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S icuramente in Paradi- so ci sarà una grande festa! E’ quello che ci piace credere quando il vuoto della mancanza si fa sentire più forte e quando pensia- mo che un dolore così grande, nostro nonno Se- sto, proprio non se lo meritava. Era un uomo grande, dal cuore nobile e aveva una grande dote: sapeva farsi volere bene da tutti, e tutti gli portavano rispetto. Da piccoli quando lo guar- davamo con la sua “bretta” in testa intento ad occuparsi dei suoi animali, era come se ci sen- tissimo protetti, al sicuro, e che buffo che era quando chiamava noi nipoti “pinin de nonno” dimostrando con questo strano nomignolo l’immenso affetto che provava per noi. E quan- do ci faceva sedere sulle sue ginocchia e ci rac- contava le storie della sua infanzia, della vita con la nonna Alderina, e di come insieme han- no cresciuto i nostri genitori; era bello vedere come con piacere rispondeva alle nostre mille e curiose domande. Ecco! Piace ricordarlo così nostro nonno: forte, vigoroso, dalle mani gran- di e rovinate dal lavoro e dalla fatica di una vi- ta, dalle mani grandi, perché grande era l’amo- re che sapeva offrire. Ciao nonno Sesto! I tuoi nipoti Simone, Rachele, Federica e Tommaso Numero unico l a r c o b a l e n o 8 Luca Pantaleoni tra i premiati, Urbino Alessio e Martina Battesimo Ambra Isidori Giuseppe e Rossana Sacha e Elena 50.mo di matrimonio di Aldo e Matilde Tesei NUMERO UNICO NOVEMBRE 2017 A fine agosto abbiamo ac- colto, anche se solo per una notte, 85 giovani pellegrini provenienti da diverse (solitamente grandi) parrocchie della nostra vasta diocesi. In un mese in cui le parrocchie sono il più delle volte “calme” questi gio- vani ci hanno portato un po’ di movimento, di calore, di simpa- tia, di allegria, di speranza…Per non dire che per qualche ora ci hanno abbassato l’età media della popolazione. Alcuni di loro li ho incontrati un mese dopo a Fano, in catte- drale, alla Messa per i dieci anni di episcopato del nostro vescovo Armando. In quell’occasione gli hanno regalato una foto che li ri- traeva tutti insieme con lui, men- tre stavano per partire in pellegri- naggio. Camminare insieme! Questo ci hanno lasciato forse come mag- giore insegnamento questi giova- ni che per una settimana si sono messi in gioco, guidati dal re- sponsabile della pastorale giova- nile diocesana, don Steven Car- boni. Una parrocchia dove si cammi- na insieme; dove si partecipa alla Messa comunitaria condividendo le gioie e le difficoltà di tutti. Questo è probabilmente il desi- derio di ogni parroco! Spesso in- vece, imparando dall’odierna cultura, viviamo il nostro cam- mino di fede in modo privato, ri- servato, individualistico. Si cerca la Messa più comoda e corta, di conseguenza anche la più lontana possibile dalla propria comunità! Forse per garantirsi l’anonimato e spesso il disimpegno! Il camminare insieme, ogni do- menica con la propria chiesa, ci educa a sentirci maggiormente comunità in cammino, accettan- doci vicendevolmente per quello che siamo, anche con eventuali difetti; desiderosi però sempre di cambiare e migliorare il nostro rapporto con Dio e con i fratelli. Infine, ai giovani pellegrini dob- biamo anche un grazie per averci spronato ad esercitarci all’acco- glienza, tema che dovrebbe essere un fiore all’occhiello per ogni cri- stiano doc! Buona lettura del giornalino e buon Avvento a tut- ti. Ricaviamoci e regaliamoci dei momenti di silenzio per speri- mentare ciò che veramente conta nella vita: conoscere Cristo! Don Ivan parroco di Frontone e Acquaviva l a r c o b a l e n o l a r c o b a l e n o Cresima a Frontone I Comunione a Frontone Anniversari di matrimonio I pellegrini ad Acquaviva La Messa a Frontone La Radica in Belgio Notiziario delle parrocchie di Frontone e Acquaviva di Cagli (PU) [email protected] - Don Ivan 329.6028347 N ell’agosto 1967 nasceva l’A.S.C. del Catria. Grazie al volere dell’Universi- tà degli Uomini Originari di Frontone che si consorziò con le XII Famiglie di Chiaserna e l’Università della Popolazione di Chiaserna, nasceva questa importante realtà territoriale. In questi anni, a volte anche molto burrascosi con lotte ac- cese sia sul piano politico che tecnico, molto è stato fatto per il territorio del massiccio del Monte Catria. Le infrastrut- ture oggi presenti sono state realizzate grazie ai fondi per- cepiti da questo Ente e da quelli dei consorziati; tra le più rilevanti nel settore di Chiaserna i Rifugi Ara di San Maffeo, Capanna dei Porci e Cupa dell’Acquarola, il Cen- tro Equino, i capannoni Re- naccio e Badia, nel versante di Frontone i rifugi Monte Ro- ma, Mochi, Grotticiole e Fon- te di Bocca della Valle, ad Ac- quaviva i rifugi Pradel della Pozza e Prato di Scota, a Para- vento i lavori di straordinaria manutenzione dei giardini di Don Michele, gran parte della rete idrica che dalla Vernosa porta fino a Monte Roma, Ac- quaviva e Val Piana comprese tutte le cisterne di accumulo ed abbeveratoi che ancora og- gi garantiscono l’approvvigio- namento idrico del massiccio. Sono stati realizzati oltre 100km di recinzioni per i pa- scoli montani e pedemontani, garantendo la monticazione di equini e bovini. Oggi sono consorziati i Co- muni di Serra Sant’Abbondio, Cantiano e Frontone, l’Uni- versità degli Uomini Origina- ri di Frontone, la Comunanza Agraria di Percozzone, l’Uni- versità Agraria degli Uomini della Villa di Acquaviva, l’Uni- versità Agraria degli Uomini della Villa di Paravento, l’Uni- versità della Popolazione di Palcano, l’Università degli Uomini Originari di Palcano e l’Istituto Diocesano del so- stentamento di Gubbio. In- sieme gestiscono il sistema agro silvo pastorale della gran parte del massiccio del Monte Catria creando la più grande azienda agricola attiva della Regione Marche con oltre 3600 ettari. I presidenti che si sono suc- ceduti in questi anni sono sta- ti: Tesei Aldo, Fatica Vincenzo, Blasi Giuseppe, Cavallini Pie- ro, Marchionni Livio e Passet- ti Francesco. Dalla fine degli anni 70 la Regione Marche, ad ogni elezione del Consiglio Regionale, nomina un proprio rappresentante in seno alla Commissione Amministratri- ce dell’Azienda; quella attual- mente in carica è composta dal presidente e rappresentan- te della Regione Marche Ra- vaioli Mirco, e dai Consiglieri Tagnani Daniele, Zanchetti Elvezio, Blasi Mauro, Galan- tucci Nicola, Ricci Giuseppe, Crinelli Alessandro, Piccini Alessandro, Caverni Ludovi- co, Passetti Francesco, Don Fausto Panfili e Guglielmi Claudio. Per festeggiare questo im- portante traguardo, il 25 No- vembre prossimo si terrà una tavola rotonda nei nuovi uffi- ci dell’A.S.C.d.C., siti al civico 17A di Via Fonte Avellana do- ve saranno invitate tutte le personalità che in questo lu- stro hanno segnato le vicende storiche di questo territorio. Giuseppe Gentilotti L’Azienda Speciale Consorziale del Catria compie 50 anni S S ono trascorsi 8 an- ni dalla nascita del- l’Associazione Sportiva Dilettantistica Monte Catria Ski & Bike ma l’entusiasmo è rimasto sempre quello dei primi anni. Nel mese di ottobre si è riunito il Consi- glio Direttivo per la programmazione del- le attività invernali e tante novità bollono in pentola. Per prima cosa è stata fissata la data del- la “Festa del Socio”, per il tesseramento 2017/2018, che si terrà l’11 novembre al The King Village di Frontone. Una festa aperta a tutti dove verrà presentato il pro- gramma delle attività. Questa ASD in que- sti anni è riuscita a coinvolgere appassio- nati della montagna di tutto il circondario Frontonese, spingendosi fino alla costa con oltre 140 tesserati. Attualmente è l’u- nica associazione sportiva che svolge atti- vità ludico ricreativa legata al massiccio del Monte Catria. Ecco le attività che saranno proposte nel- la prossima stagione invernale: weekend lungo sulle piste delle Alpi (una 4 giorni all’insegna dell’amicizia, dello sport e del buon mangiare), il corso di sci per ragazzi (che quest’anno prevede per la prima vol- ta 4 classi di cui una dedicata all’agonismo visti i risultati ottenuti a livello regionale e nazionale lo scorso anno), uscite domeni- cali con le ciaspole, festa di fine anno del- lo sciatore. L’ASD parteciperà alla fine del mese di ottobre a Modena Ski Pass, fiera nazionale del settore montano particolarmente ri- volta a settore neve, per poter carpire tutte le novità che questo settore offre per po- terle importare nel nostro comprensorio sciistico. Infatti la festa dello sciatore non segne- rà la fine delle attività ma solo il cambio di marcia visto che oramai le attività proposte ai turisti sono a 360° tutto l’an- no. A primavera partiranno i corsi di nordik walking e le escursioni in moun- tain bike. Il Consiglio Direttivo vuole particolar- mente ringraziare le attività che in questi anni hanno contribuito a vario titolo alla vita dello Sci Club, in particolare Alessan- dra e Giacomo del Bar dello Sport di Fron- tone che per tutti gli otto anni sono stati fedeli sponsor. Appuntamento dunque fissato per l’11 novembre dove, oltre al tesseramento come socio sostenitore sarà possibile iscriversi al- la Federazione Italiana Sport Invernali per- ché questa giovane associazione, grazie al- l’impegno dimostrato in questi anni, è l’u- nica ASD riconosciuta dalla FISI per l’en- troterra pesarese. Mirco Ravaioli ASD Monte Catria Ski & Bike… 8 anni di attività D ietro quella corazza che apparentemente nascon- deva un uomo brusco c’era una persona capace di grande amore. E se la pazienza non era il tuo forte ti ricorderemo sempre per la tua generosità ed onestà. Sei sempre con noi! I tuoi cari Camminare insieme C i siamo rivisti proprio qualche sera fa con i gio- vani pellegrini, e l’entu- siasmo era ancora alle stelle! Sì, perché il Pellegrinaggio Dio- cesano dei giovani vissuto dal 20 al 26 agosto è stata davvero una be- nedizione e una grazia! Aver per- corso in 7 giorni 128 km a piedi con 85 giovani partendo dalla Cat- tedrale di Fano fino al Duomo di Cagli e passando per tutte e 5 le vi- carie della nostra diocesi, non è stata questione di “trekking alter- nativo”, ma un vero modello di cammino di fede. I giovani hanno potuto contem- plare la bellezza del territorio dio- cesano e sperimentare la gioia di essere preziosi e attesi dalle comu- nità parrocchiali che incontravano lungo il cammino. Hanno saputo condividere tra loro l’esperienza della fede e fatto crescere la comu- nione diocesana. Hanno vissuto il silenzio della preghiera soprattut- to nel Sacramento della Riconci- liazione e nell’Eucaristia celebrata ogni giorno nella chiesa parroc- chiale di arrivo della tappa quoti- diana. Infine, al termine di ogni giornata, l’accoglienza nelle fami- glie ha permesso davvero di senti- re tutto il valore genuino e gratui- to dell’accoglienza, vero e concre- to segno di vicinanza ai giovani che continuamente ripartivano ogni mattina rifocillati, riposati ma soprattutto carichi di gratitu- dine per la disponibilità di tutte le 214 famiglie che ci hanno ospitati, da Marotta a Cagli! E la sesta tappa, quella di vener- dì 25 agosto, ormai quasi al termi- ne del pellegrinaggio, ci ha visti partire da Bellisio Solfare e arriva- re a Frontone, dopo aver consu- mato il pranzo a Serra S. Abbon- dio e aver pellegrinato per i sentie- ri più alti, sul versante orientale del Monte Catria. Quella del venerdì sera in mezzo a voi è stata una serata bellissima! Il tempo (che ci ha regalato sole e caldo ogni giorno!) ci ha permes- so di celebrare l’Eucaristia con il parroco don Ivan in maniera così familiare nella cornice del Cam- ping Il Cinisco, dove con le fami- glie che si sono rese disponibili per l’accoglienza del pernottamento ai giovani, abbiamo condiviso la ce- na in un vero clima di fraternità. A seguire, i giovani stessi hanno ani- mato la serata nel parco del cam- ping, cantando e dando spettaco- lo. Al termine, l’ultima distribu- zione dei giovani alle famiglie ci ha trasferiti per il pernottamento nelle famiglie di Frontone, di Ac- quaviva e di Cagli. E sabato 26, puntuali alle 8.00, ci siamo ritrovati tutti a gremire la chiesa parrocchiale ad Acquaviva per la preghiera del mattino che ha dato il via all’ultimo tratto del cammino, fino al Duomo di Cagli. Vorrei dire un GRAZIE di cuore a don Ivan per il suo impegno e per aver abbracciato con gioia la proposta di ospitare i giovani in questa tappa del pellegrinaggio e insieme a lui tutte voi famiglie che avete risposto a quest’appello con tanta generosità ed entusiasmo. I giovani sono rimasti meravigliati da tanti momenti di questo primo pellegrinaggio diocesano, ma l’ac- coglienza nelle famiglie li ha sor- presi… perché davanti a tanta gra- tuità si tocca con mano l’amore di Dio che ci precede e ci sorprende sempre. Grazie di cuore! Il Signore be- nedica il cammino della vostra comunità parrocchiale di Fronto- ne e Acquaviva e Maria, nostra compagna di viaggio nel pellegri- naggio diocesano, continui a so- stenere e custodire come Madre della Chiesa il cammino di tutti voi, in quel pellegrinaggio vero e feriale dietro al Cristo suo Figlio che è la vita. Don Steven Carboni L’invasione dei pellegrini In ricordo di Sesto Spadoni Visita mensile dei malati e/o anziani U na volta al mese il parroco e i Ministri Straordinari della Comunione, su esplicita ini- ziale richiesta, visitano i malati e/o anziani delle nostre parroc- chie portando loro la S. Comu- nione. Chi volesse iniziare tale esperienza lo comunichi prima possibile al parroco (oppure ai MSdC della parrocchia). Avvento 2017 Orario festivo Messe Sabato: ore 17,30 a Frontone ore 16,15 a Paravento (il 2° sabato del mese) Domenica: ore 8,30 a San Savino (1ª e 3ª domenica del mese) ore 10,00 ad Acquaviva ore 11,30 a Frontone Romolo e Jole, sposi da 57 anni I l 7 ottobre 2007 il nostro vescovo Arman- do Trasarti veniva consacrato vescovo nella monumentale cattedrale di Fermo, sua diocesi di origine. Esattamente dieci anni do- po la diocesi di Fano-Fossombrone-Cagli- Pergola ha voluto festeggiarlo con una Messa da lui presieduta a Fano, in Cattedrale sabato 7 ottobre. Quasi una quarantina i sacerdoti concelebranti e un assemblea delle grandi oc- casioni a pregare con lui e per lui. Anche le no- stre parrocchie di Frontone ed Acquaviva gioi- scono per questo suo anniversario. Lo ringra- ziamo per il suo servizio e lo seguiamo con la preghiera. Ogni bene nel proseguo del suo mi- nistero e nell’ambito della salute. Ad multos annos, don Armando! In ricordo di Angelo C iao Angelo, sei stata una per- sona buona e onesta, dai mo- di gentili e rispettosi. Nonostante la lontananza sei sempre rimasto le- gato al tuo paese di origine e in ogni occasione ci hai dimostrato af- fetto e sostegno. Il tuo sorriso ri- marrà nei nostri cuori. Grazie! Il fratello Gianfranco, la sorella Domenica e famiglie Ricordando Elio Borghesi L’ anno scorso, poco prima di Natale, ci lasciava dopo una breve malattia un altro castellano, Antonio Rossetti. La moglie Giu- seppina e i figli lo ricordano con immenso affetto soprattutto per la sua bontà e per l’attaccamento ai valori dell’onestà e della famiglia! Ricordiamo Antonio SCUOLE MATERNE DI FRONTONE E SERRA SANT’ABBONDIO Festa di fine anno scolastico 2016/2017 Don Ivan, a nome della par- rocchia, ringrazia: le 13 fami- glie che hanno ristorato e ac- colto i pellegrini nelle case; Sa- vio ed Erika per averci fatto ce- nare, pregare e divertire alla zona Camper; la Pro Loco di Frontone per il prestito dei ta- voli; Roberto Gorini e Gianni Piantassi per il trasporto dei tavoli; altre persone che in mo- do diverso si sono rese acco- glienti e ospitali. Santa Barbara, Immacolata e Madonna di Loreto a Foce Lunedì 4 dicembre – S. Barbara Rosario e Messa alle ore 16,30 – segue tè caldo… Martedì 5, mercoledì 6 e giovedì 7 dicembre Triduo – Rosario e Messa alle 16,30 Venerdì 8 dicembre – Festa dell’Immacolata Processione dal Castello; partenza alle 10,40 Messa a Foce alle 11,30 circa Segue pranzo da “Toni e Lucio” prenotarsi Domenica 10 dicembre – Madonna di Loreto Rosario e Messa alle ore 16 Auguri don Armando, vescovo da dieci anni! Impegniamoci, nella vita di tut- ti i giorni, a LODARE, RINGRA- ZIARE e BENEDIRE per quanto gratuitamente abbiamo ricevuto e impariamo a ESSERE DONO. L a scuola dell’Infanzia è un posto accogliente, dove ci si diverte e dove si impara gio- cando. È un tassello importante dell’educazione dei bambini e della formazione del loro carat- tere. Ci sembrava questa di oggi, l’occasione giusta per ringra- ziare tutti coloro che hanno dedicato tempo ai nostri bam- bini. Avete lavorato molto in questi tre anni! Lo abbiamo visto dai disegni, dai lavoretti svolti per le feste di rito, dalle poesie e dalle can- zoncine imparate e dalle foto che ci avete mostrato, che vi ri- traevano insieme ai nostri figli. Un grazie alle maestre Catia e Sara per la loro professionalità, pazienza e l’affetto dimostrato verso i nostri figli. Un grazie anche all’Antonina che accoglie ogni mattina i no- stri figli con un bel sorriso e che contribuisce alla riuscita del lavoro delle maestre. Un grazie a don Ivan per il suo aiuto sia materiale che spi- rituale e per avere saputo gesti- re e garantire un ambiente se- reno e tranquillo nonostante tutte le difficoltà iniziali. Grazie a Bianca che ogni ve- nerdì mattina è pronta a legge- re una nuova storia trasmet- tendo così ai nostri figli l’amo- re per la lettura. Grazie a Giulia, che accom- pagnata da Rosita, è stata pre- sente ogni venerdì nell’aiuto ai “lavori” dei bambini. Grazie anche alle “formichi- ne” Massima, Michelina, Maria e Paola, che volontariamente accompagnano i bambini nel pulmino; ai collaboratori Bino, Ivana e Adelino per la pulizia e a Fatima per la distribuzione del pranzo. Si concludono così tre anni importanti della vita dei nostri figli, tre anni di scuola che ri- corderanno con nostalgia e Voi maestre resterete di sicuro del- le figure indelebili nella loro memoria e quando li incontre- rete cresciuti sarete per loro sempre “le loro amate mae- stre”. Con affetto I bambini e i genitori dell’ultimo anno C aro zio Ivo, ai miei ni- poti racconterò di te, di quale perso- na splendida eri e di quanto siamo stati tutti fortunati ad amarti e viverti. Ti definivi un modesto intellettuale, ma non credo che mo- desto sia il termine più appropriato, amavi la storia, la filosofia, la letteratura, gran parte della tua vita è stata legata alla “Politica” quel- la con la P maiuscola, quella che seguiva idea- li e valori. La filosofia ti è sempre stata maestra di vi- ta, ti piaceva S. Agostino con il quale i tuoi pensieri entravano in sintonia: “Tutto ha una ragione” mi dicevi “e quando la ragione non è sufficiente allora la risposta è Dio” Siamo tutti consapevoli di aver conosciuto una delle persone più eleganti, colte, educate, pazienti, corrette, analitiche ed estremamen- te realiste. Arrivederci mio amato zio, ci vediamo in un'altra vita e sarà il mio cuore a ricono- scerti. Simonetta Arrivederci, zio Ivo

