1978 Kiko Lettera Quaresima Pasqua

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  • 7/30/2019 1978 Kiko Lettera Quaresima Pasqua

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    KikoArgello:LaQuaresimalagestazioneallafedecheculminanellaPasqua.Letteradel1978Posted by: Baltazzar

    Parigi, mercoled delle ceneri 1978

    Cari fratelli,

    che la pace e la gioia di nostro Signore Ges Cristo sia con tutti voi. A Lui, che ci ha mostrato che cosa

    sia la misericordia, la gloria e a benedizione nei secoli. Obbedendo al desiderio di tanti itineranti vostri

    catechisti, di scrivere in occasione della Pasqua una lettera, in cui potreste trovare una guida e un aiuto

    in questa Veglia Pasquale, mi son messo a scrivere non senza la trepidazione propria di chi non sa

    scrivere (voi sapete che lo faccio molto raramente) e con il timore di ripetere delle cose che molti gi

    sapete.

    Questa la quinta lettera di Pasqua che scrivo alle comunit. Nelle altre quattro mi sembra siano

    descritte, pi o meno, le principali caratteristiche della nostra grande Festa. Ad ogni modo, tenter di

    dirvi qualcosa. Oggi, mercoled delle ceneri, comincia la Quaresima ed essa viene a me chiamandomi a

    conversione.

    Il mio grande desiderio sarebbe di andare nel deserto a pregare.. ma non mi possibile. Penso alle tre

    tentazioni di Ges e questo mi aiuta in questa Quaresima a cominciare di nuovo il combattimento: il

    cuore. Quanto vorrei amare Ges con tutto il mio cuore, senza mormorare contro di Lui quando mi sento

    triste o quando soffro le incomodit, le incomprensioni o i problemi propri della mia condizione di

    apostolo itinerante. La prima tentazione: Israele mormora contro Dio perch secondo loro mangiano un

    pane miserabile nel deserto e si ricordano delle cipolle, della carne, dei meloni e dei pesci dEgitto.

    Anchio mi ricordo della mia vita in Egitto e sono tentato , dalla concupiscenza degli occhi dalla

    sessualit, tante volte dal desiderio daffetto, dalla voglia di riposare, insomma di cercare il mio piacere in

    tutto. Ges sta quaranta giorni nel deserto; scomodo, duro sentire fame; fame damore, fame

    daffetto, di comodit; di pane. Se sei figlio di Dio perch dovrai soffrire? Se Dio tuo padre ti

    dovrebbe amare, dovrebbe desiderare il meglioper te. Perch devi soffrire la fame? D che queste

    pietre si trasformino in paneGes, fammi rispondere con te oggi e domani:Non di solo pane vive

    luomo, ma di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio.

    Ecco la tua parola che mi data nella storia, nella mia storia concreta di ciascun giorno, nella mia croce

    di. oggi: ESSA IL MIO PANE. maestro, mangia .Il mio cibo fare la volont di Colui che mi ha inviato,

    La Chiesa sa che io ho questa tentazione e mi difende e mi aiuta contro me stesso. E in questa

    Quaresima mi dice: digiuna, digiuna seriamente, e si allontaner da te il demonio quando vede la tua

    volont decisa ad accettare il PANE della volont di Dio. Signore, aiutami a volerti bene con tutto il mio

    cuore. Shem Israel, amerai il tuo Dio con tutto il tuo cuore, sopra la croce sei con il cuore colpito e

    spezzato. Mos colp la roccia del cuore incredulo e dubit, i soldati non dubitano, colpiscono,

    feriscono, uccidono e sgorg sangue ed acqua, e chi lo vide rende testimonianza. Dal tuo fianco

    sgorg, Signore, la vita della nuova Eva.

    Dal nuovo Adamo, la nuova umanit: una nuova creazione, un nuovo cuore, non di pietra, Signore ma di

    carne come il tuo, facile, facile da trafiggere. Io toglier da voi quel cuore di pietra e Vi dar un cuore di

    carne

    Shem Israel. Amerai il tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima.

    Con tutta lanima, con tutto il tuo spirito, con tutto il tuo essere, con tutta la tua vita, cio rischiando te

    stesso. Chi non perde perfino la propria vita, non la trova. Perdersi, umiliarsi, morire: fallire. Perch

    fallire? Perch camminare per strade oscure senza sapere dove si va? Persa la ragione e persa lanima,

    sempre col rischio di pensare se saremo pazzi o no, dove vivere, e soltanto fede e fede nudaPerch?

