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IL SETTIMANALE de il Quotidiano Immobiliare 164 15 ottobre 2016 SIGEST RESIDENZIALE IN RIPRESA A MILANO NPL DA PROBLEMA A OPPORTUNITÀ I MILLENIALS CERCANO CASA L’EVENTO DI SIDIEF E BANCA D’ITALIA SULLE NUOVE ESIGENZE ABITATIVE

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IL SETTIMANALEde il Quotidiano Immobiliare

16415 ottobre 2016

SIGESTRESIDENZIALE

IN RIPRESAA MILANO

NPLDA PROBLEMA A OPPORTUNITà

I MIllenIals cercano casal’evento di sidief e banca d’italia sulle nuove esigenze abitative

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ilQI2S

ARTIcOLI

c’era una volta la casaPAgINA 10

sommario

SOMMARIO

npl dalle parole ai fattiPAgINA 17

gri italy: ricomincio da trePAgINA 24

milano apripista del residenzialein ripresa

PAgINA 29

RUBRIchE

editoriale

report

qitv

deals

simone micheli: ospitalitàfuori dall’ordinario

PAgINA 33

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I Principals Italiani presenti al Mapicincontrano i Players Internazionali

per creare nuove opportunitàdi networking

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ilQI4S

l’Italia è la casaSiamo alla fine (forse) di una crisi ma non siamo an-cora all’inizio in una nuova fase per il ciclo immobi-liare. In questa terra di nessuno, che è inevitabilmen-te ogni fase di passaggio, gli operatori immobiliari si stanno interrogando sul loro futuro. Diciamo che non sono i soli. C’è tutta la società che aspetta di sapere cosa sarà di lei e, in questa attesa, i giovani sono i più impazienti di trovare una collocazione affettiva, lavorativa, abitativa. Il ruolo dell’industria immobiliare è prioritario nel tracciare questa strada ma ha bisogno di due attori: il legislatore e l’imprenditore. Il primo deve spianare la strada da tutti quegli ostacoli soprattutto di na-tura fiscale che appesantiscono e zavorrano l’inve-stimento immobiliare, specie residenziale, il secondo deve dare libero sfogo alla sua vena di intraprendere, sapendo che vi sono leggi certe e ritorni sicuri al suo lavoro.Tutto il mercato immobiliare e l’indotto che, come sappiamo, è un moltiplicatore massimo da questa azione di spinta ne trarrebbero vantaggi enormi in termini di lavoro, ricerca, messa in sicurezza, abbelli-mento ed efficientamento del patrimonio immobilia-re nazionale.Ne uscirebbe un’Italia più bella, più sicura, più vivibile, più patrimonializzata, più moderna. L’Italia che tutti volgiamo e che, al momento, non sappiamo come far nascere.Se la politica ha a cuore il destino del Paese ha solo una cosa da fare: mettere mano con pochi provvedi-menti al tema della fiscalità sulla locazione residen-ziale e poi aspettare che i frutti germoglino. Reste-rebbe solo da stupirsi del risultato eccellente.

EDITORIALE

Guglielmo Pellicciolifondatore ed editorialista de

il Quotidiano Immobiliare

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DEALS 6S ilQI

Vai alla TABELLA DEALS 2016Scarica la TABELLA DEALS COMPLETA in excel

DesenZano Del GarDa 60 milioni

Tramite COIMA SGR, un investitore internazionale (che secondo indiscrezioni sarebbe KKR) avrebbe acquistato da Garda SGR il centro commerciale Le Vele a Desenzano del Garda, in provincia di Brescia, per circa 60 milioni di euro.

trezzo sull’adda20,3 milioni

BNP Paribas REIM SGR p.A., per conto del Fondo Immobiliare Dinamico, ha ceduto a un importante investitore istituzionale internazionale l’immobile a uso logistico di Trezzo sull’Adda. L’operazione è stata conclusa a un prezzo di 20,3 mln di euro.

deals

torino22 milioni

IPI, tramite un veicolo societario del quale è unico socio, ha acquistato Palazzo Novecento, conosciuto anche come Palazzo Gualino a Torino, con un chiaro programma di valorizzazione per un intervento complessivo di circa 22 milioni di euro.

milano16 milioni

La Fondazione della cassa di Risparmio di Lucca ha acquisito l’immobile Ceresio 7, adiacente al quartiere Porta Nuova di Milano. L’asset, rilevato per 16 milioni di euro tramite il Fondo Core II di COIMA SGR, ha una superficie di 4 mila mq.

