evitare il sollevamento di polvere ed il formarsi di pozzanghere. Si prevede prima dellinizio di ciascuna fase il posizionamento lungo lasse stradale esistente e per tutta la lunghezza dellarea di cantiere attiva, in maniera fissa, di new jersey in plastica (da riempire con acqua) tali da separare fisicamente le due corsie stradali esistenti. Si provveder al posizionamento di idonea cartellonistica di segnalazione. Le eventuali chiusure delle strade oggetto dei lavori, le possibili deviazioni, i sensi unici alternati e i restringimenti di carreggiata saranno realizzati in ottemperanza al D.M. 10 luglio 2002 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Disciplinare tecnico relativo agli schemi segnaletici, differenziati per categoria di strada, da adottare per il segnalamento temporaneo. Al fine di delimitare ed evidenziare zone di lavoro di breve durata, per deviazioni ed incalanamenti temporanei o per la separazione provvisoria di opposti sensi di marcia saranno impiegati i coni segnaletici.

    Qualora il lavoro abbia media o lunga durata (> 8 gg) saranno impiegati i delineatori flessibili. I chiusini o altri tipi di portelli aperti saranno delimitati da uninsieme di varie barriere o transenne unite a formare un quadrilatero. Nel caso sia necessario realizzare temporaneamente un sistema a senso unico alternato, si provveder, a seconda dei casi, in uno dei modi seguenti:

    TRANSITO ALTERNATO A VISTA Verr installato il segnale negativo "dare precedenza nel senso unico alternato" (fig. II. 41) dalla parte in cui il traffico incontra l'ostacolo e deve deviare. Reciprocamente l'altro segnale "diritto di precedenza nel senso unico alternato" (fig. II. 45) dar la priorit a quel senso di circolazione che meno intralciato dai lavori. Questo sistema sar impiegato se gli estremi del cantiere sono distanti non pi di 50 m e con traffico modesto.

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    TRANSITO ALTERNATO DA MOVIERI Questo sistema richiede due movieri muniti di apposita paletta, posti a ciascuna estremit della strettoia, i quali presentano al traffico uno la faccia verde, l'altro la faccia rossa della paletta. Il funzionamento di questo sistema legato al buon coordinamento dei movieri, che pu essere stabilito a vista o con apparecchi radio ricetrasmittenti o tramite un terzo moviere intermedio munito anch'esso di paletta. TRANSITO ALTERNATO A MEZZO SEMAFORI Quando non sia possibile ricorrere ai due sistemi precedenti per la lunghezza della strettoia o a causa della non visibilit reciproca tra le due estremit della strettoia stessa, il senso alternato deve essere regolato da due semafori comandati a mano o con funzionamento automatico. Fuori dai centri abitati l'impianto semaforico deve essere preceduto dal segnale di pericolo temporaneo "semaforo" (fig. II. 404).

    Il collegamento "semaforo-centralina-semaforo" potr avvenire via cavo o via radio o con altri sistemi che comunque garantiscano l'affidabilit del collegamento. Il semaforo sar posto sul lato destro, all'altezza della striscia di arresto temporanea. Se il traffico in approccio pu disporsi su pi file, il semaforo verr ripetuto a sinistra, sulla linea di separazione dei sensi di marcia.

    A seconda delle fasi di lavorazione in corso si potranno avere quindi le seguenti situazioni:

    senso unico alternato regolato da impianto semaforico per il tratto dellarea attiva del cantiere;

    doppio senso di marcia regolato, in caso di necessit, da moviere;

    chiusura totale in entrambi i sensi di marcia della strada.

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    4.3.3. Recinzioni e passerelle

    Larea attiva del cantiere, al termine del periodo lavorativo giornaliero, sar opportunamente transennata con recinzione che, in relazione all'altezza e alla conformazione, sia in grado di scoraggiare visite inopportune. Verranno impiegati cavalletti, transenne, recinzioni, luci notturne e torce sempre in buono stato di conservazione per rendere sicura e ben visibile la zona interessata dai lavori. In particolare saranno con luci rosse fisse e dispositivi rifrangenti della superficie minima di 50 cm2, intervallati lungo il perimetro interessato dalla circolazione in modo che almeno tre luci e tre dispositivi ricadano sempre nel cono visivo del conducente. I mezzi dopera presenti, ed in particolare lescavatore, saranno messi in posizione di sicurezza e di riposo, in modo da costituire una efficace barriera allaccesso del fronte dello scavo. In corrispondenza degli accessi pedonali o carrai alle propriet private ed in relazione alle necessit per lo svolgimento dei lavori, verr assicurato lattraversamento delle trincee mediante passerelle realizzate in conformit alle norme di sicurezza (Art.29/164) ed alle prescrizioni di carattere generale richiamate nei successivi paragrafi.

