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Vissero tutti felice e contenti
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Il Tapiro del giorno lo diamo a Vitto-
rino Facciolla. L'ineffabile assessore
all'Agricoltura non sembra coglierne
una di occasioni. La struttura è lette-
ralmente impantanata e di risultati
non se ne vedono. A soffrire è il
mondo dell'agricoltura che già sta su-
bendo le ripercussioni della lunghis-
sima crisi economica. Oggi conosce
anche l'inerzia amministrativa e pro-
grammatica dell'assessore. I risultati
non sono positivi e rischiano di met-
tere a terra quel poco che ancora resta
di un settore una volta prioritario.
L'Oscar del giorno lo assegniamo a
Domenico Di Lisa. Il sindaco di Rocca-
vivara ha scritto al presidente del
Consiglio dei ministri, Renzi, sulla
questione dei fondi per l'edilizia sco-
lastica. Ha inteso sottolineare come
sia impensabile non procedere alla re-
visione dei piani prima di affrontare
gli investimenti. Si corre, infatti, il ri-
schio di finanziare scuole che ri-
schiano la chiusura mentre quelle
aperte potrebbero non trovare i fondi
necessari. E lo ha scritto puntando
sulla sensibilità di un ex sindaco come
Matteo Renzi.
L’Oscar del giornoa Domenico Di Lisa
Il Tapiro del giornoa Vittorino Facciolla
GIORNALE SATIRICO
30.000 copie in omaggiowww.lagazzettadelmolise.it | [email protected]
Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo SantagostinoRotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale)Tel.: 0874.698012Fax: 0874.494461E-mail Redazione Campobasso: [email protected]: Amministrazione - Pubblicità: [email protected] pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606Stampa:Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.)Il lunedì non siamo in distribuzioneLa collaborazione è gratuita
Direttore Editoriale: Tommaso Di DomenicoResponsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero
ANNO X - N° 63 - DOMENICA 16 MARZO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
di Tommaso Di Domenico
Giovedì scorso sono stato ricoverato alla Fondazione Giovanni Paolo perun'improvvisa iper ammoniemia. In altre situazioni analoghe sono stato al Car-darelli nel reparto del dr. Giuseppe Sabusco. Un trattamento davvero eccellentein ogni senso, anche se vi era qualche carenza legata alla eccessiva burocra-tizzazione che rischia di trasformare il paziente in un freddo numero. L'intel-ligenza ed il buon senso del Primario Sabusco trovano sempre una soluzionead ogni problema. Gliene va dato atto, cosa che faccio volentieri dalla Gazzettadel Molise. Tornando alla Fondazione Giovanni Paolo ho notato che quasi tuttigli operatori sanitari, quando varcano la porta d'ingresso, lasciano nelle lorocase eventuali problemi e si immergono nel rapporto con la persona, sintesidi corpo e spirito, nel momento di massimo bisogno di solidarietà ed attenzione.La disponibilitàdegli operatori spesso va al di là delle semplici competenze ediventa quasi sempre la soddisfazione di offrire comprensione e vicinanza alpaziente. Il primario prof. Camillo Cavicchioni è tutto tranne che un classico
barone universitario. Viaggia spesso per le corsie e dà una parola di speranzaal malato. Perché mettere in difficoltà il Polo "Agostino Gemelli" in una Fon-dazione "Giovanni Paolo II" che non può più offrire le prestazioni di supporto?Lo psicologo, ad esempio, è di valido aiuto per il paziente terminale come ilsacerdote lo è per lo spirito. Ma i costi sono insostenibili, quindi nientepsicologo. L'idea di trasferire parte del Cardarelli alla Fondazione non sarebbecattiva purché favorisca l'integrazione tra le due strutture, l'unificazione di re-parti oggi presenti in entrambi i presidi, possibilità di accordo per unamobilità seria e vera tra il personale paramedico. Questo dovrebbe arricchirei rapporti e consentire lo scambio di professionalità, il tutto finalizzato al con-tenimento della spesa e al miglioramento del trattamento del Paziente,obiettivo di ogni Ospedale Pubblico e di ogni IRCCS, soprattutto se ispirato aivalori della Cultura Cattolica. Nonostante una classe politica cieca le dueAziende vanno avanti con grandi sacrifici. Sig. Presidente della Giunta, quandolascerà le minuzie ai subordinati e dice chiaramente che il servizio pubblicoed il servizio di interesse pubblico (Cattolica), sono l'epicentro della Regione?
Viaggio al centro della Sanità
Il territorio regionale annovera tre riserve natu-
rali (Collemeluccio, Montedimezzo e Pesche), due
aree protette (l’oasi di Guardiaregia e l’oasi di Ca-
sacalenda) e uno spicchio di Parco nazionale
(Abruzzo, Lazio e Molise). All’apparenza sembra
virtuoso, attento al valore ambientale e naturale, e
fortemente impegnato a preservarlo e a valoriz-
zarlo. All’apparenza. Perché nei fatti è ben altra
musica.
A girare lo sguardo intorno vediamo decine e de-
cine di pali eolici sui crinali più interessanti dal
punto di vista paesaggistico, centinaia di ettari di
terreno boschivo andati in fumo, cave estrattive e
discariche a cielo aperto. Inoltre, furtive e capziose
forme di inquinamento hanno avvelenato il terreno,
le acque e l’aria, rese possibili da una scarsa e in-
sufficiente opera di prevenzione e controllo.
L’espansione delle costruzioni in assenza di piani
territoriali e di piani regolatori, avviene sotto il
segno della speculazione, il cui danno maggiore è
reso dalla sottrazione di aree di pregio ambientale,
da un inurbamento selvaggio e, quindi, dall’abbas-
samento del livello della qualità della vita. Dinanzi
ad un quadro complessivo di questa fatta, le tre ri-
serve naturali, le due aree protette, e lo spicchio di
Parco nazionale rappresentano poca cosa rispetto
ad una reale volontà e capacità di considerare il ter-
ritorio una risorsa e un’occasione di crescita.
Dicono niente. Cioè non riescono a incentivare e
a rafforzare l’idea del Parco del Matese, che per de-
cenni è stata e rimane l’idea guida del progetto di
salvaguardia e sviluppo del territorio molisano in
versione ambientalista, in versione turistica e in
versione economica, di un’economia fondata su
produzioni cosiddette di nicchia.
Non riescono in quanto esse stesse non danno
un’immagine dinamica alla gestione né coi numeri
e le statistiche a dimostrare vantaggi economici.
Probabilmente il difetto è nel manico, nella penuria
di risorse, nella oggettiva difficoltà di contrastare il
trend della speculazione e le sue molteplici forme e
convenienze.
Ma non per questo l’idea del Parco del Matese,
che per ampiezza e per caratterizzazione assomma
molte altre peculiarità e specificità rispetto alle ri-
serve naturali, alle oasi e alla porzione del Parco
nazionale che ci appartiene, la si può impunemente
mettere in archivio.
Ovvero, rinunciare aprioristicamente a creare oc-
casioni di crescita e di sviluppo che sono proprie
dei Parchi naturali di grande dimensione, ben strut-
turati, e a ridosso di grandi aree urbane. Ciò che
preoccupa è l’indifferenza generale se non addirit-
tura con qualche risentimento di troppo da parte
dei molisani che, vivendo a ridosso del Parco, riten-
gono che verrebbero lesi i propri interessi. Preoc-
cupa ugualmente l’episodicità con cui emergono e
affondano, ciclicamente, la proposta del Parco del
Matese e l’appeal turistico - ambientale - naturali-
stico del Molise, senza pervenire ad una determina-
zione.
Da circa un ventennio nelle aule consiliari delle
maggiori istituzioni locali e territoriali l’argomento
è oggetto di discussione, per poi scomparire nel
nulla. Finora, con risultati pari alla loro modesta co-
scienza politica e personalità amministrativa, si
sono cimentati sindacalisti, consiglieri regionali e
qualche assessore di transito all’ambiente. Il cui la-
scito è una sequenza di proposte di legge e di fret-
tolose retromarce. Qualche anno fa, sull’idea del
Parco s’è spesa finanche l’Università del Molise
protagonista, con il Consiglio regionale Unipol, di
un convegno a Isernia dal titolo “I parchi del Mo-
lise: un’occasione di sviluppo“. La partecipazione
scientifica al dibattito dava un contribuito sostan-
ziale alo spessore del progetto, ma anche questa cir-
costanza s’è dispersa nel nulla. Frattanto
proliferano i pali eolici, i boschi bruciano, le cave
s’ingrandiscono, così le discariche e le furtive e cap-
ziose forme di inquinamento che sono sfuggite e
sfuggono al controllo. E il Molise allegramente va
verso la deriva del degrado ambientale, tutto preso
e compreso nella vergogna delle indennità dei con-
siglieri regionali, dei portaborse, del quinto asses-
sore e del letame delle 12mila giovani manze.
Dardo
Le elezioni del 24 e 25 febbraio hanno
segnato la fine del sistema di potere di Mi-
chele Iorio che per 12 anni ha condizio-
nato la nostra regione fra sprechi, favori,
disservizi e cattiva amministrazione.
La Sinistra molisana ha contribuito con
convinzione al cambiamento accettando la
sfida di governo in nome di un programma
e di un progetto alternativo al centrode-
stra. Quel progetto ha vinto, sull'onda di
un entusiasmo travolgente che è nostro
preciso compito non disperdere: si tratta
di mutare radicalmente pelle ad un ente
regionale per troppi anni svilito e svuotato
di ogni dignità, dove il clientelismo ha
preso il posto della politica, e l'etica ha la-
sciato il posto all'affarismo.
Noi Comunisti Italiani, SEL e Socialisti -
la sinistra della coalizione – proponiamo
di utilizzare questo momento di riorganiz-
zazione per rilanciare con forza quel pro-
getto riformista e innovatore e dare
finalmente risposte concrete a un popolo
stremato dopo i tanti anni di gestione
Iorio. Chiediamo di impostare da subito il
lavoro del nuovo governo regionale su
temi chiari e concreti: occupazione, reddito
minimo di cittadinanza, tutela della sanità
pubblica, rilancio della rete dei trasporti,
rivoluzione del sistema infrastrutturale
molisano in un'ottica che incentivi la
green economy e lo sviluppo
sostenibile.Siamo convinti che il Molise
abbia bisogno di cambiare rotta dopo gli
ultimi anni, invertendo la tendenza che ha
portato a crisi occupazionali ed aziendali
(Ittierre, Gam, Zuccherificio solo per ci-
tarne alcune).
Dobbiamo attuare quella "cura" che i
molisani ci chiedono, tutelando il com-
plesso sistema di welfare regionale, atti-
vando strumenti di sostegno a famiglie e
imprese, creando veri e propri volani oc-
cupazionali liberando la forza delle idee
dei singoli con incentivi ad hoc per le star-
tup giovanili, investendo sulla sanità pub-
blica molisana, su una seria
modernizzazione delle arterie stradali esi-
stenti ecc. Sono passati più di venti giorni
dalla manifestazione di volontà del Presi-
dente Frattura di azzerare la giunta regio-
nale per fare quello che volgarmente è
detto "tagliando".
Vogliamo capire dal Presidente Frattura
se la sinistra può essere in grado di dare
piena e adeguata rappresentanza alle pro-
prie proposte all'interno del governo di
questa regione, oppure no. Vogliamo cam-
biare il corso della storia del Molise e dei
molisani, e vogliamo farlo oggi tutti in-
sieme in un centrosinistra dai confini
chiari dove la sinistra sia presente, visibile
e possa operare per non dover dire do-
mani che è cambiato tutto affinché non
cambiasse nulla.
