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http://news.pmiservizi.it/ Giovani e web, poca attenzione per la privacy giovedì, 13 dicembre, 2012 Che rapporto hanno i giovani con il web e i social network? Secondo un’indagine svolta su 700 ragazzi in Europa, dei quali oltre 400 italiani, internet è utilizzatissimo tanto per studiare che per comunicare ma c’è poca consapevolezza circa i rischi che si corrono in rete. Lo studio ‘Stop the violence‘ è stato svolto nell’ambito di Povel , acronimo di “Prevention of violence trought education to legality” (Prevenzione alla violenza attraverso l’educazione alla legalità), progetto internazionale finanziato dalla Commissione Europea e finalizzato alla prevenzione di comportamenti a rischio che possono indurre i ragazzi tra i 16 e i 17 anni all’assunzione di droghe o ad azioni di bullismo e cyber violenza. Oltre ad analizzare il rapporto dei giovani con le figure che dovrebbero rappresentare per loro un riferimento (genitori, educatori e adulti in genere) lo studio ha voluto comprendere più a fondo il rapporto dei ragazzi con il web e con i concetti di sicurezza e privacy online . La maggior parte dei giovani intervistati (81,7%) ha un profilo sui social network in cui pubblica pensieri (59%), foto e video (56,5%). Molti giovani si avvalgono inoltre delle chat oltre che per comunicare con i propri amici anche per conoscere nuove persone (47%). Se a questi dati aggiungiamo l’abitudine dei giovanissimi di registrare spesso foto e video con il mobile è evidente come sia semplice condividere immagini o informazioni in rete che potrebbero invadere la privacy di amici e conoscenti oltre che mettere a rischio la propria. Il web e in generale le nuovo tecnologie offrono enormi vantaggi ma vanno utilizzati con grande consapevolezza, gestendo al meglio le impostazioni della privacy che permettono di “difendere” i propri dati da sconosciuti e malintenzionati. Secondo l’indagine il 33,5% dei giovani ancora non ricorre alle impostazioni personalizzate sulla privacy e 115 ragazzi hanno raccontato di aver avuto un’esperienza negativa online avendo subito violenza psicologica o invasioni dei propri dati personali.

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Giovani e web, poca attenzione per la privacy giovedì, 13 dicembre, 2012

Che rapporto hanno i giovani con il web e i social network? Secondo un’indagine svolta su 700 ragazzi in Europa, dei quali oltre 400 italiani, internet è utilizzatissimo tanto per studiare che per comunicare ma c’è poca consapevolezza circa i rischi che si corrono in rete.

Lo studio ‘Stop the violence‘ è stato svolto nell’ambito di Povel, acronimo di “Prevention of violence trought education to legality” (Prevenzione alla violenza attraverso l’educazione alla legalità), progetto internazionale finanziato dalla Commissione Europea e finalizzato alla prevenzione di comportamenti a rischio che possono indurre i ragazzi tra i 16 e i 17 anni all’assunzione di droghe o ad azioni di bullismo e cyber violenza.

Oltre ad analizzare il rapporto dei giovani con le figure che dovrebbero rappresentare per loro un riferimento (genitori, educatori e adulti in genere) lo studio ha voluto comprendere più a fondo il rapporto dei ragazzi con il web e con i concetti di sicurezza e privacy online. La maggior parte dei giovani intervistati (81,7%) ha un profilo sui social network in cui pubblica pensieri (59%), foto e video (56,5%). Molti giovani si avvalgono inoltre delle chat oltre che per comunicare con i propri amici anche per conoscere nuove persone (47%). Se a questi dati aggiungiamo l’abitudine dei giovanissimi di registrare spesso foto e video con il mobile è evidente come sia semplice condividere immagini o informazioni in rete che potrebbero invadere la privacy di amici e conoscenti oltre che mettere a rischio la propria.

Il web e in generale le nuovo tecnologie offrono enormi vantaggi ma vanno utilizzati con grande consapevolezza, gestendo al meglio le impostazioni della privacy che permettono di “difendere” i propri dati da sconosciuti e malintenzionati. Secondo l’indagine il 33,5% dei giovani ancora non ricorre alle impostazioni personalizzate sulla privacy e 115 ragazzi hanno raccontato di aver avuto un’esperienza negativa online avendo subito violenza psicologica o invasioni dei propri dati personali.