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1. TITOLO DEL PROGETTO

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1. TITOLO DEL PROGETTO________________________________________________________p. 1 2. ANALISI DEL CONTESTO IN CUI SI TROVA IL/I BENE/I E DEI BISOGNI DEL TERRITORIO DI RIFERIMENTO DEL PROGETTO, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA CARATTERISTICA DI "INVISIBILITÀ" DEL BENE_________________________________________________________p. 1 3. DESCRIZIONE SINTETICA DEL PROGETTO__________________________________________p. 6 4. DESCRIZIONE ANALITICA DEL PROGETTO_________________________________________p. 7 4.1 Premessa__________________________________________________________________p. 7 4.2 Descrizione dell’idea progettuale ______________________________________________p. 8 4.3 Target group______________________________________________________________p. 10 4.4 Fasi del progetto___________________________________________________________p. 11 4.5 Descrizione delle tecnologie utilizzate__________________________________________p. 12 5. DURATA DEL PROGETTO______________________________________________________p. 14 6. SINTETICA DESCRIZIONE DEL SOGGETTO CHE REALIZZA IL PROGETTO E DEGLI EVENTUALI PARTNER E DEL RUOLO DA ESSI SVOLTO___________________________________________p. 15 6.1 Descrizione del soggetto che realizza il progetto_________________________________p. 15 6.2 Descrizione dei partner di progetto____________________________________________p. 17 7. RETE: EVENTUALE COINVOLGIMENTO DI ALTRI ENTI_______________________________p. 17 8. EVENTUALI INIZIATIVE DI VALORIZZAZIONE DI CULTURA E TRADIZIONI DEL TERRITORIO E DI COINVOLGIMENTO O INTERAZIONE CON LA COMUNITÀ LOCALE CON INDICAZIONE DI STIME NUMERICHE__________________________________________________________________p. 19 9. OBIETTIVI__________________________________________________________________p. 19 10. RISULTATI ATTESI__________________________________________________________p. 20 11. SISTEMA DI MONITORAGGIO DEL PROGETTO NELLE FASI INTERMEDIE_______________p. 20 12. SISTEMA DI VALUTAZIONE DEL PROGETTO ALLA CONCLUSIONE DELLO STESSO________p. 22 13. SOSTENIBILITÀ FUTURA DEL PROGETTO_________________________________________p.23 14. REPLICABILITÀ DEL PROGETTO________________________________________________p. 24 15. COMUNICAZIONE DEL PROGETTO_____________________________________________p. 25

16 .PRECEDENTI ESPERIENZE____________________________________________________p. 27

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1. TITOLO DEL PROGETTO Le origini di Venezia. Percorso sul patrimonio archeologico invisibile della Serenissima

2. ANALISI DEL CONTESTO IN CUI SI TROVA IL/I BENE/I E DEI BISOGNI DEL TERRITORIO DI RIFERIMENTO DEL PROGETTO, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA CARATTERISTICA DI "INVISIBILITÀ" DEL BENE L’area obiettivo del progetto comprende Altino, piccolo borgo e parco archeologico preromano e romano situato sul litorale settentrionale della laguna di Venezia nella comune di Quarto d’Altino, e l’isola di Torcello. Entrambi i siti vantano origini antichissime e sono legati da una storia comune che porta alle origini della città di Venezia. In particolare, la rilevanza di Altino deriva non soltanto dal conservare tracce che risalgono all’epoca veneta (fine del VII sec. a.C.) e dal costituire ancor oggi la testimonianza di una delle località più importanti dell'alto Adriatico romano, ma anche dal fatto che furono proprio i suoi abitanti, fuggiti dalle incursioni barbariche, a fondare i primi nuclei di Venezia. Nel VII sec. d.C., dopo una fase di graduale declino, Altino venne infatti definitivamente abbandonata dai suoi abitanti i quali, trasferendosi proprio sull’isola di Torcello, crearono così i presupposti per la nascita di quella che sarebbe poi diventata la città di Venezia. La città, che tra il I sec. a.C. e la fine del I sec. d.C. era stata un floridissimo centro commerciale e luogo strategico per i traffici tra il Nord e il Mediterraneo, divenne così per secoli cava di materiale da costruzione per Venezia e per le isole della laguna, senza essere più abitata fino alle bonifiche degli inizi del 900 che resero l’area nuovamente abitabile (oggi il Comune di Quarto D’Altino conta circa 8.000 abitanti). Nonostante i periodi di lento saccheggio, gli scavi finora condotti nell’area urbana hanno rilevato l’esistenza di una cinta muraria, di porte monumentali, di banchine d’ormeggio, di installazioni portuali e magazzini porticati connessi a moli fluviali. Resta invece ancora poco chiara l’ubicazione dei grandi edifici a carattere pubblico e religioso nonché del foro. Sul sito insiste oggi anche il Museo Archeologico Nazionale che raccoglie le due sezioni di raccolte preromane e romane. Anche l’isola di Torcello - il cui toponimo deriva verosimilmente dal termine “ torricellum”, cioè torre di guardia - fu probabilmente sede di villeggiatura della nobiltà già in epoca romana e divenne sempre più tra il V e il VI secolo, il rifugio delle popolazioni che fuggivano da Altino in seguito alle ripetute invasioni barbariche, in particolare e definitivamente, nel 452, dalle inarrestabili falangi di Attila che la rasero al suolo. Così, mentre nelle isole di Rivo Alto (la futura Venezia) vive solo uno sparuto gruppo di pescatori, Torcello aggiunge ben presto i 25.000 abitanti. Il momento di maggior splendore l’isola – che formava, assieme alle vicine Mazzorbo, Burano, Ammiana e Costanziaco, la testa di ponte del commercio veneziano verso il Mar Adriatico, l’ebbe tra i secoli VII e X (dopo essere entrata nell'orbita dell'Esarcato bizantino di Ravenna, nel 639, a seguito dell'ultima invasione dei Longobardi, gli esuli della città di Altino vi avevano trasferito anche la sede episcopale, avviando la costruzione della cattedrale). La ricchezza commerciale era alimentata dalle saline, dalla lavorazione della lana, (di cui Torcello fu il più importante centro del Ducato fino al XIV secolo) e

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dai traffici mercantili sempre più intensi. Nell'XI secolo era stata riedificata la cattedrale, affiancata nel XII sec dalla nuova chiesa di Santa Fosca. Fino a quando il progressivo trasferimento di tutte le principali attività produttive verso Rivo Alto iniziarono a provocare una lenta ma inesorabile decadenza economica e demografica che si inasprì nel XV secolo a causa di un impaludamento della laguna che aveva reso l’isola sempre più insalubre e di continue pestilenze (durissime quelle del Trecento e del Cinquecento). Molti degli edifici andarono così in rovina o furono smantellati per fornire laterizi e materiale da costruzione allo sviluppo edilizio di Venezia. Oggi Torcello, la cui popolazione era rimasta anche nei secoli di declino relativamente numerosa (380 abitanti nel 1869), è abitata da circa una ventina di persone. Tra i monumenti ancora visibili restano la bellissima cattedrale di Santa Maria Assunta, che conserva all'interno un notevole mosaico del Giudizio Universale in stile bizantino, la chiesa di Santa Fosca, raro esempio di chiesa a croce greca, il Palazzo del Consiglio e il Palazzo dell’Archivio sede dal 1870 del Museo provinciale di Torcello, e il Ponte del Diavolo (oggetto di molte leggende anche grazie alle bolle di gas naturale che emergono dalle acque sottostanti), che ancora oggi conserva la caratteristica forma priva di parapetti, come in origine erano tutti i ponti veneziani. Della storia antichissima di Torcello testimoniano le sale del Museo, che ebbe la sua origine nel 1870 per volontà del prefetto di Venezia Luigi Torelli, il quale acquistò il Palazzo del Consiglio per farne il contenitore dei reperti trovati a Torcello, nelle isole vicine e in siti archeologici della vicina terraferma. Materiali che per la natura della provenienza sono eterogenei ma testimoniano egregiamente la storia della laguna, oltre che della stessa Torcello: dalla preistoria al periodo paleocristiano e poi del Medioevo e dell’età moderna. L’Isola è inoltre considerata una della più suggestive della Laguna anche per il contesto naturale in cui è inserita: Torcello viene spesso citata come l’”Isola viola”, dal colore dei carciofi che vi vengono coltivati e dei fiori del cardo e del limonium che nei periodi estivi la ricoprono. Tuttavia, nonostante l’ampio bacino turistico e turistico culturale in cui sono potenzialmente inserite (Tavv. 1-3) e la loro importanza storica e artistica, le due località si trovano in condizioni di marginalità rispetto ai flussi generati dall’area veneziana. Ciò vale sia per Torcello, il cui Museo provinciale conta circa 9.000 ingressi l’anno sia, in misura ancora maggiore, per Altino il cui Museo Archeologico, di proprietà statale e di grandissimo valore storico e archeologico, registra anch’esso un numero esiguo di visitatori come evidenziato dalla Tav. 4. Tav. 1 Arrivi e presenze di turisti italiani e stranieri nelle strutture ricettive, 2008 Italiani Stranieri Italiani Stranieri Totale Var.% 08/00