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REPORT 8S ilQI

Fonte: Nomisma e Fimaa-Confcommercio

L’analisi condotta nel 2016 da Nomisma e FIMAA sul mercato immobiliare delle lo-calità turistiche italiane ha registrato un lieve miglioramento, seppure in un quadro di perdurante fragilità. Malgrado il raffreddamento degli ultimi mesi, il tasso di crescita delle transazioni è risultato consistente sia per i mercati marittimi (+6,8%) che per quelli montani (+9%). 15 regioni su 20 hanno registrato una diminuzione annuale dei prezzi tra il -2% e il -3%, in linea con la media nazionale (-2,3%). Santa Margherita Ligure si conferma in cima alla classifica per quanto riguarda i prezzi massimi di compravendita di appartamenti top o nuovi, seguita da Forte dei Marmi e Capri. Il dato medio dei ca-noni di locazione richiesti in giugno, luglio e agosto segna un +0,2% annuo. Il mercato residenziale nelle località turistiche è movimentato principalmente dagli acquisti per utilizzo diretto (65%), da investimenti (19%) o da un misto delle due tipologie (16%). La domanda di case per vacanza proviene prevalentemente da italiani (85% per l’acquisto e 70% per la locazione). L’analisi conferma che l’instabilità degli ultimi anni ha penaliz-zato l’impiego immobiliare che, rispetto al passato, ha perso la connotazione di bene rifugio che aveva conservato anche nei periodi di maggiore tensione.

report a cura DInoMIsMa

Prezzi medi delle abitazioni turistiche in italia nel 2016 (€/mq)

casa, vendite in riPresanelle località turistiche

Mercato mosso da acquisti per utilizzo diretto, investimento o misto

canone medio settimanale di un’abitazione turistica in italia nel 2016 (€)

abitazioni top nuove abitazioni centrali usate abitazioni periferiche usate

località lacuali 3.416 2.159 1.419

località marine 2.990 2.152 1.595

località montane 3.225 2.308 1.591

giugno luglio agosto

località lacuali 565 695 840

località marine 355 515 675

località montane 370 520 665

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ilQI10Sc’era una volta la casa

c’erauna voltala casaIl difficile rapporto tra i giovanie l’abitare in un’Italia fermasu modelli superati

di Guglielmo Pelliccioli

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Mario Breglia

carola giuseppetti

ilQI11S

Come una favola, solo che non c’è il lieto fine. È questa la storia della casa vista dai giovani: un sogno, una chime-ra, una realtà sfumata e lontana. Se il 62 per cento della popolazione tra i 18 e i 34 anni vive ancora con i genitori, ci sarà bene una ragione: si chiama casa, o meglio, l’impossibilità di  avere una casa propria. È un fenomeno che tende a crescere anche negli altri Paesi europei, anche se in misura molto minore (la media europea è largamente infe-riore al 50 per cento). Perché i giovani non ce la fan-no ad avere una casa in Italia.Su questo tema hanno cercato di dare una rispo-sta Mario Breglia e Carola Giuseppetti, ai vertici di SIDIEF, la società controllata interamente da Banca d’Italia per gestire il patrimonio immobiliare resi-denziale dell’istituto. In un riuscitissimo convegno a Roma a cui hanno partecipato operatori dell’immobi-liare, uomini delle istituzioni, ricercatori del Censis e di Nomisma, fiscalisti e studiosi dei fenomeni sociali, è emersa la drammaticità del tema casa declinato per i giovani. Da un lato la criticità nella ricerca di un

c’era una volta la casa

persona

persona

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sidief

società

Banca d’italia

società

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lavoro e di un reddito fisso, dall’altro i costi esorbi-tanti degli immobili sono una specie di cerniera che chiude inesorabilmente ogni speranza giovanile di trovare un alloggio indipendente. In questo senso, il convegno ha dato delle risposte inequivocabili, lan-ciando anche un segnale forte di disagio che merita tutta l’attenzione possibile da parte dello Stato, ma anche degli operatori privati. Vanno trovate nuove formule di disponibilità di case, studiata una fiscalità diversa, favorite le forme di affitto, riutilizzato il pa-trimonio residenziale libero, ripensato l’utilizzo di lo-cali eccedenti i bisogni degli occupanti (il tipico caso dei genitori anziani con una casa troppo grande). Come giustamente ha affermato Mario Breglia, “ in Italia non c’è prodotto immobiliare”, chiarendo subito dopo “per i giovani”. In una fase storica caratterizza-ta da una crescita del numero degli anziani e da una ridotta percentuale di presenza di giovani, la tenden-za demografica non si invertirà certo nei prossimi anni, anzi tenderà sempre più ad accentuarsi. Tanto è vero, come ha spiegato lugi Cannari, ricercatore  di Banca d’Italia, che nel 2065 il numero di giovani tra i 18 e i 34 anni sarà quasi pari a quello degli ultraot-tantacinquenni.

c’era una volta la casa

luigi cannari

persona

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assoiMMoBiliare

società

ilQI13S

La questione giovanile è al centro del nostro futu-ro e la sfida che ci attende deve interessare tutte le componenti della società. Evidentemente il mercato immobiliare diventa centrale sotto questo punto di vista e gli operatori privati e pubblici devono farsene carico. Un primo messaggio è arrivato dal presidente di Assoimmobiliare, aldo Mazzocco, che ha imposto nell’agenda futura il tema del residenziale come pri-oritario e quello della locazioni come unico corollario.Si va verso una società più fluida, dove i paradigmi consolidati della tradizione vengono meno; gli stes-si giovani ne sono la testimonianza più diretta, con una nuova visione della società. La mobilità diven-ta un fattore essenziale e quindi anche la casa non può più assumere quel valore patrimoniale caro a tutte le generazioni precedenti. Per loro la casa è un bene di consumo, da utilizzare in maniera flessibile,

