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Cantos Gregorianos

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PRESENTAZIONE

I canti eucaristici di questa raccolta spaziano attraverso un ambito assai vasto di

tempo, ma hanno tutti in comune l’impegno di cantare la fede nella presenza euca-

ristica del Verbo incarnato. La maggior parte dei brani appartiene alla liturgia della

solennità del Corpo e Sangue del Signore, altri sono tratti da situazioni liturgiche

diverse. La presente pubblicazione si propone all’attenzione dei cantori liturgici e

dei pastori quale piccolo repertorio per animare con il canto tradizionale le celebra-

zioni liturgiche e i momenti oranti che hanno quale centro l’Eucaristia.

Se di fatto alcuni brani sono solistici e di difficile esecuzione - si pensi al respon-

sorio graduale Oculi omnium - nella prospettiva pastorale attenta al coinvolgimento

musicale dell’assemblea si inserisce in modo ottimale il transitorio (canto di comu-

nione) milanese Te laudamus. È un pezzo cantato un tempo in tutto il territorio litur-

gico ambrosiano; esso risale ai primi secoli e riflette una musicalità arcaica propria

dell’area mediterranea. Popolare in tutta la cristianità nonostante una certa difficol-

tà tecnica - si pensi all’estensione notevole dell’ambito musicale - è la sequenza

Lauda Sion. Il testo di questa ampia e profonda meditazione eucaristica risale pro-

babilmente allo stesso S. Tommaso d’Aquino; la musica ricalca un modello diffuso

in area parigina, una precedente sequenza in onore della Croce (Laudes Crucis attol-

lamus). Sempre a S. Tommaso si fa volentieri risalire il testo dell’inno Pange lingua

gloriosi Corporis mysterium le cui strofe conclusive costituiscono il ben noto Tantum

ergo sacramentum.

Il carattere teologico della festa del Corpo e del Sangue del Signore e la centralità

del mistero eucaristico nella vita cristiana suggeriscono il carattere meditativo che

pervade anche gli altri brani. La preoccupazione del cantore è quella di dar voce al

CORPUS DOMINICanti eucaristici

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senso d’adorazione e di gratitudine che pervade la Chiesa tutta per il dono

dell’Eucaristia, cibo spirituale anticipato nel sostentamento del popolo eletto, come

canta Israele nei salmi 80 (81), 77 (78), 103 (104), dell’introito Cibavit, dell’offer-

torio Portas cæli e dell’antifona alla comunione De fructu.

Attraverso l’esperienza eucaristica il credente viene introdotto in una ecomonia di

salvezza che si svolge nel mondo e nella vita quotidiana sottraendo tuttavia la per-

sona e la comunità intera alla frammentarietà precaria della storia umana.

L’Eucaristia è l’incontro tra la Chiesa e Colui che l’assimila a sé grazie al dono tota-

le della propria vita elargita per il nutrimento di quanti si trovano ancora in cammi-

no verso la pienezza del Regno.

Nel cuore di tutti e di ciascuno le melodie gregoriane creano uno spazio di ascolto

attento e disponibile alla parola di Cristo che gli apostoli Giovanni e Paolo hanno

trasmesso alla Chiesa. È lei, la sposa del Verbo incarnato, che ancora oggi comuni-

ca il testamento dell’amore nella Lectio Sancti Evangelii (Gv 6,55-58) e nelle anti-

fone alla comunione Qui manducat (Gv 6,57) e Hoc corpus (1Cor 11,24-25)