[email protected] 329.6028347 Camminare ...n.+2+2017... · ItuoinipotiSimone,Rachele, FedericaeTommaso l ’ a r c Numerounico o b al e n o 8 LucaPantaleonitraipremiati,Urbino

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S icuramente in Paradi-so ci sarà una grande

festa! E’ quello che ci piacecredere quando il vuotodella mancanza si fa sentirepiù forte e quando pensia-mo che un dolore cosìgrande, nostro nonno Se-sto, proprio non se lo meritava. Era un uomogrande, dal cuore nobile e aveva una grandedote: sapeva farsi volere bene da tutti, e tutti gliportavano rispetto. Da piccoli quando lo guar-davamo con la sua “bretta” in testa intento adoccuparsi dei suoi animali, era come se ci sen-tissimo protetti, al sicuro, e che buffo che eraquando chiamava noi nipoti “pinin de nonno”dimostrando con questo strano nomignolol’immenso affetto che provava per noi. E quan-do ci faceva sedere sulle sue ginocchia e ci rac-contava le storie della sua infanzia, della vitacon la nonna Alderina, e di come insieme han-no cresciuto i nostri genitori; era bello vederecome con piacere rispondeva alle nostre mille ecuriose domande. Ecco! Piace ricordarlo cosìnostro nonno: forte, vigoroso, dalle mani gran-di e rovinate dal lavoro e dalla fatica di una vi-ta, dalle mani grandi, perché grande era l’amo-re che sapeva offrire.Ciao nonno Sesto!

I tuoi nipoti Simone, Rachele,Federica e Tommaso

Numero unicol’arcobaleno 8

Luca Pantaleoni tra i premiati, Urbino

Alessio e Martina

Battesimo Ambra Isidori

Giuseppe e Rossana

Sacha e Elena

50.mo di matrimonio di Aldo e Matilde Tesei

NUMERO UNICO

NOVEMBRE 2017

Afine agosto abbiamo ac-colto, anche se solo peruna notte, 85 giovani

pellegrini provenienti da diverse(solitamente grandi) parrocchiedella nostra vasta diocesi. In unmese in cui le parrocchie sono ilpiù delle volte “calme” questi gio-vani ci hanno portato un po’ dimovimento, di calore, di simpa-tia, di allegria, di speranza…Pernon dire che per qualche ora cihanno abbassato l’età media dellapopolazione.Alcuni di loro li ho incontratiun mese dopo a Fano, in catte-drale, alla Messa per i dieci annidi episcopato del nostro vescovoArmando. In quell’occasione glihanno regalato una foto che li ri-traeva tutti insieme con lui, men-tre stavano per partire in pellegri-naggio.Camminare insieme! Questo cihanno lasciato forse come mag-giore insegnamento questi giova-ni che per una settimana si sonomessi in gioco, guidati dal re-sponsabile della pastorale giova-nile diocesana, don Steven Car-boni.Una parrocchia dove si cammi-na insieme; dove si partecipa allaMessa comunitaria condividendo

le gioie e le difficoltà di tutti.Questo è probabilmente il desi-derio di ogni parroco! Spesso in-vece, imparando dall’odiernacultura, viviamo il nostro cam-mino di fede in modo privato, ri-servato, individualistico. Si cercala Messa più comoda e corta, diconseguenza anche la più lontanapossibile dalla propria comunità!Forse per garantirsi l’anonimatoe spesso il disimpegno!Il camminare insieme, ogni do-menica con la propria chiesa, cieduca a sentirci maggiormentecomunità in cammino, accettan-doci vicendevolmente per quelloche siamo, anche con eventualidifetti; desiderosi però sempre dicambiare e migliorare il nostrorapporto con Dio e con i fratelli.Infine, ai giovani pellegrini dob-biamo anche un grazie per avercispronato ad esercitarci all’acco-glienza, tema che dovrebbe essereun fiore all’occhiello per ogni cri-stiano doc! Buona lettura delgiornalino e buon Avvento a tut-ti. Ricaviamoci e regaliamoci deimomenti di silenzio per speri-mentare ciò che veramente contanella vita: conoscere Cristo!

Don Ivanparroco di Frontone e Acquaviva

l’arcobalenol’arcobaleno

Cresima a Frontone

I Comunione a Frontone

Anniversari di matrimonio

I pellegrini ad Acquaviva

La Messa a Frontone

La Radica in Belgio Notiziario delle parrocchie di Frontone e Acquaviva di Cagli (PU)[email protected] - Don Ivan 329.6028347

N ell’agosto 1967 nasceval’A.S.C. del Catria.

Grazie al volere dell’Universi-tà degli Uomini Originari diFrontone che si consorziò conle XII Famiglie di Chiaserna el’Università della Popolazionedi Chiaserna, nasceva questaimportante realtà territoriale.In questi anni, a volte anchemolto burrascosi con lotte ac-cese sia sul piano politico chetecnico, molto è stato fatto peril territorio del massiccio delMonte Catria. Le infrastrut-ture oggi presenti sono staterealizzate grazie ai fondi per-cepiti da questo Ente e daquelli dei consorziati; tra lepiù rilevanti nel settore diChiaserna i Rifugi Ara di SanMaffeo, Capanna dei Porci eCupa dell’Acquarola, il Cen-tro Equino, i capannoni Re-naccio e Badia, nel versante diFrontone i rifugi Monte Ro-ma, Mochi, Grotticiole e Fon-te di Bocca della Valle, ad Ac-quaviva i rifugi Pradel dellaPozza e Prato di Scota, a Para-vento i lavori di straordinariamanutenzione dei giardini diDon Michele, gran parte dellarete idrica che dalla Vernosaporta fino a Monte Roma, Ac-quaviva e Val Piana comprese

tutte le cisterne di accumuloed abbeveratoi che ancora og-gi garantiscono l’approvvigio-namento idrico del massiccio.Sono stati realizzati oltre100km di recinzioni per i pa-scoli montani e pedemontani,garantendo la monticazionedi equini e bovini.Oggi sono consorziati i Co-muni di Serra Sant’Abbondio,Cantiano e Frontone, l’Uni-versità degli Uomini Origina-ri di Frontone, la ComunanzaAgraria di Percozzone, l’Uni-versità Agraria degli Uominidella Villa di Acquaviva, l’Uni-versità Agraria degli Uominidella Villa di Paravento, l’Uni-versità della Popolazione diPalcano, l’Università degliUomini Originari di Palcano el’Istituto Diocesano del so-stentamento di Gubbio. In-sieme gestiscono il sistemaagro silvo pastorale della granparte del massiccio del MonteCatria creando la più grandeazienda agricola attiva dellaRegione Marche con oltre

3600 ettari.I presidenti che si sono suc-ceduti in questi anni sono sta-ti: Tesei Aldo, Fatica Vincenzo,Blasi Giuseppe, Cavallini Pie-ro, Marchionni Livio e Passet-ti Francesco. Dalla fine deglianni 70 la Regione Marche, adogni elezione del ConsiglioRegionale, nomina un propriorappresentante in seno allaCommissione Amministratri-ce dell’Azienda; quella attual-mente in carica è compostadal presidente e rappresentan-te della Regione Marche Ra-vaioli Mirco, e dai ConsiglieriTagnani Daniele, ZanchettiElvezio, Blasi Mauro, Galan-tucci Nicola, Ricci Giuseppe,Crinelli Alessandro, PicciniAlessandro, Caverni Ludovi-co, Passetti Francesco, DonFausto Panfili e GuglielmiClaudio.Per festeggiare questo im-portante traguardo, il 25 No-vembre prossimo si terrà unatavola rotonda nei nuovi uffi-ci dell’A.S.C.d.C., siti al civico17A di Via Fonte Avellana do-ve saranno invitate tutte lepersonalità che in questo lu-stro hanno segnato le vicendestoriche di questo territorio.

Giuseppe Gentilotti

L’Azienda Speciale Consorziale del Catria compie 50 anni

SSono trascorsi 8 an-ni dalla nascita del-l’Associazione SportivaDilettantistica MonteCatria Ski & Bike mal’entusiasmo è rimasto sempre quellodei primi anni.Nel mese di ottobre si è riunito il Consi-glio Direttivo per la programmazione del-le attività invernali e tante novità bollonoin pentola.Per prima cosa è stata fissata la data del-la “Festa del Socio”, per il tesseramento2017/2018, che si terrà l’11 novembre alThe King Village di Frontone. Una festaaperta a tutti dove verrà presentato il pro-gramma delle attività. Questa ASD in que-sti anni è riuscita a coinvolgere appassio-nati della montagna di tutto il circondarioFrontonese, spingendosi fino alla costacon oltre 140 tesserati. Attualmente è l’u-nica associazione sportiva che svolge atti-vità ludico ricreativa legata al massicciodel Monte Catria.Ecco le attività che saranno proposte nel-la prossima stagione invernale: weekendlungo sulle piste delle Alpi (una 4 giorniall’insegna dell’amicizia, dello sport e delbuon mangiare), il corso di sci per ragazzi(che quest’anno prevede per la prima vol-ta 4 classi di cui una dedicata all’agonismovisti i risultati ottenuti a livello regionale enazionale lo scorso anno), uscite domeni-cali con le ciaspole, festa di fine anno del-lo sciatore.L’ASD parteciperà alla fine del mese diottobre a Modena Ski Pass, fiera nazionaledel settore montano particolarmente ri-volta a settore neve, per poter carpire tuttele novità che questo settore offre per po-terle importare nel nostro comprensoriosciistico.Infatti la festa dello sciatore non segne-rà la fine delle attività ma solo il cambiodi marcia visto che oramai le attivitàproposte ai turisti sono a 360° tutto l’an-no. A primavera partiranno i corsi dinordik walking e le escursioni in moun-tain bike. Il Consiglio Direttivo vuole particolar-mente ringraziare le attività che in questianni hanno contribuito a vario titolo allavita dello Sci Club, in particolare Alessan-dra e Giacomo del Bar dello Sport di Fron-tone che per tutti gli otto anni sono statifedeli sponsor.Appuntamento dunque fissato per l’11novembre dove, oltre al tesseramento comesocio sostenitore sarà possibile iscriversi al-la Federazione Italiana Sport Invernali per-ché questa giovane associazione, grazie al-l’impegno dimostrato in questi anni, è l’u-nica ASD riconosciuta dalla FISI per l’en-troterra pesarese. Mirco Ravaioli

ASD Monte CatriaSki & Bike… 8 anni di attività

D ietro quella corazza cheapparentemente nascon-

deva un uomo brusco c’era unapersona capace di grande amore.E se la pazienza non era il tuoforte ti ricorderemo sempre perla tua generosità ed onestà. Seisempre con noi! I tuoi cari