c’era una volta la casa

aldo Mazzocco

persona

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ilQI14S

possibilmente senza legami vincolanti di proprietà. Ecco allora l’importanza di creare anche in Italia un mercato degli affitti con importanti società che de-tengono patrimoni significativi di alloggi da offrire in locazione. L’esempio di altri Paesi come Germania, Francia, Regno Unito è lì da vedere e da copiare con tutte le economie di scala virtuose che esso genera. Pensate solo ai risparmi nella gestione su larga scala degli immobili, alla flessibilità di proposte, alla garan-zia di interventi puntuali di manutenzione ed efficien-tamento energetico.Perché allora non si creano anche in Italia le condi-zioni per avere un solido mercato degli affitti?Fondamentalmente l’ostacolo è rappresentato da una eccessiva fiscalità che rende non convenienti le attività di locazione, a cui si aggiunge l’eccessiva lunghezza nel far liberare gli alloggi in caso di moro-sità dei conduttori. Ma due barriere possono ferma-re il mondo? Noi diciamo di no e sarebbe opportuno che tutti si adoperino perché venga fatta pressione sul Governo e sulle forze politiche affinché si affronti una volta per tutte questo tema, prima che diventia-mo non un Paese per vecchi ma un Paese ospizio.

c’era una volta la casa

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ilQI15S

QITVservizio

e InTerVIsTeservizioverso la casa taxi

c’era una volta la casa

carola giuseppettisidief

luigi cannaribanca d’italia

faBrizio di lazzaroluiss guido carli

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Media Partner

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Il mercato dei crediti deteriorati può essere un’op-portunità concreta per operatori e investitori del real estate? A questa domanda hanno cercato di dare una risposta i relatori intervenuti al Seminario ‘Non Per-forming Loans’ organizzato da il Quotidiano Immo-biliare, che si è tenuto presso lo studio legale Nctm a Milano, il 13 ottobre. Il numeroso pubblico ha potuto così prendere visione dei piani da mettere in pratica per potere entrare in questo mondo che può, oggi più che mai, diventare una possibilità di recupero immo-biliare.

Certo, non è un mercato facile e il successo è tutt’altro che scontato, come ha chiaramente detto Mario Breglia, Presidente Scenari immobiliari, che ha aperto il panel delle relazioni. “È da metà degli anni Novanta che si parla degli NPL come una pos-sibile opportunità per il mercato immobiliare, ma a oggi non ci sono stati investitori sulle sofferenze, né nazionali né internazionali”, ha esordito Breglia, che

ilQI17Snpl Dalle parole ai fatti

Come trasformarequesto problema

in opportunità

di Elena Curnis

npldalle parole

ai fatti

MarIo breGlIa

Persona

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ha riportato anche dati relativi al settore. “In Italia abbiamo 200 mld di euro di sofferenze e di queste 150 mld dipendono dalla crisi, quindi si sono create negli ultimi 10 anni. Il 40% del totale hanno garanzia ipotecaria mentre le altre sono crediti chirografari. Oggi - continua Breglia - ci sono delle nuove norme che possono dare un’accelerazione al mercato, ma io non credo che questo possa avere grossi numeri perché le banche non sono disposte a fare molti tagli alle proprie sofferenze”.

Breglia si dimostra scettico anche sul sistema delle aste, al contrario di Carlo Vernuccio, CEO italfondia-rio RE e Consigliere di Giunta assoimmobiliare: “Le aste sono una grande opportunità e come risultato della riforma giudiziaria sulle procedure esecutive, nel 2016, il numero totale delle aste aggiudicate ha raggiunto il 22%, rispetto al 14% del 2015 e al 37% del 2007, il picco massimo di mercato”. Anche il prezzo ha beneficiato della nuova normativa: “Nel 2013 si attestava al 51% della CTU, nel 2014 e nei primi tre trimestri del 2015 si è registrato un calo di circa il 5%, calo che si è consolidato nel 2016”. Vernuccio, inol-tre, ha sottolineato come per la prima volta dall’inizio della crisi l’esposizione lorda degli NPL è diminuita dell’1,5% nella prima metà del 2016.

ilQI18Snpl Dalle parole ai fatti

Bankitalia nel bollettino economico ha evidenziato come la maggior parte degli NPL sia in buone condizioni. Il flusso di nuovi crediti deteriorati è sceso sui livelli osservati all’inizio della crisi globale e l’incidenza dello stock di esposizioni deteriorate ha iniziato a ridursi alla fine dello scorso anno.

carlo VernuccIo

Persona

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La prospettiva di un operatore internazionale sull’at-titudine bancaria alla gestione in proprio degli NPL è stata illustrata da Fabio Sangiovanni, Partner Re-solute asset Management. Un investitore di Priva-te Equity che acquista un portafoglio NPL, secondo Sangiovanni, deve investire in determinate attività (come l’analisi e la segmentazione del portafoglio, la realizzazione dei singoli business plan, l’acquisi-zione del consenso del debitore, il riposizionamento dell’immobile), con l’obiettivo finale di massimizzare il recupero del credito, con un prezzo, che dati i valo-ri attuali, soddisfi gli obiettivi di ritorno. “La soluzio-ne del problema italiano degli NPL passa anche per la gestione diretta attiva”, afferma Sangiovanni, che elenca anche i limiti del sistema bancario italiano ri-spetto al tema degli NPL.