    4.4. AREE DI DEPOSITO

    4.4.1. Stoccaggio materiali

    Limpresa dovr provvedere agli stoccaggi ed al deposito di materiali a bordo dell autocarro/i di supporto, avendo la massima cura nelleffettuare depositi di materiale in cataste, mucchi e pile, esse dovranno essere realizzate in modo da garantirne la stabilit ed assicurare il rispetto di tutte le normative ecologiche vigenti in materia. Nel caso fosse necessario il deposito e/o la lavorazione di materiali che possono costituire pericolo devono essere allestiti in zona appartata del cantiere o presso larea di pertinenza del magazzino comunale, delimitati e provvisti di cartellonistica indicante il materiale depositato ed i pericoli presenti. Il Coordinatore per la Sicurezza in fase di Esecuzione definir di volta in volta la scelta dellarea di stoccaggio.

    4.5. SERVIZI LOGISTICI

    4.5.1. Servizi igienici ed assistenziali I servizi igienici ed assistenziali sono individuati presso i locali del magazzino comunale, via Massimo DAzeglio 51, dove le maestranze possono usufruire di spazio per ristoro, servizi igienici e spazio per cambio indumenti.

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    I servizi sanitari sono definiti dalle attrezzature e dai locali necessari all'attivit di pronto soccorso in cantiere: cassetta di pronto soccorso e pacchetto di medicazione. Anche i servizi sanitari possono essere individuati presso i locali del magazzino comunale.

    4.5.2. Servizi sanitari

    I presidi sanitari indispensabili per prestare le prime immediate cure ai lavoratori feriti o colpiti da malore improvviso possono essere quelli contenuti in regolare cassetta di pronto soccorso, conservata presso i locali del magazzino comunale, via Massimo DAzeglio 51.

    4.5.3. Antincendio

    La tipologia dei lavori non prevede la presenza in cantiere di materiali a rischio di incendio. Tuttavia, presso i locali del magazzino comunale, via Massimo DAzeglio 51, sar prevista la dotazione di almeno un estintore di idonea categoria.

    4.5.4. Segnaletica

    La segnaletica di sicurezza e salute normata dal D. Lgs. 493/96, al quale si rimanda per una completa valutazione di quanto necessita al cantiere in oggetto. In questo capitolo sono presentati alcuni dei principali segnali che devono essere posti nellarea di cantiere. La trattazione, anche in questo caso, non vuole essere esaustiva ma richiamare esclusivamente alcune situazioni che si ritengono importanti allinterno della gestione del processo di garanzia della sicurezza.

    DESCRIZIONE DEI SEGNALI

    RIFERIMENTI

    Divieto di ingresso alle persone non autorizzate

    Accessi cantiere e zone esterne al cantiere.

    In cantiere obbligatorio luso dei dispositivi di protezione individuale Utilizzo dei DPI

    Segnalazione nei pressi della baracca di cantiere e nelle zone interessate a particolari situazioni (raggio di azione gru)

    Vietato pulire, oliare, ingrassare organi in moto

    esposto nei pressi della centrale di betonaggio, betoniere, mescolatrici per calcestruzzo.

    Vietato eseguire operazioni di riparazione o registrazione su organi in moto

    esposto nei pressi della centrale di betonaggio, betoniere, mescolatrici, pompe e gru.

    Vietato passare e sostare nel raggio dazione della gru.

    esposto in corrispondenza dei posti di sollevamento dei materiali.

    Vietato passare e sostare nel raggio dazione dellescavatore

    esposto in prossimit della zona dove sono in corso lavori di scavo

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    (o pala) e/o movimento terra con mezzi meccanici

    Attenzione carichi sospesi esposto nelle aree di azione delle gru ed in corrispondenza delle zone di salita e discesa dei carichi.

    Protezione del capo presente negli ambienti di lavoro dove esistono pericolo di caduta materiale dallalto o urto con elementi pericolosi.