Giacomo Baroffio

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CANTORI GREGORIANI. Sono un gruppo vocale a voci maschili che si dedica in modo esclu-sivo allo studio e alla diffusione del canto gregoriano. Costituito interamente da specialisti, l’en-semble fonda la propria proposta esecutiva sull’indagine semiologica, ossia sullo studio delleantiche fonti manoscritte risalenti ai secoli X-XI. La proposta interpretativa del gruppo intende por-re in evidenza, attraverso gli strumenti propri della semiologia, la forza espressiva del canto gre-goriano, ossia la corretta ripresentazione musicale dell’antica tradizione esegetica dei sacri testi.Fondatore e direttore del gruppo è Fulvio Rampi, dottore in canto gregoriano alla scuola di LuigiAgustoni, docente di Prepolifonia al Conservatorio di Torino e M° di Cappella della Cattedrale diCremona.L’attività dei Cantori Gregoriani è molto intensa. Essi vantano numerosissime presenze in Italiae all’estero (Spagna, Portogallo, Svizzera, Austria, Germania, Polonia, Belgio, Slovenia, Libano,Brasile) per conto di importanti associazioni musicali e culturali. Dal 1995 al 1998 il coro haeffettuato quattro tournées in Giappone, dove ha tenuto concerti nelle principali città (Tokyo,Kyoto, Osaka, Hiroshima, Kumamoto, Nagano, Yokohama). Nel 1996 ha partecipato, comeunico complesso di canto gregoriano, al Festival di musica ortodossa con un concerto nella SalaGrande del Conservatorio Ciaikovski di Mosca (Russia). Nel 2002 il gruppo è stato invitato atenere due concerti nell’ambito del prestigioso Festival dei due mondi di Spoleto e nel 2003 hapreso parte al Festival monteverdiano di Cremona e al Ravenna Festival con una esecuzionenella Basilica di S. Vitale.Vasta è anche la produzione discografica per conto di importanti case discografiche italiane edestere (Rusty Records, PDU-EMI, JVC Giappone, Paoline, Sarx Records, ARCANA-WDR). Il coroha inoltre effettuato registrazioni per la Radio svizzera Suisse Romande, per la Radio tedescaWDR, per la televisione austriaca ORF e per la televisione giapponese NHK.A testimonianza dell’attenzione e della partecipazione attiva alla vivace fase storica del recupe-ro del canto gregoriano l’associazione ha dato vita nel 1993 alla rivista specialistica “Note gre-g o r i a n e ” .Negli ultimi anni i Cantori Gregoriani hanno affiancato all’attività artistica e di ricerca la promo-zione di iniziative autogestite a carattere didattico. Dal 1996 viene organizzato, nel periodo esti-vo, il Corso di canto gregoriano “Il suono della Parola”, al quale sono intervenuti prestigiosi rela-tori quali il Card. Carlo M. Martini, Mons. Gianfranco Ravasi, il Priore della Comunità monasti-ca di Bose Enzo Bianchi. Il corso è frequentato da musicisti, animatori liturgici, direttori di coroe cantori provenienti da ogni parte d’Italia.

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CORPUS DOMINICanti eucaristici

1. TE LAUDAMUS, DOMINE - Hymnus

2. CIBAVIT EOS - Introitus (Ps 80,17.2.3)

(Versetti: Emmanuele Brambilla)

3. KYRIE XII - Pater cuncta

4. OCULI OMNIUM - Graduale (Ps 144,15.16)

(Versetto: Giorgio Merli)

5. LAUDA SION - Sequentia

6. CARO MEA - Lectio Sancti Evangelii (Io 6,55-58)

7. PORTAS CÆLI - Offertorium (Ps 77,23.24.25.1)

(Versetto: Roberto Spremulli)

8. SANCTUS XII

9. DE FRUCTU - Communio (Ps 103,13.14.15.1.3)

(Versetti: Enrico De Capitani)

10. ANGELORUM ESCA - Antiphona (Ps 77,24.25; Ps 83,1.2.3)

(Versetti: Angelo Corno - Alessandro Riganti)

11. HOC CORPUS - Communio (1Cor 11,24.25; Ps 42,1.3)

12. PANGE LINGUA - Hymnus

13. QUI MANDUCAT - Communio (Io 6,57; Ps 33,9)

14. QUAM MAGNA - Responsorium

(Versetto: Roberto Spremulli)

