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LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA SECONDO MINTZBERGI MECCANISMI DI COORDINAMENTO
Prof. Giovanni Masino
LE VARIABILI DI PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA
• Secondo l’approccio di H. Mintzberg, le fondamentali variabili di progettazione organizzativa sono le seguenti:
• I MECCANISMI DI COORDINAMENTO
• Adattamento reciproco
• Supervisione diretta
• Standardizzazione
• Riguardante diversi elementi
• LE PARTI DELL’ORGANIZZAZIONE
• Nucleo Operativo
• Vertice Strategico
• Linea Intermedia
• Tecnostruttura
• Staff
STANDARDIZZAZIONE
� La logica è di coordinare attraverso la predeterminazione dei comportamenti
� il coordinamento è raggiunto già in fase di progettazione del lavoro, prima ancora che l’attività sia svolta
• Il lavoro è svolto in conformità alle aspettative
• 3 TIPI DIVERSI DI STANDARDIZZAZIONE
manager
operatori operatori
analisti
inputprocessi
di lavorooutput
MECCANISMI DI COORDINAMENTO (1)
� Sono predeterminati i contenuti del lavoro
• Il processo di lavoro è scomposto in fasi che vengonostrutturate prima dello svolgimento dell’attività
• Il lavoro procede attraverso l’esecuzione delle attivitàpredisposte seguendo in modo preciso le procedurestabilite
• È tipico di attività che sono ripetitive e ben codificabiliin procedure precise
Standardizzazione dei processi
MECCANISMI DI COORDINAMENTO (2)
� Sono predeterminati i risultati del lavoro
• L’attenzione è sull’esito del lavoro svolto
• Può prevedere discrezionalità da partedell’operatore relativa alle modalità diesecuzione
• Permette il coordinamento preventivo dellediverse fasi di lavorazione
Standardizzazione degli output
MECCANISMI DI COORDINAMENTO (3)
� Sono predeterminate le risorse necessarie per svolgere il lavoro
• Sono standardizzate le conoscenze e lecapacità necessarie per svolgere il lavoro
• La definizione di un certo background culturalee il percorso di formazione seguito facilitanocerti modelli comportamenti sul lavoro
Standardizzazione degli input
MECCANISMI DI COORDINAMENTO (4)
• I 3 tipi di standardizzazione implicano un diverso grado di discrezionalitàper le persone:
• BASSA nel caso di standardizzazione dei processi
• MEDIA nel caso di standardizzazione degli output
• ELEVATA nel caso di standardizzazione degli input
SUPERVISIONEDIRETTA
� Il coordinamento avvienemediante il controllo diretto diun soggetto sugli altri
� Il supervisore è responsabile dellavoro altrui, assegna i compiti eguida nello svolgimento
• La divisione del lavoro e il grado di specializzazione aumentano lanecessità di supervisione
• I diversi standard non sono sufficienti ad assicurare il coordinamento(oppure non è possibile standardizzare, perché le attività non sonocodificabili o ripetitive)
• Inoltre, il supervisore può avere anche compiti di verifica e controllodel rispetto delle procedure esistenti, oltre che di coordinamento
manager
operatori operatori
analisti
MECCANISMI DI COORDINAMENTO (5)
ADATTAMENTO RECIPROCO
� Il coordinamento avviene mediante la comunicazione informale e l’adattamento dei comportamenti in base alle esigenze reciproche
� Il controllo del lavoro resta nelle mani di coloro che lo eseguono
• E’ particolarmente adatto a contesti in cui non è possibile standardizzare o creareuna supervisione sufficientemente accurata
• Oppure dove le attività sono complesse e dunque non è possibile codificarle inanticipo, e c’è bisogno di una combinazione di competenze diverse al fine disvolgere le attività in modo efficace
• Nelle organizzazioni più grandi caratterizza l’inizio di processi innovativi: in fase disperimentazione è impossibile prevedere con esattezza le attività da svolgere ecoordinare adeguatamente il lavoro
• Il successo dipende dalla capacità degli specialisti di adattarsi l’uno all’altro, e dicombinare in modo efficace le rispettive capacità e competenze
manager
operatori operatori
analisti
MECCANISMI DI COORDINAMENTO (6)
Standardizzazione
input
Standardizzazione
output
Standardizzazione
processi
Supervisione diretta
Adattamento
reciproco
In piccoli gruppi o team, lepersone possono adattarsireciprocamente.