    Pericolo di caduta in aperture del suolo

    Nelle zone degli scavi nelle zone fronte lago

    Pericolo di tagli e protezione di schegge

    E presente nei pressi delle attrezzature con tali rischi (es. sega circolare, tagliamattoni ecc.)

    Estintore Zone fisse (baracca ecc.) Zone mobili (nei pressi di lavorazioni a rischio)

    Divieto di fumare Nei luoghi chiusi

    Vietato laccesso ai pedoni Passo carraio automezzi

    Pronto soccorso Nei pressi della cassetta di medicazione

    4.6. MACCHINE ED IMPIANTI

    4.6.1. Elenco delle macchine e degli impianti previsti in cantiere

    Tutti i macchinari presenti in cantiere devono essere a norma. Non sono ammessi macchinari fuori norma.

    Argano a bandiera Macchine per la lavorazione del ferro Attrezzi di uso corrente X Martello demolitore elettrico e/o

    pneumatico X

    Autobetoniera X Martellone Autocarri X Molazza Autogr semovente Motopompa o elettropompa X Avvitatore elettrico Motozappa e erpicatrice Battipalo Pala meccanica e/o ruspa X Betoniera a bicchiere Perforatore elettrico (tipo kango) Carrello elevatore Pinza idraulica Centrale di betonaggio Pistola sparachiodi Cestello idraulico Ponte sospeso Cestoni - Forche Ponte su cavalletti

  • Piazzale Aldo Moro 1, 20034 Giussano (MB), tel. 03623581, fax 0362358253, c.f. 01063800153, p. IVA 00703060962

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    Compattatore X Ponteggi Compressore X Rullo compressore X Dumper Saldatrice elettrica Elevatore a cavalletto Scarificatrice X Escavatore X Sonda a rotazione Fiamma ossiacetilenica Spruzzatrice per intonaci Flex Spruzzatrice per pitture Funi e bilancini Staggia vibrante Gru a torre Tagliamattoni elettrica Gruppo elettrogeno X Tagliapavimenti elettrica Impianto per gettiniezione Trabattelli Impianto per la iniezione delle malte e/o resine

    Trivella

    Lampada portatile X Vibrofinitrice per asfalti X Levigatrice per pavimenti

    5. ELEMENTI FINALIZZATI ALLA SICUREZZA

    5.1. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (D.P.I.)

    Tutto il personale presente in cantiere dovr essere dotato dei DPI previsti nel presente documento e dovr avere ricevuto adeguata informazione e formazione sul loro corretto uso. LImpresa dovr assicurare lefficienza dei DPI e la loro sostituzione in caso di deterioramento. In relazione alle attivit previste in fase progettuale ed analizzate al precedente Cap. 2, si reputa necessaria la dotazione di ciascun operatore dei seguenti dispositivi:

    Dispositivi di protezione della testa

    Attivit

    Casco di protezione Per le attivit che espongono a caduta di materiali e a offese alla testa

    Dispositivi di protezione dell'udito Attivit

    Tappi per le orecchie

    Per lavori che implicano l'uso di macchine o attrezzature rumorose (martello pneumatico, macchine movimentazione materiali, macchine per le perforazioni, ..)

    Dispositivi di protezione degli occhi e del viso

    Attivit

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    Occhiali protettivi Utilizzo di martello pneumatico Taglio delle tubazioni o materiali vari

    Dispositivi di protezione delle mani e delle braccia

    Attivit

    Guanti

    Lavori che espongono al rischio di tagli abrasioni (es. movimentazione materiali, tubi, camerette e pozzetti; innesto e sigillatura tubazioni)

    Dispositivi di protezione dei piedi e delle gambe

    Attivit

    Scarpe antinfortunistiche con sfilamento rapido e interlamina d'acciaio

    Lavori di rustico, genio civile, lavori stradali, su impalcatura, demolizioni, lavori in calcestruzzo e in elementi prefabbricati nei cantieri edili in genere

    Scarpe antinfortunistiche con sfilamento rapido

    In tutti gli altri casi non contemplati nei lavori precedenti

    Stivali in gomma Lavorazioni in presenza di umidit o acqua (getto di cls, scavi in presenza di acqua di falda, lavori sul fondo degli scavi)

    Dispositivi di protezione Delle vie respiratorie

    Attivit

    Mascherine antipolvere Taglio tubazioni - Produzione di polveri non nocive nei lavori stradali

    Apparecchi antipolvere dotati di filtri opportuni

    Esalazioni , nebulizzazioni

    La consegna dei dispositivi di protezione individuali ai lavoratori dovr essere documentata dal datore di lavoro con uno specifico modulo, che sar controfirmato per ricevuta dai lavoratori interessati. Sullo stesso modulo dovr altres dichiararsi la avvenuta informazione dei lavoratori, a cura datore di lavoro, circa i rischi di infortunio sul lavoro. I mezzi personali di protezione avranno i necessari requisiti di resistenza e di idoneit e dovranno essere mantenuti in buono stato di conservazione. Tutti i dispositivi di protezione individuali devono risultare muniti di contrassegno "CE" comprovante l'avvenuta certificazione da parte del produttore del mezzo personale di protezione.

