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Politiche per i giovani, la formazione, l’università e la ricerca La conoscenza come bene comune esige politiche comunitarie e egualitarie. Se innovazione e tecnologia rendono oggi possibile lo scavalcamento delle barriere materiali, il nostro lavoro deve orientarsi con maggiore forza a superare le barriere culturali, sociali ed economiche. Questo può rappresentare lo sviluppo di preziose opportunità per la crescita e la coesione del tessuto sociale, in grado di mettere in campo nuove risorse per lo sviluppo locale e di diversificare il sistema eco- nomico ed occupazionale. Le politiche scolastiche e formative rappresentano un modello ed un’esperienza di grande valore. L’atten- zione verso azioni integrate con i temi dell’inclusio- ne, della disabilità, dell’educazione alimentare ed ambientale hanno dotato la nostra città di un solido sistema educativo, sempre più efficace e partecipato, anche grazie al lavoro svolto da Reggio Children. Abbiamo anche messo in campo azioni finalizzate alla qualificazione della presenza dell’Università e dei centri di formazione e ricerca presenti sul terri- torio. Contribuiamo a queste finalità attraverso 4 ambiti di azione: Servizi educativi per l’infanzia Istruzione primaria e secondaria Università Giovani

1 Politiche per i giovani - comune.re.it · comunicazionenell’A.S.2009/2010n. 198, per n. 1.835 oresettimanalidi servizio. Ragazzi accolti al Centro di Acco-glienza ed Orientamento

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Politiche per i giovani, la formazione, l’università e la ricerca

La conoscenza come bene comune esige politiche comunitarie e egualitarie. Se innovazione e tecnologia rendono oggi possibile lo scavalcamento delle barriere materiali, il nostro lavoro deve orientarsi con maggiore forza a superare le barriere culturali, sociali ed economiche.Questo può rappresentare lo sviluppo di preziose opportunità per la crescita e la coesione del tessuto sociale, in grado di mettere in campo nuove risorse per lo sviluppo locale e di diversi� care il sistema eco-nomico ed occupazionale. Le politiche scolastiche e formative rappresentano un modello ed un’esperienza di grande valore. L’atten-zione verso azioni integrate con i temi dell’inclusio-ne, della disabilità, dell’educazione alimentare ed ambientale hanno dotato la nostra città di un solido sistema educativo, sempre più e� cace e partecipato, anche grazie al lavoro svolto da Reggio Children.Abbiamo anche messo in campo azioni � nalizzate alla quali� cazione della presenza dell’Università e dei centri di formazione e ricerca presenti sul terri-torio.

Contribuiamo a queste � nalità attraverso 4 ambiti di azione:

Servizi educativi per l’infanzia Istruzione primaria e secondaria Università Giovani

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Servizi educativi per l’infanzia

Reggio Emilia ha attribuito grande valore alla formazione, a!ermando un’esperienza pedagogica d’eccellenza nella fascia d’età 0-6 messa a valore con l’Istituzione Scuole e Nidi d’In-fanzia e la realizzazione del Centro internazionale “A. Malaguzzi” polo d’attrazione del sistema educativo reg-giano ed opportunità per riquali#care ed innovare il territorio dal punto di vista strutturale.Con l’Istituzione Scuole e Nidi d’in-fanzia il Comune di Reggio Emilia ha scelto di gestire i servizi educativi per l’infanzia della città promuovendo il patrimonio di esperienze e di idee ma-turato in quarant’anni di storia.Infatti nell’atto istitutivo dell’Istitu-zione si assegna ad essa la #nalità di “programmare, coordinare, potenziare e gestire le attività necessarie al funzio-namento e alla quali#cazione dei servi-zi educativi per l’infanzia (asili nido e scuole dell’infanzia, servizi integrativi gestiti dal Comune di Reggio Emilia) nell’ambito di un progetto unitario per i bambini e le bambine da 0-6 anni”.Il notevole investimento di risorse ma-teriali e intellettuali a favore del siste-ma educativo dell’infanzia ha consen-tito alla nostra comunità di conseguire traguardi di grande rilievo, nella scia delle raccomandazioni europee che, auspicando la costruzione di una So-cietà della Conoscenza, richiedono agli Stati membri di mettere in atto tutte le strategie possibili per favorire svilup-po e quali#cazione anche e soprattut-to a partire dalle opportunità forma-tive rivolte ai bambini piccoli. Questi successivi ampliamenti di competenze hanno con#gurato un progressivo po-tenziamento delle responsabilità e de-gli impegni dell’Istituzione che viene quindi gradualmente a de#nirsi come il referente cittadino, per conto del Comune, per l’intero sistema educati-vo 0/6 anni.Il completamento del progetto di recupero della Ex Locatelli o!re all’Istituzione Scuole e Nidi d’Infanzia e a Reggio Children l’opportunità di sostenere e valorizzare l’attività di ri-cerca, di confronto, di ri$essione sui temi dell’educare mantenendo la rete di relazioni internazionali e contem-

poraneamente costruendo più stabili e profonde relazioni con le scuole di ogni ordine e grado della città e con i servizi educativi rivolti a bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni.Il Centro Internazionale per l’In-fanzia Loris Malaguzzi si o!re alla città per accogliere, approfondire e rilanciare le ri$essioni attorno ai temi dell’educare, della ricerca.Da alcuni anni con il progetto “ri-cerche di continuità” promosso in collaborazione con l’Istituzione Scuole e Nidi d’Infanzia e le Istituzioni Sco-lastiche, si è teso a proporre l’idea di continuità tra i servizi 0-6 e gli ordini di scuola successivi, come cultura del dialogo e del confronto, che porti le scuole a rendere esplicite, nominate e motivate a sé e ai bambini le somi-glianze e le di!erenze tra i diversi or-dini scolastici, esplicitazione in grado di far transitare da un livello all’altro buone pratiche e riferimenti condivisi.Dalla nascita dell’Istituzione Scuole Infanzia il Comune di Reggio Emilia, tramite contratto di servizio, ha confe-rito alla stessa progressivamente:- i beni mobili ed immobili necessari allo svolgimento delle attività previste;- la dotazione organica delle risorse umane necessarie al funzionamento dei servizi, nonché tutti gli accordi sin-dacali sottoscritti dal Comune;- servizi di quali#cazione educativa (Centro di documentazione, Labora-torio Rodari e Centro Remida);- la gestione delle convenzioni con Reggio Children e con l’Associazione Amici di Reggio Children;- le competenze in ordine alle scuole dell’infanzia statali: refezione scolasti-ca, arredi, manutenzione;- la gestione della Convenzione tra Co-mune e FISM.Il Comune ha inoltre a+dato all’Isti-tuzione i locali dell’area ex Locatelli per #nalizzarli a sede del Centro Inter-nazionale per la cultura e la creatività dei bambini e dei ragazzi, dedicato a Loris Malaguzzi.