Più il gruppo cresce, meno è ingrado coordinarsi informalmente.Emerge il bisogno di leadership
Al crescere del volume delle attività,il bisogno di standardizzazionecresce. Se le attività sono semplici,sono standardizzati i processi
Quando le attività complesse sono difficilmente codificabili, l’attenzione si sposta sui risultati
Se neppure i risultati possono esserestandardizzati, si omogeneizzano lecompetenze e le conoscenze dellepersone
I MECCANISMI DI COORDINAMENTO: SINTESI
LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA SECONDO MINTZBERGLE PARTI DELL’ORGANIZZAZIONE
Prof. Giovanni Masino
INTRODUZIONE
• Ogni organizzazione può essere vista, secondo le logica della progettazione organizzativa classica, come formata da «parti»
• cioè insiemi di persone e attività che sono, in genere:
• collegate tra di loro in modo più diretto rispetto ai collegamenti con altre persone e attività (collocate in altre parti)
• o che comunque hanno caratteristiche simili, per competenze, ruoli e responsabilità e funzioni
• possono corrispondere a uffici, unità, divisioni o altre «entità» organizzative specifiche, o a insiemi di queste; ma il criterio di differenziazione più importante è quello «logico», legato al tipo di attività e funzioni svolte, non il criterio di articolazione gerarchico-formale
• Vediamo quali sono le parti più «tipiche», pur sapendo tuttavia che nella realtà ogni organizzazione è almeno parzialmente diversa da tutte le altre, e dunque avrà particolarità e unicità che possono renderle anche significativamente diverse dalla rappresentazione semplificata che viene qui proposta
Nucleo operativo
• Il nucleo operativo costituisce la «base» dell’organizzazione
• Gli operatori svolgono l’attività fondamentale all’ottenimento di prodotti e servizi
1) procurano gli input materiali per la produzione (ad es., il reparto approvvigionamento”)
2) trasformano gli input in output
3) distribuiscono gli output
4) forniscono un supporto diretto ad altri operatori (ad es., la manutenzione dei macchinari)
IL NUCLEO OPERATIVO
Nucleo operativo
• Interpreta l’ambiente e sviluppa la strategia dell’organizzazione
• Ha la responsabilità del raggiungimento della «missione» e degli obiettivi generali
• Alloca le risorse
• Autorizza decisioni importanti
• Interagisce, sviluppa relazioni, negozia accordi con attori rilevanti dell’ambiente esterno
Vertice
strategico
IL VERTICE STRATEGICO
Linea
intermedia
Nucleo operativo
• A maggiori livelli di articolazione e di volume di attività si diffonde il bisogno di supervisione
• Aumenta il bisogno di trasmettere informazioni dal nucleo al vertice strategico, e viceversa
• Di trasformare le decisioni strategiche in piani ed azioni operative
• E di informare il vertice strategico sull’andamento dell’attività operativoa
Vertice
strategico
LINEA INTERMEDIA
Linea
intermedia
Nucleo operativo
• I manager di linea svolgono alcunefunzioni fondamentali:
1) Raccolgono informazioni difeedback sulla performance dellapropria unità e le trasmettono aimanager di livello superiore
2) Intervengono nel flusso delledecisioni, riportando a livellosuperiore quelle più critiche
3) Allocano risorse nella propriaunità
4) Contribuiscono ai processi divalutazione delle persone
5) Gestiscono le relazioni con imanager di altre unità
6) Definiscono i piani della propriaunità / gruppo, in modo coerentecon quella aziendale
Vertice
strategico
LINEA INTERMEDIA
Linea
intermedia
Nucleo operativo
• E’ composta da specialisti il cuicompito è definire gli standardutili al coordinamento
• Le responsabilità degli analisti sidistinguono da quelle deimanager
• I compiti di controllo deimanager sono ridimensionatigrazie agli standard prodottidalla tecnostruttura
• Viene di fatto istituita un’ulterioredistinzione: chi esegue, chi dirige,chi standardizza
Vertice
strategico
TECNOSTRUTTURA
Linea
intermedia
Nucleo operativo
• Sono distinguibili tre tipi di analisti,in relazione alle tre forme distandardizzazione
− gli analisti del lavoro chestandardizzano i processi di lavoro(es. gli ingegneri di produzione)
− gli analisti di pianificazione econtrollo (ad es., addetti alcontrollo qualità) chestandardizzano gli output
− gli analisti di problemi delpersonale (ad es., i formatori, ireclutatori), che standardizzano lecapacità
Vertice
strategico
TECNOSTRUTTURA
Linea
intermedia
Nucleo operativo
• Le staff di supporto fornisconoservizi indiretti, spesso di ausilioalle attività primarie (diproduzione di attività e di servizi)
• Il servizio fornito può essereconsiderato come «esterno» alflusso di lavoro (es.: serviziopulizie, servizio mensa, ufficiospedizioni, ecc.)