Camminare insiemeC

i siamo rivisti proprioqualche sera fa con i gio-vani pellegrini, e l’entu-

siasmo era ancora alle stelle! Sì, perché il Pellegrinaggio Dio-cesano dei giovani vissuto dal 20 al26 agosto è stata davvero una be-nedizione e una grazia! Aver per-corso in 7 giorni 128 km a piedicon 85 giovani partendo dalla Cat-tedrale di Fano fino al Duomo diCagli e passando per tutte e 5 le vi-carie della nostra diocesi, non èstata questione di “trekking alter-nativo”, ma un vero modello dicammino di fede. I giovani hanno potuto contem-plare la bellezza del territorio dio-cesano e sperimentare la gioia diessere preziosi e attesi dalle comu-nità parrocchiali che incontravanolungo il cammino. Hanno saputocondividere tra loro l’esperienzadella fede e fatto crescere la comu-nione diocesana. Hanno vissuto ilsilenzio della preghiera soprattut-to nel Sacramento della Riconci-liazione e nell’Eucaristia celebrataogni giorno nella chiesa parroc-chiale di arrivo della tappa quoti-diana. Infine, al termine di ognigiornata, l’accoglienza nelle fami-glie ha permesso davvero di senti-re tutto il valore genuino e gratui-to dell’accoglienza, vero e concre-to segno di vicinanza ai giovaniche continuamente ripartivanoogni mattina rifocillati, riposatima soprattutto carichi di gratitu-dine per la disponibilità di tutte le214 famiglie che ci hanno ospitati,da Marotta a Cagli!E la sesta tappa, quella di vener-dì 25 agosto, ormai quasi al termi-ne del pellegrinaggio, ci ha vistipartire da Bellisio Solfare e arriva-re a Frontone, dopo aver consu-mato il pranzo a Serra S. Abbon-dio e aver pellegrinato per i sentie-ri più alti, sul versante orientaledel Monte Catria. Quella del venerdì sera in mezzoa voi è stata una serata bellissima!Il tempo (che ci ha regalato sole ecaldo ogni giorno!) ci ha permes-so di celebrare l’Eucaristia con ilparroco don Ivan in maniera cosìfamiliare nella cornice del Cam-ping Il Cinisco, dove con le fami-glie che si sono rese disponibili per

l’accoglienza del pernottamento aigiovani, abbiamo condiviso la ce-na in un vero clima di fraternità. Aseguire, i giovani stessi hanno ani-mato la serata nel parco del cam-ping, cantando e dando spettaco-lo. Al termine, l’ultima distribu-zione dei giovani alle famiglie ciha trasferiti per il pernottamentonelle famiglie di Frontone, di Ac-quaviva e di Cagli.E sabato 26, puntuali alle 8.00, cisiamo ritrovati tutti a gremire lachiesa parrocchiale ad Acquavivaper la preghiera del mattino cheha dato il via all’ultimo tratto delcammino, fino al Duomo di Cagli.Vorrei dire un GRAZIE di cuorea don Ivan per il suo impegno eper aver abbracciato con gioia laproposta di ospitare i giovani inquesta tappa del pellegrinaggio einsieme a lui tutte voi famiglie cheavete risposto a quest’appello contanta generosità ed entusiasmo. Igiovani sono rimasti meravigliatida tanti momenti di questo primopellegrinaggio diocesano, ma l’ac-coglienza nelle famiglie li ha sor-presi… perché davanti a tanta gra-tuità si tocca con mano l’amore diDio che ci precede e ci sorprendesempre.Grazie di cuore! Il Signore be-nedica il cammino della vostracomunità parrocchiale di Fronto-ne e Acquaviva e Maria, nostracompagna di viaggio nel pellegri-naggio diocesano, continui a so-stenere e custodire come Madredella Chiesa il cammino di tuttivoi, in quel pellegrinaggio vero eferiale dietro al Cristo suo Figlioche è la vita.

Don Steven Carboni

L’invasione dei pellegrini

In ricordo di Sesto Spadoni

Visita mensiledei malatie/o anzianiUna volta al mese il parroco

e i Ministri Straordinaridella Comunione, su esplicita ini-ziale richiesta, visitano i malatie/o anziani delle nostre parroc-chie portando loro la S. Comu-nione. Chi volesse iniziare taleesperienza lo comunichi primapossibile al parroco (oppure aiMSdC della parrocchia).

Avvento 2017

Orario festivo MesseSabato: ore 17,30 a Frontone

ore 16,15 a Paravento(il 2° sabato del mese)

Domenica: ore 8,30 a San Savino(1ª e 3ª domenica del mese)ore 10,00 ad Acquavivaore 11,30 a Frontone

Romolo e Jole, sposi da 57 anni

I l 7 ottobre 2007 il nostro vescovo Arman-do Trasarti veniva consacrato vescovonella monumentale cattedrale di Fermo, suadiocesi di origine. Esattamente dieci anni do-po la diocesi di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola ha voluto festeggiarlo con una Messada lui presieduta a Fano, in Cattedrale sabato7 ottobre. Quasi una quarantina i sacerdoticoncelebranti e un assemblea delle grandi oc-casioni a pregare con lui e per lui. Anche le no-stre parrocchie di Frontone ed Acquaviva gioi-scono per questo suo anniversario. Lo ringra-ziamo per il suo servizio e lo seguiamo con lapreghiera. Ogni bene nel proseguo del suo mi-nistero e nell’ambito della salute.Ad multos annos, don Armando!

In ricordo di AngeloCiao Angelo, sei stata una per-

sona buona e onesta, dai mo-di gentili e rispettosi. Nonostante lalontananza sei sempre rimasto le-gato al tuo paese di origine e inogni occasione ci hai dimostrato af-fetto e sostegno. Il tuo sorriso ri-marrà nei nostri cuori. Grazie!Il fratello Gianfranco, la sorella Domenica e famiglie

Ricordando Elio Borghesi

L’ anno scorso, poco prima diNatale, ci lasciava dopo unabreve malattia un altro castellano,Antonio Rossetti. La moglie Giu-seppina e i figli lo ricordano conimmenso affetto soprattutto per la sua bontà e perl’attaccamento ai valori dell’onestà e della famiglia!

Ricordiamo Antonio

SCUOLE MATERNE DI FRONTONE E SERRA SANT’ABBONDIO

Festa di fine anno scolastico 2016/2017

Don Ivan, a nome della par-rocchia, ringrazia: le 13 fami-glie che hanno ristorato e ac-colto i pellegrini nelle case; Sa-vio ed Erika per averci fatto ce-nare, pregare e divertire allazona Camper; la Pro Loco diFrontone per il prestito dei ta-voli; Roberto Gorini e GianniPiantassi per il trasporto deitavoli; altre persone che in mo-do diverso si sono rese acco-glienti e ospitali.

Santa Barbara,Immacolatae Madonna di Loretoa FoceLunedì 4 dicembre – S. Barbara Rosario e Messa alle ore 16,30 – segue tè caldo…

Martedì 5, mercoledì 6 e giovedì 7 dicembreTriduo – Rosario e Messa alle 16,30

Venerdì 8 dicembre – Festa dell’ImmacolataProcessione dal Castello; partenza alle 10,40Messa a Foce alle 11,30 circaSegue pranzo da “Toni e Lucio” prenotarsi

Domenica 10 dicembre – Madonna di LoretoRosario e Messa alle ore 16

Auguri don Armando, vescovo da dieci anni!

Impegniamoci, nella vita di tut-ti i giorni, a LODARE, RINGRA-ZIARE e BENEDIRE per quantogratuitamente abbiamo ricevutoe impariamo a ESSERE DONO.

L a scuola dell’Infanzia è unposto accogliente, dove ci

si diverte e dove si impara gio-cando. È un tassello importantedell’educazione dei bambini edella formazione del loro carat-tere. Ci sembrava questa di oggi,l’occasione giusta per ringra-ziare tutti coloro che hannodedicato tempo ai nostri bam-bini. Avete lavorato molto inquesti tre anni!Lo abbiamo visto dai disegni,dai lavoretti svolti per le festedi rito, dalle poesie e dalle can-zoncine imparate e dalle fotoche ci avete mostrato, che vi ri-traevano insieme ai nostri figli. Un grazie alle maestre Catia eSara per la loro professionalità,

pazienza e l’affetto dimostratoverso i nostri figli. Un grazie anche all’Antoninache accoglie ogni mattina i no-stri figli con un bel sorriso eche contribuisce alla riuscitadel lavoro delle maestre.Un grazie a don Ivan per ilsuo aiuto sia materiale che spi-rituale e per avere saputo gesti-re e garantire un ambiente se-reno e tranquillo nonostantetutte le difficoltà iniziali. Grazie a Bianca che ogni ve-nerdì mattina è pronta a legge-re una nuova storia trasmet-tendo così ai nostri figli l’amo-re per la lettura. Grazie a Giulia, che accom-pagnata da Rosita, è stata pre-sente ogni venerdì nell’aiuto ai

“lavori” dei bambini. Grazie anche alle “formichi-ne” Massima, Michelina, Mariae Paola, che volontariamenteaccompagnano i bambini nelpulmino; ai collaboratori Bino,Ivana e Adelino per la pulizia ea Fatima per la distribuzionedel pranzo. Si concludono così tre anniimportanti della vita dei nostrifigli, tre anni di scuola che ri-corderanno con nostalgia e Voimaestre resterete di sicuro del-le figure indelebili nella loromemoria e quando li incontre-rete cresciuti sarete per lorosempre “le loro amate mae-stre”. Con affetto

I bambini e i genitoridell’ultimo anno

C aro zio Ivo,ai miei ni-

poti racconterò dite, di quale perso-na splendida eri edi quanto siamostati tutti fortunatiad amarti e viverti.Ti definivi unmodesto intellettuale, ma non credo che mo-desto sia il termine più appropriato, amavi lastoria, la filosofia, la letteratura, gran partedella tua vita è stata legata alla “Politica” quel-la con la P maiuscola, quella che seguiva idea-li e valori.La filosofia ti è sempre stata maestra di vi-ta, ti piaceva S. Agostino con il quale i tuoipensieri entravano in sintonia: “Tutto ha unaragione” mi dicevi “e quando la ragione nonè sufficiente allora la risposta è Dio”Siamo tutti consapevoli di aver conosciutouna delle persone più eleganti, colte, educate,pazienti, corrette, analitiche ed estremamen-te realiste.Arrivederci mio amato zio, ci vediamo inun'altra vita e sarà il mio cuore a ricono-scerti. Simonetta

Arrivederci, zio Ivo

l’arcobaleno numero unico2

Inaugurazione parco giochi

BattesimoEmanuele Bardeggia

BattesimoBrando Mercantini

Maria Giuliani,Frank Rosellie Lola Braccini

Messa con i “campi solari”

Il regista Sokurov a Frontone

Una calda edizione, la terza del Paliodel Conte. Lunedì 17 luglio, the Day

after… come citava un noto film america-no, sulla pagina Facebook dell’Associazio-ne “Palio del Conte”, la neo-costituita pro-prio per l’organizzazione del Palio, tenuto-si il 15 e 16 luglio, è comparso questo commento “a caldo”:

“Avevamo nutrito belle speranze. Avevamo bramato che tutti i sacri-fici, il tempo e le forze impiegate potessero essere ripagate a dovere.Avevamo confidato in due giornate piene di sana competizione, alle-gria e divertimento.Ogni aspettativa è stata SPUDORATAMENTE superata.Grazie a TUTTI!

L’Associazione Palio del Conte.”

Effettivamente è stato un Palio spudorato, nel senso simpatico deltermine, non me ne vogliano i prof. d’italiano! E’iniziato infatti conun video virale, un tormentone estivo che spingeva anche i “nonfrontonesi” a cantare a squarciagola “…sotto il sole, sotto il sole, diFrontone, di Frontone….” Da Whatsapp a Facebook, dalle case allemacchine, dappertutto è risuonata questa canzone promo del no-stro Palio, una grande intuizione, ma talmente grande da oltrepas-sare in brevissimo tempo le 13000 visualizzazioni, senza contarequanti l’avranno sicuramente cantata sotto la doccia!

Eh sì, questo Palio ci piace proprio… Ogni anno un successo, masoprattutto un crescendo di emozioni. Sempre di più sono gli adep-ti delle varie contrade che fanno a gara per partecipare e per ag-ghindarsi coi colori di appartenenza, rendendo unico il Corteo diapertura della “Porta” del Contado. E dato il clima particolarmentefavorevole ed accondiscendente, gli organizzatori si danno alla paz-za gioia sbizzarrendosi per inventare giochi di anno in anno più co-involgenti!

Sin dall’inizio, il Palio è stato fortemente inclusivo, nel senso chesi è puntato alla benevola competizione tra le varie età e genere: daibambini, ai giovani, agli adulti, donne mature comprese! Tutti sonostati coinvolti nelle varie gare di abilità: dalla corsa coi sacchi per ibambini e i ragazzi, alla staffetta, al segone, alla corsa con i secchid’acqua, alla corsa col cerchio, al tiro alla fune, alla gara della cre-scia, fortemente sentita e celebrativa del nostro prodotto tipicod’eccellenza, al tiro con l’arco. In particolare, in questa edizione,ogni contrada ha potuto contare sui propri arcieri che si sono alle-nati tutto l’anno, sotto la supervisione della Compagnia fanese de-gli Arceri del Liocorno, per esibire la loro bravura durante la dome-nica del Palio che si è conclusa anche quest’anno con la vittoria del-la popolosa ed “affollata” Contrada San Teodoro, dallo scorso annodedita a coccolare ed esibire il Palio, la chiave del Castello, agli oc-chi degli altri poveri contradaioli che la rimirano e la bramano sem-pre più. Salgono dunque a 2 le aggiudicazioni per San Teodoro e 1per la Madonna del Buonconsiglio, vincitrice della prima edizione.

Ma il Palio non è solo competizione, è anche un mercatino a te-ma, la regia dell’Associazione La Pandolfaccia, che non solo detta itempi e dirige il Corteo, ma si esibisce con spettacoli di intratteni-mento che animano l’evento, quest’anno scandito anche dal ritmodei Tamburini del Gruppo Storico del Palio della Rocca di SerraSant’Abbondio. Il Palio è la buona cucina, quella tradizionale fron-tonese, curata dai volontari senza competizione alcuna (beh…. Dainon scherziamo, non ci crede nessuno!!! Ogni tanto qualche scorri-banda per vedere come vanno le gare avviene anche con il forchet-tone in mano…) con prodotti e condimenti forniti dai ristoranti asiglare quel patto di reciproca volontà a far crescere quell’eventoche maggiormente coinvolge tutto il Paese e stimola al comune sen-timento di condivisione e amore non solo per la propria contrada,ma in generale per Frontone.

Vorrei chiudere questo breve articolo con le parole “virtuali” de-dicate a mezzo Facebook dalla Presidente dell’Ass.ne Palio del Con-te Giulia Sciamanna a tutti quelli che anche per questo 2017 hannomesso il cuore per la buona riuscita del Palio e di buon auspicio peril 2018:

“..ecco cosa abbiamo innescato.. un ordigno esplosivo che nessuno dinoi avrebbe mai creduto potesse esplodere così forte.. ma tutto ciò èsuccesso perché è con il lavoro (e vi garantiamo sudato) di squadra chesi ottengono risultati così!