Nicola Macoretta – Comunisti Italia-
niGigino D'Angelo – Sinistra Ecologia
LibertàMarcello Miniscalco – Socialisti
TAagliolto
216 marzo 2014
Ma Frattura vuole fare cose di Sinistra?
A detta di tutti: "I parchi del Molise:un'occasione di sviluppo", ma la Regione è presa dalla vergognadelle indennità dei consiglieri, dei portaborse e del quinto assessore
L'intervento
CAMPOBASSO. Tutto come da copione: l’inchiesta
sul questore di Campobasso va verso l’archiviazione
chiesta dal pm Nicola D’Angelo. Insomma, vista
dall’esterno, la Procura iscrive il capo della polizia
nel registro degli indagati, la Procura chiede l’archi-
viazione. In realtà si ha la sensazione che tutto di-
penda dal magistrato che dirige le indagini che,
guarda caso, nell’inchiesta di Pozzo sono passate da
un magistrato ad un altro come voluto dal procura-
tore capo D’Alterio.
Giochi impostati nei palazzi del potere che per un
po’ hanno finanche tremato. In questura sono già
pronti a brindare: il questore, ovviamente, in primis.
Il suo capo di gabinetto anche. Che poi altri non è se
non la sorella del presidente che sarebbe stato favo-
rito. Già perché secondo quella che era l’accusa ini-
ziale impostata dalla Procura con il pm Fabio Papa,
il questore avrebbe favorito il presidente Frattura e
avrebbe commesso un abuso d’ufficio nell’ambito
delle indagini relativi alla Biocom, la società di Frat-
tura che nel 2008 ha percepito 265mila euro di fondi
pubblici per costruire una centrale a biodisel a Ter-
moli senza mai realizzare l’opera.
Quando la Regione ha chiesto i soldi indietro per-
ché non utilizzati, non sono stati restituiti. Anzi. La
Biocom di Frattura ha portato la Regione davanti al
Tar che con il giudice Zaccardi (lo stesso che ha an-
nullato le regionali non vinte da Frattura e che ha
fatto il capo di gabinetto di Bersani ieri, di Zanonato
poi, tutti del Pd) che da torto alla Regione. Visto
come enorme conflitto d’interessi, arrivano in Pro-
cura di Campobasso vari esposti. Si apre un’inchie-
sta che passa dalle mani del procuratore capo
D’Alterio a quelle di Papa. E quest’ultimo si accorge
che nella polizia giudiziaria c’è un problema: la
Squadra Mobile che aveva seguito le indagini (su ri-
chiesta del questore e non del pm, cosa mai acca-
duta), chiude la faccenda in quattro e quattr’otto con
una bella richiesta di archiviazione per la Biocom di
Frattura.
“La vicenda Bio.Com è stata oggetto di ricorso am-
ministrativo a non vi sono rilievi di natura penale”
scrive la Squadra Mobile tanto cara al questore
Pozzo e al capo di gabinetto Frattura (la sorella).
Papa vuol vederci chiaro e chiede alla Digos di inve-
stigare.
Ma il questore Pozzo si intromette di nuovo: le in-
dagini devono essere svolte dalla Squadra Mobile.
Scoppia il caso che altrove avrebbe sollevato un pol-
verone, in Molise ha suscitato il silenzio: perché
Pozzo si comporta in questo modo anomalo? Inda-
ghiamo. Ed ecco l’iscrizione nel registro di un proce-
dimento penale per favoreggiamento al presidente
della Regione (in quanto la Squadra Mobile ha con-
dotto un’inchiesta superficiale richiedendo persino
l’archiviazione della Biocom) e per abuso d’Ufficio
(un questore non può decidere chi deve effettuare le
indagini). Frattura dichiara di non avere rapporti di
amicizia con Pozzo (sarà vero?
Il governatore, la cui sorella è capo di Gabinetto
del questore, non è mai stato a cena a Castel San
Vincenzo, comune di residenza di Pozzo?) e in Pro-
cura scoppia un gran casino. Il procuratore capo Ar-
mando D’Alterio affianca a Papa il pm D’Angelo che,
senza concordare con il collega, annulla gli interro-
gatori già fissati da Papa.
Dopo varie pressioni, quest’ultimo molla l’inchie-
sta sul questore e D’Angelo resta solo a condurre le
indagini. Una scelta inopportuna, visti i rapporti di
amicizia, o comunque conviviali, che intercorrono
tra il pm D’Angelo e i legali di Frattura che seguono,
guarda un po’, il caso Biocom.
E guarda un po’? D’Angelo chiede l’archiviazione
dell’inchiesta sul questore. Tutto come da copione.
Lo si era capito a gennaio. Un dubbio assale: se ci
fossero prove di un rapporto di amicizia tra il gover-
natore Frattura e il questore Pozzo, magari a cena in-
sieme a Castel San Vincenzo, a casa dello stesso
questore, che se ne farà la giustizia molisana?
Antonio Careca
TAagliolto
316 marzo 2014
Tutto come da copione: la Procura chiede l’archiviazione del procedimento che coinvolge il capo della polizia
“Castel San Vincenzo e le sue origini”. E’ questo il titolo di un libro che rientra nelle
“spese pazze” di Molise Acque finite sotto inchiesta. Secondo quanto racconta il diret-
tore di Telemolise, Manuela Petescia, l’acquisto di svariate copie di questo libro da
parte dall’ente finito ultimamente agli onori della cronaca, sarebbe stato sollecitato dal
capo della Polizia di Campobasso, il questore Giancarlo Pozzo. “Si tratta di un libro pre-
gevole, sia chiaro, l'autrice è figlia di amici del Questore e Pozzo sollecitò i vertici del-
l'Ente anche a presentarlo in un convegno pubblico con tanto di cerimoniale (e rinfre-
sco) e con la richiesta di ben DUE TRASMISSIONI DI TELEMOLISE DA DEDICARE
ALL'EVENTO, gratis ovviamente, realizzate e regolarmente andate in onda (sono tut-
tora sul nostro sito "Viaggio in Molise").
Nessun reato, salvo considerare tale (cioè considerare reato) la spesa dei fondi de-
stinati alla comunicazione per gli spot di Telemolise (e di tutte le altre emittenti o me-
dia locali), spesa magari sollecitata da Iorio. Pozzo può sollecitare e Iorio no? Gli spot
sono reato e i libri no? Gli spot non servono a Molise Acque e i libri sì? Due pesi e cin-
quecento misure?” chiede il direttore dell’emittente televisiva sotto inchiesta, insieme
alla Gazzetta del Molise, per il percepimento di quelli che Frattura definisce “contributi
pubblici generosamente elargiti da Michele Iorio attraverso formule assai bizzarre”.
Intanto tra le spese pazze di Molise Acque spunta l’acquisto di un libro su indicazione di Pozzo
Favorì il presidente della Regione, il questore la scampa
di Domenico Di Lisa*
Carissimo Matteo
grazie per le parole che hai speso sul ruolo dei sindaci in
questo momento drammatico della vita del Paese. Ti ringra-
zio da sindaco di un piccolo comune di 800 abitanti dell’en-
troterra molisano, che oltre alle problematiche da te
accennate, comuni al sistema Italia, governa una comunità
in via di estinzione, se non ci saranno in tempi rapidi cam-
biamenti epocali che chiamano tutti a fare la propria parte.
Ti ringrazio anche come insegnante e come genitore, che
ha speso una vita al servizio dei giovani, per la loro crescita
civile e culturale, per prepararli ad affrontare al meglio la
sfida del futuro, mai tanto incerto e denso di incognite. In-
fine, vorrei ringraziarti da uomo di sinistra, che ha lottato
sempre per una società più equa, più giusta e più solidale,
ma che proprio dalla sinistra ha subito le delusioni più co-
centi. Non mi riconosco più in nessun partito e forte è la
spinta al disimpegno, anche elettorale. Non ti nascondo però
che la scommessa e la sfida che tu hai lanciato alla politica
ed al Paese mi intrigano e hanno riacceso in me la fiammella
della speranza: cambiare si può, cambiare si deve. Si deve
proprio ai nostri giovani, ai nostri figli. Siamo tutti sulla
stessa barca, legati ad un destino comune, e questa volta ci
salviamo tutti o nessuno, e ciascuno di noi deve fare la pro-
pria parte, fino in fondo, per salvare l’Italia
Sapere che per te “si esce dalla crisi con una scommessa
sul valore della educazione”, ripetuta tre volte, è musica per
le mie orecchie. Capisco anche quando affermi che “investire
sull’educazione necessita di un progetto ad ampio raggio,
che parta dal recupero della dignità sociale degli insegnanti,
da definire nei prossimi mesi e che oggi la priorità è l’edili-
zia scolastica per rendere sicure le strutture e le aule in cui
i nostri figli passano tante ore della nostra giornata”.
Nel mio comune sono presenti la scuola dell’infanzia, ele-
mentare e media con pluriclassi come in gran parte dei paesi
del Molise.
Le pluriclassi che rappresentano il fallimento sul piano
umano e didattico e secondo tutti i pedagogisti una discrimi-
nazione nel processo di apprendimento, più che una oppor-
tunità di crescita. Si dice spesso che i comuni senza le scuole
sarebbero destinati ad un ulteriore depauperamento di forze
e ad un progressivo esaurimento di energie, dimenticando
che non è una struttura astratta in quanto tale che segna la
differenza tra morte e sopravvivenza di una comunità. Il
passaggio dall’una all’altra condizione è marcata piuttosto
da altri fattori: la qualità del servizio e la realizzazione di
strutture ed infrastrutture adeguate. A queste considerazioni
si aggiunga la doverosa presa d’atto che nel medio-lungo
periodo la dinamica demografica della popolazione in età
scolastica dei comuni della nostra zona, anche a parametri
invariati stabiliti a livello centrale, è destinata a determinare
la graduale e progressiva chiusura di gran parte delle scuole
presenti nel nostro territorio.
Ebbene il mio Comune è dotato di un progetto esecu-
tivo, cantierabile, per “l’adeguamento e messa in sicu-
rezza dell’edificio sede della Scuola Elementare e
Media”. Un progetto il cui importo è di 650.000 euro.
Ciò premesso, essendo tu stato sindaco puoi ben com-
prendere quanto sia difficile per me oggi dirti che però più
che chiedere risorse per finanziare il progetto del mio co-
mune, sono a chiedere la realizzazione di un polo scolastico,
il cui costo è valutabile in 3 milioni di euro, che consorzi più
comuni della nostra zona, che superi anche le barriere poli-
tiche ed amministrative. Un polo scolastico strategicamente
dislocato, facilmente ed agevolmente raggiungibile. Un polo
che consenta anche di liberare risorse da reinvestire in ser-
vizi (mezzi di trasporto, doposcuola, mense, strutture spor-
tive, strutture per attività culturali) di cui mai come oggi si
sente il bisogno in un tessuto sociale e familiare fragile ed
incerto.
Ti dico queste cose perché non vorrei, e non vorrai certa-
mente anche tu, che magari si proceda a finanziare inter-
venti su edifici che nel giro di pochissimi anni sono destinati
a chiudere. Qui in Molise abbiamo già avuta una esperienza
fortemente negativa quando all’indomani del terremoto del
2002, si sono fatti interventi su edifici che ora sono chiusi ed
altri stanno per chiudere per mancanza di alunni.