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Venezia 2.075.577 11.513.807 5.203.761 22.015.069 7.279.338 33.528.876 19,9% 15,7%

Veneto 5.592.190 24.930.656 8.537.687 35.676.417 14.129.877 60.607.073 22,9% 10,5%

Fonte: elaborazione su dati ISTAT

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Tav. 2 Arrivi e presenze nelle strutture ricettive, 2008 CIRCOSCRIZIONE TURISTICA (a) TOTALE ESERCIZI

Arrivi Presenze

Venezia 4.097.535 14.346.289

APT di Venezia - città d'arte 173.583 334.761

APT di Venezia- altri comuni 201.150 403.742

APT di Caorle 1.280.074 10.357.090

APT di Iesolo ed Eraclea 1.266.502 5.941.015

APT di Chioggia 260.494 2.145.979

TOTALE 7.279.338 33.528.876

Fonte: elaborazione su dati ISTAT

Tav. 3 - Numero complessivo di visitatori paganti, non paganti e totali per istituto di antichità e d'arte non statale per provincia e regione, 2006

Visitatori paganti Totale visitatori

N. complessivo di visitatori paganti

Istituti rispondenti

N. complessivo di visitatori

Istituti rispondenti

Totale istituti

Padova 834.729 59 1.076.114 56 60

Treviso 101.090 43 206.546 41 45

Venezia 3.218.579 47 3.453.687 42 48

Veneto 5.979.697 321 7.488.378 291 327

Fonte: ISTAT

Tav. 4 - Visitatori ed Introiti Musei, Monumenti e Aree Archeologiche Statali della Provincia di Venezia, 2009.

Denominazione Istituto Comune Paganti Non paganti Totale Introiti Lordi

(euro)*

Gallerie dell'Accademia Venezia 228.022 105.076 333.098 1.421.945,75

Museo Archeologico di Venezia Venezia 219.522 3.589 223.111 206.327,72

Museo Nazionale di Villa Pisani Stra 72.121 82.557 154.678 452.044,83

Galleria "Giorgio Franchetti" alla Ca' d'Oro Venezia 39.491 31.560 71.051 187.655,00

Museo d'Arte Orientale Venezia 61.644 50 61.694 56.709,07

Basilica Paleocristiana di Concordia Sagittaria

Concordia Sagittaria 0 16.872 16.872 0,00

Museo di Palazzo Grimani Venezia 4.234 4.776 9.010 32.893,00

Museo Archeologico Nazionale di Altino Quarto d'Altino 2.055 5.159 7.214 3.975,00

Museo Archeologico Nazionale Concordiese Portogruaro 1.390 5.036 6.426 2.700,00

Fonte: Sistan MiBAC

I flussi hanno inoltre sperimentato, nel corso degli anni, un trend negativo con un leggero rialzo avvenuto tra 2008 e 2009 (Fig. 1). La scarsa accessibilità e presenza nei circuiti turistico culturali dei due siti rappresenta certamente il primo motivo della loro invisibilità. Ma il secondo e forse più importante motivo di invisibilità riguarda le caratteristiche del loro patrimonio storico culturale: un patrimonio la cui importanza non è immediatamente percepibile e comprensibile a chi le visita sia perché parte di esso non è

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ancora stato “estratto dalla terra”, sia perché è in parte rappresentato da una forte componente immateriale legata alle storie degli uomini e delle popolazioni che l’hanno costruito nei secoli. Fig. 1 - Visitatori e introiti del Museo Archeologico Nazionale di Altino, anni 2000-2009

0

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Paganti Totale

Fonte: elaborazione su dati Sistan MiBAC Obiettivo del progetto è dunque quello di rendere consapevole il visitatore della ricchezza e del valore dei reperti tangibili e immateriali della storia di Altino e Torcello, guidandolo nella riscoperta della loro storia. Le finalità di “Le origini di Venezia. Percorso sul patrimonio archeologico invisibile della Serenissima” si inseriscono in un più ampio processo che mira alla valorizzazione di questi luoghi, interessati negli ultimi anni da una serie di azioni. Altino e Torcello, per la loro importanza storica e per il fascino naturale e paesaggistico, sono state infatti oggetto di un certo interesse sia nell’ambito di un progetto Leader (“Via Annia – A Roman Road along Veneto seaside”, Comune di Quarto d’Altino, GAL Veneto Orientale e CISET) sia per la realizzazione di uno studio di fattibilità per la promozione e la valorizzazione del patrimonio culturale e naturalistico del territorio nella sua integrazione logistica e culturale con la città di Venezia e la sua terraferma1. Recentemente è stata inoltre approvata dalla Giunta provinciale l’adesione al progetto europeo Slowtourism: l’azione pilota prevista nel progetto prevede attività di escursionismo con imbarcazioni di basso impatto alla scoperta dell’ambiente lagunare e delle isole, con particolare attenzione a quelle a più bassa visitazione turistica, e attività di escursionismo a tema archeologico da Altino a Torcello, con visita guidata ai due musei. 3. DESCRIZIONE SINTETICA DEL PROGETTO Fruizione innovativa del patrimonio storico-culturale invisibile di Altino e Torcello che riporta alle origini di VENEZIA. Accedendo ai due siti, effetti visivi, sonori e multisensoriali ricostruiranno specifici avvenimenti introducendo percorsi di “segnaletica smart e interattiva” su arte, storia e vita quotidiana. Informazioni on demand (micro-racconti, interviste, notizie ecc.) scaricabili su smartphone personalizzeranno l’esperienza che sarà riproducibile a casa o a scuola dal sito Internet.

1 Protocollo d’intesa firmato da Fondazione Venezia e il Comune di Quarto d’Altino il 8 giugno 2006.

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4. DESCRIZIONE ANALITICA DEL PROGETTO 4.1 Premessa Il progetto si pone sulla scia dei grandi cambiamenti che stanno interessando la domanda turistica e in particolare le modalità di fruizione della destinazione da parte dei visitatori. A livello generale, negli ultimi anni si è assistito a un profondo mutamento nei comportamenti (e nelle caratteristiche) dei consumatori che, grazie anche ai nuovi strumenti offerti dalla web revolution, si vanno trasformando sempre più in ConsumAttori consapevoli che vogliono essere coinvolti e che spesso sono essi stessi produttori di contenuti e di giudizi su ciò che fruiscono. Anche nel turismo – uno dei pochi settori ad essere già definito dal lato della domanda - si sta assistendo da un lato al rafforzamento della centralità del consumatore e della sua esperienza dall’altro alla nascita, grazie anche a Internet, di nuovi mercati glocal, di nicchia e molto differenziati. Il turismo culturale non fa eccezione a questi nuovi trend e la ricerca crescente di nuove forme di turismo “esperienziale”, “integrato”, “originale” e di alta qualità stanno spingendo a un progressivo ampliamento delle sue già numerose articolazioni. Alcuni analisti suggeriscono addirittura un’evoluzione del tradizionale turismo culturale verso nuove forme di turismo “creativo” caratterizzato dall’ampiezza del focus culturale oggetto dell’einteresse del turista e dalla centralità del fattore esperienziale. Tav. 5 - Tipologie di turismo culturale (G .Richards)

Fonte: TCI, Annuario del Turismo e della Cultura 2008.

Questo mutamento si ravvisa anche dal lato dell’offerta con un suo progressivo ampliamento e differenziazione e con un sempre maggiore utilizzo di strumenti tecnologici che permettono di sviluppare la componente esperienziale della fruizione (musei virtuali, allestimenti scenici e mutimediali, segnaletica interattiva e codici QR, audioguide per smartphone ecc.) Il progetto si prefigge quindi di inserirsi in questo panorama sfruttando la tecnologia su due fronti: creare un supporto alla riscoperta, fruizione e comprensione del patrimonio invisibile oggetto della proposta e, indirettamente, creare un sistema di risonanza per lo stesso attraverso il passaparola digitale (attraverso social media e buzz&viral marketing). Le potenzialità di un progetto di questo tipo sono supportate per esempio dal fatto che il 67% dei turisti e il 77% dei viaggiatori d’affari con connessione Internet mobile ha già utilizzato il proprio smartphone per trovare alberghi e informazioni sulle località turistiche (PhoCusWright). Si prospetta poi che il 2011 sarà l’anno del sorpasso degli smartphone sui telefoni di vecchia generazione (Nielsen).

