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1 Configurazione o distribuzione particolare di diritti di azione, controllo, decisione e proprietà

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Configurazione o distribuzione particolare di diritti di azione,

controllo, decisione e proprietà

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Livelli di analisi:

SOVRAORDINATO: Sistema primario

di lavoro

•Insieme di attività interdipendenti che portano ad un risultato identificabile, tipicamente un’unità di prodotto o servizio;

•Stabiliscono un limite esterno o “superiore” all’integrazione tra attività.

SOTTO-ORDINATO:

Operazioni unitarie elementari

•Attività base, non ulteriormente divisibili;

•Stabiliscono un limite inferiore oltre il quale i compiti non sono divisibili.

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Variabili significative nell’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO

1) Varianze nello svolgimento dei compiti e intensità delle interdipendenze;

2) Economie di specializzazione, scala e “scope”;

3) Osservabilità delle prestazioni e criticità dei contributi di lavoro;

4) Analisi delle preferenze.

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1) Varianze nello svolgimento dei compiti e intensità delle interdipendenze

Una elevata

varianza nei compiti

Una interdipendenza

più intensa

Varianze elevate e interdipendenze complesse

determina

Aggregazione dei compiti in mansioni ampie

favoriscono

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2) Economie di specializzazione, scala e “scope”;

Economie di specializzazione

e di scala

Economie di scope

ostacolano favoriscono

Aggregazione dei compiti in mansioni ampie

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3) Osservabilità delle prestazioni e criticità dei contributi di lavoro

Attività con grado di osservabilità molto diverso non dovrebbero essere unite nella stessa mansione

Quanto più critiche* sono le risorse umane tanto più forme di organizzazione del lavoro efficienti ed eque

dovrebbero riservare loro diritti di proprietà

•Il grado do sostituibilità delle risorse umane;

•Il valore da esse aggiunto rispetto a quello aggiunto da altre risorse;

•La misura in cui le conoscenze su cui si basano le attività sono state accumulate dagli operatori e sono poco trasferibili;

•Il rischio cui è esposto il capitale umano.

* Criticità della risorsa umana:

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4) Analisi delle preferenze

•Le preferenze degli attori non si distribuiscono a caso, pertanto influenzano l’organizzazione del lavoro in direzioni identificabili;

•Le preferenze vanno rilevate empiricamente perché la loro configurazione specifica è soggettiva;

•Le preferenze non riguardano solo le azioni da compiere, ma anche le modalità di organizzazione di tali attività.

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4) Analisi delle preferenze

•Varietà

•Autonomia

•Identità ed identificazione

•Interazioni sociali

•Sviluppo

•Autorealizzazione

L’aggregazione delle attività in senso verticale ed orizzontale

influenzano

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1) Si assegna un voto ad ogni soluzione di organizzazione del lavoro, derivante da una somma di voti ottenuta da ogni soluzione sulle

principali dimensioni delle mansioni.

Limite: tale approccio è difficilmente sostenibile quando le preferenze sono espresse da diversi soggetti e spingono in direzioni

divergenti.

2) Le soluzioni di organizzazione del lavoro sono negoziate da attori con preferenze diverse.

Limite: la negoziazione riguarda non solo le caratteristiche delle mansioni, ma anche gli indennizzi monetari per l’accettazione di

aspetti non graditi.

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Una classificazione tra forme di organizzazione del lavoro basata sulla configurazione dei diritti di

proprietà:

• Forme capitalistiche

• Forme imprenditoriali

• Forme collettive

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Forme capitalistiche

I diritti di proprietà sulle risorse tecniche sono allocati ad una singola parte;

Questo attore o gruppo di attori proprietari del capitale tecnico assume il lavoro di altri secondo vari schemi contrattuali;

Le mansioni sono caratterizzate da prestazioni di lavoro svolte in tutto o in parte “per” (nell’interesse) e “alle dipendenze da” soggetti diversi dall’agente.

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Peculiarità delle forme capitalistiche

• Maggiore criticità e specificità dei conferimenti di capitali rispetto a quelli di lavoro;

• Maggiore avversione al rischio degli agenti;• Minore esposizione al rischio del “capitale umano”

rispetto a quanto accade per il capitale tecnico e finanziario;

• Una produzione di squadra su vasta scala;• Una discreta controllabilità delle prestazioni di

lavoro da parte di soggetti diversi dagli agenti.