Lo faccio dopo aver, inutilmente, sollecitato, insieme a
qualche collega sindaco, per quattro anni la Regione Molise
a prendere l’iniziativa per superare l’attuale organizzazione
della rete scolastica. Lo faccio perché ritengo nostro dovere,
oltre che nostro diritto, evitare di aspettare inerti che i fatti
ci condannino. Vorremmo provare ad essere protagonisti del
nostro futuro, del futuro di comunità che non vogliono ras-
segnarsi ad una estinzione lenta ma inesorabile, partendo
dal progetto di una diversa articolazione della scuola per
poi affrontare il tema della riorganizzazione complessiva
dei servizi, delle infrastrutture, dello sviluppo.
Come vedi noi siamo pronti a fare la nostra parte, gli altri
livelli istituzionali e la politica facciano la loro, fino in fondo.
Anche a te un sincero augurio di buon lavoro. Ne avrai bi-
sogno.
*Sindaco di Roccavivara
4 TAagliolto16 marzo 2014
Lettera aperta
Il 2014 è l’anno delle Città dell’Olio, il suoventesimo anniversario, che sarà onorato di ma-nifestazioni e iniziative, riflessioni e proposteutili a dare ancora più slancio al ruolo che si èritagliato nel mondo olivicolo e più forza ai prin-cipi che sono riportati nella Carta dei Fonda-menti, tutti di grande attualità. Un anno partito alla grande con la Confe-
renza stampa del mese scorso a Roma, che l’as-sociazione, con il suo presidente Enrico Lupi, hatenuto, grazie al patrocinio della Commissioneagricoltura e del suo presidente, Luca Sani, nellasala stampa della Camera dei Deputati, alla pre-senza di numerosi componenti con le onorevoliSusanna Cenni, Maria Antezza e Colomba Mon-giello, protagoniste con temi di grande attualitàe importanza.Un anno, il 2014, all’insegna dellacrescita, con nuove adesioni importanti, comele due ultime in ordine di tempo, le città diLucca e di Castellana Grotte, che hanno fattosuperare le 350 adesioni, e, soprattutto, di unprogramma fitto d’iniziative in Italia e nelmondo. Iniziative che mirano a cogliere obiettiviefficaci per i territori olivetati e l’immagine dellaqualità e della diversità da questi espressa. Si
vuole confermare il programma che ha avutosuccesso in questi venti anni ed ha dato un con-tributo notevole alla crescita della cultura del-l’olio, con tante novità importanti all’interno diun mondo, quello olivicolo, ancora affidato al-l’esperienza di millenni. Si vuole dare più visibilità ai territori olivicoli
e più sicurezza e garanzia di qualità ai consuma-tori con l’affermazione proprio dell’origine, chepermette ai tanti oli italiani di diventare testi-moni importanti di questi territori e di renderlipunti di riferimento anche del consumatore piùesigente e, comunque, curioso di conoscere ilpercorso dell’olio a partire dal suo olivo. Inquesto senso bisogna dire che si è dimostratavincente l’idea di dare, venti anni fa, anche ai ter-ritori olivetati un riconoscimento d’identità.Avendo avuto la fortuna di esserci, ricordo chequando, in quel mattino rigido del 17 dicembredel 1994, a Larino, l’allora sindaco, Alberto Ma-lorni, aprì l’assemblea del comitato promotore,neanche un sognatore incallito come me avevaimmaginato la possibilità di cogliere i risultatiche le Città dell’Olio sono state capaci di regi-strare in questi venti anni d’intensa attività. Un
insieme d’importanti successi che sono, dopol’elenco delle tante iniziative in programma, unavalida premessa degli obiettivi che s’intendonoraggiungere con la difesa e tutela della nostraolivicoltura, oggi più che mai preziosa per i suoivalori ambientali, paesaggistici, produttivi, propridi territori vocati all’olivo. E, ancor di più, con la valorizzazione dei suoi
straordinari oli, grazie al primato che l’Italia hanel campo della biodiversità olivicola - si parla dioltre 500 varietà autoctone pari al doppio delpatrimonio mondiale complessivo – e grazieanche ai mille e più mille differenti territori. La ricchezza e l’importanza della diversità,
cioè del locale o glocale, è l’elemento decisivo,perché vincente, per affrontare il globale e laspietata concorrenza che caratterizza il mondodegli oli e dei grassi di origine vegetale. In par-ticolare quello degli oli extravergine di olivadove l’industria prova continuamente a sosti-tuirsi all’olivicoltore, e allo stesso frantoiano,con l’offerta di un prodotto piatto che di extra-vergine (una brutta parola creata a arte propriodall’industria) ha solo il nome. Il discorso è di-verso per le grandi aziende olivicole che, sem-
pre più e in ogni parte del mondo, produconoqualità ma poco o nulla diversità, cioè l’ele-mento aggiuntivo, la peculiarità della nostra oli-vicoltura, che può cogliere l’attenzione di unconsumatore esigente, non solo di qualità maanche di diversità, soprattutto se garantito del-l’una e dell’altra. La cultura dell’olio è cambiata molto e ora è
tempo di aprirsi ai nuovi cambiamenti. Un cicloche si chiude e uno che deve partire presto, e leCittà dell’Olio, pienamente consapevoli chespetta al mondo olivicolo italiano guidare, sonogià pronte a dare il loro contributo, con il suc-cesso di altre iniziative importanti. La prima è quella portata avanti insieme con
le altre Città dell’Olio del Mediterraneo fede-rate, come il riconoscimento, da parte dell’Une-sco, del Paesaggio Olivicolo quale beneimmateriale dell’umanità. L’altra, quella di uncoinvolgimento della ristorazione italiana, in Ita-lia e nel mondo, per l’affermazione dell’olio diqualità e, con esso, le risorse e i valori inesauri-bili dei territori che le Città dell’Olio rappre-sentano. Un compito non facile, ma di certo fonda-
mentale per dare ai territori olivicoli e ai bravis-simi produttori e trasformatori, queiriconoscimenti che meritano, in termini di ac-quisizione di quel valore aggiunto, che oggi nonc’è, e, ancor più, d’immagine.Ecco, venti anni di risultati belli, indicativi, che
meritano di essere festeggiati e ricordati in que-sto 2014 per confermare il valore primario delterritorio, che, come si sa, è espressione di cul-tura, storia, paesaggi, tradizioni millenarie, so-prattutto in cucina, e il ruolo di chi questo benerappresenta e tutela, il comune che - non im-porta se piccolo o grande - nel momento in cuisi trasforma in protagonista dell’Associazione,diventa città, Città dell’Olio.
Pasquale Di Lena
La parola d'ordine per l'italia olivicola e' identita'
Scuola, guardiamo avanti
Piccolo è bello perché capace di salvaguardare le tipicità
Le grandi aziende olivicole, sempre più e in ogni parte
del mondo, producono qualità ma poco o nulla diversità
L’Associazione Le Rotaie Molise, il Comitato interre-
gionale Salviamo la ferrovia Avezzano –Roccasecca, la
Filt Cgil Abruzzo, la Filt Cgil Molise, la Fil Cgil Campa-
nia, il Forum Tpl Molise, la Federconsumatori Abruzzo,
l’Associazione Utenti del trasporto pubblico e la Fa-
stFerrovie Abruzzo sono tornate prepotentemente a di-
scutere sul ripristino della linea ferroviaria
Sulmona-Carpinone sospesa all'esercizio ferroviario
dal 10 dicembre 2011. Una decisione discesa unica-
mente da una valutazione economica, peraltro presa
per buona a scatola chiusa, non analizzata né conside-
rata meritevole di un approfondimento. Cosa invece ne-
cessaria prima che si vada oltre nella decisione di
staccare il binario di confluenza della linea in territorio
molisano, a Carpinone, cosa che
isolerebbe definitivamente la Sulmona-Carpinone e
ne impedirebbe la continuazione sulla Isernia-Vairano-
Napoli, facendo venire meno la sua stessa ragione d'es-
sere. Contro questa ipotesi, peraltro già in programma,
le sopradette associazioni e forze sociali si sono lette-
ralmente mobilitate, fornendo elementi tecnici, ele-
menti statistici e, sociali e culturali per confermare che
si è di fronte ad una tratta ferroviaria tra le più belle e
interessanti d’Italia, da salvare come tale, e come strut-
tura a servizio di territori interni altrimenti ancora di
più penalizzati e marginalizzati. Interessante è soprat-
tutto la storia del come e del perché questa linea ferro-
viaria è andata scemando, perdendo utenza e interesse
(economico soprattutto).
Correggere quegli errori di gestione, cioè ridare ve-
locizzazione alle corse, modernizzando gli impianti e
rendendo la linea più efficiente e competitiva in ter-
mini di percorrenze dei treni, tornerebbero in auge gli
anni in cui le corse dirette Pescara-Napoli erano com-
petitive rispetto ai collegamenti su gomma sia in ter-
mini di percorrenze, di località servite (altrimenti
isolate) sia in
termini di sicurezza stradale, specie nei mesi inver-
nali, che in termini di risparmio per l'utenza sulle ta-
riffe, fattore oggi, a giudizio unanime, quanto mai
importante. La mobilitazione al momento riguarda la
Regione Abruzzo che sulle questioni che nel corso degli
anni sono sorte intorno alle linee ferroviarie interne tra
cui spicca il destino della Sulmona – Carpinone non ha
certo brillato per determinazione e convinzione. Da
parte sua la Regione Molise, fanno rilevare le associa-
zioni e i sindacati che si sono dati da fare, ha già dato
la propria disponibilità di massima a compartecipare ai
costi della riattivazione della tratta ferroviaria. Una
spesa sostenibile e preziosa.
Oltre ad un doveroso servizio di mobilità pubblica, in-
fatti, il treno tornerebbe ad essere il volano dell'econo-
mia della conca peligna, dell'Alto Sangro e dell'Alto
Molise, territori dalle grandi potenzialità turistiche,
come dimostrato in un anno e mezzo i circa ottomila tu-
risti a bordo degli oltre 30 treni noleggiati. Il turismo
pertanto giocherebbe un ruolo di grande importanza,
cosa che rende la Sulmona-Carpinone un unicum in
Italia e in Europa. Ma il tempo stringe.
Come accennavamo, nel 2015 il gestore dell'infra-
struttura, Rete Ferroviaria Italiana, ha previsto i lavori
di distacco del binario di confluenza della linea in ter-
ritorio molisano, a Carpinone.
All’ottusità politico-amministrativa-gestionale che
presiede alla chiusura della Sulmona-Carpinone è as-
solutamente il caso di opporre le grandi potenzialità
che offre questa linea ferroviaria. Parlano i dati, le
esperienze e le richieste del territorio: bisogna salvare
e rivitalizzare la ferrovia più bella d'Italia, ora o mai
più. Ciò vale per l’Abruzzo e per il Molise.
Difatti gli assessore Morra per l’Abruzzo e Nagni per
il Molise ne hanno discusso aprendo possibili orizzonti
con la società ferroviaria Sangritana che ha in animo di
ampliare il core business aziendale. Ciò consentirebbe
di avviare un nuovo percorso che potrebbe essere utile
a soluzioni alternative per migliorare il trasporto su
ferro in Molise, risolvendo le attuali non poche criticità
del servizio. Due debolezze, a volte, producono una
forza.