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15. PANEM DE CÆLO - Communio (Sap 16,20; Ps 77,24.29)

(Versetti: Angelo Corno)

16. VERBUM SUPERNUM - Hymnus

FONTI

GRADUALE TRIPLEX, Solesmes 1979: 2,3,4,5,8,9,11,12,13,15

OFFERTORIALE TRIPLEX, Solesmes 1985: 7

LIBER HYMNARIUS, Solesmes 1983: 16

GRADUALE SIMPLEX, Ed. Vaticana 1975: 10

LIBER VESPERALIS iuxta ritum Sanctæ Ecclesiæ Mediolanensis, 1939: 1

Codici

C cod. S. Gallo, Stiftsbibl. 359, sec. X, Cantatorium (Paléographie Musicale II/2 e

Monumenta Palæographica Gregoriana III, Münsterschwarzach 1987)

E cod. Einsiedeln, Stiftsbibl. 121, Graduale sec. X (Pal. Mus. I/4)

L cod. Laon, Bibl. Municipale 239, Graduale sec. X (Pal. Mus. I/10)

Ch cod. Chartres, Bibl. Municipale 47, Graduale sec. X (Pal. Mus. I/11), originale distrutto

Bv 33 cod. Benevento, Bibl. Cap. 33, Graduale sec. X-XI (Pal. Mus. I/20 e Monumenta

Palæographica Gregoriana I, Münsterschwarzach 1986)

Bv 34 cod. Benevento, Bibl. Cap. 34, Graduale-Trop. sec. XI-XII (Pal. Mus. I/15)

Albi cod. Paris, Bibl. Nat. lat. 776, Graduale-Trop. di Albi (edizione privata a cura di G. Joppich

per i corsi di canto gregoriano di Essen e di Cremona)

St. Yrieix cod. Paris, Bibl. Nat. lat. 903, Graduale-Trop. di St. Yrieix (Pal. Mus. I/13)

Graz cod. Graz, Universitätsbibl. 807, Graduale di Klosterneuburg sec. XII (Pal. Mus. I/19)

Mtp cod. Montpellier, Bibl. de la Faculté de Médecin H. 159, Graduale (Pal. Mus. I/8)

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1. TE LAUDAMUS, DOMINE - Hymnus

Te laudamus, Domine, omnipotens

Qui sedes super cherubim et seraphim,

Quem benedicunt angeli, archangeli,

Et laudant prophetæ et apostoli.

Te laudamus, Domine, orando,

Qui venisti peccata solvendo.

Te deprecamur magnum Redemptorem,

Quem Pater misit ovium pastorem.

Tu es Christus Dominus Salvator,

Qui de Maria Virgine es natus.

Hunc sacrosanctum calicem sumentes,

Ab omni culpam libera nos semper.

2. CIBAVIT EOS - Introitus (Ps 80,17.2.3)

Cibavit eos ex adipe frumenti, alleluia:

et de petra, melle saturavit eos,

alleluia, alleluia, alleluia.

Exsultate Deo adiutori nostro:

iubilate Deo Iacob.

Sumite psalmum et date timpanum,

psalterium iucundum cum cithara.

3. KYRIE XII - Pater cuncta

Kyrie eleison. Kyrie eleison.

Christe eleison. Christe eleison.

Kyrie eleison. Kyrie eleison.

Ti lodiamo, Signore onnipotente,

che siedi sopra i cherubini e i serafini.

Ti benedicono gli angeli e gli arcangeli,

ti lodano i profeti con gli apostoli.

Noi ti lodiamo, o Cristo, a te prostrati,

che venisti a redimere i peccati.

Noi ti invochiamo, o grande Redentore,

che il Padre ci mandò come pastore.

Tu sei il Cristo Signore, il Messia,

che nacque dalla Vergine Maria.

Dal tuo prezioso sangue inebriati,

fa’ che siamo da ogni colpa liberati.