I nostri obiettivi:• Ampliamento scolarizzazione;• Completamento del progetto di re-

cupero ex Locatelli;• Mantenere e promuovere l’eccellen-

za dell’o!erta educativa e valorizza-zione del Centro Internazionale per l’infanzia “L. Malaguzzi”;

• Promozione della partecipazione;• Innovazione gestionale;

Cosa abbiamo fatto Le azioni/progetti dichiarati nel piano programma sono stati tutti intrapresi e sviluppati.• Il piano di ampliamento della scola-

rizzazione è stato realizzato. In par-ticolare:

- nuova scuola dell’infanzia comu-nale presso il Centro Internazio-nale , che ospita 78 bambini, in età 3-6 anni e una classe di scuola primaria, sperimentando un pro-getto di continuità, che vede la collaborazione dell’Istituzione, della Direzione dell’Istituto Gali-lei , di Reggio Children e dell’As-sessorato Scuola.

- nido Aguas Claras, nato dalla collaborazione delle cooperative Unieco e Coopselios, che hanno messo a disposizione gli arredi (58 posti )

- nuova scuola dell’infanzia stata-le di via Caravaggio, realizzata dall’Istituzione.

• L’esperienza della gestione integrata del patrimonio immobiliare e dei servizi di supporto al funzionamen-to dei nidi e delle scuole ha con-sentito , per il quarto anno, miglio-ramenti gestionali dei servizi.

• Nell’anno 2009 sono state realizza-te in collaborazione con il Centro Internazionale/Reggio Children di-verse ricerche ed azioni formative orientate a mantenere e promuovere l’eccellenza dell’o!erta educativa e la valorizzazione del Centro Inter-nazionale Loris Malaguzzi.

In particolare sono state promosse e avviate le seguenti ricerche che vedono la partecipazione di altri soggetti citta-dini e a livello internazionale:- CORE “Studio sulla continuità nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole primarie di Reggio Emilia”, in collabo-razione con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia;- l’Atelier Raggio di luce, in collabo-

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razione con la stessa Università - “Dialoghi sulla multiculturalità”, in

collaborazione con l’Università di Stoccolma

- “tra suono e musica” una ricerca condotta a partire dallo scambio con le orchestre giovanili del Vene-zuela

- la partecipazione a “Fotogra#a Eu-ropea”, che ha favorito lo scambio tra livelli scolastici di!erenti

Tali ricerche sono particolarmente rilevanti poiché contribuiscono allo sviluppo di saperi e azioni relative a tre ambiti strategici: la continuità tra scuola dell’infanzia e scuola primaria, l’integrazione dei cittadini provenien-ti da altri paesi del mondo, siano essi bambini o adulti, la cultura dei 100 linguaggi.

Nella relazione con la città, il sistema scolastico cittadino, le istituzioni che sul territorio si occupano di infanzia, diverse sono state le azioni promosse:

la realizzazione delle iniziative Reggio Narra e Remida Day; il potenziamento del progetto “Ricerche in continuità”, la realizzazione di programmi di qua-li#cazione e di approfondimento nei settori della cura e della accoglienza nell’ambito del Protocollo d’intesa sot-toscritto dall’Istituzione e dall’Ospeda-le Santa Maria Nuova.• Relativamente alla promozione del-

la partecipazione particolarmente importante è stata la realizzazio-ne dei Cantieri Infanzia Città, che hanno visto una grande presenza di genitori e cittadini, e lo sviluppo di successivi impegni di volontariato “competente” (es: Reggio Narra, orti nelle scuole).

• Sono proseguiti i lavori di ristruttu-razione del Centro Internazionale , con l’ultimazione della scuola. In via di completamento la parte restante.

Nel corso dell’anno sono anche stati pubblicati due importanti documenti: il Regolamento dei nidi e delle scuole

dell’infanzia, il bilancio sociale.

Risultati raggiunti:Il piano di ampliamento dei servizi ha o!erto , nel corso dell’anno 2009, i se-guenti nuovi posti :78 nella scuola dell’infanzia comunale 58 nel nido convenzionato25 nella scuola dell’infanzia statale.La rete cittadina ha inoltre visto l’aper-tura di due nuove sezioni primavera , per un totale di 40 posti.L’ampia o!erta di servizi ( 661 posti in più dall’anno scolastico 2003/04 ) ha consentito un’alta percentuale di sco-larizzazione ( 40% nel nido , dove la media in Italia è dell’11%, 90% nella scuola dell’infanzia).Le permanenze presso Il Centro In-ternazionale L. Malaguzzi sono state 72.000 per percorsi di formazione, convegni, visite a mostre.L’iniziativa Reggio Narra ha visto in città la presenza di oltre 25.000 per-sone.

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L’Istituzione Scuole e Nidi contribuisce con proprie risorse alla realizzazione degli obiettivi delle po-litiche per la formazione.

I costi sostenuti direttamente dall’Istituzione Nidi e Scuole d’Infanzia (al netto del trasferimento ero-gato dal Comune di Reggio Emilia) ammontano nel 2009 a euro 7.628.990 . Tali costi sono coperti da proventi da rette e da trasferimenti da altri Enti.

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Istruzione Primaria e Secondaria

La legge di riforma del titolo V della Costituzione (L.3/2001) a!erma che l’istruzione è materia di legislazione concorrente, pertanto Enti Locali (in quanto enti di governo del territorio) e Istituzioni Scolastiche, riconosciute come autonome, costituiscono un si-stema allargato di erogazione del servi-zio formativo, servizio che “può essere garantito da un’e+cace interazione tra i diversi attori basata sulla collabora-zione e sull’integrazione dei rispettivi ambiti di competenza” (“Protocollo di intesa in materia di autonomia scola-stica” - Conferenza Uni#cata, seduta del 19.4.2001).Nello speci#co è responsabilità del Co-mune organizzare la rete delle scuole, mettere a disposizione edi#ci scolastici e arredi, nonché dei servizi necessari a rendere e!ettivo l’esercizio del diritto allo studio per tutti.Negli ultimi anni le politiche scolasti-che, anche del nostro Comune, devo-no tenere conto del sistema di modi#-che legislative che stanno interessando il sistema scolastico del nostro paese, così come devono considerare che la popolazione scolastica è aumentata in modo signi#cativo e ne è cambiata la composizione.