TIPOLOGIA DI TURISMO FOCUS TEMPORALE

PRINCIPALE FOCUS CULTURALE

PRINCIPALE PRINCIPALE TIPOLOGIA

CONSUMATA

TURISMO DEL PATRIMONIO

Passato Cultura “alta” e folklore Prodotti

TURISMO CULTURALE Passato e presente Cultura “alta” e cultura

popolare Prodotti e processi

TURISMO CREATIVO Passato, presente e futuro Cultura “alta”, popolare e

di massa Esperienze

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Ancora, secondo Google, un terzo dei turisti organizza le proprie vacanze in base a recensioni trovate online su Tripadvisor, Yapta, Travel Muse e Concierge, su blog e social forum e il 33% ha cambiato piano di viaggio sulla base di queste recensioni. 4.2 Descrizione dell’idea progettuale Il progetto si basa da un lato sul concetto di fruizione immersiva del bene dall’altro sull’emersione delle sue componenti intangibili e invisibili attraverso l’uso di nuovi strumenti tecnologici. L’intento è dunque quello di utilizzare le tecnologie non soltanto come strumento di supporto alla fruizione ma come vero e proprio mezzo per rendere visibile la fondamentale componente intangibile intrinseca ad ogni sito di rilevanza artistico-culturale. Come? L’idea progettuale si articola su più livelli.

1. Un primo livello riguarda l’accoglienza del turista/fruitore all’arrivo nei due siti. All’interno dell’area archeologica altinate e all’ingresso del sito di Torcello il visitatore, in un’area che sarà identificabile come inizio del percorso ( nel caso di Torcello in uno spazio facilmente incontrabile e visibile nei pressi dell’attracco principale dei collegamenti con Burano), sarà accolto da effetti di tipo visivo e sonoro (con effetti a 360° che giungono a fornire stimolazioni che sembrano arrivare da varie parti) che giungono abbastanza inaspettate e che fanno immediatamente capire di essere giunti “in un altro luogo” in uno spazio dove si mescola la realtà ed il visibile con l’immaginario, l’invisibile, con un mondo intangibile ricco di contenuti tutti da scoprire e a cui si può partecipare “con tutti i sensi” ed “in tutti i sensi”. Questo primo approccio rievoca schegge di vita quotidiana dei due siti (es. voci di persone in fuga dalla invasioni barbariche per Altino, la voce del patriarca durante la peste a Torcello, accompagnati da eventuali immagini proiettate e/o da luci). Chi arriverà nei due luoghi si troverà dunque subito immerso nella loro storia che riemerge dalle stimolazioni che lo circondano e verrà spinto, quasi inconsciamente, a intraprendere un percorso di scoperta e approfondimento.

2. Parallelamente alla realizzazione di questa prima zona di accoglienza – eventualmente replicabile nel punto centrale del percorso di visita (es. davanti alla Cattedrale di Santa Maria Assunta o presso il Ponte del Diavolo a Torcello e in alcune sale del Museo Archeologico di Altino) - il progetto prevede lo sviluppo di un percorso di “segnaletica interattiva” lungo i siti di Altino e di Torcello. Questo tipo di segnaletica permetterà un duplice livello informativo: quello più tradizionale e descrittivo della storia e delle principali emergenze culturali e artistiche e uno on demand che, attraverso la sua componente tecnologica, permetterà all’utente una personalizzazione dell’esperienza di visita (l’utente si registra attraverso l’invio del proprio numero di cellulare e riceve username e password per ottenere informazioni via WIFI con la rete di informazioni del sito Internet specificamente costruito per il progetto. Tutti i contenuti saranno infatti memorizzati su questi sito che fungerà da “distributore” di informazioni nell’area).

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Fig. 2 – Vista delle aree di Altino e Torcello (Google Maps)

Fig. 3 - Torcello, punti di interesse

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Fig. 4 – Torcello, punti d’accesso e di interesse

3. Infine - per consentire all’utente di conservare una componente “tangibile” dell’esperienza

sonora sperimentata sul luogo - è prevista la realizzazione di una serie di microracconti su fatti storici dei due siti e microinterviste alla popolazione locale scaricabili in più lingue attraverso o codici QR presenti sui pannelli segnaletici o facendo ricorso a tag RFID attivi o passivi per gli utenti che entrano nell’area del sito.

Una volta scaricati i contenuti potranno essere ascoltati in loco (la loro sequenza verrà studiata in questo senso) ma anche conservati sul proprio smartphone per un utilizzo successivo alla visita. Il sistema inoltre registrerà il tragitto effettuato da ciascun utente il quale riceverà un codice per rivedere, una volta ritornati a casa, il proprio percorso ed eventualmente approfondire ulteriormente alcuni contenuti o visitare quanto non si è potuto vistare in loco.

4.3 Target group Il target degli utenti è costituito sia dal bacino turistico di Venezia (italiani e stranieri), sia da escursionisti e visitatori dal territorio circostante, in particolare per quanto riguarda il tema della riscoperta delle origini di Venezia. Il progetto risulta inoltre particolarmente interessante per almeno altre due fasce di utenza. Il primo è rappresentato dalle scuole che, vista l’innovatività della forma di fruizione e il tema storico, possono trovare nei due siti un interessante “strumento didattico”. Il secondo target è quello dei non vedenti. A questo proposito vale la pena ricordare la scarsità di luoghi della cultura italiani pensati ad accogliere questi visitatori.

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4.4 Fasi del progetto: Il progetto si articolerà nelle seguenti fasi: WORK PACKAGE ATTIVITÀ

WP0. Gestione del progetto

• Pianificazione delle attività generali della progettazione operativa

• Pianificazione delle attività di controllo e verifica dell’avanzamento lavori e dei risultati prodotti

WP1. Analisi dell’ambiente

• Ricognizione e mappatura del patrimonio culturale tangibile, intangibile e materiale esistente nell’area in oggetto

• Studio delle principali tappe storiche dello sviluppo dei due siti con particolare riferimento alle origini di Venezia

• Analisi dell’accessibilità

• Analisi delle problematiche chiave relative al contesto sociale e ambientale/naturale

• Identificazione e descrizione di eventuali progetti di valorizzazione già in atto sul territorio

WP2. Progettazione • Individuazione e coinvolgimento dei soggetti sul territorio

• Strutturazione dei “racconti”

• Definizione delle tecnologie utilizzabili

• Storyboard multisensoriale dei”racconti”

• Definizione delle tipologie di contenuti e del loro formato

• Studio Impostazione regia MUVI e connessione tra i diversi elementi

• Impostazione grafica del sito

• Codifiche dati

• Impostazione strutturale e grafica dei cartelli intelligenti

• Studio di posizionamento dei cartelli intelligenti

• Studio di posizionamento hot spot per rete wifi

• Studio di posizionamento e conformazione rete di diffusione suoni

WP3. Messa in opera • Realizzazione tecnica cartelli intelligenti in modo che siano in grado di resistere a intemperie e atti vandalici (vedi analisi contestoWP1)

• Costituzione connettività tra i cartelli e tra cartelli e regia MUVI.

• Installazione in loco o Installazione cartelli intelligenti/ struttura multisensoriale o Installazione hot spot per rete wifi e verifica copertura o Installazione e conformazione rete di diffusione suoni/video ecc

• Realizzazione sito Internet di scambio dell’informazione tra “sito archeologico intelligente” e utente

• Realizzazione software per formato multisensoriali dei “racconti”

• Implementazione software base e di gestione contenuti interrogabili attraverso i codici RFID o QR

• Verifica funzionamento in loco e remota

• Produzione/introduzione contenuti o Organizzazione redazione contenuti o Inserimento contenuti “racconti” in formato multisensoriali o Inserimento contenuti standard e multisensoriali

• Realizzazione rete di aiuto e manutenzione o Formazione del personale o Funzionamento help in loco e on line

• Operatività o Test con visite reali e utilizzo sito internet o Apertura sito internet e percorsi di visita

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WORK PACKAGE

ATTIVITÀ

WP4. Gestione della comunicazione

• Individuazione degli obiettivi e dei target della comunicazione

• Individuazione dei livelli su cui attuare la comunicazione (interna vs esterna, locale vs allargata)

• Individuazione dei mezzi di comunicazione

• Progettazione del piano di comunicazione

• Coordinamento di azioni logistiche e promozionali con il Comune di Venezia, la Provincia, la Regione e i ministeri MiBAC e Turismo