• Possono essere affidati ad entiterzi, o svolti internamente
• Possono operare a qualsiasilivello (es., l’ufficio legale, serende servizi al vertice, opera alivello direzionale)
Vertice
strategico
Tecno-struttura
Staff
STAFF
- consiglio d’amministrazione - presidente - comitato di direzione - organi di staff del presidente
- ufficio legale
- relazioni pubbliche
- relazioni industriali
- ricerca e sviluppo
- determinazione prezzi
- amministrazione del
personale
- mensa
- pianificazione strategica
- controllo
- formazione
- ricerca operativa
- programmazione
produzione
- analisi del lavoro
- impiegati della
tecnostruttura
- responsabile
marketing
- responsabili
stabilimento
- responsabile
produzione
- manager regionali
vendita
- capireparto
- compratori - addetti alle macchine - addetti al montaggio - venditori e addetti al front-office
LE PARTI: ESEMPI
ORGANIGRAMMA
• Rappresentazionedelle responsabilitàformali
• Tipo di posizioni
• Relazioni formali
Enfasi sulla supervisione
diretta
FLUSSI DI AUTORITA’ FORMALE
flusso di informazioni
sulla produzione
flusso di ordini discendenti
lungo la gerarchia:
controllo del nucleo
operativo
flusso di informazioni ascendenti
lungo la gerarchia: Feedback
flusso di informazioni
dalla tecnostruttura per le decisioni
flusso di informazioni
dallo staff per le decisioni
Enfasi sulla standardizzazione e sulla supervisione
FLUSSI DI COMUNICAZIONI FORMALI
Enfasi sull’adattamento reciproco
• Sociogramma / rappresentazione delle relazioni effettive
• Rappresentazione informale di potere
FLUSSI DI COMUNICAZIONI INFORMALI
Aggregazione in gruppi per lo svolgimento dell’attività
Enfasi sull’aggregazione
informale
LE COSTELLAZIONI DI LAVORO
Anche in modi parzialmente trasversali alle
gerarchie formali
Enfasi sui processi decisionali
1
2
3
4
5
5
6
Organizzazione come insieme di
decisioni formulate ai
diversi livelli da soggetti in posizioni differenti
I FLUSSI DI DECISIONI
LE PARTI DELL’ORGANIZZAZIONE, IN SINTESI
• E’ possibile identificare parti «tipiche» dell’organizzazione, distinguibili per attività e funzioni svolte
• E’ possibile identificare flussi e relazioni tipiche tra e dentro tali parti
• Non tutte le parti sono sempre presenti e/o hanno la stessa rilevanza in tutte le organizzazioni
• Infatti, il modo in cui queste parti si configurano da’ luogo a «forme tipiche» anche molto diverse tra di loro
• Lo vedremo nella prossima lezione
LE FORME ORGANIZZATIVE
Prof. Giovanni Masino
LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA SECONDO MINTZBERG
SOMMARIO
• Vediamo come tali variabili possono condurci a identificare forme organizzative tipiche
• Per «forme organizzative» intendiamo configurazioni formali, riguardanti la struttura dei ruoli e delle responsabilità
• tuttavia, le configurazioni formali hanno anche influenza su tutti gli aspetti informali che abbiamo visto in precedenza
• flussi informativi, relazioni, processi decisionali etc.
• Queste forme sono «tipiche» nel senso che si trovano più di frequente. Tuttavia va considerato che:
• si tratta di rappresentazioni sintetiche e semplificate, che ovviamente non descrivono in modo preciso la realtà
• ogni organizzazione reale è, per almeno qualche aspetto, unica, e le «varianti» sono sostanzialmente illimitate
• Tecnostruttura assente o molto limitata
• Gerarchia manageriale poco sviluppata
• Linea intermedia trascurabile
• Ricorso minimo a pianificazione, formazione e meccanismi di collegamento
• Coordinamento tramite supervisione diretta
STRUTTURA SEMPLICE
• Il vertice è la parte più importatedell’organizzazione
• Potere accentrato al vertice (spessoun’unica persona)
• Ampiezza del controllo elevata
• Comunicazione spesso informale travertice e tutti membridell’organizzazione
• Formulazione della strategia daparte di un’unica persona
• Processo di innovazione legatoall’attività del vertice
STRUTTURA SEMPLICE
� Elevato senso della missione
� Forte sviluppo del senso di appartenenza all’organizzazione alimentato da rapporti diretti con il vertice
� Strategia informata da una elevata conoscenza delle caratteristiche del nucleo operativo
� Processi decisionali snelli
� Sovrapposizione tra problemi strategici e problemi operativi
� Sorti organizzative fortemente dipendenti da una o poche persone
� Accentramento può rivelarsi inefficace per fronteggiare ambienti complessi
VANTAGGI SVANTAGGI
STRUTTURA SEMPLICE