    Perch fallire e camminare cos, in Dio solo e senza noi? Buttati dal pinnacolo del tempio e gli angeli ti

    raccoglieranno perch il tuo piede non inciampi contro la pietra e vedendoti venire cos dal cielo come

    gli angeli tutti crederanno in teLo vedi? Perch passare per la croce? Perch tanta sofferenza? Non

    capisci? Perch camminare senza capire? Non ti ascolteranno, la casta sacerdotale non ti accetter. Tu

    sei un operaio, un laico senza cultura; dalla Galilea puo venire qualcosa di buono? Fallirai, ti

    uccideranno. Tenta Dio Perch no? Obbligalo con la tua fede che le cose siano in unaltra maniera, che li

    cambi la storia: sono tante te sofferenze, tante le malattie, tanti bambini subnormali, tanta la miseria e

    tanta la croce, e tanto il fallimento. Perch? Forse che Dio non esiste? O non ha fatto bene le cose?

    Come sarebbe facile tutti se ci mettessimo un po di buona volont

    Vai via da me Satana! Tu giudichi le cose secondo il mondo e non secondo Dio. Anchio mi scandalizzo

    della croce, della morte e del fallimento, anchio non accetto lumiliazione di essere sotto gli altri, di

    perdere la mia vita, di non trionfare, di non essere il primo, che le cose non siano e non si facciano come

    voglio io. La Chiesa mi invita alla preghiera, a umiliarmi davanti a Dio, a riconoscere che io sono una sua

    creatura, che io non sono Dio, che Dio lAltro. Ma come posso pregare se io non so farlo? Tenta come

    meglio sai, ogni forma valida. Presto te lo insegneremo, se sei al principio del cammino. Ges sulla

    croce, tutto rischiato, tutto perduto, con la fronte segno dellanima, della ragione e della vita coronata

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    di spine, in unumiliazione totale fino alla beffa, fino alla pagliacciata e allo scherno. Se Dio ha permesso

    una fine tanto triste, sicuro, era un peccatore pensavano i farisei secondo quanto leggevano nelle

    scritture. E pensavano bene perch mor come peccatore al tuo posto e al mio. Che stupendo amore,

    nessuno mai mi ha voluto bene cos, tanto gratuitamente.

    Shem Israel. Amerai il tuo Dio con tutto il tuo cuore, la tua anima, le tue forze.

    Con tutte le tue forze, con tutto il tuo lavoro, con tutti i tuoi soldi. Il denaro, simbolo del potere; con il

    denaro sentiamo dire si ottiene tutto. Israele nel deserto presto si fatto un idolo doro per chiedere

    le cose delle quali aveva bisogno. I soldi risolvono tante cose Soldi, potere, IDOLATRIA. Colui che ha

    potere si teme, si rispetta. Il lavoro mi realizza, mi costruisce, mi permette di guadagnare soldi e

    possedere delle cose. Avere potere: dominare.

    Quante discussioni per denaro, quante sofferenze. Tutto questo ti dar e gli mostra le ricchezze e le

    glorie di questo mondo se tu mi adori. Ecco la tentazione. Guadagnare il mondo, essere famoso, che

    tutti ti ammirino, ti vogliano bene. Fama e denaro. A che serve alluomo guadagnare il mondo intero se

    poi perde la sua anima?. Lavorare, lavorare, con tutte le sue forze: il lavoro, il denaro, la politica, il

    potere. Di chi quellimmagine? dice Ges Cristo quando gli mostrano la moneta del Cesare. Di

    Cesare, gli rispondono. Allora date a Cesare quello che di Cesare Ges sopra la croce, con le

    mani di lavoratore e falegname trafitte dai chiodi, mani e piedi con cui faceva forza nel lavoro. Amerai

    Dio con tutte le tue forze, con tutto il tuo lavoro, con tutti i tuoi soldi. La Chiesa ci invita ad uscire

    dallalienazione che ci procura il denaro e laffanno di esso. Ci parla di elemosina, fate elemosina, fatevi

    tesori nel cielo, vendete i vostri beni. Ai notabili e farisei dellepoca, amici delle ricchezze, dice: date

    quello che avete in elemosina ed ecco che tutto sar puro per voi. Parole fuori della realt Tu sei fuori

    della realt e della vita, schiavo del denaro, giorno e notte con il cuore secco di avarizia e di idolatria.

    Convertiamoci a Dio tu ed io.

    Anchio sono tentato tutti i giorni: senza denaro non si pu far niente necessario viaggiare, mangiare,

    vestirsi, avere una riserva per gli imprevisti. Usciamo dallidolatria e restituiamo quello che abbiamo

    rubato, a causa della nostra avarizia, ai poveri. Il cuore, il pane, il digiuno, lanima, lorgoglio, la

    preghiera, le forze, il denaro, lelemosina.