Italia che presenta delle limitazioni anche a livello istituzionale e legale, nonostante negli ultimi mesi si sia fatto qualcosa per cercare di smuovere la si-tuazione, come dichiara nel corso della sua relazione Matteo Gallanti, Socio Nctm. Dopo aver illustrato le criticità connesse ai portafogli NPL, l’avvocato in-dividua gli interventi strategici da attuare su questi portafogli, che sono la cessione dei crediti tramite la cartolarizzazione, il pooling per servicing o cessione, l’outsourcing della gestione del portafoglio, i servizi di gestione tramite istituzione e mobilizzo di REOCO. Per ciascuna di queste operazioni sono stati analiz-zati vantaggi e svantaggi, sottolineando come speso “L’investitore straniero si trovi in difficoltà nell’indivi-duare un partner, in Italia, in grado di gestire al me-glio il portafoglio”.

ilQI19Snpl Dalle parole ai fatti

fabIo sanGIoVannI

Persona

MaTTeo GallanTI

Persona

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Diego Bortot, Debt advisory Services Managing Di-rector REaG Duff & Phelps, ha spostato l’attenzione sulla valutazione e la gestione dei crediti deteriorati ipotecari. La valutazione di una posizione NPL secu-red “È il risultato di un procedimento complesso, poi-ché presuppone lo svolgimento di una Due diligence legale e creditizia, di una Due diligence immobiliare e una valutazione dell’asset a garanzia del credito, necessarie per la realizzazione di un business plan”. Il business plan è l’insieme di tutte le attività finaliz-zate all’elaborazione di un piano previsionale in re-lazione allo stato e al grado dell’attività recuperato-ria, sulla potenziale recuperabilità del credito e deve identificare questi parametri di riferimento: la tempi-stica di soluzione, il valore della garanzie immobiliari, il quantum recuperabile, i flussi di cassa, il relativo valore attualizzato dei crediti. Bortot, portando un po’ di ottimismo in sala, ha voluto precisare come si debbano iniziare a ”vedere gli NPL come opportunità e non come problema”.

concetto condiviso da Stefano Scopigli, ammini-stratore Delegato Yard Credit & asset Manegement. “È fondamentale - afferma - cambiare il tipo d’ap-proccio agli NPL: non incagli, debitore come nemico e rischio, ma prodotto immobiliare, debitore come interlocutore e opportunità”. Scopigli, come fatto in precedenza da altri relatori, sottolinea come sia ne-cessario dare alla banca strumenti decisionali su come trattare gli NPL, partendo da una pianificazio-ne preventiva delle linee di credito con potenziale de-fault, per evitare il passaggio a sofferenza e arrivare a una gestione virtuosa.

ilQI20Snpl Dalle parole ai fatti

DIeGo borToT

Persona

sTefano scoPIGlI

Persona

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Le gestione dei crediti in sofferenza può essere at-tuata attraverso diversi strumenti, uno di questi po-trebbe essere il fondo immobiliare. “Abbiamo iniziato nel 2012 con il primo fondo dedicato a questa attivi-tà, quando la situazione era già abbastanza critica”, ha dichiarato Paolo Berlanda, amministratore De-legato Polis Fondi SGR. ‘Asset Bancari’ è un Fon-do immobiliare di tipo chiuso riservato a investitori qualificati a raccolta e ad apporto; gli investitori sono primari istituti di credito italiani. L’obiettivo del Fondo è investire in immobili non strumentali, acquisire im-mobili provenienti da aste e/o procedure fallimentari posti a garanzia di posizioni creditorie delle stesse banche, impiegare una quota dell’attivo del Fondo per acquistare crediti non performing assistiti da ga-ranzia ipotecaria. “I fondi - afferma Berlanda - pos-sono essere una soluzione alla questione degli NPL ma non ‘la’ soluzione. Non è un prodotto su cui si possono costruire strumenti finanziari semplici”.

Per Riccardo Serrini, DG Prelios e aD Prelios Credit Servicing, la GACS (Garanzia sulla cartolarizzazione di sofferenze) è lo strumento migliore per cedere i Non Performing Loans. “Mi aspettavo che ci fosse la fila di banche ad approfittare della GACS ma così non è stato. Quindi è lecito chiedersi se il problema sia solo da attribuire all’assenza di norme adegua-te o se, invece, non sia colpa del management che non sfrutta gli strumenti messi a disposizione. Il De-creto, che prevede il rilascio di una garanzia statale finalizzata ad agevolare lo smobilizzo dei crediti in sofferenza dai bilanci delle banche italiane, è stato utilizzato dalla Banca di Bari in un’operazione pilota.