• L’organizzazione è strutturata come una macchina integrata e regolata
• Le attività operative sono routinarie e ripetitive (richiedono poco addestramento)
• Compiti operativi specializzati
• Procedure formalizzate
• Elevato ricorso a regole
• Canali comunicativi formalizzati
• Il coordinamento avviene attraverso la standardizzazione dei processi di lavoro
BUROCRAZIA MECCANICA
• La tecnostruttura è la componentefondamentale dell’organizzazione
• La standardizzazione risolve gran parte delle interdipendenze. Le responsabilità dei supervisori sono limitate a:
1. Supervisione diretta del nucleooperativo
2. Collegamento tra nucleo operativo etecnostruttura
3. Trasmissione delle informazioni dalnucleo operativo al vertice e degliordini dal vertice al nucleo operativo
• Enfasi sul controllo
− Efficienza processi/riduzione incer-tezza
− Riduzione conflitti
BUROCRAZIA MECCANICA
� Enfasi sull’efficienza
� Possibile gestire volumi di attività elevati e conseguire economie di scala
� La ripetitività delle attività consente specializzazione e apprendimento (economie di specializzazione)
� Ridotta attenzione allacomponente umana
− Significato del lavoro
− Problemi motivazionali
VANTAGGI SVANTAGGI
BUROCRAZIA MECCANICA
• Caratterizza le organizzazioni nelle quali le capacità e le conoscenze del nucleo operativo sono fondamentali
• Il coordinamento è assicurato dalla standardizzazione delle capacità
• I lavoratori (spesso professionisti) operano in maniera relativamente indipendente dai propri colleghi e a stretto contatto con i clienti
• L’autorità è più legata allo spessore professionale delle persone che alla posizione formale nella gerarchia
• I processi sono difficilmente standardizzabili dalla tecnostruttura perché troppo complessi
BUROCRAZIA PROFESSIONALE
• Lo staff di supporto è sviluppato ed è al servizio delnucleo operativo
• Ai professionisti del nucleo operativo sono affidati duecompiti principali:
1) identificare le esigenze del cliente
2) applicare un opportuno programma d’azione
• Gli output non possono essere facilmente quantificati emisurati
• Il controllo esercitato dai professionisti riguarda il propriolavoro e le decisioni amministrative (i manager devonoappartenere alla professione o essere legittimati daiprofessionisti)
BUROCRAZIA PROFESSIONALE
� Questa configurazione for-male appare democratica perché attribuisce potere ai membri
� Ampia autonomia dei membri e bassa esigenza di coordinamento
� Basso numero di vincoli (a parte gli standard imposti dalla professione)
� Meccanismo di coordinamento «blando» (basato sulle capacità)
� Scarsa integrazione legata alla forte autonomia dei membri
� Potenziali conflitti tra professionisti interessati a soddisfare lo stesso bisogno
VANTAGGI SVANTAGGI
BUROCRAZIA PROFESSIONALE
• Appare come un complesso di entitàquasi-autonome
• Ogni divisone ha una propriaorganizzazione
• Le divisioni sono strutturate in base almercato (o una combinazioneprodotto/ mercato). Ogni mercatoservito dall’organizzazione vienegestito da una divisione
FORMA DIVISIONALE
UN ESEMPIO (1)
UN ESEMPIO (2)
Elabora la strategia complessiva
La direzione generale per ciascuna divisione Alloca le risorse finanziare
Controlla le performance
prodotto: bene o servizio reso
La progettazione avviene sulla base degli output di produzione
mercato: clienti o bisogni serviti
area geografica: zona territoriale presidiata dall’unità divisionale
Fornisce servizi di supporto
FORMA DIVISIONALE: CARATTERISTICHE (1)
Molte decisioni delegate alle singole unità
Adattamento alle esigenze di prodotto, geografiche o di clientela
Si favorisce un maggiore coordinamento tra le diverse unità funzionali
Controllo del vertice attraverso la definizione e la standardizzazione dell’output
Velocità di cambiamento e rapidità nell’adattamento
FORMA DIVISIONALE: CARATTERISTICHE (2)
ADHOCRAZIA
• Adatta a contesti in cui serve un alto grado di innovazione, creatività
• Tipicamente in ambienti o mercati particolarmente dinamici o complessi
• Tipica anche di organizzazioni giovani, di recente costituzione
• Il lavoro è svolto principalmente in team, su progetti, e la specializzazione è orizzontale (non verticale)
• Il coordinamento prevalente è il reciproco adattamento
• I team sono eterogenei, e possono includere specialisti di vario background, staff e manager
• La distinzione tra linea e staff si sfuma, fino a confondersi del tutto
UNA SINTESI (1)
UNA SINTESI (2)