Dardo
CAMPOBASSO. I comitati civici in
difesa della sanità pubblica invitano
tutti i cittadini di Campobasso e del
Molise a firmare perchè anche questa
regione abbia un piano sanitario
degno di questo nome che torni a tute-
lare la salute di tutti, che interrompa
il diabolico meccanismo che si verifica
da molti anni :"più tasse=meno ser-
vizi" e che non venga, ancora una
volta, respinto tra frizzi e lazzi dal Ta-
volo tecnico ministeriale in quanto in-
consistente e inapplicabile.
In tutta la regione si stanno racco-
gliendo firme per riportare la sanità
del Molise all'efficienza, efficacia e,
consentiteci, alla legalità.
E' interesse di tutti avere certezze di
essere accolti in un Pronto Soccorso in
modo adeguato, di essere curati nel
miglior modo possibile da personale
preparato e motivato, di poter ottenere
un intervento o una visita ambulato-
riale o un esame strumentale in tempi
brevi, di poter ottenere un'assistenza
domiciliare efficiente che si sostitui-
sca il più possibile al ricovero ospeda-
liero!!!
TAagliolto
516 marzo 2014
Una nuova mobilitazione per riattivare la tratta ferroviaria più bella d’Italia
Nel 2015 il gestore dell'infrastruttura, Rete Ferroviaria Italiana, ha previsto i lavori di distacco del binario di confluenza della linea Sulmona-Carpinone
Sanità pubblica, si firma
CAMPOBASSO. L’obesità è una condizione
medica che nei soggetti predisposti può manife-
starsi già nei primi anni di vita. Ecco perché il
controllo dell’alimentazione nei figli, soprattutto
in quelli a rischio, è prassi fondamentali per in-
dirizzarli già verso uno stile di vita sano e con-
trollato. La Coldiretti Molise, a tal proposito,
invita i genitori degli alunni che frequentano le
mense scolastiche e gli amministratori delle
stesse a fare più attenzione nelle scelte dei pro-
dotti agricoli usati per i pasti, prediligendo, per
prevenire l’obesità, gli alimenti a filiera corta,
quindi prodotti che abbiano viaggiato poco e su-
bìto pochi passaggi commerciali. “Nella scuola e
nella ristorazione – viene puntualizzato in una
nota – viene individuato come nevralgico il ruolo
formativo ed informativo”.
"In Molise troppi obesi"
I comitati civici hanno avviato la petizione a sostegno del sistema pubblico
Tornare agli anni in cui le corse dirette Pescara-Napoli erano competitive rispetto ai collegamenti su gomma sia in termini di percorrenze, di località servite e di risparmio per l'utenza sulle tariffe, fattore oggi, a giudizio unanime, quanto mai importante Incontro tra gli assessori Morra (Abruzzo) e Nagni (Molise)
La Coldiretti invita i cittadini a preferire i prodotti della filiera corta
CAMPOBASSO. Tanto ce-
mento intorno ai pini in via Ga-
ribaldi che hanno avuto la
sfortuna di finire nel bel mezzo
della realizzazione della ro-
tonda. Dopo tanti anni hanno
conosciuto così la cementifica-
zione. Eppure la legge numero
10 del 14 gennaio 2013 è una
legge da leggere, da non sotto-
valutare, da non prendere sotto-
gamba se vogliamo davvero che
gli amministratori locali dopo
essersi “venduti” alle conces-
sioni edilizie, alle lottizzazioni,
ai piani di recupero, agli accordi
di programma per giustificare
milioni di metri cubi di cemento
assentiti, si dedichino (per
legge, si badi!) a incrementare
gli spazi verdi urbani. Di più, la
legge dice e impone altro. Intro-
duce, fissandola al 21 novembre
di ogni anno, la «Giornata na-
zionale degli alberi» alla scopo
di “perseguire, attraverso la
valorizzazione dell'ambiente e
del patrimonio arboreo e bo-
schivo, l'attuazione del proto-
collo di Kyoto, ratificato ai sensi
della legge 1º giugno 2002, n.
120, e le politiche di riduzione
delle emissioni, la prevenzione
del dissesto idrogeologico e
la protezione del suolo, il
miglioramento della qualità
dell'aria, la valorizzazione
delle tradizioni legate all'albero
nella cultura italiana e la vivi-
bilità' degli insediamenti ur-
bani”. C’è da rimanere allibiti,
dicevamo, per la sorpresa di
scoprire lo stato in difesa delle
tradizioni legate all’albero nella
cultura italiana, dopo aver pie-
gato anche gli ultimi residui di
questa cultura al massacro della
speculazione edilizia, alla li-
bertà dei piromani e alla defo-
restazione selvaggia. Incredibile
a dirsi, la legge di cui parliamo
richiama e rilancia l’obbligo per
le amministrazioni locali di
mettere a dimora un albero per
ogni bambino che nasce. Ri-
chiama infatti la legge 29 gen-
naio 1992, n. 113 e la rilancia
con maggiore vigore e rigore
(Due mesi prima della sca-
denza naturale del mandato, il
sindaco rende noto il bilancio
arboreo del comune, indi-
cando il rapporto fra il numero
degli alberi piantati in aree
urbane di proprietà pubblica
rispettivamente al principio e
al termine del mandato stesso,
dando conto dello stato di con-
sistenza e manutenzione delle
aree verdi urbane di propria
competenza).
Non è una allucinazione; è
proprio scritto cosi. Il passaggio
di Campobasso da Città giar-
dino degli anni Cinquanta e
Sessanta a Città cemento degli
anni Novanta e Duemila è stato
traumatico, reso viepiù evidente
dalla deplorevole sequenza di
fatti e accidenti (diciamo, impe-
rizie!) che hanno procurato la
morte di pregiatissime essenze
arboree nella Villa comunale dei
Cannoni (cedri del Libano,
palme, pini silvestri eccetera)
mai rimpiazzate, e altri danni
arborei, qua e là, sul territorio
urbano, sotto gli occhi indiffe-
renti dei cittadini e degli ammi-
nistratori. La legge 10 del 14
gennaio 2013 tra le tante buone
indicazioni ha aggiunto anche
l’obbligo per gli amministratori
di dare finalmente conto di ciò
che non possono omettere di
fare: piantumare alberi nell'am-
bito delle aree urbane di pro-
prietà pubblica.
Creare e sviluppare spazi
verdi urbani. A Campobasso
succede il contrario.
Mentre la prima lettura ci
propone la narrazione della vo-
cazione di Abramo, la seconda si
ferma su quella di Paolo e Timo-
teo e il Vangelo, a sua volta, ci
parla della chiamata degli apo-
stoli a partecipare alla Trasfigu-
razione di Gesù e ad ascoltarlo.
Sono tre chiamate a una pie-
nezza di fede, in tempi diversi,
ma tutte tese a portare i prota-
gonisti ad un rapporto di comu-
nione con Dio.
Abramo è stato definito
"l'uomo della tenda". Dopo aver
ascoltato la voce di Dio, per lui
tutto è cambiato: è diventato un
errante, quasi un "esiliato",
avendo abbandonato il suo
paese, la stabilità di una vita
tranquilla. E senza conoscere la
meta, si è mosso. Forse, senza
nemmeno capire bene chi era
Colui che gli aveva parlato. Così
facendo è entrato nel mondo
della precarietà vissunta in Dio,
dalla quale è nato un popolo
grande. La sua fede si è realiz-
zata riconoscendo nel Signore il
senso, il compimento, la verità
della sua vita. Era Dio la sua
meta. Questo lo ha portato a di-
venire "una benedizione". Vi-
vendo da " benedetto", pur nelle
tante fatiche interiori, negli er-
rori, nei dubbi che lo hanno ac-
compagnato, è diventato stru-
mento di bendizione. Questo,
anche se in modi diversi, è stato
il cammino di Paolo, di Timoteo,
degli apostoli. Anche loro hanno
vissuto la loro missione da chia-
mati, da benedetti, penetrati
dalla grazia di Gesù Salvatore.
Per questo sono stati strumenti
di salvezza per tanti: in loro,
molti hanno scorto l'opera di
Dio e di conseguenza si sono
aperti alla fede. Tutti loro si
sono fermati ad ascoltare, si
sono lasciati interpellare, scar-
dinare nei loro piani, purificare
nelle loro intenzioni. Sono così
diventati benedizione," luogo"
in cui tanti uomini e donne
hanno incontrato Cristo, hanno
trovato serenità, pace, forza, co-
raggio, risposte. Questa è anche
la nostra chiamata, la nostra vo-
cazione: vivere da trasfigurati
per essere trasparenza di Dio,
lasciare sempre più spazio a
Lui, diminuire perchè Lui possa
crescere.
Come è ben noto a noi tutti
la parola "Vangelo" significa
"lieto annunzio", ma sappiamo
dalla storia della salvezza
quanto duro e lungo sia il cam-
mino per raggiungere il suo
compimento. San Paolo, che in-
vita Timoteo a soffrire insieme
con lui per il Vangelo, testimo-
nia che non siamo ancora giunti
al traguardo definitivo. Si tratta,
come insegna il racconto della
vocazione di Abramo, di perse-
verare nello stradicamento
dalla propria terra, e di conti-
nuare il viaggio verso il luogo
che "Dio indicherà". L'esem-
plare risposta di Abramo è tutta
nel "partì come gli aveva ordi-
nato l'angelo del Signore". Dopo
tanto peregrinare, il viaggio
sembra ora concludersi con la
trasfigurazione di Gesù sull'alto
monte, dove egli aveva condotto
i suoi discepoli, Pietro, Giacomo,
e Giovanni. Così infatti essi ave-
vano inteso, decisi a piantare
ormai le tende, convinti di
quanto fosse bello fermarsi lì.
Ma Gesù fa comprendere loro
che si tratta solo di una "vi-
sione" della meta finale, da rag-
giungere solo dopo che " il
Figlio dell'uomo non sia risorto
dai morti". "Alzatevi e non te-
mete": è la parola d'ordine che
tutti i discepoli di Gesù devono
vivere e trasmettersi nella cer-
tezza che egli è "il Figlio predi-
letto di Dio ".
Mons. Gabriele TETI
Campobasso. Sempre più clienti Enel si rivolgono ai call center
per effettuare operazioni sulla propria fornitura: dall’attivazione di
nuovi contratti alle volture e al cambio tariffa fino alla richiesta di
informazioni su consumi e offerte. Da Campobasso e provincia, nel
primo semestre del 2013, sono arrivate oltre 92 mila chiamate con
richiesta di parlare con l’operatore, periodo in cui Enel si con-
ferma, per la sesta volta consecutiva, leader assoluto per la qualità
dei servizi telefonici offerti alla clientela, sia per il mercato libero
con Enel Energia sia per il servizio di maggior tutela con Enel Ser-
vizio Elettrico. L’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha reso nota
la classifica dei call center delle aziende di vendita con oltre 50.000
clienti. La graduatoria dei call center viene pubblicata dall’Autorità
con riferimento a ogni semestre mettendo a confronto le principali
34 aziende di vendita di energia elettrica e gas: i punteggi vengono
assegnati sulla base dei livelli di servizio quali la disponibilità delle
linee telefoniche, i tempi di attesa, la chiarezza delle risposte, la
cortesia degli operatori, la capacità di risolvere il problema nel
minor tempo possibile. “Siamo l’azienda leader nella qualità del
servizio e riceviamo dal 2010 questa importante conferma da parte
dell’Autorità” commenta il direttore della Divisione Generazione,
Energy Management e Mercato Italia, Gianfilippo Mancini. “Ri-
spondiamo a 50 milioni di chiamate l’anno offrendo tutti i giorni, 24
ore al giorno 7 giorni su 7, una risposta concreta alle esigenze dei
nostri clienti. Qualità del servizio, innovazione e passione sono i
princìpi che guidano il nostro lavoro, i nostri 31 milioni di clienti
oltre al call center hanno a disposizione una rete eccellente di ne-
gozi su tutto il territorio nazionale, il sito web e la nuova App Enel
Energia” afferma Luca Solfaroli Camillocci, responsabile Customer
Service della Divisione Generazione, Energy Management e Mer-
cato Italia di Enel.