ilQI21Snpl Dalle parole ai fatti

Paolo berlanDa

Persona

rIccarDo serrInI

Persona

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Ad andrea Calzavacca, analyst loan Portfolio ad-visory CBRE italia, il compito di analizzare gli ultimi 12 mesi che hanno caratterizzato i crediti deteriorati, che secondo le previsioni dello scorso anno avrebbe-ro dovuto avere un boom nel 2016. “Tutti gli operatori aspettavano la bad bank e quando è stato varato il decreto della GACS c’è stato uno smarrimento tra gli addetti ai lavori, soprattutto tra gli investitori esteri. Nei primi tre trimestri del 2016 sono state effettuate, in Italia, operazioni per 8,5 mld di euro, mentre le pre-visioni per l’intero anno riportavano potenziali offerte per 15-16 mld euro, con picchi di 30 mld. Ora, sem-bra che la fine del 2016 e tutto il 2017 possano avere una buona pipeline”, dichiara Calzavacca. La monta-gna delle sofferenze deve essere vista come un vero e proprio prodotto immobiliare, che va valorizzato asset per asset. “La buona segmentazione del por-tafoglio - conclude Calzavacca - è considerata uno dei punti di partenza necessari al fine di creare una cartolarizzazione di successo”.

serVIZIoNon Performing Loans

InTerVIsTaPietro Locatelli

ilQI22Snpl Dalle parole ai fatti

servizio e intervista

anDrea calZaVacca

Persona

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anDreacalZaVacca

CBREItalia

ilQI23S 23S

relazioni integrali

npl Dalle parole ai fatti ilQI

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ilQI24S

Il Global Real Estate Institute torna per la terza volta in Italia, ancora a Milano, per l’organizzazione dell’e-vento che riunisce i più importanti investitori inter-nazionali per discutere, in sessioni riservate, dei temi più interessanti del mercato, insieme ai player italiani che vogliono entrare in stretto contatto con loro. Una due giorni molto informale, sul modello anglosasso-ne, che secondo lo stile del GRI punta al networking di più alto livello e all’interazione tra top manager del real estate internazionale. Che l’Italia sia da qualche anno nel focus degli internazionali, lo dimostra que-sta terza edizione e il fatto che Fulvia D’ippolito sia a tempo pieno sul nostro mercato come GRi Club Director italy. Chiediamo allora a Fulvia D’Ippolito qualche delucidazione in più sui temi di questa edi-zione e sul sentiment degli operatori internazionali che hanno manifestato nuovamente la voglia di ve-nire nel nostro Paese.

Value-added e residenziale le novità più importanti

di Marco Luraschi

gri italyricomincio da tre

gri italy: ricomincio Da tre

fulVIa D’IPPolITo

Persona

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ilQI25S

Quali sono le novità di questa terza edizione di GRi in italia?Quest’anno, per la prima volta porteremo in Italia i membri del nostro Global GRI Club. Si incontreranno con GIC e 10 realtà immobiliari italiane qualche ora prima dell’inizio di GRI Italia. Molti di loro partecipe-ranno anche alla conferenza e li aiuteremo a incon-trare altri partecipanti con potenziali sinergie.

Qual è il feedback degli investitori internazionali sull’italia?L’interesse a investire da noi è sempre alto ma a que-sto non corrispondono azioni e compravendite altret-tanto numerose. Si lamenta sempre la mancanza di prodotto e di portafogli consistenti, e quando si trova l’immobile capita spesso che la domanda e l’offerta non si incontrino sul prezzo. Vi è una considerevo-le porzione di asset bloccata negli NPLs e nessuno conosce con esattezza il valore reale di questi beni. Molti asset con buon potenziale hanno bisogno di in-terventi di rivalorizzazione o conversione importan-ti. Gioco forza vi sarà sempre di più la necessità di orientarsi verso la ricerca di value-added e di oppor-tunità in location diverse da Milano e Roma.

tra le novità di questa terza edizione vi sarà una sessione plenaria dedicata al residenziale. Cosa vi aspettate da questo talk show all’interno dell’even-to milanese?Il residenziale costituisce l’80% del mercato immo-biliare italiano ed è ancora l’asset più ignorato dagli investitori internazionali. Pensiamo sia fondamen-tale fare chiarezza su cosa si può fare e cosa no e su quali sono le migliori opportunità di investimen-to (anche “alternative” come student housing, senior

gri italy: ricomincio Da tre

GrI

socIeTà

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ilQI26S

housing, ecc.). Mi aspetto, come sempre, un vivace scambio di visioni diverse tra gli internazionali e gli italiani. Sarà importante ascoltare il punto di vista degli stranieri sul nostro mercato residenziale e fare chiarezza anche legislativa in merito. Quando le re-gole per investire nel residenziale in Italia saranno maggiormente in linea con quelle di mercati più sofi-sticati, vedremo arrivare un importante flusso di ca-pitale estero su questo settore.

Ci può anticipare il nome di qualche partecipante che sarà presente a Milano?Tra gli internazionali, saranno presenti quest’anno GIC, Thor Equities, Mercer Real Estate, Eurosic, Gre-enOak, Alpine Grove, GWM, TPG, Cale Street, West-mont Hospitality, Kennedy Wilson e molti altri. L’Italia verrà rappresentata da grandi gruppi come Prelios, Generali, Axa, IDeA Fimit, Beni Stabili, InvestiRE, Al-lianz, Poste Vita, cosi come da operatori meno cono-sciuti ma molto dinamici. La lista dei partecipanti è comunque sempre visibile online.

il mercato italiano per gli investitori è sempre Mila-no o l’orizzonte si allarga ad altre location?Da quanto sento dai nostri clienti, Milano rimane sempre la meta direi quasi unica per gli uffici, anche se Roma ultimamente ha registrato un lieve aumen-to. Sul fronte hospitality sono sempre in auge le cit-tà d’arte. Per retail e logistica notiamo una migliore distribuzione a livello regionale con casi di sviluppo e ristrutturazione di asset esistenti nel Nord e Cen-tro Italia. Raramente, però, gli investitori si muovono sotto Napoli. Il residenziale potrebbe in futuro unire

gri italy: ricomincio Da tre

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Il GRI Italy 2016 si svolge a Milano l’8 e 9 novembre, al Rosa Grand Milano Hotelin Piazza Fontana, 3.