Li nutrì con fior di frumento, alleluia,

li saziò con miele di roccia,

alleluia, alleluia, alleluia.

Esultate in Dio, nostra forza,

acclamate al Dio di Giacobbe.

Intonate il canto e suonate il timpano,

la cetra melodiosa con l’arpa.

Signore pietà. Signore pietà.

Cristo pietà. Cristo pietà.

Signore pietà. Signore pietà.

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4. OCULI OMNIUM - Graduale (Ps 144,15.16)

Oculi omnium in te sperant, Domine:

et tu das illis escam in tempore opportuno.

Aperis tu manum tuam:

et imples omne animal benedictione.

5. LAUDA SION - Sequentia

Lauda Sion Salvatorem,

Lauda ducem et pastorem,

In hymnis et canticis.

Quantum potes, tantum aude:

Quia maior omni laude,

Nec laudare sufficis.

Laudis thema specialis,

Panis vivus et vitalis

Hodie proponitur.

Quem in sacræ mensa cenæ,

Turbæ fratrum duodenæ

Datum non ambigitur.

Sit laus plena, sit sonora,

Sit iucunda, sit decora

Mentis iubilatio.

Dies enim solemnis agitur,

In qua mensæ prima recolitur

Huius institutio.

In hac mensa novi Regis,

Novum Pascha novæ legis,

Phase vetus terminat.

Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa, o Signore .

e tu provvedi loro il cibo a suo tempo.

Tu apri la tua mano

e sazi la fame di ogni vivente.

Sion, loda il Salvatore,

la tua guida, il tuo pastore,

con inni e cantici.

Impegna tutto il tuo fervore:

Egli supera ogni lode,

non vi è canto che sia degno.

Pane vivo, che dà vita:

questo è il tema del tuo canto,

oggetto della lode.

Veramente fu donato

agli Apostoli riuniti

in fraterna e sacra cena.

Lode piena e risonante,

gioia nobile e serena

sgorghi oggi dallo spirito.

Questa è la festa solenne

nella quale celebriamo

la prima sacra cena.

È il banchetto del nuovo Re,

nuova Pasqua, nuova Legge;

e l’antico è giunto al termine.

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Vetustatem novitas,

Umbram fugat veritas,

Noctem lux eliminat.

Quod in cena Christus gessit,

Faciendum hoc expressit

In sui memoriam.

Docti sacris institutis,

Panem, vinum in salutis

Consecramus hostiam.

Dogma datur christianis,

Quod in carnem transit panis,

Et vinum in sanguinem.

Quod non capis, quod non vides,

Animosa firmat fides,

Præter rerum ordinem.

Sub diversis speciebus,

Signis tantum, et non rebus,

Latent res eximiæ.

Caro cibus, sanguis potus:

Manet tamen Christus totus,

Sub utraque specie.

A sumente non concisus,

Non confractus, non divisus:

Integer accipitur.

Sumit unus, sumunt mille:

Quantum isti, tantum ille:

Nec sumptus consumitur.

Sumunt boni, sumunt mali:

Sorte tamen inequali,

Vitæ vel interitus.

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Mors est malis, vita bonis:

Vide paris sumptionis

Quam sit dispar exitus.

Fracto demum sacramento,

Ne vacilles, sed memento

Tantum esse sub fragmento,

Quantum toto tegitur.

Nulla rei fit scissura:

Signi tantum fit fractura:

Qua nec status, nec statura

Signati minuitur.

Ecce panis angelorum,

Factus cibus viatorum:

Vere panis filiorum,

Non mittendus canibus.

In figuris præsignatur,

Cum Isaac immolatur,

Agnus Paschæ deputatur,

Datur manna patribus.

Bone pastor, panis vere,

Iesu, nostri miserere:

Tu nos pasce, nos tuere,

Tu nos bona fac videre

In terra viventium.

Tu qui cuncta scis et vales,

Qui nos pascis hic mortales:

Tuos ibi commensales,

Coheredes et sodales

Fac sanctorum civium.