616 marzo 2014 Campobasso
Il risultato della graduatoriastilata dall’Autorità per l’energia elettrica ed il gas
L'ultimo esempio del passaggio di Campobasso da Città giardino degli anni Cinquanta e Sessanta a Città cemento degli anni Novanta e Duemila
Quei pini cementati in via Garibaldi
16 marzo 2014Da Campobasso 92 mila chiamate ai call center Enel
II^ Domenica di Quaresima
La riforma delle Province viene indicatacome indispensabile per ridurre la spesapubblica del Paese. Ma è davvero così?L’Upi (Unione delle Province d’Italia) haelaborato un nuovo dossier e, analizzandoi dati aggiornati a marzo 2014 sulla spesacentrale e locale, sui costi della politica edel personale, emerge che la spesa delleProvince è la più piccola di tutto il com-parto nazionale e locale.Le Province rappresentano appena
l’1,27% della spesa pubblica, i Comuni l’8%mentre le Regioni, compresa la spesa per lasanità, sono il 20% . Gli enti locali e le Re-gioni insieme sono in tutto il 30% dellaspesa pubblica. Il 60% della spesa pubblicaè nelle amministrazioni centrali, compresi icosti per le prestazioni sociali.Secondo i dati della Conferenza Perma-
nente per il coordinamento della finanzapubblica, le manovre economiche dal 2009al 2012 (dal dl 112/08 al dl 133/13) hannodeterminato un impatto pesante sullaspesa primaria di ciascun livello di governo.Tuttavia il taglio operato sul totale delle Au-tonomie locali è del tutto sperequato ri-spetto a quello operato sulleAmministrazioni Centrali. Su una spesapubblica centrale che pesa il 60% del totaleè stato operato un taglio di - 26 milioni dieuro Sulla spesa delle Autonomie locali, cherappresenta il 30% del totale è stato ope-
rato un taglio di oltre - 27 milioni di euro. Sulle Province l’impatto delle manovre è
stato maggiore che su ogni altro comparto:pur rappresentando solo l’1,27% dellaspesa pubblica, è stato imposto alle Pro-vince di contribuire al risanamento delPaese tagliando la spesa primaria del 27% .In rapporto, nel comparto Regioni, Pro-vince e Comuni, il taglio ha pesato per il52% sulle Province, per il 21% su Regioni eSanità e per il 27% sui Comuni. Dal 2010 al2013 le Province sono riuscite ad operarein maniera virtuosa le riduzioni necessariedella spesa corrente, che è scesa di oltre -11, 8%. Non è accaduto lo stesso ai Co-muni, che hanno aumentato la spesa cor-rente di oltre + 5%, né alle Regioni che lahanno aumentata di +1,14%. Inoltre conti-nua a rilevarsi devastante l’impatto delPatto di stabilità sulle Province : nei 2 anniconsiderati la spesa in conto capitale, cioèla capacità di investire è scesa di oltre il 7%.Le Regioni hanno delegato e trasferito
alcune funzioni essenziali alle Province (ser-vizi per l’impiego, gestione Trasporto, for-mazione, agricoltura etc). Insieme allefunzioni le Regioni sono tenute a trasferirealle Province le risorse necessarie perespletarle. Negli anni i trasferimenti dalleRegioni sono diminuiti drasticamente e dal2010 al 2013 si è arrivati a -16,6%.Nel totale del debito pubblico del Paese,
pari ad oltre 2 mila miliardi di euro, il debitodi Regioni, Province e Comuni è pari a 107miliardi di euro. Il debito delle Province è lo0,4%del debito totale del Paese Cosa fannole Province? Nel 2013 le spese sostenutedalle Province sono state 10.277 milioni dieuro. Le risorse impiegate dalle Provinceper erogare servizi essenziali ai cittadiniammontano a 10.199 milioni di euro. Solo78 milioni sono le spese per gli organi isti-tuzionali. Con l’abolizione delle Provincequeste spese non sono soppresse ma re-stano perché destinate a servizi essenziali.Le voci di spesa per i servizi sono: ediliziascolastica, funzionamento delle scuole eformazione professionale: 1 miliardo e 904milioni; mobilità, trasporti: 1 miliardo 638milioni; gestione del territorio, urbanistica eviabilità: 1 miliardo 793 milioni; tutela am-bientale: 1 miliardo 342 milioni; sviluppoeconomico - Servizi per il mercato del la-voro: 943 milioni; promozione della cultura:168 milioni; promozione del turismo edello sport: 153 milioni; servizi sociali: 235milioni e personale: 2 miliardi 018 milioni.Tra le ragioni di chi sostiene la necessità diabolire le Province, vi sarebbero gli ecces-sivi costi della politica sostenuti per gli or-gani istituzionali di questi enti. Ma è davverocosì? I costi degli organi istituzionali delleProvince sono di gran lunga i più bassi del-l’intero comparto Regioni e Autonomie lo-
cali. Nel 2013: Regioni 829.070.369 euro ,Comuni 536.457.708 euro ; Province78.067.994 euro. Chi ipotizza l’abolizione delle Province
come fonte di risparmio per la spesa pub-blica, non solo non tiene conto dei 10 mi-liardi di spesa per servizi essenziali che nonpossono essere soppressi, ma non consi-dera il forte incremento che deriverebbedal passaggio del personale delle Provincealle Regioni. Dal 2010 al 2013 il costo totaledel personale delle Province è sceso dioltre l’11%. Quello delle Regioni di appenail 3% Nel 2012 la retribuzione media delpersonale delle Province è stata a circa 29mila 833 euro l’anno a dipendente. La retri-
buzione media del personale delle Regioniè stata invece di oltre il 20% in più: 37 mila558 euro l’anno a dipendente. Le conclu-sioni dell’Upi sono che qualunque riformadeve partire dalla conoscenza della realtàfondata su dati certi su tutta la pubblicaamministrazione. Per rinnovare le istitu-zioni occorre una riforma organicadel Titolo V che riguardi tutti: Stato, Re-
gioni, Province e Comuni. Non si può pre-scindere da un ente intermedio di areavasta, che esiste in tutti i paesi europei. Ilvero obiettivo del Paese deve essere: sem-plificare la Pa, riordinando le funzioni ammi-nistrative ed eliminando le sovrapposizionitra enti.
716 marzo 2014Campobasso
L’esenzione perpetua dal ticket sanitario … da rinnovare!
GAMBATESA - Il benpensante di
turno potrebbe obiettare che io stia par-
lando nell’esclusivo mio interesse, ma io,
proprio ieri mattina ho saputo di altre
persone invalide in modo non recupera-
bile, che si sono viste obbligate a rinno-
vare l’esenzione dal ticket, esenzione
data per la gravità e l’irrecuperabilità
della situazione, richiesta di rinnovo,
probabilmente imposta dalla speranza in
un miracolo. Ma ieri per l’appunto, alla A.
S. L. di Campobasso si sono voluti supe-
rare.
I fatti
Come da mio diritto, sto richiedendo
alla A. S. L. alla quale devo assoggettarmi,
una protesi che mi permette, fra l’altro,
di poter utilizzare correttamente internet
nonostante io sia ciecho dalla nascita.
Una nuova sintesi vocale da utilizzare sul
mio pc, cosa che mi fa superare il pro-
blema della mancata visione diretta dello
schermo.
Per inciso
Quanto sto richiedendo, è materiale
che ha un costo sufficientemente alto per
farmi desistere dall’acquisto in proprio e
visto che non sto rubando niente a nes-
suno, procedo imperterrito. Tornando a
bomba, dovete sapere che per l’assegna-
zione di qualsiasi protesi, a chiunque ne
faccia richiesta, la legge italiana prevede
che il richiedente si faccia visitare presso
la A. S. L. dal medico del ramo, dottore
che, fatta la visita, prescrive la protesi
medesima. Insomma, io, cieco assoluto
dalla nascita, con tanto di certificato d’in-
validità civile emesso dalla medesima A.
S. L., lunedì prossimo alle due e mezza
pomeridiane, dovrò andare negli uffici
dei quali sto trattando, per sottopormi ad
una visita oculistica che attesti il fatto
che non ci vedo e di conseguenza di-
chiari che mi può essere assegnata la
protesi in questione. E non mi si parli di
lotta ai falsi invalidi come giustifica-
zione! So di gente che, scoperta e denun-
ciata per essersi fatta passare per cieca,
nonostante la flagranza del reato, ancora
riceve quanto non dovuto in termini di
assegno d’accompagnamento. Già questo
basterebbe per sganasciarsi dalle risate,
ma andiamo avanti. Ieri mattina, da dili-
gente cittadino italiano, mi sono recato
presso l’ospedale vecchio di Campo-
basso, (per altro, rimettendoci anche ore
di ferie), per prenotare la visita in que-
stione, dopo aver perso un pomeriggio
intero nei giorni precedenti per farmi re-
digere dal medico di famiglia la relativa
impegnativa. Preso l’apposito numeretto
e fatta la giusta fila, allo sportello mi sono
sentito respingere la richiesta perché
“l’impegnativa è regolare ma la sua esen-
zione ha dei problemi”. Chiesto di cosa si
trattasse, la solerte impiegata mi ha ri-
sposto che dallo scorso gennaio, a causa
dell’informatizzazione di quegli uffici,
era cambiata l’intera codifica delle esen-
zioni dal ticket. Alla mia obiezione che
avrebbe voluto far sì che i medici curanti
avrebbero dovuto conoscere la questione
per modificare il codice d’esenzione al
momento della redazione dell’impegna-
tiva, la mia interlocutrice ha risposto: “Sì,
ma per fare quanto dice lei ci vogliono i
soldi!”, lasciandomi esterrefatto. Dopo
aver fatta un’altra fila e recuperato un
nuovo tesserino, (che evidentemente
costa molto meno della redazione di
un’informativa da trasmettere via e-mail
ai medici del circondario), tornato allo
sportello prenotazioni, e persa un’altra
mezz’oretta, (lo sportello che rinnova i
tesserini per l’esenzione dal ticket, anzi-
ché alle otto apre alle otto e mezza), fi-
nalmente ho ricevuta la mia conferma
per una visita che attesta ciò che sanno
anche le pietre, cosa che evidentemente
la nostra sanità molisana non paga a
nessuno, neppure all’oculista che dovrà
assoggettarsi a redigere la carnevalata,
oggetto finale della storia. E non è nep-
pure carnevale! Come finirà? Finirà che
non appena i nostri impegnati consiglieri
ed assessori regionali avranno finito di
rimpastarsi, eliminato il “pasticcere”,
chiederò un appuntamento all’assessore
regionale alla sanità che spero vorrà ri-
cevermi e recepire la mia idea in merito,
per risolvere a costo zero un problema
che, oltre a costare, crea disagio a citta-
dini che di disagi ne hanno fin troppi,
non per colpa del loro Prossimo.