Grazie ragazzi.. Andrea, Mattia, Marco, Michela, Francesco, Da-niel, Juri, Andrea, e Federico. Grazie Frontonesi per la fiducia che cidate e che ci avete dato! Grazie agli Arcieri del Liocorno, alla Pandol-faccia ai ristoranti, al B&B il Gibbo, alle attività di Frontone, e non,che ci hanno sostenuto, ai ragazzi che sono stati “dietro le quinte(cu-cina)”, ai ragazzi della “paia”, alla Proloco di Frontone, al Comune,a tutti quelli che ci hanno aiutato ad allestire, smontare e pubblicizza-re la festa, ma grazie soprattutto a tutti quelli che erano presenti e chesi sono divertiti con noi!!! Prossimo ordigno da far esplodere.. Palio2018..una vera BOMBA!”((ppeerr ii vviiddeeoo,, ii ccoommmmeennttii cciittaattii ee ppeerr rriivviivveerree aallccuunnii mmoommeennttii ssaa--lliieennttii,, vvii ccoonnssiigglliioo ddii vviissuuaalliizzzzaarree llaa ppaaggiinnaa FFaacceebbooookk ddeellll’’AAssssoocciiaa--zziioonnee PPaalliioo ddeell CCoonnttee -- @@ppaalliiooddeellccoonnttee –– ee ssuu YYoouuTTuubbee iill vviiddeeoo ddiiCCrriissttiiaann MMaarrcchhiioonnnnii ““Palio del Conte 2017 – Frontone”)

Eleonora Marochi

Palio del Conte, 3ª edizione A.D. 2017

S apevamo già quanto fossespeciale il legame tra i fron-

tonesi emigrati in America e il loropaese di origine. Ma questa volta lagenerosità dei nostri cugini d’oltreoceano ci ha davvero commosso.Infatti all’inizio di luglio il comi-

tato dei frontonesi di San Franci-sco, composto tra gli altri da MariaGiuliani, Frank Roselli e Lola Brac-cini, ha accreditato sul conto delcomune la somma di 5000 dollarida destinare in parte ad una fami-glia frontonese in difficoltà econo-mica, in parte all’associazione “Ionon crollo” di Camerino, impegna-

ta nella ricostruzione post-sisma diun quartiere della città da destinaread attività rivolte ai giovani.Dopo qualche giorno, con op-

portuna deliberazione della giuntamunicipale, si è provveduto a tra-sferire le somme ai legittimi desti-natari.L’Amministrazione comunale e

tutta la comunità di Frontone rin-graziano di vero cuore per la gran-de vicinanza alle problematiche so-ciali della loro terra d’origine tutti ipartecipanti a questa importanteiniziativa di solidarietà.

Francesco Passetti

L a giornata di domenica 17settembre 2017 rimarrà ne-

gli annali del comune di Frontoneper aver avuto l'onore di ospitarenel salone d'onore del Castello lacerimonia di consegna del bronzodorato alla carriera del FestivalAnimavì al regista russo di famainternazionale, insignito del Leoned'oro al Festival di Venezia e di tan-ti altri riconoscimenti, AleksandrSokurov.Una cerimonia emozionante, al-

la quale hanno preso parte anchemolti sindaci del territorio, per farsentire al direttore artistico del Fe-stival di Animazione Poetica Si-mone Massi e a tutti gli organizza-tori, in primis Leone Fadelli, Mat-tia Priori e Silvia Carbone, che so-no tutti al loro fianco in questa co-raggiosa impresa di portare alla ri-balta nazionale e internazionale iloro meravigliosi borghi con even-ti culturali degni delle più grandimetropoli. Particolarmente toccante il rac-

conto della giovinezza di Sokurovnel contesto della ex Unione Sovie-tica e significativa la sua visione delcinema contemporaneo in rappor-to a quello del secolo scorso, da cuiemerge una grande ammirazioneper il cinema italiano del dopo-guerra fino a Fellini e Pasolini.Protagonisti della serata, oltre al-

l’insigne regista, sono stati il pre-sentatore Luca Raffaelli, giornali-sta e saggista romano, la bravissi-ma assistente-interprete AlionaShumakova e il formidabile piani-sta e compositore pesarese PaoloMarzocchi che ha allietato la ceri-monia con brani di musica classicaeseguiti con rara maestria.

Francesco Passetti

La solidarietà del Comitato dei frontonesi di San Francisco!

Dopo l’America del Nord e ilCanada dell’agosto 2016,

quest’anno La Radica ha organiz-zato un viaggio alla scoperta dellemete europee dell’emigrazionemarchigiana: Belgio e Lussembur-go. Il viaggio, realizzato dal 19 al 22ottobre grazie alla partecipazionedi 40 persone, è stato caratterizzatoda diversi momenti ricchi di emo-zione, ricordi e spunti di riflessio-ne: la cena con i “compaesani” inBelgio alla “Cantine des Italiens”, ri-storante aperto nelle vecchie abita-zioni di minatori; la visita di Boisdu Cazier, teatro del più grave dis-astro minerario mai avvenuto inBelgio (MARCINELLE); la giorna-ta in Lussemburgo tra i luoghi del-l’emigrazione marchigiana comeEsch-sur-Alzette e il vecchio sito si-derurgico di Belval; il pranzo socia-le a Foetz in compagnia di tanti“marchigiani in Lussemburgo”; l’e-mozione, per alcuni, di vedere iluoghi in cui hanno passato la pro-pria infanzia o che hanno cono-

sciuto dai racconti dei propri geni-tori e la scoperta, per altri, della cit-tà di Bruxelles, grazie alla fortunadi aver avuto un autista con originicagliesi. In aggiunta a questo, lapossibilità di visitare luoghi ricchidi fascino e storia: l’incantevole cit-tadina di Bruges, la città di Lussem-burgo, la breve sosta a Namur.Un grazie enorme a tutti coloroche hanno permesso alla Radica diraggiungere anche quest’anno l’im-portante obbiettivo di ricercare econoscere i luoghi e le persone del-l’emigrazione frontonese nel mon-do: a tutti i 40 partecipanti, ai“compaesani” che ci hanno accoltoin Belgio, all’Associazione dei Mar-chigiani in Lussemburgo, al suoPresidente Dario Battestini e aFranco Nicoletti, Presidente deiMarchigiani nel Mondo, ai parentied amici in Lussemburgo, a FelucaViaggi ed, infine, all’Amministra-zione Comunale di Frontone per ilcostante supporto.

Daniela Braccini

La Radica in Belgio e Lussemburgo!

Il regista Sokurov

Nuovi giochiai giardini pubblici

Lo scorso 7 luglio è stato inau-gurato, alla presenza dei rap-

presentanti dell’Amministrazionecomunale, della Pro loco, del Par-roco e di tanti bambini, il nuovospazio attrezzato per i giochi deipiù piccoli, realizzato dall’Ammini-strazione in una porzione dei giar-dini pubblici a lato della rotatoriadi via Roma.Da diverso tempo, infatti, era

emersa a Frontone l’esigenza di in-dividuare una nuova area giochi,oltre a quella ubicata lungo via delMare, dedicata ai bambini più pic-coli, dai 3 agli 8 anni, che fosse an-che più controllabile e meno sog-getta ad atti di vandalismo o all’ab-bandono indiscriminato di rifiuti.Così, grazie anche ad un contri-

buto economico derivante da un’i-niziativa benefica promossa dallaPro Loco in collaborazione conl'Associazione Amicizia e solidarie-tà, l’Amministrazione ha procedutoall’acquisto delle nuove attrezzatu-re, che sono state installate in locodagli operai comunali insieme aduna staccionata di delimitazione, anuovi lampioni per illuminare me-glio l’area e ad alcune panchine pergli accompagnatori dei bambini.Dopo il taglio del nastro il po-

meriggio è proseguito con la me-renda e con l’animazione a curadel Ludobus. Francesco Passetti

Il Comitato “Frontone vive ilpresepe” per volontà di tutti imembri ha donato un altalenadestinata al nuovo parco giochi(realizzato dal Comune, dallaPro Loco uscente e dall’Associa-zione Amicizia e Solidarietà) eha contribuito al sostentamentodi alcune famiglie del posto!

BattesimoDomenico Alberto Pecce

e parrocchie di Frontone ed Ac-quaviva finalmente da quest’an-

no riprendono la nobile consuetudinedi mandare, annualmente, un offertaall’Obolo di San Pietro.

In queste poche righe cerchiamo dispiegare in cosa consiste l’iniziativa. Nell’affascinante avventura apostoli-ca di San Paolo il tema del dono e del-la condivisione ha rappresentato, findall’inizio del suo mandato, uno deitemi caratteristici della sua predicazio-ne. Alcune comunità cristiane, in par-ticolare, pur vivendo una certa pover-tà e avendo dato già molto e con gioia,rinnovano fra tutti il gesto della collet-ta, commuovendo lo stesso apostolo.Con l’entusiasmo del Vangelo appresoe vissuto dalla voce di Paolo, ricambia-no concretamente e con gioia il benericevuto, secondo quanto era nelle lo-ro possibilità. Condividere, dare ai poveri, è per leprime comunità cristiane, una grazialoro concessa: è charis (secondo il ter-mine greco che indica bellezza, amore,dono, gratitudine): è un attributo fon-damentale di Dio, che è amore. Dona-re, offrire, con gioia, è perciò una gra-zia che avvicina di più a Dio dal qualeabbiamo ricevuto ogni cosa. Donare ècondividere la bellezza e l’amore rice-vuti da Dio stesso. Uno degli strumenti di carità e dicondivisione, è appunto costituito dal-l’Obolo di San Pietro: esso rappresen-ta l’espressione più tipica della parte-cipazione di tutti i fedeli alle iniziativeapostoliche e caritative del Vescovo diRoma (del Pontefice) nei confrontidella Chiesa universale. E’ un gesto chevalore non soltanto pratico, ma anchefortemente simbolico, come segno dicomunione col Papa e di attenzionealle necessità dei fratelli. All’Obolo, che si raccoglie in conco-mitanza con la festa dei SS. Pietro ePaolo, aderiscono con offerta libera leDiocesi, parrocchie, Associazioni, Mo-vimenti, singoli fedeli laici, gruppi eorganizzazioni di tutto il mondo.Quest’anno le nostre parrocchie diFrontone ed Acquaviva in collabora-zione con la Caritas parrocchiale diFrontone hanno spedito a Roma euro250,00.

n originale iniziativa è statapromossa dal gruppo comu-

nale di Protezione Civile “MarioGrassi” di Frontone in collaborazio-ne con il Comune di Frontone. Co-ordinatore è stato Michele Urbinatimentre l’organizzatore del progettoè stato Mario Blasi Toccaceli. Più disettanta rotoli giganti di fieno e ottoquadriballe di fieno sono stati rega-lati, e consegnati tramite i camiondella Protezione Civile, ad alcuneaziende agricole di Montemonaco(AP) e di Serravalle del Chienti(MC). I promotori e gli organizzato-ri dell’ardua iniziativa ringraziano,tramite questo giornalino, i vari ge-nerosi donatori qui elencati! Università agraria di Acquaviva –31 rotoli

Blasi Toccaceli Mario e PiantassiGianni – 1 rotolo

Urbinati Michele e Marsili Gabriele –1 rotolo

Ferri Cristina e Fatica Gioiella –1 rotolo

Sabbatini Luisella, Anna e Granci Lilia

– 1 rotoloCatena Nello, Toccaceli Getullio eGreci Gina – 1 rotolo

Zepponi Nello – 1 rotoloBlasi Mauro – 1 rotoloGruppo I Comunione Frontone –2 rotoli

Tagnani Agostino – 1 rotoloConfraternita Frontone – 1 rotoloConfraternita San Savino – 1 rotoloTalevi Tullio – 1 rotolo Ascani Bruno – 1 rotoloStortini Davide – 2 rotoliAzienda Urbinati (Cagli) – 8 quadri-balle

Pierucci Gianmichele ed Emanuela –2 rotoli

Azienda Tagnani Nazzareno – 2 rotoliPassetti Antonio – 4 rotoliAzienda Magnoni Giuliano – 4 rotoliPassetti Luciano e Simone – 5 rotoliBianconi Mauro – 2 rotoliParrocchia di Frontone – 2 rotoliParrocchia di Acquaviva – 2 rotoliDon Ivan Bellomarì – 1 rotoloFilippini Ermenegildo – 1 rotoloPassetti Pierpaolo – 1 rotolo

numero unico 3

Vita parrocchiale - Frontone

Ivo e Maria, San Savino 1967

Consegna dei rotoli di fienoagli allevatori terremotati

L’OBOLO DI SAN PIETRO

BATTESIMIBianconi Metodio, il 24 settembre, di Marco e Ciacci Elisa (n. 30 V 2017)Ciancamerla Arizona e Nathan, il 21 ottobre, di Andrea e Daniela Bagnato(n. 1° VI 2017) a Cagli

SONO NATI INOLTRE:Pavoni Geremia, il 4 novembre, di Fabio e Loretta Blasi, di Cagli

INIZIANO IL CATECHISMO (II ELEMENTARE):Ciancamerla Nicolò - Fiorucci Gabriele - Nucci FilippoPupita Filippo - Ginevra Barbieri

DEFUNTI – 2017Tarducci Assunta ved. Blasi, il 18 febbraio (n. 1926)Fulvi Jolanda ved. Ciaffoncini, 8 marzo (n. 1928)Rossi Alvaro, il 7 aprile (n. 1939) di Roma Capoccia Elio, il 25 aprile (n. 1926)Ferri Vito, il 18 giugno (n. 1924) esequie a CagliBenni Maria in Penna, il 29 giugno (n. 1930) di Roma Paolucci Annunziata (Claudia) ved. Simoncini, il 7 IX (n. 1924) di RomaCaccia Gianna, il 13 settembre (n. 1946) di Roma Mencaccini Giuditta ved. Bendelli, il 18 settembre (n. 1927) di CagliMartinelli Candida in Ricci, il 17 settembre (n. 1941) di RomaGonini Ernesta in Ciancamerla, il 12 novembre (n. 1925)

Dopo un progressivo calo d’incas-so della Pesca di beneficenza

parrocchiale, che si è verificato negliultimi anni, finalmente quest’anno sia-mo riusciti, grazie alla tenacia del no-stro manipolo di volontarie, coadiuva-te insostituibilmente dall’immancabiledottor Ugolini, a risalire nella cifra del-l’incasso. Il calo dell’introito (dal 2009distribuito a metà tra opere parroc-chiali e Caritas parrocchiale) avvenutonegli ultimi anni è dovuto al calo dellefeste organizzate dietro al Comune du-rante il mese di agosto; anche la gene-ralizzata crisi economica, dalla qualesembra lentamente si stia uscendo, ha

probabilmente contribuito ad avere dianno in anno sempre minore incasso.Lo spostamento delle feste dal Comunealla via del Mare, avvenuto l’anno scor-so, ci ha maggiormente penalizzato,soprattutto nell’allestimento, operasempre molto impegnativa!Per tale motivo quest’anno abbiamotentato il tutto per tutto; ricordando ivecchi tempi ci siamo azzardati a rialle-stire la Pesca nella sacrestia della chiesadi S. Maria al Castello dove però siamougualmente stati messi alla prova. Solole numerose serate di apertura (alme-no una quindicina) della sacrestia han-no permesso che superassimo abbon-

dantemente la cifra incassata nel 2016.È inutile ricordare che la nostra Pescadi beneficenza è ogni anno regolar-mente autorizzata dal competente uffi-cio (con sede a Pesaro) del Monopoliodi Stato.Diversi sono gli interventi caritativiche riusciamo a sostenere con le entra-te di ogni Pesca. Sia a livello interna-zionale (adozioni a distanza in Ruan-da, missioni….) che sul nostro territo-rio nazionale e comunale (piccoli aiutia famiglie in grave necessità). Un grazie a chi si coinvolge ogni an-no con passione e pazienza all’iniziati-va che ha solitamente una lunga gesta-zione. Le nostre signore volontarie, co-ordinate dall’Emma, iniziano a prepa-

rare i premi già in pieno inverno! Per-ciò buon lavoro a tutti e pronti per unanuova avventura per l’anno prossimo.Al cui esito positivo contribuirannoovviamente anche tutti coloro che ver-ranno ripetutamente a pescare!

Pesca di beneficenza a Frontone!

