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Il ciclo di direzione aziendale: l’organizzazione d’impresa e i percorsi alternativi di sviluppo
aziendale
Mercoledì 18 giugno
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3. Il modello di gruppo Il modello divisionale può evolvere verso un modello di organizzazione di gruppo (struttura holding):
capo-gruppo (società madre)
si occupa di sviluppare le strategie di sviluppo del gruppo, del coordinamento organizzativo e delle funzioni di programmazione e controllo in particolare per ciò che riguarda l’attività finanziaria
numerose società figlie
gestione produttiva operativa
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3. Il modello di Gruppo
Società madre
Società A Società B Società C
D.produzi D.personale
D.produzione D. R &S D. marketing
D.personale D.marketingD.marketing D.impianti
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3. Il modello di gruppoObiettivi del modello:
ridurre la dimensione aziendale quando questa è troppo elevata
conferire maggiore autonomia alle gestioni produttive
Altri vantaggi:
vantaggi fiscali per al suddivisione degli utili e delle perdite all’interno del gruppo
diversificazione del rischio
maggiori possibilità di finanziamento ampliando la base societaria
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4. Strutture organizzative innovative
crescente complessità ambientale
necessità di velocità di risposta alle variazioni del mercato
maggiore creatività del lavoro nelle imprese
modelli organizzativi sempre più dinamici e flessibili
crescente propensione all’esternalizzazione di prodotti e servizi (outsourcing)
sviluppo di nuove forme organizzative maggiormente “destrutturate”
Forme strutturate per processi (compiti interrelati rispetto ad una comune finalità da raggiungere)
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4. Strutture organizzative innovative1. organizzazione a rete: è l’estremizzazione della struttura per processi. Risponde all’esigenza di conferire velocità, flessibilità ed efficienza all’operatività aziendale tramite la non formalizzazione dei rapporti. Importante il sistema informativo
2. Organizzazione per progetto: è per sovrapposizione temporanea: all’interno della struttura funzionale vengono costituiti dei gruppi di lavoro per attuare determinati progetti. Si crea team di progetto che si scioglie al termine del progetto stesso.
3. Organizzazione a matrice: rappresenta l’istituzionalizzazione della struttura per progetto. La struttura aziendale assume un carattere reticolare con un intreccio di competenze funzionali e per progetto. Vi è la creazione di un duplice rapporto di autorità.
Queste nuove forme facilitano il processo di innovazione e rendono più rapida la formazione di decisioni.
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Modello di struttura a matriceDirezione generale
Direttoreproduzione
Direttore Commerciale
DirezeioneRU
Direttore tecnico
Direttore Vendite
Responsab. RU
Direttore Tecnico
Direttore Commerciale
Responsab. RU
Direzione prodotti A
Direzione Prodotti B
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I percorsi alternativi di sviluppoLa scelta del modello organizzativo è strettamente connessa alle opportunità di crescita che si presentano nel corso del tempo all’impresa.
1. concentrazione: espansione nei business esistenti al fine di sfruttare al meglio il bagaglio di competenze già posseduto dall’impresa
2. diversificazione: mira a estendere la produzione a nuovi prodotti o mercati.
3. internazionalizzazione: mira ad allargare l’area di mercato in nuove zone di vendita
correlata: mira a valorizzare positivamente le interrelazioni fra vecchie e nuove aree di affari;
non correlata (o conglomerale): si propone di ridurre il rischio globale di gestione
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I percorsi alternativi di sviluppoQueste alternative sono anche classificate in base al tipo di sviluppo:
Tipo di sviluppo Strategie adottate
1. Monosettoriale
1.1. Integrazione orizzontale
1.2. Integrazione verticale Ascendentediscendente
2. Polisettoriale
3. Internazionale
3.1 Sviluppo internazionale del mercato
3.2 Sviluppo multidimensionale della gestione
2.1 Diversificazione laterale
2.2 Diversificazione conglomerale
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1. Lo sviluppo monosettoriale- 1.a. Lo sviluppo orizzontale -
Lo sviluppo orizzontale implica il rafforzamento della posizione dell’azienda nell’ambito del mercato in cui opera.
Ci sono tre possibilità:
-ampliamento prodotti e mercati esistenti tramite espansione geografica, oppure penetrazione del mercato
-incremento di usi e applicazioni di prodotti esistenti in nuovi mercati
-ampliamento delle linee di prodotti nei mercati esistenti
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Lo sviluppo monosettoriale- 1.a. Lo sviluppo orizzontale -
Lo sviluppo orizzontale può essere attuato tramite:
espansione interna (ampliando la potenzialità degli impianti o creando ex novo altre unità produttive)
processo esterno (tramite l’acquisizione di imprese similari detto integrazione orizzontale)
Ciò che è importante nello sviluppo orizzontale non è tanto la crescita in termini assoluti del volume di vendite, quanto l’aumento della quota di mercato detenuto dall’impresa, e dunque in relazione alle quote di mkt detenute dai concorrenti.
L’aumento di quota di mkt in un settore maturo è garantito unicamente tramite un’integrazione orizzontale di acquisto di concorrenti.
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Lo sviluppo monosettoriale- 1.a. Lo sviluppo orizzontale -
Vantaggi principali:
economie di scala: collegate alla più economica utilizzazione di certi fattori produttivi per effetto di una maggiore scala di operazioni
aumentando la concentrazione rende possibile influire sul comportamento dei consumatori e modificare il mkt (vd. Porter)
Fattori chiave:
capacità di marketing per spingere nel mercato
capacità finanziarie per fornire il capitale necessario all’espansione
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Lo sviluppo monosettoriale- 1.b. L’integrazione verticale -
Si ha quando un’impresa assume il controllo di uno stadio di produzione o di distribuzione immediatamente collegato a quello in cui già opera.