Vittorio Venditti
Riforma Province indispensabile per ridurre la spesa pubblica, il dossierdell’Upi dimostra che non è così
Alla faccia della semplificazione e della lotta alla burocrazia
BARANELLO. I Carabinieri della Stazione di Bara-nello unitamente a quelli del Nucleo Operativo e Ra-diomobile della Compagnia di Bojano, nella serata diieri 14 marzo hanno denunciato a p.l. A.B. 37enne delluogo, perché responsabile di lesioni personali aggra-vate. Il trentasettenne, per apparenti motivi passionali,dopo essersi introdotto all’interno dell’abitazione didue coniugi residenti nel piccolo centro alle porte delCapoluogo, ha colpito alla testa con una mazza di ferroil marito della coppia e poi aggredito, anche se in ma-niera meno violenta, sia la donna che la propria ex mo-glie. Subito dopo si dileguava a bordo della propriaautovettura. A seguito di richiesta d’intervento al 112da parte di una delle vittime, sul posto sono giunti im-mediatamente i Carabinieri della Stazione di Baranello,mentre il Nucleo Operativo e Radiomobile dellaCompagnia di Bojano, grazie ad una rapida ed efficaceattività tecnica condotta con la Centrale Operativadel Comando Provinciale di Campobasso, sono riuscitia localizzare l’aggressore sulla SS 87, ove veniva bloc-cato e condotto in Caserma. La richiesta di aiuto, ed ilveloce intervento dei militari, hanno così scongiuratoche l’evento potesse degenerare in un fatto di sanguemolto più grave e consentito di giungere rapidamenteall’identificazione dell’aggressore. Sia l’uomo colpitoalla testa, che entrambe le donne, sono state fatte tra-sportare da personale del 118 presso il Pronto Soc-corso dell’Ospedale Civile di Campobasso, ovevenivano riscontrati affetti da lesioni giudicate guaribilirispettivamente in 15 e 10 giorni. Per l’accaduto i Ca-rabinieri hanno denunciato a p.l. l’aggressore all’Auto-rità Giudiziaria.
I carabinieri hanno fermatoun 37enne di Baranello per lesioni aggravate
Aggredisce genitoriconvivente ex moglie.denunciato
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CAPRACOTTA. Una bella notizia, che
in parte mitiga la delusione per non es-
sere riusciti a riprendersi quelle finali di
Coppa Europa di sci di fondo che sono
sfuggite per cause indipendenti dall’or-
ganizzazione capracottese. Stiamo par-
lando della riapertura dell’impianto di
sci alpino di Montecapraro, prevista per
questo fine settimana.
A comunicarlo all’amministrazione co-
munale il neoamministratore unico di
Funivie Molise, l’avv. Franco Mancini.
Soddisfazione per tanto atteso evento da
parte dell’Amministrazione Comunale di
di Capracotta, che, pur non nascondendo
la delusione per il mancato svolgersi a
Prato Gentile delle finali della Conti-
nental Cup, cerca di guardare il bic-
chiere mezzo pieno.
"È un segnale positivo che aiuta a
mandar giù l’amarezza per non essere
riusciti a riprendere quelle finali che
sono sfuggite per causa di forza mag-
giore. Comunque, con la riapertura del-
l’impianto di Montecapraro e sperando
nel perdurare delle giuste condizioni cli-
matiche, l’auspicio è quello di poter re-
galare agli appassionati di sci alpino un
periodo di rilassatezza e contestual-
mente offrire ai nostri operatori com-
merciali un’occasione per tirare un po’ il
fiato sotto il profilo economico".
SCAPOLI. Oggi sara’ attivato in via sperimentaleil servizio bus navetta gratuito “scapoli centro-fra-zioni”, con il nuovo automezzo di recente acqui-stato dal comune. Il servizio sara’ attivo nei giornidi domenica e giovedi’ di ogni settimana con par-tenza da piazza martiri di Scapoli. In questo modo tutti i cittadini saranno avvan-
taggiati nell’usufruire dei vari servizi presenti nel
comune (ambulatorio medico, ufficio postale, ufficicomunali, santa messa, mercato domenicale, ecc…).L’automezzo Iveco Daily sara’ anche destinato ai
viaggi di carattere sociale e culturale (cure termali,viaggi culturali, ecc…) organizzati dalla consultacomunale degli anziani o da altre associazioni localisenza scopo di lucro, per varie attivita’ socio-cultu-rali.
1116 marzo 2014Isernia
Il sindaco di Isernia Brasiello sottolineala bontà della scelta del disco orario“Sosta a ora, è buon senso”
Sul tavolo del Ministero dello Sviluppo i provvedimenti per le filiere del tessile, avicolo e metalmeccanico
Area di crisi, si apre il confronto
ISERNIA. Il sindaco di Isernia, Luigi Brasiello, interviene sulla
questione delle multe elevate nelle zone che richiedono la sosta con
disco orario. Spe¬cialmente corso Garibaldi e via XXIV Maggio sono
le strade che stanno presentando problemi in tal senso. «Leggo sui
giornali – afferma Brasiello – alcune polemiche sulla sosta a tempo
di via XXIV Maggio. In realtà si tratta d'una normale disposizione
che intende consentire a più utenti il parcheggio, limitandolo a 30
minuti. Una decisione ben accolta da molti cittadini, anche perché
dà modo di so¬stare, fare spesa nei negozi del quartiere e poi tran-
quillamente ripartire lasciando posto ad un'altra auto che, in tal
modo, può anch'essa trovare uno spazio dove parcheggiare libera-
mente. Il problema è simile anche su corso Garibaldi – continua il
sindaco –, ed ieri ho ricevuto una mail da parte di P.A., assicuratore,
che mi ha scritto: "Da qualche giorno i vigili urbani elevano con-
travvenzioni per divieto di sosta in assenza di disco orario su corso
Garibaldi. Miracolosamente si trova parcheggio a tutte le ore su una
strada dove prima era impossibile parcheggiare anche per po¬chi
minuti per un caffè, acquistare un giornale o recarsi in farmacia.
Spero che questa iniziativa non venga subito abbandonata come
successo negli ultimi anni e colgo l'occasione per ringraziare Lei e
quanti hanno condiviso questa iniziativa che, solo facendo rispettare
un semplice cartello stradale, permette di acquisire immediata-
mente l'immagine di una città "normale". Voglia girare la presente
a tutti i soggetti coinvolti nella lodevole inizia¬tiva".». In tutte le città
ci sono alcune aree dove la sosta dei veicoli è consentita gratuita-
mente ma per un tempo limitato negli stalli bianchi, con lo scopo di
consentire il ricambio ed evitare che i posti disponibili siano occu-
pati tutto il giorno dagli stessi veicoli, quindi per consentire a più
persone di occupare temporaneamente l'area. Usufruire d'un par-
cheggio a tempo li¬mitato e poi consentire ad altri di fare altrettanto
è un segno di moderno senso civico.
Sci alpino: riapre l’impianto di Montecapraro
Scapoli, il servizio navetta
Mancini: "Felici per la riapertura, ma avremmo
voluto che la stagione fosse stata più benevola
sotto il profilo meteorologico"
Parte da oggi il collegamento tra il centro e le frazioni
CAMPOBASSO. Il gruppo tec-
nico regionale incaricato di coordi-
nare l’istruttoria per il
riconoscimento dell’area di crisi
nel Distretto Produttivo Bojano –
Isernia – Venafro, guidato dal Di-
rettore della Programmazione, ha
incontrato i dirigenti del Ministero
dello Sviluppo che seguono la pro-
cedura nazionale per attivare la
strumentazione definendo un per-
corso amministrativo finalizzato ad
agevolare gli investimenti nei ter-
ritori molisani colpiti dalla crisi
delle filiere del tessile, dell’avicolo
e dell’indotto del metalmeccanico.
Per portare a compimento l’intesa
sulla stipula del Contratto di Svi-
luppo, per l’area di crisi Bojano –
Isernia – Venafro, la Regione Mo-
lise appronterà un proprio atto de-
liberativo di concerto con le parti
sociali, le comunità locali e le
organizzazioni imprendito-
riali. Il percorso dovrà con-
temperare la presenza di
strumenti normativi europei come
il FEG (Fondo di Adeguamento alla
Globalizzazione) applicabile solo
alle imprese con oltre 500 addetti,
di leggi nazionali specifiche per le
aree di crisi già utilizzate a Piom-
bino e in altri territori, di leggi re-
gionali e di Accordi di Programma
mirati che sappiano prefigurare un
utilizzo delle risorse comunitarie e
dei fondi nazionali di coesione.
“Con l’articolazione di questa pro-
cedura -ha evidenziato l’assessore
regionale Michele Petraroia- si ri-
lanceranno le politiche industriali
regionali agevolando i nuovi inse-
diamenti produttivi e gli amplia-
menti di attività esistenti, per
offrire l’opportunità della riassun-
zione ai lavoratori espulsi dalla
SOLAGRITAL – GAM, ivi compresi
gli avventizi, dall’ITTIERRE S.p.A.
e da altre aziende in crisi del Nu-
cleo Industriale di Pozzilli. Non
sarà semplice costruire l’Accordo
di Programma e non sarà facile
giungere alla sottoscrizione del
Contratto di Sviluppo con il Go-
verno, ma se si intende sostenere
con concretezza il territorio colpito
dal crollo di imprese che occupa-
vano centinaia di lavoratori, serve
-ha concluso l’esponente del Pd-
una pianificazione di medio ter-
mine che renda attrattivo e compe-
titivo il Sistema Molise”.
1216 marzo 2014 Termoli
Incontro sul passaggio dalla scuoladell’infanzia alla primaria
Domani gran finale
per “Termoli musica”
TERMOLI – Sono stati tanti i
politici che hanno preso parte
all’incontro dibattito organiz-
zato dalla Rete Civica Nazionale
sul tema dei “limiti della poli-
tica”. Ad organizzare l’incontro
il portavoce regionale Michele
Marone, l’avvocato termolese
che potrebbe essere un possi-
bile candidato alla carica di sin-
daco.
Proprio Marone nel suo inter-
vento ha rimarecato come la
rete “raccoglie tutti i movimenti
in maniera bipartisan per risol-
vere il disagio sociale rispetto a
una politica “che non dà più ri-
sposte in vari settori, come eco-
nomia, lavoro, sanità, sicurezza
delle scuole, ambiente e svi-
luppo territorio in relazione alla
tutela”. Un incontro molto im-
portante che ha visto interve-
nire molkti politici di diversi
schieramenti politici e tra que-
sti: l’ex governatore Michele
Iorio, la segretaria regionale del
Pd, Micaela Fanelli, il segretario
regionale dei Comunisti Italiani,
Nicola Macoretta, l’ex assessore
comunale, Michele Cocomazzi,
Giuseppe Caterina per l’Italia
dei Valori, Costanzo Della Porta
portavoce di Fratelli d’Italia-Al-
leanza Nazionale e Gigino
D’Angelo, neosegretario regio-
nale di Sinistra, Ecologia e Li-
bertà. Con loro anche perso-
naggi che potrebbero essere
chiamati in causa per le immi-
nenti elezioni amministrative a
Termoli: Antonio D’Ambrosio,
Paolo Marinucci, Antonio
D’Aimmo, Francesco Roberti,
Nino Barone, Giovanni Di Stasi,
Oreste Campopiano, Pino Ma-
rino, Augusta Di Giorgi, Angelo
Farina.