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    5.2. AGENTI CHIMICI

    Allo stato attuale non previsto lutilizzo di particolari sostanze, se non i normali prodotti di utilizzo edile, tali da attivare situazioni di rischio per la salute di particolare gravit. Con questo si dichiara il divieto di utilizzo di sostanze e prodotti tali da generare pericolo per la salute dei lavoratori. 5.3. RISCHIO RUMORE

    LImpresa, esaminato il progetto, prima dellinizio dei lavori dovr valutare la predisposizione del Documento di valutazione del rischio rumore secondo quanto previsto dal D. Lgsl. n. 277/1991, facendo riferimento ai tempi di esposizione ed ai livelli di rumore standard individuati da studi riconosciuti dalla Commissione Nazionale Prevenzione Infortuni (quale il Comitato Paritetico Territoriale per la Prevenzione Infortuni). Sulla base delle tipologie delle lavorazioni previste, lImpresa attuer tutti gli obblighi conseguenti alla valutazione del rumore: informazione e formazione specifica, misure tecniche, organizzative e procedurali, fornitura dei DPI, ecc.. 5.4. MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

    Nel cantiere oggetto del presente Piano la movimentazione dei carichi avverr privilegiando lutilizzo di idonei mezzi meccanici di sollevamento . Per le operazioni di sollevamento manuale si adotteranno idonee misure organizzative atte a ridurre il rischio dorso-lombare conseguente alla movimentazione di detti carichi (ad es.: carichi individuali inferiori ai 30 Kg, carichi di limitato ingombro, ecc.). Gli operatori impegnati nella movimentazione manuale dei carichi saranno adeguatamente informati dal datore di lavoro su: il peso del carico; il centro di gravit o il lato pi pesante nel caso in cui il contenuto di un imballaggio abbia collocazione eccentrica; la movimentazione corretta dei carichi. Risulta preferibile la movimentazione dei tubi, delle camerette e dei pozzetti mediante luso di idonei mezzi meccanici (quale lescavatore omologato per sollevamento e trasporto, terna con pala). REGOLE COMPORTAMENTALI CONSIGLIATE

    Per evitare dannose compressioni sul disco intervertebrale, necessario:

    ridurre il peso (carico da movimentare) entro i limiti di norma: max 30 Kg

    flettere quanto pi possibile le ginocchia e non la schiena

    mantenere il carico il pi possibile vicino al corpo

    evitare le torsioni del tronco

    non sollevare mai i pesi oltre laltezza delle spalle

    evitare di stoccare i materiali direttamente sul pavimento, meglio riporli su un bancale

    evitare di immagazzinare i prodotti e/o i materiali sul pavimento, al di sotto delle scaffalature

    evitare di movimentare materiali e/o carichi che richiedono luso di scale

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    va evitata la movimentazione di fusti, o altri oggetti di peso elevato, sia a livello di pavimento che da o su bancale, per rotolamento: dato il peso elevato (anche superiore a 100 Kg) questa operazione comporta un alto rischio di infortunio.

    utilizzare con assiduit i DPI idonei per ogni singola lavorazione

    bene interrompere le azioni ripetitive di sollevamento carichi, in modo particolare se la durata di questa fase operativa prolungata.