Entrate Pesca a FrontoneAnno 2009 – 1.960 euroAnno 2010 – 2.200 euroAnno 2011 – 2.000 euroAnno 2012 – 1.900 euroAnno 2013 – 1.700 euroAnno 2014 – 1.408 euroAnno 2015 – 1.310 euroAnno 2016 – 1.000 euroAnno 2017 – 1.416 euro

Le balle di fieno per i terremotati delle Marche!BATTESIMIMercantini Brando, il 7 maggio 2017, di Marco e Volpi Carolina (n. 29 IX 2016)Isidori Ambra, il 4 giugno, di Massimo e Oros Diana (n. 8 II 2017)Bardeggia Emanuele, il 17 giugno, di Mattia e Maria Grazia Fatica (n. 28 III 2017)Pecce Domenico Alberto, il 18 giugno, di Roberto e Lorenza Colella (n. 21 X 2016)Girelli Gabriele, il 26 agosto, di Riccardo e Francesca Fiorani (n. 19 IV 2017)Domenicucci Anna, il 1° ottobre, di Nunzio e Tamara Cencetti (n. 28 III 2017)Pierucci Sofia, il 22 ottobre, di Stefano e Tundo Pamela (n. 21 VII 2017)Martinelli Lavinia, il 22 ottobre, di Enrico e Benini Elena (n. 7 VII 2017) a FanoSONO NATI INOLTRE:Tagnani Filippo, il 7 agosto, di Giorgio e Cencetti CristianaScalcucci Costanza, 11 settembre, di Federico e Giovanna Ferro, di FanoCosta Riccardo, il 28 settembre, di Mauro e Passetti Marta, di PesaroMilli Alida, il 6 ottobre, di Andrea e Traiani IlariaMattiacci Alex, il 1° novembre, di Matteo e Luisella IppolitiFREQUENTANO L’ULTIMO ANNO DI SCUOLA MATERNA:Baisan Eduard - Borghesi Pietro - Domenicucci AdelaideMarochi Francesca - Martinelli Ludovica - Michelini FilippoTomassacci Sofia - Tarsi Luca - Vitalucci Giulia - Viti AscanioINIZIANO IL CATECHISMO (II ELEMENTARE):Agostini Adele - Borghesi Riccardo - Galassi Eva - Guion EneaMarini Gianluca - Martinelli Alice - Martinelli Raffaele - Mercantini SvevaRamaioli Edoardo - Ridolfi Luca - Tagnani AlessandroMATRIMONI(in parrocchia)Cavallini Luca e Orazi Giulia il 13 maggioPutzu Alessio e Pantaleoni Martina il 22 luglioGirelli Riccardo e Fiorani Francesca il 26 agosto(fuori parrocchia)Tagnani Balsamo Sacha e Raffaelli Elena il 3 giugno

presso S. Maria in Castagnola in Chiaravalle (AN)Peverini Demitri e Baiocco Eleonora il 5 agosto

presso SS. Biagio e Romualdo a FabrianoColella Giuseppe e Vitalone Rossana il 9 agosto - Sinopoli Inferiore (RC)Lucciarini Nicola e Anna Rita Borghesi, il 30 aprile, al Duomo di PergolaFESTA ANNIVERSARI MATRIMONIO – 24 settembre 20175° anniversario: Casaccia Luca e Roberta – Bardeggia Mattia e Maria Grazia

Passetti Francesco e Alessia 10° anniversario: Tarsi Alessandro e Laura15° anniversario: Rongoni Roberto e Milena - Passetti Paolo e Sara

Casettari Luigi e Francesca - Spadoni Robertino e KatyMigani Alessandro ed Eleonora

20° anniversario: Marchionni Massimo e Caterina – Guion Maurizio e Catia25° anniversario: Pantaleoni Rino e Caterina Maria 30° anniversario: Pedana Marco e Antonella – Droghini Giulio e Maria Luisa

Marini Giorgio e Gisella35° anniversario: Rossi Roberto e Giuseppina – Tagnani Altero ed Edelweis40° anniversario: Braccini Bruno ed Elilia – Casaccia Alfio e Marilena –

Servadei Massimo e Giuseppina50° anniversario: Della Morte Ivo e Maria – Grelli Luigi e Maria Pilar

Presta Salvatore e Francesca – Tagnani Fausto e FiorellaTesei Aldo e Matilde

55° anniversario: Proietti Alberto e Carla – Pedana Cesarino e GuerrinaCatena Nello ed Eleonora

60° anniversario: Fatica Vincenzo e Giovanna – Fatica Delfo e GiuseppinaDEFUNTI – da febbraio 2017Profiri Albino, il 18 febbraio (n. 1934)Sciamanna Zelinda in Torcoletti, il 27 febbraio (n. 1941) di LucreziaSpadoni Silvano, il 7 marzo (n. 1936)De Simone Romolo, il 29 marzo (n. 1916) di Roma Cavallini Gorina ved. Pierucci, il 31 marzo (n. 1927)Guidarelli Delia ved. Piermaria, il 3 aprile (n. 1928)Sassano Marco, il 5 aprile (n. 1966) di RomaDroghini Celeste, il 20 aprile (n. 1931)Bogahawatta Priyantha, il 1° maggio (n. 1962)Serafini Luigi, il 12 maggio (n. 1926) di PergolaSanti America ved. Marchetti, il 15 maggio (n. 1918) di PesaroPacchetti Egle ved. Cavallini, il 3 giugno (n. 1923) Ascani Argentina ved. Braccini, il 21 giugno (n. 1921)Pantaleoni Maria ved. Sciamanna, il 14 luglio (n. 1921)Franceschetti Giovanna ved. Benedetti, il 19 agosto (n. 1920)Buricchia Domenico, il 30 agosto (n. 1944) di Monte PorzioMoleri Ivo, il 13 settembre (n. 1926) Passetti Tino Mario, il 22 settembre (n. 1948) di GallarateSesto Spadoni, il 21 ottobre 2017 (n. 1940)Adolfo Ciaruffoli, il 21 ottobre (n. 1937)Angelo Piantassi, il 23 ottobre (n. 1938) di PisaElio Borghesi, il 24 ottobre (n. 1944)Pedana Sesto, il 21 ottobre (n. 1947) di SpoletoZepponi Gino, il 29 ottobre (n. 1920)Grelli Domenica ved. Pacchetti, il 2 novembre (n. 1929) di Pesaro Arca Enrico, il 9 novembre (n. 1933)

C iao papino,sembra che

il tempo si sia fer-mato, come senon fosse maipassato…. e in-vece sono già diecianni! Dieci annisenza di te, il tuo sorriso, i tuoi baffi, letue marlboro rosse e il tuo amore grandee incondizionato. Sei sempre presentenei nostri pensieri, nelle nostre giornate,ma soprattutto nel nostro cuore. Il vuo-to che hai lasciato è impossibile da riem-pire ma siamo sempre grati di essere ituoi figli. Manchi, manchi tanto, mal’importante è sorridere sempre, come cihai insegnato. Ti amiamo!

I tuoi ragazzi

Nel decimo anniversariodi Agostino

Ciao, Mario! Sono passatidieci anni da quando te

ne sei andato. Non eravamopronte a lasciarti andare ma ilSignore chiama al suo fianco lepersone più valorose. Ogni cosa continua a parlarcidi te e nel ricordo è nata in noisempre di più la fiducia che tuvivi in Cristo. La tua pace si èposata sul nostro cuore e coninfinita tenerezza ti ricordiamonella preghiera, perché Cristo èamore e ha trionfato sullamorte! Valentina e Camilla

Vita parrocchiale - Acquaviva

Ciao, Mario

T i parliamo così, comequando ci si parlava a

“tu per tu”, l’uno di fronteall’altro, perché siamo certiche VERAMENTE ci staiascoltando, sei solo un gra-dino più su di noi, in un po-sto speciale che di certo con-tiene la quiete e la serenità. Non ci serve allora chiederti “Come stai?”, lo sap-piamo, ora stai bene perché sei insieme al Signore;una persona cara, brava, onesta come te di certo inCielo è stata accolta con grandi lodi!Una volta, per definire la bontà, si diceva che unapersona era “di buona crianza”, che cioè aveva talicredenze da riporci fiducia; ecco, tu sei stato que-sto, un uomo buono, vero, che credeva nei veri va-lori e che, col suo CREDO, ha CREATO una fami-glia altrettanto buona, devota, altruista e affettuosa. Non sono parole di circostanza quelle che ti stia-mo dicendo, se ti dicessimo delle bugie tu le capi-resti, perché tu hai modo di vedere ”oltre” noi, “ol-tre” il nostro mondo terreno, perché sei nella Lucesplendida del Signore, degli Angeli. Da lì ci stai di-cendo, e soprattutto lo dici ai tuoi cari, di coltivarela speranza per superare la sofferenza data dalla tuamancanza, di cercare di continuare a sorridere colsorriso dell’affetto, di proseguire il percorso dellavita sentendo di averti vicino perché tu LO SEI eLO SARAI, sempre!Io personalmente ti ho conosciuto nell’espressio-ne, credo, più tenera di un uomo: nel rapporto cheavevi con i tuoi nipoti e ti assicuro che un nonnocome sei stato tu merita solo elogi e stima; loro dicerto saranno sempre fieri di te come tu lo sei sta-to e lo sarai sempre di loro!Ora ti salutiamo, ti porteremo nei nostri cuori di-cendoti ARRIVEDERCI e ti mandiamo un bacioinfinito!

Quando, in quegli anni ‘60, la vacanza era… l’andare in colonia! - Storia dialettale di memoria contadina di Meri Angela Della Virginia

Era stato un Giugno buono per la campagna delPiccolo Podere. Si era fatto il secondo taglio difieno con molta tranquillità; la mattina presto iltaglio e poi, nel pomeriggio, dopo una bella am-mosciata dell’erba, l’uso del rastrello per formareandoni lunghi tutto il filare. Il giusto caldo diGiugno aveva tradotto ben presto l’erba in fienoe Pietro, aiutato da Nello e da Giovanni, l’avevariportato a casa col biroccio e le vacche e l’avevariposto nella capanna. L’inizio dell’estate aveva portato con sé anche lafine della scuola e Anna, Teodoro e gli altri mo-nelli del Poderino godevano di belle dormitemattutine. Il gallo continuava a dare la sveglia al-la solita ora ma, non avendo impegni di obbligo,i ragazzi restavano a letto e se la godevano unmondo. Tutto ciò permetteva loro di poter starealzati la sera fino a tardi e divertirsi sull’aia a cor-rere e a giocare a nascondino fra le lucciole.Fino a quel “benedetto” giorno in cui qualcunodecise di… organizzare la colonia! -Antò, l’hai sentito anch’ tu d’ la colonia pe’ ‘stimonelli a la Serra? Io er’ da piedi a la chiesa e lavoce d’ Don Antonio m’arivava poco! Co’ avrìaditt?- chiese quel lunedì mattina la Menca alla suavicina di casa mentre spazzavano il “piangito” delbalcone “in comunella”. -Sì, l’ho sentito! Ha ditt che c’è ‘n benefattore,un signore che s’ chiama Virgillito e ch’ aiuta lagente del popolo! Dà i soldi per fa j asili novi, per‘ste colonie…insomma ‘na brava persona!- Ma non è d’chi da noi, vero?-No, vien da l’alt’Italia! Ha fatt’ del bene in tan-ti posti!!!Pensa, han ditt che pe’ ‘sta colonia rega-la anch’ i vestiti ai monei ch’ c’ vanno!! L’Anninamia, apena ‘l saprà farà i salti d’ gioia! Capiraiquant’ i darà gusto a rapì ‘n pacco co’ la robbadentro!-Ma davero? Oh! quest’ ‘n’el sapevo!!! Sentiraianch’ chi monelli mia!La Peppa ‘l saprà? Toccarà gi giù a sentì!-Oh, ‘l sa d’ siguro! Lia, dentr’ a la chiesa, stasempr ‘n ti banchi davanti! D’ sollito famo tutt’tre la strada asieme, e arpalamo d’ quel ch’emsentito… ma ieri s’em arnute oltra ognun percont’ nostro! Non’ el so comm’è!- Tu co’ dici? Je piacerà d’ gicce a la colonia aimonelli nostri?- Speriamo! Ma tanto, da me, decide Pietro quelch’ sa da fa!-Sì, sì, anch’ da me sui fii decide ‘l padre! E d’sollito ‘ubbdiscono senza fiatà! Ma… questa è ‘narobba nova…han da gì a la Serra…non è chi die-tro a casa! -Embè!?! Prò… sarìa ‘na bella cosa! Giocarìa-no...starìano tutt’insieme…sarà bono anch’el ma-gnà, vurrì-sci!?!… Adè n’parlarìmo…ve-dremo ‘n po’!-concluse il dia-logo l’Antonia,riponendo lagranata di melli-ca dietro la co-lonna di matto-ni e avviandosiverso l’uscio dicasa. La Mencainvece “prese lescale” e, legan-dosi il fazzoletto dietro la testa, si avviò verso lacasa dell’altra vicina. I monelli quella mattina si erano dati appunta-mento sotto il moro dell’aia; il programma dellamattinata comprendeva il giocare a chiapparellae a piattarella (nascondino). Lo si era deciso la se-ra prima, mentre si stava alla veglia. Dopo le cor-se per acchiappare le lucciole, si erano riuniti acerchio sul prato e avevano stabilito i vari giochida fare durante tutti i giorni della settimana. Unvero progettino di pura goduria! Ma, come spes-so succede per i progetti tanto ben strutturati e al-lettanti…Di certo non si sarebbero mai aspettatil’arrivo di una…colonia!Anna e Teodoro rincasarono ansanti e viola inviso dal gran correre. Erano esausti ma moltosoddisfatti: a nascondino avevano fatto sempre“tana!” e a chiapparella non erano mai stati presi!Fortuna sfacciata? Oppure bravura? Mah! L’im-portante era stato aver vissuto quel divertimentoallo stato puro, quel qualcosa di appagante che sadare solo il bel giocare!Avevano salutato gli amici augurando loro unbuon pranzo (erano ragazzi ben educati!) e l’arri-

vederci al pomeriggio, dopo una breve siesta.Il pranzo era già in tavola e, dopo una sciacqua-tina alle mani, erano già seduti, pronti a consu-marlo. -Piè, stamatina co’ la Menca parlavamo d’ la co-lonia… quella ch’ diceva Don Antonio…d’ ch’elVirgillito…Cò pensi tu, farà pe’ ‘sti monelli no-stri?- iniziò a dire mamma Antonia mentre stava-no “godendosi” il coniglio in fricò, (una delle spe-cialità della casa!).Sentendo la domanda, i due ragazzi “alzaronoentrambi le orecchie”, il boccone gli si fermò inbocca…Che colonia? Cos’era la colonia? -Penso ch’ putrìa fa!- rispose Pietro perentorio.Nel tono della sua voce si poteva sentire, oltre l’as-senzo, anche un certo apprezzamento verso l’ini-ziativa. Sì, gli piaceva e i figli ci dovevano andare.Era un’opportunità… in campagna non è che cene fossero tante di opportunità come quella! A di-re il vero... non è che si annoiassero, scorrazzava-no tutto il giorno con gli altri monelli del PiccoloPodere! …ma…andare in un posto nuovo…beh!Avrebbero visto e fatto qualcosa di più!L’Annina guardò il fratello con aria interrogati-va…non ci stava a capire niente! Ma di che parla-vano il padre e la madre? Dove volevano mandar-li? Che cos’era la colonia? - Mamma, babbo…di cò parlate?- chiese, piùpreoccupata che incuriosita. - Dicevamo di quella vacanza a gratis che offrequell’uomo buono…quel Virgillito…hai sentitoquel che diceva il prete ieri alla Messa durante lapredica? La chiamano colonia e ci possono anda-re i bambini del posto, la fanno a Serra, nei localidell’asilo.- cercò di spiegare l’Antonia cercando diparlare nel modo più corretto possibile e nel mi-glior italiano che poteva, per dare ai figli un’ideail più allettante possibile della proposta. Sapevabene che erano restii ad allontanarsi dai genitori edalla loro casa! Però…come lasciarsi sfuggireun’offerta così? Per giunta… gratis! E i vestiti glie-li avrebbero anche lasciati! Non era poca cosa!Soldi per vivere riuscivano ad averli, ma…non cisi poteva permettere molto oltre lo stretto neces-sario!-Sì, mamma, l’ho sentito ieri, ma… chi ci deveandare?- continuò l’Annina, per niente contenta-Pensavamo che ci potevate andare voi!- conti-nuò la donna cercando di dare alla voce un tonoinvitante.-E ci venite anche voi con noi, vero?- rincaròTeodoro- Noi da soli no… la sera… ma è lonta-no? - No, non ci possiamo venire anche noi, è unavacanza per bambini, però ci verranno di certoanche la Gisella, Dino…e chissà quanti altri com-