Reag Duff & Phelps è sponsor. IlQI è Media Partner dell’evento italiano, Assoimmobiliare e Mipim sono gli Industry Partners.

l’Italia da Trieste a Palermo, con anche una miglio-re diversificazione del rischio per gli investitori, ma è ancora una porzione di mercato quasi del tutto igno-rata dagli internazionali.

Difetti del mercato italiano rispetto ai Paesi com-petitor?Rispetto all’economia, il mercato immobiliare italia-no dovrebbe essere dimensionato almeno il doppio rispetto a quello che è attualmente. È piccolo, fram-mentato, fatto di pochi operatori istituzionali e po-chissimi developer. Questo non facilita l’ingresso di investitori di matrice anglosassone abituati a ben al-tri parametri e logiche. Un grande problema è la lun-ghezza della giustizia civile e l’arbitrarietà dei giudizi in sede di processo che non danno certezza di come possa andare a finire quando qualcosa va storto. Questa è una barriera all’entrata (o alla permanenza) molto forte.

E i pregi?Un pregio, per chi vuole comprare, è la disponibilità di asset a prezzo ancora (relativamente) basso… anche se non sempre domanda e offerta riescono a met-tersi d’accordo su un valore che piaccia a entrambe. Per intrinseca natura del sistema italiano, poi, gli as-set immobiliari sono tendenzialmente di dimensioni medio piccole perché riflettono esattamente la no-stra economia, fatta di piccole e medie imprese. L’I-talia è inoltre un Paese policentrico (non è solo Lon-dra o solo Parigi, come UK e Francia) e quello che è al di fuori di Milano e Roma è territorio vergine per chi ha voglia di andare a scovare affari.

gri italy: ricomincio Da tre

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il segreto del GRi?GRI e lo stile GRI nascono dall’intuizione semplice che per trovare partner con la stessa mentalità è fonda-mentale incontrarsi, dialogare in modo aperto, infor-male e paritario. Quello che conta, a parte i temi che variano di anno in anno, è la gente dentro la stanza e cosa si attiva dopo l’ora di dibattito. Oggi il nostro segreto, noto a tutti, è la dimensione internazionale, derivata da quasi vent’anni di attività a livello globale. Questa internazionalità si riflette perfettamente nel-la composizione del nostro Club e da parte nostra continueremo a favorire sempre di più l’incontro tra i membri stranieri e italiani.

gri italy: ricomincio Da tre

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La fotografia di Sigest su nuovi cantierie riqualificazionidi Cristina Giua

Milano apripista del residenzialein ripresa

Sala affollata di volti noti e notissimi dell’immobiliare mercoledì 12 ottobre nel quartier generale di Sigest, in via Mauro Macchi a Milano, per la presentazione della ricerca ‘I nuovi trend dell’abitare e il mercato residenziale a Milano. Analisi della domanda e del-le iniziative di nuova costruzione in città’, realizza-ta dal Centro Studi Sigest, coordinato da Francesca Bombelli. La presentazione al pubblico di operatori del dos-sier, giunto quest’anno alla terza edizione, si è svolta all’interno dell’omonimo convegno, durante il quale sono intervenuti - oltre al padrone di casa Vincenzo Albanese, Ceo di Sigest - Luca Dondi, Managing di-rector di Nomisma e membro del Comitato Valutazio-ni di Assoimmobiliare, Guido Inzaghi, Partner di DLA Piper, Luca Malighetti, Managing director di Värde Partners Europe. A moderare gli interventi Giancarlo Scotti, presidente di Uli (Urban Land Institute) Italia.Occasione, dunque, per fare il punto sul mercato mi-lanese da una prospettiva diversa dal solito: l’anali-si sullo stock residenziale nel capoluogo lombardo

ilQI29Smilano apripista Del resiDenziale in ripresa

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passa infatti in rassegna 102 iniziative di nuova co-struzione o di ristrutturazione completa, presenti all’interno della circonvallazione esterna.Obiettivi dello studio: offrire una visione “macro” del mercato (quindi numero complessivo di appar-tamenti, stock di invenduto, valori di mercato nella categoria prodotto nuovo o ristrutturato), accanto a una visione “micro”, che entra cioè nel dettaglio delle singole iniziative e, parallelamente, la variazione del mercato con un bilancio sul 2016 in dirittura finale.Dalla ricerca emerge uno stock di nuove abitazioni che si consolida a circa 4.000 unità, di cui 300 nuove immesse ogni anno nel mercato: “L’invenduto si sta a mano a mano riducendo, con una velocità del 20% circa ogni anno - commenta i dati Vincenzo albane-se nel corso del convegno - se non fosse immes-so nuovo prodotto, teoricamente, in 2 anni e mezzo si esaurirebbero le scorte. La mappa di Milano che emerge dalla ricerca mostra anzi alcune zone della città, dove manca o già scarseggia prodotto residen-ziale nuovo. Serve però il prodotto giusto, con qualità sintonizzate sulle nuove aspettative della clientela”.Segnali comunque positivi, anche se i relatori nel cor-so dei loro interventi hanno sottolineato a più riprese che il “nuovo” pesa solo per una fetta del 20% delle transazioni totali che per l’80% è invece rappresen-