Tra gli impatti da rilevare a seguito di disposizioni normative è la riduzione del personale insegnante, che ha signi-#cato una graduale diminuzione degli insegnanti di sostegno in rapporto al numero degli alunni con disabilità.L’aumento del numero medio degli alunni per classe nell’a.s. 2008/2009 era di 21,46 alunni nella scuola prima-ria e di 23,69 alunni nella scuola se-condaria di primo grado (nel 1998/99 era pari a 17,83 nella scuola primaria e di 20,45 alunni nella secondaria di primo grado).Da rilevare che la programmazione della Regione in ambito socio-sanita-rio mediante lo strumento dei Piani di zona, sempre più richiede che il si-stema delle autonomie scolastiche sia coinvolto e compartecipe dei processi di de#nizione dei contenuti dei piani attuativi e dei relativi accordi di pro-gramma, almeno per le materie che le coinvolgono direttamente (politiche

per i disabili, per l’immigrazione, a fa-vore della popolazione giovanile).

Se esaminiamo il dato dei bambini già nati e residenti che si iscriveranno a scuola è evidente che si conferma l’au-mento della popolazione scolastica an-che nei prossimi anni.Si conferma anche la presenza di alun-ni che provengono da altri paesi.

Diversi sono i soggetti che condivido-no responsabilità nella programmazio-ne dell’o!erta formativa sul territorio e nella gestione dei servizi necessari: le Istituzioni Scolastiche, l’U+cio Scola-stico Provinciale, la Provincia, l’ASL, altri servizi del Comune che si occupa-no di politiche educative (Città Edu-cativa, Istituzione Scuole e Nidi d’In-fanzia), di servizi culturali (bibliote-che, musei, cinema, teatri), servizi che agiscono sul territorio (circoscrizioni e poli territoriali).In particolare per quanto riguarda l’erogazione dei servizi, fondamentale è ACT per l’organizzazione e la gestio-ne dei servizi di trasporto. Compete infatti ad ACT la raccolta delle iscri-zioni, l’organizzazione degli itinerari e la gestione del servizio per i trasporti casa-scuola che si rendono necessari laddove non esista una rete di servizio pubblico che possa garantire il tragitto casa-scuola.Per quanto riguarda la programmazio-ne e l’erogazione dei servizi agli alunni con disabilità, in particolare il servizio di trasporto scolastico e l’assegnazione alle scuole degli assistenti per l’autono-mia e la comunicazione di ragazzi con certi#cazione ai sensi della L.104/92, l’intervento di FCR ha reso possibile coordinare questi servizi con altri resi dall’Amministrazione Comunale a questi cittadini (vedi riorganizzazione del sistema tari!ario per i trasporti, l’ipotesi di raccordo progettuale tra il servizio svolto dagli assistenti-educa-tori in periodo scolastico e il servizio o!erto dai campi gioco nel periodo estivo).L’articolazione complessa dei soggetti coinvolti rende necessario de#nire in-tese (peraltro previste e sollecitate dalla normativa a tutti i livelli di governo:

nazionale, regionale e locale) #naliz-zate a declinare obiettivi condivisi ed esplicitare le responsabilità di ciascun soggetto.Nella nostra città, rispetto ad altre del-la Regione (ma anche ad altre città del nord Italia dove l’o!erta di tempo pie-no è oltre il 60% es. Milano, Torino, Modena, Bologna), vi è una bassa per-centuale di o!erta di tempo pieno nel-le scuole primarie, che è praticamente nulla nelle scuole secondarie di primo grado.L’aumento del numero medio degli alunni per classe anche nelle scuole a Tempo Pieno ha reso necessario ripen-sare l’organizzazione del servizio del pranzo: in qualche caso si è provvedu-to all’ampliamento degli spazi mensa, dove non era possibile è stato introdot-to il doppio turno.L’aumento del rapporto insegnante di sostegno/alunno disabile, insieme ad un’aumentata consapevolezza delle famiglie dei ragazzi con disabilità sta producendo una maggiore richiesta di interventi degli assistenti educatori che operano nelle scuole per l’autonomia e la comunicazione dei ragazzi con disa-bilità.Il continuo arrivo, anche nel corso dell’anno scolastico, di ragazzi che pro-vengono da altri paesi, ha messo a dura prova la capacità di accoglienza delle nostre scuole. In primo luogo perché le scuole territorialmente interessate sono anche le scuole che già hanno un numero di alunni per classe che coin-cide con la capienza delle aule, in se-condo luogo perché l’ingresso in classe di ragazzi che non conoscono la nostra lingua chiede alla scuola l’adozione di strategie didattiche di!erenti, nonché l’attivazione di interventi mirati all’in-segnamento dell’italiano come L2.Garantire un buon inserimento a scuo-la è il primo passo per o!rire la pos-sibilità di percorsi formativi e+caci; anche nella nostra città è signi#cativa la di!erenza di insuccesso scolastico tra ragazzi italiani e ragazzi stranieri.

I nostri obiettivi:• Aumento o!erta scolarizzazione :

un posto per tutti in una scuola ade-guata;

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• Accogliere e valorizzare ogni indivi-duo nella sua originalità (integrazio-ne disabili);

• Garantire l’esercizio del diritto allo studio per tutti e con una attenzione particolare per alunni non italiani di recente arrivo;

• Quali#cazione sistema refezione scolastica;

• Potenziare il rapporto scuola-città;• Ampliamento della dotazione tec-

nologica delle scuole ed iniziative di ricerca sull’uso delle tecnologie nella didattica.