pagni di scuola!Un mese passapresto! Vi diver-tirete un sacco!-Un mese?!?-esplosero a vocealta i due monel-li- Un mese? Maè tantissimo lun-go un mese!-cont inuaronocon la voce quasipiangente. -Su! Adessobasta! Farete

quello che deciderà vostro padre! Vedrete che allafine sarete tutti contenti!L’Antonia non amava essere severa con i figli. Lecostava fatica essere perentoria. Viveva fortemen-te le loro insicurezze e le loro preoccupazioniquanto le loro gioie. Li amava così intensamenteche ne percepiva ogni stato interiore, ma l’educa-zione che aveva ricevuto la invitava a non esterna-re eccessiva tenerezza soprattutto di fronte a deci-sioni che, anche a suo parere, sarebbero state for-mative e che rientravano nella sfera educativa edecisionale spettante al padre. Essere complici framarito e moglie nel difficile compito della forma-zione dei figli era per lei fondamentale, stimavamolto Pietro, come uomo e come padre, e lascia-va a lui il compito di decidere qual era il meglioper la crescita dei loro ragazzi. E anche in quel-l’occasione sarebbe stata coerente con le sue idee.E tutto proseguì come doveva proseguire.I ragazzi, il giorno dopo, parlavano tutti dellacolonia. Un po’ in bene, un po’ in male, con un po’di curiosità e con un po’ di preoccupazione, conuna stuzzicante attesa e con pari titubanza… Lacolonia era ormai l’argomento centrale di ogni lo-

ro discorso. Due giorni dopo si seppe che le suore avevano ipacchi dei vestiti e della roba occorrente per la co-lonia, e che si dovevano andare a ritirare. La Pep-pa si preferì di mandare “Nello suo” per tutti e loesortò a prendere tutte le informazioni relative al-l’evento. E l’uomo “riportò” tutto quello che c’erada sapere e da avere. Così iniziarono i preparativie, in un batter d’occhio, giunse il giorno della par-tenza verso la Serra. Il viaggio si sviluppò in momenti di intensochiacchierio e in altri di assoluto silenzio. Duran-te questi ultimi i pensieri interrogativi si poteva-no quasi percepire! In fondo la preoccupazioneera più che comprensibile vista la novità e la spe-cialità dell’evento! Un pulmino aveva “raccolto” tutti i monelli del-la zona e viaggiava alla volta del luogo della spe-ciale vacanza, tranquillamente indifferente adogni emozione dei suoi passeggeri. L’arrivo fu ab-bastanza buono.Fra il vociare deiragazzi e la no-vità del posto,non ci furononé tempo nèmodo di dare ri-levanza alleemozioni che siformavano den-tro. Ma, appenasi cominciò a farsera…qualcosainiziò a brulica-re sul fondo dello stomaco di Anna, qualcosa chenon c’entrava nulla con l’appetito…era come undolore strano che faceva sentire soli, smarriti. Eranostalgia di casa, nostalgia del calore di casa, dimamma, di babbo. Quando cominciò ad avverti-re tutto questo, si trovava in fila, per due, con tan-ti altri bambini. Alcune ragazze li stavano guidan-do verso il luogo dove avrebbero cenato, il refetto-rio. Lei e il fratellino di refettori erano pratici:spesso, usciti da scuola (e dall’asilo) vi si fermava-no a mangiare, dalle suore, e poi venivano ripor-tati a casa alle quattro del pomeriggio, col pulmi-no. Le assistenti cercavano di creare delle file ordi-nate e diritte, ma specialmente i bambini più pic-coli non ne volevano sapere e correvano di qua edi là, per niente intenzionati a tradurre quel tem-po estivo in un tempo di regole e obblighi. Annaraggiunse con lo sguardo il fratello, che avevanomesso quattro posti più avanti (fila in ordine dialtezza e di età, avevano spiegato! ), e lo vide fer-mo nel posto e per la manina con un altro bam-bino che aveva conosciuto quel pomeriggio. Dadietro non poteva vedere il suo viso, ma la postu-ra dava idea di tranquillità, di buon adattamento.Lei invece…no, non si sentiva a suo agio. Avverti-va quel malessere strano e... benchè in così nume-rosa compagnia, le pareva di essere sola. Si girò avedere dove erano stati “locati” Dino, Gisella eBruno, ma si accorse che facevano parte di un al-tro gruppo. Cercò di scacciare quel malessere chela rattristava prendendo coscienza del posto pre-ciso in cui si trovava: era accanto ad una bambinadal visetto simpatico, con le guancette piene dilentiggini e con due treccine castane come le sue.La guardava con un sorrisetto timido, ma con losguardo desideroso di fare amicizia. -Tenetevi per mano!- ordinò l’istitutrice - Ades-so scendiamo le scale e raggiungiamo la sala dovemangerete. Anna sentì una manina titubante avvicinarsi al-la sua e, al tocco, qualcosa in lei immediatamen-te si placò. Strinse la manina che le si era avvici-nata e le giunse una sorta di calore dentro che lefece provare un certo rilassamento, come se den-tro di lei si sciogliesse un nodo: quel malessere sialleggeriva e lo smarrimento lasciava pian pianoposto ad altro. Non si sentiva più sola, aveva unacompagna che le corrispondeva, poteva nascereuna bella amicizia, poteva stare bene anche lì! Ilsenso della compagnia aveva vinto quel magonedel timore, della paura dell’essere incapace di ca-varsela, della lontananza da casa. Si sentì di nuo-vo bene, rasserenata.Si volse a guardare la bambina a cui stava strin-gendo la mano e le sorrise.-Io mi chiamo Adriana-le disse quella, ricam-biando il sorriso- E tu? -Io Anna, ma mi chiamano tutti Annina. Sonodi Frontone, tu dove abiti?

-Io vengo da una frazione qui vicino. Sto incampagna.-Anch’io sto in campagna, ci si sta bene, vero?Il gioco era fatto. L’amicizia stava nascendo. Es-sere insieme, o meglio, sentirsi insieme, voleva di-re non sentirsi soli. Le persone adatte a noi, si sen-tono a pelle. Iniziano gli stati della relazione: po-sto vicino al tavolo, letto vicino in camerata, giàpiccole confidenze. E da lì allargare il cerchio ri-sultò molto facile, non era più una bambinasmarrita che va in colonia non sapendo cosa sa-rebbe successo, erano in due, una forza, e prontea vivere nuove esperienze e a conoscere altre per-sone. Allora la colonia è questo!, pensò Annina infi-landosi dentro le lenzuola fresche del nuovo letti-no. -Buonanotte Adriana!- disse sottovoce. –Buo-nanotte a te!- le rispose la nuova amica. Venne subito mattina. Ebbero altre indicazionisul da farsi: pulizie personali, colazione, preghie-

ra, un giro pervedere il paese,pranzo, sonnelli-no di primo po-meriggio, uscitaa giocare all’a-perto. Tutti in-sieme. Tutti igruppi. -Bello il pro-gramma, vero!?-le disse Adrianamentre scende-vano i gradiniper recarsi al re-

fettorio. Nella rampa di scale si sentiva un odorebuono di caffelatte che saliva su dalle cucine. –Bello, sì. Mi piace, sono contenta di essere qui. Eanche di averti incontrata.-Anch’io! Sai, avevo un po’ di paura ieri! – -A chi lo dici!- E scoppiarono a ridere contente. Il pomeriggio incontrarono anche Teodoro, Gi-sella, Bruno e altri amici di scuola. Li avevano ri-messi in fila e condotti su una collinetta piena diginestre, a dieci minuti di cammino dalla colonia.Un posto molto carino! -Vi insegneremo a fare dei cestini con le gine-stre!- dissero le istitutrici strappando dei fili daicespugli. – Cercate di prendere quelli che nonhanno più fiore e fatene un mazzolino ciascuno.Fra mezz’ora vi spiegheremo come procedere aconfezionare i cestelli.Si misero subito al lavoro ed era tanto diverten-te perché si lavorava chiacchierando, raccontan-dosi i vissuti, ridendo e anche canticchiando.Confezionare quegli aggetti, poi, risultò moltopiacevole: le dita si muovevano con facilità ese-guendo le istruzioni che le ragazze davano a vocealta e con calma. Qualcuno brontolava perché i fi-li di ginestra qualche volta sfuggivano, ma poi sirimettevano in pari e procedevano. Un vero spas-so! E che soddisfazione il lavoro ultimato! Ci fu-rono cestelli a volontà e Annina ebbe l’idea di ri-empire il suo con fiorellini di ginestra. Ben prestolo fecero tutti e nel tornare a casa la fila sembravauna festosa inghirlandata! Ogni giorno c’era qualcosa di nuovo da impara-re e da scoprire! Davvero il tempo passava veloce!Ci fu solo un pomeriggio che fu molto malinco-nico perché c’era stata la festa dei parenti e i non-ni e i genitori che avevano potuto farlo erano an-dati a trovare i loro ragazzi. Rivedere i propri cariera stato veramente bello, ma poi…la loro parten-za…il doverli salutare e non poter tornare a casacon loro…che amarezza! Annina teneva per lamano Teodoro e stava col visetto appoggiato fradue sbarre del cancello… Sarebbe voluta partirecol babbo e la mamma…quell’emozione di smar-rimento, di nostalgico abbandono che aveva giàvissuto all’arrivo in colonia, venti giorni prima,tornò a stringerle il cuore…continuava a fare“Ciao” col braccio alzato anche quando già i geni-tori non si vedevano più sulla strada…Ma dovevafarsi forte per Teodoro, non mostrargli il suo rea-le sentire, era la sorella maggiore e…doveva esse-re esemplare! Così ingoiò le lacrime e il magone esorrise al fratellino: - Andiamo con gli altri bam-bini, Teodò, si sta facendo ora di cena! Stasera cisaranno le polpettine di carne col purè! Ci piac-ciono tantissimo, vero?Lo sguardo rallegrato del fratello la ripagò dellosforzo compiuto e, con l’acquolina in bocca, cor-rendo verso il refettorio, gridò- Adriana, Gisel-la…aspettateci…arriviamo!

numero unico numero unico4 5

CRUCIVERBA ORIZONTALE1-E’ Il giorno della settimana dedicato alriposo e al Signore

2-E’ il fedele amico dell’uomo

3-I piccoli degli animali

4-E’ il babbo del babbo

5-Mestiere esercitato da San Giuseppe

6-Il nome della mamma di Gesù

7-Si è persa la scarpetta dopo il ballo

8-Legno sul quale Gesù fu inchiodato

9-Con le bugie gli venne il naso lungo

10-Fa cra craSe unisci in successione le lettere cerchiate, potrai leggere il nome della stella che guidò i Re Magie i pastori alla capanna di Betlemme dove nacque Gesù.

Tra via di Pian dell’Aiuola ed il fiume Cini-sco, all’altezza della Contea-Fattoria, esi-

steva un’area, ora edificata, che in occasionedell’unica fiera annuale che da tempo imme-morabile si teneva a Frontone il 14 di Agosto lacosiddetta “Fiera di Mezzagosto”, veniva utiliz-zata per il mercato del bestiame.Negli anni 50 l’area fu attrezzata anche a cam-po per il gioco del calcio, dove si disputò il pri-mo campionato organizzato dal CSI (CentroSportivo Italiano) al quale partecipò, con le ma-glie rosso-blu, anche il Frontone con il nome diSoc. Sportiva “Valerio Bacigalupo”, in onore delvaloroso portiere del Torino e della Nazionaleperito, con tutta la squadra, nella tragedia aereadi Superga il 4 Maggio 1949. La squadra, alle-nata dal Dr. Fortunato Caporaletti, era compo-sta da: il temerario portiere Romolo Smeraldi,Vittorio Bedolli la forza, l’elegante VincenzoFatica tifoso del Torino e fautore della rovescia-ta alla Parola grande centromediano della Ju-ventus, Renzo Lucciarini, Olivo Fiorani, GionaViti, Menna Merolli, Pietro Serafini, Toto Co-stantini, Alfiero Paolucci figlio del fattore delConte sig. Gustavo, Elio Benedetti, AgostinoGiuliacci, oltre a 3 ragazzi di Sassoferrato, Gia-cani, Costantini e Simoncelli. Così ebbe origineil gioco del calcio a Frontone.Per la prima volta ospitò anche una gara diGimcana o Gincana con motociclette, sport-manifestazione molto in voga in Italia dove sidiffuse, diventando molto popolare nel dopo-guerra. La gimcana era una gara nella quale ilconcorrente doveva percorrere un tracciato tor-tuoso e stretto delimitato da separatori mobiliche, se abbattuti, comportavano punti di pena-lizzazione. Erano contemplate anche prove diabilità e difficoltà come: l’altalena basculante(su e giù), lancio della palla nel canestro da ba-sket, colpire con la palla una sagoma, ecc., iltutto nel più breve tempo e con il minor nume-ro di penalità possibili. La partecipazione eratalmente elevata che la Federazione Motocicli-stica Italiana decise di organizzare, a partite dal1952, il “Trofeo Nazionale Gincane” che preve-deva una lunga serie di gare eliminatorie pro-vinciali e regionali allo scopo di selezionare imigliori piloti per la finale nazionale. Il trofeodurò ininterrottamente per oltre 25 anni, fino al1978.Fu una gara Provinciale importante quindiquella organizzata a Frontone dalla nascentePro Loco presieduta dal compianto dr. Fortuna-to Caporaletti (Tino), anche lui concorrente,vedi foto di onore allegata. Per Frontone quindidivenne un avvenimento storico, come storicoappunto fu la nascita del gioco del calcio. Allagara parteciparono una cinquantina di concor-

renti dei quali alcuni di noi frontonesi. Dopoqueste notizie storiche ritorno a noi frontonesiinfervorati a gareggiare con la propria moto.Partecipai con il mio inseparabile “Guzzino 65”al quale nell’officina di Enzo Magnani a Pergo-la, con il figlio Ezio, apportammo una modificaimportante, attrezzando il cambio di velocità da“a mano” “a piede”. La gara fu subito in salitasbagliando la prima prova, cioè il lancio dellapalla nel canestro, forse per l’emozione di tro-varmi davanti al numeroso pubblico e amici.Quest’errore mi diede sicurezza, l’emozionesparì e presi ad andare in modo aggressivo su-perando tutte le altre prove senza altre penalitàe realizzando il terzo minor tempo, primo deifrontonesi. La competizione fu vinta da un con-corrente su Vespa GS, al secondo posto si piaz-zò un partecipante su moto Parilla, terzo fui ap-punto io, in sella al mio Guzzino 65. La sera inpiazza del Municipio avvennero le premiazionied ecco il valore di questo mio racconto-ricor-do. Al microfono il Presidente della Pro-Loco,appunto Tino, con la sua possente voce, comecredo ben tanti ricorderanno con commozione,chiamò al palco i concorrenti da premiare ini-ziando come è consuetudine dall’ultimo classi-ficato in premio. Quando arrivò il mio momen-to (la sua chiamata “Peppino” mi commuoveancora) gli amici festosi mi gettarono in alto e

ne provai, credo, gioia nascosta, ma anche pa-recchio imbarazzo. Mi consegnò il premio: unfornello Agipgas. Lo regalai a mia nonna Ma-rianna che per 75 anni aveva acceso il fuoco inquel camino, dove mi par di risentire la “pignat-ta” borbottare, o rivedere la padella, la graticolaalle pareti, il “caldaio” appeso ai ferri per l’acquacalda. Potete immaginare la sua gratitudine e lasua benedizione. Indelebile è il ricordo strug-gente di quel premio e del suo immenso valoreaffettivo. Concludo questo racconto di storia frontone-se proponendo una riflessione personale, a tecompagno-compagna dei miei tempi, o a tegiovane e meno giovane: meditate sull’oggi do-ve tutto è troppo, molto scontato e permissivo,dimentico o all’oscuro di un passato non moltolontano. Giuseppe Fatica

Il fornello Agipgas

Ciao Adolfo! Ciao “Dolfo”!