WP5. Valutazione degli esiti

• Verifica dei flussi turistici e scolastici con rilevazioni periodiche

• Avvio di customer satisfaction

• Verifica attrattività dell’iniziativa su aziende e strutture ricettive

4.5 Descrizione delle tecnologie utilizzate Le tecnologie su cui si basa il progetto sono stabili e ben conosciute. La parte più innovativa del progetto, da un punto di vista tecnologico, riguarda infatti non tanto i singoli device o l’applicazione di specifici protocolli di comunicazioni quanto la regia complessiva che permette di connettere i diversi componenti. Considerata la collocazione all’esterno e l’utilizzo da parte di turisti (che possono interagire attraverso i più disparati apparecchi per usufruire dei contenuti proposti), l’impiego di tecnologia standard, stabile, già ben sviluppata e facilmente implementabile è fondamentale. Pur nella diversità tra le tecnologie utilizzate per i “cartelli interattivi” e quelle che verranno applicate nei punti di accoglienza all’inizio dei percorsi, in generale è possibile dire che i dati, le applicazioni, i diversi file troveranno posto su “server virtuali” all’interno di una infrastruttura a nuvola (cloud computing). L’infrastruttura dati verrà collegata ad un server locale che poi la distribuirà a computer dedicati (necessari per garantire velocità di esecuzione) attraverso una connessione intranet wireless o via cavo. Sarà anche strategico definire su quali piattaforme basare il sito Internet e su quale struttura di database troveranno posto i dati e le informazioni. In generale si pensa di utilizzare tecnologia software basata su piattaforme Open Source così come lo stesso database potrebbe avere questa caratteristica. La scelta non è comunque definita a priori e siamo certamente disponibili ad accogliere a livello di WP2 idee e contributi che possano permettere di effettuare la scelta più adeguata. I sistemi multisensoriali di approccio riceveranno i dati necessari dalla “nuvola” scaricandoli poi sul/sui server locali e, in base alla interazione con gli utenti (sensori attivati al passaggio o in base alla temperatura o anche alla presenza di un tag RFID), invieranno i loro contenuti (suoni a 360°, luci, profumi, proiezioni ecc.). I computer locali inseriti nei “cartelli smart ed interattivi” forniranno invece agli smartphone degli utenti, via rete WiFi, prima un sistema di autenticazione (se l’utente non si è già identificato per esempio a casa sul sito internet) e in seguito i contenuti multimediali che “on demand” verranno richiesti dai visitatori (nelle diverse lingue). I codici QD presenti lungo il percorso o presso “postazioni intelligenti” permetteranno di interrogare, attraverso il browser dell’utente, specifiche sezioni del sito Internet contenenti le informazioni su Altino e Torcello.

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La medesima operatività dei codici QD (in modo forse più automatico e senza la necessità di scaricare applicazioni specifiche per la lettura) può essere ottenuta anche attraverso antenne che leggono eventuali tag RFID (contenuti per esempio nei biglietti) posseduti dai visitatori permettendo così contemporaneamente sia l’identificazione del turista (per esempio attraverso il numero del biglietto o il numero di un Tag ricevuto già prima della partenza) sia l’invio di informazioni relative ai luoghi di vista. Gli hot spot wifi che comunicano con i visitatori avranno probabilmente velocità massima di 54 mbs e i contenuti potranno essere scaricati nelle versioni più adatte alle diverse tecnologie e ai diversi smartphone presenti sul mercato che il sistema identificherà automaticamente. Tra “nuvola” e server locali sarà attiva una connessione ADSL veloce mentre la rete che connette i server e i computer locali avrà, sia wireless sia via cavo, la massima velocità consentita. La “nuvola” sarà anche l’elemento di connessione tra i diversi luoghi del percorso e, in particolare, tra Altino e Torcello che sono separati da un tratto di laguna (eventualmente si potrebbe prevedere anche una connessione radio dedicata tra i due siti). Il sito Internet verrà specificamente costruito per essere adatto ai principali browser. Il database e i contenuti, così come le diverse applicazioni, avranno funzioni di aggiornamento e di “popolazione” di tipo multimediale in modo che, i redattori e le redazioni che il progetto prevede, possano inserire con continuità gli aggiornamenti e i nuovi contenuti. Per quanto riguarda la parte multisensoriale particolare attenzione verrà dedicata al suono, vera “magia” che introduce l’utente all’uso del sistema. In questo caso verrà fatto uso di specifiche schede audio, capaci di 16 tracce, in grado di creare effetti acustici a 360 gradi. Il suono sarà generato attraverso un apposito strumento in grado di “masterizzare” il segnale, memorizzandolo poi su SDcard inserite in un player locale programmabile. Attraverso tale player verranno gestiti fino a 16 altoparlanti montati a diverse altezze e in posizione circolare. Al di là della “segnaletica interattiva”, il valore tecnologico del progetto si basa sulla logica che sottende l’interazione di elementi in rete che, a sua volta, si basa su MUVI (MUSEO VIRTUALE), una applicazione in via di sviluppo. La tecnologia MUVI permette di costruire una rete capace di gestire in remoto i diversi oggetti: siamo cioè in grado, applicando tale tecnologia software, di costruire una regia che permetta quanto precedentemente illustrato. Gli utenti possono connettersi con i diversi oggetti presenti sulla rete interagendo direttamente con i contenuti così come i diversi oggetti della rete possono connettersi tra loro e tra gli utenti oltre ad essere a loro volta operabili da remoto. Diventano quindi elementi della rete oltre ai totem e ai pc, le luci, i dispositivi che emettono profumi, le diverse installazioni sonore o grafiche, i singoli hot spot o i lettori di tag RFID. Tutti questi elementi sono in connessione tra loro e una regia remota, che può essere programmata o gestita in tempo reale, attiva i diversi contenuti rendendo possibile l’interazione con gli utenti. L’applicazione MUVI è finalizzata a rivoluzionare il concetto di spazio/luogo espositivo puntando all’interazione con il visitatore attraverso un gioco articolato di suggestioni poliestesiche e sinestesiche. MUVI si propone di raggiungere questo scopo attraverso la progettazione e l’allestimento di uno spazio chiuso o aperto dove il ricorso ai più sofisticati strumenti informatici interattivi applicati alla multimedialità punta ad ottenere un coinvolgimento totale del visitatore, anche sotto il profilo squisitamente emozionale.

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Lo spazio fisico o “logico” che racchiude e delimita l’area d’interazione, in sé neutro/povero e scarsamente caratterizzato (salvo in casi particolari), si offre quale contenitore di tecnologie multimediali interattive avanzate pilotate in sincrono, grazie al controllo di un’unità centrale per la quale si è progettato uno specifico software. Ogni elemento del contenitore è pensato in relazione alla possibilità di fungere da supporto alle realtà virtuali, in primo luogo visive ma anche sotto il profilo acustico (bidimensionali e tridimensionali), oltre che tattili ed olfattive. Questo spazio diventa così luogo primario di illusione, una scatola magica nella quale la percezione delle luci, delle immagini, dei volumi, delle sonorità e persino, come s’è detto, degli odori e degli spessori, è in potenza continuamente cangiabile, a seconda di un programma narrativo, di una messa in discorso che proviene innanzitutto dall’interazione con il visitatore ed i suoi stimoli. I contenuti esposti all’interno dello spazio MUVI, siano essi oggetti concreti (opere d’arte, strumenti ecc.), oppure riferimenti ideali (progetti, testi, luoghi ecc.) possono “esplodere” tutte le loro potenzialità, rivelando quei contenuti latenti il più delle volte non esplicitabili con una semplice informazione descrittiva, ma ai quali sovente si legano gli elementi di maggior pregio ed interesse. In termini narrativi, di suggestione e di potenzialità quanto presente nello spazio che interagisce con MUVI sia esso pavimento, soffitto, pareti, pannelli, colonne saranno percepiti dal visitatore come una realtà sonora policroma ed animata, ove videoproiezioni, animazioni grafiche di immagini e testi, ricostruzioni tridimensionali, spazializzazioni dei suoni e della musica, echi, riverberi, movimenti d’aria e molto altro ancora permetteranno una narrazione il cui divenire è condizionato dalla posizione e dagli spostamenti del visitatore stesso nonché dal suo desiderio di interagire con lo spazio, la vicenda e gli oggetti. Per il visitatore, MUVI si traduce quindi in un’esperienza articolata e gratificante nella quale gli aspetti cognitivi (apprendimento dei contenuti, della loro natura, della loro storia, del loro significato) si fondono con fattori prettamente appartenenti all’universo emotivo (suggestioni, emozioni): nel suo complesso l’impatto con MUVI si fissa stabilmente nella memoria del visitatore rafforzandone il valore ed il significato. Quanto è stato vissuto con MUVI può essere memorizzato e ripercorso a partire dal sito in cui i dati sono contenuti e ripresentati. MUVI permette così l’industrializzazione dei diversi oggetti che possono adattarsi alle più varie situazioni e ai più diversi luoghi. 5. DURATA DEL PROGETTO (TRA 12 E 18 MESI) Il progetto avrà una durata di 18 mesi