    La Chiesa ci invita nella Quaresima a riprodurre in noi il combattimento di Ges. A vivere con lui il tempo

    del deserto. Esso ci aiuter a rincontrare la storia della nostra salvezza. Ci risveglia e ci mostra qual il

    combattimento da sostenere nella vita come cristiani. Come abbiamo visto, in questa breve spiegazione

    delle tentazioni si trovano quattro linee, per cos dire, sovrapposte:

    La prima, lo Shem: amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutte le

    tue forze;

    La seconda, il cammino dIsraele nel deserto, dove Dio lo porta perch capisca cosa c nel suo cuore,perch veda come dubita di Dio e lo tenta e come cerca un altro dio pi visibile che faccia la sua volont.

    La terza, Ges, nuovo Israele, viene a seguire le orme che Dio, suo Padre, gli ha tracciato attraverso

    lEsodo adempiendo lo Shem nella sua carne.

    E la quarta, Cristo Risorto e vivo oggi nella Chiesa che ci dona il suo stesso Spirito che ci permette di

    obbedire a Dio secondo il cammino dellEsodo, realizzando Io Shem e aiutati della Chiesa che, come

    una Madre, ci insegna a digiunare, a pregare e a fare elemosina.

    Qualcuno, visto questo schema sostanziale della Quaresima, potrebbe pensare che bisogna sforzarsi,

    facendo elemosina, pregando, digiunando e che cos si diventa cristiani; mentre come si vede nel

    Vangelo tutto questo stato preceduto dal Battesimo. Ges ha trascorso trentanni nella famiglia di

    Nazareth fino a divenire adulto e, dopo essere stato battezzato, fu portato dallo Spirito Santo nel

    deserto per essere tentato dal diavolo.

    Per noi, che cosa vuol dire questo? La nostra Quaresima tutto il tempo catecumenale, nel quale la

    Chiesa, facendo crescere il tuo Battesimo, ti insegna a combattere ed a vivere questo Shem: cio, ad

    amare Dio con tutto il tuo cuore, senza mormorare per le sofferenze di tutti i giorni; con tutta la tua

    anima, accettando tante volte di non capire e rischiando la tua vita; e con tutte le tue forze, ossia col tuo

    denaro e col tuo lavoro. Cos, voi sapete, abbiamo un tempo precatecumenale dove siamo messi di

    fronte alle nostre forze, al lavoro, alla famiglia, alle ricchezze, alla relazione col denaro (1 tentazione).

    Un tempo catecumenale dove siamo iniziati alla preghiera e ad accettare che noi non siamo Dio, a farci

    piccoli, ad accettare lumiliazione, a essere semplificati (2 tentazione). E un terzo tempo, quello

    dellelezione, dove la Chiesa ti insegner ad entrare nella croce di ogni giorno, vivere nella croce

    quotidiana, come il cammino che Dio ha scelto per la tua salvezza, a digiunare del mondo e a vi vere del

    pane venuto dal cielo, nostro Signore Ges Cristo, Parola di vita eterna per noi (3 tentazione).

    Ecco che, finito il cammino neocatecumenale, la Quaresima ripresenta per noi la gestazione alla fede

    che finisce nella Pasqua. Questo il contenuto pi profondo delle liturgie della Quaresima, del ciclo

    quaresimale che ricchissimo delle tappe di preparazione del Battesimo. Il catecumenato nella Chiesa

    primitiva finiva sempre nella Pasqua, con lacqua del Battesimo che segna la fine del peccato e liniziodella vita nuova (come dice linno della benedizione dellacqua del fonte). Dico questo per farvi capire

    limportanza che nella Chiesa aveva la Veglia pasquale; lo splendore di questa Notte Santa, che marca

    la nascita delluomo celeste in noi e che ci dona la cittadinanza della Gerusalemme eterna, Notte che ci

    da accesso, come figli di Dio, alleredit che nostro fratello Ges Cristo ha lasciato in testamento con la

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    sua morte per noi. E finito il tempo di fanciullo, di servo, e la Chiesa ci rid quello che ci appartiene: lo

    Spirito dellamore.

    Cristo, conoscendo la fatica, la povert di amore che abbiamo, e perci le sofferenze costanti che

    incontriamo nel vivere quotidiano e come nel nostro spirito si annida la morte e la paura di essa che ci

    costringe tante volte alla meschinit e allegoismo ,Lui, Cristo, pieno di amore e tenerezza per la nostra

    condizione esistenziale, ha steso le sue braccia sulla croce e ha offerto il suo corpo come alimento per la

    morte, uccidendo la morte e, morto per i miei e per i tuoi peccati, ha fatto testamento in mio e tuo favore

    della vita che donava. Se il debito del mio peccato e del tuo era la morte, Lui ha pagato con la sua morte

    facendosi te peccatore: ecco che, risorto dalla morte, te e me con Lui siamo risorti dalla morte, ecco che

    la sua Resurrezione ci giustifica, ecco che la sua Resurrezione una luce, un canto, una tromba che

    annunzia che tu hai accesso gratuito a ricevere lo Spirito Santo.