È Natale ogni volta chesorridi a un fratello e gli tendi la mano. ÈNatale ogni volta chericonosci con umiltà i tuoi limitie la tua debolezza.È Natale ogni volta chepermetti al Signore di rinascereper donarlo agli altri.

Madre Teresa di Calcutta

Don Ivan ringrazia tutte le persone, la parroc-chia e le varie associazioni presenti sul nostroterritorio (e i frontonesi di San Francisco, USA)per la straordinaria vicinanza e generosità dimo-strata alla famiglia Bogahawatta in occasione del-l’improvvisa scomparsa del loro caro Priyantha.

Dal parrucchiere- Lo sai che Paoletto ha ritrovato la fidanzata?- Davvero? Perché, dove l’aveva persa?

FredduraSi dice: Corri tu che corro anch’io!Ma, scusa, perché dovemo corre insieme?

Nonna e nipotino- Nonna, nonna, guarda! Ho messo la camicetta di Valentino! Ti piace?- Cosa? Lo sai che non voglio che metti i vestiti degli altri! Vagliela a ridare e… chiedi scusa!

Il cappello parla con le scarpe- Quanto mi sono stancato di stare sopra la testa del mio proprietario!- Vuoi fare a cambio? Guarda che non ti conviene!- rispondono le scarpe – Sapessi che vitafacciamo noi! Immagina dopo una camminata di un paio di chilometri che arietta tira!

I colmi- Sai qual’è il colmo per un frigorifero?- Sentire… freddo al cuore!________- E il colmo per uno specchio?- Riflettere troppo su se stesso!

Sguardi paralleliL’occhio destro, un po’ dispiaciuto dice all’occhio sinistro:- Ma perché non mi guardi mai? Ti ho fatto qualcosa?- Ma… veramente volevo chiederti la stessa cosa!!!

Vita da sole- Gianni, lo sai perché il sole tramonta?- No. Dimmelo tu!- Perché dopo un’intera giornata a vedere il mondo, non ne può più!!!

PasseggiataDue bruchi vanno a passeggio per l’albero del melo. Uno chiede: - Tu che mela hai scelto per fare casa?- Ho scelto quella sulla punta dell’ultimo ramo.- E perché così tanto in alto?- Perché l’attico è… il meglio!!!

l’angolodella risata...a cura di Meri Della Virginia

C aro babbino mio, seivolato via da noi co-

me una rondine, forse sen-za renderti conto neanchetu di quello che hai lasciatosu questa terra: me, lamamma, le tue nipoti, tuogenero che per te era comeun figlio…Sei stato e sarai per me un grande padre, iosempre ti chiamavo babbino. Quando ero picco-la mi hai fatto sentire la tua presenza, quandotornavo da scuola, quando ero ammalata, tu micolmavi di amore e affetto. Poi anche quando so-no cresciuta e mi sono sposata con Giuseppe tuc’eri, quando sono nate le tue nipoti, che tu ama-vi infinitamente, ci sei stato sempre. Sei sempre stato attento e presente anche verso latua amata moglie Elisa, felici insieme e semprecomplici… a lei hai lasciato un vuoto incolmabile. Hai davvero costruito una famiglia felice conbuoni e preziosi valori… però qualcosa in te hapermesso che ti dividessi da tutti noi e dalla tuaamata vita e te ne sei andato via raggiungendo lacasa del Signore che hai sempre amato tanto. Ricorda che sebbene tu non sei più accanto ame, fisicamente, in me non morirai mai…. saraisempre al mio fianco, babbino mio!Ti voglio bene… tua figlia Donatella!

NEL 1° ANNIVERSARIO

Ricordando Edero

VICARIE CAGLI/PERGOLA

Gruppo laici zonaleN asce, un paio di anni fa, su iniziativa della diocesi e del ve-

scovo, soprattutto per costituire un gruppo affiatato emotivato di laici (provenienti dalle varie parrocchie delle Vicariedi Cagli e Pergola) che si concentra su un’approfondita forma-zione e che si affianca nel servizio e nella collaborazione con i sa-cerdoti. Non tutte le parrocchie sono però rappresentate; il piùdelle volte perché alcune nostre comunità “di montagna” sonopiccole e hanno conseguentemente un esiguo tessuto parrocchia-le. La nostra parrocchia di Frontone è rappresentata dalla Stefa-nia Merolli e dalla Patrizia Marani, mentre Acquaviva non ha an-cora un rappresentante. Gli incontri, esclusa l’estate, sono a scadenza quasi mensile. Lo scopo preponde-rante del gruppo (una ventina, circa, i membri) è di individuare e tradurre in pratica, con il tempo, deipercorsi di stretta collaborazione tra parrocchie (laici e preti) in un contesto reale di forte calo demogra-fico e di frequenza domenicale. Tentare di lavorare insieme tra laici e con i preti! È questo lo slogan rias-suntivo di questo nuovo percorso che avrà bisogno di tempo per concretizzarsi. Seguiamoli con la nostrapreghiera incoraggiandoli a perseverare, per il bene della Chiesa! Don Ivan

Soluzione cruciverba precedente

Lei dimenticadi Riccardo Tiberi

IIncessante la lamentosa neniavano il continuo piantolontano l’insicuro sguardomancante ancora più la menteindecifrabile il pensierotra la gente distanteincompresacommiserataperché lei dimentica gli sbiaditi voltiche persistentemente la obbligano a ricordarema lei non ricordabramosa di aiutovive di frammentimantenuta dalle nostre vitali cure.Quando la roca e fievole vocepronuncia fulminea il nostro nomegioiamoma una lacrima cade repentinagraffiante sul volto.

Colonia estiva negli anni ’60

Colonia estiva negli anni ’60

numero unico6

Hanno scritto i vescovi italiani:“Bisogna, innanzitutto, decidere

di ripartire dagli “ultimi” che sono il se-gno drammatico della crisi attuale …Con gli “ultimi” e con gli emarginatipotremo tutti recuperare un genere di-verso di vita”. Era il 23 ottobre 1981:parole sempre attuali! Madre Teresa questa scelta l’aveva

già compiuta e l’aveva condivisa conaltri per dedicarsi a quegli “ultimi” cheneppure prendiamo in considerazio-ne e verso i quali mostriamo indiffe-renza e, talora, perfino disprezzo.A un anno dalla canonizzazione di

Madre Teresa di Calcutta, avvenuta il4 settembre 2016, richiamiamo allamemoria una figura così significativa,ripensando a qualche aspetto della suavita e della sua missione, che hannosapore e valore anche per il presente.Santa Teresa di Calcutta ha compiu-to la scelta degli “ultimi” per rispon-dere a una ispirazione interiore, che èstata per lei una chiamata del Signoreil quale ha dichiarato di identificarsicon i più piccoli e i più poveri: “Tuttoquello che avete fatto a uno solo di que-sti miei fratelli più piccoli, l’avete fattoa me”. Parola diVangelo! Nonpossiamo evitaredi chiederci chisiano oggi gli“ultimi” dellanostra società edel nostro am-biente di vita:verso di loro vala “prima atten-zione” di quantiintendono segui-re Gesù sulla via del Vangelo.La vita di Madre Teresa è stata una

vita “eucaristica”, cioè di gratitudine edi dedizione. La sua giornata si aprivacon due ore di preghiera dinanzi al-l’eucaristia ed era tutta intrisa di dia-logo con il Signore, di rendimento digrazie e di implorazione di grazia peri suoi poveri. Diceva: “La preghiera èmettersi nelle mani di Dio, porsi a suadisposizione, ascoltare la sua voce nelprofondo del cuore”.

Diceva ancorache vivere dacristiani “è cosìdifficile che nonpotremmo farlosenza l’aiuto del-la preghiera. Noiabbiamo il corpodi Cristo. Questoci dà la forza.Gesù viene a noiin forma di pane per mostrarci il suoamore, e di affamato, così possiamodargli da mangiare”. E’ l’incontro conGesù a far crescere il desiderio e il bi-sogno di fare della propria vita, delleproprie energie, dei propri mezzi ma-teriali e spirituali, un donoper gli altri.Madre Teresa era convinta, sulla sciadell’esempio e dell’insegnamento diGesù, che donarsi non è perdere, maritrovarsi e guadagnare!Se aveva iniziato la sua missione nel-la scuola, era poi passata definitiva-mente ai “marciapiedi” dove sono ab-bandonati gli “scarti” degli uomini.Ricordava che “in Occidente non si

muore di fame, ma voi avete un altrotipo di povertà, molto peggiore. E’ la

povertà di chi non prega, di chi non sipreoccupa degli altri, di chi non è con-tento di ciò che ha, di chi non sa soffri-re, di chi si dispera. Questa povertà delcuore è più difficile da soccorrere”.Papa Francesco ha indetto una

“giornata mondiale dei poveri”, chequest’anno cade domenica 19 no-vembre. Santa Teresa di Calcutta ciispira con quale spirito e con qualiprospettive siamo chiamati a cele-brarla e a viverla. Don Ugo Ughi

A nche quest’anno siamo riuscitia rinnovare la consuetudine di

visitare un santuario in primavera. Lameta del pellegrinaggio è stato La Ver-na, luogo francescano per eccellenzasituato ai confini con l’Umbria e laToscana. Martedì 13 giugno siamo partiti(frontonesi e acquavivesi) in mattina-ta per poter celebrare la Messa comu-nitaria dei frati, almeno una trentina(comunità numerosa perché nel con-vento vi si trova anche il noviziato peri giovani). È seguito il pranzo presso il ristorodel pellegrino. Nel pomeriggio abbia-mo partecipato alla preghiera in pro-cessione che i frati fanno ogni giornoverso il luogo dove San Francescod’Assisi ricevette le stimmate. Sugge-stivo ed emozionante il momento dipreghiera al quale possono partecipa-

re tutti i pellegrini. L’ora media è statarecitata in chiesa; è seguito un mo-mento di svago fino alla partenza ver-so casa. La bellissima giornata, con uncaldo però sopportabile, ha contribui-to ovviamente molto affinché la gior-nata in trasferta dei 58 pellegrini ri-uscisse al meglio. Il pellegrinaggio ha avuto anche unrisvolto di beneficenza. Tramite unautotassazione, tramite la quota dipartecipazione al viaggio, abbiamoraccolto 390 euro che verseremo allaCaritas diocesana insieme ai ricavatodei salvadanai di cartone, in occasionedell’ Avvento di fraternità 2017. A metà ottobre invece il tradizionalepellegrinaggio al Santuario di Loreto,svoltosi nel pomeriggio del 18 otto-bre. Sessanta tre i pellegrini ugual-mente assistiti da una meravigliosagiornata di sole. don Ivan

Il 4 luglio 2015, tra le 6 ele 7 del mattino, squillail cellulare. Dall’altra partedel telefono Alex mi dice«Gigi è morto questa notte,a Roma, improvvisamente».Mi trovavo sul sentieroFrassati e la zona del Catriache stavo attraversando erapiù o meno all’altezza dellaMadonna dell’Acquanera,sopra Frontone nel qualeGigi, prete giovane e io gio-vane seminarista e un grup-po di altri giovani di Caglitrascorrevamo insieme la fi-ne di settembre e i primigiorni di ottobre. La straor-dinaria nonna di Gigi ci rac-contava che molta gente diFrontone, nei tempi passati,saliva a piedi in quel piccoloe antico santuario (la nonnalo faceva ancora scalza pre-gando la via crucis) per so-stenere l’opera di un frate. Arrivato a Cagli all’iniziodegli anni 80, Gigi invitavasotto il Catria i preti di Caglie Pergola con i quali passa-vamo giornate splendide: ilpassato di cipolle, il dolce al-le noci e la carne alla grigliaerano il segno annuale dellagioia di stare insieme, di vo-lerci bene, salendo un po’più in alto dei problemi chesi vivevano in parrocchia edelle diverse filosofia di vitapresenti anche tra chi, come

noi preti, avrebbe dovutoseguire solo Gesù comemaestro. Associo quell’annuncio dimorte con tutto questo per-ché Gigi nella mia vita è sta-to un grande amico cheogni giorno per amore deigiovani ha osato il vangelo.Da Radio Cagli, nel sottotetto di san Bartolomeo, al-l’Oratorio beato Saziari, al-l’amicizia con il cardinalePalazzini che non ha maimancato di aiutarlo … certotutte cose che potevano es-sere fatte meglio. Ma chi al-lora sosteneva questo erasolo capace di lamentarsidei giovani, della loro indif-ferenza, delle loro trasgres-sioni standosene al balconeo seduto comodamente neibar di piazza o sulla poltro-na di casa!Per non parlare dei campiscuola a Roccaleonella: inestate quella chiesa tra Ba-ciardi e l’Acquanera diven-tava la nostra casa, e tutti igiovani di Cagli in queglianni sono passati lì … e Gi-gi parlava con ognuno perportarli fin lassù. La sua vita in comune condon Gilberto nella casa par-rocchiale di san Bartolomeoera un miracolo per noi gio-vani cagliesi: un prete con ibaffi e la sigaretta e un prete

con la talare e il capo chinocome facevano a stare insie-me e a volersi un gran bene? Gigi è stato a Cagli il pre-te che ha voluto bene aigiovani più che alla suastessa vita. Anche il suo matrimoniocon Rita e la nascita di Fran-cesca penso sia stato in con-tinuità con quello che èsempre stato. Certamente molti nonhanno compreso e molti al-tri hanno detto lo sapevamopensando allo “strano” mo-do di vivere di questo prete.Per me, che sono cresciutocon lui, e ho seguito la suastoria, solo il grande ram-marico di non averlo aiutatosufficientemente a prendersicura della sua salute, del suocorpo. La testardaggine chemetteva nel realizzare i suoisogni era la stessa con cuinon ascoltava i consigli dichi lo invitava a prendersicura della sua vita. Ringra-zio Rita e Francesca che lohanno amato fino alla fine.Negli ultimi anni della suavita ricordo in particolarequando venne a trovarmicon la sua 126 ad Ancona,dove svolgevo il mio servi-zio di prete, al Seminario re-gionale. Mangiammo insie-me ai seminaristi, al rettore.Con lui c’erano anche Rita e

Francesca. Quel giorno èstato per me un momentodi pacificazione con la storiapassata che non era statasbagliata ma che semplice-mente doveva essere accoltae accettata così com’era, congrande misericordia, confranchezza e sincerità, senzamaschere e ipocrisie.Ringrazio Gigi perché miha messo nel cuore un gran-de amore per Maria e per lapreghiera del il rosario. Rin-grazio Gigi perché mi hamesso nel cuore un grandeamore per i giovani, i ragaz-zi, specie quelli che sembra-no persi ... per loro e con lo-ro stava in piedi fino a tardila notte e il giorno dopo midiceva: «Quando moriròdovrai scrivere sulla tomba,“non piangete è soltantosonno arretrato!”».Oggi Gigi è entrato nel“giorno dopo” quello in cuii sogni sono realtà e certa-mente anche la nonna saràcontenta di averlo vicino,questo nipote un po’ origi-nale ma certamente con unagrande fede.