Cosa abbiamo fatto In relazione agli interventi di edilizia scolastica rispetto a quanto previsto nel piano degli investimenti si può registrare: il completamento dell’am-pliamento della Scuola Primaria Be-senzi di Coviolo, è iniziato il cantiere relativo all’ampliamento della Scuola Primaria di Cadè ed è stata avviata la procedura di gara per la nuova scuola di Bagno. Sono ferme le procedure relative alla Scuola di San Prospero e Parco Ottavi.Con la realizzazione degli interventi estivi sono stati ricavati ed allestiti gli spazi necessari per l’accoglimento di tutte le nuove iscrizioni alla scuola primaria e secondaria di 1° grado, anche reperendo spazi non in pro-prietà sul territorio.In collaborazione con il Servizio Pia-ni#cazione Territoriale è stata predi-sposta una analisi del fabbisogno di edilizia scolastica nelle diverse zone della città, con prospettiva sugli anni 2009-2014, individuando eventuali criticità sui quali l’area Programma-zione Territoriale andrà ad e!ettuare studi di fattibilità speci#ci.

Rispetto all’integrazione disabili-tà si può a!ermare che nonostante il completo ricambio delle #gure di coordinamento dei progetti di inte-grazione scolastica si è riusciti a man-tenere la qualità dei singoli progetti sviluppati ed il dialogo con le scuole, l’ASL e le famiglie.Grazie ad un ulteriore investimento economico accordato da FCR, si è corrisposto quasi interamente il fabbisogno di intervento educativo emerso dalle progettazioni condivise con ASL e scuole.Tra gli obiettivi prioritari del Piano

di Zona rispetto alle persone con di-sabilità vi è la qualità dell’intreccio tra percorso scolastico e sviluppo del percorso di vita, al #ne di superare lo scollamento tra percorso scolastico ed inserimento lavorativo o nei cen-tri diurni.Per questo nella realizzazione dei pro-getti di integrazione rivolti ai ragazzi che frequentano la scuola secondaria di 2° grado, particolare attenzione è stata data all’integrazione tra i per-corsi scolastici e gli interventi attivati dal Servizio Handicap Adulto.La continuità organizzativa dei servi-zi di Intercultura, senza interruzioni ad esclusione di agosto, ha consen-tito una continuità di servizio che ha reso possibile intrattenere con le insegnanti una maggiore e migliore relazione sul percorso scolastico dei ragazzi partecipanti, i quali hanno evidenziato maggiori opportunità di successo scolastico/relazionale, ed investire sulla formazione degli ope-ratori in quanto insegnanti alfabetiz-zatori.La rete attivata grazie al Centro di Accoglienza ed Orientamento per gli alunni provenienti da altri paesi ha permesso di rendere più snello il percorso di iscrizione degli alunni arrivati recentemente in città e più e+ciente l’inserimento a scuola.Con l’anno scolastico 2009/10 nuo-ve classi hanno aderito alla ricerca “Osservare l’Interlingua”, che le in-segnanti hanno riconosciuto come opportunità per ripensare l’insegna-mento della lingua italiana, modalità elaborata a partire dagli alunni non parlanti la lingua italiana che si rive-la più e+cace per tutti. I materiali della ricerca sono pubblicati sul sito del Comune.Si è a!ermato il progetto “Mamme a scuola” nato per costruire occasio-ne di alfabetizzazione linguistica e sociale per le donne provenienti da altri paesi a partire dalla loro espe-rienza di mamme che si trovano a confrontarsi con la scuola dei propri #gli.

Seppure più contenuto il numero degli iscritti alla scuola primaria a tempo pieno anche nel 2009 è au-mentato (+ 5 classi), pertanto è stato necessario predisporre spazi adegua-ti per la ristorazione scolastica ed

estendere il servizio. Con l’entrata in vigore della riforma Gelmini, che prevede una riduzione oraria setti-manale anche nella secondaria di 1° grado, dall’anno scolastico 2009/10 il servizio di refezione in quell’ordi-ne di scuola non viene più richiesto. Anche nel 2009 il servizio mantie-ne una fornitura di un apprezzabile quantitativo di numero di pasti.Le attività di monitoraggio e di controllo sul servizio già attivate dall’U+cio Scuola sono state la base per la de#nizione degli standard di riferimento per la costruzione della Carta dei Servizi della Ristorazione Scolastica, realizzata e consegnata a tutti i genitori degli alunni iscritti al servizio all’avvio del nuovo anno scolastico.Per quanto riguarda il rapporto scuola-città si riferisce che, nell’am-bito delle relazioni tra le istituzio-ni scolastiche e le o!erte educative della città è stato esteso l’intervento che il laboratorio Rodari da diversi anni propone ai genitori delle scuo-le dell’infanzia, anche ai genitori ed insegnanti della scuola primaria, per condividere una stessa idea di narra-zione e di partecipazione delle fami-glie alla vita della scuola.Tramite apposita convenzione tra Comune di Reggio Emilia, U+cio Scolastico Provinciale, Istituzione Scuole e Nidi d’Infanzia e Reggio Children s.r.l., si è aperta presso il Centro “L. Malaguzzi” una sezione a tempo pieno distaccata della Scuo-la Primaria “Collodi” #nalizzata alla sperimentazione di una prima espe-rienza di continuità spaziale ed orga-nizzativa con la scuola dell’infanzia.

In attuazione di quanto previsto nel Patto con la Scuola siglato il 7 maggio 2004, è proseguita la collaborazione tra Istituzioni Scolastiche e Comune per mantenere e+cace la dotazione tecnologica delle scuole.

Risultati raggiunti:

Rapporto Residenti/Frequentanti: Primaria A.S. 2008/2009 97,99% A.S. 2009/2010 96,45% - Secondaria di 2° grado A.S. 2008/2009 98,97%, A.S. 2009/2010 98,20%

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Media alunni per classe A.S. 2009/2010: primarie 21,37, seconda-rie di 1° grado 23,68.

Alunni con disabilità seguiti con ser-vizio di assistenza all’autonomia ed alla comunicazione nell’A.S. 2009/2010 n. 198, per n. 1.835 ore settimanali di servizio.

Ragazzi accolti al Centro di Acco-glienza ed Orientamento per alun-ni provenienti da altri paesi: A.S. 2007/2008 n. 186, A.S. 2008/2009 n. 178.

Ragazzi coinvolti nelle attività e per-corsi realizzati nell’ambito di Inter-cultura: n. 526.

Alunni del tempo pieno A.S. 2008/2009 n. 2646, A.S. 2009/2010 n. 2729 (+83 = +3,1%),media per classe 22,01.