    Ma come potremo ricevere questa ricchezza che Dio ha depositato nella Chiesa? Avvicinandoci ad essa

    e lasciando che in essa siamo lavati gratuitamente e, spogliati dal nostro corpo di peccato, rivestiti della

    nuova condizione umana. Per questo Cristo morto ed risorto. Per questo salito nel cielo ed

    intercede per noi. Affinch nella Chiesa possiamo ricevere uno Spirito nuovo, uno Spirito che non pi

    soggetto alla morte, perch l ha vinta, perch Risorto dalla morte, uno Spirito che ci rasserena nel

    fondo di noi stessi, ci dona la pace, ci consola, che ci testimonia che Dio nostro Padre, che di fronte

    alla Croce ci dice non aver paura!; insomma uno Spirito che ci fa vivere oggi pi felici. Quanta gente

    vive piena di sofferenze terribili, quanta gente vicina a noi soffre per la pi piccola cosa! diventa isterica

    perch la vita non come vorrebbe.

    Va dallo psichiatra per chiedere aiuto, perch le insegni ad accettare la propria vita e amare gli altri,

    perch si rende conto che dentro di s non c amore. E noi sappiamo che tutta questa gente potrebbe

    essere pi felice se sapesse che nella Chiesa lattende uneredit che le appartiene, uno Spirito che

    Cristo ha guadagnato per tutti, uno Spirito che lamore e con il quale farebbe meno fatica nella vita,

    amerebbe meglio la moglie, i figli, i compagni di lavoro, accetterebbe meglio se stessa. Ma non lo sanno!

    Come non dare la vita perch la Chiesa diventi un posto credibile per gli uomini? Ah, se tutti gli uomini

    sapessero che esiste una piscina, unacqua dove chi si lava risanato nel profondo! E questacqua non

    la possiamo separare dalla nostra Veglia pasquale; perch da questa notte scaturisce come una fontana

    di vita nuova. In essa noi battezziamo i nostri bambini, in essa ritrovano la vita quegli adulti che hanno

    finito il loro percorso catecumenale, in essa noi siamo invitati a guardare Ges Cristo Risorto e

    Vittorioso, per ringraziarlo e gridare, pieni di amore e gratitudine: Vieni, Signore Ges! Ah, se tu venissi

    in questa Veglia Pasquale del 1999 e tutti gli uomini ti contemplassero come sei veramente, piena di

    tenerezza per tutti! Quanti riposerebbero dalle loro fatiche! Ah, se tu venissi in questa Veglia e con te

    fossimo trasformati e potessimo passare dal nostro Banchetto gioioso pieno di canti e di fiori, al tuo

    Regno, al Banchetto eterno con Te!

    Anche se Tu non ritornassi, celebrare questi magnifici sacramenti dove Tu sei presente con noi, citrasciner a portare questo amore, tutto lanno, a tanti fratelli ai quali non ancora arrivata questa realt.

    Tu fortifichi la nostra attesa; ogni anno ti desideriamo di pi, ti aneliamo, sentiamo il nostro esilio in

    Babilonia, arrivando perfino a sospirare la nostra morte fisica, ultima Pasqua che ci introdurr nella

    Gerusalemme celeste.

    Come voi sapete, fratelli, il nostro cammino neocatecumenale ha uno scopo preciso: aprire un itinerario

    di ritorno alla casa del Padre per la pecora perduta, per lontani dalla Chiesa. In questo senso le nostre

    feste pasquali hanno unimportanza di primordine perch esse predicano e realizzano il contenuto della

    nostra fede. E chiaro che noi dovremo adattare questo cammino alle condizioni del nostro momento

    storico: da un lato, aiutare i fratelli lontani che si stanno riaccostando alla Chiesa e, dallaltro, restare

    ancorati alla tradizione pi viva e autentica della Chiesa.

    Il Papa Paolo VI il mercoled 7 luglio 1976 parlando sulla necessit oggi, di ricostruire la Chiesa, diceva:

    Tutto il lavoro compiuto nei secoli a noi precedenti ci chiama a ricominciare da capo, memori s e

    custodi gelosi di ci che la storia autentica della Chiesa ha accumulato per questa e per le future

    generazioni, ma consapevoli che ledificio fino allultimo giorno del tempo reclama lavoro nuovo, reclama

    costruzione faticosa, fresca, geniale, come se la Chiesa, il divino edificio, dovesse cominciare oggi la sua

    avventurosa sfida alle altezze del cielo.

    Per questo, aiutarvi a vivere la Veglia pasquale lo scopo fondamentale di questa lettera. La pace e la

    gioia di Ges Cristo, nostra Pasqua,. sia con tutti voi.

    Kiko Argello

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