Pierpaoli don Francesco

Pellegrinaggio al Santuario della Verna

RICORDANDO GIGI MARCHIONNI

«Non piangete, è soltanto sonno arretrato»

Spostamenti e nominedei sacerdoti in diocesiDon Filippo Fradelloni, già viceparroco di Pergola, è stato nomina-to parroco di Pergola e amministra-tore parrocchiale di Serra Sant’Ab-bondio. Continua a servire anche ilTarugo. Don Diego Fascinetti, vice parrocodi Cagli, è stato nominato ammini-stratore parrocchiale di Smirra, Ab-badia di Naro e Ca Rio. Svolgonoperò servizio pastorale in tali par-rocchie due religiosi, carmelitaniscalzi provenienti dall’India.Essendo don Gilberto Ciaruffoliandato in pensione don Marco Pre-sciutti è stato nominato ammini-stratore parrocchiale di Pianello eMassa con la collaborazione di donRoberto Talamelli, parroco di Ser-ravalle di Carda. Don Federico Tocchini, già parro-co di San Lorenzo in Campo e SanVito sul Cesano, è diventato parro-co di Rosciano e di Centinarola(Fano). Don Luca Santini continuando aessere parroco di Fratterosa e diTorre San Marco è diventato parro-co anche a San Lorenzo in Campo eSan Vito sul Cesano. Don Marco Mascarucci, già parro-co di Centinarola, è diventato par-roco di Lucrezia.

Sul finire dell’ultima guerra, mentrele forze alleate americane avanza-vano da Sud facendo retrocedere l’eser-cito tedesco, i soldati italiani subironoun conseguente sbandamento e moltidi essi disertarono cercando asilo pressole famiglie dei loro connazionali.Uno di questi giovani in fuga fu accol-to nella nostra famiglia e vi rimase peralcuni mesi in attesa della cessazione delconflitto.Era poco più di un ragazzino timido eimpaurito, originario del Trentino, sichiamava Luigi Tollardo. Era sempremolto affamato ma a tavola non osavamai chiedere il supplemento di cibo, so-lo alla domanda “ne vuoi ancora?” edu-catamente rispondeva “se ce n’è un altrominestrino...” (così nel suo dialettochiamava il mestolo). Per questo moti-vo in casa fu ribattezzato Minestrino!!!Il ragazzo cercava di rendersi utile co-me poteva e uno dei suoi compiti eraquello di recarsi a prendere il latte pres-so i contadini che avevano le mongane.Non esistendo i frigoriferi questa spolaavveniva quotidianamente per assicura-re a me ancora in fasce indispensabilenutrimento.Un giorno che in casa decisero di farela polenta, Minestrino prima di partireper il latte si azzardò a chiedere il per-messo di portarne un po’ più del solito.Naturalmente gli fu concesso senza al-cun problema mai immaginando cosane avrebbe fatto. Al momento del pran-zo il giovane prese una scodella, ci mise

alcune fette di polenta e le ricoprì di lat-te secondo l’usanza trentina che tuttiignoravano.Mio nonno che, da quando era statomale odiava il latte, preferendo il vinoalla vista di quell’intruglio si scandaliz-zò molto e disgustato, invitò Minestri-no ad andare a mangiare da un’altraparte!Così trascorreva i suoi giorni nellanostra famiglia questo ragazzino che fa-ceva tanta tenerezza e quando final-mente potè far ritorno a casa sua furo-no tutti molto tristi. Ma lui non dimen-ticò mai coloro che lo avevano benevol-mente accolto e, puntualissimo ad ogniNatale e Pasqua faceva giungere la suacartolina di auguri: “Da chi sempre viricorda, Luigi Tollardo” (si firmavasempre con nome e cognome).Dopo una decina di anni fece sapereche si sposava e che sarebbe venuto inviaggio di nozze a Frontone! Grande fula gioia dei miei di poterlo rivedere e diconoscere la sua sposa timida e dolceche nel presentarsi diceva: “Piacere,Maria Tollardo” (sempre nome e co-gnome, come lui).Con questa visita gioiosa Luigi avevavoluto mostrare la sua gratitudine e ilsuo affetto, sentimenti che nutrì nelsuo cuore fino a quando non emigròin Australia portando con sé la nostal-gia delle belle montagne del Trentinoe il ricordo della sua famiglia adottivache lo aveva ribattezzato Minestrino.

Matilde Caporaletti

Madre Teresa di Calcutta, a vent’anni dalla morte!

Lo chiamavano “Minestrino”

Pellegrinaggio a La Verna 2017 Pellegrinaggio a La Verna anni ‘60

Tomba di Madre Teresa a Calcutta

Santa Madre Teresadi Calcutta

L’11 aprile 2008 èstata una datamolto triste per noi, per-ché tu mamma sei anda-ta via in cielo! Sono pas-sati già dieci anni ma seiancora sempre nei nostripensieri e malgrado siapassato tanto tempo tiricordiamo ogni giorno!Sei stata una personaspeciale e siamo or-

gogliosi di tutto quelloche hai fatto per noi masoprattutto ti ringrazi-amo di quello che ci haiinsegnato. Spero tanto che dalassù ci segui e se puoicontinua ad amarci evolerci bene come lo haifatto sempre. Grazie dicuore.

Tua figlia Adriana

Ricordando Maria Giacomucci (2008-2018)

Le fonti... di Acquaviva l’arcobalenonumero unico 7

Anche se in for-ma sobria, do-

menica 8 ottobre, inconcomitanza con la fe-sta della Madonna delRosario, abbiamo fe-steggiato i sessant’annidella inaugurazionedell’attuale chiesa par-rocchiale di Acquaviva.Al termine della Messala consueta processioneper il centro della no-stra frazione, addobbata a festa. Certo, dieci anni fa il clima di

festa in occasione dei cinquan-t’anni, è stato completamente di-verso grazie alle tante iniziativeche abbiamo organizzato durantetutto il 2007. Molta più gente inparrocchia, allora (in dieci annisiamo scesi di un centinaio dipersone)! Ma quello che ha pro-babilmente contribuito ad ani-mare maggiormente la comunità

durante tutto l’anno è stata anchela presenza fissa del parroco incanonica (dal 2003 al 2009), chenon aveva ancora la cura pastora-le di Frontone. Le cose però, conil tempo, si evolvono. Il forte calo demografico e

l’invecchiamento della popola-zione (qualche mese fa spuntano,ahimè, i scorrimano sulla gradi-nata della chiesa) non deve por-tarci, come comunità cristiana, a

spegnerci. Dobbiamo fa-re di tutto per non ral-lentare il passo. Certo inumeri hanno una loroimportanza nella riusci-ta delle iniziative pasto-rali, ma siamo chiamatia lavorare nella vigna delSignore con il gregge chevi si trova attualmente,facendo uno sforzo ma-dornale per coinvolgerele nuove generazioni.

Chiedo perciò ai collaborato-ri di continuare a dare il megliodi sé nell’animazione della no-stra parrocchia (canto, liturgiadomenicale, catechesi….). Gesùnon guarda i numeri e i risultatidelle nostre iniziative ma ap-prezza soprattutto l’amore e latenacia che mettiamo nel nostrovariegato servizio alla Chiesa,che si trova ad Acquaviva! Buonlavoro a tutti! Don Ivan

I l 18 giugno si è svolta la set-tima commemorazione del-l’ultima Battaglia di Paravento. Lagiornata è stata dedicata alla Don-na della Resistenza: un omaggio alcontributo delle grandi donneprotagoniste della lotta di libera-zione dal nazifascismo nel conte-sto locale. Abbiamo coinvolto ungruppo di ragazzi nella ricerca edè uscita un ampia documentazio-ne intrecciando vecchie fotografiestoriche e biografie delle partigia-ne. La lettura di questo importan-te lavoro è stata affidata all’Asso-ciazione “Olinda” di Cagli e all’As-sociazione “Donne allo Specchio”di Cantiano, alle quali va un rin-graziamento speciale perché conla loro capacità interpretativa han-

no reso le letture davvero toccantie commoventi. Hanno partecipatoalla commemorazione le autoritàdei Comuni di Cagli, Frontone eSerra Sant’ Abbondio, il Consiglie-re Regionale Gino Traversini,Agnese Adele Duro per la Com-missione Pari Opportunità dellaRegione Marche. Un ringrazia-mento va al Sindaco di Frontone,Francesco Passetti, per le parole dielogio che ha avuto per la piccolama operosa comunità di Paraven-to.

Il 1° luglio abbiamo organizza-to una gita al Lavandeto di Assisi.Partecipando alla Festa della La-vanda abbiamo passato una mat-tinata in un paesaggio profumatoimmersi nella natura ad ammirareuna bellissima fioritura: filari dilavanda rosa, lilla, blu, viola, bian-ca incorniciati dal magnifico sfon-do di Assisi, la città di San France-sco, il santo che amava infinita-mente la natura. Dopo il pranzo,presso un ristorante storico e tipi-co umbro, abbiamo visitato la cit-tà partendo ovviamente dalla Ba-silica di San Francesco dove sono

conservate le opere di Giotto e lecripte dove riposa la salma delSanto.

Venerdì 29 settembre, nelpomeriggio, abbiamo festeggia-to San Michele Arcangelo alquale è dedicata la nostra chiesadi Paravento. Un grazie al no-stro parroco don Ivan che havalorizzato la festa e un grazie ainumerosi convenuti, presentisia alla Messa che al momentoconviviale, svoltosi al Circolopaesano.

Vi aspettiamo alla 2° edizione di“le Terre del Catria vivono ilPresepe” che si terrà, condizio-ni atmosferiche permettendo, il26 dicembre e il 6 gennaio;

invitiamo quanti volessero par-tecipare come figuranti o comecollaboratori a contattarci sullepagine facebook “Le Terre delCatria vivono il Presepe, La Bat-taglia di Paravento” oppure tra-mite il nostro parroco don Ivan

Nella prossima estate ripro-porremo la processione del Cor-pus Domini. Questa tradizione èstata soppressa qualche anno faa motivo della scarsa partecipa-zione, soprattutto degli uomini(che tradizionalmente portanoil baldacchino). Nel prossimomese di agosto ci riproveremo;si tratta del periodo dove Para-vento è maggiormente popolato,grazie al soggiorno dei villeg-gianti, oriundi del posto.

La chiesa di Acquaviva compie sessant’anni!

Gita al Lavandeto di Assisi

Paravento, i volontari

Anniversari di matrimonio

Ricomincia il catechismo

Cresima ad Acquaviva

Battesimo Arizona e Nathan Ciancamerla, Cagli

L’agenda dell’associazione“la Battaglia di Paravento”

Migliorie materialiin parrocchia dal 2003

Bolle in...pentola!N el nostro paesello, quello

di Acquaviva, su volontàdi alcuni giovani è nata un’As-sociazione che prenderà vita abreve con l’obiettivo di pro-muovere attività a scopo ludi-co/sociale che riguarderannogiovani e meno giovani cercan-do così di rafforzare l’immaginedel nostro paese sempre più pri-vo di iniziative e luoghi di ritro-vo.A breve faremo un volantinag-gio casa per casa informandocosì la popolazione sugli obiet-tivi che ci siamo prefissati.Collaborazioni ed idee sonosempre gradite.Sicuri delle numerose risposteda parte della cittadinanza, noisiamo già carichi e pronti a dareun volto nuovo alla nostra Ac-quaviva. Mattia Ciancamerla

Otto ragazziniricevono la CresimaP reparandosi a ricevere il

sacramento della Cresimail nostro gruppo di ragazzi si èarricchito di varie esperienze in-sieme ad altri ragazzi della par-rocchia di Frontone. Abbiamo visitato la casa di ri-poso di Cagli; abbiamo fatto lacena della carità di Quaresima esiamo stati insieme alla conclu-sione del mese di Maggio. Il cartellone posto all’entratadella chiesa parrocchiale mostrai ragazzi ora immersi nell’acqua,nel vento e nel fuoco dello Spiri-to Santo come un vortice. Rin-graziamo Dio per averci resosuoi strumenti in questa mera-vigliosa esperienza. I ragazzi hanno riempito il no-stro cuore di gioia, emozione esoddisfazione in un altalena disensazioni difficili da capire senon si vivono. Grazie ragazzi per il vostro im-pegno e speriamo con tutto ilcuore che anche per voi sia statauna bellissima esperienza. E ora si continua….avete rice-vuto il Sigillo dello Spirito Santodiventando quindi “cristianiDOC”. Tutta la comunità ha bi-sogno di voi, del vostro impegnoe della vostra disponibilità! Vo-gliatevi sempre bene.

Anna Maria e Mattia

2003 giugno – nuovo organo liturgico2003 giugno – miglioria riscaldamento Acquaviva2003 giugno – nuovi microfoni2003 luglio – riapertura canonica2003 novembre – nuovo allarme a Paravento2003 dicembre – nuova croce ad Acquaviva2004 gennaio – elettrificazione campane Acquaviva2004 maggio – elettrificazione campane Paravento2004 ottobre – riscaldamento a Paravento2005 gennaio – usucapione casetta attigua chiesa2005 settembre – vetrate artistiche e nuova bussola2006 gennaio – calice e statua S. Cuore di Gesù2006 maggio – quattro nuove panche sul presbiterio2007 giugno – tinteggiatura interna chiesa Acquaviva2007 luglio – libro giubileo 50° chiesa Acquaviva2007 settembre – nuovo dipinto nel presbiterio2008 febbraio – tendone (con associazioni paese)2008 aprile – opuscolo “Quasi un diario”2008 novembre – restauro statua Madonna2009 giugno – 14 nuovi banchi a Paravento2009 settembre – festa lavori restauro a Paravento2014 luglio – restauro chiesa e annessi Acquaviva2014 luglio – restauro quadro a Paravento2015 agosto – restauro quadri ad Acquaviva

Iniziano il catechismo(II elementare)

Barbieri GinevraCiancamerla Nicolo’ Fiorucci GabrieleNucci FilippoPupita Filippo

Festa anniversari matrimonioFiorucci Matteo e Cristina

15° anniversario

Baffioni Pietro e Orietta25° anniversario

Martelloni Giuseppe e Paolina45° anniversario

Fati Ennio e Giuseppina50° anniversario

Matrimoni ad Acquaviva(in parrocchia)Mezzolani Gianlucae Tagliatesta Maddalenail 1° luglio, chiesa parrocchiale

(fuori parrocchia)Ricci Nicola e Pieretti Valentinail 17 giugno, presso chiesaS. Chiara in Cagli

Chiarucci Fabrizioe Sara Quaranta, il 13 maggio,a S. Francesco di Cagli(matrimoni civili)Mariano Giuseppee Curzi Giuseppina (Giusy),il 17 giugno a Gradara

Cascioli Daniele e Saraga Lucia,il 18 giugno a Cagli

Cipriani Claudioe Angeloni Giannina,il 25 ottobrea Cagli

Ciao, ErnestaLa famiglia Cian-camerla esprimeun sentito graziea tutti coloro chein vari modi lesono stati vicinoin questo doloroso momentoper la perdita della cara Ernesta

A Loreto