Pasti complessivi forniti ad alunni ed insegnanti nel 2009: n. 411678.

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Università

Negli ultimi anni il sistema universi-tario è stato sottoposto ad una intensa fase di riforme, che ha investito i molti aspetti della vita universitaria: gli or-dinamenti didattici, l’organizzazione delle facoltà, la valutazione, l’interna-zionalizzazione, il dottorato di ricerca, la programmazione del sistema, l’atti-vazione di nuovi corsi di studio. Tra gli obiettivi ispiratori dell’azione normati-va del Ministero, vi è la riduzione delle criticità emerse dopo l’introduzione del cosiddetto “3+2”, regolamentato dal Dm 509/99, soltanto in parte risol-te con l’applicazione del Dm 270/04.I correttivi apportati al sistema mira-no a ridurre la frammentazione degli insegnamenti, ammortizzare i tempi di conseguimento dei titoli universitari, stringere una maggiore sinergia con il mondo del lavoro, stimolare la mobili-tà di studenti e docenti, sia in entrata che in uscita.Si tratta di azioni che hanno l’obiettivo di rendere più e+ciente il sistema di governo dell’università che deve reg-gere il passo con i rapidi cambiamenti in atto nella società della conoscenza, proiettata verso una dimensione sem-pre più globale.L’istituzione, undici anni fa, della sede reggiana dell’Università ha rappresen-tato per la nostra città un punto di svolta nella ri$essione sul ruolo della cultura e della ricerca, sulla necessità di creare relazioni che favoriscano, con la conoscenza, la partecipazione e la cre-scita civile della comunità. E’ comune convinzione che l’Univer-sità, in una città di 160.000 abitanti quale è Reggio Emilia, deve rappresen-tare il principale punto di riferimento per:• assicurare la di!usione più ampia

possibile del sapere nella logica di attivare un processo continuo di formazione, anche permanente (li-felong learning);

• potenziare la ricerca scienti#ca e l’innovazione nelle aree della edu-cazione, istruzione e formazione a favore di una città “delle persone”;

• potenziare la ricerca scienti#ca e tecnologica creando nel contempo un sistema di sinergie con il mon-do produttivo, delle imprese e delle

istituzioni capace di proiettare sulla scena nazionale ed internazionale il nuovo modello di sviluppo.

I nostri obiettivi • Sottoscrivere un nuovo accordo di

programma con l’Ateneo di Mode-na e Reggio Emilia

• Tracciare la via reggiana dell’eco-nomia del sapere: tecnopolo, Inmentor&talenti

• Creare servizi per gli studenti ad alta capacità d’impatto

• Mettere in scena l’economia della cultura della città

Cosa abbiamo fatto Il progetto “MORE for students – Modena e REggio Emilia città amiche degli studenti” che ha visto la partner-ship dei Comuni di Modena e Reggio Emilia, UNIMORE, Er.GO Azienda regionale per il diritto agli studi supe-riori e ACER – Azienda casa di Re, ha inteso sistematizzare, integrare e va-lorizzare la gamma dei servizi e delle opportunità o!erte agli studenti uni-versitari di Modena e Reggio Emilia. Attraverso il progetto si è avviato un percorso comune per trasferire il mo-dello a rete di sedi che ha animato la costituzione dell’Università di Modena e Reggio Emilia sul piano dei servizi che le due città o!rono alla popola-zione studentesca. Come l’Ateneo si presenta al pubblico con un’o!erta didattica unitaria, così le due città si sono dotate di strumenti di program-mazione e di promozione ispirati alla medesima opportunità di sintesi.Nell’ambito del progetto è stata rea-lizzata una ricerca sui fabbisogni degli studenti universitari di Modena e Reg-gio Emilia #nalizzata all’individuazioni delle azioni necessarie ad incrementare l’attrattiva di Modena e Reggio Emilia per gli studenti stessi.

Il progetto MORE for students si è ar-ticolato in sei ambiti d’intervento:1. alloggi 2. spazi e strutture per lo studio 3. interventi nel campo della cultura 4. servizi rivolti alle studentesse madri5. servizi rivolti agli studenti disabili6. accoglienza studenti stranieri

Il costante impegno dell’Ateneo per quali#care la propria attività di ricerca scienti#ca e il costante sforzo del Co-mune per erogare, nelle proprie aree di competenza, prestazioni e servizi di elevata qualità ai cittadini rendono la collaborazione tra gli Enti capace di generare sinergie di potenziamento del sistema città/università, con signi#ca-tive ricadute sul tessuto produttivo del territorio. Al #ne di dare attuazione al program-ma della Regione Emilia-Romagna volto al consolidamento della rete re-gionale dell’alta tecnologia attraverso la creazione di Tecnopoli, l’Università si è impegnata a partecipare con atti-vità di ricerca industriale alla realizza-zione di un Tecnopolo reggiano men-tre il Comune ha dichiarato la propria volontà di contribuire alla sua realiz-zazione attraverso la messa a disposi-zione di laboratori e infrastrutture da destinare alle attività di ricerca indu-striale nell’area ex Reggiane.L’Università si è impegnata inoltre a dedicare e a mantenere tali infrastrut-ture destinate ai laboratori del Tecno-polo appartenenti alla Rete dell’Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna. I laboratori si con#gureranno come centri interdipartimentali di ricerca industriale e trasferimento tecnologico dotati di autonomia funzionale, orga-nizzativa, contabile e gestionale.Con Reggio Emilia Innovazione va ri-de#nita la partnership per la costruzio-ne di un contratto di servizio. In par-ticolare occorre comprendere se REI, che detiene una sede ed una struttura organizzativa dedicata alla promozio-ne sul territorio delle spin o! ed alla commercializzazione dei loro prodot-ti, è riuscito a consolidare esperienze e competenze scienti#che e a creare una rete di relazioni. In sostanza biso-gna dotarsi di strumenti ed indicato-ri capaci di tenere monitorati i conti economici ed alla stesso tempo le per-formances di fornitore di innovazione e servizi anche in rapporto con ILO (Industrial Liaison O+ce lo strumen-to dell’Ateneo per valorizzare i risultati della ricerca con particolare attenzione alla protezione dei diritti di proprietà intellettuale insieme alla promozione e

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alla creazione di neo imprese).Si ha l’impressione che solo il debutto in scena del Tecnopolo (O+cine Reg-giane) potrà imprimere il dinamismo necessario alla messa a valore e a siste-ma della ricerca in rapporto al mondo economico locale.