TERMOLI – In città circola
voce di una possibile inchie-
sta in atto da parte della
Guardia di Finanza della lo-
cale Tenenza sull’aggiudica-
zione della gara d’appalto
per la gestione del Parco co-
munale. L’inchiesta sarebbe
iniziata dopo che gli allora
Consiglieri comunali di op-
posizione avevano presen-
tato un esposto sull’appalto
ventennale. Sempre secondo
indiscrezioni, gli uomini
della Guardia di Finanza
avrebbero eseguito dei so-
pralluoghi nel Parco comu-
nale e acquisito documenti
sulla procedura dell’ap-
palto.. Intanto é stata rinno-
vata la convenzione per il
comodato d’uso gratuito
della stazione navale di Ma-
novra di Taranto dei locali di
piazza Olimpia, dove gli uo-
mini delle Fiamme gialle
sono dislocate da quasi cin-
que anni.
Molti politici al convegno organizatodalla Rete Civica nazionale
LITORALE – Due incidenti stradalisono avvenuti lungo la costa per for-tuna, al momento, senza gravissimeconseguenze. Il primo incidente è av-venuto sulla statale 16 tra Monteneroe Petacciato doce un ciclista di 15annio S.R. di San Giacomo degli Schia-voni è stato urtato da una macchinaed è ruzzolato a terra. E’ stato soccorso dallo stesso au-
tomobilista che ha fatto intervenire imedici del 118 e volontari della Mise-ricordia. Il giovane ha riportato con-tusioni ed escoriazioni che sono statemedicate al Pronto soccorso del-l’ospedale di Termoli. Nello stesso nosocomio è stato
trasportato poche ore dopo un an-ziano investito su Viale Marconi aCampomarino da una Fiat Multipla.L’uomo anche in questo caso è statosoccorso dai medici del 118 e Miseri-cordia e trasportato al San Timoteodove è stato sottoposto agli accerta-menti che hanno diagnosticato alcunefratture. Sul posto dell’incidente, pereseguire i rilievi, Carabinieri e Poliziamunicipale.
Due incidentistradali lungola costa
TERMOLI – Sabato 22 marzo,
organizzato dal centro servizi
per l’infanzia Gulliver che per il
secondo anno sta portando
avanti il progetto sulla dislessia
e sui disturbi dell’apprendi-
mento, si terrà “Incontriamoci a
scuola: il passaggio dalla scuola
dell’infanzia alla scuola prima-
ria”. L’incontro inizierà e inter-
verrà la dottoressa Lucia De
Socio per l’accoglienza e le pre-
sentazioni.
A seguire gli interventi della
professoressa Stefania Mazotti
(psicologa e logopedista coordi-
natrice della Fondazione italiana
’Verso il futuro’e docente del
corso di laurea in Logopedia del-
l’università ’La Sapienza’ di
Roma), che relazionerà su "Os-
servazione e valutazione delle
tappe di sviluppo e dei prerequi-
siti necessari per l’ingresso nella
scuola primaria", la dottoressa
Anna Paolella (referente regio-
nale per la dislessia presso l’Uf-
ficio scolastico regionale), che
parlerà di "Aggiornamento delle
riforme scolastiche.
Alle 11,30 la tavola rotonda e
la restituzione dei test di valuta-
zione ai genitori della scuola
del’infanzia Gulliver, a cura
delle logopediste Anna Paola
Baistrocchi e Francesca Genova.
Associazioni si uniscono per sostenere la ricercaTERMOLI – Otto associazioni
cittadine hanno preso parte ad
una conviviale di beneficenza
per sostenere la ricerca delle
malattie rare e in modo speci-
fico della sindrome di Ondine.
Alla serata, organizzata dal’Isti-
tuto Federico di Svevia, hanno
partecipato: l’Archeolclub, il
Rotary, il Rotaract, i Lions Tifer-
nus, i Lions Host, la Fidapa,
l’Avis, e l’associazione San Vin-
cenzo de Paoli. Prima della con-
viviale è stato presentato il
libro di Virginia Macchiaroli e
annunciato il convegno nazio-
nale "La Sindrome di Ondine,
una malattia rara", organizzato
per le 9,30 del il prossimo 5
aprile nell’hotel Meridiano.
TERMOLI – Domenica alle 18
nella Galleria civica di piazza
Sant’Antonio gran finale per
“Termoli Musica”, rassegna mu-
sicale organizzata dall’associa-
zione servizi culturali
"Ondeserene", con la soprano
Mariella Gernone accompa-
gnata al pianoforte da Flavio
Peconio, che si esibiranno in
partenopee: Dall’Ave Maria di
Verdi alla Canzone di Doretta di
Rossini, da "Torna a Surriento"
di De Curtis a "O sole mio! di Di
Capua. Giuseppe Nese, diret-
tore artistico della rassegna,
stila il bilancio della rassegna:
”La stagione che ha avuto il
consueto successo di pubblico e
critica, favorendo una qualità
della vita superiore ai tanti ap-
passionati di musica classica
che seguono da dieci anni i no-
stri concerti”.
Parco comunale, Finanza indaga sull’appalto della gestione dell’impianto
Seguitissimo l’incontro pubblico dell’Italia dei Valori
LARINO - E’ iniziato nel Tribu-
nale frentano il processo a carico
di 18 imputati, tra arrestati e de-
nunciati nel 2009, in una opera-
zione antidroga denominata
“Muraglione” portata a termine
da 80 carabinieri della Compa-
gnia di Larino e della Stazione di
San Martino in Pensilis per
stroncare lo spaccio di droga nel
basso molise. Spacciatori e con-
sumatori erano stati bloccati nei
pressi del muraglione del paese,
da qui il nome dell’operazione,
una zona pedonale e vietata al
transito dei mezzi. Gli arresti di-
sposti dal pm Luca Venturi fu-
rono eseguiti tra San Martino in
Pensilis, Termoli, Foggia, Ururi e
Serracapriola. Tra le sei persone
arrestate (altre sette avevano ot-
tenuto l’obbligo di dimora) per
detenzione ai fini di spaccio di
sostanze stupefacenti, c’è anche
un termolese oggi 32enne che è
anche accusato di estorsione
perché “con atteggiamento mi-
naccioso, violento ed estorsivo”
avrebbe preteso soldi dagli ac-
quirenti che non avevano ancora
saldato il conto interamente.
L’udienza è stata aggiornata a
maggio dopo che in aula è stato
ascoltato il consulente tecnico
che ha sbobinato alcune inter-
cettazioni.
MONTENERO DI BISACCIA – L’ammini-
strazione comunale nel 2010, viste le diverse
richieste, attivò un servizio di trasporto ri-
servato ai cittadini residenti che devono sot-
toporsi, a giorni alterni, al trattamento di
emodialisi presso l’ospedale di Termoli, con
personale e mezzo di trasporto idoneo, for-
niti all’Associazione Arca ONLUS di Ter-
moli. Con una delibera del 2013
l’aministrazione ha provveduto a disporre la
prosecuzione dello stesso servizio di accom-
pagnamento ed assistenza anche di un mi-
nore, affidato ai servizi sociali del Comune,
per i corsi riabilitativi di nuoto che svolge
nela piscina Tano Croce di San Salvo e, du-
rante il periodo estivo, presso la piscina del
lido Calypso di Petacciato Marina. Due ser-
vizi molto apprezzati dagli utenti i quali
hanno chiesto che gli stessi possano conti-
nuare. Anche per questo motivo la Giunta
Municipale ha deliberato per la prosecu-
zione del servizio di trasporto degli emodia-
lizzati e del minore in affidamento per i corsi
riabilitativi di nuoto, fino al 30 giugno 2014.
1316 marzo 2014Termoli
BASSO MOLISE - 80 miliardi dibeni confiscati alla mafia, utilizzia-moli per il bene comune. È quantochiede l'Italia dei Valori che nellagiornata di oggi si mobilita per laraccolta delle firme in molte piazzeitaliane e anche in Molise affinchévenga snellita la procedura per ilriuso delle 1.700 aziende confiscate,per destinare i beni a fini sociali eper vendere quelli inutilizzati inve-stendo il ricavato sulla riduzione del
debito pubblico, sul pagamento deidebiti dello Stato verso gli imprendi-tori, intervenendo sull'emergenzaambientale bonificando terreni avve-
lenati dalle ecomafie e mettendo insicurezza i territori a rischio idro-geologico. "80 miliardi sono piú diuna finanziaria - ha sottolineato Cri-
stiano Di Pietro - l'italia dei Valorivuole dire basta all'abitudine di met-tere le mani nelle tasche degli ita-liani. É ora di iniziare a svuotare
quelle dei mafiosi". In Basso Molise igazebo saranno aperti dalle 10 alle13 a Larino in Largo Gabbia e a Ter-moli in Corso Nazionale.
MONTENERO DI BISACCIA -
"In Molise l'Italia dei Valori c'è,
lavora e vuol far sentire la sua
voce".
Ha esordito cosí il vice presi-
dente del Consiglio regionale
Cristiano Di Pietro nell'ambito
dell'incontro pubblico svoltosi
venerdì sera presso la sala con-
siliare del Municipio. "L'Italia
dei Valori è quel partito com-
patto e leale verso il governa-
tore Frattura - ha continuato -
L'Italia dei Valori rappresenta
quel gruppo consiliare che ha
presentato in assoluto piú pro-
poste di legge: 9 in tutto di cui 3
sono giá state approvate e le
altre sono in commissione, e il
Focus che abbiamo preparato e
che diffonderemo ai cittadini ha
proprio l'obiettivo di dare a tutti
la possibilitá di verificare
quanto fatto dai loro ammini-
stratori in maniera chiara e tra-
sparente rispetto all'attivitá
svolta in questi mesi di Governo
Frattura.
Un Governo che sosteniamo e
all' interno del quale confer-
miamo l'assessore Pierpaolo
Nagni. Un Governo che non ha
la bacchetta magica ma che è
riuscito a tagliare, in neppure
un anno, il 34% dei costi della
politica con un risparmio di
oltre 11 milioni di euro che po-
tranno essere reinvestiti nel
tessuto sociale, a favore delle
aziende e quindi anche dei cit-
tadini, perché - ha precisato -
senza lavoro, il Molise non ri-
parte. Oggi più che mai sen-
tiamo il bisogno di confrontarci
con la base perché è intorno ad
essa che dobbiamo lavorare e
costruire.
Vogliamo il meglio per questa
regione e per questo- ha con-
cluso Di Pietro - dialogheremo
con tutti gli amministratori, al-
dilá delle appartenenza politi-
che, al solo fine del bene dei
territori e dei cittadini".
Restituito ai familiari il corpodella camionista vittima di un incidente stradaleTERMOLI – E’ stato restituito ai familiari per le esequie il corpo senza vita di
Donatella De Blasio, la 32enne di Fasano rimasta uccisa in un tamponamento tra duemezzi pesanti avvenuto intorno alle 4 del mattino di giovedì scorso lungo la corsiasud dell’autostrada Adriatica tra i caselli di Vasto sud e Montenero di Bisaccia. Dopol’incidente la donna era stata sbalzata al di fuori della cabina di guida e una volta sul-l’asfalto travolta da un terzo TIR, condotto da un uomo di Chieti, che non si è fer-mato continuando la marcia per poi essere fermato ai confini con la Puglia. PerDonatella De Blasio la morte è stata istantanea e anulla sono valsi i soccorsi dei me-dici del 118 e volontari della Misericordia. La notizia della tragedia ha gettato nellosconforto la cittadina di Fasano dove Donatella De Blasio era conosciutissima comela camionista del sorriso e anche per la sua attività sportiva: militava nella forma-zione di calcio a 5 femminile Martina Five Virtus.