ANNO I ANNO II Work Package I II III IV V VI VII VIII IX X XI XII I II III IV V VI

WP0. Gestione del progetto x x x x x x x x x x x x x x x x x x

WP1. Analisi dell’ambiente x x x x x x x

WP2. Progettazione x x x x x x x x x x x x

WP3. Messa in opera x x x x x x x x x x x x

WP4 Gestione della comunicazione x x x x x x x x x x x x

WP5 Valutazione degli esiti x x x x

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6. SINTETICA DESCRIZIONE DEL SOGGETTO CHE REALIZZA IL PROGETTO E DEGLI EVENTUALI PARTNER E DEL RUOLO DA ESSI SVOLTO 6.1 Descrizione del soggetto che realizza il progetto Il soggetto che realizza il progetto è il Consorzio Distretto Veneto dei Beni Culturali che è il soggetto giuridico preposto alla gestione del Metadistretto Veneto dei Beni Culturali - riconosciuto dalla Regione del Veneto in base alle L. R n. 8 del 2003 e n. 5 del 2006 – e che è sorto con il duplice obiettivo di incentivare lo sviluppo dell’intera filiera dei beni culturali (restauro, conservazione e valorizzazione) e di sostenere le aziende. Il Metadistretto si presenta come un unicum all’interno del panorama dei distretti e metadistretti italiani, in quanto unico metadistretto produttivo legato al settore dei beni culturali. Il Metadistretto promuove e coordina progetti a livello nazionale ed internazionale, favorendo la collaborazione fra aziende ed istituzioni, sostenendo attività di ricerca e sperimentazione e incentivando lo scambio di know how fra il mondo scientifico e le imprese. I soci del consorzio Distretto Veneto dei Beni Culturali sono:

• Associazione Costruttori Edili ed Affini della Provincia di Treviso

• Associazione Costruttori Edili ed Affini di Venezia e Provincia

• Confartigianato Provinciale di Venezia - Unione Provinciale Artigiani

• Confartigianato di Vicenza – Associazione Artigiani della Provincia di Vicenza

• Provincia di Venezia

• VEGA Scarl

• VI Holding Srl Il Metadistretto è impegnato nei seguenti settori:

• Analisi e diagnostica

• Beni culturali e Information Communication Technologies

• Diffusione di studi e ricerche sul restauro

• Formazione di alto livello nel campo del restauro

• Illuminotecnica e sonorizzazione ambientale

• Innovazione e trasferimento tecnologico

• Internazionalizzazione delle aziende

• Management e gestione dei beni culturali e ambientali

• Manutenzione e conservazione dei beni culturali e paesaggistici

• Partecipazione a bandi nazionali ed europei

• Restauro beni mobili e immobili

• Ricerca e sperimentazione di “linee guida” e buone pratiche per il restauro

• Valorizzazione del patrimonio paesaggistico e culturale

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Si riportano alcuni soggetti con cui il Metadistretto opera con accordi e collaborazioni:

Direzione per i Beni Culturali e Paesaggistici del Veneto – Ministero Beni Culturali

Accordo per la definizione di linee guida per gli interventi di riqualificazione energetico-ambientale negli edifici storici

ICE (Istituto nazionale per il Commercio Estero)

Incarico. L’ICE ha incaricato il Metadistretto di individuare una serie di attività di ricerca applicate al settore del legno

Provincia di Venezia

Incarico. Proposta per il piano programmatico territoriale e per il trasferimento di conoscenze, lo sviluppo di innovazione di prodotto e processo, nuova progettualità e business per l’ambiente

Associazione Restauratori Russi e Unione Restauratori di San Pietroburgo (RUSSIA)

Accordo per incentivare attività di collaborazione per la salvaguardia del patrimonio culturale russo

Centro di Studi Scientifici sui Beni Culturali – Accademia Cinese delle Scienze (CINA)

Incarico. Il Metadistretto è stato contattato dall’Accademia Cinese delle Scienze per la messa a punto di un testo contenente le nozioni fondamentali per il restauro dei materiali lapidei

Dipartimento Costruzioni, Associazione Costruttori e Società Nazionale per la Tutela dei Monumenti Storici (RUSSIA)

Accordo per lo scambio di competenze nella filiera dei beni culturali

Ministero Turco per il Turismo e la Cultura e Università di Ancara (TURCHIA)

Collaborazione per la realizzazione di attività formative e l’esecuzione di interventi di restauro

CTO – National Tourism Organization of Cyprus (CIPRO)

Collaborazione per la definizione di attività e percorsi per la valorizzazione del patrimonio culturale e artistico cipriota

Il ruolo del Metadistretto, vista la grande esperienza in termini di progettualità e di gestione progettuale (si veda il successivo punto 16), sarà quello di coordinare il progetto, affidare a partner tecnologici che offrano adeguate garanzie di professionalità la fornitura dei materiali e la realizzazione del software, garantire il suo regolare procedere del progetto, verificare la qualità del lavoro svolto e della fornitura dei contenuti. Questi ultimi verranno garantiti nella loro qualità scientifica, oltre che dal Medadistretto, anche dalla Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Veneto – Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dall’Università di Padova che con il Metadistretto hanno siglato delle convenzioni

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6.2 Descrizione dei partner di progetto Sono Partner del Progetto: UPA Unione Artigiani Venezia Il ruolo dell’UPA sarà quello di fornire supporto operativo per la realizzazione delle infrastrutture, dei totem dei cartelli intelligenti. UPA fornirà inoltre il personale tecnico per l’installazione e la messa in opera dei diversi manufatti e la loro realizzazione a regola d’arte garantendo la messa a norma degli stessi. Il personale potrà intervenire anche per eventuali lavori di manutenzione. (http://www.upa.venezia.it/) Cooperativa La Traccia Questa cooperativa sociale di Tipo A fornirà il personale in loco (con adeguata preparazione di base raggiunta attraverso un breve corso di formazione) per assistere i turisti, per verificare il funzionamento delle apparecchiature, per garantire un minimo di sorveglianza e per effettuare minimi interventi di sistemazione. In caso di problemi tecnici non risolvibili a distanza, il personale UPA verrà anche chiamato a svolgere anche piccoli interventi di manutenzione, ovviamente per i problemi di maggiore entità dovrà intervenire la manutenzione vera e propria (http://www.latracciaonlus.com/) Civiltà dell’Acqua La Onlus si occuperà di parte dei contenuti e provvederà alla raccolta di quei “micro racconti” locali che forniranno la base per la comunicazione dei “beni invisibili”: sarà infatti anche attraverso il recupero di queste storie e con la loro trasformazione in racconto multisensoriale che i beni diventeranno visibili. Civiltà dell’Acqua fornirà anche contenuti, attraverso una piccola redazione, per il continuo aggiornamento dei “cartelli intelligenti” e del sito Internet ad essi associato in modo da fornire informazioni sempre attuali (http://www.civiltacqua.org/) L’importanza di queste associazioni e il loro presidio sul territorio (UPA associa più di 12.000 artigiani mentre Civiltà dell’Acqua ha tra i suoi soci molte province venete, università e centri di ricerca) darà ulteriore forza, visibilità e credibilità all’intero progetto. 7. RETE: EVENTUALE COINVOLGIMENTO DI ALTRI ENTI CON INDICAZIONE DEL RUOLO SPECIFICO Oltre ai partner sopra citati, il progetto prevede anche il coinvolgimento dei seguenti soggetti che hanno fornito specifiche lettere di patrocinio inviate tra gli allegati del progetto: Provincia di Venezia La provincia di Venezia è la proprietaria del Museo Provinciale di Torcello e fornisce al Metadistretto dei beni culturali del Veneto la disponibilità del bene che consente di svolgere le attività del progetto che coinvolgono il bene stesso. La Provincia di Venezia metterà a disposizione per la realizzazione del progetto, ove approvato e finanziato da parte della Fondazione Telecom, tutto il patrimonio informativo e documentario relativo al Museo e alle sue collezioni, nonché il supporto tecnico scientifico attraverso il proprio personale, la disponibilità all’utilizzo delle strutture e attrezzature del Museo.

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La Provincia di Venezia svolgerà, inoltre, al momento della disseminazione delle informazioni relativamente al progetto anche un importate ruolo di comunicazione diventando essa stessa veicolo di informazione sul progetto nelle proprie pubblicazioni e nei propri siti Turistici. Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Veneto – Ministero per i Beni e le Attività Culturali La Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Veneto – Ministero per i Beni e le Attività Culturali fornisce un appoggio ampio al progetto. Ciò consente - vista anche la disponibilità della Provincia di Venezia - di avere il permesso da parte del Direttore del Museo di Altino per realizzare la parte del progetto che lì trova sede. La Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Veneto diviene un attore di primaria importanza anche in una fase successiva cioè quella di disseminazione dei risultati del progetto. La sua diretta esperienza e l’appartenenza ad una rete nazionale di musei (statali) permetterà infatti anche ad altre strutture affini al Museo Archeologico di Altino di avvicinarsi agli innovativi strumenti di fruizione proposti dal progetto rendendo il terreno fertile ad una potenziale replica del format in altre sedi. La Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Veneto, seppure non direttamente coinvolta, vista la convenzione in atto con il Metadistretto, fornirà inoltre una garanzia sulla qualità dei contenuti storico-artistici inseriti. Confindustria servizi innovatiti e tecnologici del Veneto Il presidente di Confindustria Servizi innovativi e tecnologici del Veneto ha dato una specifica delega ad un Vicepresidente per monitorare l’utilizzo delle nuove tecnologie nei beni culturali. Lo specifico patrocinio di Confindustria SI Veneto al progetto nasce proprio all’interno di questo particolare incarico. Le tecnologie sviluppate nel progetto potrebbero diventare, secondo Confindustria SI un metodo di diffusione delle informazioni non solo di carattere culturale e fornire meccanismi di comunicazione adottabili anche in altre circostanze, per esempio di tipo fieristico, e più connesse al modo industriale. Anche in questo caso il patrocinio ha valore di appoggio al progetto e garantisce la diffusione delle informazioni relative ad esso in fase di comunicazione. In questo caso la comunicazione può assumere un valore più ampio potendo intercettare mondi percepiti distanti da quello dei beni culturali. La Facoltà di ingegneria dell’Università di Padova La Facoltà di Ingegneria di Padova fornisce il patrocinio al progetto fornendo visibilità alla tecnologia adottata e può fungere, verso l’esterno, dà ulteriore garanzia sulla qualità delle applicazioni.