Cede al nuovo il rito antico,

la realtà disperde l’ombra:

luce, non più tenebra.

Cristo lascia in sua memoria

ciò che ha fatto nella cena:

noi lo rinnoviamo.

Obbedienti al suo comando,

consacriamo il pane e il vino,

ostia di salvezza.

È certezza per noi cristiani:

si trasforma il pane in carne,

si fa sangue il vino.

Tu non vedi, non comprendi,

ma la fede ti conferma,

oltre la natura.

È un segno ciò che appare:

nasconde nel mistero

realtà sublimi.

Mangi carne, bevi sangue,

ma rimane Cristo intero

in ciascuna specie.

Chi ne mangia non lo spezza,

né separa, né divide:

intatto lo riceve.

Siano uno, siano mille,

ugualmente lo ricevono:

mai è consumato.

Lo assumono i buoni e gli empi;

ma diversa ne è la sorte:

vita o morte provoca.

Vita ai buoni, morte agli empi:

nella stessa comunione

ben diverso è l’esito.

Quando spezzi il sacramento,

non temere, ma ricorda:

Cristo è tanto in ogni parte,

quanto nell’intero.

È diviso solo il segno,

non si tocca la sostanza;

nulla è diminuito

della sua persona.

Ecco il pane degli angeli,

pane dei pellegrini,

vero pane dei figli:

non deve essere gettato.

Con i simboli è annunziato,

in Isacco dato a morte,

nell’agnello della Pasqua,

nella manna data ai padri.

Buon Pastore, vero pane,

o Gesù, pietà di noi:

nutrici e difendici,

portaci ai beni eterni

nella terra dei viventi.

Tu che tutto sai e puoi,

che ci nutri sulla terra,

conduci i tuoi fratelli

alla tavola del cielo

nella gioia dei tuoi santi.

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Santo, santo, santo è il Signore, Dio dell’universo.

I cieli e la terra sono pieni della tua gloria.

Osanna nell’alto dei cieli.

Benedetto colui che viene nel nome del Signore.

Osanna nell’alto dei cieli.

9. DE FRUCTU - Communio (Ps 103,13.14.15.1.3)

De fructu operum tuorum, Domine, satiabitur terræ:

ut educas panem de terra, et vinum lætificet cor hominis:

ut exhilaret faciem in oleo, et panis cor hominis confirmet.

Benedic anima mea Domino:

Domine, Deus meus, magnificatus es vehementer.

Sit gloria Domini in sæculum:

lætabitur Dominus in operibus suis.

Con il frutto delle tue opere, Signore, sazi la terra:

perché l’uomo tragga alimento dalla terra e il vino allieti il suo cuore;

perché l’olio faccia brillare il suo volto e il pane sostenga il suo vigore.

Benedici il Signore, anima mia:

Signore, mio Dio, quanto sei grande!

La gloria del Signore sia per sempre;

gioisca il Signore delle sue opere.

10. ANGELORUM ESCA - Antiphona (Ps 77,24.25; Ps 83,1.2.3)

Angelorum esca nutrivisti populum tuum,

et panem de cælo præstitisti eis, allleuia.

Quam dilecta tabernacula tua, Domine virtutum.

Concupiscit et deficit anima mea in atria Domini.

Cor meum et caro mea

exsultaverunt in Deum vivum.

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6. CARO MEA - Lectio Sancti Evangelii (Io 6,55-58)

In illo tempore dixit Iesus turbis Iudæorum:

Caro mea vere est cibus, et sanguis meus vere est potus. Qui manducat meam carnem et

bibit meum sanguinem, in me manet et ego in illo.

Sicut misit me vivens Pater, et ego vivo propter Patrem, et qui manducat me, et ipse vivet

propter me. Hic est panis, qui de cælo descendit. Non sicut manducaverunt patres vestri

manna et mortui sunt. Qui manducat hunc panem, vivet in æternum.