Operazione antidroga
“Muraglione”, iniziato il processo
Proroga del servizio trasporto emodializzati e accompagnamento minori
Raccolta firme per la vendita
dei beni confiscati alla mafia
Il Campobasso riceverà l’Alife questo pomeriggio con fi-
schio di inizio alle ore 15 allo stadio di contrada Selva Piana.
I lupi di mister Farina sono nel pieno di un tour de force
che sta vedendo i rossoblù giocare ogni tre giorni. Mercoledì
scorso a Villaputzu, in provincia di Cagliari, oggi contro i
campani dell’Alife, mercoledì prossimo a Mascalucia, in pro-
vincia di Catania, per tornare sul rettangolo verde domenica
prossima a Gambatesa e poi ancora tre giorni dopo, merco-
ledì 26, al ‘Nuovo Romagnoli’ contro il Catania San Pio X.
È un periodo importante per il Campobasso, giunto alla
fase clou del campionato senza gli esperti Monti e Guglielmi,
che comunque sono stati sostituiti nel migliore dei modi da
coloro che stanno giocando al loro posto. Ai lupi di Farina,
infatti, mancano quattro vittorie per il primo posto matema-
tico in campionato e, inoltre, l’abbinamento con i siciliani
nelle semifinali di Coppa Italia lascia ben sperare per l’ac-
cesso alla finalissima della manifestazione tricolore, in pro-
gramma mercoledì 2 aprile al centro federale ‘Bruno Buozzi’
di Firenze.
L’allenatore Francesco Farina, per la sfida contro l’Alife,
dovrà rinunciare allo squalificato Minadeo e dovrebbe
schierare Nunziata tra i pali, davanti al quale si posizione-
ranno i centrali Scampamorte e Scudieri, supportati da Vol-
pecina e Palumbo, che arretrerà il suo ambito di manovra. In
mediana spazio per Corradino, che vestirà la fascia di capi-
tano, Fazio e Pignataro. In avanti Cianci, Lazzarini e Vitelli.
Si gioca alle 15; dirigerà il confronto Daniele Iuliano della
sezione di Termoli, che sarà coadiuvato dagli assistenti Luigi
Bonavita e Michele Rinaldi, entrambi della sezione termo-
lese.
LA MANIFESTAZIONE ‘VOGLIAMO UN CIELO ROSSOBLÙ’
Domani, dalle ore 19, i vertici dell’attuale squadra di calcio
del capoluogo molisano hanno organizzato, presso l’ex GIL,
un evento di sensibilizzazione sul futuro della squadra,
aperto al pubblico. La serata – come si legge dal comunicato
ufficiale del club rossoblù – avrà inizio con l’inaugurazione
di una mostra, allestita nei locali della stessa struttura, che
ripercorrerà, attraverso materiale messo a disposizione da
tifosi, fotografi e cittadini, la storia calcistica del Campo-
basso.
La mostra resterà aperta fino a fine marzo e sarà possibile
visitarla gratuitamente dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle
ore 13,30 e il lunedì e il mercoledì anche dalle ore 15,30 alle
ore 18,30.
La serata proseguirà nell’auditorium e vedrà l’alternarsi
di momenti di spettacolo e rievocativi, con la partecipazione
di numerosi ospiti, protagonisti della storia passata e pre-
sente del Campobasso.
L’obiettivo dell’evento, che verrà esplicitato e rappresen-
tato nel corso della serata, è quello di lanciare una nuova
sfida: una squadra che appartenga all’intera città, che risve-
gli l’interesse dei tifosi e che possa, con perseveranza, impe-
gno e professionalità, ritornare a far parlare di sé nel mondo
del calcio che conta.
La squadra, subito dopo la gara odierna, inizierà a pensare alla sfida di mercoledì in casa del Catania San Pio X
L’Isernia, nella confusione più totale, si appresta a giocare la gara diMatelica, in casa della terza forza del campionato, che contro i pentriproverà a riguadagnare la seconda piazza, a scapito del Termoli, impe-gnato sul difficile campo di Celano. Il Matelica, inoltre, proverà a non per-dere ulteriore terreno dall’Ancona, che sarà di scena nella quasiamichevole di Bojano, dove si prospetta una goleada in favore dei dorici.La conferenza stampa di venerdì pomeriggio ha contribuito, in casa
Isernia, a finire per mettere tutti contro tutti. Sono usciti allo scopertocoloro che figuravano solo dal punto di vista federale, scaricando le colpesull’ex direttore sportivo Dino Petrangelo, che da due settimane ha ras-segnato le proprie dimissioni.Sono stati quindici giorni di chiacchiere e di pochi fatti a Isernia e la
situazione è destinata a precipitare, perché potrebbe arrivare un altropunto di penalizzazione, qualora la scorsa settimana nessuno abbia pa-gato la vertenza dell’ex calciatore Calabrese. E di vertenze sul tavolo cene sono almeno altre tre, che prosciugheranno la fidejussione che l’Iser-nia ha depositato lo scorso mese di luglio all’atto dell’iscrizione al cam-pionato. In pratica, la situazione è sempre la stessa: l’Isernia non ha piùdirigenti disposti a perorare la causa biancoceleste e il prossimo mesee mezzo sarà quello che sancirà, quasi certamente, la retrocessione,primo passo verso la scomparsa del club dal panorama calcistico. Al-l’orizzonte dell’Isernia ci sono soltanto nubi.Per la seconda settimana consecutiva, senza allenamenti, la squadra
comunque sarà regolarmente in campo questo pomeriggio a Matelica,cercando di limitare i danni, come è successo nel derby contro l’OlympiaAgnonese, contro la quale i pentri sono riusciti a strappare un pareggio.Il Termoli, conquistata la seconda posizione, cerca a Celano il quinto
successo consecutivo. La squadra di mister Giacomarro è partita di mat-
tina, alla buonora, per la trasferta abruzzese, segno questo di una politicarivolta alla spending review anche in casa giallorossa, nonostante il teamproverà a giocarsi le carte per vincere i playoff. La Lega Pro ha aperto airipescaggi e il Termoli si giocherà le proprie carte per acquisire almenoil diritto alla promozione d’ufficio. Poi quello che accadrà a giugno nes-suno può ancora dirlo, nonostante il presidente Nicola Cesare abbiamanifestato la volontà di lasciare dopo quasi tre anni di presidenza. Perblindare il secondo posto, il Termoli dovrà vincere oggi, visto che il Ma-telica è impegnato contro un’Isernia allo sbando, e aggiudicarsi lo scontrodiretto di domenica prossima, in programma allo stadio ‘Cannarsa’.Al ‘Civitelle’ partirà l’operazione riscatto per l’Olympia Agnonese, che
ha perso due settimane fa contro la Maceratese, ottenendo solo un pun-ticino nel derby contro l’Isernia. I granata di mister Urbano, che si tro-vano nella zona pericolosa della classifica, devono soltanto vincerecontro il Giulianova, peraltro tranquillo con la salvezza ormai acquisita.L’allenatore Corrado Urbano ritroverà Esposito e Di Lullo, due pedinefondamentali per il suo scacchiere, assenti a Isernia.La capolista Ancona farà una gita in Molise, a Bojano, dove la squadra
locale dovrebbe regolarmente presentarsi. Per i biancorossi, vicini al ri-torno in serie C, la gara in terra molisana sarà un test per far giocare chiha avuto meno spazio e fare rifiatare coloro che sono stati maggior-mente impiegati, soprattutto nell’ultimo periodo.Infatti, l’allenatore dell’Ancona, Cornacchini, schiererà almeno sei volti
nuovi, almeno stando alle indicazioni arrivate dal test in famiglia giocatoalle Cozze di Monte San Vito. Il mister proporrà un 4-2-3-1 con Cazzolanell’inedita posizione di terzino destro e Fabi Cannella dalla parte oppo-sta. Centrocampo sperimentale con D’Alessandro e il ’95 Gelonese. Inattacco, riecco Degano alle spalle di Pizzi con Morbidelli a sinistra (al
posto dello squalificato Bondi) e Sivilla dalla parte opposta. Tra i pali cisarà regolarmente Lori, mentre in difesa, complici gli infortuni di Malluse Di Dio, la coppia centrale sarà composta da Cacioli e Capparuccia.L’Ancona ha rinunciato al ritiro, partendo per Bojano direttamente al-l’alba di questa mattina.
Sport15
16 marzo 2014
L’Olympia Agnonese, reduce da un punto nelle ultime tre partite, può solo vincere contro il Giulianova
I giallorossi di Giacomarro saranno di scena, questo pomeriggio, a Celano, per blindare il secondo posto
N. Montaquila – S. Campano 1-2 (giocata ieri)Venafro – Roccaravindola 2-1 (giocata ieri)Virtus Pozzilli – Montenero 2-0 (giocata ieri)Campobasso – Alife: Daniele Iuliano di Termoli(Bonavita-Rinaldi)Cliternina – C. Vairano: Giorgio Sangregorio del-l’Aquila (Centracchio-Di Tomaso)Fornelli – Pol. Gambatesa: Andrea Martino di Iser-nia (D’Onofrio-Biondo)Roseto – Santeliana: Antonio De Lucia di Isernia(Viola-D’Apollonio)Vastogirardi – Calcio Dauna: Agostino De Santis diCampobasso (Testa-Mariano)La classifica: Campobasso 67; Calcio Dauna 58;Sesto Campano 52; Fornelli 47; Venafro 44; Ro-seto 34; Pol. Gambatesa 32; Nuovo Montaquila28; Vastogirardi 27; Roccaravindola e Cliternina23; Santeliana 21; Alife 20; Vairano 19; Virtus Poz-zilli 18; Montenero 15.
Al Campobasso mancano quattro vittorie per il primo
posto matematico nel campionato di Eccellenza
Amiternina – Maceratese: Michele Somma di Ca-stellammare di Stabia (Capaldo-Cascone)Bojano – Ancona: Pierluigi Mazzei di Brindisi (Ro-busto-Rega)Celano – Termoli: Matteo Marchetti di Ostia Lido(Pagano-Manco)Civitanovese – Fermana: Luigi Carella di Bari(Falco-Antonacci)Jesina – Sulmona: Matteo Perissinotto di SanDonà di Piave (Fedele-Della Croce)Matelica – Isernia: Alessandro Chindemi di Vi-terbo (Di Bello-Pappagallo)Olympia Agnonese – Giulianova: Salvatore MarcoDibenedetto di Barletta (Summa-Piccolo)Angolana – Fano: Maria Marotta di Sapri (De Pri-sco-Minichino)Vis Pesaro – Recanatese: Matteo D’Ambrogio diFrosinone (Iannaurato-Basile)La classifica: Ancona (-1) 58; Termoli 50; Mate-lica 48; Maceratese 46; Vis Pesaro 43; Giulianova39; Civitanovese 38; Sulmona 36; Celano e Fer-mana 35; Fano e Jesina 33; Olympia Agnonese30; Recanatese 29; Amiternina 27; Angolana 21;Isernia (-1) 19; Bojano (-2) 2.
SERIE D GIRONE F - 24^ GIORNATA
ECCELLENZA - ARBITRI 24^ GIORNATA
L’Isernia a caccia dell’impresa a Matelica, il Termoli
Lupi, c’è l’Alife per avvicinare
il ritorno in serie D
punta al quinto successo consecutivo