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sIGesT

socIeTà

VIncenZo albanese

Persona

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tato da compravendite di case usate. Luca Dondi di Nomisma ha poi ribadito il momento di dinamismo del mercato sotto la Madonnina, sottolineando però che il resto delle città italiane faticano a tenere il pas-so con Milano. All’avvocato Guido Inzaghi è toccato il compito di elencare “lacci e lacciuoli” che impedi-scono al residenziale italiano di essere competitivo rispetto ai mercati stranieri (il gap di competitività include Iva su nuove costruzioni, tasse e costi di ur-banizzazione eccessivi). A conclusione lavori l’inter-vento di Luca Malighetti di Värde, fondo americano (di Minneapolis, malgrado il nome svedese che signi-fica Valore) che ha investito a Milano. Il fondo, che gestisce asset per 10 miliardi di dollari a livello inter-nazionale, ha infatti acquistato - da CDP e in partner-ship con Borio Mangiarotti - 4 immobili residenziali in varie aree di Milano, destinati a essere riqualificati e ricostruiti, mantenendo la destinazione abitativa.

ilQI31Smilano apripista Del resiDenziale in ripresa

nuoVI TrenD Dell’abITaree Il MercaTo DI MIlano

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albanese (sIGesT): sI rIDuce Il nuoVo InVenDuTo aMIlano

DonDI (noMIsMa): MIlano aPrIPIsTa Del resIDenZIale ITalIano

MalIGheTTI: fonDo VärDe TrasforMa 4 IMMobIlI aMIlano

ilQI32Smilano apripista Del resiDenziale in ripresa

interviste qitv

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ilQI33Ssimone micheli: ospitalità fuori Dall’orDinario

di Elena Curnis

simone Micheli: ospitalità fuori dall’ordinario

“Uno spazio circolare e fluido che immerge il visita-tore in una realtà sospesa, completamente estranea ai tradizionali canoni che guidano la realizzazione usuale degli allestimenti in Fiera”. È questa la de-scrizione che l’architetto Simone Micheli attribui-sce al Beach Bar Restaurant hOtEl & laboratorio FREl, da lui ideato in collaborazione con Comuffi-cio e Consorzio FIA, in occasione di SUN - Salo-ne Internazionale dell’Esterno - e in contempora-nea con SIA GUEST e TTG Incontri, che si conclude oggi a Rimini. Un ambiente, quello del Beach Bar Restaurant HOTEL & Laboratorio FREL, dedicato all’ospitalità e all’intrattenimento fuori dall’ordina-rio, in cui la lobby d’hotel, fronte mare, si trasforma in area dinamica, dedicata al servizio bar, al food. Il Beach Bar Restaurant HOTEL & Laboratorio FREL “è un luogo dedicato allo scambio e alla sperimenta-zione. Ogni elemento è ideato ad hoc per l’occasione, facendo così emergere chiaramente il suo carattere di vera e propria opera d’arte esperibile, dotata di for-

L’architetto presentail Beach Bar Restaurant HOTEL & Laboratorio FREL

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ilQI34Ssimone micheli: ospitalità fuori Dall’orDinario

te unicità e con peculiarità irripetibili altrove. Beach Bar Restaurant HOTEL & Laboratorio FREL si con-figura come un’installazione dai pregnanti e intensi significati e dai tratti imponenti e ben definiti”, esor-disce Micheli nell’intervista in esclusiva rilasciata a margine dell’evento.

Come è nata l’idea di realizzare uno spazio così in-novativo?Il concept di Beach Bar Restaurant HOTEL & Labora-torio FREL ha preso forma dal desiderio di creare uno spazio esperienziale unico, la cui energica forza vita-le scaturisce dall’intima e inscindibile combinazione di intenti differenti seppur simbiotici.

Qual è l’obiettivo che si è prefissato nel realizzare il Beach Bar?L’obbiettivo è quello di creare un format estremamen-te interessante sia dal punto di vista espressivo sia contenutistico, che, deciso nel rompere con la tradi-zionale logica che ispira il mondo della progettazione legato al settore dell’ospitalità, mostra al pubblico di visitatori quali future tendenze animeranno i campi della ristorazione e dell’accoglienza. Un altro obiet-tivo è quello di mostrare come dall’osmotico scam-bio e dalla profonda interazione e interconnettività di ambienti sospesi e al di fuori delle convezioni, possa-

sIMone MIchelI

socIeTà Persona

schizzo Beach Barrestaurant hotelBy simone micheli

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no prendere vita luoghi in cui ogni esperienza diviene parte integrante e indelebile del vissuto di ciascun uomo.