In quel tempo, Gesù disse alle folle dei Giudei:

La mia carne è vero cibo, e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve

il mio sangue dimora in me ed io in lui.

Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me, ed io vivo per il Padre, così anche colui

che mangia di me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo.

Non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà

in eterno.

7. PORTAS CÆLI - Offertorium (Ps 77,23.24.25.1)

Portas cæli aperuit Dominus: et pluit illis manna, ut ederent:

panem cæli dedit illis: panem angelorum manducavit homo, alleluia.

Attendite, popule meus, in legem meam:

inclinate aurem vestram in verba oris mei.

Il Signore aprì le porte del cielo: fece piovere su di essi la manna per cibo;

diede loro il pane del cielo: l’uomo mangiò il pane degli angeli, alleluia.

Popolo mio, porgi l’orecchio al mio insegnamento,

ascolta le parole della mia bocca.

8. SANCTUS XII

Sanctus, Sancus, Sanctus Dominus Deus Sabaoth.

Plæni sunt cæli et terra gloria tua.

Hosanna in excelsis.

Benedictus qui venit in nomine Domini.

Hosanna in excelsis.

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Nobis datus, nobis natus

Ex intacta Virgine,

Et in mundo conversatus,

Sparso verbi semine,

Sui moras incolatus

Miro clausit ordine.

In supremæ nocte cenæ

Recumbens cum fratribus,

Observata lege plene

Cibis in legalibus,

Cibum turbæ duodenæ

Se dat suis manibus.

Verbum caro panem verum

Verbo carnem efficit:

Fitque sanguis Christi merum,

Et, si sensus deficit,

Ad firmandum cor sincerum

Sola fides sufficit.

Tantum ergo sacramentum

Veneremur cernui,

Et antiquum documentum

Novo cedat ritui;

Præstet fides supplementum

Sensuum defectui.

Genitori Genitoque

Laus et iubilatio,

Salus, honor, virtus quoque

Sit et benedictio;

Procedenti ab utroque

Compar sit laudatio.

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Con il cibo degli angeli hai nutrito il tuo popolo,

hai dato loro il pane del cielo, alleluia.

Quanto sono amabili le tue dimore, Signore degli eserciti.

L’anima mia languisce e brama gli atri del Signore.

Il mio cuore e la mia carne

esultano nel Dio vivente.

11. HOC CORPUS - Communio (1Cor 11,24.25; Ps 42,1.3)

Hoc corpus, quod pro vobis tradetur:

hic calix novi testamenti est in meo sanguine, dicit Dominus:

Hoc facite, quotiescumque sumitis, in meam commemorationem.

Iudica me Deus, et discerne causam meam de gente non sancta:

ab homine iniquo et doloso eripe me.

Emitte lucem tuam et veritatem tuam:

ipsa me deduxerunt, et adduxerunt in montem sanctum tuum.

Questo è ll corpo, che è dato per voi;

questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, dice il Signore:

fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me.

Fammi giustizia, o Dio, e difendi la mia causa contro gente spietata;

liberami dall’uomo iniquo e fallace.

Manda la tua verità e la tua luce,

siano esse a guidarmi e mi portino al tuo santo monte.

12. PANGE LINGUA - Hymnus

Pange, lingua, gloriosi

Corporis mysterium,

Sanguinisque pretiosi

Quem in mundi pretium,

Fructus ventris generosi,

Rex effudit gentium.

A noi dato, per noi nato

da intatta Vergine,

dopo aver vissuto nel mondo

e aver sparso il seme della parola

concluse la sua vita

con uno straordinario comando.

Nella notte dell’ultima cena,

seduto a mensa con i fratelli,

osservata in tutto la legge

mangiando cibi prescritti,

dà se stesso con le sue mani,

come cibo ai dodici.