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8. EVENTUALI INIZIATIVE DI VALORIZZAZIONE DI CULTURA E TRADIZIONI DEL TERRITORIO E DI COINVOLGIMENTO O INTERAZIONE CON LA COMUNITÀ LOCALE CON INDICAZIONE DI STIME NUMERICHE Il principale fattore di coinvolgimento della comunità locale nell’iniziativa di valorizzazione alla base del progetto risiede nella realizzazione dei micro-racconti (WP2). Gli abitanti di Altino e di Torcello saranno infatti chiamati a dare un loro contributo diretto nel progetto prestando la loro memoria storica e civica alla realizzazione di brevissime storie che raccontino la vita quotidiana o aneddoti del passato dei due siti. Questi racconti verranno poi trasformati in contenuti digitali scaricabili durante i percorsi di visita e dal sito Internet. Il coinvolgimento riguarderà in particolare due fasce della popolazione: gli anziani e i bambini, questi ultimi eventualmente anche attraverso le scuole. Per quanto riguarda le stime numeriche si può pensare alla realizzazione dei una ventina/trentina di diversi racconti e, per il coinvolgimento diretto delle scuole, alle due scuole elementari di Quarto d’Altino. In generale il progetto, data la componente di riscoperta di un patrimonio storico locale e viste le modalità di fruizione proposte che ne dovrebbero facilitare la comprensione, rappresenta di per sé un’iniziativa di coinvolgimento della popolazione locale, soprattutto se si pensa al potenziale bacino di scuole dell’area (214 primarie in provincia di Venezia per un totale di oltre 1.800 classi). 9. OBIETTIVI Obiettivo generale Sviluppare nuove forme di tecnologia per promuovere la conoscenza e la valorizzazione di reperti storico-artistici attraverso la diffusione e la gestione di contenuti in formato multisensoriale. Obiettivi specifici

• Creare un progetto pilota per la fruizione innovativa e del patrimonio storico-culturale di Altino e Torcello.

• Attivare una connessione – sia dal lato della domanda (sito) sia dal lato dell’offerta (visitatore) – tra risorse fisiche e intangibili o invisibili che insistono sullo stesso territorio.

• Migliorare la visibilità e l’accessibilità turistica (in termini di fruizione) dei siti di Altino e Torcello.

• Promuovere la conoscenza della storia e la valorizzazione dei reperti storico-artistici relativi alle origini di Venezia.

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10. RISULTATI ATTESI WORK PACKAGE RISULTATI ATTESI

WP0. Gestione del progetto

• Definizione di un piano di lavoro, dei protocolli di comunicazione interna ed esterna e delle responsabilità

• Definizione del sistema di controllo e di verifica delle attività (e definizione dei milestone)

WP1. Analisi dell’ambiente

• Relazione sullo stato del patrimonio culturale dell’area di Altino e Torcello con compendio cartografico

• Costruzione di una tavola cronologica

• Mappa di accessibilità e dei punti di accesso

• Definizione delle principali problematiche sociale e ambientali/naturali potenzialmente ostili alla realizzazione del progetto

• Relazione su progetti di valorizzazione in atto sul territorio

WP2. Progettazione

• Redazione del piano operativo di progetto e delle mappe di posizionamento

• Individuazione dei soggetti locali da coinvolgere per la realizzazione dei racconti

• Individuazione delle modalità di comunicazione del progetto

• Realizzazione dei rendering

WP3. Messa in opera

• Presentazione del piano esecutivo e messa in opera.

• Messa in funzione in loco del sistema operativo

WP4. Gestione della comunicazione

• Redazione e avvio di un piano di comunicazione

• Implementazione di un piano di comunicazione

WP5. Valutazione degli esiti e controllo azioni

• Valorizzazione degli aspetti ad oggi ancora nascosti (archeologici, storici, artistici, antropologici, etc.) sulla nascita di Venezia e in particolar modo su Altino e Torcello

• Implementazione dei flussi turistici e scolastici

• Aumento delle attività di promozione e logistici in coordinamento con il territorio

• Modulazione del sistema adottato su Altino e Torcello, per la promozione di altri siti

11. SISTEMA DI MONITORAGGIO DEL PROGETTO NELLE FASI INTERMEDIE Il Soggetto proponente attribuisce un’importanza cruciale alla qualità del processo e dei prodotti delle attività del progetto in esame. In particolare, nell’ambito di progetti complessi come quello qui presentato, è indispensabile prevedere, durante lo svolgimento delle attività, che, da una parte, che vi sia la possibilità di verificare sistematicamente l’evoluzione del progetto e la sua coerenza con gli obiettivi programmati e che, dall’altra, anche il team dei consulenti sia messo nella condizione, con metodi e strumenti adeguati, di monitorare progressivamente il proprio lavoro per poterlo ottimizzare in termini di efficacia ed efficienza. Il monitoraggio consisterà quindi sia nella produzione di informazioni sull’andamento del progetto (report di avanzamento lavori) sia nella verifica del raggiungimento di “milestone” predefiniti in fase WP0 e il cui raggiungimento verrà accertato attraverso controlli periodici.

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In particolare verranno quindi attivati tre livelli di monitoraggio: 1. Monitoraggio dell’andamento delle singole fasi progettuali (WP). L’efficacia del progetto verrà valutata attraverso lo stato di attuazione delle sue singole fasi in relazione ai costi e ai tempi preventivati. 2. Monitoraggio degli obiettivi/risultati (milestone corrispondenti agli obiettivi). 3. Monitoraggio del processo teso a verificare l’efficace funzionamento delle reti di cooperazione all’interno del progetto e l’effettivo funzionamento della governance di progetto. A tale scopo sarà necessario definire un set di indicatori di performance che saranno la base per l’individuazione delle informazioni che il sistema di monitoraggio deve rilevare e delle modalità per il loro rilevamento.

In caso di aggiudicazione del bando nella fase preliminare sarà elaborato il Piano Qualità della Commessa (PQC), redatto basandoci sugli elementi basati sulle norme UNI EN ISO 9001 e UNI ISO 10005, che sarà strutturato nei seguenti punti:

1. Campo di applicazione e scopo: il campo di applicazione sarà costituito dalla commessa in esame e lo scopo sarà assicurare quanto necessario per:

o rispondere agli standard e allo stato dell’arte del servizio;

o rispondere agli obiettivi specifici;

o individuare e soddisfare anche eventuali esigenze non esplicitate;

o garantire il rispetto dei tempi concordati di esecuzione del servizio;

o garantire il rispetto delle attese in termini di costi e qualità.

2. Sistema qualità adottato: il PQC definirà metodologie operative comuni tra le società in ATI, per definire univocamente compiti e responsabilità tra i vari soggetti. Saranno previsti controlli incrociati sulle attività svolte singolarmente a garanzia della qualità complessiva del servizio offerto.

3. Controllo della progettazione: il PQC indicherà dapprima in dettaglio i dettami normativi cui il progetto dovrà uniformarsi; successivamente, in base alla pianificazione temporale e di risorse, saranno stabilite le procedure e le scansioni temporali con cui le attività saranno assoggettate a controllo di qualità.

4. Controllo dei documenti: il PQC indicherà le modalità con cui dovranno essere redatti e verificati i documenti di progetto.

5. Identificazione e rintracciabilità degli elaborati: il PQC indicherà i criteri con cui saranno codificati, prodotti e archiviati i documenti.

6. Controllo del processo. Il PQC prevedrà un controllo costante del processo a livello di:

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� obiettivi tecnici: attraverso le attività di verifica e di riesame della documentazione prodotta;

� risorse professionali: con la verifica del rispetto degli impegni e delle modalità operative previste;

� tempi: con l’emissione a date prefissate di rapporti di avanzamento circostanziati.