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Tipologie di forme capitalistiche

1. Modello burocratico-taylorista

2. Modello arricchito

3. Modello reticolare

4. Modello professionale

N.B. I quattro modelli sono caratterizzati da criteri di divisione del lavoro e da distribuzioni dei diritti

decisionali molto diversi

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1. Modello burocratico-taylorista

• Massima divisione del lavoro tra diversi operatori• Allocazione dei compiti di decisione, coordinamento e

controllo ad un’autorità gerarchicamente sovraordinata

• Specializzazione, accentramento e chiara assegnazione formalizzata dei compiti

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2. Modello arricchito

prevede sistemi di lavoro più flessibili e più motivanti attraverso tre tipi di interventi sulle mansioni:

rotazione

allargamento

arricchimento

Trova efficace applicazione in sistemi di attività ad alta varianza ed incertezza, elevata interdipendenza tra operazioni unitarie, e requisiti relativamente bassi di specializzazione nelle singole attività

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La rotazione: prevede l’assunzione periodica di diverse mansioni da parte dello stesso operatore

L’allargamento: prevede l’aggregazione di compiti diversi allo stesso livello

L’arricchimento: prevede un allargamento verticale della mansione con attività di decisione, controllo e pianificazione

È orientata ad aumentare le conoscenze sull’intero ciclo di lavoro, il senso di contribuzione e la polivalenza delle risorse

E’ orientato ad aumentare la varietà della singola mansione individuale

E’ orientato a garantire una migliore regolazione delle varianze, capacità di adattamento locale ed a soddisfare gli obiettivi di autonomia ed

autorealizzazione degli agenti

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3. Modello reticolare

• Le posizioni di lavoro sono definite con riferimento al gruppo

• Esigenza di specializzazione in singole attività ed elevate varianze, interdipendenze e specificità tra contributi

• Preferenze per l’interazione sociale ed il confronto di gruppo

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Tipologie di modelli reticolare:

Gruppo autonomo di lavoro Matrice Rete interna

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Il gruppo autonomo di lavoro

• È in grado di risolvere tutti i problemi di regolazione e controllo di varianze ed interdipendenze al proprio interno;

• È efficace se le interdipendenze esterne con altri gruppi non sono troppo elevate;

• È autonomo nell’assegnazione flessibile di compiti ai suoi componenti;

• Es. le isole di produzione o di montaggio

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Matrici

• Le esigenze di specializzazione tecnica all’interno del gruppo sono molto elevate (gruppo di progettisti o ricercatori);

• Sono attribuite ad ogni posizione responsabilità e compiti sia all’interno di una specializzazione tecnica sia con riferimento ad aree applicative, tipi di prodotti, tipi di macchinari o tipi di processi

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Reti interne

• le interdipendenze e le varianze della produzione possono essere efficacemente risolte solo ricorrendo a competenze e risorse ogni volta differenti;

•La configurazione organizzativa è definita da decisioni ad hoc anziché stabilmente.

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4. Modelli professionali

• mix di meccanismi del coordinamento in cui prevalgono le norme e la routinizzazione di know how diffusi;

• essendo il know how concentrato in un uno o più leader, il meccanismo dell’autorità deve essere supportato da meccanismi di codificazione e trasmissione delle conocenze;

•Es. lavorazione di alta qualità di materiali non standard, come pelle o legno

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Forme collettive

gruppi di lavoratori associati titolari non solo di diritti di azione e decisione ma anche di diritti di proprietà sulle risorse complementari;

Chi è proprietario delle risorse umane e conferisce lavoro è anche proprietario delle risorse tecniche, finanziarie e commerciali;

Es. cooperative o società di persone (partnership)

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Tipologie di forme collettive:

Gruppi di pari

Gruppi federativi

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Il gruppo di pari

• I membri del gruppo detengono tutti diritti fondamentali: di proprietà, decisione, controllo, azione e appropriazione dei risultati finali

• Può strutturarsi secondo una democrazia rappresentativa, specie se di grande dimensione

• È efficace in attività in cui i contributi di lavoro sono gli input principali e critici, e in cui l’associazione continuativa tra tali input generi surplus rispetto al loro impiego separato

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Il gruppo federativo

• Forma organizzativa parzialmente collettiva• Messa in comune di risorse• Ritenzione dei diritti di ricompensa residuali e dei

diritti di autoregolazione delle proprie attività da parte di ognuno

Es. Una società di formazione in cui i partner sono proprietari del marchio e degli uffici, ma in cui ognuno selezioni i propri

collaboratori, utilizzi un netwok di contatti parzialmente personale, eroghi un servizio basato su conoscenze proprie, abbia diritto ai

risultati economici dei progetti che conduce

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Forme imprenditoriali

Sono organizzazioni che affidano la realizzazione di alcune fasi del processo di lavorazione ad operatori

esterni/interni indipendenti

Tipologie di forme imprenditoriali:

•Lavorazione in conto terzi

•Imprenditori interni

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Lavorazione in conto terzi (“putting out”)

• Svantaggi

Costi di free-riding, noncuranza, sprechi, intempestività

• Vantaggi

Specializzazione, flessibilità

Richiede un coordinamento basato su regole e routine settoriali/locali

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Imprenditori interni

• operano in imprese che non possiedono strumenti tecnici e conoscitivi specifici ad una data attività;

•Forniscono risorse complementari, quali capitale finanziario, patrimonio immobiliare o strutture e competenze commerciali e distributive;

•Assumono e gestiscono i propri collaboratori e ricevono ricompense per unità di prodotto secondo schemi negoziati precedentemente.