Chi ha collaborato per la realizzazione di questo evento?Beach Bar Restaurant HOTEL & Laboratorio FREL ha preso vita dalla mia collaborazione con Comufficio, ITA - ICE e Consorzio FIA. Numerosi sono i partner dell’iniziativa: i media partner AboutHotel, by Inter-news, bargiornale, DHD, Turismo d’Italia e voi de il Quotidiano Immobiliare; i partner Abet Laminati, AD design, Agrob Buchtal, AX FORM, Bencore, Consor-zio AMP, ERA, Irinox, GEWISS, MB Sedie, MEF Distri-buzione Materiale Elettrico, Mosaico Digitale, Orved, Pugi.rg, Quadriga, Rise, Rober Glass, SCAB DESIGN; i partner tecnici Hospitality Mood, I Profumatori, PUN-TOZERO - exhibit + furniture, Sign System, Studio 2 Rimini; e si ringrazia Acquamarina.

lei ha reinventato la lobby dell’hotel e il ristorante, due spazi poco sfruttati o considerati, perché?Questi spazi sono stati reinventati superando ogni stereotipo appartenente al nostro addormentato presente per esser trasformati in un’area dinamica. La lobby diventa così un area polifunzionale, dedi-cata al servizio bar, al food e agli show cooking, in grado di sorprendere il visitatore grazie alle innovati-ve e altamente tecnologiche soluzioni adottate, che ben si fondono nella creazione di spazi super iconi-ci. Il ristorante, d’altra parte, cessa di essere zona a sé stante divenendo bar ed all’occorrenza area relax, quest’area trova sede nel cuore pulsante d’albergo, ponendo fine ai ruoli statici e canonici.

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Quali saranno le future tendenze riguardanti i cam-pi, appunto, della ristorazione e dell’accoglienza? Gli spazi del futuro dedicati all’ospitalità, all’intratte-nimento e alla ristorazione ibrideranno sempre più le loro funzioni combinando gli intenti e le possibilità di espressione sulla base dei cangianti desideri di chi vi soggiorna. Uno spazio non sarà più solo un’area fine a sé stessa ma tutto ciò che potenzialmente può avvenire all’interno di esso.

Su cosa deve puntare un architetto, e tutti i player della filiera, per concepire una struttura ricettiva in grado di lasciare il segno nella memoria del cliente?Ogni player dovrebbe puntare sull’ambiente. Le aree nell’era dell’iperinformazione dovrebbero avere un impatto fortemente scenografico e avvolgente. Nel nostro caso abbiamo usato grandi specchi per cir-coscrivere gli schermi-video in modo da moltiplicare, frammentare, sovrapporre le immagini fino a render-le “icone” proprie e significative. Anche i suoni, colo-ri e profumi si mescolano e fondono insieme anche grazie al sapiente utilizzo di innovativi nebulizzatori, dando vita a una commistione viva, ibrida e sinteste-tica abile nel coinvolgere la sensorialità umana nella sua totalità.

simone micheli: ospitalità fuori Dall’orDinario

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i suoi lavori si caratterizzano per l’impronta inno-vativa, quali saranno le novità a livello architetto-nico che caratterizzeranno le strutture ricettive del futuro?Personalmente credo che il futuro sia creare aree che si contaminino vicendevolmente, che moltiplichino le proprie funzioni, proprio come nel corpo umano, garantendo un armonico, ininterrotto e denso mo-vimento. Gli spazi pervasi da una stessa linfa vitale divengono così espressione segnica pregnante del-la rilevanza dei vantaggi economici che il processo di ibridazione porta con sé, trasmettendo agli ospiti messaggi chiari, diretti, precisi. Emerge da tutto ciò l’importanza e il valore che ogni ambito volumetrico appartenente alla dimensione della collettività assume, vivendo senza interruzioni la trasformazione camaleontica di spazi e scopi in innovative modalità di soddisfare le esigenze del vi-sitatore ed estendendo gli orizzonti.

simone micheli: ospitalità fuori Dall’orDinario

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Tra regolatori istituzionali e mondo immobiliare esiste ormai una consolidata abitudine al confron-to e al dialogo, anche se su alcuni punti perman-gono delle divergenze di vedute. Al centro di que-sto confronto sta la finanza immobiliare, la quale necessita di un’ulteriore fase di approfondimento per superare alcune difformità emerse di recente, come il ruolo dei valutatori indipendenti. Se ne è parlato mercoledì a Roma al Real Estate Meeting tra industria immobiliare e istituzioni, organizza-to da Assoimmobiliare.

Real estate e istituzioni: l’oRa del confRonto roma

servizio

L’avviso di vendita è uno dei compiti principali del Delegato alla vendita, secondo quanto previ-sto dall’ordinanza di delega. Nell’avviso di vendita vengono riportati tutti i dati essenziali dell’asta e le modalità con la quale si può partecipare; inoltre viene indicato il prezzo, le modalità con la quale deve essere versato il saldo prezzo e le spese per la procedura, nonché le modalità di versamento della cauzione obbligatoria, come spiega mirko frigerio, ceo di astasy, in questa puntata di For-mazione Real Estate.

le aste e l’avviso di venditacopeRnico 40

foRmazionee real estate

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