Integrazione a monte (ascendente) Integrazione a valle (discendente)
stadio precedente (es. da acquisto semilavorati a produzione interna semilavorati)
stadio successivo (es. da produzione a produzione e distribuzione).
L’integrazione ha per oggetto mercati legati da rapporti di fornitura o di collocamento in cui si svolgono attività non simili ma collegate.
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Lo sviluppo monosettoriale- 1.b. L’integrazione verticale -
Impresa
Produzioni PrimarieAcciaio e ghisa, Semilavorati ina cciaio. Trafilati, estrusu e laminati in metalli non ferrosi.Vernici.Particolari in gomma e plastica
Produzioni IntermedieFusioni in acciaio e ghisa.Fucinati in acciaio e metalli non ferrosi.Stampi, attrezzi e utensileria.Freni idraulici.CarburatoriPompe ad iniezione
Produzioni TerminaliAutovetture e veicoli derivatiAutocarriAutobusFilobus MKT
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Lo sviluppo monosettoriale- 1.b. L’integrazione verticale -
Poiché nell’integrazione a monte l’impresa cambia il suo mercato di sbocco rivolgendosi ad uno stadio più vicino al prodotto finale, essa viene spesso considerata come una forma di diversificazione piuttosto che di concentrazione monosettoriale.
E’ però diversa dalla diversificazione perché l’obiettivo non è accrescere il numero di settori in cui l’impresa opera ma di ampliare la gamma di produzioni intermedie comprese nello stesso ciclo tecnico-economico: l’impresa diventa cliente (o fornitore) di sé stessa.
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Lo sviluppo monosettoriale- 1.b. L’integrazione verticale -
Modalità Interna: sviluppo tramite nuovi impianti
Esterna: acquisizioni (più frequente)
Obiettivi
Aumento del valore aggiunto (cresce la differenza tra valore dei prodotti finiti e costo materie acquisite) e dunque del profitto
certezza sulla continuità di approvvigionamento della risorsa base (maggior controllo di mercato finale per la vendita)
maggiore forza contrattuale dell’impresa e aumento delle barriere d’ingresso (controllo fonti di approvvigionamento e canali di distribuzione; maggiore capitale d’investimento)
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1. Lo sviluppo monosettoriale
Espansione nei business esistenti
Mutamenti nell’ampiezza prodotto mercato e nell’estensione geografica
Prodotti e mercati esistenti:-espansione geografica-Penetrazione nel mercato
Prodotti esistenti in nuovi mercati:- incrementi di usi e applicazioni
Nuovi prodotti in mercati esistenti:- ampliamento delle linee di prodotti
Integrazione verticale (espansione nella catena del valore)
A valle- avvicinamento ai clienti
A monte- avvicinamento ai fornitori
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Lo sviluppo polisettoriale (diversificazione)
Anziché espandersi nello stesso settore di attività l’azienda può diversificare la sua produzione rivolgendosi a settori diversi (ad esempio creando nuovi prodotti)
2.a. Diversificazione laterale 2.b diversificazione conglomerale
vi è un collegamento in termini tecnologici o di marketing tra prodotti vecchi e quelli nuovi
non vi è alcun legame fra produzioni vecchie e produzioni nuove
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Lo sviluppo polisettoriale (diversificazione)
Considerando che le relazioni tra prodotti possono essere di quattro tipi:
affini nella tecnologia e di marketing (lavatrici e lavastoviglie)
Integrazione orizzontale
affini nella tecnologia diversi nel marketing (carta imballaggio, carta per scrivere)
diversificazione laterale
affini nel marketing ma diversi nella tecnologia (prodotti alimentari e pulizia della casa)
diversificazione laterale
no affinità (es. plastica e prodotti dolciari)
diversificazione conglomerale
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Lo sviluppo polisettoriale (diversificazione)
Obiettivi:
impossibilità di espandersi in un mercato saturo porta a cercare mercati più profittevoli
diversificazione dei rischi di mercato
Modalità più frequente:
diversificazione laterale: interna
diversificazione conglomerale: acquisizioni
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2. Lo sviluppo polisettoriale
Diversificazione in nuovi business
Correlata (strategia orizzontale)
Tecnologia di prodotto
Non correlata (conglomerazione)
Tecnologia di processo
Approvvigionamento
Materie prime
Distribuzione
Marketing e vendite
Vendita al dettaglio
Servizi
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3. Espansione internazionale
E’ una politica diretta ad assicurarsi in modo sistematico nuovi sbocchi all’estero per le produzioni realizzate in patria o direttamente all’estero
Obiettivo:
sfruttamento di nuovi mercati su base geografica quando quello nazionale è saturo
diversificazione del rischio su base geografica: bilanciare andamenti sfavorevoli dell’economia nazionale
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3. Espansione internazionalePuò strutturarsi in varie fasi:
-Esportazione: vendita all’estero di prodotti fabbricati in patria
-Produzione indiretta: stipula di accordi di licenza con produttori stranieri per la cessione di brevetti, know how ecc
-Vendita diretta: creazione all’estero di proprie strutture distributive
-Produzione e vendita diretta: avviamento all’estero di stabilimenti di produzione a ciclo completo
-Organizzazione di unità aziendali integrate: creazione all’estero di strutture autosufficienti (consociate o affiliate)
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Conclusioni
Ad una crescita basata sulla diversificazione o sull’internazionalizzazione corrisponderà il più delle volte una struttura di tipo divisionale, mentre ad una crescita integrata corrisponderà più probabilmente un modello di tipo funzionale.