La Parola fatta carne trasforma in carne

il semplice pane con la sua parola,

e diviene sangue di Cristo il vino schietto,

e, se non basta la percezione dei sensi,

la sola fede è sufficiente

a rendere saldo un cuore retto.

Un così grande sacramento,

dunque, inchinati adoriamo,

e l’antica alleanza

ceda il passo al nuovo rito;

la fede venga in aiuto

all’insufficienza dei sensi.

Al Padre e al Figlio

lode e canto di gioia,

omaggio, onore, potenza

e benedizione;

allo Spirito Santo procedente da entrambi,

uguale lode.

Canta, o lingua,

il mistero del corpo glorioso

e del sangue prezioso

che il Re delle genti,

generato da fecondo seno,

donò a riscatto del mondo.

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16. VERBUM SUPERNUM - Hymnus

Verbum supernum prodiens,

Nec Patris linquens dexteram,

Ad opus suum exiens

Venit ad vitæ vesperam.

In mortem a discipulo

Suis tradendus æmulis,

Prius in vitæ ferculo

Se tradidit discipulis.

Quibus sub bina specie

Carnem dedit et sanguinem,

Ut duplicis substantiæ

Totum cibaret hominem.

Se nascens dedit socium,

Convescens in edulium,

Se moriens in pretium,

Se regnans dat in præmium.

O salutaris hostia,

Quæ cæli pandis ostium,

Bella premunt hostilia:

Da robur, fer auxilium.

Uni trinoque Domino

Sit sempiterna gloria,

Qui vitam sine termino

Nobis donet in patria.

Amen.

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13. QUI MANDUCAT - Communio (Io 6,57; Ps 33,9)

Qui manducat carnem meam, et bibit sanguinem meum,

in me manet, et ego in eo, dicit Dominus.

Gustate et videte quoniam suavis est Dominus:

beatus vir qui sperat in eo.

Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue,

rimane in me ed io in lui, dice il Signore.

Gustate e vedete quanto è buono il Signore:

beato l’uomo che in lui si rifugia.

14. QUAM MAGNA - Responsorium

Quam magna multitudo dulcedinis tuæ, Domine,

quam abscondisti timentibus te.

Perfecisti eis qui sperant in te,

in conspectu filiorum hominum.

Quanto è grande e incommensurabile, o Signore, la tua dolcezza,

che hai nascosto a coloro che ti temono.

Quest’opera hai compiuto per coloro che sperano in te,

davanti a tutti gli uomini.

15. PANEM DE CÆLO - Communio (Sap 16,20; Ps7 7,24.29)

Panem de cælo dedisti nobis, Domine,

habentem omne delectamentum,

et omnem saporem suavitatis.

Et pluit illis manna ad manducandum,

et panem cæli dedit eis.

Manducaverunt et saturati sunt nimis:

et desiderium eorum attulit eis.

Ci hai dato, Signore, un pane dal cielo,

che porta in sé ogni letizia

e ogni gusto di soavità.

Fece piovere su di essi la manna per cibo

e diede loro il pane del cielo.

Mangiarono e furono ben sazi:

li soddisfece nel loro desiderio.

Il Verbo altissimo,

pur rimanendo nell’eterna gloria del Padre,

venne tra noi per compiere l’opera sua

e giunse alla sera della sua vita.

Nell’ora in cui da un apostolo

veniva consegnato all’odio dei nemici,

prima della morte

si consegnò ai discepoli.

Ad essi, sotto le due specie

del pane e del vino,

diede il suo corpo e il suo sangue

per nutrire tutti gli uomini.

Nascendo divise con noi la sorte,

sedendo a mensa si fece alimento,

divenne riscatto con la sua morte,

come premio si darà nel regno glorioso.

O vittima santa, che doni salvezza

e ci dischiudi la porta del cielo,

tra le lotte e le insidie del mondo

donaci il tuo vigore.

Gloria eterna si canti all’unico Dio

e alla beata Trinità,

che ci conceda nella patria celeste

la vita senza fine.

Amen.