Si è inoltre organizzata l’iniziativa “La notte dei ricercatori” in collaborazione con UNIMORE, CRPA, Carrefour, Provincia di RE, Reggio Children, Isti-tuto Peri - settembre 2009

Altra Collaborazione da segnalare è stata quella con l’Associazione italia-na per l’Intelligenza arti#ciale per gli eventi collaterali alla Conferenza in-ternazionale sull’intelligenza arti#ciale svoltasi all’Università nel mese di di-cembre 2009.

Alla produzione del sapere della città concorre anche la presenza dell’Istitu-to Superiore di Studi Musicali Achille Peri che porta in dote una ricca o!er-ta formativa: dai corsi propedeutici di base, alle convenzioni con le scuole dai corsi di conservatorio ai corsi di alta formazione.Il Peri è anche un innovativo labora-torio d’informatica, con una biblioteca che, svolta la funzione didattica, si pre-senta come una delle migliori in Italia sulla musica del ‘900.All’Istituto Superiore di studi musica-li A. Peri un importante azione è stata realizzata in biblioteca per rispondere non solo alle esigenze didattiche del-la scuola ma dell’utenza in generale, quindi dell’intera cittadinanza: da ot-tobre 2009 è stato ampliato l’orario al pubblico assicurando l’apertura tutti i giorni dalle 10,30 alle 19 (compreso il sabato). Sul fronte delle iniziative culturali occorre rilevare che alle rassegne an-nuali L’Ora della Musica, Chitarra e dintorni, Compositori a confronto si sono a+ancate alcune importanti col-laborazioni: con l’Archivio di Stato per i concerti estivi nel cortile della sede, con l’AUSL per una serie di concerti nelle sedi territoriali di Montecchio, Guastalla, Correggio, al S. Lazzaro e all’Arcispedale S.M.N., con l’Assesso-rato Cultura nell’ambito della rassegna Soli Deo Gloria.

Risultati raggiunti:Nel corso del 2009 si è aperto il con-fronto #nalizzato alla stipula di un ac-cordo quadro tra Comune e Università in tema di formazione e ricerca, musei, biblioteche, istituzioni culturali e ser-vizi per gli studenti. L’Università di Modena e Reggio Emi-lia contava nell’a.a. 2008/09 19.040 iscritti di cui 5.119 a Reggio Emilia. La percentuale di studenti fuori sede iscritti all’Ateneo è del 27,69% di cui il 22,66% proviene da altre regioni ita-liane e il 5,03% dall’estero. Questi dati sono sensibilmente inferiori rispetto alla media degli altri Atenei della Re-gione (Bologna, Parma, Ferrara) dove gli studenti fuori sede, secondo l’in-dagine Alma Laurea sui laureati 2007, superano ovunque il 44%. La percentuale del 5,03% degli stu-denti stranieri è comunque superiore alla media nazionale (2.5% nel 2007-08) ma decisamente inferiore alla real-tà di altri paesi europei (Gran Bretagna 14%, Austria 12%, Germania e Fran-cia 11%).Nella sede universitaria di Reggio Emilia operano 180 docenti, 27 dot-torandi e sono occupate un centinaio di persone tra tecnici e amministrativi su un totale di oltre 1.500 dipendenti dell’Ateneo.Nel panorama degli atenei italiani l’Università di Modena e Reggio Emi-lia si colloca ormai da diversi anni, secondo i dati emersi dalle indagini condotte da importanti quotidiani o istituzioni (Il Sole 24 ore, il Consor-zio Interuniversitario AlmaLaurea), ai vertici del sistema universitario nazio-nale. I dati pubblicati da AlmaLaurea nel luglio 2009, riferiti all’indagine condotta sui laureati 2008, evidenzia-no che:- l’età media dei laureati del nostro ate-neo è di 25,8 anni (con un dato an-cor più soddisfacente che riguarda la Facoltà di Ingegneria di RE con 24,7 anni);- i laureati in corso sono il 53,8%, con una punta del 58,5% per la Facoltà di Scienze della Formazione, contro una media nazionale del 39,40%;- il 75,20% dà un giudizio estrema-mente positivo sugli studi condotti e confermerebbe l’iscrizione allo stesso corso di laurea; - il 71% si inserisce nel mondo del la-

voro entro un anno dal conseguimen-to della laurea (con punte del 97,9% per la Facoltà di Ingegneria di Re, del 94,8% per Medicina e Chirurgia e del 86% per la Facoltà di Scienza della Formazione);L’indagine e!ettuata dal Ministero dell’Università colloca l’Università di Modena e Reggio Emilia tra i primi cinque atenei di pari dimensione per la qualità della ricerca.Nella scelta dell’Ateneo da frequentare, i giovani prendono in considerazione in primo luogo variabili come la qua-lità dell’o!erta didattica, il prestigio e la qualità dell’ateneo, la comodità ri-spetto alla residenza. Ma non solo. Alla base della scelta dei giovani ci sono fat-tori collaterali come i servizi o!erti agli studenti – alloggi, borse di studio – e la capacità attrattiva della città.Le città universitarie “vincenti” sem-brano essere quelle in cui l’ateneo – quali#cato- non è un corpo estraneo, ma una parte integrante della vita quo-tidiana. Città a misura di studente: con servizi e spazi dedicati, centri storici vi-vibili, una popolazione studentesca in fermento e consistente in percentuale rispetto ai residenti.Il progetto MORE for students ha rea-lizzato i seguenti risultati:- ampliare e diversi#care l’o!erta di al-loggi per gli studenti universitari me-diante la messa a disposizione di sette nuovi alloggi, di proprietà di ACER, nel centro storico di Reggio Emilia (P.le Fiume e V.le Montegrappa), per un totale di 30 posti letto, da destinare dall’a.a. 2010/11 agli esclusi dal bando bene#ci di Er.go dell’Azienda Regiona-le per il diritto agli studi superiori; - facilitare l’incontro tra la domanda e l’o!erta di alloggi per studenti me-diante la creazione di un portale web attivo sul sito informagiovani regiona-le che prevede la possibilità di scrivere annunci sia di o!erta che di richiesta alloggi, previa registrazione;- sviluppare un progetto sperimen-tale di coabitazione tra anziani soli e studenti universitari; si tratta di un progetto teso a favorire l’incontro tra studenti fuori sede in cerca di solu-zioni abitative a basso costo e persone anziane sole con una stanza in più a di-sposizione. Il contributo a carico dello studente per l’ospitalità è di € 180,00;- ampliare l’o!erta di spazi a disposi-