    5.5. PROCEDURE DI EMERGENZA

    La tipologia del cantiere in oggetto non ravvisa particolari situazioni che implichino procedure specifiche di emergenza ed evacuazione del luogo di lavoro. Si forniscono in tal senso delle procedure comportamentali da seguire in caso di pericolo grave ed immediato, consistenti essenzialmente nella designazione ed assegnazione dei compiti da svolgere in caso di emergenza e in controlli preventivi. Il personale operante nella struttura dovr conoscere le procedure e gli incarichi a ciascuno assegnati per comportarsi positivamente al verificarsi di una emergenza. 5.5.1. Compiti e procedure generali

    1. Il capo cantiere lincaricato che dovr dare lordine di evacuazione in caso di pericolo grave ed immediato.

    2. Il capo cantiere una volta dato il segnale di evacuazione provveder a chiamare telefonicamente i soccorsi (i numeri si trovano nella scheda numeri utili inserita nel piano di sicurezza e coordinamento);

    3. Gli operai presenti nel cantiere, al segnale di evacuazione, metteranno in sicurezza le attrezzature e si allontaneranno dal luogo di lavoro verso un luogo sicuro (ingresso cantiere);

    4. Il capo cantiere, giornalmente, verificher che i luoghi di lavoro, le attrezzature, la segnaletica rimangano corrispondenti alla normativa vigente, segnalando le anomalie e provvedendo alla sostituzione, adeguamento e posizionamento degli apprestamenti di sicurezza.

    5.5.2. Procedure di Pronto Soccorso

    Poich nelle emergenze essenziale non perdere tempo, fondamentale conoscere alcune semplici misure che consentano di agire adeguatamente e con tempestivit: 1. garantire levidenza del numero di chiamata per il Pronto Soccorso, VVF, negli uffici (scheda

    numeri utili); 2. predisporre indicazioni chiare e complete per permettere ai soccorsi di raggiungere il luogo

    dellincidente (indirizzo, telefono, strada pi breve, punti di riferimento); 3. cercare di fornire gi al momento del primo contatto con i soccorritori, unidea abbastanza

    chiara di quanto accaduto, il fattore che ha provocato lincidente, quali sono state le misure di primo soccorso e la condizione attuale del luogo e dei feriti;

    4. in caso di incidente grave, qualora il trasporto dellinfortunato possa essere effettuato con auto privata, avvisare il Pronto Soccorso dellarrivo informandolo di quanto accaduto e delle condizioni dei feriti;

    5. in attesa dei soccorsi tenere sgombra e segnalare adeguatamente una via di facile accesso;

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    6. prepararsi a riferire con esattezza quanto accaduto, le attuali condizioni dei feriti, 7. controllare periodicamente le condizioni e la scadenza del materiale e dei farmaci di primo

    soccorso. Infine si ricorda che nessuno obbligato per legge a mettere a repentaglio la propria incolumit per portare soccorso e non si deve aggravare la situazione con manovre o comportamenti scorretti. 5.5.3. Prima assistenza infortuni

    Valutare quanto prima se la situazione necessita di altro aiuto oltre al proprio; evitare di diventare una seconda vittima: se attorno allinfortunato c pericolo (di scarica

    elettrica, esalazioni gassose, ecc.) prima di intervenire, adottare tutte le misure di prevenzione e protezione necessarie ;

    spostare la persona dal luogo dellincidente solo se necessario o c pericolo imminente o continuato, senza comunque sottoporsi agli stessi rischi;

    accertarsi del danno subito: tipo di danno (grave, superficiale, ecc.), regione corporea colpita, probabili conseguenze immediate (svenimento, insufficienza cardio-respiratoria);

    accertarsi delle cause : causa singola o multipla (caduta, folgorazione e caduta, ecc.), agente fisico o chimico (scheggia, intossicazione, ecc.);

    porre nella posizione pi opportuna (di sopravvivenza) linfortunato e apprestare le prime cure;

    rassicurare linfortunato e spiegargli che cosa sta succedendo cercando di instaurare un clima di reciproca fiducia;

    conservare stabilit emotiva per riuscire a superare gli aspetti spiacevoli di una situazione durgenza e controllare le sensazioni di sconforto o disagio che possono derivare da essi.

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    6. NUMERI DI TELEFONO UTILI

    Polizia: 113 Carabinieri: 112 Polizia Locale: 0362.358.209 Pronto Soccorso: 118 Ospedale di Giussano: 0362.4851 Vigili del Fuoco: 115 ASL Monza e Brianza: 039.23841 Direzione Provinciale del Lavoro: 02.67921 Acquedotto segnalazione guasti (Brianzacque): 0362.2251 Elettricit segnalazione guasti (Enel): 800.900800 Gas pronto intervento (Gelsia): 800.552277

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    7. STIMA DEI COSTI DELLA SICUREZZA

    COSTI DELLA SICUREZZA IMPORTO

    A corpo Vedi computo 1.637,94