7. Controllo della non conformità. Il PQC definirà le modalità con cui saranno eliminati difetti, errori, discordanze dai requisiti prestabiliti e possibili cause di non soddisfacimento dei referenti. Le azioni che saranno intraprese riguarderanno:

• rilevazione della non conformità;

• registrazione della non conformità;

• analisi della non conformità;

• implementazione di azioni correttive e preventive.

8. Azioni preventive e correttive: il PQC definirà le azioni preventive e correttive da mettere in campo per le più usuali non conformità riscontrabili.

9. Verifiche ispettive: il PQC definirà il calendario delle verifiche ispettive interne finalizzate al controllo dell’applicazione delle prescrizioni dettate.

12. SISTEMA DI VALUTAZIONE DEL PROGETTO ALLA CONCLUSIONE DELLO STESSO Anche il sistema di valutazione del progetto si articolerà su più livelli: il primo sarà relativo alla valutazione dell’effettiva efficienza del sistema delle tecnologie utilizzate, se cioè tutto quello che il progetto si prefissava di realizzare è stato realizzato secondo il disegno dell’intervento, il secondo si baserà sulla valutazione dell’efficacia di ciò che è stato realizzato rispetto agli obiettivi prefissati. La valutazione avrà dunque l’obiettivo di valutare se l’intervento è stato utile, e cioè se ha modificato in senso positivo il problema o soddisfatto il bisogno a partire dal quale è stato elaborato e attuato. Al termine della fase di implementazione del progetto sarà possibile analizzare i risultati conseguiti anche attraverso una valutazione di efficacia ed efficienza. La finalità di questa attività è rilevare:

• efficacia intesa come rapporto tra risultati raggiunti e i risultati attesi (la valutazione sarà centrata principalmente sugli aspetti oggettivi dell'organizzazione, analizzata nei suoi elementi operativi, come per esempio l’articolazione della progettazione esecutiva, la realizzazione degli eventi di comunicazione, il rapporto fra tempi effettivi e tempi programmati).

• Efficienza intesa come rapporto tra risorse impegnate e risultati conseguiti (rapporto fra risultati ottenuti e risultati attesi, ottenibile soprattutto attraverso la valutazione delle “situazioni”, così come esse vengono costruite e vissute a livello personale, e quindi esplorando gli elementi soggettivi, ovvero la percezione del servizio erogato da parte dei singoli).

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In particolare sarà predisposto un Rapporto di Monitoraggio finale in cui saranno sintetizzati:

• l’evoluzione degli indicatori dalla data di avvio del servizio alla sua conclusione

• le principali aree di scostamento/criticità e il loro impatto sulla programmazione originaria 13. SOSTENIBILITÀ FUTURA DEL PROGETTO La sostenibilità futura del progetto comporterà un mix di forme e fonti di finanziamento diverse secondo lo schema proposto:

Per quanto riguarda i finanziamenti pubblici la Provincia di Venezia, Ente che patrocina il presente progetto, ha deciso di investire su Torcello ipotizzando la presenza di un budget dedicato a partire dal 2012. Sempre in relazione ai canali di finanziamento pubblico vale la pena ricordare quanto già citato al punto 2 e cioè la presenza sul territorio di altri progetti volti alla valorizzazione e al miglioramento dell’accessibilità fisica delle aree di Torcello e Altino (progetto Leader “Via Annia – A Roman Road along Veneto seaside” e progetto europeo “Slowtourism”). Sul fronte dei finanziamenti privati - cui appartengono le erogazioni di denaro o il controvalore in beni e servizi con finalità diverse (direttamente o indirettamente economiche, istituzionali, liberali), con o senza ritorno o benefici diretti e indiretti, da parte di soggetti di diritto privato (persone giuridiche e persone fisiche) - sarà necessario attuare una campagna di fund raising con un mix di apporti eterogenei e diversificati (sponsorship, sostegno istituzionale ecc.). La forte connotazione tecnologica del progetto e lo sviluppo di prodotti innovativi unito alla centralità turistica del luogo in cui il progetto verrà implementato, potrebbe facilitare la ricerca di sponsor pubblici e privati, almeno per la parte relativa al sito Internet. Anche l’attività di co-marketing può rappresentare una via percorribile grazie alla presenza, in particolare sull’isola di Torcello, di attività ricettive e di ristorazione anche note a livello internazionale. In generale, mentre le esternalità del progetto da un punto di vista turistico sono più facilmente immaginabili e quindi stimabili va comunque presa in considerazione la presenza di importanti

SOSTENIBILITÀ

MIX FUND RAISING

FIN. PRIVATI

CO –MARKETING

FIN. PUBBLICI

RICAVI COMMERCIALI

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esternalità nella produzione e nel consumo di beni e servizi culturali (basti pensare a effetti di conoscenza/riscoperta da parte della popolazione locale o delle scuole). Questa è infatti è una delle più solide motivazioni chiamate a giustificare il sostegno all’intervento, come ampiamente dimostrato dalla ormai consolidata letteratura di Economia della Cultura (si vedano, per l’Italia, Sacco, Santagata, Valentino, Trimarchi, et al.). 14. REPLICABILITÀ DEL PROGETTO È immediata la possibilità di replicare un progetto di questo tipo in altri luoghi visto che la struttura resta la medesima ed è sufficiente cambiarne i contenuti. Destinazioni simili, in campo aperto o lungo un percorso o, ancora, all’interno di edifici potrebbero infatti essere gestite nello stesso modo: le metodologie illustrate nel presente progetto potrebbero infatti essere utilizzate per moltissime realtà sia in Italia sia all’estero. Come già detto, è la struttura di MUVI a garantire tale possibilità. Emerge infatti da progetto la visione strategica di creare unità autonome capaci di dialogare tra loro e con l’utente. Tali unità sono connesse attraverso “la nuvola” ad un sistema remoto di controllo. I singoli elementi sono scalabili e, collegati tra loro, possono crescere formando strutture sempre più complesse ma funzionanti (comunicando all’interno della rete e tra la rete e gli utenti) tutte con la stessa logica, le medesime primitive e i medesimi comandi che poi diventeranno degli standard di linguaggio. Come si può comprendere siamo di fronte a una infrastruttura capace di elaborare dati e contenuti ed è solo la tipologia dei dati che permette a questo insieme di hardware e software di adattarsi alle varie situazioni. In questo progetto l’infrastruttura è applicata ai beni invisibili e ne fa risaltare l’importanza e la ricchezza, li fa emergere in modo che il pubblico ne approfondisca la conoscenza. Elementi dello stesso genere applicati, per esempio, in un ambiente fieristico potrebbero presentare percorsi interattivi connessi al mondo della moda o a quello delle macchine utensili. Gli stessi elementi connessi in modo diverso, ma identici nella loro struttura di base, in una esposizione museale garantirebbero, invece, la fruizione di contenuti artistici- culturali in modo innovativo e suggestivo. Con questo progetto, oltre a dare visibilità a beni culturali che devono emergere ed essere presentati al grande pubblico, stiamo cercando di creare una tecnologia che garantisca l’industrializzazione delle diverse parti assicurando rapidità di attivazione e prezzi contenuti. Il software sviluppato, applicato ad un hardware ingegnerizzato opportunamente, permetterà l’introduzione di dati e informazioni, anche di tipo radicalmente diverso tra loro, in modo rapido e garantendo velocità di intervento, flessibilità, modularità e massima elasticità d’uso anche a partire da postazioni molto distanti dal luogo fisico in cui si trovano le unità operative.

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15. COMUNICAZIONE DEL PROGETTO Proposta forme di comunicazione collegate al progetto (“da concordarsi successivamente in fase di invio e attuazione con Fondazione Telecom Italia”)

Le azioni di comunicazione potrebbero articolarsi in tre fasi:

1. fase di lancio del progetto: per creare attenzione sul progetto 2. fase “di cantiere”: sia per evidenziare internamente il valore del progetto e ottimizzare le

attività dei team sia per garantire notorietà al progetto valorizzandone all’esterno (presso il pubblico e presso possibili finanziatori) la complessità delle attività e l’elevato contenuto in termini di know how tecnologico. In aggiunta, in questa fase di lavoro ci si occuperà anche di “sfruttare” l’apertura del cantiere, trasformandolo da potenziale minaccia ad opportunità agli occhi della comunità residente dando la ai cittadini la possibilità di comprendere e di partecipare.

3. inaugurazione e gestione della comunicazione istituzionale: per creare ed allargare l’utenza dei due siti (attraverso entro un percorso temporale realistico), per moltiplicare la frequenza delle visite (reali e potenzialmente virtuali), offrendo nuove opportunità di ritorno alle aree oggetto del progetto, per creare e rafforzare l’attrattiva di Altino e Torcello.