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zione per lo studio, la documentazione e la ricerca; migliorare le infrastrutture telematiche a disposizione per la con-nessione wi-# nelle due città e in par-ticolare nelle residenze universitarie; attivare un sistema di autenticazione federata secondo il quale gli studen-ti possono collegarsi a Internet nelle zone del centro storico coperte dal ser-vizio wi# utilizzando le stesse creden-ziali rilasciate dall’Università all’atto dell’iscrizione;- creare un sito web e una brochure illustrativa (entrambi in lingua inglese) destinato agli studenti stranieri;- coordinare e promuovere in modo in-tegrato la gamma dell’o!erta culturale dedicata agli studenti; è stata attivata una rete di informazione tra i siti web di Modena e Reggio Emilia (Universi-tà, siti comunali, Portale giovani, Er-go) in modo da condividere tutte le notizie rilevanti per i giovani delle due province, relativamente a spettacoli, conferenze, concerti, ecc;- curare l’accoglienza delle matricole fuori sede attraverso la disponibilità

di studenti più anziani disposti ad ac-compagnarle nella scoperta di ciò che la città o!re loro e delle risorse che il territorio mette a disposizione;- facilitare l’iter accademico delle stu-dentesse madri mettendo a loro dispo-sizione un servizio di baby sitting a ta-ri!e particolarmente vantaggiose;- migliorare la qualità della vita e degli studi degli studenti disabili, attraverso la collocazione di 33 lavagne multime-diali nelle aule di lezione (di cui 10 a RE).Al #ne di supportare l’inserimento de-gli studenti nel contesto cittadino ed incentivare i processi di identi#cazione degli studenti con le istituzioni locali, si è condivisa l’idea di partire dai biso-gni degli studenti realizzando un’anali-si qualitativa e quantitativa #nalizzata ad individuare le leve di volta per im-postare le azioni che consentano alle istituzioni partner del progetto di ri-spondere in termini di servizi, risorse e relazioni. La ricerca, condotta median-te la somministrazione di un questio-nario a 1.092 studenti, ha evidenziato

un buon livello di soddisfazione per quanto riguarda la qualità dell’o!erta formativa, gli orari e l’accessibilità dei negozi e pubblici esercizi, le strutture sanitarie e le proposte culturali e del tempo libero. Sono invece individuati come fattori di criticità il costo degli a+tti, le opportunità di lavoro part-time e le questioni legate alla sicurezza sociale. Riguardo l’Istituto Superiore di studi Musicali A. Peri è da evidenziare il dato positivo relativo alle iscrizioni: nell’a.a. 2009/10 l’Istituto conta 748 iscritti a fronte dei 690 dello scorso anno (+ 8%). La Biblioteca A. Gentilucci, con-ta 617 iscritti e nel 2009 ha e!ettuato 8.566 prestiti. Il suo patrimonio è co-stituito da:− 532 manoscritti musicali− 10.644 volumi monogra#ci a stampa− 185 testate di periodici musicali− 18.643 documenti musicali a stampa− 13.855 documenti sonori− 399 audiovisivi- 252 documenti digitali

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Giovani

L’Italia è stato l’ultimo paese dell’Unio-ne Europea a dotarsi di un dicastero per le politiche giovanili. Prima del 2006 linee guida e risorse erano allo-cate nelle more di dispositivi nazionali e regionali che leggevano i giovani solo come portatori di disagio. Solo il ruolo decisivo di molti Comuni, che si sono assunti la responsabilità di “inventare” programmi e azioni locali, ha permes-so la nascita e la sperimentazione di Progetti Giovani. Lo scenario muta con la de#nizione degli Accordi di Programma Quadro (APQ). Le stra-tegie messe in atto e il lavoro svolto dal Ministero per le Politiche Giovanili e le Attività sportive, immediata-mente dopo la sua istituzione, han-no mod#cato radicalmente il quadro istituzionale, concettuale ed operativo per la realizzazione delle politiche ri-volte ai giovani nel nostro Paese. Ba-sti citare la consequenzialità di alcuni atti fondamentali: la predisposizione di un Piano Nazionale Giovani, nel quale si de#niscono in modo organico obiettivi e linee di lavoro; l’istituzio-ne di Fondo per le Politiche Giova-nili per il triennio 2007-2009 di 130 milioni di Euro; l’Intesa approvata in sede di Conferenza Uni#cata tra Stato, Regioni e Autonomie locali, nella qua-le si stabilisce di destinare una quota parte di tale Fondo ad ANCI ed UPI (15 milioni di Euro) e una quota parte alle Regioni (60 milioni di Euro), da utilizzarsi attraverso lo strumento degli Accordi di Programma Quadro, ossia in una logica di programmazione con-certata e di uso ottimale e condiviso delle risorse.Ciò ha determinato un’attenzione verso i giovani mai registrata prima e un approccio alle politiche giovanili decisamente diverso rispetto al passa-to, caratterizzato da due elementi so-stanziali: una forte integrazione delle politiche di settore e l’assunzione dei giovani non più come categoria sociale “problematica”, ma come leva per lo sviluppo del Paese.E’ in tale contesto che si inserisce l’Ac-cordo di Programma Quadro GECO - Giovani Evoluti e Consapevoli, (di seguito APQ GECO) sottoscritto tra la Regione Emilia-Romagna, il PO-

GAS - Dipartimento per le Politiche giovanili e le Attività sportive della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il MISE - Ministero per lo Sviluppo Economico per il triennio 2007-2009. Un’altra novità è rappresentata dall’ap-provazione di una nuova legge regio-nale sui giovani (L.R.14/2008 che sostituisce la L.R. 21/96) dove per la prima volta si sono considerate in un’ottica integrata le politiche per i bambini, adolescenti, e giovani, ripen-sando gli strumenti di programmazio-ne e i servizi.A livello locale dopo lo svolgimento del Piano Giovani Partecipato, suc-cessivamente alla sperimentazione dei progetti esitati, la terza fase del Proget-to Giovani si concentra sulla stabiliz-zazione e lo sviluppo dei prodotti. Allo stesso tempo una nuova ricognizione degli attori di attinenza, i riferimenti programmatici, l’interfaccia con gli strumenti programmatori diventano l’attuale riferimento cognitivo ed ope-rativo della policy.In particolare diventa vieppiù strin-gente procedere in sintonia con il re-cente Piano Sociale e Sanitario Re-gionale e con gli strumenti strategici di programmazione integrata: Piano di Zona Distrettuale per la Salute e per il Benessere Sociale e con il Pro-gramma Attuativo Annuale (declina-zione annuale del Piano di Zona).La programmazione integrata è la sce-na di sviluppo, il passaggio necessario per rispondere con coerenza ai bisogni delle persone.Particolare importanza, inoltre, va prestata alle politiche ed ai prodotti del territorio e dei processi partecipa-tivi che attraversano le Circoscrizioni, Centri Sociali, Parrocchie, Poli Sociali di territorio e Polisportive, autentici luoghi sociali dove l’incontro tra gene-razioni può diventare l’enzima di nuo-va progettazione sociale.Non trascurabile, in#ne, la ri$essione sulle nuove tecnologie. Le politiche devono imparare a ride#nire prodotti e azioni in funzione delle nuove dispo-nibilità di accesso alla comunicazio-ne, alla creatività e alla socializzazione che nuovi dispositivi mettono oggi a disposizione. Ogni giorno su Google

vengono digitate oltre 2 miliardi di domande. I social network sono lo scenario più immediato dell’imma-ginario giovanile. I telefoni cellulari hanno cambiato abitudini e modalità di relazione delle persone. Dobbiamo continuare a sperimentare progetti in grado di dialogare in modalità “mul-titasking” senza perdere le prerogative sociali ed emozionali.Di+cile immaginare una buona politi-ca per i giovani senza poterne declinare i nuovi presupposti di trasversalità. Le politiche per i giovani, ai vari livelli istituzionali, sono de#nite e attuate se-condo una logica di programmazione negoziata e di strategia condivisa, se-condo i criteri di sussidiarietà verticale e orizzontale.Gli strumenti di programmazione, tutti di recente deliberazione, esistono ma hanno bisogno di dotarsi di nuovi modelli organizzativi per allineare le politiche alle azioni di line.

I nostri obiettivi • Estendere l’esperienza di leva giova-

ni al pro#lo comunitario• Sviluppare e adottare un nuovo mo-

dello educativo• Partecipazione alla politica dell’am-

ministrazione condivisa• Carta giovani• L’informazione nei luoghi della città

Cosa abbiamo fatto • Avvio della riprogettazione dei

servizi educativi :“O+cina Educa-tiva”. Tale riorganizzazione intende aumentare l’e+cienza del sistema educativo attraverso la messa in rete delle azioni, dei progetti e delle ri-sorse dell’educare a Reggio Emilia, producendo economie di scala e di scopo per agire con più attori su una fascia più consistente di età e dunque un maggior numero di per-sone. O+cina Educativa può essere letta come una proposta pedagogi-ca- educativa e formativa dai 6 ai 18 anni ma anche come O+cina di partecipazione che riguarda anche i giovani ventenni attraverso la messa a valore di carta, leva e portale gio-vani.

• Estensione della Leva Giovani nel

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Comune di Reggio Emilia con nuo-vi patner (Avis, Pionieri della Croce Rossa, Uisp, Happy Sap, Cip comi-tato italiano paralimpico, leva della legalità, due nuove leve scolastiche in collaborazione con l’Istituto Ma-gistrale Matilde di Canossa) e in Provincia (attivate 30 nuove leve).Realizzazione del Progetto “Beni in Comune l’educazione all’ammini-strazione”.

In collaborazione con il Professore Gregorio Arena del Laboratorio Lab-sus, nato per studiare e promuovere la conoscenza del principio costituziona-le della sussidarietà , l’u+cio giovani del Comune ha promosso l’impegno attivo dei ragazzi nell’ambito di pro-getti di utilità sociale e culturale con l’obbiettivo di incoraggiare lo svilup-po di un nuovo senso di cittadinanza basato sulla responsabilità e la valoriz-zazione dei propri saperi a favore della comunità. • Estensione della carta giovani a tut-

ta la Provincia di Reggio Emilia. Le carte date in dotazione ai 45 Co-

muni che hanno aderito dall’Aprile 2009 al progetto “Carta Giovani” sono 12.000.

• Potenziamento e di!usione del Por-tale Giovani: c’è stato sicuramente un perfezionamento dei prodotti e dei contenuti, il tutto in sintonia con i derivati della carta giovani provinciale.

• Casa, lavoro e formazione intercul-turale sono i temi del Piano Locale Giovani di Reggio Emilia riproget-tato, che propone un bando per la concessione di contributi #nanziari al sostegno di nuove attività econo-miche giovanili in centro storico, un bando per la formazione e acces-so al lavoro, un corso per educato-re interculturale e in#ne il servizio di orientamento “ti accompagno a casa”: sportello d’informazione per studenti e giovani coppie.

Risultati raggiunti:• Nel 2009 è stata fatta una mappa-

tura dei servizi educativi e delle ri-sorse umane ed economiche dirette

e indirette impegnate sul territorio del Comune di Reggio Emilia con il #ne di creare “O+cina educativa”.

• Numero iscritti alla carta giovani nel Comune di Reggio Emilia: 8.500.

• Leva Giovani ragazzi coinvolti nei vari progetti 573: di cui 506 dai 15 ai 18 anni, 67 dai 18 ai 30 anni.

• Numero azioni di Leva proposte: 28 in ambito sociale, 15 in ambito educativo, 8 in altri ambiti (cultura-le, sportivo, ambientale).

• Di!usione Portale giovani: 1050 articoli pubblicati, 1250 commenti, 58 contributi video, 620 immagini, 320.000 singoli visitatori.

• All’interno del progetto Labsus sono stati realizzati due percorsi di leva di Comunità: hanno parteci-pato 20 giovani e una quindicina di anziani; c’è stata la riquali#cazione attraverso il tinteggio dei muri del sottopasso di Via Roma e un corso di Digital Divide al Centro Sociale Orti Spallanzani.

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