L’inaugurazione delle nuove modalità di fruizione dei siti potrebbe accompagnarsi alle seguenti iniziative - complementari o alternative - di comunicazione/promozione: avvio di una campagna pubblicitaria valida a livello locale, nazionale ed internazionale con mezzi tradizionali (press e tv), una campagna di tipo prevalentemente digitale sul modello di quanto fatto, a titolo esemplificativo, da Regione Toscana (web marketing, social media, servizi mobile ecc.), integrazione dei contenuti del sito web istituzionale con informazioni di carattere logistico e culturale. I presupposti per l’implementazione di adeguate strategie di marketing e di comunicazione saranno:

• grande attenzione alla segmentazione dei pubblici cui indirizzare azioni il più possibile mirate e “su misura”;

• coerenza dell’attività di comunicazione promozionale e istituzionale con le strategie di offerta;

• consapevolezza nell’importanza non solo di creare “immagine” ma anche e soprattutto di ottenere e produrre reputazione. Quest’ultimo punto risulta centrale in un’ottica di utilizzo di nuove modalità di comunicazione attraverso strumenti di comunicazione viral e buzz marketing (si veda punto 4.1).

Il piano di comunicazione prevederà poi:

• l’interazione con politiche di comunicazione e promozione della destinazione Venezia;

• l’utilizzo dei canali di comunicazione dei sostenitori del progetto (Mibac. Confindustria SI, Università di Padova, Provincia di Venezia);

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• il ricorso a operazioni di SEO (Search Engine Optimization) per sostenere la presenza del sito che illustra il progetto sui motori di ricerca;

• installazione di webcam interattive che mostrano il sito e divengono su Internet ulteriori punti di riferimento e di richiamo;

• l’eventuale impiego, almeno in una fase di lancio dell’iniziativa, di un piccolo social media team.

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16 .PRECEDENTI ESPERIENZE Si riportano di seguito alcuni dei principali progetti realizzati dal Metadistretto Veneto dei Beni Culturali:

ESPERIENZE INTERNAZIONALI

Programma di promozione delle Produzioni Venete per il settore secondario

Partner: CRACA (Centro Regionale di Assistenza per la Cooperazione Artigiana), Confartigianato di Vicenza e 6 aziende venete

Internazionalizzazione delle Imprese Artigiane (RUSSIA)

Realizzazione di una missione a San Pietroburgo (Russia) dal 19 al 22 novembre 2009, durante la quale si sono svolti incontri b2b fra i rappresentati delle aziende venete e alcune imprese russe

Affiancamento alle imprese per la partecipazione a bandi europei

Il Metadistretto ha cooperato con alcune imprese, supportandole per la partecipazione a bandi internazionali riguardanti il restauro e la conservazione delle opere e dei monumenti

Partner: esperti italiani e ciprioti Partecipazione al bando di gara per l’Illuminazione pubblica dell’area delle mura veneziane a Nicosia (CIPRO)

Il Metadistretto ha coordinato il gruppo di esperti selezionati. Il progetto è risultato il migliore in fase tecnica

Partner: Centro di Studi Scientifici sui Beni Culturali-Accademia Cinese delle Scienze, CNR Icis di Padova ed esperti del settore

Restoration of Stone Materials. Technical and Methodological Synthesis

Il Metadistretto è stato contattato dal Centro di Studi Scientifici sui Beni Culturali-Accademia Cinese delle Scienze, per la messa a punto di un testo contenente le nozioni fondamentali per la realizzazione di un corretto intervento di restauro sui materiali lapidei Restoration of Stone Materials. Technical and Methodological Synthesis

Partner: CNR Icis, Università degli Studi di Padova e alcune aziende Attività di studio per il restauro e la conservazione dell’esercito di terracotta (CINA)

Il Metadistretto ha permesso ad alcune aziende di effettuare un’analisi sullo stato di conservazione dell’esercito di terracotta (dinastia Han)

Partner: aziende venete e cinesi Attività di collaborazione fra imprese italiane e cinesi

Il Metadistretto ha favorito il contato fra realtà cinesi ed aziende del Metadistretto, legate al settore della produzione, diagnostica e restauro dei beni culturali

Bando di assegnazione delle risorse per i patti di sviluppo distrettuali e metadistrettuali Realizzazione di una struttura promozionale

permanente a San Pietroburgo (RUSSIA) Creazione di una struttura per la promozione all’estero e il sostegno alle aziende

Project IRPP/SAAH

Partner: Consiglio d’Europa Guideline on the experiences and competences in the fields of restoration, conservation and valorisation of the architectural and archaeological heritages

Il progetto ha portato alla realizzazione di un documento contenente una mappatura delle competenze e delle attività delle aziende e delle istituzioni venete, legate al settore dei beni culturali

Partner: VEGA Parco Scientifico e Tecnologico di Venezia, Veneto Innovazione e Consorzio Venezia Ricerche

Palladio Scholarship. Le imprese venete e il restauro dei manufatti lapidei dello Stato di Vittoria (AUSTRALIA)

Presentazione dei risultati di uno studio preliminare sul degrado e la conservazione dei monumenti storici in Australia

Partner: VEGA Parco Scientifico e Tecnologico di Venezia e Istituto di Studi Contemporanei di Tirana (Albania)

VEG.AL Riqualificazione eco-compatibile delle infrastrutture produttive del territorio transfrontaliero a sostegno dello sviluppo economico integrato tra Veneto e Albania

Progetto riguardante la riconversione delle aree industriali albanesi

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Partner: Università di Toru (Polonia) alcune aziende

Scambio di competenze nel campo del restauro con l’Università di Torun (POLONIA)

Partecipazione, con alcune aziende, alla fiera del Restauro di Torun (Polonia) e collaborazione all’organizzazione del convegno interrnazionale

Partner: ALA Assoarchitetti, Università di Restauro e Conservazione di Torun (Polonia) e VEGA Parco Scientifico e Tecnologico di Venezia Restauro e Conservazione degli edifici storici

in Italia e Polonia Seminario realizzato per favorire lo scambio e l’aggiornamento sulle tecniche di restauro impiegate nei due paesi

Bando Interreg Italia-Slovenia

Partner: Camera di Commercio di Venezia, VEGA Parco Scientifico e Tecnologico di Venezia e Università della Primorska di Capodistria MemArt - Memorie d’Arte. I musei nell’area

veneziana e lungo la costa slovena Il progetto è sfociato nella stesura del volume trilingue dal titolo MemArt - Memorie d’Arte. I musei nell’area veneziana e lungo la costa slovena

Bando Interreg Italia-Slovenia

Partner: Camera di Commercio di Venezia, Rest’arte Alvisopoli, Università Primorska di Capodistria, Università IUAV di Venezia e VEGA Parco Scientifico e Tecnologico di Venezia e Venezia

Itinerari del Sacro. Il crocevia adriatico tra Venezia e il litorale sloveno

Il progetto ha portato alla realizzazione del volume Itinerari del sacro. Il crocevia adriatico tra Venezia e il litorale sloveno

ESPERIENZE A LIVELLO NAZIONALE

Partner: Agemont Spa (Agenzia per lo Sviluppo Economico della Montagna) NANOCOAT - Nuovi materiali e rivestimenti

nanostrutturati: azioni di trasferimento tecnologico

Realizzazione di 2 studi di prefattibilità tecnica ed economica, relativi ai trattamenti per migliorare la resistenza del legno, presenti sul mercato

Bando di assegnazione delle risorse per le aggregazioni di filiera o di settore

Partner: Metadistretto Veneto della Bioedilizia e Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Veneto

ATTESS - Linee Guida per la valutazione della sostenibilità ambientale degli interventi su edifici storici

Definizione di linee guida per gli interventi di riqualificazione energetico-ambientale negli edifici storici

Partner: Veneziaopportunità, Confartigianato di Venezia (UPA), Confartigianato del Veneto Orientale e CRACA (Centro Regionale di Assistenza per la Cooperazione Artigiana)

Formazione e informazione nell’ambito dell’assistenza creditizia “Prima di entrare in banca”

Ideazione di un manuale sul rapporto tra imprese e istituti bancari, per supportare le aziende e comprendere le dinamiche del sistema creditizio

Partner: Consorzio Formazione Logistica Intermodale (CFLI) e Autorità Portuale di Venezia

Assistenza nel campo della conservazione, gestione e valorizzazione del patrimonio storico e artistico del Porto di Venezia

L’attività ha riguardato l’inventariazione del patrimonio storico-artistico (beni mobili e immobili) e archivistico-librario, presente nell’area portuale di Venezia, per la successiva progettazione di attività conservative e di valorizzazione

Bando di assegnazione delle risorse per i patti di sviluppo distrettuali e metadistrettuali

Partner: Università degli Studi di Padova MAP.RI.SIS. – Costruzione e gestione di mappe dinamiche di rischio sismico e altre calamità naturali dei Beni Architettonici del Veneto

Il progetto ha riguardato la realizzazione di “mappe del rischio”, contenti delle indicazioni sui possibili danni al patrimoni culturale, in caso di calamità naturali

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